Un paio di giorni fa stavo guardando Xfactor, quando ad un certo punto la sento.
Sento la colonna sonora del “Tempo delle mele” riadattata e cantata da un concorrente di Xfactor, e mi torna in mente lui.
Quando eravate “sbarbate” avevate i vostri idoli giusto?
Beh, io, dopo il “Tempo delle mele” , uscito nelle sale nel 1980, quando avevo 10 anni, pensavo solo a lui.
Tutte le notti sognavo che lui si avvicinasse a me con la testa un po’ inclinata, per baciarmi, senza neanche chiedermi il nome.
Non assomigliava a lui il primo ragazzo che ho baciato (con la lingua) nel 1983, ma mi ricordo che l’ho fatto con gli occhi chiusi , pensando di baciare Pierre Cosso, e la musica di sottofondo mi ha aiutato (era ovviamente la colonna sonora del film).
Nel 1984 esce al cinema”Windsurf il vento nelle mani”, sempre con Pierre Cosso, e io mi fiondo a vederlo.
Credo di essere uscita dalla sala con un crampo alla mandibola.
Sono stata per quasi due ore con la bocca spalancata, ammirando il mio idolo che nel film indossava sempre e solo un costume da bagno.
Due estati dopo, vado in vacanza a Ibiza con i miei genitori, in barca.
Avevo 16 anni, ero giovane, ma avevo le idee ben chiare.
Un giorno andiamo a fare il bagno a Formentera e io sono a poppa della barca con il canocchiale che mi guardo attorno, e chi vedo?
Vedo LUI.
Oh mamma santa!
Vedo Pierre Cosso in windsurf che va su è giù davanti alla spiaggia di Illetas.
“Devo fare qualcosa, devo fare qualcosa, devo fare qualcosa, devo conoscerlo, come faccio?! Aiuto”.
Credo di aver avuto il mio primo attacco di panico.
Mia mamma e mio papà non capivano perché io stessi andando su e giù per la barca con un canocchiale in mano e il cuore che mi stava esplodendo.
Ad un certo punto ho avuto un’intuizione.
Ho preso il tender della barca (un piccolo gommone) e sono partita a manetta verso di lui.
Immagino che mia madre si sia preoccupata quando mi ha vista speronare un windsurf rosa (eh sì, era rosa!).
Sapevo guidare bene quel gommone e non gli sarei mai andata addosso, neanche per sbaglio.
E infatti non l’ho fato per sbaglio, l’ho fatto a posta.
Ebbene sì.
Forse avevo sentito qualche amico più grande dire “Bella quella, quasi quasi le do un colpetto”, e ho interpretato a modo mio.
Secondo voi cosa ha fatto Pierre Cosso?
Ha riso.
Mica è scemo quello: ha visto un gommone puntare dritto contro di lui e, visto che vicino a lui non c’era nessuna barca, ha capito.
Io però non ho riso, ma mi sono scusata, facendo finta fosse stato un incidente, e lo ho invitato in barca a bere una cosa.
E lui?
Lui ha accettato l’invito e quindi, quando sono salita in barca dai miei, ho fatto come il postino della De Filippi e ho detto “Pierre Cosso ha accettato l’invito, Pierre Cosso è quiii”.
Il problema è che io non parlavo una parola di francese e i miei genitori sì.
Loro 3 se la sono chiacchierata per 1 ora e io sono rimasta lì a guardarlo come un’ebete, senza capire nulla.
Risultato?
Due anni dopo sono venuta a vivere a Milano e, prima di iniziare l’università, sono andata a Parigi a fare un corso intensivo di francese, per un mese.
L’estate dopo sono tornata con i miei a Formentera e ho rincontrato Pierre con suo papà, in catamarano.
Il papà di Pierre Cosso aveva la casa a Formentera e quindi Pierre spesso andava in vacanza lì.
Avevo 19 anni , parlavo francese e lui era diventato ancora più figo,
Non avevo più scuse: il mio sogno si doveva avverare.
“Che fai stasera? Io vado al Pacha”.
Pam, detto! Ci sono riuscita.
E lui “Stasera non credo di venire al Pacha, ma farò un giro in centro verso le undici”.
Quella sera sono rimasta in centro due ore, con un’amica.
Siamo entrate in tutti i negozi dell’isola e ho passato al setaccio tutte le bancarelle del mercatino.
Finalmente, eccolo!
“Ma ciao, che coincidenza, siamo appena arrivate”
A quel punto lui si scusa con la mia amica, mi prende per mano e inizia a correre trascinandomi con lui.
Mi porta in una stradina nascosta e senza dirmi nulla…
MI BACIAAAAAAAAA
Sììììììììììììììììììì
Ci ho messo 19 anni, ma il mio sogno si è avverato.
E poi?
So che vi state chiedendo come sia finita.
E’ finita che lui si è scusato dicendo che aveva una fidanzata gelosa che stava arrivando in centro, e mi ha mollata lì, in quella stradina, con la bocca aperta e il sapore di quel bacio tanto desiderato.
Ho vagato per mezz’ora fino a che sono riuscita a ritrovare la mia amica (non avevo ancora il cellulare, ai tempi li odiavo i cellulari e ora ci vado a letto col mio cellulare)
Che dire?
Che i sogni son desideri, ma a volte diventan realtà.
Pierre l’ho poi rincontrato un paio di anni dopo.
Si era fidanzato con una mia cara amica di Milano che però non ha mai saputo nulla di quel bacio.
Quel bacio è rimasto un segreto per anni.
Beh, forse ora non lo è più, ops
Barbara
PS: la foto in alto è la foto del mio diario di scuola. Giusto per dimostrarvi che io non racconto mai la bugie!!! Hihi
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