Avevo 13 anni e la sera prima ero uscita con uno di 21.
Ebbene sì, ho sposato un uomo che ha 8 anni meno di me, ma quando ero giovane mi piacevano quelli più vecchi.
A 13 anni ero già alta 1.78 e sembravo parecchio più grande della mia età, ma per quanto riguarda il resto…non dico che ero bacchettona, ma ci andavo con calma. La mia prima volta fu quando ne avevo quasi 19.
Ma torniamo al 1983.
La mattina dopo l’appuntamento con “quello grande”, andai in spiaggia al Lido di Venezia con mia mamma.
Stavo uscendo dalla capanna con indosso il pezzo sotto del costume e in mano il reggiseno che stavo per infilarmi, quando mia madre a bruciapelo mi chiese “Come è andata con quello grande ieri sera?”.
Ovviamente diventai rossa e alla sua seconda domanda “Ma vi siete baciati mozzicandovi la lingua” cedetti e risposi di sì.
Ma alla terza domanda rimasi pietrificata: “ti ha toccato il seno?”
Come faceva a sapere tutto? Ci aveva seguiti? Ma sopratutto…che domande sono da fare così senza prima mandare almeno un preavviso in carta bollata?!
Era tutto vero: quella sera, per la prima volta nella mia vita, un ragazzo era riuscito a toccarmi il seno (e per riuscirci non aveva neanche dovuto immobilizzarmi! Hihi).
Guardai mia madre e, forse poco convinta, risposi con un debole “Ma nooo, cosa dici?!”.
A quel punto lei mi guardò il seno ancora scoperto e mi disse “Non dire bugie, si vede!”
Istintivamente prima controllai il mio seno e poi lo coprì velocemente. Ovviamente con quel gesto ammisi tutto.
E mia madre cosa fece? Scoppiò a ridere!
Bene, da quel giorni capì che a mia madre avrei sempre potuto raccontare tutto senza mai aver paura di essere giudicata o criticata come spesso i genitori si sentono in dovere di fare solo per il ruolo che ricoprono.
Forse si dimenticano che anche loro sono stati giovani e che anche loro hanno vissuto le stesse esperienze.
Mi ricordo la processione di certe mie amiche che non avevano con le loro madri la stessa confidenza che io ho sempre avuto con la mia.
Venivano a casa e a volte, senza neanche passare prima a salutare me, andavano dirette in camera di mia mamma a chiedere i consigli più disparati.
Mia mamma non mi ha mai proibito nulla, ma mi ha sempre spiegato tutto quello che poteva e che riusciva a spiegarmi.
Spero di potere essere per mio figlio quello che lei è stata per me: un’amica, una mamma, la persona con cui sfogarsi e confidarsi senza mai aver paura di farlo.
Farò come ha fatto lei e per esempio dirò a Danny boy che se vuole fumare o se vuole bere un bicchiere di vino…lo può fare anche a casa, davanti a noi.
Non ho mai creduto nei risultati del proibizionismo anzi…
Se penserò che qualcosa gli possa fare male, gli spiegherò i motivi e sarà lui a far lavorare i suoi neuroncini e a decidere, come abbiamo fatto tutti.
Solo ora che sono diventata mamma anche io, ho capito quanto possa essere stato difficile per mia mamma dire e fare certe cose sperando di ottenere il giusto risultato.
E’ stata dura, ma ci è riuscita.
Non finirò mai di ringraziarla perchè, avrò anche tanti difetti, ma se sono una persona per bene e se non ho mai avuto grandi grilli per la testa…questo lo devo a lei.
Grazie mamma
NB: in questi giorni mia mamma è qui a Milano da noi così mio marito ed io siamo liberi di goderci qualche serata libera, cosa molto utile e piacevole durante il salone del mobile. Poco fa le ho detto che stavo per scrivere un nuovo pezzo e so già che lei, che ovviamente è una fan del mio blog, non vede l’ora di leggerlo…. Spero ti sia piaciuto mami!
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