Lettera aperta alla mia ciccia.

 
Gli uomini arrivano e ogni tanto vanno.
I figli arrivano e poi ad un certo punto iniziano a vivere la loro vita e si staccano da te, ma lei…lei arriva e non ti molla più!
Eh che cavolo, non è per niente giusto.
Ma io sono testarda e se mi metto in testa una cosa vado avanti come un mulo, con i paraocchi e se a spronarmi trovo pure una col bastone e la carota…allora non ce n’è più per nessuno.
Quindi oggi ti scrivo e ti spiego un paio di cosucce.
Cara ciccia,
purtroppo per te, da un paio di settimane ho scoperto che la mamma di una bambina che è all’asilo con Danny, fa la motivatrice e siccome io avevo parecchi motivi per essere motivata (adoro gli scioglilingua) ho deciso di fare un patto col diavolo, ops, con questa donna tutto d’un pezzo: lei farà diminuire notevolmente la circonferenza delle mie gambe e io le farò una statua.
Qualcuno, in questo ultimo periodo, mi ha chiesto cosa faccia una motivatrice quindi oggi ho deciso di spiegarvelo.
La mia motivatrice si chiama Stefania Cagnoni ed è una iena che ama il rosa.
Diffidate dalle iene che amano il rosa…
Il cibo ed io abbiamo dei problemi da quando sono nata nel senso che mi sono sempre abbuffata sia di schifezze sia di cose sane.
Anche quando mangio le cose sane riesco ad abbuffarmi:ingurgito tutto senza gustarmi quello che ho nel piatto.
Ma la cosa peggiore sono i miei attacchi di fame incontrollabili: magari pranzo e ceno bene e poi dopo cena sono capace di rovinare tutto mangiandomi anche 20 biscotti.
Ho provato davvero di tutto: dalle anfetamine a qualsiasi tipo di dieta, dall’ipnosi al sondino, dall’ozono terapia all’elettrolipolisi, ma per il mio corpo sono riuscita ad ottenere unicamente il classico effetto fisarmonica: dimagrire e ringrassare, dimagrire e ringrassare.
Il sondino mi ha fatto perdere ben 3,8 kg di soli grassi in soli 10 giorni, ma sono tornati.
Però il sondino lo rifarei perché mi ha aiutato molto a livello di “testa”.
Direi che l’argomento merita un post tutto suo che scriverò presto.
Per quanto riguarda le altre diete…che dire!?
Ne ho provate tante, tutte, e secondo me non servono a nulla, anzi, a volte peggiorano pure la situazione perché è proprio quando ci si sente privati che vengono le piú grandi voglie e poi le diete sono deleterie per l’umore e io non sono programmata per non essere allegra.
Avete mai visto una che tutta felice ti dice di essere a dieta?
Chi fa le diete diventa antipatico, nervoso, litiga con tutti e si incazza di brutto quando riprende i kg persi, perché tanto tornano, tornano sempre.
Sono i kg che hanno insegnato a Pollicino il trucco delle briciole e dei sassolini.
L’unica soluzione è imparare a mangiare, imparare quando e come si può sgarrare e come si può riparare agli sgarri.
E’ ovvio che a qualcosa tocca rinunciare: non si può pensare di sconfiggere la ciccia nutrendo il nostro corpo con altra ciccia e non si può neanche pensare di dimagrire avendo sempre un bel senso di sazietà, anzi, è proprio quando si sente un po’ di fame che la nostra ciccia brucia.
Tu non dai al tuo corpo zuccheri da trasformare in energia e il tuo corpo si arrangia bruciando gli zuccheri che ha in casa.
La mia motivatrice mi sta insegnando a mangiare evitando di accostare tra di loro alimenti sbagliati, ma senza rinunciare a quello che più mi piace(pizza e sushi per esempio)
La mia motivatrice mi sta insegnando come sconfiggere i mie attacchi di fame che arrivano col buio (è un disturbo che abbiamo in tante e si chiama “Binge eating disorder”, ve ne parlerò meglio più avanti).
La mia motivatrice, dopo aver osservato bene il mio fisico e i miei punti deboli, ha messo a punto un allenamento mirato su di me, ma non me lo ha rivelato.
La mia motivatrice mi da appuntamento ad una certa ora e solo all’ora X scopro che tipo di allenamento ha architettato per quel giorno.
Mi piace l’effetto sorpresa e non mi pesa seguire Stefania nei suoi “percorsi” sempre diversi.
Ho scoperto che le panchine del parco dove di solito porto Danny a giocare, non servono solo per sedersi e se vuoi proprio usarle per sederti, devi farlo almeno per 100 volte di seguito sennò non riuscirai mai a rassodare i glutei.
Ho scoperto che a Milano ci sono ancora un sacco di strade e di negozi che non conosco perché nelle ultime due settimane ci siam sparate circa 50 km camminando veloce e segnando al volo indirizzi di negozi carini incontrati sul percorso.
Ho scoperto che non è vero che a una certa età se si perde peso lo si perde sempre sempre e solo dove non si vorrebbe.
Basta allenarsi nel modo giusto, avere costanza e soprattutto il tempo per farlo (la cosa spesso più difficile)
Ad agosto la mia motivatrice ed io partiamo assieme: andiamo in crociera con mariti e figli assieme ad un’altra coppia e ci sarà da ridere.
Li vedo già i mariti a fare i baby sitter e noi a camminare su e giù per i ponti.
Barbara
 
celldeffoto
 
 
 
 

Bubusetteteee

 
Bubusettete?
Eh sì, perchè la condanna di Berlusconi a 7 anni secondo me è proprio uguale uguale a quella cantilena che spesso viene ripetuta ai bambini quando sono piccoli: assurda!
Una settimana fa ero al supermercato con mio figlio e ad un certo punto Danny mi ha guardato e mi ha detto “Mamma io non voglio più andare in crociera!”
Ma come?!? Un mese fa gli abbiamo chiesto se preferiva andare in un villaggio o andare in crociera e lui tutto contento ci ha urlato che voleva andare in crociera e adesso che abbiamo prenotato non vuole più andare?!
“Ma perché non vuoi più partire?”
” Perchè ho paura che moriamo tutti”
Perdindirindina!
E ora chi gli ha messo in testa una fesseria del genere, ma soprattutto…perchè?
“Danny, ma perchè dici che in crociera moriremo tutti?”
“E se poi guida il signore che ha fatto andare a sbattere l’altra nave sugli scogli?”
Dopo la sua domanda mi è tornato il sorriso e a quel punto gli ho detto di non preoccuparsi perché non sarebbe stato Schettino il capitano della nostra nave.
Danny ha ricambiato il mio sorriso e guardandomi dritto negli occhi ha aggiunto “Ah bene! Quindi lo hanno messo in prigione ?”
Ecco! Adesso spiegatemi voi cosa avreste risposto?
Quello per fare il figo fa una manovra assurda, affonda una nave e diventa direttamente responsabile della  morte di 32 persone e non finisce in galera?
Ok, sembra che sia stato bravissimo a portare poi la sua nave in secca evitando un disastro peggiore, ma sta di fatto che per colpa della sua leggerezza, molte persone hanno perso la vita, eh che cavolo.
E se domani mio figlio mi chiedesse come mai uno che fa “picci picci” con una che voleva tanto fare “picci picci” con lui, viene condannato a 7 anni di prigione mentre quello che ha fatto andare la nave a sbattere contro lo scoglio e ha fatto morire 32 persone non è andato in prigione…io cosa rispondo?
E se domani mio figlio mi chiedesse come mai uno che ha fatto “picci picci” deve stare in prigione solo 1 anno in meno di uno come Misseri…cosa gli rispondo?
E se domani mio figlio mi chiedesse come mai uno che ha fatto “picci picci” deve stare in prigione 1 anno in più di Scattone e Ferraro che hanno ucciso una donna…cosa gli rispondo?
Ok che Berlusconi sarà ancora un presunto innocente fino a che la pena non sarà definitiva in Cassazione, ma qui si sta davvero esagerando.
A me Berlusconi è sempre piaciuto.
Ok , ok, magari mi piaceva di più come imprenditore prima che come politico poi, ma mi è sempre piaciuto.
Ho anche lavorato per 2 anni per lui quando sono stata pr al Milan durante gli anni del Centenario e della finale di Coppa Campioni a Milano ed ero orgogliosa di lavorare per una come lui.
Ippodromo di San Siro: cena di gala del Trofeo Berlusconi nel 1999 quando lavoravo per il Milan

Ippodromo di San Siro: cena di gala del Trofeo Berlusconi nel 1999 quando lavoravo per il Milan. Quella a dx con giacca bianco-nera ero io!

Ma si può crocifiggere così uno solo perchè gli piace tanto la gnocca?!
Ma siamo seri please!!!
Se dovessimo mandare in prigione tutti gli uomini a cui piace la gnocca e che si trombano tante gnocche…dovremmo costruire intere città piene zeppe di prigioni.
La signorina in questione era minorenne, ma parecchio contenta di fare quello che ha fatto anche se continua a negare di averlo fatto.
Sono le donne che ogni tanto andrebbero “condannate” e non gli uomini.
Se tu sei un uomo e hai sempre decine e decine di donne belle, giovani e spudorate che ti si gettano ai piedi…come cavolo fai a dire sempre di no?
E se poi per ringraziarle di averlo fatto felice, a questo gli andava di fare loro dei bei regali (buste comprese) , ma saranno cavolacci suoi o no?!
Ieri ero a Venezia in spiaggia e me la chiacchieravo con un importante avvocato che mi raccontava che non ci sono mai stati in Italia precedenti di sentenze del genere.
Mi raccontava anche che sulla fedina penale di Berlusconi ormai c’è scritto “delinquente abituale”.
Io davvero non capisco: la diretta interessata continua a negare che tra di loro sia mai successo nulla e ben 32 testimoni difendono Berlusconi, ma questo ora rischia 7 anni di galera e l’interdizione perpetua?!
Adesso questi 32 testimoni sono accusati di falsa testimonianza, Berlusconi riceve la mazzata che tutti sappiamo e io devo capire come farò un giorno a spiegare tutto ciò a mio figlio.
Bene, grazie Italia!
Non è che per caso gli uomini potenti che guadagnano tanti soldi e hanno tante donne, danno tanto  fastidio???
Berlusconi sai cosa ti dico?
Che se la sentenza, come penso, non diventerà esecutiva, io torno a lavorare per te gratis e faccio la dj per le tue feste come facevo quando lavoravo al Milan e oltre ad organizzare per te un sacco di eventi, mi dilettavo a mettere la musica per le feste delle giovanili.
Parola di lupetto!
E siccome mi voglio allargare…se ti fa piacere vengo a mettere i dischi anche nella stanza del bunga-bunga tanto so che con me non ci proveresti mai: sono troppo vecchia per te!
 
Barbara
Quando ero pr per il Milan e mi dilettavo anche a fare la dj per le feste delle giovanili del Milan

Quando ero pr per il Milan e mi dilettavo anche a fare la dj per le feste delle giovanili del Milan

 
 

La pillola rosa ci salverà.

 
Che pazienza che ha mio marito!
Lui sì che è un bravo marito, lui ogni tanto ci prova:
“Amore dai che stasera…”
Ma il film delle 21 è iniziato da poco più di mezz’ora quando io mi addormento sul suo petto.  
E crollo così pesantemente che una leggera bavetta mi esce dall’angolo delle labbra e gli finisce sulla camicia che forse poteva essere rindossata il giorno dopo.
“Amore dai che domani…”
Ma il giorno dopo mi addormento a letto mentre lui inizia a guardare il secondo tempo della partita in salotto.
“Amore mi faccio una doccia e arrivo subito da te”
Ma quando arriva mi trova girata sul fianco abbracciata al cuscino e se io mi giro sul fianco abbracciando il cuscino…vuol dire una cosa sola.
“Amore, ma ti stai addormentando?”
E io riapro gli occhi come se avessi visto un fantasma e subito dopo mi rendo subito conto che senza gli spilli del film “Opera” di Dario Argento, i miei occhi non riusciranno mai a restare aperti.
“Amore ti vedo stanca”
E io penso, ma non capisco: dopo 2 ore di allenamento, 2 ore al supermercato, 1 ora a rassettare casa, 1 ora a cucinare, 1 ora con Danny al parchetto o in piscina , 2 ore con Danny e i suoi amichetti su in terrazza, un pranzo di lavoro e 2 ore a scrivere…perchè dovrei essere stanca?!
Ogni tanto devo quasi giurarglielo in ginocchio che lo amo ancora e che non ho un amante, e secondo me ancora non mi crede.
Giuro che avrei anche voglia, ma spesso non ce la faccio proprio…
Ho una decina di libri impilati sul comodino, ma la sera sono talmente stanca che non riesco neanche a leggere in camera, figuriamoci a fare dell’esercizio fisico.
Ma tra poco non sarà più così: nel 2016 finalmente anche noi donne avremo il nostro Viagra!
Ebbene sì, avremo la nostra pillola rosa (detesto il rosa, ma sto giro giuro che me lo faccio piacere).
Il 22 giugno 2013 è ufficialmente scaduto in Italia, e in altre 8 nazioni, il brevetto per il Viagra e quindi è in atto una vera e propria gara, tra diverse aziende produttrici di farmaci generici, per assicurarsi la produzione del “Viagra generico”.
A quel punto hanno finalmente deciso di mettersi al lavoro anche per noi e sono già pronti ben due farmaci che fanno ben sperare.
Hanno entrambi un cuore attivo rivestito di testosterone al gusto di menta.
Sono quindi ben due le pilloline candidate alla vittoria: una contiene una sostanza che stimola il flusso sanguigno e l’altra una sostanza che allenta l’autocontrollo.
Scusate, ma fare un bel frullatino delle due?! Nooo?!
Pensa che figata una pillola che stimola il flusso sanguigno e allenta l’autocontrollo: nello stesso tempo mi va via la cellulite, mi si sgonfiano le gambe e anche se mi sento stanca morta e so che dovrei dormire subito perchè mi aspetta un’altra giornata di staffette e corse agli ostacoli, me ne frego e inizio a rincorrere mio marito per tutte le stanze della casa implorandolo ancora, ancora e ancora.
Lo ho sempre detto io che le mentine sono così buone.
Peccato che ci sia qualche imbecille che sostiene che il “Viagra rosa” dovrebbero farlo “non troppo efficace” ossia che accenda sì la libido, ma non troppo perchè sennò rischia di diventare una minaccia per l’ordine costituito.
L’ordine costituito?
Sì, sì, avete letto bene.
C’è la paura che una semplice pillolina possa far andare a remengo il modello monogamico su cui si basa la civiltà in occidente.
Ma fatemi capire: gli uomini possono prendere la loro pillola blu e trombare a destra e a manca e noi non possiamo prendere una sorta di “pink mix” di caffeina, redbull e qualche goccia di sano drenante perchè sennò rischiamo di rovinare la famiglia?!?!
Ma perfavoreeee.
A noi donne la pillolina rosa ci serve per farci trovare ancora sveglie dopo le 21, ma dai nostri mariti.
Comunque fatela come volete sta pillola rosa!
Fatela pure più leggera della blu tanto si sa che una disfunzione del pisello necessità di una gru e che una gru richiede un gran consumo di energia mentre la mancanza di desiderio femminile è più una questione di testa quindi per un attivatore di neuroni già presenti…bastano 4 pile stilo!
Ciapa.
Vogliamo la pillola rosa!
Vogliamo la pillola rosa!
Vogliamo la pillola rosa!
Barbara

Lettera aperta a mio figlio.

 
Danny boy sta ancora andando all’asilo, nel senso che sta frequentando il terzo e ultimo anno e nel senso che ci sta ancora andando perchè il suo asilo è ancora aperto.
In questi giorni però siamo a Venezia dalla nonna e quindi ce ne andiamo in spiaggia e stiamo insieme tutto il giorno.
A volte è proprio quando si sta insieme così tanto che si ha il tempo di fermarsi a pensare…
Lo guardo da lontano, lo osservo da vicino, e penso.
Lo ascolto mentre cerca di spiegarmi le sue teorie o di raccontarmi i suoi vissuti, e penso.
Cerco di infilargli il costume da bagno che l’anno scorso gli andava enorme, ma capisco che ormai gli va stretto, e penso.
noi0fotoPenso a come sta crescendo velocemente il mio Danny.
Lo so che non è “mio”, ma “nostro”, ma oggi sono io che ho voglia di scrivergli una lettera e quindi fino a che non la avrò firmata, sarà “mio”, poi tornerà subito”nostro”.
Caro Danny,
stai per finire il tuo terzo anno di asilo e da settembre andrai alle elementari. 
Non potrò più accompagnarti fino all’armadietto per aiutarti, ma ti dovrò salutare al portone.
Stai crescendo, come passa veloce il tempo…
Mi sembra ieri che ho visto apparire quella righina blu e ho capito che non sarei mai più stata sola e che si sarebbe presto avverato il più grande miracolo della natura, il mio più grande desiderio.
Potrei uccidere per difenderti, potrei morire di dolore se ti succedesse qualcosa.
Non si può capire la forza e l’intensità dell’amore che una madre può provare per il proprio figlio fino a che non lo si prova sulla pelle, come quei colpi di sole che ti fanno sentire prima un forte caldo e poi i brividi di freddo.
A volte ho quasi paura di farti male quando ti abbraccio, ho paura di consumarti quando ti bacio, ho paura che gli angeli ridano di me quando nel buio della notte mi osservano incuriositi mentre vengo in camera tua e ti guardo mentre dormi, per essere sicura che non ho sognato, che esiti davvero.
Che grande fortuna averti al mio fianco. che grande fortuna poter dividere con te le mie emozioni e il mio entusiasmo.
Ogni tanto vorrei arrabbiarmi di meno e dirti le cose con un altro tono, ma la mamma è una passionale, nel bene e nel male.
Mi capita di  piangere di gioia per una tua parola o per un tuo gesto d’affetto, ma anche di urlare per una cavolata.
Sono fatta così e a volte mi dispiace, ma lo sai che ti amo e che sono fiera di te.
Te lo dico tutti i giorni.
Spero di riuscire a stare al tuo fianco lasciandoti libero di volare dove vorrai.
Spero di riuscire a darti la sicurezza di sapere che se avrai bisogno io ci sarò, ma che se vorrai fare di testa tua, io ti sosterrò , sempre.
Spero che anche quando sarai più grande mi guarderai ancora con quegli occhi pieni di amore.
Spero che fino a che vivrai con noi, tu riapra sempre la porta di casa per urlarmi dietro che mi vuoi bene, mentre scendo le scale per uscire.
Spero che tu tu continui a chiamarmi “mammina” anche quando sarai grande e mi telefonerai da casa tua per salutarmi.
Spero che ancora per tanti anni tu abbia voglia sdraiarti sopra di me per fare il nostro “panino umano” abbracciandoci stretti stretti come facciamo tutte le mattine appena svegli, prima di uscire.
Spero che tu abbia la possibilità di viaggiare e di conoscere il mondo, ma che ogni tanto tu torni da me.
Vorrei averti al mio fianco per tutta la vita, vorrei sentire il profumo della tua pelle tutte le mattine e raccontarti la favola della buona notte tutte le sere, fino all’ultimo giorno della mia vita.
Vorrei…
Vorrei, ma non lo farò.
Prometto che cercherò di lasciarti libero di diventare presto un uomo, così poi so che potrò contare su di te, sulla tua forza, sul tuo amore e su quel senso di protezione che mi stai già dimostrando.
Prometto che appena capirò che sarai in grado di arrangiarti da solo, ti darò un calcio nel sedere e ti manderò fuori di casa, a vivere la tua vita.
Io ci sarò sempre, ma non sarò una di quelle madri che stira le camicie del figlio quarantenne.
Anche perchè non so stirare e ti farei fare delle pessime figuracce.
Spero di esserci ancora quando diventerò nonna, mi piacerebbe tanto essere chiamata “nonna”.
So che vi starete chiedendo perché io abbia deciso di scrivere questa lettera nel mio blog e non su un foglio di carta da chiudere magari in una busta sigillata con la ceralacca e da conservare poi in cassaforte per quando Danny sarà in grado di capire.
Beh, la mia risposta è “Bo?”.
Perché mi andava? Perchè non ho segreti? Perché mi piace condividere le mie emozioni e pulire la tastiera del mio mac con le mie lacrime di gioia e di passione che spesso mi scendono quando scrivo certe cose?
Può essere…
Barbara

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Art Night Venezia & party on the beach

 
Ieri sera alle ore 18 è iniziata a Venezia la terza edizione di “Art Night Venezia”.
La notte bianca dell’arte, ideata e promossa dall’Università Ca’ Foscari, in collaborazione con il Comune di Venezia, ha interessato tutta la città , trasformando calli, campielli, piazzette e palazzi in uno straordinario scenario che ha coinvolto tutti quelli che si occupano di arte e di cultura, attirando cittadini e turisti di tutte le età e le nazionalità.
Molti musei sono stati aperti e gratuti fino a tarda notte e il vaporetto dell’arte ha “traghettato” gratuitamente gli interessati alla manifestazione.
Non nego che un giretto me lo sarei fatto molto volentieri, ma alla fine siamo rimasti in spiaggia fino a tardi con i bambini (il nostro Danny ed Eva la figlia di Carlo, un nostro amico ospite da noi a Venezia) e dopo avevamo un bel party di compleanno in spiaggia quindi non ci avanzava tanto tempo per andarcene a zonzo.
Ma il tempo per uno spritz e qualche cicchetto “Da Fiore” e per andare da Tessa, lo abbiamo trovato.
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Sono cresciuta con Tessa e ho sempre avuto una grande passione per le borse di “Roberta di Camerino” create da sua nonna Giuliana.
Ieri sera, in occasione della “Art Night Venezia”, Tessa ha organizzato un bellissimo evento nello show-room/negozio che ora gestisce e non me lo sarei perso per nulla al mondo.
Vedere e toccare quei pezzi vintage, guardare, indossare e comprare qualche chicca della nuova collezione, per una donna è sempre un sogno. 
Dopo aver ammirato il bellissimo allestimento fatto con i vecchi ombrelli stampati, una sposa moderna, il video della splendida sfilata romana e non solo…siamo scappati a prendere la circolare che ci ha portati al Lido e quel punto ci siamo tolti le scarpe e ci siamo incamminati sulla spiaggia degli Alberoni in cerca del mitico “Party on the beach”.
Il nostro amico Enrico compiva 40 anni e per l’occasione aveva deciso di festeggiare in spiaggia.
Come dargli torto?!
Che posto pazzesco: dei sui amici, negli anni,  hanno costruito sulla spiaggia una capanna fatta di rami, tronchi e altri pezzi portati dal mare. Il tutto intrecciato e accostato con un ottimo gusto e una sapiente tecnica.
Il tramonto prima e le candele dopo, hanno dato i colori alla serata e la musica ne è stata la sua colonna sonora.
Il problema è stato trovare un taxi (con le ruote) e un vaporetto (con l’elica) che ci riportassero a casa a fine serata, ma ce l’abbiamo fata e alle 2.30 stavamo tutti “russando”.
E ora dopo una sana colazione per cancellare un lieve mal di testa…ce ne andiamo tutti in spiaggia, nella stessa spiaggia dove ieri sera abbiamo ballato.
Oggi, però, non ci aspetta il dj sotto un bel cielo stellato con la luna piena, ma secchiello, paletta e un bel giro in pedalò sotto il sole a picco.
Eh via che vai, chi si ferma è perduto.
Barbara
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Da Jovanotti: una serata difficile da dimenticare…

 
Che dire?!
Ho ancora l’adrenalina a mille.
Io amo la musica e nella mia vita sono stata davvero a tanti, tantissimi concerti: da Madonna a Michael Jackson, da Jamiroquai ai St. Germain.
Ascolto di tutto, ballo di tutto e mi emoziono con tutto.
Ma andare assieme al concerto di Jovanotti con mio figlio… è stata davvero una gioia indescrivibile.
E’ iniziato tutto 3 giorni fa quando sono andata a prendere Danny all’asilo e gli ho dato la notizia: ha fatto un salto e si è messo ad urlare!
Danny ama la musica ed uno dei suoi giochi preferiti, con i suoi amici, è proprio quello di inscenare dei veri e propri concerti.
Alla fine della sua ultima recita all’asilo, nonna mao (mia mamma) gli ha regalato una chitarra nuova ed è proprio con quella chitarra che Danny è venuto a svegliarmi ieri mattina.
Prima di andare all’asilo abbiamo messo su Jovanotti e abbiamo ballato e cantato!
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Dopo l’asilo gli ho fatto un discorso serio spiegandogli che il concerto sarebbe iniziato alle 21, ossia quando lui normalmente è già a dormire, e che Saturnino (il bassista che suona con Jovanotti e che Danny ha conosciuto con me) mi aveva detto che la sua canzone preferita (Il più grande spettacolo dopo il Big Ben) la avrebbero fatta verso la fine.
L’unica soluzione per poter restare fino alla fine del concerto senza crollare addormentato e per magari conoscere anche il suo idolo, era una sola: dormire un paio di ore dopo l’asilo.
Alle 16.05 Danny “russava” e ha continuato a dormire beato fino alle 18.20.
Che dire? Furbissimo il mio Danny Boy.
Il papà era via per lavoro da 2 giorni quindi prima del concerto siamo andati tutti assieme a cena al Temakinho in C.so Garibaldi.
A cena al Temakinho con papi e il mio amico Camillo che ne è diventato il direttore.

A cena al Temakinho con papi e il mio amico Camillo che ne è diventato il direttore.

Oltre alla passione per la musica, Danny ha ereditato da me anche quella per il sushi e scoprire che il mitico Camillo, conosciuto ai tempi in cui era dirigente in Valtur, ora è diventato il direttore del nostro ristorante preferito, è stata davvero una piacevole sorpresa.
Dopo cena papi, che non ama i concerti (peggio per lui) se n’è tornato a casa e noi 2, carichi a molla, siamo andati a San Siro in sella al mio scooter.
Non posso che ringraziare all’infinito la mia amica Laura che ci ha trovato biglietti e pass per entrare perchè vedersi il concerto così belli comodi e sopratutto al riparo dalla pioggia, è stato davvero un gran regalo!
Danny all’inizio era un pò spaesato.
Eh direi, come primo concerto ritrovarsi a San Siro (dove non era mai entrato) con tutta quella gente…mica è roba da poco.
Noi 2 con Fiore, Fiore con la maschera di Jovanotti, Danny e la Colombari che fanno i pazzi, Laura con i suoi Leo e Lea e Danny ormai ombra di Jovanotti!

Noi 2 con Fiore, Fiore con la maschera di Jovanotti, Danny e la Colombari che fanno i pazzi (io no eh?!), Laura con i suoi Leo e Lea e Danny ormai ombra di Jovanotti!

Come la sua mamma, mio figlio ci mette davvero poco ad ambientarsi e dopo un’ora se la cantava con la Colombari e se la chiacchierava con Fiorello.
Fiorello…Che ridere! Si è presentato con la maschera di Jovanotti.
Non lo vedevo da un paio di anni, ma è sempre il solito pazzerello.
Ha avuto anche il coraggio di dirmi che secondo  lui ho fatto un patto col diavolo perchè non invecchio mai.
Senti chi parla! Sembra un ragazzino, ed è sicuramente più in forma ora di quando lo ho conosciuto io agli inizi degli anni ’90 (era un pò troppo pazzerello ai tempi)
Speriamo che non abbia sentito i nostri discorsi di giovinezza il povero Cecchetto che era li vicino a noi, hihi!
Ci siamo divertiti tutti davvero tanto.
E’ stato un concerto pazzesco ricco di energia e di grande entusiasmo.
Lorenzo sta per compiere 47 anni e più va avanti e più mi sorprende per l’incredibile carica che ha.
Dopo ore di attesa finalmente è arrivata lei: “Il più grande spettacolo dopo il Big Ben” e a quel punto Daniele è esploso ed io con lui.
Abbiamo iniziato a ballare e a saltare  come due matti.
Erano circa le 23.30 e quindi quel bambino di 5 anni e mezzo era fuori posto e io ero la mamma degenere.
Evviva!
Finalmente la precisina tutta regole che è in me si è levata dai maroni e ha lasciato spazio ad una valangata di energia e di gioia che non dimenticheremo mai.
Danny si era sparato più di due ore di sonno il pomeriggio e quindi era sveglio e felice.
In un colpo solo ho spazzato via i sensi di colpa!
Cosa potevo desiderare di più? Presentare Jovanotti a mio figlio.
Alla fine del concerto ci siamo presentati davanti all’ingresso della sala Executive dove si sarebbe svolta la “festa” del dopo concerto. Pensavo bastassero i pass che avevamo al collo e invece picche.
Una “simpatica” signorina alla porta ci ha rimbalzati nonostante io le avessi gentilmente spiegato che conoscevo bene sia Lorenzo che Saturnino e che volevo solo presentare Lorenzo ad un suo piccolo grande fan.
Ma niente! La signorina “cuore di pietra” non ha mollato neanche quando glielo ha chiesto Andrea Pezzi che era lì con noi.
Il sorriso di Danny si è spento e il suo labbro inferiore ha iniziato a tremare.
Stava per mettersi a piangere…
Dalla estrema gioia alla tristezza per colpa di “cuore di pietra”.
“Mamma, ma io voglio conoscere Jovanotti”
Non so cosa avrei fatto se non fosse arrivato subito lui, il nostro eroe tutto sudato e con un sorriso stampato sulle labbra.
“Ciao Barbara! Lei e il bambino sono con me, prego entrate”
La signorina “cuore di pietra” finalmente ha capito che non ero la solita conta palle e che Lorenzo lo conoscevo davvero.
A quel punto a Danny è tornato il sorriso e dopo 2 minuti era lì che raccontava al suo idolo che lui tutti i giorni, dopo l’asilo, fa i concerti a casa e canta la sua canzone.
Ammmmore mio!
Ero di nuovo la mamma più felice del mondo.
Abbiamo aspettato un pò Saturino che però non arrivava più (forse avrà avuto probelmi col phon!?), ci siamo bevuti un bel bicchierone d’acqua (il ballo mette sete) ho fatto un paio di pr salutando vips e presunti amici a destra e a manca.
A mezzanotte passate ho caricato il mio piccolo principe in scooter e, dopo una veloce sosta per comprare l’immancabile maglietta, ce ne siamo tornati a casa cantando.
Sono serate che non si dimenticano.
Sono emozioni che ti restano nel cuore per sempre.
Sono lacrime di gioia che non vorresti mai asciugare.
A fine serata Danny mi ha chiesto di abbassarmi, mi abbracciata e mi ha detto “Grazie mamma, portandomi qui stasera mi hai fatto davvero felice”
E a quel punto è scesa lei, la mia amata lacrima di gioia!
Grazie Laura, grazie Lorenzo, grazie Saturnino, grazie a tutti quelli che hanno lavorato per mettere su uno spettacolo del genre, grazie a tutti quelli che hanno ballato e cantato con noi.
Grazie a tutti, ci avete fatto passare una serata indimenticabile
Barbara
PS: che cretina, solo a raccontarvela mi sono commossa di nuovo.
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Ecco perché ci sono in giro certi uomini…

 
So che a qualcuno potrà sembrare una cavolata, ma io quando vedo certe scene davvero non capisco.
Ma come fanno certe mamme a far comandare loro?
Eh che cavolo, ma state messe davvero male!
O come dico sempre io: “How are you put???” (Ahahah)
Ora vi racconto la scena pietosa alla quale ho assistito un paio di giorni fa all’Ipercoop dietro casa.
Vado a prendere Danny boy all’asilo e assieme andiamo a fare la spesa.
Di solito lo lascio di sopra a giocare “alle palline”, ma ogni tanto lo faccio venire con me così inizia a capire un paio di cose e soprattutto mi aiuta e sceglie la sua nuova colazione.
Stavamo uscendo con il carrello della spesa e passando davanti alla “zona macchinine” Danny mi chiede se può fare un paio di giri.
Gli rispondo che ne può fare solo uno perchè abbiamo la spesa da portare a casa e da mettere in frigo.
Lui capisce e si mette in coda per la sua macchina preferita che, ovviamente, era l’unica occupata.
Prima di Danny c’erano in coda altre due bambine con relative mamme e relative spese nel carrello.
So che sarebbe più intelligente far fare loro il giro sulle macchinine prima di fare la spesa e non dopo, ma a noi mamme piace tanto fare le stupide, ogni tanto!
Il bimbo biondo e riccio di circa 3 anni sulla macchinina, finisce il suo giro, ma non accenna a scendere!
La sua cara (???) mammina lo guarda e gli dice, con un tono un po’ troppo sdolcinato e al rallenty , “amooooreeee mioooo ti piaceeee questaaaa macchininaaa verooo!?”
A quel punto noi 3 mamme in attesa ci guardiamo chiedendoci, senza bisogno di parlare, chi possa essere il pusher di quella mamma e che tipo di droghe abbia assunto durante la giornata.
La cara mammina sembra non accorgersi che ci sono 3 bambini, 3 mamme e 3 spese che aspettano il loro turno.
A quel punto io, mooolto gentilmente, le chiedo se può fare scendere suo figlio e far salire gli altri bimbi, ma lei mi guarda con occhio a palla e mi risponde dicendo, col il solito fastidioso tono sdolcinato e al rallenty, che ha avuto una “gioooornaaaaata pareeeeecchio stressaaaante e che nooooon haaaaa vooooglia di streeeeessarsi ancooooraaaa”.
La cara mammina prova a chiedere al figlio di scendere, ma il moccioso risponde con un secco NO senza neanche guardarla in faccia (come lo capisco!).
La mamma si arrende in un nano secondo e torna a guardare il vuoto….
E noi lì incredule a guardare lei che guarda il vuoto.
Dopo qualche minuto si gira verso di noi e ci dice “se volete farlo scendere provateci voi”.
Una mamma letteralmente terrorizzata dalla possibilità che il figlio si mettesse a fare i capricci, una mamma succube della volontà del figlio.
Ma che tristezza! Quanto avrei voluto dare uno scapaccione, alla cara mammina!
Se avessi voluto un secondo figlio di cui occuparmi, me lo sarei fatto da sola e soprattutto non lo avrei cresciuto così neanche per i primi tre anni.
Mi sa che lo stesso mio pensiero lo hanno avuto anche le altre 2 mamme perchè alla fine abbiamo deciso di andarcene e di lasciare lì “La cara mammina” con il moccioso viziato.
Con certe persone non vale neanche la pena prendersela: sono già loro la punizione di sé stesse.
A parte il fatto che secondo me quella si era imbottita di antidepressivi o di qualcosa di simile perchè vi assicuro che faceva paura per come era isterica e piena di rabbia, ma nello stesso momento pacata ed assente.
Magari era pure armata di mazza da baseball tipo Michael Douglas in “Un giorno di ordinaria follia”.
E poi noi donne ci lamentiamo perchè gli uomini di oggi sono viziati?!
E te credo, se crescono con delle mamme del genere…
Aiuto
Barbara

Non fare lo struzzo – lesson number 7: attenzione ai ruoli.

 
Oggi vi parlerò di un errore che ho sempre fatto e che purtroppo, nonostante tutto, continuo a fare.
Nella nostra vita noi sviluppiamo il nostro carattere attraverso 3 ruoli fondamentali: bambino, adulto e genitore.
Quando siamo BAMBINI nasciamo, cresciamo, impariamo, ascoltiamo, inventiamo e diventiamo quello che diventiamo a seconda dell’educazione che ci viene data.
Quando passiamo la fase del bambino arriviamo alla fase ADULTO.
Molte volte il “bambino” vuole diventare troppo velocemente “adulto” solo per non sentirsi più dire cosa deve o cosa non deve fare e allora succede che quando diventa “adulto” si ritrova spesso a dire  “no” a qualcuno non perché davvero non voglia, ma perchè sarà il suo modo di prendersi la rivincita sui “no” ricevuti da bambino.
L’ADULTO è indipendente, autosufficiente. L’adulto che nella prima fase della sua vita (da bambino) si faceva insegnare, nella seconda fase della sua vita diventa colui che conduce la propria vita.
Nella terza fase della vita l’adulto diventa GENITORE e a quel punto inizia a generare insegnamenti e ad occuparsi di altre persone.
Attenzione! Si può arrivare alla fase “genitori” anche senza avere figli, ma occupandosi magari dei propri genitori o di altre persone a noi care.
DA BAMBINI qualcuno si occupa di noi.
DA ADULTI siamo noi stessi ad occuparci di noi.
DA GENITORI ci occupiamo degli altri.
OCCORRE ELASTICITA’ NELLE FASI: Se per esempio andiamo a fare un corso allora in quel caso dobbiamo essere “bambini” per ascoltare ed imparare. 
Non dobbiamo arginarci e voler ricoprire sempre lo stesso ruolo!
Spesso ci fissiamo in un ruolo perchè a casa nostra non ci hanno insegnato ad essere interscambiabili.
I nostri papà hanno sempre preteso, insegnato, ordinato.
I nostri papà non giocavano con noi, non succedeva che ai nostri tempi i papà si sedessero per terra con noi e, trasformandosi in “bambini,” si mettessero a giocare con noi.
Ho sofferto molto per questa cosa, ma poi ho capito che non era così solo per me.
Ai nostri tempi era così per tutti, era normale.
Questa rigidità nei ruoli la si vede spesso anche nella coppia: ci sono momenti in cui dovremmo imparare che essere “bambini” non vuol dire essere inferiori all’adulto che ci sta accanto, ma solo aver voglia di ascoltare, di imparare, ancora…
Troppo spesso ci viene più facile essere “genitori” e occuparci degli altri più che essere “adulti” e occuparci di noi stessi.
Spesso ci risulta impossibile lasciare che qualcuno si occupi di noi.
Siamo stati al lungo “bambini” e non ci va più…
Ecco che per esempio una moglie, con il proprio marito, invece di farsi aiutare e coccolare, tornando a ricoprire il piacevole ruolo di “bambina”, si trasforma addirittura da “adulto” in “genitore”.
Noi donne troppo spesso finiamo col diventare le seconde mamme dei nostri compagni.
Ecco il grande errore che continuo a fare io!
Ecco perchè oggi ho deciso di parlare di questo: perché forse parlandone “ad alta voce” con voi, riuscirò a prendere atto che è arrivato il momento di cambiare e di farlo subito!
I mariti le hanno già le loro mamme e passeranno tutta la vita a cercare delle donne che facciano per loro le stesse cose che facevano le loro mamme.
Ma noi non siamo le loro mamme quindi dobbiamo uscire dal ruolo di geisha (perché le mamme , specialmente per i figli maschi, altro non sono che delle geishe col grembiule) e entrare in quello di mogli.
Forse sono cresciuta troppo velocemente, forse dopo anni di singlitudine (essere single!) diventare all’improvviso mamma e moglie tutto assieme…è stato davvero troppo.
Forse all’età di 43 anni mi sto finalmente rendendo conto che non sono così forte ed indipendente come ho sempre creduto di essere.
Forse sono in grado di esserlo, ma non ne ho più voglia.
Forse inizio ad aver bisogno di aiuto anche io.
Forse ho solo voglia di coccole…
Diciamo che ho voglia di sentirmi meno wonderwoman e più donna.
Miao! 
E poi se noi continuiamo a fare loro da mamme è come se dessimo loro l’autorizzazione per continuare ad essere bambini no?!
E se invece di continuare ad essere bambini… crescessero e diventassero “adulti” e “genitori”?
La soluzione per tutto è solo una: spogliamoci del grembiule e indossiamo un bel completino sexy.
Le mamme non sono sexy!
Le mamme sono sicure, comode e utili.
Io per mio marito non voglio più essere sicura, comoda e utile.
Vorrà dire che da oggi in poi si andrà più spesso al ristorante, e in lavanderia!
Olè
 
Barbara
 
NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie ai preziosi spunti dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, chiamate il suo studio di Rho allo 02.93904504 o scrivetegli a info@alphacenter.it

Incubo valigia? Oggi vi racconto cosa metterò nella nostra!

 
Ci siamo, le vacanze si avvicinano e con loro si avvicina “l’incubo” della valigia.
Una volta mi esercitavo tutto l’inverno giocando a tetris, ma ora non ho più tempo, azz!
Ma siccome io sono donna-mamma-casalinga super organizzata che non va a dormire e non esce di casa se prima non ha tutti i suoi post-it ben in ordine per argomento e per data…ora vi racconto come un incubo può diventare un piacevole passatempo.
Quando prenotiamo la destinazione della vacanza prendo l’agenda, la apro sulla pagina prima della data di partenza e ci attacco uno dei miei post-it giganti su cui in alto scrivo “VALIGIA”.
A seconda di quale sarà la destinazione, inizio pian pianino a fare la lista delle cose che mi serviranno senza tralasciare neanche le più ovvie tipo “costumi da bagno” se andiamo al mare o “sci” se andiamo in montagna.
Ditemi che non vi è mai capitato di partire per il mare e di dimenticare i costumi?!
Dai ditelo se avete coraggio!
Di solito mio marito fa la sua valigia e io faccio la valigia per me e Danny boy senza tralasciare anche alcune casucce molto utili anche per il papi.
E’ anche capitato che lui si sia azzardato a cazziarmi per aver dimenticato, per una volta, una cavolata tipo i cerottini anti zanzare di Danny, ma quando lo ho minacciato dicendo “Ok, allora la prossima volta fai tu la valigia per te e Danny e io faccio la mia”, ha smesso di fiatare!
Ebbene sì, faccio una grande valigia (di quelle da 20 kg) per tutti e due e se proprio non ci sta tutto, allora faccio una sacca a parte con asciugamani, giochi e gadgets vari.
Gadegets vari?
Oh yes, nei miei “must” da viaggio ci sono numerosi gadgets, quasi più gadgets che vestiti.
Le mie amiche mi chiamano “la donna gadgets”.
Passo l’inverno a reperire in giro per negozi e siti, i gadgets più disparati.
Quest’anno andremo in crociera per 2 settimane e la lista è quasi pronta.
Le mie nuove infradito "Filovia" (Via Vincenzo Monti 28 Milano)

Le mie nuove infradito “Filovia” (Via Vincenzo Monti 28 Milano)

Ecco la NOSTRA VALIGIA PER QUESTA ESTATE:

1) Piccolo phon, spazzola tonda e mini piastra per i capelli. Ok l’asciugatura naturale che fa tanto “gnocca selvaggia”, ma almeno il ciuffo devo poterlo controllare e poi se dopo una settimana di  “riccia da mare” mi capitasse di aver fortemente bisogno di vedermi liscia? Di certo non vado dal parrucchiere in vacanza.
2) Creme solari, cremine varie, antirughe, struccante bifasico per occhi che va bene anche per il rossetto (in estate come trucco uso solo il rimmel e al massimo il rossetto, e non sempre).
3) Qualche medicina per le urgenze: se ti prende il classico attacco di cagotto non è bello dover andare in giro per la nave a cercare l’Imodium o se una medusa pizzica il mio cucciolo quando scenderemo a fare le nostre belle escursioni, non è carino che io ricorra ai rimedi naturali davanti a tutti, no?!
4) i-pod con cuffie per isolarmi e piccola cassa simil Lego per condividere la musica con il mio maritino quando magari Danny si addormenta…
E per non farci mancare nulla, anche il porta i-pod waterproof con casse incorporate.
5) Costumi e parei con paletti per bloccare il pareo sulla sabbia o fibbia per trasformare il pareo in gonna. Ottimizziamo ottimizziamo!
6) i-phone, i-pad e cover anti acqua sia per il primo che per il secondo, più il mio nuovo super gadgets per caricare entrambe con i raggi solari, libidineeeee!!!
7) un paio di scarpe con il tacco (solo uno) e due paia di scarpe basse e comode di quelle “anti sesso” (infradito e sandalo di pelle che sta bene con tutto)
8) dvd portatile con dvd per Danny boy (la salvezza per la vacanza: in macchina, in treno e in nave)
9) un bel blocco con pennarelli e un paio di barchette da usare nella piscina della nave o al mare. Altri giochi sono vietati tanto si finisce sempre col comprare qualcosa in giro.
Una volta partivo da casa anche con paletta e secchiello, ma sono guarita!
10) Cappello a falde larghe e occhialoni da sole.
fotoAndiamo in crociera quindi quest’anno mi sfogo e faccio la vamp!!!
Ovviamente la lista non è ancora completa perchè manca ancora più di un mese alla partenza quindi ho ancora un bel pò di tempo per sfogarmi, ma il peggio saranno come sempre i vestiti per me e per Danny
Quella è davvero un’altra storia.
Inizierò a tirare fuori pantaloni, magliette, felpe, vestitini (per me), biancheria intima etc sia per me che per lui, almeno 4 giorni prima della partenza e farò delle belle pile ordinate.
Per i restanti 4 giorni ci girerò attorno tipo avvoltoio e inizierò a levare di qua e di là per poi arrivare al giorno (x -1) con delle pile umane e non più delle piccole Torri di Pisa in fase di crollo spontaneo.
Riempire la valigia e tutte le volte scoprire che si chiude senza doverci salire sopra, è sempre una grande soddisfazione!
Quando arrivo a destinazione (albergo, nave o casa che sia) appena prendo possesso della nostra “futura dimora”, la prima cosa che faccio è disfare la valigia.
Solo quando ho disfatto la valigia mi sento davvero in vacanza, ma dura poco perchè all’improvviso mi ricordo che abbiamo un figlio di 5 anni e mezzo e quindi tolgo il “davvero” da davanti a “vacanza”.
L’anno scorso sono tornata più stanca di quando sono partita e non vedevo l’ora che ricominciasse l’asilo!!!
Ma quest’anno mi sono detta “Basta: o villaggio o crociera!”. Voglio qualcuno che pensi a cucinare e pulire per noi e qualcuno che ogni tanto faccia giocare Danny al posto mio!!!
Danny ha scelto crociera e in crociera ci sarà una grande zona dedicata ai bambini dove ci saranno delle bravissime ragazze che hanno tanta voglia di prendersi cura di Danny boy e di farlo giocare in giro per la nave addirittura dalla mattina fino a dopo cena quindi forse, con qualche senso di colpa, ma giusto qualche, metterò in valigia anche un paio di libri con la speranza di ruscire a leggerli mentre me ne sto al sole e per una volta mi abbronzo anche al pancia e non solo la schiena (noi mamme al mare ci abbronziamo sempre e solo la schiena).
Non abbiamo intenzione di “liberarci” di Danny tutto il giorno, ma per qualche ora la mattina (così magari mi alleno) e per qualche ora il pomeriggio (total relax) lo faremo.
E poi la sera Danny massimo alle 21 crolla e in nave so che le babysitter per vegliare sul sonno dei bimbi mentre i genitori se ne vanno a zonzo…vogliono 5 dollari l’ora (Come in Italia, ah sì si)
Mi sa tanto che quest’anno metterò in valigia anche una camicia da notte con pizzo e non solo quella con i Puffi.
Sarà la volta buona che non mi addormenterò anche io leggendo la favola a Danny boy?!
Quest’anno metterò in valigia un bel quintale di “voglia di fare un tubo” e lascerò al personale della nave il compito di occuparsi di tutto.
Che figata! E’ il primo anno che non affittiamo una casa e che quindi non dovrò cucinare e fare tutte le altre rotture di maroni che faccio sempre in “vacanza”. 
Non mi sembra ancora vero!!!
Forse quest’anno riuscirò davvero a sentirmi in vacanza.
Quasi quasi in valigia metto anche… le parole crociate!
Barbara
Danny in crociera giugno scorso. Ecco! Stavo per dimenticarmi il monopattino!

Danny in crociera giugno scorso. Ecco! Stavo per dimenticarmi il monopattino!

 

 

 

Genitori: amici o nemici?

 
Essere genitori è davvero dura, ma per fortuna ho avuto degli ottimi esempi.
Avere degli ottimi esempi è cosa buona e giusta, ma può essere cosa buona e giusta anche un’esperienza magari non proprio positiva, perché dagli errori si può solo che imparare.
papivenesssssiafotoMio papà è nato nel 1922 e quindi quando sono nata io nel 1970, lui aveva già 48 anni.
48 anni di differenza, specialmente in quei tempi (oggi sarebbe stato parecchio diverso), erano tanti, forse troppi.
Quella grande differenza di età non ci ha aiutato molto e poi il mio papà era sempre via per lavoro quindi se devo proprio essere sincera…non l’ho vissuto tantissimo il mio papà.
Quando c’era era spesso impegnato a dirmi cosa fare e cosa non fare e ad insegnarmi tutto quello che lui aveva imparato.
In quegli anni forse avrei preferito meno ramanzine, meno insegnamenti e più complicità in altre cose, ma col senno di poi devo dire che mi ha fatto del gran bene.
Me ne sto accorgendo ora.
Mio padre in auto era un grande: macinava km e km per lavoro e per tornare da noi e mi ricorderò sempre quando cercava di trasmettermi le sue “perle” di saggio automobilista: “non frenare mai quando non è strettamente necessario perchè i freni vanno conservati per quando davvero ti serviranno; se l’autostrada non è piena viaggia sempre nella corsia di mezzo così se ti dovesse capitare la sfortuna che ti scoppia una gomma o altro, avrai sempre lo spazio necessario per reagire” e tanto altro.
E poi papà era un vero galantuomo quindi guai a versarsi l’acqua da sole a tavola.
Quando c’era lui ci pensava lui.
L’uomo deve aprire la portiera dell’auto alla sua donna; l’uomo salendo le scale deve stare dietro, così se la donna scivola lui riesce a prenderla…
Quante cose mi ha insegnato il mio papà, peccato che oggi non ci siano più tanti uomini attenti al galateo e magari quando fanno certi gesti si capisce subito che li fanno perchè la vogliono e quando gliela dai…smettono di farli! Sob
Ok non era il papà che si sedeva a giocare con me o che mi portava sulle altalene al parchetto, ma quanti padri ai nostri tempi lo facevano?
E’ una cosa abbastanza nuova che i padri giochino con i loro figli.
mammavenessssssiaaafotoMa ora parliamo di mia mamma.
So che parlo spesso di lei, ma non posso farne a meno perchè non sarei quello che sono se non avessi una mamma come lei al mio fianco.
Mamma e papà non mi hanno mai proibito nulla,  ma mi hanno sempre spiegato cosa facesse bene e cosa facesse male, cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato e poi lasciavano a me decidere.
Mi ricordo che mia mamma mi diceva sempre: ” Se vuoi fumare o bere fallo pure, ma fallo davanti a me, non farlo di nascosto!”
E infatti fumai la mia prima sigaretta a 24 anni, oggi non sono una fumatrice e non amo bere.
Mamma e papà non mi hanno mai giudicata, ma mi hanno sempre ascoltata cercando di darmi i giusti consigli.
Mamma era quella che passava la maggior parte del tempo con me quindi ora vi parlerò di lei.
Di lei che è sempre stata per me un’amica e una confidente.
Di lei che spesso si ritrovava le mie amiche in camera sua. Le raccontavano i cavolacci loro perchè a volte si sentivano più a loro agio a parlare con lei che con le loro mamme.
Molti dei miei compagni erano invidiosi di me perchè io ero molto più libera di loro.
Io a 13 anni in estate andavo a Ibiza con i miei genitori, uscivo a ballare da sola fino alle 3 e quando tornavo a scuola lo raccontavo tutta contenta.
Non amavo bere e non mi drogavo quindi per i miei genitori non c’era nulla di male in quel mio grande amore per la musica e per il ballo.
Sapevano dove trovarmi e sapevano con chi fossi.
A 13 anni ho iniziato ad organizzare le mie prime feste a casa a Venezia.
La spesa per le feste la facevo con mia mamma che era felice che casa sua fosse il punto di ritrovo mio e dei miei amici.
Mica scema mia mamma!
Lei a inizio serata veniva in salotto a salutare tutti e poi spariva in camera sua e non sbucava più, lasciandoci liberi di giocare indisturbati al gioco della bottiglia o di ballare i lenti con le luci spente.
Ma eravamo lì a due metri dalla sua camera e lei si sentiva sicura.
A Venezia non ci sono le macchine ed è una città sicuramente più tranquilla dove far crescere i figli, ma vi assicuro che bastano poche frequentazioni sbagliate e anche una città come Venezia può diventare la città più pericolosa del mondo.
Alcune mie compagne venivano da me e mi dicevano “Ma perché tu il sabato sera puoi già tornare all’una di notte e noi no!?”
Eh sì, perchè quando non facevo le feste a casa mia e uscivo per andare a casa di qualcun altro o semplicemente solo per una pizza e per stare un pò fuori, io potevo rientrare sempre più tardi dei miei compagni.
Allora io rispondevo: “Ma tu a tua mamma racconti chi frequenti, chi ti piace, dove vai, cosa fai?!”
E loro: “No, ma sei matta?!”
Ecco! E’ lì il problema: se tu tratti i tuoi genitori come dei “nemici” ai quali non raccontare mai nulla, loro come faranno a fidarsi di te e a lasciarti libero di fare le tue esperienze sapendo che se anche sbaglierai non sarà mai per farti davvero del male?
Mio papà aveva 48 anni più di me e quindi guai a chi mi toccasse!
Forse è volato in cielo ancora convinto che io fossi vergine (anche se mio figlio aveva già 3 anni), ma mi mamma di me ha sempre saputo tutto.
I nostri genitori prima di diventare genitori sono stati adulti e prima di essere adulti sono stati ragazzi, adolescenti, bambini.
I nostri genitori hanno vissuto le stesse cose che abbiamo vissuto noi e magari hanno anche nostalgia di quegli anni passati che non torneranno più, e attraverso noi e i nostri racconti possono riviverli.
Ora faccio un appello ai giovani sperando che qualcuno di loro finisca per sbaglio nel mio blog…
I genitori sono prima di tutto genitori, ma possono essere anche amici e saggi confidenti.
Raccontate loro dove andate, cosa vedete, chi conoscete, chi vi fa battere il cuore e chi vi fa stare male.
Condividete con loro le vostre emozioni, belle o brutte che siano.
Fateli tornare indietro nel tempo e date loro modo di rivivere le loro vittorie e i loro errori.
Chiedete consigli, fatevi coccolare  e consolare.
I nostri genitori sono lì per noi e non contro di noi.
Adesso una raccomandazione però la faccio ai genitori: non siate sempre pronti a giudicare e a rimproverare i vostri figli appena fanno una mossa sbagliata perché quello è il modo per allontanarli.
Ok guidare, insegnare e cercare di salvaguardare i figli, ma troppa severità, troppe critiche e soprattutto troppa protezione…rischiano di fare più danni di Bertoldo.
Avete sbagliato voi? 
Bene! Allora lasciate sbagliare anche noi ogni tanto.
Sbagliare fa bene ed imparare a rialzarsi fa ancora meglio.
Non c’è giorno in cui io non mi chieda se saprò essere un buon genitore e non c’è giorno in cui io non mi risponda che farò quello che potrò come hanno fatto i miei genitori con me.
Il buon esempio non mi manca e poi ho al mio fianco un papà delle nuove generazioni, uno di quei papà che puoi lasciare tranquillamente anche un week-end intero con suo figlio.
Un papà che si siede per terra e che con suo figlio ci gioca.
Un papà che prende suo figlio e lo porta ai gonfiabili lasciandomi la casa libera e silenziosa per farmi uno di quei lunghi bagni rilassanti che io amo tanto.
Un papà che una sera sì e una sera no, si sdraia nel letto di suo figlio, accanto a lui, e gli legge una favola.
Sono cambiati i tempi…
Barbara