Nel 1989, appena finito il liceo (tanto ormai lo sapete tutti che non sono poi così giovane😂😂😂) dovevo decidere se andare a fare l’università a Milano andando a vivere da sola, o dividendo l’appartamento con qualche amica.
Mio padre mi suggerì di andare a vivere da sola, e non dovette insistere più di tanto per convincermi.
Una come me, figlia unica, che ama i suoi spazi, non sempre ama condividerli.
Nel 2006 un uomo mi chiese: “Ma a lei non darebbe fastidio fare la pipì in un bagno dove la fanno almeno altre dieci persone durante la stessa giornata?”
E io risposi:”Vorrà dire che non mi appoggerò, o che porterò con me le mie inseparabili salviette disinfettanti”
“E se lei trovasse sul suo letto la biancheria intima della sua vicina di letto?”
“Risposta facile: la brucerei!”
Sarà per quest’ultima risposta che il Dott.Cavallo, psicologo del “Grande Fratello”, decise che io non ero la concorrente adatta per quel gioco?
Può essere 😁
E io che dopo il quinto provino iniziavo ad illudermi di poter varcare la porta rossa😁
Sarei stata un Filippo Nardi in gonnella😄
Tollerante io?
Anche no
Eppure…
Eppure qualche anno fa, con mio marito, ho deciso di costruire una casa in Puglia, per passarci le vacanze, e per affittarla.
Affittare la MIA casa, il MIO letto, il MIO bagno?!
Ebbene sì, gli anni passano, e con loro passano anche certe fisse, nascono nuove necessità, e nuovi piaceri.
Sia chiaro che la necessità di monetizzare viene prima di tutto, e non vedo perché dovrei nasconderlo, visto che più volte ho cercato di spiegare che il doppio cognome non prevede un doppio conto😀😀😀
Ma subito dopo viene il piacere della condivisione.
Quando trovo un buon ristorante mi viene spontaneo fare un foto e condividere il posto, pubblicandolo su facebook, o su Instagram.
Quando provo una bella emozione, mi viene spontaneo voler urlare al mondo che sono felice.
E quindi?
E quindi penso che sia normale voler condividere “Lamia Quercelli” con chi potrebbe, come noi, amare un posto così, isolato nella campagna pugliese, a un quarto d’ora dal mare.
Abbiamo iniziato a costruire Lamia Quercelli dal nulla, a maggio del 2013, e ci siamo entrati a dormire per la prima volta a luglio, del 2014
La prima estate è stata tutta per noi, ma appena finita la casa abbiamo iniziato a scattare le prime foto, per mettere la casa “sul mercato”.
Non sapevo che reazione avrei avuto quando sarebbero entrati i primi clienti…
Avevo un po’ di timore, non lo nego.
“Lamia Quercelli” è stata fatta con tanti sacrifici, e tanto amore, ma tu sai che per gli altri è solo una casa, e che magari potrebbero non trattarla come lo fai tu.
E invece…
E invece i clienti se ne vanno felici, e sul muro delle dediche, ma non solo, scrivono delle cose bellissime, e allora tu capisci che forse l’amore e la passione che hai messo in quella casa, si sentono.
Capire che non stai condividendo solo il tuo letto e il tuo bagno, ma un serie di innumerevoli emozioni, è davvero magico.
A maggio 7 siciliani amanti della campagna e dell’equitazione, a luglio un cugino emigrato in Inghilterra, con la sua fidanzata e un’altra coppia di amici.
E poi quella richiesta dell’ultimo momento di un’attrice scozzese in attesa del suo secondo bimbo, e altre due coppie di giovani innamorati.
Ne è passato di amore a Lamia Quercelli quest’anno❤️
E sapere che tutti sono ripartiti felici, e con un pó di mal di Puglia, mi hanno fatto capire che forse qualcosa di buono, oltre a mio figlio, sono riuscita a farlo😊
Sono un pó folle e un pó insicura, e quindi a volte mi butto in nuovi progetti, di testa, senza sapere se l’acqua è abbastanza alta per attutire il tuffo…
E a volte non mi tuffo per paura di farmi male, e magari perdo la giusta occasione, e la giusta strada.
Ma questa volta, non so perché, ma ho capito che non dovevo fermarmi, e sono andata avanti, rompendo i maroni a tutti gli operai, giorno dopo giorno, mese dopo mese, e girando per le cantine di famiglia, e per tutti i mercatini dell’antiquariato della Puglia, e non solo, in cerca di mobili e di oggetti che avessero voglia di tornare in vita, per dare vita a nuove emozioni.
Da ieri a Lamia Quercelli ci siamo rientrati noi, e ci staremo fino a metà agosto, con la nostra famiglia, e i nostri amici.
I profumi, i colori e i rumori di Lamia Quercelli ora sono di nuovo tutti miei, e per iniziare bene la nostra vacanza, a casa, un bel piatto di spaghetti con i ricci, frise e cocomero, il tutto innaffiato da un vino bianco di Locorotondo, bello ghiacciato, mi sembravano il menù ideale.
Che ne pensate?
besos
Barbara
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