Timoniere di 470 con cui ha vinto europeo nel 1981 e mondiale nel 1985.
Quinto alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 .
Ha vinto l’Admiral cup per la squadra italiana come timoniere di Mumm’ a
mia nel 1995.
Timoniere di “Italia” alla Luis Vitton Cup nel 1985-86.
Tattico sul “Moro di Venezia”, “Oracle racing, Shosholoza” e “Azzurra” in Coppa America e Abn Amro nel Giro del Mondo poi vinto nel 2006
Tommaso Chieffi ha vinto 20 titoli mondiali e ieri sera ha mangiato l’ossobuco fatto da mio marito e il risotto alla milanese fatto dal nostro Bymbi ed è sopravvissuto! YES
Meno male che l’antipasto di radicchio alla trevisana e sbrinz lo avevo fatto io con le mie manone. Non potevo perdere l’occasione di cucinare per un pò pò di uomo: bravo e pure bbbono!
La serata non era iniziata nei migliore dei modi: il semifreddo al pistacchio che ci avevano gentilmente portato è finito per terra ben due volte!
Una volta alla sua fidanzata di Milano (come ogni marinaio ne ha una per ogni città) e una volta a me in cucina mentre cercavo di metterla al sicuro togliendola dalle mani di Tiziana. OPS!
Secondo voi potevo farmi scappare un’occasione così ghiotta per una bella intervista? Direi di no.
Prima gli ho fatto bere un paio di bicchieri di rosso e poi l’ho fatto parlare.
B: Tommy quando è nata la passione per la vela?
T: Da piccolo. Quando ci siamo trasferiti a Milano dal Belgio. Ho vissuto ad Anversa per 5 anni. I miei genitori sono Italiani, ma lavoravano li. Appena arrivati in Italia mio padre iniziò a portarmi in barca a Maralunga, vicino a Lerici.
B: Quanti anni avevi?
T: Avevo 6 anni e andavamo in questa piccola barca a vela francese in legno. Quando poi papà da Milano si trasferì a Carrara ci siamo iscritti alla scuola vela e sono iniziate le mie prime regate.
B: Un amore per il mare che dura ancora visto che sei appena tornato dai Caraibi, beato te. Cosa hai fatto di bello in quel peradiso?
T: Il campionato Caraibico della classe Melgies 32
B: Se ci torni mi porti con te? Piego le vele, cucino, lavo il ponte. Lucido i winch. Mi trasformo in Polena (le statue decorative che si avvinghiamo alle prue delle barche) e faccio la guardia alla barca quando siete fuori a cena. Faccio quello che vuoi, ma portami con te ti pregoooooooooooo
Sei stato timoniere e tattico nelle barche più famose del mondo,raccontami il primo ricordo brutto che ti viene in mente senza pensarci troppo?
T: Quando nel ’81 su un 470 avevamo gia vinto il campionato europeo e stavamo per vincere anche quello del mondo, ma all’ultima prova un vero e proprio match race dell’equipaggio americano ci ha fatto perdere.
B: Mannaggia, e un ricordo bello?
T: Quando 4 anni dopo siamo riusciti finalmente a vincere il campionato del mondo nelle acque di casa a Carrara.
B: Senti lo so che sono un’impicciona, ma devi togliermi una curiosità: prima di una regata fate “all’amore” o come i calciatori state in ritiro?
T: Normalmente non ce n’è l’occasione perchè dove ci alleniamo spesso non ci sono donne in giro. Una volta, però, ricordo che eravamo a Sant Tropez a fare una regata e la mia fidanzata venne a trovarmi. Arrivammo in finale e poi perdemmo. Il mio prodiere mi accusò di essermi distratto sul finale. Non ho neanche avuto il corraggio di tentare di difendermi: un pò avevo torto io e un pò troppo era grosso lui.
B: So che hai 2 figli: Ginevra e Angelo. Quando partivi per le tue regate spesso non li vedevi per lunghi periodi, quanto ti è pesato?
T: Ti dico solo che mi è capitato di stare lontano da casa anche per 10 mesi di seguito, ero in nuova Zelanda con “Oracle racing”.
La sera prima del mio ritorno mia figlia Ginevra non ha dormito tutta la notte per l’emozione. Quando sono andato a prenderla a scuola, era alle medie, ci siamo abbracciati in silenzio per mezz’ora. Le lacrime non la smettevano di scendere.
B: Angelo è appassionato di vela?
T: Sono tutti e due appassionati però stando a Milano è difficile trovare l’occasione di praticare. Due estati fa mio figlio ed io siamo usciti in barca da soli dalla spiaggetta dello Yacht club di Porto Cervo. Visto che ci teneva a timonare lui, mi sono preoccupato di avvisarlo di stare attento ad alcuni scogli di superficie che c’erano in quella zona.
Peccato che lo scoglio lo ho preso io quando mi ha ceduto il timone per il secondo giro.
B: Un fenomeno! Raccontamene un’altra dai?
T: Di danni ne abbiamo fatti tanti . Abbiamo anche rotto un albero, mi sembra col Moro di venezia 2.
Il peggio però è successo quando ho rotto il timone del “Moro di Venezia 5” . Abbiamo incominciato a girare all’impazzata nel canale di San Diego (in California dove si disputava la Coppa America) fino a che la barca si è finalmente fermata in prua al vento a pochi metri da una boa di ferro che ci avrebbe sicuramente affondato.
B: Ma Paul Cayard dove era?
T: In quei giorni non poteva uscire con noi e mandò me come timoniere insistendo che uscissimo nonostante le condizioni del tempo avverse (NOTA DELLA BLOGGER: il solito pirla!)
B: Quando vi allenate cosa mangiate?
T: Se sono uscite per regate giornaliere a pranzo mangiamo barrette, frutta
o altre cose rapide “al sacco” e la sera mangiamo a terra o al
ristorante o a casa se abbiamo il cuoco.
B: Addirittura il cuoco?
T: Eh sì, se siamo in Coppa America o in altre competizioni internazionali,
spesso e più pratico vivere tutti assieme e avere un cuoco che ci
permette di non distrarci con uscite al ristorante e di mangiare sano.
B: E se non sono competizioni giornaliere?
T: Dormiamo (poco) in barca e non in casa, quindi spesso cuciniamo a bordo
sia a pranzo che a cena.
Se ripenso a quella volta in cui un mio collega scoprì il cibo liofilizzato…
Durante il “Fastnet” (regata dall’inghiliterra all’Irlanda e ritorno)
mise alcune buste di cibo liofilizzato in acqua nella pentola a
pressione. In teoria avrebbe dovuto scaldare l’interno delle buste che
andavano poi tolte dall’acqua e aperte e invece si dimenticò tutto sul
fuoco e le plastica delle buste si fuse nell’acqua assieme al loro
contenuto. Peccato che il furbone ci raccontò tutto quando, vista la
fame, avevamo già mangiato tutto senza fiatare.
B: Sogni nel cassetto?
T: Sono fortunato perchè li ho realizzati quasi tutti, ma ogni volta che
inizio con un nuovo programma l’ambizione è quella di riuscire sempre a
migliorare e se si può anche vincere.
B: Cosa stai facendo di bello ora a parte mangiare quell’ottimo semifreddo
al pistacchio che la tua fidanzata ed io siamo riuscite a salvare ben due
volte dal pavimento?
T: Sono tattico di “Bronenosec” (che in Russo vuol dire “corazzata”)
sposorizzata da Gazprom. Si tratta di 60 piedi con cui abbiamo vinto la
“Swan cup” l’anno scorso e la prima edizione della “Nord stream race”
sul Baltico. Quest anno si torna nei mari del nord.
Poi ho un altro progetto con un melges 32 che si chiama “Sinergy GT” con cui faremo il campionato del mondo della classe a Portocervo a settembre.
Farò anche un paio di regate con il mio vecchio amico Pigi (Loro Piana) sul My Song tra cui la Superyacht di Porto Cervo da lui sponsorizzata, e poi parteciperò al campionato del mondo di Altura ad Ancona.
Per finire ho un progetto interessante che si sta chiudendo con la firma in
questi giorni, ma te lo racconto la prossima volta che prepari l’ossobuco
B: l’ossobuco lo faccio al massimo una volta l’anno, rivediamoci prima dai!
Barbara
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