Il 25 aprile di noi veneziani: San Marco e la leggenda del bòcolo

Il 25 Aprile per tutta l’Italia vuol dire liberazione, ma per Venezia ha un significato in più…anzi, due!

Il 25 Aprile per noi veneziani è una ricorrenza ben più antica dell’attuale festa nazionale.

A Venezia oggi festeggiamo il Patrono di Venezia San Marco Evangelista e la Festa del Bòcolo (bocciolo di rosa). 

In questa data ricorre la morte di San Marco le cui reliquie, che si trovavano in terra islamica ad Alessandria d’Egitto, furono avventurosamente trasportate a Venezia nell’anno 828 da due mercanti veneziani parecchio furbetti: Buono da Malamocco e Rustico da Torcello.

Si narra che per rubare ai Musulmani il corpo di San Marco, i due diabolici mercanti lo abbiano nascosto sotto una partita di carne di maiale che i mussulmani ovviamente non avrebbero mai toccato!

veAdobePhotoshopExpress_2013_04_25_10_33_11Una leggenda triste, ma molto romantica, racconta invece che nella seconda metà dell’Ottocento Maria, la figlia del Doge Orso I Partecipazio, amava, ricambiata, un giovane di umili origini, un certo Tabcredi.

Il Doge ovviamente non approvava la relazione, così la fanciulla consigliò all’amato di andare a combattere contro i Turchi per nascondere la propria condizione con la gloria delle imprese.

La fama di Tancredi fece il giro del mondo, il giovane si distinse valorosamente in guerra, ma fu ferito mortalmente e cadde su un roseto.

Prima di morire però affidò all’amico Orlando un bocciolo tinto del rosso del suo sangue perché lo consegnasse alla sua amata come estremo pegno d’amore.

Il 25 aprile, il giorno dopo aver ricevuto da Orlando il messaggio d’amore dell’innamorato, Maria fu trovata morta nel suo letto con il bocciolo sul petto.

imageDa allora, il 25 aprile la tradizione vuole che lo stesso omaggio sia ripetuto dai veneziani perché ognuno di essi possa esprimere i propri sentimenti alla persona amata.

Quando ero ragazzina e abitavo ancora a Venezia, era un’usanza che il giorno di San Marco, il 25 aprile, le mie amiche ed io andassimo a vendere i “bòcoli” per la Croce Rossa.

Il ricavato andava ad aggiungersi alla loro più grande raccolta di fondi, ma devo dire che oltre all’aspetto benefico era bello andare in giro per la città con queste cassette bianche, piene di rose, attaccate al collo per cercare di convincere gli uomini a regalare una rosa rossa alla loro amata!

Se lo facessi adesso mi sa che dovrei girare con la frusta: ormai gli uomini fanno una fatica gli uomini a regalare i fiori! Argh

Oggi Danny boy ed io andiamo a Venezia e ieri gli ho raccontato di questa nostra tradizione.

Sapete cosa mi ha detto dopo aver sentito la storia ?

vefoto“Allora io la rosa la regalo a te, ma te la regalo davvero io con le mie monetine che ho messo nel mio maialino!”

Amore miooo! Meno male che ci sei tu visto che papà arriva domani sera…

Il solito fortunello anche stavolta l’ha scampata!

I miei speciali auguri di oggi vanno a tutti quelli che si chiamano Marco, a tutti quelli che hanno ancora voglia di regalare un fiore alla donna che amano e a tutti quelli che si sentono liberi.

AUGURIIIIIIII

Non fumare fa bene a noi o fa male allo stato?

Al TG 5 delle 13 di ieri la seconda o la terza notizia data è stata che lo stato sta perdendo parecchi soldi da quando, un pò per colpa della crisi e un pò per colpa dell’avvento delle sigarette elettroniche, si vendono molte meno sigarette.

No, ma dico io!

Si sono bevuti il cervello a dare certe notizie?

Sperano che sentendo una cosa del genere ci sentiamo in colpa e chi ha smesso ricomincia subito a fumare o stanno mettendo le mani avanti per avvertire che presto ci aumenteranno le tasse perché troppa gente ha deciso di farsi del bene?

Ma in che cavolo di paese viviamo?

O qualcuno mi spiega il motivo per cui hanno dato una notizia del genere mettendola addirittura tra le prime notizie del Tg delle 13 o io davvero non ci capisco piu’ niente.

Mia mamma ci è passata per quel brutto male e solo il grande spavento mi ha permesso di portarla di corsa a fare l’ipnosi prima dell’intervento. Ora non fuma più e il brutto male è passato, ma c’è voluto un grosso spavento e un’operazione in endoscopia. Vi assicuro che non è stata una passeggiata e potete ben immaginarlo !

Ovviamente da quando non fuma più i suoi polmoni stanno decisamente meglio, ma anche la pelle le è cambiata: non e’ più grigia, ma rosa e luminosa! Avrà preso un paio di kg ok, ma chi se ne frega!
La mia mamma ce l’ha fatta. La mia mamma ora sta bene e non fuma più nè fuori, nè in casa dove spesso andavo a trovarla con mio figlio. Camera sua sembrava una camera a gas e ora invece è il posto preferito di Danny boy !

Dopo quello che abbiamo passato…sentire dire certe cagate al telegiornale (scusate la parola, ma ogni tanto ci vuole) mi fa parecchio inca…BIP !

imageFermo restando che le sigarette elettroniche non fanno benissimo, ma che di certo non fanno male quanto le sigarette vere , si può dire che lo stato guadagna di meno perchè la gente compra meno sigarette?! Ma chi se ne importa!!!

In che paese sto facendo crescere mio figlio? 

Io fumo solo la sera, solo dopo le 19 e solo se non sono in casa quindi un pacchetto mi dura circa due settimane. Mio marito mi dice sempre che a questo punto dovrei smettere. Lui fumava, ma ha smesso leggendo il libro “Come smetere di fumare”.

Ma a me piace, quando esco, fumare un paio di sigarette. Non lo faccio davanti a mio figlio e subito dopo mangio anche una “cicca” perchè non mi piace il sapore che mi resta in bocca, lo stesso sapore cattivo che mi è rimasto in bocca dopo aver visto il Tg di ieri…

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La gallina in gabbia: ricetta

Un paio di giorni fa vi ho dato la ricetta dell’ottimo “Uovo in gabbia” del grande chef Fulvio Siccardi http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=3240 e oggi vi darò la ricetta della “Gallina in gabbia” con e di Barbara Garavelli.

Volete sapere come si fa a finire a ballare in gabbia? Come si fa a divertirsi? Come si fa a tornare a casa felici alle 4 del mattino dopo aver passato una bella serata con marito e amici?

Facile: bisogna uscire.

Per tornare a casa felici, bisogna prima uscire di casa, mi sembra ovvio!

Eh sì perché, diciamocelo, ma spesso quando arrivano i figli ci si impigrisce e si diventa bravissimi a trovare un sacco di scuse: “non trovo una tata, non la ho avvertita in tempo, i nonni non possono, gli zii sono partiti per il we, se faccio tardi poi la mattina sono rimbambita e come faccio a stargli dietro etc etc”

Per carità, spesso non sono scuse, ma la pura verità, ma diciamo che spesso sono piccole “balle” (ops) e che se ci si organizza in anticipo (e non la mattina per la sera) e se VERAMENTE si vuole uscire…ci si prefigge un chiaro obiettivo e lo si centra, o no?!

Diciamo che essendo io parecchio “tetesca” nel mio organizzare e pianificare tutto, e amando molto divertirmi ed essere complice in tutto e per tutto dell’uomo con cui ho deciso di passare la mia vita… Io di obiettivi ne ho tanti e li centro sempre.

imageEcco le prima tre cose che ho detto quando ho scoperto di essere rimasta incinta:

1) “mamma stai per diventare nonna”

2) “amore qui dentro c’è qualcosa…” (portando la sua mano sulla mia pancia)

3) “amore non ti preoccupare perché tra noi non cambierà nulla”

Lo ho già spiegato quando ho scritto il pezzo sull’importanza di mantenere viva la coppia dopo la nascita di un figlio http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=346, ma lo ridico e lo continuerò a dire:

 

La blogger con il mitico Pablo e il grande Ema

La blogger con il mitico Pablo e il grande Ema

 

USCITE E DIVERTITEVI !

Siamo diventati genitori, ma non pensionati !

 

Sia chiaro che le stesse cose valgono anche per quelli che anche se non hanno figli amano tanto fare i finti pensionati e crogiolarsi a casa nei loro pensieri negativi: USCITEEEEEE che fa bene allo spirito!

 

Un pò di sana grinta per Oktagon

Un pò di sana grinta per Oktagon

 

Anche io ieri sera dopo 6 ore guardare i combattimenti di Okatagon al Forum di Assago ero parecchia provata.

Bello sì, ma 6 ore seduta sono tante e ad un certo punto sarei passata volentieri dagli spalti al materasso, ma ho fatto uno sforzo, sono salita in macchina, mi sono spogliata e ho “trascinato” mio marito (anche lui provato da una sveglia alle 6, da una lezione di Crossfit etc) al “Flower Power Party”.

 

 

Sì, sì, avete letto bene: “mi sono spogliata in macchina”.

In macchina post cambio

In macchina post cambio

Secondo voi mi sarei dovuta cambiare in un parcheggio sotto la pioggia?

Dovevo travestirmi e calarmi nella parte di figlia dei fiori.

Il calduccio asciutto della macchina, mi sembrava il luogo ideale, oh no?!

Siamo arrivati alla festa all’una ed è bastato entrare per riprenderci, all’istante, tutti e due.

Splendidi allestimenti, quella musica che ti fa ancheggiare anche quando pensi di non avere più le energie neanche per alzarti da una sedia.

I colori, le facce tutte sorridenti, la gente che ballava sui tavoli, tra i divani, nelle gabbie, ovunque !

 

imageAmici che non vedi mai e che ti vengono incontro col sorriso di quelli che hanno piacere di rivederti anche se magari non è proprio sempre vero, ma chi se ne importa, crediamoci che è bello!

Fiumi di energia positiva che ti scorrono vicino e ti entrano dentro.

Una maxi spugna virtuale che ti ripulisce da stanchezza e pensieri di qualsiasi genere, una spugna che ti libera la mente e che ti ricorda che la vita è davvero la più bella droga che ci sia: è gratis e non fa neanche male, anzi.

 

 

imagePer poter fare la “gallina in gabbia” bisogna imparare ad isolare i pensieri negativi e a vedere il bicchiere metà pieno.

I pensieri e i problemi, chi più chi meno, ce li abbiamo tutti, ma è inutile crogiolarcisi dentro creandoci così la scusa per non vivere più, al massimo.

“Ormai non ho più l’eta”, “Con tutti i pensieri che ho non mi va di uscire”…”Piove”, “Ma non ho ricevuto l’invito”, “Prima mi metto a dieta poi esco”… Che barba queste scuse !

A nessuno gliene importa niente se avete un paio di kg di troppo se non importa a voi…imparate a sorridere e a godervi la vita anche se non è tutto sempre bello e perfetto come vorremmo che fosse!

 

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un amico…

Fate felice il vostro compagno ricordandogli che non è solo il padre dei vostri figli e il capo famiglia che lavora e porta a casa lo stipendio, ma soprattutto il vostro eterno fidanzato (anche se siete sposati).

Fate fare ai vostri figli qualcosa di speciale.

Fate uno sforzo (anche fisico perché a una certa età sedersi e alzarsi dal pavimento non è impresa facile), ma sedetevi per terra a giocare con loro. Bastano 10 minuti al giorno e loro se lo ricorderanno per tutta la vita!

Quando eravamo piccoli noi non si usava che i genitori si “abbassassero” ai nostri livelli, ma i tempi sono cambiati no?!

Uscite, fate il pieno di energia positiva, di sapori, di colori, di parole dette e di parole sentite e tornate a casa. 

Vi sembrerà tutto più facile e a quel punto sarete pronte per fare la “gallina in gabbia”.

Ora vi lascio perchè il marito è uscito a pranzo con un amico e i bambini (roba tra uomini) e visto che vedo che per ora non piove, quasi quasi prendo un bel libro e salgo in terrazza per farmi avvolgere dalla mia amaca, brutto?!

Mal che vada porto su anche un ombrello !

La sobria camicia comprata a Bankok e indossata dal mio maritino ieri sera al Flower Power party

La sobria camicia comprata a Bankok e indossata dal mio maritino ieri sera al Flower Power party

The Flower Power mood

The Flower Power mood

 

The ring

The ring and the beer

Tommaso Chiefi e Tiziana in versione Flower Party

Tommaso Chieffi e Tiziana in versione Flower Party

Io in versione "calamita" con donne metallo ad Oktagon

Io in versione “calamita” con donne metallo ad Oktagon

Le splendide ragazze Thailandesi ad Oktagon

Le splendide ragazze Thailandesi ad Oktagon

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Spettatori incantati sul bordo ring di Okatgon

Spettatori incantati sul bordo ring di Okatgon

Il campione del mondo Giorgio Petrosyan (che dopo la finale di Okagon è venuto al Flower power party), il timido Mario Balotelli di spalle, e l'intrusa

Il campione del mondo Giorgio Petrosyan (che dopo la finale di Okagon è venuto al Flower power party), il timido Mario Balotelli di spalle, e l’intrusa

 

Una giornata speciale.

Sono le 22.30 di giovedì sera.

Questo pezzo avrei voluto scriverlo con calma domani perchè sono parecchio stanca, ma sono talmente felice che non riesco ad aspettare quindi stasera lo scrivo e domani lo rileggo e lo pubblico!

Vi state chiedendo cosa sia successo di così speciale oggi!?

Niente, davvero niente, ma tanto, davvero tanto…

Stamattina ho portato Danny boy all’asilo come sempre, con calma, alle 10.

Ho fatto la spesa e sono tornata a casa col pensiero di mettere un pò in ordine e magari di rilassarmi un’oretta al sole in terrazza, sapendo che da domani, forse, tornerà il brutto.

E invece? E invece ho fatto il cambio degli armadi dalle 11 alle 15.30 fermandomi giusto 10 minuti per mangiare e in terrazza non ci sono neanche salita.

Alle 16 sarei andata a dormire, ero a pezzi.

imageE invece mi sono fiondata a prendere Danny boy all’asilo e lo ho portato al Parco Sempione.

Eravamo stati invitati alla festa di compleanno di Greta, la figlia della mia amica Giovanna Fabbri, e non sarei mai mancata: adoro le feste all’aperto!

Se ve la siete persa leggete l’intervista che ho fatto alla mia amica Giò perché può solo che farvi bene…

http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=2220 

imagePrima di andare alla festa ho portato Danny a fare un paio di giri sul trenino e sulle macchinine perchè nel nostro parchetto vicino a casa non ci sono e quindi sapevo che lo avrei reso felice, con poco.

Mi ero portata un maxi pareo da stendere sul prato.

Non sono stata l’unica ad aver avuto questa idea: sono arrivati altri amici, altri parei, altri bambini. 

Il mio tentativo, riuscito, di recuperare fresbee di Danny finito sull'albero

Il mio tentativo, riuscito, di recuperare fresbee di Danny finito sull’albero

Un pagliaccio, un frisbee finito sull’albero e poi recuperato, le piccole focaccine, i marshmallows, una torta piena di panna e fragole, un girotondo gigante, il gioco della bandiera organizzato da un papà.

Una giornata semplice, ma davvero speciale.

Il sole sul viso, il caldo sul corpo.

I sorrisi degli amici che non vedevi da tanto, le chiacchiere, le grandi borse di Mary Poppins sul prato, i colori, i profumi.

Le guance di mio figlio rosse di sole e di divertimento. 

imageQueste semplici cose mi hanno riempito il cuore di gioia, di entusiasmo e di tanta voglia di vivere sempre al massimo questo gran regalo che mi è stato fatto: la vita. 

Mentre scrivo mi commuovo.

Mi commuovo perchè grazie a Dio non mi dimentico mai di quanto sono fortunata: ho un figlio dolcissimo, una mamma sempre presente, un marito affidabile, una casa tutta nostra, la salute, tanti amici e un lavoro, che mi piace pure!

Paco, la blogger, Otto, Danny boy, Santiago e Alessandra

Paco, la blogger, Otto, Danny boy, Santiago e Alessandra

Dopo la festa in teoria saremmo dovuti tornare a casa dove ci aspettavano dei sani petti di pollo (dopo le feste faccio sempre qualcosa di veloce e di leggero) e invece?  

Invece per una sera ho deciso di fare uno strappo alle mie regole spesso troppo ferree…

Siamo finiti a cena al TEMAKINHO in Corso Garibaldi con amici e altri bimbi.

Che posto pazzesco! Si mangia molto bene e si spende decisamente poco.

Ne aveva parlato una mia amica nel suo blog http://www.theyummymom.com , ma non ci ero ancora stata.

imageAbbiamo mangiato tutti temaky giganti e ottimi roll e noi grandi abbiamo pasteggiato a caipirnha.

Dopo cena i 3 bambini, che hanno fatto amicizia in 4e4 8…sono rimasti un pò fuori a giocare.

Ho regalato loro 3 farfalle di carta colorata che tenevo nel portafoglio e ho suggerito loro di farle volare su una grata da cui usciva l’aria, lì fuori dal ristorante.

Come sono volate in altooo quelle 3 farfalle!!! Volavano davvero lontane su in cielo e noi tutti sotto col naso all’insù aspettando che le loro farfalle tornassero giù per riprenderle e farle rivolare.

I bambini ridevano, correvano e urlavano felici.

E’ stato bellissimo vederli rincorrere le loro farfalle colorate.

Lo so a cosa state pensando ora…

Caipirinha all'Acai

Caipirinha all’Acai

Nooo, non sono ubriaca, la capirinja era buona, ma era troppo forte quindi la ho assaggiata e la ho lasciata lì.

Sono “drogata” di vita.

Sono felice di essere stata meno abitudinaria e meno rigida del solito.

Sono felice di aver portato mio figlio a cena fuori anche se domani c’è scuola e lui di solito durante la settimana la sera non esce e va a letto presto.

Sono felice di avergli fatto mangiare il gelato dopo cena seduto su un gradino di C.so Garibaldi mentre scendeva il sole, sono felice di essere tornata a casa con lui in scooter con il buio e le sue braccia che mi abbracciavano forte forte.

Sono felice che mettendolo a letto lui mi abbia detto “grazie di tutte le cose belle che mi hai fatto fare oggi mamma, ti voglio bene”

Sono felice, sono felice di essere ancora capace di piangere…di gioia!

Borse gemelle!

Borse gemelle!

 

 

 

Il fantastico menù del ristorante Temakinho in Corso Garibaldi 59 a Milano

Il fantastico menù del ristorante Temakinho in Corso Garibaldi 59 a Milano

Caipirinha time with Alessandra!

Caipirinha time with Alessandra!

Love is in the air

Love is in the air

I colori delle pareti del ristorante

I colori delle pareti del ristorante

Il colori del pavimento del ristorante

Il colori del pavimento del ristorante

"Come si mangia sto cono gigante?"

“Come si mangia sto cono gigante?”

"Meno male che ho la bocca grande perché questi temaky sono grandissimi"

“Meno male che ho la bocca grande perché questi temaky sono grandissimi”

Roll arcobaleno

Roll arcobaleno

"Dove sarà finito il mio fresbee!?"

“Dove sarà finito il mio fresbee!?”

All'inseguimento del pagliaccio

All’inseguimento del pagliaccio

L'unione dei parei

L’unione dei parei

Pagliaccio & girotondo

Pagliaccio & girotondo

Under the sun con Checco & girlfriend

Under the sun con Checco & girlfriend

Claudia, la blogger e Mirko duracell

Claudia, la blogger e Mirko duracell

 

La mia vita attaccata a un post-it

Ebbene sì, la mia vita, ormai da anni, è attaccata a un post-it.

Non so come facciano le altre mamme/casalinghe/lavoratrici etc etc, ma io senza i miei post-it sarei una donna finita, caput!

La mia agenda è tempestata di post-it, la mia casa è tempestata di post-it, la mia vita è tempestata di post-it!

Un mini post-it con nome, indirizzo e orari pediatra; un mini post-it con quelli del medico della mutua; uno con le fermate che fa il tram 16 e uno con quelle della 90 e della 91 (i mezzi che passano vicino casa nostra); un post-it con i dati di mio marito (estremi documenti e taglie varie) e idem per mia mamma.

Spesso faccio commissioni per mia mamma e mio marito e se tutte le volte dovessi anche perdere tempo a chiamarli per chiedere questo o quello…sarei fritta.

Nell’agenda, in prima pagina, ho due maxi post: uno con le commissioni che devo fare in giro (cose da comprare o da ritirare, andare a pagare il corso di judo, di nuoto etc etc) e uno con le cose che devo fare da casa (telefonare a pinco, scrivere mail a pallino, pagare quel bollettino, ricordare al marito di ricordarsi qualcosa, pagare l’assicurazione etc etc).

Tutte le sere, prima di spegnere la luce, prendo la mia agenda, leggo i 2 post-it grandi e decido quali di quelle voci farò domani e quindi le trasferisco nel post piccolo e le metto in ordine di percorso unendole con gli impegni del giorno dopo e i loro orari!  

Vi sta venendo mal di testa a leggermi? Ma no daiii, vi assicuro che è più difficile da spiegare che da fare. E’ solo una questione di abitudine.

Vi assicuro che in questo modo non perdo un colpo, sono super efficiente e risparmio un sacco di tempo.

Lo so che potrei scrivere tutto direttamente sull’agenda e non sui post-it, ma almeno quando una volta all’anno cambio agenda…stacco e riattacco tutto, oppure se esco con la borsa piccola e non porto agenda, stacco il post-it che mi interessa e me lo attacco nel portafoglio.

Parecchio meno impegnativo che ricopiare tutto no?!

Poi c’è il maxi post-it in cucina con la lista della spesa che stacco dalla lavagna e attacco sull’agenda quando vado in avanscoperta al supermercato. A volte esco di corsa e lo dimentico. Torno a casa dopo aver comprato il doppio di quello che mi serviva e ovviamente dimentico…il latte!

imageE poi c’è lui…il più importante di tutti: Il post-it da scooter con tutte le commissioni e gli impegni della giornata, in ordine di percorso e di orario.

Esempio: Lavanderia, spesa, tisana calmante, tisana drenante, tisana digestiva, fiori di bach (con una vita così frentetica servono sempre certi aiutini!), ore 16 judo, regalino per compagno danny, fare benzina, prelevare soldi etc etc

Le cose o si fanno bene o non si fanno!

Ho solo apportato una piccola modifica: tempo fa il post-it in questione lo scrivevo e lo attaccavo direttamente sul cruscotto del mio scooter per poi partire in missione, ma un giorno… è volato via: UN DRAMMA !

Ho fatto su è giù per Via Washington per mezz’ora, ma non sono più riuscita a trovarlo. Ovviamente il trauma mi ha fatto cancellare dalla memoria tutti i punti elencati nel foglietto, ma proprio tutti. Una vera tragedia!

Da quella volta lì il post-it originale lo tengo in agenda e sul cruscotto metto la copia!

Sul mio post-it di oggi c’è scritto:

FARE LA SPESA (fatta)

PUBBLICARE INVITO PER BOBINO PER SETTIMANA PROSSIMA (fatto)

SCRIVERE PEZZO PER IL BLOG (lo sto facendo)

METTERE ORDINE IN CASA (aiuto, mi tocca)

CONTINUARE CON IL CAMBIO DEGLI ARMADI (ma domani ricomincia a piovere, uffa! E se lo facessi settimana prossima!?)

PORTARE SU DAL GARAGE I LETTINI DA SOLE PER IL TERRAZZO (questa mi piace parecchio. Lo faccio dopo che ho rimesso un pò in ordine casa e mi sa che li provo pure!)

DALLE ORE 16 CON DANNY COMPLEANNO GRETA AL PARCO SEMPIONE

Bene, direi che se inizio ora forse riesco anche a guardare Beautifull in diretta e a mangiare seduta.

WOW, vadooo!

NB: Ma ora che faccio la blogger…non è che qualcuno di voi conosce quelli che producono i post-it e può chiedere loro se vogliono sponsorizzare una pazza ?! DAIIIIIIIII SUUUU

 

Una domenica senza auto: finalmente in giro in bici per la città !

Eh sì, ieri finalmente abbiamo tirato fuori le bici dal garage e ci siamo fatti un bel giro per la città.

Siamo partiti da casa dietro Viale Umbria e siamo andati fino al Duomo passando prima per la Rotonda della Besana (dove prima o poi andrò a vedermi la mostra di Karl Lagerfeld) e poi per San Babila e Corso Vittorio Emanuele.

 

maratonafotoA San Babila ci siamo fermati a guardare il passaggio degli eroi della Maratona.

Che vi devo dire, per me sono eroi!

40 km non sono mica una passeggiata e poi ho notato che la maggior parte dei partecipanti non era neanche “di primo pelo”, anzi.

Chapeaux!

Io ho due protrusioni quindi non posso correre sennò la avrei fatta e sarei anche arrivata tra i primi di sicuro.

Ok, ok, lo so che state ridendo.

Bene, sono contenta. Ho raggiunto il mio obiettivo: iniettarvi un pò di allegria in un lunedì mattina freddo e piovoso che non fa per niente ridere.

bicidannyemammafotoTutte le previsioni dicevano che avrebbe piovuto anche ieri, ma per fortuna non ci hanno azzeccato!

Temevamo un pò per il ginocchio di Danny boy visto che è reduce da uno stiramento ai legamenti ottenuto con una semplice caduta sugli sci e invece…

e invece il nostro cucciolo ha pedalato senza problemi e si è pure divertito parecchio.

 

 

 

calciofotoIn Corso Vittorio Emanuele ci sono spesso personaggi strani che intrattengono i passanti con divertenti sketch.

Ieri abbiamo trovato un gruppetto di giovani che facevano dei numeri pazzeschi con la palla. Davvero bravi!

Era arrivata l’ora di pranzo e le panze iniziavano a borbottare.

 

C’era il sole quindi mio marito ha avuto la bellissima idea di salire al settimo piano della Rinascente per magari mangiare una cosa al volo in terrazza con vista su guglie e Madonnina.

Il giorno prima i due “masculi della famigghia” erano andati a fare un giro in cima al Duomo e da lì si vedeva la splendida terrazza della Rinascente. Gli era rimasta la voglia di andarci.

Peccato che quei dementi di madre e figlio, mentre ci dirigevamo verso una splendida terrazza scaldata da un tiepido sole…hanno adocchiato il tapis roulant di My Sushi e non hanno capito più nulla.

 

sushifotoUna disconnesione totale dei neuroni e un desiderio di sushi si sono impossessati di noi e il marito non ha neanche provato a fiatare.

Eravamo ormai impossessati dal demonio giapponese e lo sguardo di Danny boy diceva tutto.

Risultato? 

Abbiamo speso 78 euro per mangiare 13 piattini presi al volo dal tappeto rullante. Per ogni piattino c’erano 2 pezzi quindi fare il calcolo è stato abbastanza facile: 3 euro a pezzo!

 

 

terrazzarinascentefoto

Ormai era ufficiale: avevamo subito un furto legalizzato.

Quasi come la povera Carole che ho incontrato dopo in terrazza e che aveva speso 14 euro per un toast, ma loro almeno sono stati al sole! Argh

Il problema è che da quando ho imparato a fare il sushi a casa, so bene quanto costa.

Con 78 euro avrei fatto una cena per 8 e non ci saremo alzati da tavola ancora affamati, come è successo ieri.

Se vi siete persi il mio articolo su come fare il sushi a casa, eccolo http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=136

Ma la vita è bella no?! Veroooooo!?

arrivomaratonaotoE quindi siamo ripartiti con le nostre bici e un sorriso stampato in volto senza neanche avere il classico abiocco del dopo pranzo (Ovvio, non avevamo mangiato un tubo!).

Abbiamo proseguito il nostro giro verso il Castello Sforzesco per vedere l’arrivo degli eroi della maratona.

Dal Castello a Cadorna e poi giù per Via de Amicis e il resto della “circumvalla” in direzione Corso di Porta Romana, ancora qualche pedalata ed eravamo a casa.

Ci siamo lanciati in 3 sul divano e ci siamo inebetiti un po’ davanti alla tv.

 

ritornoacasafotoSo che il blocco del traffico fatto una volta ogni tanto serve a ben poco per quanto riguarda l’aria.

So che il blocco del traffico reca molti danni a chi ha negozi, ristoranti e attività varie (anche se ieri parlavo con dei ristoratori che mi hanno detto che quando c’è il blocco lavorano meno a pranzo, ma di più a cena).

So che tutti gli uomini per cui la loro auto altro non è che il prolungamento del pene…soffrono di brutto a non poter guidare per quasi 8 ore, ma io quando c’è il blocco sono felice.

Non è colpa mia se in questa città non sanno cosa siano le piste ciclabili e quindi se per fare un bel giro in città con mio figlio senza rischiare troppo, devo aspettare il blocco! Oh no?!

Ma del mio rapporto con gli automobilisti (marito compreso) ve ne parlerò un’altra volta. Preparatevi perché ci sarà da litigare!!! Hihi

Tacchi temperati in cioccolato, avvistati in Rinascente. Super!

Tacchi temperati in cioccolato, avvistati in Rinascente. Super!

Il mio piccolo grande amore Danny boy con cappellino "temperato"!

Il mio piccolo grande amore Danny boy con cappellino “temperate i tacchi”. So che col sole non si vede il logo, ma fidatevi!

caramellefoto

Caramelle belle e buone, ma care come il fuoco. Infatti sono rimaste sugli scaffali della Rinascente!

2 ruote contro 4 ruote: che guerra sia!

motofotoSo che oggi mi farò qualche nemico, ma mi prendo questo rischio e parlo.

Ormai sapete tutti che non posseggo un auto e che mi muovo solo in bici o in scooter e che spesso con me c’è anche Danny boy.

Già viviamo in una città dove praticamente non esistono piste ciclabili e spesso, se ne trovi una, ti ritrovi qualche macchina dietro che ti si pianta attaccata al sedere perchè vuole passare…

Se in più ci aggiungiamo certi cari automobilisti con la loro sbadataggine, il loro menefreghismo e la loro arroganza…siamo a posto!

Sia chiaro che non sto parlando di tutti quindi non sentitevi per forza presi in causa e non offendetevi. Se però alla fine di questa lettura sarete arrabbiati con me, allora prendete una grossa forbice, giratevi e tagliatevi la coda di paglia!

Non è difficile stare attenti per evitare di intossicare, mandare all’ospedale o peggio, chi gira sulle due ruote.

Eccovi a seguire un semplice e facile…

REGOLAMENTO PER GLI AUTOMOBILISTI:

1) Prima di aprire la portiera please guardate nello specchietto. NB per le donne (anche se ormai si specchiano quasi di più gli uomini): i 3 specchietti di cui è dotata la vostra auto possono anche essere utilizzati per rifarsi il trucco, ma non sono stati messi lì per quello.

2) Quando siete al semaforo in attesa che questo diventi verde, non date il soliti colpetti all’acceleratore e soprattutto non partite sgasando perchè forse non ve lo ha ancora detto nessuno, ma quando arrogate ai semafori non si allunga il vostro pene. Fate solo respirare i vostri gas di scarico a noi che siamo in coda dietro o accanto a voi.

3) Il cellulare non è il cambio della macchina e non è un prolungamento del vostro organo quindi smettetela di tenerlo in mano da quando salite a quando scendete. Le mani vanno tenute tutte e due sul volante e lo sguardo va sulla strada e non sulle mail, sugli sms, su facebook, sul i-tunes e il wifi etc.

4) Sono anni che gli auricolari e i kit di viva voce si trovano ovunque e a prezzi stracciati: Comprateli e usateli!

5) Quando scegliete una traiettoria tenetela. Ogni tanto becco qualcuno davanti a me che va a “biscia”: un pò a destra, un po’ a sinistra e un po’ in centro. Non abbiamo la sfera magica per capire dove superarvi per rischiare di meno.

6) State sulla destra della vostra carreggiata o smettetela di prendervela se vi superiamo a destra. Lo sappiamo bene che si dovrebbe superare a sinistra, ma se state sempre in mezzo noi dovremmo andare contro mano per farlo.

7) Lo so che se dico “freccia” a molti di voi potrebbero venire in mente gli Indiani e invece no! Sono quelle cosine che avete attaccate al volante e che servono per indicare a quelli dietro che state per girare. USATELEEEEE!

8) Spesso a noi ciclisti capita di dover attraversare sulle strisce pedonali perchè non abbiamo piste ciclabili e quindi altre alternative. Please! Quando il semaforo delle strisce è verde vuol dire che i pedoni possono passare. Ci tengo a dirlo perchè spesso sulle strisce con me c’è anche mio figlio con la sua bici e spesso accade che le macchine ci frenino addosso. Una volta un cazzotto su un cofano mi è partito. Io mi sono fatta male, ma il cofano anche, e quello che guidava non ha neanche avuto coraggio di fiatare.

Ogg mi sono svegliata di ottimo umore quindi direi che può bastare.

So che ora qualcuno di voi starà pensando “Senti chi parla! E voi ciclisti che andate sui marciapiedi?!”.

Ebbene sì, è vero, capita.

Non è davvero colpa nostra se sono anni, secoli che promettono piste ciclabili e non le fanno.

Io di certo non rischio di portare mio figlio che ha 5 anni in strada con la sua bici visti i punti che ho appena elencato qui sopra. Andiamo al parchetto o al massimo a scuola e se per arrivarci dobbiamo fare un pezzo sul marciapiede… lo facciamo.

Se sono da sola ovviamente vado in strada.

Ma state tranquilli perchè prima di permettermi di dare le regole agli altri le do a me e al mio cucciolo: se proprio si deve andare con la bici sul marciapiede, si va piano piano e soprattutto si sta lontani dalle porte per evitare di andare addosso a chi esce. Ovviamente ci si ferma, ci si si scusa e si lasciano passare i pedoni quando li si incrocia sui marciapiedi.

Di più non posso fare!

Sorry, grazie e buona giornata

bicidannyfoto

 

Grazie a Santa Sasha e Santa Lisa…ecco una domenica da segnare sulla smemoranda !

Santa Sasha e Santa Lisa, grazie!

Sasha e Lisa sono le mamme dei due festeggiati di oggi.

Eh sì, oggi abbiamo fatto la doppia: dalle 11 alle 14 in un bellissimo giardino per festeggiare i 3 anni del piccolo grande Jordan e dalle 16 alle 19 in un altro splendido giardino a festeggiare i 5 anni di Angelica.

Alla prima festa siamo andati Danny boy ed io con Ludovico, un suo compagno di classe, e la sua simpaticissima mamma Sabrina.

Al papà abbiamo dato la mattinata libera così è andato a correre, ha messo a posto la moto del suo cucciolo e si è goduto un pò di meritato relax.

Tra a prima e la seconda festa, siamo anche riusciti a trovare il tempo per fare un veloce salto in zona Tortona: avevamo un’importante missione da compiere…OPS

uncinofotoAlla seconda festa ci siamo andati tutti e 3 assieme e abbiamo fatto di molto bene.

Danny è subito stato “risucchiato” dai gonfiabili e da Capitan Uncino e il resto della banda, così il mio maritino ed io ci siamo goduti del sano tempo libero con tutti gli altri genitori.

Grazie Sasha e grazie Lisa.

E’ stata una bellissima domenica e Danny boy sta già russando con il sorriso sulle labbra.

Un unico appunto: la prossima volta PLEASE, fate una stanza con le stesse cose buone che avete offerto oggi, ma VIETATE l’ingresso agli adultiiiiiiiii.

Non accetto inviti a pranzo, a cena e per apritivi, per almeno due settimane!

Sono OFF! Ci siamo capiti?

Ora vado a ricucire il bottone del jeans che mi è saltato via!

Addio

Missione compiuta: eccovi la mia nuova amica!

Missione compiuta: eccovi la mia nuova amica!

Quando mia mamma scoprì che…

Avevo 13 anni e la sera prima ero uscita con uno di 21.

Ebbene sì, ho sposato un uomo che ha 8 anni meno di me, ma quando ero giovane mi piacevano quelli più vecchi.

A 13 anni ero già alta 1.78 e sembravo parecchio più grande della mia età, ma per quanto riguarda il resto…non dico che ero bacchettona, ma ci andavo con calma. La mia prima volta fu quando ne avevo quasi 19.

Ma torniamo al 1983.

La mattina dopo l’appuntamento con “quello grande”, andai in spiaggia al Lido di Venezia con mia mamma.

Stavo uscendo dalla capanna con indosso il pezzo sotto del costume e in mano il reggiseno che stavo per infilarmi, quando mia madre a bruciapelo mi chiese “Come è andata con quello grande ieri sera?”.

Ovviamente diventai rossa e alla sua seconda domanda “Ma vi siete baciati mozzicandovi la lingua” cedetti e risposi di sì.

Ma alla terza domanda rimasi pietrificata: “ti ha toccato il seno?”

Come faceva a sapere tutto? Ci aveva seguiti? Ma sopratutto…che domande sono da fare così senza prima mandare almeno un preavviso in carta bollata?!

Era tutto vero: quella sera, per la prima volta nella mia vita, un ragazzo era riuscito a toccarmi il seno (e per riuscirci non aveva neanche dovuto immobilizzarmi! Hihi).

Guardai mia madre e, forse poco convinta, risposi con un debole “Ma nooo, cosa dici?!”.

A quel punto lei mi guardò il seno ancora scoperto e mi disse “Non dire bugie, si vede!”

Istintivamente prima controllai il mio seno e poi lo coprì velocemente. Ovviamente con quel gesto ammisi tutto.

E mia madre cosa fece? Scoppiò a ridere!

Bene, da quel giorni capì che a mia madre avrei sempre potuto raccontare tutto senza mai aver paura di essere giudicata o criticata come spesso i genitori si sentono in dovere di fare solo per il ruolo che ricoprono.

Forse si dimenticano che anche loro sono stati giovani e che anche loro hanno vissuto le stesse esperienze.

Mamma ed io al mio 18esimo

Mamma ed io al mio 18esimo

Mi ricordo la processione di certe mie amiche che non avevano con le loro madri la stessa confidenza che io ho sempre avuto con la mia.

Venivano a casa e a volte, senza neanche passare prima a salutare me, andavano dirette in camera di mia mamma a chiedere i consigli più disparati.

Mia mamma non mi ha mai proibito nulla, ma mi ha sempre spiegato tutto quello che poteva e che riusciva a spiegarmi. 

Spero di potere essere per mio figlio quello che lei è stata per me: un’amica, una mamma, la persona con cui sfogarsi e confidarsi senza mai aver paura di farlo. 

Farò come ha fatto lei e per esempio dirò a Danny boy che se vuole fumare o se vuole bere un bicchiere di vino…lo può fare anche a casa, davanti a noi.

Non ho mai creduto nei risultati del proibizionismo anzi…

Se penserò che qualcosa gli possa fare male, gli spiegherò i motivi e sarà lui a far lavorare i suoi neuroncini e a decidere, come abbiamo fatto tutti.

Mamma ed io a Roma

Mamma ed io a Roma

Solo ora che sono diventata mamma anche io, ho capito quanto possa essere stato difficile per mia mamma dire e fare certe cose sperando di ottenere il giusto risultato.

E’ stata dura, ma ci è riuscita.

Non finirò mai di ringraziarla perchè, avrò anche tanti difetti, ma se sono una persona per bene e se non ho mai avuto grandi grilli per la testa…questo lo devo a lei.

 

Grazie mamma

 

NB: in questi giorni mia mamma è qui a Milano da noi così mio marito ed io siamo liberi di goderci qualche serata libera, cosa molto utile e piacevole durante il salone del mobile. Poco fa le ho detto che stavo per scrivere un nuovo pezzo e  so già che lei, che ovviamente è una fan del mio blog, non vede l’ora di leggerlo…. Spero ti sia piaciuto mami!

 

Mamma ed io in spiaggia all'Excelsior al Lido di Venezia

Mamma ed io in spiaggia all’Excelsior al Lido di Venezia

 

Mamma in Piazza San Marco a Venezia. In braccio a lei... la futura blogger.

Mamma in Piazza San Marco a Venezia. In braccio a lei… la futura blogger.

Mamma ed io a pranzo al Caminetto a Cortina

Mamma ed io a pranzo al Caminetto a Cortina

Non ce la faccio più: devo raccontarvi di quando Denzel Washington mi baciò!

La sapete la barzelletta di Claudia Schiffer in cui lei naufraga in un’isola deserta e si ritrova da sola con uno super sfigato?

Beh, dopo un mese lei non ce la fa più e gliela da.

Lo sfigato nei giorni dopo la notte trascorsa con la super bionda, è sempre più triste e lei non ne capisce il motivo.

Quando finalmente Claudia gli chiede spiegazioni sulla sua tristezza…lui le risponde con un’altra domanda “Claudia scusa, ma per una volta ti posso chiamare Mario anche se ti chiami Claudia?!”.

Quando lei, un pò stranita gli da l’ok…lo sfigato la guarda e le dice “A Mariooooo! Ti devo dire una cosaaa: mi sono fatto Claudia Schiffer”

Ecco, io in questo momento mi sento un po’ come quello sfigato lì e se non vi racconto cosa è successo tanti anni fa…sto maleee.

Quando il mio attuale marito si è messo con me, circa 10 anni fa, sapeva di non essere il primo. Vi giuro che non ho mai mentito! Ahah 

Oltre a sapere di non essere stato il primo, mio marito di me sa tutto, o quasi, e poi è un uomo intelligente quindi sono sicura che non se la prenderà se ora vi racconto una cosuccia del mio passato dai!? (speriamo bene)

Norman Nixon e la moglie Debbie Allen

Norman Nixon e la moglie Debbie Allen

Era l’estate del ’98, o forse del ’99, e facevo la pr per il Billionaire a Portocervo.

Un giorno all’aperitivo in piazzetta arriva Martin, un mio amico di Genova, che mi racconta di essere appena stato in porto a trovare un suo amico che faceva il capitano in una bellissima barca.

A bordo di quella barca Martin aveva trovato niente popò di meno che Denzel Washington con la sua dolce metà e i loro figli, più il loro amico Norman Nixon, campione di basket, e la moglie di quest ultimo che altro non era che Debbie Allen, la mitica insegnante di “Saranno famosi”.

Dovevo farli venire tutti al Billionaire quella sera, sarebbe stato un colpo da maestra delle maestre delle pr!  Martin, mio perfetto complice, tornò dal suo amico e propose il programma alla bella banda: accettarono.

WOW! A quel punto dovevo solo capire quale dei migliori tavoli riservare per loro.

Andai prima da quello che si occupava dei tavoli del privè e poi dal mitico (?) Flavio Briatore e…attenzione, attenzione: tutti e due mi risposero che per quella sera non c’era più un tavolo libero!

“HO DETTO DEEENZEL, avete capito o no?! Mi serve un tavolo per Denzel Washington!”.

Niente, picche! Quei due avevano il cervello in pausa, spappolato oramai da tempo.

A quel punto feci dire lo stesso all’allegra banda di venire e che a loro ci avrei pensato io!

Potevo sempre far esplodere una bomba sotto al tavolo di qualche cliente antipatico e liberare un tavolo…al volo (dei clienti antipatici)

Ovviamente quando Denzel Washington e gli altri arrivarono al Billionaire…si aprì un varco in mezzo alla folla e all’improvviso al fenomeno Briatore tornò la memoria. Come avevo da subito previsto, finirono tutti al tavolo del Boss e alle 4 in barca sua (ai tempi non gli era ancora stata sequestrata) per una spaghettata notturna.

So che ora vi state chiedendo “Ma il bacio del titolo?!”.

State tranquilli perchè io non sono programmata per mentire.

Durante la serata feci amicizia con l’allegra banda e ridi di qua, ridi di là, scherza prima e scherza dopo…ad un certo punto Denzel mi guarda e mi chiede “A che ora finisci di lavorare?”

AHAHAHAHAH ! Avete presente le scende dei film in cui lui la fissa dritto dritto negli occhi e con sguardo languido le dice “A che ora stacchi?”…

Ecco, uguale!

E una demente come me secondo voi cosa poteva rispondere?

“Don’t play with the fire!”. A quel punto ha riso lui. 

Poi la mia bocca si è riaperta e ha iniziato a parlare…da sola, giuro.

“Di solito sto qui al Billionaire fino alle 5 massimo 5.30 e alle 6 vado al Cafè del Porto con gli amici a fare colazione”

“Ok” mi risponde Denzel “Ci vediamo lì alle 6”

Secondo voi gli ho creduto? Ma quando maiiiiiii

Alle 4 sono andati tutti a mangiare gli spaghetti in barca da Briatore e ci siamo salutati.

Io ovviamente sono rimasta al Billionaire e alle 5 sono andata come sempre con i miei amici a fare colazione al Cafè del Porto.

Alle 5.30 stavo salendo in scooter per andare a nanna quando mi ferma Emanuele della Valle che era appena arrivato da solo e non aveva voglia di bersi il cappuccino il solitudine.

Potevo lasciare un amico fare colazione da solo? A quel punto Emanuele mi dice “Ehi furbetta, ti ho visto che parlavi con Denzel Washington al Billionaire stasera” e io, ridendo…” Sì, sì certo…infatti abbiamo appuntamento qui alle 6″. 

Vi giuro che non ho mai pensato che sarebbe davvero arrivato e vi giuro che prima o poi la statua ad Emanuele della Valle la faccio realizzare. Hihi

Potete immaginare la mia espressione quando alle 6 e zero zero il mio amico mi disse “Infatti eccolo, sta arrivano. Che puntualità”

Mi sono girata e Denzel era lì, bello come il sole. 

Ero single e lui era il mio idolo. No beh, adesso ditemi cosa avrei dovuto fareee? No, ditemelo!

Abbiamo fatto colazione tutti assieme e poi Denzel ed io siamo andati a giocare a briscola.

Sono una signora quindi non chiedetemi altro perchè non dirò nulla di più, neanche sotto tortura.

Posso dire solo una cosa: come bacia beneee

Il giorno dopo ci siamo rivisti di sfuggita, ma erano in partenza: salparono all’ora del tea, diretti in Sicilia (se non ricordo male).

Dopo 3 anni l’ho rincontrato…per sbaglio (AHAHAHAHA, per sbaglio! Sì, sì, cerrrto. Sapevo del suo arrivo da un mese e quella sera lo ho aspettato sul tappeto rosso per mezz’ora. Ero ancora single!).

Ero a Venezia alla mostra del cinema e lui era lì, con il suo smoking nero.

Stava facendo la sua sfilata sul tappeto rosso con centinaia di obbiettivi puntati addosso e io, con il mio abito nero (rigorosamente nero! Il nero dimagrisce) stavo entrando in sala per vedere il suo film.

Mi è passato vicino, gli ho sfiorato la spalla e gli ho buttato lì un salutino veloce: “Hi Denzel”.

Uno della sicurezza lo ha subito trascinato via (non da me, ma dai fotografi che lo seguivano), ma lui ha fatto in tempo a girarsi. Mi ha guardata e con un espressione stupita ha detto “Ehi, Barbara!”

Ancora un po’ e svenivo: si ricordava il mio nome!

Beh, volete sapere come è finita?

E’ finita che prima dell’inizio del film, prima che spegnessero le luci…io ero in platea e lui in piedi dalla galleria guardava in giù spostando lo sguardo da destra a sinistra, da sinistra a destra…forse mi cercava, lasciate che io possa pensare che era così dai su fate i bravi e non ridete!

E alla fine della proiezione? Alla fine della proiezione, quando si sono riaccese le luci, lui era già sul suo volo privato diretto a Los Angeles dove lo aspettavano sul set del suo nuovo film.

Non dimenticherò mai quella notte e quel desiderio irrefrenabile di raccontarlo subito alle mie amiche perchè diciamocelo dai, ma le favole vanno raccontate sennò…che favole sono!

PS PER MIO MARITO: amore ti giuro che da quando stiamo assieme non lo ho più sentito (sigh) e che anche se sei un pò più pallido e forse un po’ meno ricco di lui…è con te che voglio passare la mia vita e non con cioccolatino Denzel! TI AMO