Potevo forse non dire la mia sul tormentone della “sfida accettata“?!?
Direi proprio di no.
Inizierei spiegando, per chi già non lo sapesse, che il vero scopo di questa catena voleva essere quello di sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro il tumore.
Si tratta di una campagna partita mesi fa dall’India, allargandosi poi fino al Regno Unito.
Le foto sarebbero dovute essere in bianco e nero, e già questo particolare fu criticato da alcune pazienti oncologiche che, giustamente, dissero :”Il Cancro non sono sfumature di grigio. Il grigio è sterile, arido, morto. Il Cancro ha tanti colori. Anche il colore della paura, ma ce l’ha! Perché il Cancro spiazza, fa paura, terrorizza”.
Adesso voglio parlare con tutti quelli che stanno criticando questa campagna dicendo peste e corna di tutti noi che stiamo pubblicando foto del nostro passato.
Fatemi capire: i cuoricini e tutte le altre cagate sì, ma una foto no?!?!?
Ma come state messi?!?!?!
Ma che problemi avete!?!
Cosa vi rode?!?!
Fate poco all’amore?!?!?
L’ufficio delle entrate vi tormenta?!?!?
State invecchiando e avete paura di aprire vecchi cassetti, vecchi album e vecchie scatole piene di foto e di ricordi di quando eravate giovani, belli e magari più simpatici di oggi?!?
Ok,ok, magari le foto non servono davvero per ricordare alle persone di fare prevenzione, ma posso dire una cosa ?!
Amen! Faranno bene al cuore, ma di certo non faranno male a nessuno!
Che poi non sono neanche così sicura che tutte queste foto non servano a nulla per quanto riguarda la sensibilizzazione nei confronti di questa atroce malattia.
Ve lo dico io che di tumori in famiglia ne ho avuti tanti, e che quindi, credo sia normale, un po’ di paura ce l’ho, e la prevenzione la faccio, sempre!
Ma torniamo a tutti i criticoni che stanno dicendo peste e corna di questa iniziativa.
Sul fatto che, strada facendo, si sia perso il significato dell’iniziativa, vi do ragione, per carità, ma perché tanta cattiveria?!
Ieri una mia “amica di facebook” (solo di facebook, e non so ancora per quanto) ha addirittura scritto: “Ma voi che state accettando questa sfida vi siete tutti conosciuti al Cottolengo?”
Allora, cara “amica di facebook”, ma tu lo sai chi veniva accolto al “Cottolengo”?!?
I malati psichici e/o fisici.
Adesso fammi capire una cosa…
Secondo te chi è più criticabile: noi che abbiamo preso la palla al balzo per tuffarci in vecchi ricordi, o tu che, spero senza pensarci su, hai scritto un commento del genere?!!?
Lasciamo stare, sono un signora e non vorrei finire con l’essere troppo volgare, ma sappi che il mio pensiero in questo momento è volgarissimo!!!
Sfido voi tutti criticoni ad aprire quei cassetti e quegli album, e a tuffarvi nei vostri ricordi, anche se la vostra foto non la pubblicherete mai, tanto non interessa a nessuno.
Spero che questa sfida non finisca mai, spero che tutti voi continuiate ad aprire armadi, cassetti, scatole e album, in cerca di ricordi, di sorrisi e di calore.
Io lo farò.
Gli anni della nostra gioventù non vanno rimpianti, ma vanno ricordati e, perché no, “sfruttati”.
Cosa intendo per “sfruttati”?
Due giorni fa, per cercare la foto per la “sfida”, ho aperto una grande scatola che ho nell’armadio, e, dallo stesso armadio, ho tirato fuori una decina di grossi album.
Guardando quelle vecchie foto mi sono emozionata, ho sorriso, ho riso…
Non ho visto il mio viso con meno rughe, ma ho visto il mio viso più rilassato, meno preoccupato, meno teso.
Gli anni sono passati, le preoccupazioni sono aumentate, e le ferite ci hanno segnato.
Sfruttiamo questa occasione per leccarci le ferite, e per cercare di riappropriarci di quella spensieratezza che a volta sembra essere svanita nel nulla.
C’è sempre un modo per sentirci più leggeri.
Pensate a tutto quello che avete fatto in questi anni, e non solo a quello che non avete fatto.
Pensate a quanto avete amato, e a quanto siete stati amati, da chi non c’è più.
Pensate a tutto quello che avete ancora, e che molti invece non hanno.
Pensate a tutto quello che potrete ancora fare, e che molti invece non potranno.
Pensate a quante foto potrete ancora scattare e sorridete, perché un giorno qualcuno guarderà quelle foto, e le foto delle persone che sorridono sono le più belle.
La foto che ho usato per questo post è una vecchia foto che avevano pubblicato su “100 cose”, un vecchio settimanale che leggevo sempre quando ero giovane 🙂
Avevano selezionato un gruppetto di giovani milanesi e tra questi ci avevano messo anche me, la veneziana.
Ero finita in quel gruppetto perché la mia zietta lavorava nella moda e, se non ricordo male, era stata lei che mi aveva gentilmente proposto ad una sua amica giornalista.
Ai tempi vivevo ancora a Venezia, e quei “milanesi” non li conoscevo proprio, ma oggi li conosco tutti, e una l’ho rincontrata proprio ieri, dopo anni e anni che non la vedevo più.
Gioia Police, Giuseppe Bellora, Luca de Ambrosis…
Che ricordi, che risate quel giorno!
L’articolo raccontava di come vestivano i ragazzi della Milano bene, e per tutti loro avevano scelto abiti di Armani, di Ferrè, di Valentino…
E a me?! Gonna e gilet Coin 🙂
Vabbè che so de Venessssia e che Coin xe Venessssiano, ma gli abiti che ci avevano fatto indossare ce li avevano poi regalati e io me ne ero tornata a casa tutta triste, ahahahah
Anche io volevo gli abiti firmati 🙁
E poi scusate, ma la didascalia che hanno messo sotto la foto?!?!?
“Aspirante top model”
Ahahahahahahhahahahahahahhahahahahahahahhahahahahahahhahahahahahhahahahah!
Ve lo giuro sul mio vassoio di creme Jeunesse, che mai e poi mai ho detto una cavolata del genere 🙂
Mai voluto fare la modella!
Io volevo fare la PR, come mia zia, e quello ho fatto, niente di più, e niente di meno.
Oggi forse potrei fare la model, la TROP model.
Ora vado a fare la spesa, e vi giuro che compro solo frutta, verdura e pesce, perché per ora manco la TROP model potrei fare.
Besos
Barbara la ROTOL model 🙁
NO COMMENTS