Genitori: amici o nemici?
Essere genitori è davvero dura, ma per fortuna ho avuto degli ottimi esempi.
Avere degli ottimi esempi è cosa buona e giusta, ma può essere cosa buona e giusta anche un’esperienza magari non proprio positiva, perché dagli errori si può solo che imparare.
Mio papà è nato nel 1922 e quindi quando sono nata io nel 1970, lui aveva già 48 anni.
48 anni di differenza, specialmente in quei tempi (oggi sarebbe stato parecchio diverso), erano tanti, forse troppi.
Quella grande differenza di età non ci ha aiutato molto e poi il mio papà era sempre via per lavoro quindi se devo proprio essere sincera…non l’ho vissuto tantissimo il mio papà.
Quando c’era era spesso impegnato a dirmi cosa fare e cosa non fare e ad insegnarmi tutto quello che lui aveva imparato.
In quegli anni forse avrei preferito meno ramanzine, meno insegnamenti e più complicità in altre cose, ma col senno di poi devo dire che mi ha fatto del gran bene.
Me ne sto accorgendo ora.
Mio padre in auto era un grande: macinava km e km per lavoro e per tornare da noi e mi ricorderò sempre quando cercava di trasmettermi le sue “perle” di saggio automobilista: “non frenare mai quando non è strettamente necessario perchè i freni vanno conservati per quando davvero ti serviranno; se l’autostrada non è piena viaggia sempre nella corsia di mezzo così se ti dovesse capitare la sfortuna che ti scoppia una gomma o altro, avrai sempre lo spazio necessario per reagire” e tanto altro.
E poi papà era un vero galantuomo quindi guai a versarsi l’acqua da sole a tavola.
Quando c’era lui ci pensava lui.
L’uomo deve aprire la portiera dell’auto alla sua donna; l’uomo salendo le scale deve stare dietro, così se la donna scivola lui riesce a prenderla…
Quante cose mi ha insegnato il mio papà, peccato che oggi non ci siano più tanti uomini attenti al galateo e magari quando fanno certi gesti si capisce subito che li fanno perchè la vogliono e quando gliela dai…smettono di farli! Sob
Ok non era il papà che si sedeva a giocare con me o che mi portava sulle altalene al parchetto, ma quanti padri ai nostri tempi lo facevano?
E’ una cosa abbastanza nuova che i padri giochino con i loro figli.
Ma ora parliamo di mia mamma.
So che parlo spesso di lei, ma non posso farne a meno perchè non sarei quello che sono se non avessi una mamma come lei al mio fianco.
Mamma e papà non mi hanno mai proibito nulla, ma mi hanno sempre spiegato cosa facesse bene e cosa facesse male, cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato e poi lasciavano a me decidere.
Mi ricordo che mia mamma mi diceva sempre: ” Se vuoi fumare o bere fallo pure, ma fallo davanti a me, non farlo di nascosto!”
E infatti fumai la mia prima sigaretta a 24 anni, oggi non sono una fumatrice e non amo bere.
Mamma e papà non mi hanno mai giudicata, ma mi hanno sempre ascoltata cercando di darmi i giusti consigli.
Mamma era quella che passava la maggior parte del tempo con me quindi ora vi parlerò di lei.
Di lei che è sempre stata per me un’amica e una confidente.
Di lei che spesso si ritrovava le mie amiche in camera sua. Le raccontavano i cavolacci loro perchè a volte si sentivano più a loro agio a parlare con lei che con le loro mamme.
Molti dei miei compagni erano invidiosi di me perchè io ero molto più libera di loro.
Io a 13 anni in estate andavo a Ibiza con i miei genitori, uscivo a ballare da sola fino alle 3 e quando tornavo a scuola lo raccontavo tutta contenta.
Non amavo bere e non mi drogavo quindi per i miei genitori non c’era nulla di male in quel mio grande amore per la musica e per il ballo.
Sapevano dove trovarmi e sapevano con chi fossi.
A 13 anni ho iniziato ad organizzare le mie prime feste a casa a Venezia.
La spesa per le feste la facevo con mia mamma che era felice che casa sua fosse il punto di ritrovo mio e dei miei amici.
Mica scema mia mamma!
Lei a inizio serata veniva in salotto a salutare tutti e poi spariva in camera sua e non sbucava più, lasciandoci liberi di giocare indisturbati al gioco della bottiglia o di ballare i lenti con le luci spente.
Ma eravamo lì a due metri dalla sua camera e lei si sentiva sicura.
A Venezia non ci sono le macchine ed è una città sicuramente più tranquilla dove far crescere i figli, ma vi assicuro che bastano poche frequentazioni sbagliate e anche una città come Venezia può diventare la città più pericolosa del mondo.
Alcune mie compagne venivano da me e mi dicevano “Ma perché tu il sabato sera puoi già tornare all’una di notte e noi no!?”
Eh sì, perchè quando non facevo le feste a casa mia e uscivo per andare a casa di qualcun altro o semplicemente solo per una pizza e per stare un pò fuori, io potevo rientrare sempre più tardi dei miei compagni.
Allora io rispondevo: “Ma tu a tua mamma racconti chi frequenti, chi ti piace, dove vai, cosa fai?!”
E loro: “No, ma sei matta?!”
Ecco! E’ lì il problema: se tu tratti i tuoi genitori come dei “nemici” ai quali non raccontare mai nulla, loro come faranno a fidarsi di te e a lasciarti libero di fare le tue esperienze sapendo che se anche sbaglierai non sarà mai per farti davvero del male?
Mio papà aveva 48 anni più di me e quindi guai a chi mi toccasse!
Forse è volato in cielo ancora convinto che io fossi vergine (anche se mio figlio aveva già 3 anni), ma mi mamma di me ha sempre saputo tutto.
I nostri genitori prima di diventare genitori sono stati adulti e prima di essere adulti sono stati ragazzi, adolescenti, bambini.
I nostri genitori hanno vissuto le stesse cose che abbiamo vissuto noi e magari hanno anche nostalgia di quegli anni passati che non torneranno più, e attraverso noi e i nostri racconti possono riviverli.
Ora faccio un appello ai giovani sperando che qualcuno di loro finisca per sbaglio nel mio blog…
I genitori sono prima di tutto genitori, ma possono essere anche amici e saggi confidenti.
Raccontate loro dove andate, cosa vedete, chi conoscete, chi vi fa battere il cuore e chi vi fa stare male.
Condividete con loro le vostre emozioni, belle o brutte che siano.
Fateli tornare indietro nel tempo e date loro modo di rivivere le loro vittorie e i loro errori.
Chiedete consigli, fatevi coccolare e consolare.
I nostri genitori sono lì per noi e non contro di noi.
Adesso una raccomandazione però la faccio ai genitori: non siate sempre pronti a giudicare e a rimproverare i vostri figli appena fanno una mossa sbagliata perché quello è il modo per allontanarli.
Ok guidare, insegnare e cercare di salvaguardare i figli, ma troppa severità, troppe critiche e soprattutto troppa protezione…rischiano di fare più danni di Bertoldo.
Avete sbagliato voi?
Bene! Allora lasciate sbagliare anche noi ogni tanto.
Sbagliare fa bene ed imparare a rialzarsi fa ancora meglio.
Non c’è giorno in cui io non mi chieda se saprò essere un buon genitore e non c’è giorno in cui io non mi risponda che farò quello che potrò come hanno fatto i miei genitori con me.
Il buon esempio non mi manca e poi ho al mio fianco un papà delle nuove generazioni, uno di quei papà che puoi lasciare tranquillamente anche un week-end intero con suo figlio.
Un papà che si siede per terra e che con suo figlio ci gioca.
Un papà che prende suo figlio e lo porta ai gonfiabili lasciandomi la casa libera e silenziosa per farmi uno di quei lunghi bagni rilassanti che io amo tanto.
Un papà che una sera sì e una sera no, si sdraia nel letto di suo figlio, accanto a lui, e gli legge una favola.
Sono cambiati i tempi…
Barbara
NO COMMENTS