Mi sembra di essere appena uscita da un frullatore!
Ultimamente sono andata a parlare con una comportamentista (non sono nata mamma, e quindi sono sempre alla ricerca di buoni consigli),
e mi è stato detto che una cosa molto importante, con i bambini, e non solo, è la flessibilità!
Anche il semplice cambiare i posti a tavola, a volte può far tanto.
E siccome io, negli orari, e nelle abitudini, sono un po’ tedesca (vuoi per comodità, o chissà per quale altro motivo), la scorsa settimana ho iniziato a fare qualche “variazione di percorso”.
Il lunedì, dopo scuola, Danny gioca a tennis, il martedì a calcio, e il mercoledì, il giovedì e il venerdì, tempo permettendo, si va al parchetto vicino a scuola, così io sto in panchina a farmi i cavoli miei (con l’occhio sinistro), e lui gioca a calcio con gli amici, controllato dal mio occhio destro.
Questo venerdì ho aspettato Danny all’uscita, e quando mi ha chiesto: “Andiamo al parchetto vero?!”, io gli ho risposto: “No, oggi ti porto a fare un giro al fuorisalone, in Via Tortona!“.
Potete immaginare la sua reazione, per niente felice: lui voleva andare a giocare a calcio con i suoi compagni, al parchetto.
Già il giorno prima lo avevo portato con me all’evento di Audi, e a quello di Zara home, ma a parte un giro sugli autoscontri in Piazza Affari, non si era molto divertito, povero.
Mio marito è via, io non posso di certo permettermi una babysitter ogni volta che ho degli inviti, e visto che questi erano per l’orario dell’aperitivo, pesavo che si sarebbe divertito, ops!
Ma quando Danny ha scoperto che a fare il giro con noi sarebbe venuto anche un suo caro compagno di classe, allora le cose sono subito cambiate, e sul suo viso è riapparso il sorriso.
Ecco di cosa parlo quando parlo di “complicità mamma”.
Alcune mamme, con i figli, fanno un po’ sempre le solite cose (me compresa), e non ne vogliono sapere di novità (me esclusa), ma a volte, se sei fortunata, qualcuna disposta a fare una variazione di percorso, assieme a te, la trovi!
Il problema è che spesso mancano le giuste alternative, alla monotonia quotidiana, ma quando una mamma propone, e un’altra mamma accetta, con entusiasmo, ecco che scatta la famosa “complicità mamma”, e tutto diventa più facile, e più entusiasmante.
Siamo arrivati in Zona Tortona verso le 17, e verso le 20 ho dovuto trascinare via Danny di forza.
Devo dire che più Danny cresce e più ci divertiamo, assieme.
Accolti da migliaia di palloncini colorati, abbiamo continuato il nostro percorso in cerca emozioni visive , ma non solo.
Abbiamo visto belle installazioni, assaggiato caramelle frizzanti che, sciogliendosi in bocca, facevano lo stesso rumore della pioggia che cadeva davanti a noi, sotto forma di strane luci a led lampeggianti.
Le due mamme hanno anche assaggiato delle palline, fatte di burro di Karitè, che appena appoggiate sulla lingua esplodevano, lasciandoti assaporare un fantastico mix di vodka e Kiwi.
E bravi quelli della Lexus, che hanno creato questo intenso percorso abbinando il gusto alla vista.
Furgoni trasformati in consolle per dj, e bar; strane tette giganti rosa da scalare; piastrelle roteanti trasformati in enormi caleidoscopi, maxi schermi pieni di meduse fluttuanti…
Bello! Tutto bellissimo!
E Danny e il suo amichetto felici ed appagati da queste nuove emozioni, sentendosi un po’ più grandi, in mezzo a tutte quelle nuove sensazioni.
Una pizza con gli amici, e poi di corsa a nanna: il giorno dopo ci aspettava un “lungo” viaggio.
Ebbene sì: sabato, con la complicità di un’altra mamma un po’ pazzerella, come me, siamo andati a Peschiera del Garda.
A Peschiera del Garda?!
A fare che?!
Ma a Gardaland!!!
Abbiamo trovato una super offerta su internet, e siamo partite, con i nostri biondini!
Camera quadrupla all’Hotel Gardaland, colazione a buffet, biglietti di ingresso per Gardaland, biglietti per l’acquario “Sea life”, et voilà!
Ero già stata a Gardaland con Danny, ma era più piccolo, e molte giostre non le poteva fare, ma quest’anno…
Ieri ho dovuto quasi trascinarlo di forza sulle Magic Mountain, le montagne russe con ben 4 giri della morte!
Aveva paura, e mi guardava quasi terrorizzato, implorandomi mi non andarci, ma io sono la sua mamma, e lo conosco bene…
Il secondo giro lo ha voluto fare seduto davanti, nella prima fila, con il suo amichetto.
E noi due mamme, con un fintissimo sorriso forzato, ci siamo sedute subito dietro di loro, con il cuore che batteva a mille, terrorizzate all’idea che i nostri “piccoli” fossero seduti lì davanti da soli, in prima fila.
Quando sono scesi dalla loro prima fila, e tutti quelli in attesa di salire li hanno guardati, meravigliati di vedere due biondini così piccoli, e così coraggiosi, lì davanti, il mio orgoglio di mamma è esploso!
Quando entro in un parco giochi io torno bambina, e mi diverto, come una matta.
Quando sono lì dentro mi sento così giovane che credo che mi si attenuino pure le rughe, ma solo fino all’uscita.
I miei ricordi tornando indietro di qualche anno, e mi rivedo con la mia mamma al luna park dell’EUR, quando vivevamo a Roma.
Ci sono mamme che odiano i luna park, ma io non sono tra quelle, anzi.
Io mi stufo a stare al parco, in panchina, a guardare gli altri che giocano.
Io ho ancora voglia di giocare, e lo farò fino a che avrò le forze di farlo, e fino a che troverò la complicità di altre mamme, perché in due ci si diverte sicuramente di più.
Anche i papà sono bravi, per carità, ma noi mamme, quando siamo assieme, abbiamo una marcia in più, diciamocelo dai!
Vedere i nostri figli che si divertono, assieme, è come dare carburante a quella grande macchina che produce l’energia che ci serve per andare avanti, anche quando non tutto va come vorremmo, e a volte ci sentiamo proprio stanche…
Se ieri ci fosse stato mio marito, quando a tre giostre dalla fine ho perso i due “Pass express” che avevo fatto per me e per Danny, una volta viste le lunghe code già dall’orario di apertura, mi si sarebbe mangiata in un boccone!
E invece la mia amica ha capito come mi sentivo in quel momento (mi sarei scavata una fossa con le mie “manine”), e, invece di girare il coltello nella piaga (come avrebbe fatto qualsiasi marito!!!) ha deciso di fare la coda con noi, anche se lei i suoi pass li aveva ancora.
Silvia è stata davvero una grande.
Quando mi sono accorta di non e vere più i pass in tasta ho auto un momento di panico, ma il suo sorriso complice mi ha subito tranquillizzata.
Con una semplice espressione del viso mi ha detto: “Non ti preoccupare! Non roviniamoci la giornata per una cavolata!”
D’altronde come fai a non volere bene a una mamma che mentre suo figlio è sul bruco, seduto accanto al tuo, gli urla “Tienitiiii”, quando poco prima i due erano seduti in prima fila sul treno delle “Magic mountain”, e non lei gli ha urlato niente (forse era talmente terrorizzata da non riuscire a parlare).
E pensare che la prima volta che siamo salite sulle Magic Mountain ci avevano fatto scendere per un possibile guasto!!!
Ahahahahaha! Quanto ci siamo divertite ieri.
Io scattavo foto a destra e a manca, e Silvia, intanto, mi diceva i nomi di tutti i fiori di Gardaland!
Se la chiamano “Silvia dei fiori” un motivo ci sarà…
E comunque, un consiglio: non mettete mai dei biglietti nella tasca dietro dei jeans, perché quando andrete a fare la pipì, e magari troverete un bagno alla turca, quei biglietti vi cadranno sul pavimento, e qualche fortunato li troverà prima che voi vi siate accorti di averli persi, porca paletta!
Ieri sera siamo tornanti a Milano tutti stravolti, ma felici, molto felici.
Se ne avete l’occasione, portate i vostri figli a Gardaland, magari fermandovi anche a dormire in zona.
Non ero mai stata a Peschiera del Garda, e devo dire che mi è piaciuto molto, con tutti i suoi angoli da scoprire.
La sera di sabato, invece di spendere 30 euro a testa per cenare al buffet dell’Hotel Gardaland, abbiamo deciso di cenare a Peschiera, consigliate da una mia amica, e abbiamo mangiato molto bene al “Plume”, un posto davvero bello, spendendo addirittura meno di quanto avremmo speso in hotel.
Gardaland è davvero un posto magico, dove tutto può succedere.
Ieri, mentre mi facevo scattare un paio di foto con un bravissimo stunt-man, in un mini set cinematografico, allestito sotto alle montagne russe, ho visto passare una lunghissima catena di cosplayer.
Chi sono i cosplayer? Avete presente quegli strani personaggi che si incontrano ogni tanto alla fiera del fumetto, ma non solo? Quelli che la mattina escono di casa vestiti da super eroi, come se fosse una cosa normale?
Ecco, loro!
Ieri a Gardaland c’è stato un raduno! Erano tantissimi, e volevano batter il record mondiale di catena umana di persone vestite da fumetti, e personaggi di fantasia.
E sapete cosa? Ieri, 19 aprile 2015, ci sono riuscitiiiiiiiiiiiiii!
La catena che abbiamo visto ieri era lunga 1041 metri, e quindi, a Gardaland, davanti ai nostri occhi, hanno fatto il nuovo record mondiale! WOW
Ma ora torniamo a parlare di Silvia, la mamma complice…
Non potete capire la faccia che ho fatto quando sabato mattina, appena partite da Milano, parlando di orari, mi ha raccontato che suo figlio di solito la mattina si sveglia verso le 6.30!
Le 6.30?!?!?!?!?!??!? Ma dirmelo prima che io prenotassi una quadrupla non rimborsabile?!?
Ma appena arrivate a Peschiera è stata lei che ha guidato fino alla farmacia più vicina, e sempre lei che mi ha aspettata in macchina mentre io correvo dentro a comprare dei tappi per le orecchie, infilandomi al volo sotto una saracinesca già quasi del tutto abbassata.
Domenica Ludovico si è svegliato davvero alle 6.32, ma lui e la sua mamma si sono vestiti, e sono sgattaiolati fuori dalla nostra quadrupla senza fare il minimo rumore, lasciando me e Danny tra le braccia di Morfeo.
Questa sì che è “Complicità mamma”
Besos
Barbara
NO COMMENTS