Cosa fa una casalinga disperata senza macchina quando piove?

Ebbene sì: non ho la macchina. Sarà perché sono Veneziana e per anni sono andata in giro solo in vaporetto, a piedi o in gondola, sarà perché non sopporto né il traffico e né tantomeno cercare parcheggio. Sarà perché avere una macchina e mantenerla costa, sarà perchè la giornata di una casalinga disperata come me spesso è così piena di cose da fare che se girassi in macchina riuscirei forse a farne solo la metà…ma io la macchina non la ho e non la voglio avere!

Mio marito ha la sua bella macchina aziendale e per quando giriamo tutti e tre assieme, quella ci basta.  

“I miei must” sono la mia bici e il mio scooter e me li faccio andare bene, sempre.

Vi state chiedendo dove metto nostro figlio? Nostro figlio viene in scooter con me o andiamo in giro con la mia e la sua bici visto che ormai il seggiolino dietro la mia non reggerebbe il suo peso. Ovviamente in bici bisogna stare molti attenti e si va dove si può…in questa città senza piste ciclabili, ma di questo ne parlerò un’altra volta.

E quando come oggi piove? Se piove poco andiamo in scooter lo stesso.

Non mi piace tenere nostro figlio sotto ad una campana di vetro, sono dell’idea che le capacità immunitarie si rinforzino se dai loro qualcosa da cui difendersi. Se li tieni sempre chiusi in casa, al caldo o in macchina… finisce che appena escono, prendono freddo e si bagnano un attimo, si ammalano!  

Ora mi tirerò la gufata da sola, ma Danny la “campana di vetro” non sa proprio cosa sia e non si ammala quasi mai. 

Ovvio che se diluvia o nevica, si va in giro a piedi o con i mezzi. Mal che vada si prende un taxi che di sicuro non mi fa diventare povera visto che non ho speso i soldi per la macchina, non la devo mantenere e se prendo 2 taxi al mese è tanto. Di solito il taxi lo prendiamo quando andiamo in stazione a prendere il treno per andare a Venezia dalla nonna e magari abbiamo bagaglio grosso perchè ci fermiamo un po’ di più del solito we.

pescefotoSe ho degli appuntamenti importanti, piove e sono senza Danny…mi arrangio!                  Se devo andare lontano scelgo lo scooter. Tra copertina, manopole per le mani e parabrezza riesco anche ad arrivare asciutta a destinazione. Se invece devo andare vicino a casa e non diluvia… uso la bici con il mio mitico ombrellino per la pioggia che ho comprato in viaggio di nozze a San Francisco.

 

Ma se non ho appuntamenti importanti, come per esempio oggi, mi trasformo in un orso in letargo e non esco di casa se non per andare a portare e a prendere Danny all’asilo. Ne approfitto per fare tutte quelle cose che si possono fare tra le 4 mura e me ne resto all’asciutto godendomi il rumore che fa la pioggia sul grande lucernaio del nostro salotto…

NB: il pesce nella foto è di Jacopo Foggini

E’ sempre e solo una questione di modi…e che cavolo !

Premetto che sono permalosa, molto permalosa, ma vi assicuro che se uno mi fa una critica costruttiva…non mi offendo, anzi.

E’ sempre e solo una questione di modi. Lo dico sempre anche a mio marito, che è un po’ “burbero”. Se sai che sono permalosa, cerca di dirmi le cose in maniera un pò più gentile no?!

Vabbè… ma non è di mio marito che voglio parlare ora.

Oggi ero in palestra (non ci andavo da ben 10 giorni e i sensi di colpa stavano invadendo le mie più profonde viscere), ma non ero preparata ad un incontro di box, anche se un cazzotto…lo avrei dato volentieri!

Ero al bar a bere il mio solito caffè al ginseng prima del corso di indoor walking, quando arriva una ragazza che non vedevo da un po’.

Viene dritta da me al bar e, salutandomi a malapena, mi dice “Cos’è questo sito che hai aperto con la scarpa?” e io, che avevo in mano gli adesivi freschi freschi di stampa, gliene porgo uno sorridendo e le rispondo “E’ un blog, questo!”, e le indico l’adesivo che le stavo offrendo. Lo ha rifiutato addirittura indietreggiando. Neanche avessi avuto in mano un uovo marcio pronto da spalmarle sulla maglietta (sarebbe stato divertente).

A quel punto ci rimango male e incuriosita le chiedo gentilmente “Cosa c’è che non ti piace?!”. Non pretendo di piacere a tutti anzi…se però le persone condividessero con me i loro pensieri, le critiche potrebbero essere per me utili e costruttive. E invece? E invece la ragazza, alla mia domanda, mi ha guardato schifata, si è girata e se ne è andata senza neanche salutare.

Per dindirindina ! Ok, le “blogger” sono figure nuove che si stanno moltiplicando a vista d’occhio e a volte possono dare fastidio a qualcuno. Una mattina ci svegliamo e ci improvvisiamo “scrittrici” e/o “giornaliste” quando non siamo né una né l’altra, ma attenzione… Innanzitutto nessuno vi obbliga a leggerci e poi sappiate che, per molte di noi, tenere un blog non è una passeggiata, ma un vero sbattimento.

La sottoscritta, per esempio, nonostante il cognome doppio, non può permettersi nessuno che la aiuti se non un marito che lo ha fatto all’inizio e gratis. Faccio tutto da sola e passo come minimo 3/4 ore al giorno a scrivere, correggere, modificare foto e caricare il tutto quindi, please…un pò di rispetto.

Trovare il tempo per fare la mamma, la casalinga, la moglie, seguire il mio lavoro di pr e ora anche il blog, vi assicuro che non è una passeggiata, ma tutto ciò che faccio mi da tante soddisfazioni e la gioia e l’entusiasmo sono il carburante della mia vita quindi…non mi lamento, mai.

Sono ben accette le critiche se queste possono essere costruttive, ma la maleducazione no…meglio il silenzio !

E ve lo dico col sorriso, non vale neanche la pena prendersela per certe cose.

Grazie

Diavolo di un Corona e San Schettino: un paese senza misure.

Ieri sera, mentre mezza Italia o forse più, stava guardando il concerto del 4 marzo su Rai 1, io guardavo Zelig Circus.

Lucio Dalla era un grande e su questo non discuto, ma non amo i concerti in televisione, tanto più se sono concerti tributi, mi fanno tristezza . A me piacciono le canzoni cantate dai diretti interessati e se questi non ci sono più…preferisco ascoltarli nel mio impianto stereo, a casa, a “manetta”. 

Amo la buona musica e soprattutto amo andare ai concerti e ballare fino a che mi fanno male i piedi, ma guardarli in tv no. Non ci posso fare niente. Ok, ok fate pure “Buuuuuuu”.

zeligfotoMa torniamo a Zelig Circus. Ad un certo punto appare il comico che imita Fabrizio Corona.

Lo sketch era quello del Papa, rimasto senza lavoro, che viene chiamato a rapporto in galera da Corona. Fabrizio lo vuole prendere nella sua scuderia di personaggi per fargli fare le serate in giro visto che lui, a differenza degli altri, sa anche parecchi pezzi in latino.

Devo dire che all’inizio ho riso, parecchio, ma poi ho iniziato a pensare a Corona che in galera ci sta davvero…e mi è venuto su un nervosooo.

Chiariamo subito che non sto dicendo che Corona sia una santo. Lo conosco da anni e so bene tutto quello che ha fatto, ma precisiamo anche che non è il diavolo. Quello che ha fatto lui lo facevano da anni: l’unica cosa è che prima non c’erano di mezzo i soldi, ma solo scambi di favori. Facciamo un esempio facile facile: un direttore di un giornale comprava delle foto scandalo di qualcuno poi andava dal quel qualcuno e gli diceva “Io ho delle foto tue compromettenti che ho già acquistato. Facciamo una bella cosa: io non le pubblico, ma tu in cambio mi dai l’esclusiva del parto della tua donna, delle foto del tuo matrimonio etc etc”. Questo è solo un esempio, ma succedeva così e succedeva spesso. Secondo me era ricatto anche quello, ma siccome non c’erano di mezzo i soldi… 

Corona ha sbagliato, ha sbagliato tante volte ed è giusto che paghi, ma secondo me la galera non è il posto giusto per uno come lui. Fabrizio è malato di eccesso di protagonismo ed è arrabbiato col mondo per l’accanimento che c’è stato nei suoi confronti. Chissà perchè, ma negli ultimi anni quelli che sono stati messi al muro e “fucilati” davanti ad un grande pubblico, sono tutti ricchi, potenti e pieni di soldi e di belle donne intorno… in un momento in cui in molti i soldi li stanno perdendo!

A mio parere la prigione può solo che peggiorare la situazione. L’opinione pubblica e lo stato si sono troppo incattiviti con lui (e solo contro di lui) e questo ha generato in Fabrizio tanta rabbia, una rabbia che forse andrebbe curata e non rinchiusa ed isolata dietro a delle sbarre.

La cosa che però mi fa veramente incazzare (scusate, ma ogni tanto ci vuole) è che si dica che a Corona sono stati dati 5 anni (più 2 per il tentativo di fuga) perchè è giusto che la gente inizi a capire che in Italia le leggi vanno rispettate e che se non si rispettano bisogna pagare.

schettinofotoEh no ! Allora non ci sto. Se le leggi vanno rispettate e chi non le rispetta va punito, allora andate a prendere quel demente di Schettino che ha deciso di fare un saluto letale in cambio di qualche stupido “servizietto”.

L’ex capitano oggi sarebbe capace di andare a mangiarsi un piatto di spaghetti allo scoglio con gli amici…e di riderci sopra.

Per colpa sua e della sua leggerezza, sono morte come minimo 17 persone, ma mentre Corona è il diavolo ed è in galera, lui resta la vittima e va in giro a farsi i cavolacci suoi. Ha anche avuto il coraggio di prendersela perchè lo hanno licenziato e qualcuno gli ha dato la possibilità di dirlo in tv! Assurdooo

kosovarofotoVogliamo parlare anche del Kossovaro che ha violentato una ragazzina di 24 anni a Bergamo? Una ragazzina che era andata a ballare con le amiche e che ha poi scoperto che, nel momento della violenza, era anche incinta? E del fatto che è stato gridato allo scandalo quando circa 200 persone sono andate sotto casa del Kosovaro a protestare perchè invece di mettergli le manette per poi buttare le chiavi, lo avevano messo agli arresti domiciliari? Non vi dico cosa avrei fatto io se quella ragazzina fosse stata mia figlia.

Se volete davvero insegnare agli Italiani che le leggi vanno rispettate, fatelo con tutti e nella giusta misura e, ultima cosa: ridateci l’esercito italiano!

Ok che fare il militare non è più un obbligo, ma una scelta, però ci sono ancora giusto?! E se tornassero a pattugliare un po’ come facevano una volta? Di certo non sarebbero risolutivi per la piccola criminalità, ma sono sicura che darebbero quel senso di sicurezza che a me, come cittadino, sta venendo a mancare. Nelle nostre case ormai i ladri entrano ed escono come se fossero diventati loro i proprietari… 

“Fate la nanna”: quando mi arrivò la polizia in casa…

Se tornate a Milano ad agosto e vostro figlio piange…chiudete sempre le finestre o rischierete di ritrovarvi la polizia in casa.

Come ho più spesso raccontato, sono una mamma giocherellona e complice, ma sono anche una mamma un pò tedesca che dopo aver partorito, ha scoperto di amare le regole. Sono stata una delle ultime tra amiche e conoscenti a fare un figlio quindi ho raccolto numerosi consigli qua e là: uno di questi fu quello di leggere il libro “Fate la nanna” e di farlo diventare la mia Bibbia.

Ho letto “Fate la nanna” quando ero ancora incinta e lo ho imparato a memoria. Daniele è nato il 15/11/2007 e a febbraio già dormiva da solo sia la notte che il pomeriggio. Niente pianti, niente giri dell’isolato nel passeggino ne tantomeno in macchina. Culla/lettino nanna, da solo, sempre.

fatelanannatabellafoto“Fate la nanna” è un libricino di 114 pagine scritto da Eduard Estivill e Sylvia de Béjar entrambe esperti dei disturbi del sonno. Per riassumerlo in poche parole, questo libro dice che i bambini, fino all’età di 5 anni al massimo (se non lo fate entro i 5 siete spacciati) vanno educati a dormire da soli, ma ciò va fatto in modo che questi non arrivino ad avere paura di essere abbandonati. Un giorno sono uscita a fare un paio di ore di restauro (ceretta, mani, piedi etc) , Daniele era piccolo e lo ho lasciato con il suo papà. Non ne voleva sapere di dormire e continuava a piangere. Mio marito alla fine lo ha lasciato piangere fino a che Daniele è crollato secco nella sua culla. Capita a tutti di fare così e se lo si fa una volta ogni tanto non succede nulla, ma se capita spesso… il bimbo finirà con l’aver paura dell’abbandono. “Io piango e nessuno arriva! Mi hanno abbandonato” e rischia di diventare da grande il classico bimbo/cozza. Se invece quando il neonato/bambino piange noi, ogni tanto, entriamo e con una vocina dolce e rassicurante gli diciamo che la mamma c’è e che gli vuole bene e usciamo di nuovo, allora le cose cambiano. Lui saprà che ci siamo, ma che non è detto che tutte le volte che piange arriveremo di corsa nella sua stanzetta.

A pagina 66 del libro c’è lo schema che vedete qui sopra e che spiega giorno per giorno quanti minuti lo devi fare piangere tutte le volte che riesci dalla stanza. Il primo giorno prima 1 minuto poi 3 poi 5, 5, 5 etc fino a che non crolla, il secondo giorno 3, 5, 7, 7, 7 e via così. 

fatelanannalibrofotoVi assicuro che se fate “l’addestramento” bene, bene senza farvi fregare dal pianto ruffiano del vostro bambino, in 4 massimo 5 giorni avrete il risultato desiderato. Peccato che nel libro ci sia scritto che a volte i bimbi piangono così forte che si rischia l’arrivo della polizia e ovviamente… a me è successo!

Era l’agosto del 2008. “L’addestramento”  lo avevo già fatto con ottimi risultati a febbraio (lo chiamo così perchè quando ti metti in salotto con il timer della cucina in mano e ogni 1, 3, 5 minuti, al drin, torni in camera del tuo cucciolo e gli parli con amore mentre lui urla come se fosse l’esorcista…sembra  davvero un addestramento). Ad agosto, al ritorno dalle vacanze passate un pò qui e un pò li cambiando case e letti ogni settimana, Daniele aveva bisogno di un mini addestramento come richiamino e così ho fatto.

Peccato che fosse il 24 agosto, che Milano era deserta e silenziosa e che la vicina di casa non fosse proprio sana di mente. Quel giorno ho fatto piangere Daniele 8 minuti alle 14 prima del riposino del pomeriggio e 9 minuti alle 20 prima della nanna lunga. Ero in casa con un’amica e i suoi due figli, i mariti erano usciti a prendere le pizze (ovviamente dimenticando entrambe i telefonini a casa) e Daniele dormiva già beato come un angioletto.

Ed ecco che suonano al campanello.

“Polizia, apra perfavore”. Mi sono affacciata e ho visto la macchina. Forse ho sbagliato ad aprire e a farli salire (non si mai, eravamo pur sempre 2 donne sole a casa con 3 bambini) ma lo ho fatto. Bene, per farla breve…la vicina di casa, sentendo mio figlio piangere per “ben” 2 volte in un giorno e solo per un giorno (visto che eravamo appena tornati), non ha pensato magari di suonare ad un vicino di casa per chiedere informazioni, ma ha chiamato direttamente la polizia dicendo che una mamma stava selvaggiamente picchiando il figlio che piangeva ormai ininterrottamente da quasi 12 ore. Eh sì ! Ha detto proprio così. Non ha detto che Danny ha pianto 8 minuti alle 14 e 9 minuti alle 20.

Quando i poliziotti sono entrati in casa e mi hanno vista, hanno capito subito che avevano preso un granchio (lo stesso che avrei volentieri messo nel letto della vicina). Per fare rapporto però, hanno dovuto vedere che il bambino non avesse segni di percosse. Vi assicuro che portare i poliziotti in camera di tuo figlio e accendere la luce mentre il cucciolo dorme (per fortuna con indosso solo il body e basta sennò mi toccava pure spogliarlo) non è bello.

Mi veniva da piangere, ma c’erano i figli della mia amica quindi mi sono trattenuta. Sapere che anche solo una persona al mondo può pensare una cosa così brutta di te…ti fa sentire uno straccio, un mocho Vileda vecchio, da buttare.

Il problema vero è arrivato nei giorni dopo. Tutte le volte che Daniele scoppiava a piangere per un capriccio, per fame o per sonno, io mi dicevo “Ecco, ora quella pensa di nuovo che io lo stia picchiando!”.

Che brutta cosa, non riuscivo più ad andare avanti con quell’angoscia quindi ho stampato una foto di me e Daniele abbracciati e felici e sotto ci ho attaccato una lettera dove ringraziavo “Miss Fetentaccia” di aver chiamato la Polizia perchè oggi becchi un granchio, ma domani magari salvi qualcuno, ma aggiungevo anche che non si raccontano le bugie dicendo che il bambino stava piangendo da 12 ore e magari prima di chiamare la Polizia si prova a chiedere ai vicini.

Ho attaccato il foglio su tutte le porte dei vicini e visto che la lettera alla fine diceva “suonami così ci conosciamo e ci mettiamo una pietra sopra”…questa, una mattina, ha suonato il nostro campanello. Mi aspettavo una zitella, una vecchia che non aveva mai avuto figli o nipoti e invece ? Era una mamma della mia età con 2 figli poco più grandi del nostro. Una donna che poi ho scoperto aver da poco perso il lavoro: era depressa. Come le ho raccontato che Polizia era arrivata in casa nostra chiedendomi di controllare se mio figlio avesse dei lividi, si è messa a piangere. La ho anche invitata a tornare un pomeriggio con i bambini per farli giocare tutti insieme da noi in terrazza. Sparitaaa ! Credo che si sia proprio trasferita.

Allora…io sono buona e carina, ma se sei depressa la prossima volta invece di chiamare la polizia, chiama un bravo psicologo!!!

Non mi dite che non avete mai fatto il bagno in vasca con vostro figlio?!

Meno male che a casa abbiamo due bagni: uno con la doccia e uno con la vasca.

Mio marito ama la doccia e io invece ho sempre avuto una passione sfrenata per i lunghi bagni bollenti. Nostro figlio…ha preso tutto dalla mamma !

Il problema è che se ogni volta dovessimo fare tutti e due il bagno lungo e caldo che ci piace tanto…le giornate dovrebbero avere 48 ore e mio marito ed io dovremmo vincere l’enalotto almeno una volta a settimana per pagare la bolletta del gas. Visto che Danny ed io siamo due personcine alquanto furbe, abbiamo trovato la soluzione: spesso facciamo il bagno assieme.

aaaaafotoMeno male che in bagno non abbiamo le telecamere e che nessuno ci può controllare. Ne combiniamo di tutti i colori.

Il nostro gioco preferito è la pesca. Sì, sì, avete capito bene: la pesca. Io butto in acqua tutti pesci con l’anellino attaccato e lui deve ripescarli tutti con la sua canna da pesca giocattolo e nel minor tempo possibile. Ci tengo a precisare che usa la canna giocattolo perchè lui avrebbe voluto entrare in vasca anche con quella vera, ma per fortuna ha capito che uno dei due ne sarebbe uscito parecchio danneggiato dagli ami !

Quando ha pescato tutti i pesci, li mette nel suo cestino verde e quando è asciutto e in pigiama, va nella sua cucina e me li fa al forno. Ha provato anche a chiedermi di farli al sale come fa sempre il suo papà, ma per fortuna avevo giusto giusto finito la fornitura di sale grosso.

Un altro gioco che facciamo spesso è “il porto”: lui mette in vasca tutte le barche che ha (e non vi dico le posizioni che fa assumere alle mie gambe corte e magrisssssime, per creare ponti, sottopassaggi etc) e io con le mie braccia, mimando una sorta di abbraccio virtuale, devo riproporre il porto e il suo ingresso. Lui mi paga il parcheggio con i soldi finti e io faccio entrare le sue barche una per una alzando o aprendo le braccia. Ogni tanto lo “rimbalzo” dicendo che il posto barca è aumentato e che i suoi soldi non bastano più e lui prima si incavola poi ride come un matto!

Il miei giochi preferiti però…restano il body paint e il parrucchiere pazzo. Al negozio “La Città del Sole” , vendono dei fantastici e costosissimi prodotti da usare in vasca da bagno. Hanno uova che si sciolgono colorando l’acqua e rilasciando micro spugne al posto delle solite sorprese spesso inutili degli ovetti kinder e hanno anche dei tubetti di sapone liquido che va spalmato con le dita sul corpo come se fosse vernice. Che “Ghignate” (ops, risate) che ci facciamo. Ci pitturiamo a vicenda sul corpo e sulla faccia, ci facciamo strane acconciature giocando al parrucchiere pazzo e poi via di abbondante risciacquo .

Sono anni che trovo sempre qualcuno che, quando racconto del nostro bagno di coppia, mi dice che non sta bene fare il bagno assieme, che non è igienico e bla bla bla. Quando Danny era piccolo e facevamo già il nostro bagno mamma/figlio, mettevo sempre una bustina di euclorina prima di entrare, ma ora non la metto più. E’ mio figlio e io sono la sua mamma. Trovo che non ci sia niente di più intimo e divertente di fare il bagno assieme e quindi fino a che ci staremo…continueremo a farlo. E poi… ci baciamo in bocca tutto il giorno quindi i miei germi sono suoi e i suoi sono miei! Tiè

Sono finiti i tempi in cui mi facevo i miei lunghi bagni bollenti a lume di candela leggendo un bel libro romantico strappalacrime. Ogni tanto li faccio ancora, ma ovviamente non così spesso come prima.

barbafotoOra devo anche stare attenta a difendere con le unghie i miei amati prodottini di bellezza posizionati tutto intorno alla mia vasca. 

Settimana scorsa ho beccato Daniele che stava usando la mia fantastica “mousse pour la douche” di Chanel per far finta di farsi la barba come fa il suo papà.

Siamo a posto !

Voi non avete mai fatto il bagno in vasca con vostro figlio ?

 

Gli scatti di oggi sono gli scatti di ieri: una serata per festeggiare i miei 43 anni e l’inizio del contagio !


Con questi scatti voglio ringraziare tutti, ma proprio tutti quelli che ieri sera al Bobino a Milano a mezzanotte hanno festeggiato con me i miei 43 anni e l’inizio del contagio.

Grazie anche a chi non c’era, ma avrebbe voluto esserci e a chi non era li con il fisico, ma con il cuore… 

Grazie a tutti quelli che oggi mi hanno scritto, telefonato e pensato…

Grazie

43 anni e non sentirli

Svegliarsi con un anno in più e sentirsene uno in meno: ecco come mi sento oggi.

Volete sapere qual’è il trucco per invecchiare e sentirsi sempre più giovani? L’entusiasmo.

La voglia di andare avanti e di fare sempre qualcosa di nuovo o di rifare qualcosa di già fatto, ma con l’entusiasmo della prima volta. L’amore per la vita e per tutto quello che la vita mi ha regalato, la fortuna di saper vedere sempre il bicchiere metà pieno. L’amore di mio marito che ha imparato a stare accanto ad una donna non sempre facile.

Mio figlio quando mi guarda negli occhi e accarezzandomi il viso con la sua manina mi dice che mi vuole bene. Mia mamma che quando ho bisogno c’è sempre e che mi vuole bene anche quando sarei da schiaffeggiare.

Gli amici di sempre e quelli nuovi che per fortuna vedono più il mio entusiasmo che il mio caratteraccio. Chi crede in me e continua a darmi fiducia aiutandomi a crescere. I fiori finti con cui ho addobbato il cestino della mia bici e che mi fanno credere che sia primavera tutto l’anno. La neve che ha imbiancato il parchetto sotto casa regalandomi qualche discesa in bob con mio figlio anche se quest anno in montagna non ci siamo ancora andati. Mia suocera che non è una suocera, ma una grande mamma sempre pronta a darmi ottimi consigli. La salute per me e per le persone che amo.

43anniCome potrei non sentirmi giovane e piena di energia con tutto quello che ho?! I momenti brutti li ho passati anche io…per carità, ma sono talmente tanti quelli belli che tutto il resto passa.

Grazie a tutti, di cuore! Grazie a chi mi sta leggendo, grazie a chi crede in me e nel potere del contagio. Grazie a chi ieri sera a mezzanotte ha festeggiato con me e a chi oggi mi sta riempiendo di auguri. Grazie a chi è lontano, ma so che mi pensa. Grazie perché in mondo in cui ci sono tante persone sole, io ho la fortuna di avere così tante persone che mi vogliono bene.

Ci sono anche tanti a cui sto sui “maroni”, ma è giusto che sia così! So di non essere una personcina semplice con un carattere facile e infatti spesso mi sto antipatica da sola.

Sono una rompina perfezionista che vorrebbe che tutto fosse sempre come voglio io: vorrei la famiglia del Mulino bianco, vorrei essere uno chef e non una casalinga disperata, vorrei partire tutti i we e vedere posti nuovi, ma vorrei anche riuscire a riposare. Vorrei essere li, ma anche la. Vorrei essere la mamma migliore del mondo e non arrabbiarmi per le cavolate. Vorrei essere una figlia più dolce e una moglie meno esigente. Vorrei…ma non posso, vorrei, ma non sempre ci riesco e quando non ci riesco…mi arrabbio e quando mi arrabbio sono proprio brutta!

Sono una donna passionale, nel bene e nel male. Ho pianto tanto per cavolate e per cose più importanti, ma ho anche spesso pianto di gioia e sono quelle le lacrime che mi piace ricordare.

Ho tutto quello che sognavo e so che avrò ancora tanto.

Oggi compio 43 anni, ma me ne sento 15.

Ora vado, devo preparare la colazione a mio figlio e alla mia mamma che è venuta a trovarci da Venezia !

Inizia la giornata di una casalinga disperata, ma tanto felice.

Un giorno di ordinaria follia per una casalinga disperata quasi 43enne !

Perché le giornate hanno solo 24 ore !?

Oggi mi sono svegliata alle 7 e mi sono detta “domani è il mio compleanno, stasera faccio la festa e quindi oggi passo la giornata a farmi solo un sacco di coccole e inizio subito con un bel massaggio a casa alle 10”.

E invece? E invece dalle 7 alle 8 ho scritto un pezzo per il blog, poi ho svegliato mio figlio, gli ho fatto la colazione e lo ho portato di corsa all’asilo.

1foto

 

Alle 9 ho ritirato la moto dal meccanico e mi sono fiondata a casa per il mitico massaggio (grazie Enrico che hai trovato un’ora per me anche se ti ho avvertito tardi) e visto che dovevo stare sdraiata per un’ora…mi sono fatta una bella maschera.

Appena finito il massaggio sono andata con un’amica all’Ikea (per la seconda volta in una settimana) a comprare i due comodini che due giorni fa non ho comprato per i soliti dubbi dell’ultimo momento. Mai avere dubbi, i dubbi fanno solo perdere un sacco di tempo.

Dopo aver pagato i comodini sono andata a controllare per vedere se avevano ritirato le mie amate polpette e purtroppo ho scoperto che non c’erano più per davvero e non per finta ! Sigh

4fotoSono corsa a casa, mi sono caricata in spalle 40 kg di comodini e me li sono portati su da sola al secondo piano senza ascensore.  

Ma oggi non doveva essere una giornata di sole coccole ?!?! Argh 

Avevo un’ora e mezza libera prima di andare da Coppola a farmi la seconda e la terza coccola della giornata (mani e capelli) e avrei potuto vedermi un telegionale e magari anche una sana puntata di Beautiful mangiandomi una bella insalatona sul divano e invece ? E invece ho deciso di montare il primo comodino e ho mangiato una barretta pesoforma correndo giù per le scale perchè ovviamente ero in ritardo.

 

Arrivata da Coppola finalmente mi sono seduta al lavatesta ed ho incominciato a rilassarmi. Certo che essermi vista in tutti quegli specchi non mi ha aiutata !

Avevo la faccia della vera casalinga disperata, bisognava fare qualcosa, dovevano rimettermi in forma per i festeggiamenti di stasera e quindi…al lavoro ! 

Mentre ero li ovviamente ho passato un’ora tra mail, facebook e telefonate, ma devo dire che mi hanno proprio coccolata.

Uscita da Coppola però ecco una brutta sorpresa: pioveva e io ero in scooter e dovevo correre a prendere mio figlio all’asilo per portarlo a Judo. Di bene in meglio ! Ho messo il casco e sul casco il cappuccio del mio oggi utilissimo montgomery e ho dato gas fino all’asilo: messa in piega salvata (o quasi).

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Siamo entrati in casa da 10 minuti, è arrivata mia mamma da Venezia (Santa Nonna Mao) e ora sapete cosa farei ? Andrei a dormire. E invece ? Invece ora mi bevo un caffè, mi trucco, mi vesto, vado a ritirare (sempre in scooter) le magliette con il logo del blog che ho fatto fare per le mie amiche e scappo al Bobino dove stasera si festeggia !

 

Oggi a mezzanotte spegnerò 43 candeline, sempre se mi sarà rimasto un pò di fiato…

Il mio cucciolo questa sera mi ha fatta vincere a calcetto balilla: evviva la cavalleria !

calcettofotoStasera, prima di cena, stavo giocando a calcetto balilla con mio figlio e stavo ovviamente perdendo (se penso che da ragazza ero tostissima, un pò mi rode far finta di perdere! Grrrr). Ad un certo punto mio figlio mi guarda e mi dice “mamma, ma tu devi vincere, ora faccio un goal per te!”. Quando gli ho chiesto perchè avrei dovuto vincere io mi ha risposto che un cavaliere deve far vincere una donna.

Forse che forse che i miei insegnamenti stanno già dando qualche buon risultato !? Sono all’antica, lo ho già detto tante volte e non me ne vergogno, quindi sto cercando di insegnare a nostro figlio le basi dell’educazione, del galateo e della cavalleria. Della serie: meglio iniziare subito da piccoli !

Che non mi vengano a dire che adesso che abbiamo voluto la parità dei diritti non possiamo più pretendere che l’uomo ci versi l’acqua a tavola. Perchè no ?!

Molte donne oltre che a fare le casalinghe e le mamme (che non è poca cosa) lavorano e portano a casa uno stipendio. Alcune di noi hanno voluto rinunciare ad essere parcheggiate a casa, ma non a sentirci donne, amate e corteggiate !

Non pretendo che nessuno mi apra la portiera della macchina, mi versi l’acqua a tavola o mi regali un fiore anche se non è S.Valentino o un’altra occasione speciale, ma se lo fanno… mi fa piacere, ovvio !

Un paio di giorni fa stavo tornando a casa con mio figlio e Gaia, una sua amichetta che stava venendo a giocare a casa nostra dopo l’asilo, aveva nevicato tanto e i marciapiedi erano tutti sporchi di neve quindi Gaia continuava a scivolare. Ad un certo punto Daniele, che aveva con se la sua inseparabile paletta, ha avuto un’idea e ha iniziato a pulire il marciapiede davanti a lei tracciandole una sorta di pista pulita percorribile.

Lo amo! Cos’altro posso aggiungere, cos’altro potrei desiderare di più da un bambino di 5 anni ?

La cavalleria forse ha ancora qualche speranza di sopravvivenza e se noi mamme di figli maschi ci impegniamo un po’… domani ci saranno più donne felici !

Perchè “contagio imminente” ?

logoooootoSe l’anno scorso mi avessero detto che a breve avrei aperto un blog, ma soprattutto che avrei avuto un logo (ideato dal bravo e paziente Niccolò Lapidari) e una campagna ADV tutta mia… avrei riso, e tanto. 

E invece a metà gennaio, una sera, parlando con mio marito, ho deciso di aprire questo blog e con il suo aiuto, l’ho fatto, subito. Dopo due ore avevo pubblicato il mio primo articolo: intervista ad Alessia Marcuzzi, per tanti una vip, per me un’amica, la sorella che non ho mai avuto.

Dopo il mio primo articolo ne sono arrivati altri, tanti altri. Ebbene sì, sono una che si fa prendere dagli entusiasmi e quando mi entusiasmo…sono cavoli.

Ho sempre amato scrivere, ho sempre tenuto un diario: a scuola passavo le ore a scrivere invece di seguire le lezioni e infatti… in italiano avevo dal 5/6, ma quella è un’altra storia…diciamo che io piacevo al professore, ma lui non piaceva a me.

Ho iniziato a parlare del mio blog a tutti chiedendo aiuto e consigli e devo dire che sono stati tutti sin troppo gentili. Avevo da poco aperto il blog ed ero in treno diretta a Treviso per un appuntamento di lavoro. Stavo chiacchierando (strano che io chiacchieri vero?!)  con l’Ad della Fun Communication di Roma con cui collaboro e con Luca di Persio della Foward, che per Fun  segue tutta la parte di comunicazione digitale.

maschfotoLuca mi chiede come mai ho deciso di aprire questo blog e io gli racconto del fatto che ho sempre condiviso tanto su facebook e che in molti mi dicevano e mi scrivevano che il mio entusiasmo era contagioso. Non ho fatto in tempo a finire la frase che ho visto un lampo attraversare gli occhi di Luca. Mi ha guardata dritto negli occhi e mi ha detto “la campagna ADV per il tuo blog te la faccio io”.

All’inizio ho sorriso, poi mi sono fermata un attimo a pensare (anche io penso) chiedendomi se per un blog servisse davvero una campagna advertising, e poi sono tornata a sorridere:l’entusiasmo di Luca era stato contagioso.

saltofotoDopo quel viaggio in treno Luca mi ha dato da fare i compiti a casa e io da alunna incapace, ma fiduciosa ed entusiasta, ho eseguito: mi sono fatta fare alcune foto da un amico fotografo (San Stefano Trovati della agenzia Guindani) e sono andata in cerca di una maschera antigas che mi ha gentilmente prestato Alberto del negozio di street wear Wag in Via de Amicis a Milano (di questo negozietto da paura vi parlerò meglio più avanti).

Ho mandato a Luca le foto di Stefano e le foto con la maschera antigas e lui e io suoi ragazzi si sono messi subito al lavoro. Quando mi hanno mandato la prima prova della campagna mi è scesa una lacrima, giuro. Mi sono emozionata! 

Il CONTAGIO è iniziato e sarà sempre IMMINENTE perchè in ogni articolo che scriverò cercherò di mettere un pò del mio entusiasmo contagioso. Starà a voi decidere se volete essere contagiati o no. Se non volete essere contagiati siete liberi di indossare la vostra maschera antigas, vera o immaginaria che sia.

Sappiate che anche io mi difenderò da quelli che sono sempre arrabbiati e infelici anche se avrebbero tanto per cui non esserlo.

A me non serve la maschera antigas, per quelle come… per me difendersi dai S.I.N.A.P. basta una semplice mascherina !

(S.I.N.A.P: soggetti che influenzano negativamente le altre persone)