Meno male che le previsioni ultimamente ci azzeccano veramente poco perché se avessimo dato retta a loro…ieri non avremmo fatto la nostra gita a Burano!
Mio marito non ci era mai stato, come non ci erano mai stati neanche Ivan e Yuka, una coppia di amici anche loro a Venezia per questo lungo we.
Cosa altro avrei potuto fare se non sacrificarmi, mollare mio figlio a mia mamma e fare loro da guida?
La verità e’ che io vengo a Venezia circa una volta al mese con Danny boy e una volta si e una volta no viene anche mio marito.
Quando vengo da sola se esco di casa sto nel raggio di un km e la sera alle 20.30 metto a letto il cucciolo e alle 21 me stessa.
Se però c’è mio marito e magari anche degli amici…allora mi riprendo dal mio letargo Veneziano, scatta la guida che c’è in me e me la godo.
La giornata di ieri e’ iniziata con un Bellini e un Pierino (il mitico tost fritto) all’Harry’s bar.
Dopo aver divorato il mio divino Pierino, mi sono “infiltrata” nelle cucine per farmi svelare il segreto del Pierino.
Ovviamente super Barbs, con la complicita’ della simpatica Bruna Cipriani, anche questa volta e’ riuscita nella sua impresa quindi presto vi rivelerò un’altra chicca…
Ci siamo poi incamminati verso San Marco e abbiamo preso il battello per Burano.
Un lungo viaggio per poi “perderci” per calli e callette e finire con le gambe sotto al tavolo della trattoria da Romano.
Canoce e gamberetti lessi, cozze alla marinara, fritto misto, moeche e per finire un ottimo sgroppino.
Il rumore di una pioggia fitta, ma breve, sulla tenda sopra il nostro tavolo, all’aperto, in calle.
Che belle le gite, che bella questa mezza giornata tra adulti senza dover cercare le salviette umide infondo alla borsa perché tuo figlio si è impiastricciato le mani un’altra volta.
Che bello tornare in vaporetto abbracciati stretti stretti perché ok che non ha piovuto come dicevano le previsioni, ma…faceva freschetto!
Che bello tornare a casa dopo una bella passeggiata e vedere che mio marito accoccolato nel mondo dei sogni vicino a me, mentre io scrivevo.
Anche a me sarebbe stata utile una pennica, ma alla fine ho preferito scrivere. Mi piace scrivere, mi riporta a rivere gli entusiasmi della giornata.
E poi poco dopo saremmo ripartiti col giro della morte: avevo promesso che li avrei portati tutti a fare un giro per bacari quindi dovevo preparare il mio piano di “guerra”.
Ieri sera niente ristoranti, niente cene, ma tante ombre de vin, qualche spritz, tanti cicchetti e una bella passeggiata in notturna in giro per una città che dopo tanti anni ancora riesce a sorprendermi
Siamo partiti alle 19 da Fiore, il mio Baccaro preferito dietro casa, uno spritz e un paio di crostini con il baccala’ mantecato per poi incamminarci verso l’Enoteca “Il Volto” dove non passa di certo inosservato il soffitto tempestato di etichette di vini.
Tappa successiva Rialto, dove la leggera pioggerellina non aveva spaventato nessuno perché i sottoportici erano pieni di gente col bicchiere in mano.
Uno spritz al “Marca” e due cicheti all'”Ancora” perché al Marca si erano già spazzolati tutto.
Ultima tappa il “Portego” a sentire quello che raccontava che ormai a Venezia molti vengono in motonave la mattina per ripartire la sera e non spendono..
Ci aspettava un festino a casa di amici sennò avremmo potuto tranquillamente continuare il nostro giro della morte perché camminando tra le calli si smaltisce e non guidando…al massimo si rischia una scivolata in canale.
Amo Venezia, amo girare per bacari e ascoltare la gente che parla, che racconta; amo i festini in casa dove c’è ancora quel giusto spirito che ti fa ballare in salotto, con le luci spente.
Amo sentirmi ancora giovane e viva in una città così antica.
Amo e sono felice.
E visto che anche per oggi davano pioggia e invece c’è il sole…vi saluto e torno a godermi la mia città, gli amici e un bel pranzetto al sole, fin che dura!
Barbara
NO COMMENTS