Il teatro ha fatto parte della mia famiglia, di me, della mia vita.
Mio zio Franco Enriquez se ne è andato che io ero una ragazzina, e prima di andarsene per sempre lo avevo visto morire per finta, nel “Gattopardo”.
La sera della prima, mentre preparavano la scena della cena, lo zio mi aveva fatto assaggiare il fragolino, che usavano al posto del vino rosso.
Come era buono e dolce quel “fragolino”.
Come era bello stare dietro le quinte.
Come era emozionante spostare la tenda e vedere il pubblico che iniziava ad accomodarsi.
Mi sentivo importante li dietro, mi sentivo grande.
Quella sera, dietro le quinte, poco prima di entrare in scena, lo zio Franco mi disse: “Stasera io sul palco interpreto il principe Fabrizio, e morirò, ma tu non ti spaventare perchè morirò solo per finta, e non nella vita vera”
E invece dopo poco tempo se ne andò davvero, per davvero e per sempre.
Ho ancora un vecchio Borsalino e una sciarpa bianca che mi regalò a Verona, in una serata fredda, dopo uno spettacolo pomeridiano, prima di andare a cena assieme.
Lo zio era un bravissimo attore, ma era soprattutto un grande regista.
In “Maria Stuarda” aveva diretto Carlo Giuffrè e suo fratello Aldo.
Carlo e Aldo, quando passavano a Venezia, spesso, dopo i loro spettacoli, venivano a casa.
Io ero una ragazzina, ero piccola, ma ogni tanto mi era permesso di stare un pò con loro, di partecipare.
Scendere dal palco, e smettere subito di recitare, non è sempre facile, ed è così che, anche a riflettori spenti, gli attori di teatro spesso amano continuare le loro serate giocando, interpretando, imbrogliando…
“Tocco chi tocco” e “Indovina il personaggio” sono due dei giochi che ho imparato da Carlo e Aldo e, che ancor oggi, quando trovo il giusto partner e la giusta occasione, mi piace riproporre agli amici.
Avevo promesso a Carlo che mai avrei rivelato i trucchi che mi aveva insegnato…
Scusa Carlo, non sono riuscita a mantenere il nostro segreto 🙁
Quando oggi al tg hanno detto che non c’eri più…mi è scesa una lacrima.
Dall’ultima volta che ci siamo visti sono passati anni, tantissimi anni.
Io ho una pessima memoria, io non ricordo molto della mia infanzia, ma tu ci sei, tu nei miei ricordi ci sei sempre stato.
Avrei voluto salutarti…
Avrei voluto ringraziarti per avermi permesso di stare con voi grandi, in quelle lunghe serate in cui lo spettacolo più bello era quello che facevate quando scendevate dal palco, e ci rendevate complici delle vostre magie tra amici.
Grazie.
Ora che l’attore e il regista sono tornati assieme…fateci sognare di nuovo.
Adesso vado a nanna, chiudo gli occhi e cerco di immaginarvi assieme.
Dicono che se prima di dormire pensi intensamente a qualcuno…può capitare di sognarlo.
RIP Carlo
BESOS
Barbara
M° Paolo Larici
24 febbraio, 2021Buonasera Sig.ra Barbara mi chiamo Paolo Larici, sono il Presidente del Centro Studi Drammaturgici internazionali Franco Enriquez di Sirolo in Provincia di Ancona, le scrivo perché vorrei invitarla a Sirolo il prossimo 30 Agosto 2021 in occasione della XVII^ edizione del Premio Nazionale Franco Enriquez città di Sirolo- per un teatro, un’arte e una comunicazione di impegno sociale e civile.
Le invio un caro saluto
Barbara Garavelli
24 febbraio, 2021buonasera, la ringrazio molto, le farò sapere più avanti sotto data se riuscirò ad esserci, cordiali saluti
M°Paolo Larici Presidente
1 marzo, 2021Buongiorno Sig.ra Barbara, mi scusi per il disturbo, apprendo solo oggi con grande ritardo e profonda tristezza la scomparsa della Sig.ra Susy che non sentivo da molto tempo e di cui ho cercato di averere notizie, telefonando al numero che avevo senza riuscirci. Mi legava un rapporto di stima profondo e di riconoscenza, aveva accettato il nostro invito di venire a Sirolo nostra ospite a ricordare Franco, poi c’eravamo incontrati a Milano, città in cui vivo e lavoro, alla presentazione di alcuni eventi organizzati da lei. Credo che per lei sia stato difficile, accettare il nostro invito ma con la sua eleganza e discrezione riusci a dare una lezione di vita a molti che avrebbero dovuto venire in ginocchio ad omaggiare suo zio per quanto aveva fatto per loro, mi riferisco a molti operatori del teatro e della televisione italiana.
Spero di non aver riaperto in lei una ferita, ma credo che donne come sua zia meritino un ricordo profondo, per quello che professionalmente hanno dato in vita e per il valore umano e civile di cui erano ambasciatrici.
Un Caro saluto.
M° Paolo Larici
Barbara Garavelli
1 marzo, 2021Scusi, la chi é la signora Susi? Mia zia si chiamava Carla
Patrizia
6 maggio, 2021Ciao Barbara
Leggo ora questi tuoi ricordi..
Il Teatro ha fatto parte della mia vita e conosco bene il sapore del “dietro le quinte”.. l’adrenalina del “chi è di scena” , del pubblico che riempie la sala … le ore in teatro passano senza renderti nemmeno conto .. puoi restarci dall Alba a notte fonda senza accorgerti di quello che accade fuori.
Il teatro diventa la tua vita , è la vita .. è lo specchio della realtà.. è un mondo parallelo che diventa l’unico possibile…
Grazie per il tuo ricordo❤️