So bene che avere gli operai in casa è una rottura di maroni per tutti, ma per me è diverso: per me è un incubo.
No tranquilli, non voglio fare nè la tragica nè la diversa.
Se parlo di “incubo” intendo “incubo” davvero perchè io per colpa degli operai, gli incubi li ho avuti non “peffinta” (amo inventare le parole), e per un lungo periodo.
Ho comprato la casa dove viviamo ora, nel 2002.
Da mansarda ad attico con terazza.

Da mansarda ad attico con terazza.

 

Quando l’ho comprata era un sottotetto, una mansarda.

Dopo aver ottenuto i permessi, ho tolto il tetto e l’ho rifatta con il tetto dritto e sopra il tetto ho fatto un terrazzo.
E’ sempre stato il mio sogno avere un bel terrazzo.
I lavori sono durati circa da luglio 2002 a giugno 2003 e io ero in cantiere quasi tutti i giorni perchè vivevo già a Milano dal 1989, ma in una casa in affitto.
Che emozione vedere quella mansarda trasformarsi in quella che sarebbe diventata la MIA casa con il MIO terrazzo.
Peccato che a circa 1 anno dal mio ingresso nella casa dei miei sogni…ha iniziato a piovere dentro.
Sì, sì, avete letto bene: “piovere”.
Le mie non erano semplici infiltrazioni: in certi punti del soffitto non vedevi solo le macchie, ma vedevi proprio le gocce cadere giù.
Di notte mi svegliavo sentendo il rumore delle gocce che cadevano sul mio letto, in cucina, in bagno, in salotto…ovunque.
Intanto era venuto ad abitare con me il mio fidanzato, quello che oggi è diventato mio marito e il padre di Danny boy.
Era la mia prima convivenza ed è stata molto bagnata.
Ma come si dice? Convivenza bagnata convivenza fortunata?
In effetti…
Ormai sul nostro letto pioveva così tanto che abbiamo dovuto togliere il letto e mettere per terra non il classico secchio (troppo piccolo), ma una vera e propria vasca (di quelle colorate per fare il bagno ai bambini, anche se di bambini ancora non ne avevamo! Argh)
Ci siamo dovuti trasferire per mesi nella camera degli ospiti dove pioveva di meno.
L’impresa che aveva fato i lavori ha iniziato a rompere il terrazzo a pezzi per cercare di capire da dove entrasse l’acqua, ma dopo un anno di tentativi il problema era ancora lì e il terrazzo era distrutto.
Alla fine ho fatto causa all’impresa e all’architetto che aveva seguiti i lavori.
Con l’aiuto di un’altra impresa e di un ingegnere specializzato, si era poi scoperto che avevano sbagliato a mettere le guaine su in terrazzo.
Praticamente avevano usato dei fogli di guaina per la superficie piana e della guaina liquida per i muri verticali.
Peccato che le due guaine non fossero compatibili tra di loro e quindi col tempo l’acqua ha iniziato ad infiltrasi in tutti i punti di contatto tra le due e in tutti i buchi che erano stati fatti per far passare tubi dell’aria condizionata, per mettere i punti luce terrazzo etc
Ho dovuto fare rifare tutto il terrazzo da un’altra impresa e quest’anno, dopo lunghi anni di attesa, ho finalmente vinto la causa.
Per me è stato davvero un incubo: mi svegliavo di notte in lacrima nella camera degli ospiti e mi ritrovavo seduta per terra, in lacrime, in quella che era sempre stata la mia camera.
Giravo per la casa a cercare nuove infiltrazioni anche quando orami era tutto a pasto.
Sentivo le gocce cadere anche quando il terrazzo era stato già rifatto.
Adesso il muro del palazzo vicino a noi ha dei problemi con l’intonaco che sta cadendo a pezzi nel nostro terrazzo e quindi hanno dovuto montare una grossa impalcatura che dal cortile dei vicini sale sul nostro terrazzo.
Dovranno spaccare tutto il muro e ripristinare l’intonaco.
A parte il fatto che dovranno togliere il mio bellissimo murales che avevo fatto fare appena nato Danny boy,  per un paio di settimane avrò di nuovo degli operai nel nostro terrazzo ed è inevitabile che io ripensi a quando mi pioveva in testa.
Se ci ripenso ora…per fortuna ormai mi viene quasi da ridere: casa nostra era diventata peggio di uno scolapasta.
Barbara
Casa o scolapasta?

Casa o scolapasta?