Ma quanto mi manca…

Chi?

No, no: ma quanto mi manca cosa!!!

Mi manca quando “Lamia Quercelli” era solo un’idea, ma io ero già in giro a fare shopping, per la casa dei nostri sogni 🙂

Mi manca quando di notte mi svegliavo con un’idea, e allora sgattaiolavo in salotto per non svegliare mio marito, e mi mettevo a disegnare.

All’inizio cercavamo dei trulli da ristrutturare, ma poi, un pó per una questione di costi, e un pó per una questione di altezza (mio marito ed io siamo molto alti, e i trulli no), alla fine abbiamo optato per la ricerca di un terreno, vuoto.

Non mi dimenticherò mai quella mattina…

Eravamo in vacanza in Puglia con amici, e avevamo affittato dei trulli da una famosa agenzia pugliese.

“Ho un terreno che potrebbe piacervi: se volete domattina vi portò a vederlo”

Appena scesi dalla macchina mio marito ed io ci siamo guardati: avevamo già capito, era lui!

Siamo andati nel centro del terreno, e mi sono sdraiata per terra: “Qui voglio il nostro letto” ho detto.

Io zingara sono nata, e zingara moriró: mi piace camminare a piedi scalzi, e sentirmi libera.

Volevo una casa isolata, lontano dai vicini più vicini, per poter uscire anche nuda a stendere il costume ad asciugare 🙂

E allora ho deciso che la casa la avremmo fatta costruire proprio in mezzo al terreno, lontano dai confini!

Un paio di giorni dopo siamo tornati sul terreno, con un geometra che mi aveva raccomandato un’amica che aveva già dei trulli in zona.

Ho chiesto al geometra un gesso (i geometri hanno sempre un gesso 😉) e, quel giorno, abbiamo disegnato la nostra casa, sul terreno❤️

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Mi emozionava l’idea di poter disegnare io la casa dei nostri sogni, ma non volevo fare errori.

Volevo cercare di rispettare il più possibile quelle che sono le caratteristiche delle tipiche case pugliesi.

Non volevo costruire un “ecomostro”, ma una casa che sembrasse una casa del posto, una casa “vecchia” 🙂

Le costruzioni tipiche della zona sono i trulli, o le lamie, e, quindi, lamia fu 🙂

In realtà nel terreno un piccolo trullo c’era, ma era troppo piccolo per farci una casa, e quindi accanto al trullo, che abbiamo lasciato così com’era, ci abbiamo fatto il grill 🙂

Ho svaligiato tutte le librerie della zona, e ho comprato tutti i libri che raffiguravano le case più belle della Puglia.

E cosa ho fatto!? Ho spudoratamente copiato le cose che mi piacevano di più. E oltre ai libri ho iniziato a comprare riviste di arredamento, in Italia e in Spagna.

Volevo una lamia con una grande veranda, come le tipiche finche spagnole, quelle in cui per anni ho trascorso le mie amate vacanze estive, tra Ibiza e Formentera.

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La nostra casa dei sogni è partita da un grande buco nel terreno, e si e sviluppata fino al cielo.

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Penso che gli operai mi abbiamo odiata, ma anche amata.

Ho fatto scaricare a tutti whatsapp (e vi assicuro che molti di loro non sapevano neanche cosa fosse. Beati loro!)

Una volta al mese scendevo in Puglia con mio marito, a controllare lo stato dei lavori, durati circa un anno.

Per il resto del tempo li controllavo tutti a distanza, facendomi mandare ogni giorno le foto su whatsapp.

Mi ricorderò sempre quando alla grigliata di fine cantiere, dopo il mio discorso di ringraziamento a tutti, mi chiesero: “Adesso lo possiamo cancellare sto uozzap?”

Effettivamente per un anno li ho tirati tutti matti, ma gli ultimi due mesi, che ho trascorso in Puglia, nei trulli della mia amica, per poter seguire la fine dei lavori da vicino, mi sono fatta perdonare.

Ogni mattina mi svegliavo alle 6, passavo al bar di Casalini, e alle 7 ero in cantiere, con briosce e termos di caffè caldo per tutti 🙂

E stavo in cantiere con loro, tutto il giorno.

I fine settimana li trascorrevo in giro per i mercatini dell’antiquariato, in cerca di mobili e oggetti per arredare la casa.

Quanto mi manca quel periodo!!!

Vedevo una vecchia pialla, e la immaginavo già nel nostro bagno, per appenderci gli asciugamani fuori dalla doccia.

Vedevo un rastrello, e me lo immaginavo appeso al muro, a testa in giù, per trasformarsi in un appendiabiti.

La contrada dove abbiamo comprato il terreno si chiama “contrada Cavallerizza” e quindi qualcosa che riguardasse i cavalli ce lo volevo mettere, in casa, ma cosa?

E se comprassi tre vecchie staffe e le usassi per appenderci i nostri 3 asciugamani del bidet ?

E se uno sperone lo usassi per metterci il rotolo della carta igienica?

Quei mercatini dell’antiquariato erano per me fonte incredible di idee.

Adoravo liberare la mia fantasia.

Ho trasformato una culla antica in un tavolo, una vecchia singer in un mobile per il bagno.

Ho fatto pendere una vecchia scala dal soffitto a volte della cucina, e ci ho appeso pentole e cipolle.

Ho svuotato le cantine di famiglia, al nord, e, in Puglia, ho trovato artisti del sud che hanno saputo ridare vita a vecchi mobili ormai in pensione.

Ho “rubato” un cartello stradale e l’ho dato ad un fabbro, chiedendogli di farci un tavolo per la camera di nostro figlio.

E con mio figlio ho colorato le pietre della curva prima di casa, per fare capire agli amici dove dovevano girare, per venire a Lamia Quercelli 🙂

Perché “Lamia Quercelli”?

Perchè ci siamo innamorati di quel terreno per la pace e il silenzio, ma anche perché c’era un bellissimo bosco di querce, dove ora ho appeso la mia collezione di amache.

Mio marito si chiama Marcello, ma tutti lo chiamano “Cello” e io sono “Cella”, quindi… Quercelli 😉

In Puglia tutti hanno gli ulivi (noi compresi), ma le querce…
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Adesso che la casa ormai è finita, e arredata, quel periodo mi manca un sacco !!!

Ma a volte, anche se in casa non servirebbe più nulla, non resisto proprio, e la mia fantasia torna a pedalare, senza sosta.

E allora ecco che settimana scorsa, al mercatino dell’antiquariato di Martina Franca, ho comprato un vecchio vassoio per fare le focacce, e una vecchia monaca, di quelle che, col fuoco in mezzo, si usavano per scaldare il letto.

“Cosa ci farà mai con un vassoio da focacce e quella specie di slitta!?” Si saranno chieste mia mamma e la sua amica, che mi guardavano incuriosite mentre facevo shopping.

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Un tavolo, con quelle sue strane cose ci ho fatto un tavolo 🙂

E poi, siccome non ero contenta, ieri mi sono fatta fare dal falegname tre cartelli bianchi, e ho iniziato dipingendo il primo, a mano.

A luglio arrivano i primi clienti di Lamia Quercelli, e qualche insegna da mettere agli incroci mi serviva proprio 🙂

Se volete comprare, o fare, una casa in Puglia… Scrivetemi!

Sarò felicissima di andare a fare shopping per voi 🙂

besos

Barbara

Ps: se volete fare una vacanza in paradiso, a Lamia Quercelli, cliccate QUI  🙂

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