Ciao amici, arrarrarraaaaa!
E, sopratutto, buon 2016 !!!
Non voglio farvi i soliti auguri standard, perché non sarebbe da me, ma voglio davvero sperare, per tutti noi, che questo anno ci porti qualcosa di buono, o ci aiuti a lasciare andare qualcosa che di buono
non è.
Fate un sorriso in più a chi se lo merita, e non regalate più troppe energie a chi NON se lo merita
Una settimana fa sono partita per la mia amata Puglia, e stamattina sono tornata nella mia fredda Milano.
In questa settimana ho visto un sacco di cose belle, e ho mangiato un sacco di cose buone 🙂
Stamattina sono scesa dall’intercity notte Lecce-Milano alle 9.30, e alle 10.30, dopo aver disfatto le valigie, e fatto partire la prima lavatrice, sono uscita a farmi una veloce camminata di 6 km, nella speranza di bruciare qualche caloria, e indovinate cosa?
Durante la camminata mi sono imbattuta in un nuovo mercato che avevo già visto, ma dove non ero ancora entrata.
Avete presente il vecchio mercato coperto di Corso XXII Marzo, angolo Via Morosini?
Ecco, quello!
Ora dentro ci puoi fare la spesa, comprando pesce fresco, formaggi, pane o piatti pronti, oppure, senza fare tanta fatica, ti puoi sedere ed essere servito e riverito, in loco.
E quindi? E quindi oggi ci sono entrata, e alla fine sono tornata a casa camminando velocemente con due sacchetti pieni di verdura e pesce, per fare il cous cous al vapore che abbiamo appena mangiato per cena.
Aiutoooooo! Basta ciboooooo!
Ormai rotolo!
Non oso dirvi quanto peso, ma sappiate che peso 8 kg più dell’anno scorso, e che oggi ho visto due molle saltare fuori dalla mia bilancia digitale.
Ma domani è lunedì daiiiii!
E di lunedì iniziano le diete , giusto?!?
Ma ora torniamo alla Puglia.
Questa settimana ho visto un bellissimo, ed emozionante presepe vivente, ad Alberobello.
Questa settimana ho rivisto un caro amico che non vedevo da anni, e sono stata felice di ritrovarlo finalmente sereno (beato lui!)
Questa settimana sono stata sotto terra per due ore, nelle grotte di Castellana: belle, bellissime!
Questa settimana ho imparato che, quando il semaforo diventa verde, le macchine davanti a te prima o poi ripartono, anche se non suoni il clacson
Veramente questa cosa la sapevo già, ma quando a Lecce, nello splendido Teatro Politeama Greco, il 1 gennaio siamo andati a vedere il film di Checco Zalone, ho visto la scena del semaforo e ho riso, tanto.
Secondo me, in Italia, c’è davvero tanta gente convinta che quando il semaforo diventa verde bisogna suonare il clacson, sennò quello davanti a te non partirà mai 🙁
E quando Luca Pasquale Medici (in arte Checco Zalone) si mette in coda, in Svezia, il paese della sua fidanzata, solo per provare il gusto di fare una coda dall’inizio alla fine, senza superare?!
“Quo vado” è un film che fa ridere, ma che fa anche riflettere, e a volte fa sentire anche un po’ stupidi, ma in maniera costruttiva 🙂
Dopo il film siamo andati a cena in un posto di cui mi avevano parlato benissimo, un posto aperto da meno di una settimana, da tre giovanissimi fratelli che, sin da super giovanissimi, sono andati in giro per il mondo a fare esperienza in ristoranti super stellati.
Avevo parlato per telefono con uno dei tre fratelli, e all’arrivo mi aspettavo un’accoglienza diversa, molto diversa.
Nessuno dei tre chef si è mai fatto vedere in sala, per salutare i loro ospiti (per me i clienti sono sempre, prima di tutto, degli ospiti), e per spiegare i loro piatti, visto che non sono piatti proprio classici.
Mi aspettavo che venissero a trasmettere la loro passione per i sapori della loro terra, e per la rivisitazione di tradizioni e profumi nostrani, e invece niente.
Le potenzialita di quel posto sono sicuramente alte, e loro molto bravi.
Abbiamo assaggiato delle cose molto buone, ma anche dei paccheri praticamente crudi, come quasi crudo era quel tanto decantato uovo cotto a bassa temperatura…
Ma lasciamo stare il cibo, e le tempistiche, perché a meno di una settimana dall’apertura, queste sono cose che possono succedere.
Ma che nessuno di loro sia uscito ad accogliere noi, e i clienti degli altri tavoli, questo proprio non mi è piaciuto.
E pensare che, durante la cena, per ben due volte ho chiesto ad uno dei camerieri di poter incontrare uno dei tre Pellegrino Bros, vabbè!
Per fortuna esistono anche persone come Francesco e Mary 🙂
Quando non avevamo ancora la nostra amata Lamia Quercelli, andavamo spesso a dormire da Carolina, alla Masseria Alchimia.
Carolina per noi ormai è un’amica, e quando abbiamo bisogno di qualche consiglio per dove mangiare, è lei che chiamo, perché non ne sbaglia una!
La locanda di Gaia è un ristorantino nuovo, delizioso, a Pezze di Greco.
Francesco sta in cucina, e sua moglie Mary sta in sala, mentre la loro piccola Gaia farà presto i suoi primi passi.
Anche La locanda di Gaia di passi ne farà tanti, e se lo merita.
L’entusiasmo con cui Mary sa trasmetterti la loro passione per la cucina, è incredibile.
Come entri lì dentro ti senti a casa, e come arrivano i primi antipasti capisci subito che sei nel posto giusto, e che ci tornerai presto, e molto spesso.
Materie prime ottime, e rivisitate con un gusto e una fantasia che fanno diventare Francesco un giovane cavaliere solitario, tra i fornelli.
Sì sì, solitario! Perché Francesco e Mary sono due persone davvero precise, e se devono avere qualcuno che li aiuta, allora deve essere qualcuno preciso come loro, che non è facile 🙂
E allora meglio soli che male accompagnati, tanto la compagnia gliela fanno i loro clienti, che tornano, e ritornano.
Mi sembra di sentire ancora il sapore di quel cous cous con il primo sale, le rape rosse, e il sedano rapa.
E i miei tagliolini al limone con la tartare di tonno?
E il tiramisù rivisitato con croste di pane secco?
E tutte le riduzioni, fatte da loro, che accompagnano ogni loro piatto?
No, beh, vabbè! Quasi quasi prendo un aereo e torno giù, domaniiiiiii!
In puglia ho imparato che, in un ristorante, la differenza la fanno gli chef, e le persone che ci lavorano, e non solo il cibo.
Poche sere prima eravamo andati a prendere mia mamma all’aeroporto di Brindisi, e allora, visto che eravamo lì, ne avevamo approfittato, e ci eravamo fermati a cena alla Piazzetta Colonne
Quel ristorante mi era stato suggerito da Nek, e dal suo accompagnatore, che ci erano stati dopo l’ultimo concerto di Filippo a Brindisi, e siccome Filippo e Claudio sono dei buongustai, mi ero fidata 🙂
Ad accoglierci c’era Fabrizio, il titolare, assieme al papà, di quel posto incantato.
Fabrizio è stato al nostro tavolo buona parte della serata.
Fabrizio ci ha suggerito cosa mangiare, ci ha spiegato i piatti, la provenienza delle materie prime, e tante altre chicche.
Arancini di riso con i gamberi, crudi di tutti i tipi, le mitiche cozze di profondità, il fritto…
Fabrizio ci ha coccolato il palato, e ci ha fatto sentire a casa, e io amo sentirmi a casa.
Siamo stati fortunati ad incontrare Mary, Francesco e Fabrizio…
E anche Sabrina e Gianpaolo, che, fidandosi di un’amica comune, si sono presi il rischio di invitarci a casa loro a capodanno 🙂
Amo i capodanni festeggiati in casa, davanti al camino, con gli amici di sempre, la mia famiglia, mamma compresa, e gli amici di domani.
E siamo stati fortunati anche con il tempo: il 29 dicembre, a Lamia Quercelli, abbiamo pranzato fuori, al sole, e i gradi erano 26 !!!
Sarebbe stata una vacanza perfetta se non fosse stato per…
Vabbè dai, oggi voglio raccontarvi solo cose belle!
Se credessi ancora a Babbo Natale gli scriverei già la lettera per l’anno prossimo, e gli chiederei tutto quello che ho avuto quest’anno: sole, calore, e tante buone cose da mangiare 🙂
Adesso vi lascio che sono un po’ cotta, e quindi rotolerò verso il mio letto 🙁
notte
Besos
Barbara
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