“Non fare lo struzzo” – Lesson number 1: basta fare le vittime!

Ok, c’è la crisi.

Ok, nel nostro passato ci sono successe cose non proprio piacevoli. 

Ok, abbiamo fatto qualche scelta sbagliata…

Forse lasciando l’uomo giusto e prendendo quello sbagliato?  

Forse lasciando quella casa che non ci andava più bene sperando di trovarne un’altra migliore che però non abbiamo mai trovato?

Forse licenziandoci per l’ignoto nel momento sbagliato solo perchè ci sentivamo stretti, non capiti o sottovalutati?

Forse credendo in qualcuno al quale alla fine abbiamo addirittura tolto il saluto?

Ok, ci saranno successe un sacco di queste cose e anche peggio, ma se vogliamo andare avanti bisogna lasciarsi il passato dietro.

Basta vivere di rimpianti.

Basta stare lì a pensare a quando stavamo meglio e a quando avevamo di più.

Non è più ieri, ma è oggi.

Il nostro domani deve dipendere da oggi e non più da ieri.

So che in questo momento vi siete “intorcolati” un pò leggendomi, ma fidatatevi che non sto straparlando, sto dicendo una cosa vera che sto imparando sulla mia pelle, sbagliando e continuando a sbagliare.

A tutti piace sentirsi al centro dell’attenzione, ma finire in quel centro perché la gente parla di noi e dei nostri problemi con cui sfiniamo in continuazione tutti…non è cosa buona e giusta.

Sarà mica bello far pena agli altri no?! Specialmente se “gli altri” sono persone su cui voi potreste contare o ancora peggio che devono poter contare su di voi (figli, mariti, mogli, amici e colleghi). Di certo non sono felici di vedervi sempre brontolare, sempre demoralizzato e arrabbiato. 

Fare le vittime o battere i piedi per avere l’attenzione, è un vecchio trucco che non funziona più.

Ci prova spesso anche Danny boy. Gli ho spiegato che se vuole che io giochi con lui o se ha semplicemente bisogno di un abbraccio, basta chiederlo. Non serve fare i capricci per attirare la mia attenzione, anzi…così facendo ottiene solo che mi innervosisco.

Basta brontolare, basta criticare e basta dare sempre opinioni negative su quello che vi sta succedendo e su ciò cha avete intorno.

Siamo tutti nella stessa barca: tutti abbiamo i nostri problemi e le difficoltà, tutti attraversiamo momenti difficili e nessuno è diverso dagli altri.

Secondo me troppo spesso ingigantiamo le situazioni. Anche io a volte faccio delle tragedie per delle cavolate. Sarebbe meglio non perdere tempo ed energie e concentrarsi sui problemi veri quando serve davvero.

Bisogna imparare ad apprezzare tutte le cose belle che abbiamo perchè sono tante, tantissime.

Se lo guardate bene…il bicchiere della nostra vita è sempre metà pieno.

C’è un libro bellissimo che si chiama “The secret” che dice che se uno pensa sempre negativo alla fine le cose brutte succedono. Non pensate “Speriamo che quell’appuntamento non vada male”, ma pensate “Speriamo che vada bene”.

Smettetela di alimentare il vostro pensiero negativo, evitate di crogiolarvi dietro i brontolii. Certo attirerete l’attenzione, ma solo per trascinare gli altri nella caverna assieme a voi creando così negatività in famiglia, con gli amici e con le persone che frequentate.

Non trasformatevi in S.I.N.A.P. che ce ne sono già troppi in giro. http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=1792

Il mondo è uno schifo, la gente è uno schifo e voi avete avuto tutte le sfortune del mondo? Sappiate che non siete gli unici e che ciò non vi rende più speciali.

Scrollatevi il pessimismo di dosso, trovate nuovi interessi, nuove idee e andate avanti.

Show must go on! 

Basta guardare al passato. Vivete l’oggi per costruire qualcosa di nuovo per domani.

Iniziate a fare qualcosa che avreste sempre voluto fare, ma che non avete mai fatto: scrivete, dipingete, leggete quel libro che avete comprato un anno fa ed è ancora sul vostro comodino, fate un corso di cucina, iscrivetevi a joga, in palestra.

Fatevi fare un massaggio, andate a farvi un taglio nuovo di capelli. Iniziate a volervi bene perchè ve lo meritate.

Andate a fare una gita al mare anche se fa ancora freddo, fatevi una passeggiata in un bosco o in montagna e guardatevi attorno, guardate lo spettacolo che la natura ci regala. Come fate a non sorridere?

Un mese fa sono andata all’Ikea sulla Vigevanese e tornando mi sono ritrovata ferma sui Navigli a fissare un tramonto spettacolare. Ogni tanto ricordatevi di alzare gli occhi dai vostri pensieri e guardatevi attorno.

Non serve andare lontano, basta mettere gli auricolari con la musica che vi piace e fare una bella camminata veloce in città senza fermarsi davanti alle vetrine. Esplorate nuovi percorsi che non avete mai fatto. Perdetevi tra le note delle canzoni che amate, tra bei ricordi e nuovi propositi per il futuro  http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=2041

Sorridite che la vita è bella.

Se fino ad oggi non lo è stata basta decidere che da oggi lo diventerà, non è così difficile!

 

“Non fare lo struzzo”

Visto che l’obiettivo del mio blog è contagiarvi tutti con il mio entusiasmo… per riuscire a svolgere questo difficile compito avrei bisogno che voi prima vi levaste di dosso un pò di negatività, sennò per me diventa durissssssima!

 

Liberarsi di certe negatività o comunque cercare di non pensare sempre e solo a quelle, non è un’impresa facile, lo so.

Per questa ardua impresa ho deciso di farmi aiutare da un vero psicologo coach che mi ha dato una mano a diventare quella che sono: una donna con i suoi difetti, le sue paure, le sue ansie da prestazione e le sue manie di perfezionismo (mai detto di non avere difetti, anzi!), ma una donna sempre allegra che non ama piangersi addosso e che vede il bicchiere sempre metà pieno.

Steve Benedettini mi aiuterà a mettere nero su bianco quello che ho imparato nel 2000 quando ho fatto un suo corso bellissimo che si chiama “Esperienza”.

Eravamo una decina di persone e siamo stati chiusi in un agriturismo per 3 giorni. Sono uscita cambiata da quel percorso, molto cambiata e non smetterò mai di ringraziare Steve per quello che mi ha insegnato.

Sono passati 13 anni da quel week-end e vi dirò che avrei proprio bisogno e voglia di rifare quel “viaggio” dentro di me. Ci sto seriamente pensando.

La mia vita dal 2000 è cambiata parecchio: sono diventata mamma e moglie, le responsabilità e gli stress sono aumentati e una bella raddrizzata non mi farebbe male.

Agriturismo "La Torrazzetta dove ho fatto la mia "esperienza" nel 2000

Agriturismo “La Torrazzetta dove ho fatto la mia “esperienza” nel 2000

La prossima “esperienza” sarà a maggio, quasi quasi…

Ho ancora gli appunti di quel bellissimo corso* e molte cose sono impresse nella mia testolina (ops, testona!), ma un ripassino farà bene anche a me!

 

 

Questa nuova “rubrichina” si chiamerà “Non fare lo struzzo”.

Ho deciso di chiamarla così perchè ormai abbiamo tutti una certa età e quindi anche la consapevolezza di quali siano i problemi che ci tormentano.

La cosa importante è non fare finta di non vederli o di non sentirli, ma parlarne.

Non serve a niente nascondere la testa sotto terra: i problemi vanno affrontati e risolti. Laddove non si possono risolvere…bisogna imparare a superarli e ad andare avanti.

La vita è come un grande spettacolo a teatro: ci sono tanti atti.

Alla fine di ogni atto è giusto riflettere su quello che è successo, ma poi bisogna andare avanti smettendo di guardarsi sempre indietro.

C’è una cosa molto importante da fare prima di cercare di smorzare o eliminare le negatività che inquinano la nostra vita: stare il più possibile lontani dai S.I.N.A.P. 

Se non lo avete letto, leggete il pezzo che ho scritto nel mio blog riguardo i S.I.N.A.P. http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=1792#comment-408

A prestissimo per la “Lesson number one” di… “Non fare lo struzzo”.

PS: Mi sento un pò come Andrea Pellizzari delle “Iene”! Hihi

 

*Per date e dettagli sui corsi che tiene o per altre informazioni, potete contattare Steve Benedettini a info@alphacenter.it  

 

 

 

San Bach: vedere così tanti fiori oggi, mi ha fatto pensare a dei fiori per me molto speciali…

Oggi sono andata a fare un giro a Floralia con mia mamma e Danny boy (il povero papi aveva il dentista!)

Devo dire che ci è piaciuto molto: fiori, profumi, colori e tanto altro in una cornice spettacolare.

“Floralia” durerà tutto oggi e anche domani sul sagrato e nei chiostri della Chiesa di San Marco a Milano in Brera http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=2150

Vedendo tanto fiori non ho potuto non pensare a dei fiori per me davvero speciali: i fiori di Bach http://www.fioridibach.ch

Non me ne intendo molto, ma uso spesso quelli più classici ossia “Rescue remedy”, una miscela di cinque fiori .

Il Rescue Remedy può essere usato con un effetto calmante immediato in ogni situazione di stress, o quando si ha bisogno di aiuto se sopraffatti da una varietà di emozioni o di problemi comportamentali quali: Cattive notizie, paure, esperienze particolarmente stressanti, stati d’ansia improvvisi, tensioni, piccoli incidenti, stress momentanei. Per fortuna li uso sempre meno, ma li uso, eccome se li uso. Li ho sempre in borsa!

Rescue Remedy è molto utile anche per i bambini, per le piccole paure improvvise, in caso di incubi o di incidenti, in momenti di ansia improvvisi, per paure e attacchi di panico. 

Anni fa eravamo a Formentera e Danny boy è scivolato dal divano picchiando la fronte sullo spigolo del tavolo.

All’ospedale gli hanno 3 punti senza anestesia. Non aveva neanche 2 anni e in certi casi dicono sia più veloce e meno traumatico cucire subito, a freddo! Bo???!!!  

So solo che mentre sentivo lui che urlava (non ci hanno fatto entrare) io urlavo più forte di lui. Per una settimana Danny ha avuto gli incubi!

Per fortuna un’amica omeopata mi ha suggerito di mettergli 3 gocce di rescue remedy ogni sera sotto lingua e gli incubi sono passati, subito.

Se ci sono periodi in cui lo vedo più agitato o ha gli incubi o si sveglia troppo presto…corro ai ripari e per un pò di giorni uso quelle che Danny ormai chiama “le gocce magiche”. Vi giuro che funzionano!

Il Rescue è un rimedio di emergenza, e come tale va usato. 

Per ottenere dei buoni risultati e per essere in buona salute con la floriterapia, sarebbe meglio assumere i fiori più adatti a ciascuno, personalizzandoli sulla base della situazione del momento, ma io non sono costante quindi ogni volta che ci provo…poi finisce che mi dimentico di prenderli!

Dopo il giro a Floralia mia mamma e mio figlio sono tornati a casa mentre io ho continuato la mia mattinata a Ortochic nei chiostri dell’Umanitaria, dietro al tribunale http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=2223 

Anche li molti fiori e tanti profumi con l’aggiunta di una zona dedicata al cibo con un sacco di cosa buone a km zero. 

Ovviamente ho fatto la spesa e sono tornata a casa con frutta, verdura, stracciatella (simile alla burata), ricotta e una bella fetta di ottimo grana e poi sono tornata a casa a piedi. 

Una bella mezz’ora di passi lunghi e ben distesi http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=2041

Oggi avrei avuto bisogno di un tergicristalli per occhi!

Sono appena tornata a casa, sul mio inseparabile scooter, un pò piangendo e un pò ridendo!

Un pò ero felice e un pò mi giravano…

Oggi avrei davvero avuto bisogno di un tergicristalli per occhi. 

E’ stata una giornata intensa e ricca di emozioni. “Intensa” perchè quando ho finito la lezione di Crossfit avevo le braccia talmente doloranti che non riuscivo a mettermi il rimmel e “ricca di emozioni” perchè la vita è bella e non mi stancherò mai di dirlo!

Esattamente 2 mesi fa ho aperto questo blog e oggi posso dirvi che sono davvero felice perché sto incontrando e conoscendo meglio delle persone davvero speciali.

E poi non so come spiegarvelo, ma da quando ho aperto questo blog, ho iniziato a guardarmi intorno con più attenzione. Ho voglia di scoprire e condividere con voi tutto ciò che può servire per essere più felici, per stare meglio.

Oggi ho incontrato da vicino due persone molto meno fortunate di me che non si piangono addosso, anzi…

Ho intervistato una mamma davvero speciale e tornando verso casa ho incontrato un ragazzo di Treviso con un gessato grigio, la cravatta e la bombetta. Bello, molto bello. Faceva il giocoliere al semaforo e sorrideva, ma sorrideva davvero. Mi sono fermata e ci ho fatto due chiacchiere.

Sono ripartita sorridendo, poi ho iniziato a ridere e alla fine mi sono scoperta a piangere. 

Guidavo, ridevo e piangevo! 

giocolierefotoIn due ore ho avuto la fortuna di incontrare due persone che avrebbero avuti tutti i motivi per perdere il sorriso e invece forse sono più felici di me.

Mi sono vergognata di tutte le volte in cui mi sono lamentata per delle cavolate.

 

Basta!

Inizia oggi ufficialmente la mia campagna contro il vittimismo!

 

 

 

Passi lunghi e ben distesi

Devo dire che mi piacciono proprio certi modi di dire, ma questa volta parlo davvero.

 

Passi lunghi e ben distesi fanno bene, anzi…benissimo.

A Milano camminate troppo poco. ve lo dice una Veneziana.

Sono stata chiusa in casa due giorni perchè mio figlio ha avuto tosse e febbre, ma oggi lo riporto a scuola e la prima cosa che farò sarà una lunga passeggiata. Ho anche il tempo dalla mia parte: finalmente un pò sole!

Vivo a Milano da ormai 24 anni e visto che arrivo da Venezia, camminare mi manca!

Mi sono presto fatta prendere dalle pessime abitudini milanesi quindi spesso prendo la bici o lo scooter anche per andare dietro casa a comprare il giornale. NO BUONO!

Ci sono giorni in cui invece mi trasformo in Forrest Gump e inizio a camminare con una meta finale, ma senza percorso e quando arrivo mi sento felice. Felice di avere scoperto nuovi angoli e felice di avere incrociato e osservato nuovi volti, perchè quando giri in macchina o in moto…non vedi.

Il giorno prima che la tosse e la febbre di nostro figlio mi barricassero in casa, stavo tornando a casa in metrò da centro (pioveva quindi avevo abbandonato il mio amato scooter in garage) e visto che ero in anticipo sulla mia tabella di marcia e avevo ancora un’ora prima di andare a prendere  mio figlio…sono scesa due fermate prima. Avevo con me gli auricolari del cellulare quindi  ho scelto della buona musica. Camminando velocemente e prendendo strade che non avevo mai fatto a piedi, sono tornata a casa.

Quando non ho tempo o voglia di allenarmi in palestra esco e cammino. Fa benissimo e vi assicuro che se fatto con costanza (mezz’ora al giorno sarebbe il massimo) fa anche dimagrire. Ci sono però delle regole da rispettare:

1) fate passi lunghi e ben distesi ossia mantenete una buona andatura: la classica camminata veloce.

2) se potete indossate scarpe comode. Se sapete di uscire a camminare ovviamente meglio le scarpe da ginnastica, se invece lo decidete all’improvviso e volete camminare veloce come ho fatto io un paio di giorni fa e siete donne come me, meglio non avere i tacchi sennò povere caviglie.

3) regola più importante: non fermarsi! La camminata veloce di mezz’ora fa bene se non ci si ferma quindi evitate strade con negozi. Se durante la vostra camminata incontrate negozi, ristoranti o altri posti curiosi che non avevate mai visto…non fermatevi, ma segnateveli sul cellulare. Ci tornerete un’altra volta.

Un ultimo consiglio: ogni tanto cambiate strada. Se siete abituati a fare il solito percorso per andare in un posto….cambiatelo.

Altro che “Curiosity killed the cat”, è la monotonia che uccide!

 

 

 

 

Che bel risveglio…GRRR

baciofotoOre 6.50

Mentre mio marito ed io eravamo ancora nel mondo dei sogni…ecco che si presenta in camera un Danny boy già vestito che tutto arzillo ci dice “Buon giorno, papà può portarmi a scuola?”

Danny di solito arriva in camera nostra verso le 8.30 quando mio marito è già uscito.

Lavorando a Bergamo, Marcello si sveglia verso le 7.15 e massimo alle 7.45 esce di casa.

Arrivare in camera e trovare il suo papà ancora nel lettone…per lui è stata una bella sorpresa quindi non gli sembrava vero che per una mattina (in effetti capita raramente) potesse essere il suo papà a portarlo a scuola.

Non sono una mamma apprensiva che tiene il figlio nella campana di vetro appena ha il raffreddore, ma considerando che ieri Danny è stato a casa perchè aveva 38 di febbre, tanta tosse e mal di pancia…avrei preferito tenerlo a casa ancora oggi. Contagiata da cotanto entusiasmo mi sono alzata e gli ho preparato tea e biscotti (meglio evitare il latte quando si parla di mal di pancia).

Sapere che mio marito avrebbe portato Danny boy a scuola e che io sarei potuta rimanere in pigiama un pò più a lungo e fare le cose con calma…mi ha dato la giusta carica per alzarmi dal letto alle 7, preparargli la colazione a fargli fare anche l’aerosol.

macfotoOk, ok lo ammetto: non amo svegliarmi presto, ma soprattutto non amo alzarmi presto!

Posso anche svegliarmi presto, ma mi piace rimanere nel lettone, guardarmi il telegiornale delle 8 e magari farlo con il mio mac sulle ginocchia.

Che ci posso fare? Per ora ci riesco spesso perchè mi sveglio alle 7.15 quando si alza il mio maritino che proprio silenzioso non è, e riesco a stare nel lettone fino a quando si sveglia nostro figlio verso le 8.30.

So che potrei anche riaddormentarmi fino alle 8.30, ma purtroppo ho sposato “una libellula”. Questo è il soprannome che ho dato a mio marito perchè come la mattina entra in bagno fa il delirio. Tra rasoio sbattuto sul lavandino per svuotarlo, qualcosa che gli cade sempre etc riesce sempre a risvegliarmi anche le poche volte in cui riesco a riaddormentarmi. Ufffff!

Ogni tanto penso a settembre, a quando Danny boy inizierà ad andare alle elementari e questi orari diventeranno per me routine.

Aiutoooo! Forse in un’altra vita ero un animale notturno, forse lo sono ancora. Posso anche andare a letto alle 23 come spesso faccio, ma la mattina non chiedetemi di mettere i piedi per terra prima delle 8. Argh

Torniamo a Danny boy. Secondo voi a quest’ora dov’è? A scuola a giocare?

Sbagliato!

Alla fine si è ricordato che aveva ancora mal di pancia e dopo essersi bevuto il suo tea e aver divorato i suoi biscotti…  ha chiesto se poteva stare a casa anche oggi perchè non se la sentiva di andare a scuola.

Mio marito ed io ci prima ci siamo guardati e poi ci siamo girati verso di lui per capire cosa fare. Visto il suo faccino un pò sbattuto…abbiamo deciso di tenerlo al caldo anche oggi quindi eccolo qui che gira per la casa con una delle sue amate barche.

A proposito di barche…dieci minuti fa è entrato in camera (ebbene sì! A questo punto sono rimasta sul lettone a scrivere) e ha esordito con un bell’indovinello “Mamma sto arrivando con un animale caricato sulla barca! Indovina qual’è? Ti do un aiuto e ti dico che è un animale di mare e inizia con la O” a quel punto ho risposto subito “Orca?” e lui “No mamma, O squalo!”

Siamo a posto: o ultimamente è andato a farsi un giro a Napoli e non me lo ha detto, oppure gli sta risalendo la febbre! Aiuto!

Chi mi porta le arance???

Se la volete…cliccate qui sotto.

Sciocchini! Cosa avevate capito?

Non avrete mica pensato male vero?!?!

Se vi piace questa poltrona allora vuol dire che avete buon gusto perchè io…la amo! 

La “Queen of love” è comoda e classica, ma è di plastica e si pulisce con una spugnetta.

Cosa non da poco se si volesse tanto una poltrona bianca, ma in casa vostra girassero spesso bambini armati di pennarelli.

Veramente la avevamo regalata a nostro figlio, ma alla fine la teniamo in salotto e la usiamo anche noi.

Mi ricordo ancora quando la abbiamo comprata…

Una sera, durante il salone del mobile, ho fatto un giro con mio marito al Nhow, l’albergo di design in Via Tortona dove ho lavorato come pr per un paio di anni prima di avere Danny, e le ho viste!

DOL_9419Quando poi ho scoperto che le avevano disegnate due amici con cui avevo lavorato in passato e che alla fine del Salone del mobile le avrebbero vendute con un bello sconto…dopo un paio di giorni mi sono precipitata lì con mio marito e ce ne siamo portati a casa una, la bianca.

Quella mattina a caricare la poltrona in macchina non eravamo soli. Era venuto anche anche Mario Fargetta che ne comprò due per i bimbi avuti con Federica Panicucci.

Sapevo che sarebbero piaciute anche a Federica quindi quando le avevo viste esposte le avevo inviato una foto di quella rosa e celeste (avendo loro un maschio e una femmina).

LITTLE PRINCE OF LOVE_purewhite (3)Tra poco inizieremo a costruire la nostra casa in Puglia e mi sa tanto che per le sedie del tavolo da pranzo in veranda…chiamerò i miei amici di “Design of love”.

Le sedie bianche che vedete qui accanto intorno al tavolo, si chiamano “Princess of love” e secondo me sono bellissime.

Se poi le useremo come sedute per un bel tavolo in legno da esterni…secondo me il contrasto sarà spettacolare.

Già mi ci vedo in una bella notte stellata fuori a cena nella veranda della nostra lamia (costruzioni tipiche di quella zona) nella contrada Cavallerizza di Cisternino.

Mi godrò con gli amici le “bombette” (involtini di carne ripieni di formaggio e prosciutto) che il maritino avrà cucinato sulla nostra griglia bella comoda su una delle nostre “Princess of love”.

Ovviamente prima di pubblicare questo pezzo ho chiamato i miei amici che disegnano questi splendori e mi hanno detto di dirvi che il lettori del mio blog avranno il 10% di sconto! 

Se volete vedere altre cosine carine cliccate su http://www.designoflove.com

Se volete avere info su prezzi etc scrivete a lucamoles@virgilio.it

 

Una mela al giorno leva il medico di torno. Un massaggio a settimana ti fa sentir meno befana!

Sì, sì lo ammetto: quando piove divento più scema del solito!

Però dai, se ci pensate bene il titolo non è poi così stupido: mangiare la frutta fa bene e un bel massaggio di sicuro ci fa sentire più in pace con noi stesse e quindi belle dentro e poi, se fatto bene, aiuta parecchio anche ad essere meno befane!

Quando ero giovane (l’altro ieri) sono stata fidanzata con un ragazzo di Roma per un paio di mesi (con uno così idiota secondo me potevo durare anche meno) e il fanciullo in questione era così delicato e sensibile che invece di chiamarmi Barbara aveva deciso di chiamarmi “Sebino”.

So che vi state chiedendo che cavolo di soprannome potesse essere “Sebino” quindi ve lo spiego subito. Sebino Nela era un giocatore della Roma famoso per i suoi polpacci di misure spropositate.

Mi sto ancora chiedendo perchè ho deciso di concedermi fisicamente ad un “fetentaccio” del genere!? OK era parecchio bello lo ammetto. Lo avevo conosciuto in vacanza a Ibiza in costume e maglietta quindi avevo scoperto dopo in città come si vestiva…AIUTO!

Non mi dite che non vi è mai capitata la storiella estiva con risveglio tragico al ritorno in città?!

Di buono aveva che di mestiere faceva il pompiere quindi almeno sapeva come spegnere i fuochi…OPS!

Ma torniamo ai miei polpacci. Devo dire che per essere una che ha 43 anni e ne ha fatte di cotte e di crude…non mi lamento, anzi. Mi piaccio di più adesso di quando avevo 20 anni, ma le mie gambe…Quelle vorrei tanto staccarle con forza come si faceva con quelle della Barbie e scambiarle per esempio con quelle di Elle Mapherson! Chiedo troppo?

Siccome nonostante diversi tentativi e sogni, non posso separarmi dalle mie gambotte…allora ho deciso che guerra sia! 

Qual’è il modo migliore per combattere il nemico?

Coccolarlo e fargli credere che gli vuoi bene quindi da quando sono rimasta incinta e ho incominciato a sognare di risvegliarmi con le gambe ancora più gonfie di prima…faccio un massaggio una volta alla settimana, fisso, senza mai sgarrare e lo faccio a casa!

Sì sì, un bel massaggio a casa. So che in un centro mi rilasserei di più perché a casa tra cellulare, pc e campanello che suona sempre nel momento sbagliato…non sempre riesco mai a staccare la spina come vorrei, ma il massaggio a casa per me è un vero must e non ci rinuncio.

C’è stata Consuelo, poi Agostino e adesso Enrico.

Un bel massaggio a settimana drena, rilassa, coccola.

E se dopo il massaggio non devo scappare…mi faccio anche un bel bagno caldo.

Amo la mia vita sempre di corsa, amo l’entusiamo innato di cui sono naturalmente dotata e che è ormai diventato il motore della mia vita, ma ogni tanto…tiro il freno a mano e mi faccio coccolare!

 

 

Un serata che non dimenticherò presto

Blogger Barbs, Ivan e mio marito quando era ancora in versione "Barbapapà"

Blogger Barbs, Ivan e mio marito quando era ancora in versione “Barbapapà”

Ieri sera eravamo invitati a cena a casa di Ivan, un amico comune mio e di mio marito.

Per essere precisi…Ivan è la persona che ci ha presentati a Zanzibar, in Tanzania, poco più di 9 anni fa, ma questo ve lo racconterò un’altra volta.

 

L’occasione della cena di ieri era l’appena iniziata convivenza con Juka, la sua nuova fidanzata giapponese che si è gentilmente offerta di preparare la cena.

Cosa avrei potuto desiderare di più visto che sono un’appassionata si sushi?

La mia giornatina di ieri era stata pesantina quindi alle 20 ero praticamente uno zombie. Mio marito ed io eravamo in auto diretti a casa di Ivan, ma la mia stanchezza era arrivata a livelli così alti che mi veniva quasi da piangere. Lo ammetto, avrei fatto inversione e sarei tornata molto volentieri a casa per andare a letto senza neanche cenare. 

Ieri mattina ci siamo svegliati, abbiamo fatto colazione e Danny boy ed io siamo schizzati fuori casa in bici diretti alla metropolitana. Peccato che la bici si è bucata quindi la abbiamo riportata a casa e siamo ripartiti a piedi. Diciamo che l’inizio poteva essere migliore!

Quasi 2 ore di viaggio in metrò per andare e tornare da Rho più 4 ore in giro per la fiera “Ludicabimbi”…non sono una passeggiata. Il mio motto però è “barcollo, ma non mollo” e sotto ai vestiti ho sempre una micro mantella da Wonder Woman.

Ho inserito 4 pile nuove nel vano nascosto nella mia schiena e mi sono rimessa in moto.

Dopo aver gentilmente ceduto nostro figlio alla mitica suocera, mi sono fatta una doccia, mi sono vestita e prima di cena non mi sono fatta mancare neanche una riunione lampo per un evento da organizzare a breve.

Meno maleee! Meno male che non ho dato retta alla mia stanchezza, ma ai pochi neuroni che ancora funzionavano e che mi dicevano che non dovevo chiedere a mio marito di fare inversione per riportarmi a casa.

Era da tempo che non passavo una serata così bella!

La nuova fidanzata del nostro amico non solo ha preparato un fantastico menù giapponese, ma ha anche avuto la splendida idea di dedicare una parte della cena ad una vera e propria “lezione di sushi” fornendoci tovagliette di bambù, riso, pesce e tutto quello che ci poteva servire.

Prima ci ha insegnato a fare i temaki (i coni di alga con dentro riso e pesce) e poi gli hosomaky (i classici rotolini con fuori alga e dentro riso e pesce).

Dopo averci fatto una vera e propria dimostrazione, ci ha messo alla prova in una sorta di sfida che ha divertito tutti e che ha avuto come vincitore il mio maritino da tutti applaudito.

vittoriamaritofotoChe  smacco per me che il sushi lo facevo già da un po’ in casa…o per lo meno ci provavo!

Al primo tentativo ho messo troppo riso e non sono riuscita a chiudere perfettamente il maxi rotolino.

Dopo la lezione Juka ci ha deliziati con il più buon tempura che io abbia mai assaggiato in vita mia. Ho spiato bene e proverò a rifarlo, ma la vedo durissima che possa venirmi buono come il suo.

 

Tempura da paura!

Tempura da paura!

Eravamo in 8 e per un errore di comunicazione, nessuno di noi aveva pensato al dolce quindi Laura ed io ne abbiamo approfittato per prenderci una boccata d’aria e abbiamo fatto una passeggiata in notturna fino alla gelateria più vicina.

 

Non so se quel gelato fosse magico o se più probabilmente lo fosse tutto quello che avevamo mangiato prima, ma alle 11 di sera avevamo spento le luci in salotto e stavamo ballando tutti e 8 scatenati.

Marcello e Barbara scatenati nelle danze post sushi!

Marcello e Barbara scatenati nelle danze post sushi!

 

Che dire? Queste sono le serata che io amo. Un’ottima cena tra amici, una lezione si sushi a sorpresa e addirittura un fuori programma “danzereccio”.

All’1 eravamo a nanna felici e soddisfatti.

 

Queste serate fanno bene al cuore e alla pancia e anche se oggi avrei voluto fare un giro in bici al sole e invece piove…sono felice lo stesso!

 

Il marito sta andando a recuperare nostro figlio dalla sua mamma e io mi godo queste ultime ore di libertà in attesa del ritorno di Danny Boy.

Direi che un bel bagno profumato con un bel libro ci sta tutto no?!

 

Buona domenica!

 

Lezione di hosomaky

Lezione di hosomaky

Juka durante la preparazione del suo tempura da 10 e lode!

Juka durante la preparazione del suo tempura da 10 e lode!

Quando le notizie fanno male.

Sono 2 giorni che ci penso e ci ripenso.

Sono 2 giorni che ne parlo e ne riparlo quindi oggi…ho deciso di scrivere.

Sentire al telegiornale di venerdì che un bambino di 5 anni è morto mentre faceva lezione di Judo…non è bello. E non lo dico solo perché nostro figlio fa judo.

Premetto che conosco giornalisti che sono dei grandi professionisti e che quindi non ho intenzione di far di tutta l’erba un fascio, ma certe cose non si dovrebbero annunciare con tanta leggerezza.

Sono sicura che dopo quella notizia, data così senza tante spiegazioni, un sacco di mamme spaventate toglieranno i loro bambini dai corsi di Judo imputando a questa fantastica disciplina colpe non date.

I telegiornali prima di dare certe notizie dovrebbero contare fino a 10 o almeno aspettare l’autopsia e quindi dati più precisi a riguardo. Ho detto “telegiornali” e non “giornalisti” perché non conoscendo bene come funzioni il meccanismo, non so chi esattamente decida quando e come fare certi annunci, ma qualcuno le colpe le ha e se le deve prendere.

Scusate, ma queste cose mi fanno incazzare parecchio!

Visto che ci siamo mi permetto di dire la mia anche su altre notizie che a mio parere non dovrebbero essere date o meglio…non dovrebbe essere dato loro così tanto spazio e così tanta l’enfasi. Purtroppo l’emulazione spesso ne è una conseguenza diretta e pericolosissima.

Essendo donna non posso non ricordare che nel 2012 in Italia sono state uccise più di 100 donne. Stando agli ultimi dati istituzionali disponibili, forniti da una ricerca Eures-Ansa nel 2010, le violenze famigliari sono ormai la prima causa di morte nel nostro Paese.

All’interno delle mura domestiche, le vittime sono donne nel 70,7% dei delitti. Secondo l’Istat una italiana su tre subisce molestie fisiche o sessuali nel corso della vita, il 5% è vittima di stupri o tentati stupri.

Detto questo io mi chiedo: non è forse pericoloso parlare e scrivere così tanto di certe cose scendendo nei particolari e dedicandoci addirittura intere puntate di talk show? Che utilità ne deriva? Aumentare lo share di certe trasmissioni e poi? Un incremento della vendita di riviste che mettono certe cose in copertina e poi?

Volete dirmi che diventa più facile trovare il colpevole di turno o che la famiglia riuscirà ad elaborare un lutto più facilmente se se ne parla di più? Non credo proprio.

Sia chiaro che questa è solo la mia opinione, ma la mia sensazione è che per diversi e ovvi motivi, quali la crisi in cui ormai viviamo da anni e la conseguente perdita del lavoro, nelle case ci siano molti uomini che stanno vivendo un momento molto delicato nella storia e che quindi siano particolarmente arrabbiati e sensibili.

Ci sono uomini che vengono lasciati dalle loro compagne perchè forse non rappresentano più per loro la sicurezza e l’equilibrio che cercavano. Ci sono uomini che rimangono da soli senza la compagna dei loro sogni e senza magari i loro figli.

Se una volta un uomo arrabbiato si limitava ad urlare tutto il suo disappunto e il suo amore per cercare di riavere quello che aveva perso …oggi forse non è più così. Evidentemente è venuto a mancare un certo equilibrio e l’urlo non basta più. Troppo spesso si arriva alla violenza.

Quello che mi chiedo io a questo punto è se sia giusto raccontare certe cose sapendo che nelle case ci sono così tanti uomini “malati” pronti a fare gesti così estremi e spesso definitivi, per dimostrare la loro rabbia.

Ho la sensazione che se a volte certe notizie possono portare a battute di cattivo gusto come “hai visto amore cosa succede alle donne che si comportano male o che lasciano i loro compagni”, altre volte possono avere conseguenze ben più gravi.

L’emulazione purtroppo esiste da sempre e secondo me, in un momento così delicato come quello che stiamo attraversando, può diventare ancor più pericolosa.

Questo è il mio pensiero. Se vi va…mi piacerebbe conoscere anche il vostro.

Di una cosa sono sicura: nostro figlio continuerà a fare Judo perché il Judo non è pericoloso, ma è una disciplina sana sia per il corpo e che per la mente.

Se non ve lo siete perso leggete il mio articolo su Judo gioco che ho pubblicato qui nel mio blog http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=921