Sono quasi due settimane che mi dico “Adesso lo scrivo, adesso lo scrivo”, ma tra una lavatrice, una corsa a scuola, e qualche decina di riunioni, il tempo passa, e l’ “Adesso lo scrivo” è diventato “Domani magari ce la faccio”.

Eh sì che uno dei motivi principali per cui ho scelto di diventare una networker  è stato proprio quello di poter lavorare quando, dove e con chi voglio 🙂

Il problema è che mi sono talmente innamorata di tutta la gamma di prodotti Jeunesse,
e del business, che sono proprio io che voglio lavorare sempre, ovunque e con tutti, ops!

Ma 4 giorni per portare Danny in montagna dovevo prendermeli, e infatti me li sono presi 🙂

Un pò di montagna, di aria buona, e di relax, era proprio quello di cui avevo bisogno.

Avete presente l’emozione che si prova quando alle 8.45 arriva il classico maestro di sci (spesso gnocco) sotto casa, tuo figlio lo raggiunge tutto felice e tu gli fai “ciao ciao” con la manina dal balcone, mentre sei ancora in pigiama?!

Ecco, appunto!

Il corpo si congela, ma tu continui a sorridere ed agitare la manina, perché sai che a breve lui sarà sulle piste a divertirsi, e tu sarai di nuovo sotto la trapunta scozzese, al calduccio 🙂

Da grande sportiva (grande solo di stazza) avrei potuto fare una veloce doccia calda, infilarmi la mia tutta da sci, e raggiungere gli amici sulle piste da sci per una bella sciatta, e invece…

E invece, siccome da mesi ho un’infiammazione della fascia plantare, e non so quale spina nel calcagno (che proprio una vera spina non è, ma fa un male porcellino), non ho potuto sciare, e, sinceramente, la cosa non mi ha poi sconvolto più di tanto 🙂

Mi sono crogiolata nel lettone, ho letto, sono andata a fare shopping con la mia mamma, che era anche lei a Cortina ospite da un’amica, e ho anche raggiunto mio figlio sulle piste, ma per prendere il sole, e per colpirlo con le mie mitiche palle di neve, mentre mi passava sopra la testa con le seggiovia 🙂

Siamo stati a Cortina solo 4 giorni, ma mi sembra di essere stata su due settimane, perché, come sempre quando siamo assieme, in quei 4 giorni ne abbiamo fatte di ogni !

Danny ed io non siamo programmati per starcene tranquilli, e in questo siamo proprio “uguagli uguagli”

Quando c’è papi allora ci freniamo (più che altro ci frena lui, che è un po’ più pigro, o forse più “normale”), ma se non c’è papà…

La prima sera, un po’ stanchini, dopo 4 ore di viaggio, siamo riusciti a starcene a casetta, ma dal giorno dopo è iniziato il tour de force 🙂

Potevamo forse perderci un’importantissima partita di Hockey, noi che non eravamo mai stati neanche ad una normalissima partita di Hockey?! Direi di no, e quindi una sera ci siamo calati nella parte di super tifosi della squadra di Cortina, e siamo andati a portare fortuna a quel gruppo di gabibbi bianchi e blu che si prendevano a spallate sul ghiaccio.

All’intervallo abbiamo anche incontrato un giovane-vecchio amico di famiglia, molto amato dal pubblico e, ovviamente, da noi 🙂

La partita di hockey allo stadio del ghiaccio di Cortina e Danny e “zio” Simone Annichiarico durate l’intervallo della partita. Gara di sci di Danny con finale con coppa e momento relax al sole con i Cuzzolis (compagni di avventura in Jeunesse)

 

E poi, dico io, ma secondo voi, quando un compagno di corso di sci di mio figlio ha visto bene di avvertirlo che quella sera ci sarebbe stato Rovazzi a Cortina, in un albergo, per una evento, avrei forse potuto io non attaccarmi al telefono per capire bene a che ora, dove, ma sopratutto come?!

La prima telefonata l’ho fatta all’albergo, per sapere se a questo fantomatica intervista/concerto avrebbero potuto accedere anche ospiti non ospiti dell’hotel.

“Certo signora, ma siccome la sala è piccola, e i posti a sedere sono ovviamente riservati ai clienti dell’albergo, i posti in piedi non saranno poi tanti, quindi visto che l’evento inizia ale 21.30 le consiglio di venire non più tardi delle 20, perché ad un certo punto la sicurezza dovrà bloccare gli ingressi”

Allora, fatemi capire, ma quello alle 21.30 canterà le sue due uniche canzoni, prima di questo grande concerto gli faranno due domande, e io dovrei andare lì un’ora e mezza prima?!?!??!?! Anche NO

Alle 18 sono andata con mio figlio Danny a salutare il suo maestro di sci di natale a Badia; alle 19 siamo andati a prendere una mia cara amica a San Cassiano, non lontano da Cortina (noi fermi mai); alle 19.40 siamo tornati a Cortina e ci siamo fatti un paio di “vasche” (passeggiate su e giù per il corso), uno spritz alla “Suite”, qualche tramezzino in “Enoteca”, e poi , con moooolta calma, siamo andati all’hotel “Miramonti” a caccia di foto e autografo 🙂

Quando siamo arrivati al Miramonti c’erano già parecchie mamme con figli, in trepida attesa del loro idolo, ma non la folla attesa (mica sono tutte matte le mamme del mondo)

In attesa che arrivasse in sala la “star” hanno fatto accomodare un bel gruppetto di bambini seduti per terra, davanti al palco, dove il classico “salottino da intervista simil Costanzo, era in attesa di essere riempito”

Tra quei bambini, ovviamente, c’era anche Danny, felicemente sistemato in seconda fila, in attesa del suo amato Rovazzi (che, non ditelo a nessuno, ma diverte tanto anche la mamma sua)

Alle 21.30, ovviamente, il salottino era ancora vuoto, e nel frattempo, i bambini venivano fotografati e ripresi, mentre aspettavano, qualcuno sorridente, qualcuno a bocca aperta, e qualcuno quasi russando, il loro beniamino.

Alura, arriva o no?!

“Questi bambini domani sciano, hanno le gare, si svegliano presto, e noi con loro!!!”

Noi mamme iniziavamo a chiederci dove fosse finito sto Rovazzi, ed iniziavamo ad essere un po’ stufe di aspettare, quando finalmente eccolo che arriva, tra le urla dei bimbi, e gli applausi liberatori dei grandi.

Peccato che l’intervista, carina per carità, sia durata decisamente un po’ troppo, e che il MAXI concerto sia iniziato davvero tardi, quasi alle 23.

I bambini hanno ballato e cantato con la penna in mano, in attesa del famigerato autografo, e di una foto con il loro “amico”.

Attenzione! Io ballavo saltando come solo io so fare, finendo anche appesa ad una trave per fotografare Danny e Rovazzi facendomi largo tra i paparazzi, ma, vi giuro, che ho visto mamme sculettare, e fare la tipica bocca da selfie, ma senza foto, in cerca del suo sguardo (sarà anche simpatico, ma i belli son diversi, cribbio)

Ma quando alla mia domanda, fatta alla stessa signorina che, in attesa dell’arrivo di Rovazzi, aveva fatto mettere in bambini in posa più volte, per delle belle foto ricordo, per loro, avevo ricevuto la risposta sbagliata, era partito il mio “ringhio” da mamma chioccia.

“Scusi, ma dopo il maxi concerto Rovazzi si ferma a fare autografi e foto con i bambini vero!?”

“Signora, guarrrrdi, Rovazzi si ferma giusto un paio di minuti, poi deve andarsene”

Chi mi conosce sa benissimo come posso aver reagito, ma secondo me lo sa anche chi non mi conosce bene, perché sono una di quelle persone che poco cela ma tutto svela 🙂

Io quella li me la sarei mangiata in un boccone!!!

IO – “Eh no, signorina, Rovazzi dopo il concerto si ferma e non se ne va fino a che non ha fatto autografi e foto con TUTTI i bambini presenti in sala”

LA SIGNORINA – “Scusi ma  quando si va ad un concerto mica vi garantiscono che il cantante alla fine del concerto si ferma a fare autografi a tutti!!!”

IO – “Ma nei concerti mica fanno mettere in posa tutti i bambini, minorenni, per fare delle foto da usare poi per pubblicizzare l’evento, senza chiedere autorizzazioni scritte ai genitori”

Risultato?!

Che mi sa che il manager o qualcuno dello staff di Rovazzi mi deve aver sentito (diciamo che quando mi arrabbio non sono così discreta) e che dopo qualche minuto Rovazzi ha ripreso il microfono e ha detto: “Ora potrei andare a cena, o in camera o a fare un giro per Cortina, e, invece, mi siedo su questa poltrona e non me ne vado fino a che non ho fatto una foto con ogni bambino che è venuto qui stasera, e ovviamente firmerò autografi per tutti”

A quel punto mi è partito un sorriso o, per meglio descriverlo, un bel ghigno 🙂

Scusate, ma quando ce vo ce vo!

Besos

Barbara