Domaniiiiiiiiiiiiiii!!!!

Evvvvvvvaiiiiiiiiiiiiiiii!

Quel portone è rimasto chiuso per ben 3 mesi e 4 giorni, ma domani riapre, e alle 8.30 saluterò mio figlio con un bell’abbraccio e un grande sorriso, e, appena lo vedrò sparire in corridoio, inizierò a saltellare urlando su e giù per il marciapiede.

Nello scrivere tutto ciò, un lieve senso di colpa mi coglie, ma lieve, molto lieve.

Ci sono mamme che hanno lavori impegnativi, e quindi i figli li mandano ai campus, dalle nonne, dagli zii, dagli amici, e, a volte, anche dai conoscenti, ma io un lavoro impegnativo non ce l’ho, e quindi sono stata con mio figlio 24 ore su 24 per circa 100 giorni!!!

Una mamma che lavora con il computer e con il cellulare, e non ha l’obbligo di stare in un ufficio, non ha scuse per liberarsi un pochino del figlio durante questi 3 lunghisssssssimi mesi di vacanza.

E se qualcuno sta pensando “Beata te: tre mesi di vacanza” mi scriva pure in privato così fissiamo un appuntamento e gli cambio i connotati, gratis!

Avere un figlio è sicuramente il dono più bello che la vita ti possa dare.

Trascorrere parte del tuo tempo libero con lui è fantastico, specialmente per una mamma come me che non vuole saperne di crescere, e che ama ancora buttarsi giù per le montagne russe, e fare il bagno vestita di notte.

Ma 3 mesi sono davvero troppiiiii !!!

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Cara Signora Giannini, ma non si può fare qualcosa per sto benedetto calendario scolastico, e dividere un po’ meglio ste benedette vacanze?!

Facciamo per esempio una bella settimana tra settembre e dicembre!

Stai parlando di lavoro al telefono e arriva lui urlandoti nell’orecchio libero: “Mammaaaaaa, è ora di fare merendaaaaaa, cosa mangiooooo????”

E a quel punto tappi il microfono,  ti giri, lo guardi digrignando i denti (manca poco che inizi ad abbaiare) e gli fai vedere che sei al telefono, ma lui insiste!

Gli indichi il frigo, ma lui insiste 🙁

A quel punto quando riesci finalmente a portare a termine quella importantissima telefonata in cui non volevi che il tuo interlocutore capisse che eri in Puglia, in costume da bagno, mentre lui stava sudando dentro al suo completo blu con cravatta, vai a cercare tuo figlio.

E cosa fai?

Ti sfoghi, e gli urli dietro con tutto il fiato che hai in gola. “Quante volte ti devoooo direeeee che quando sono al telefono non devi venire a rompere i maroniiiiiiii?!?!?

“Vuoi una mamma che tutti i giorni deve timbrare il cartellino in ufficio per fare una telefonata in silenzioooooooo?!?! Sappi che poi te li scordi 3 mesi di vacanzaaaaaaaa. Lo capisci o no che sei fortunato ad avere una mamma come me che può lavorare anche mentre è in vacanza  con teeeee?!?!? Lo capisci o no che almeno quando sono al telefono, e quando sono in bagno,  mi devi lasciare respirareeeee???”

Ed ecco che scatta il classico senso di colpa del “Non avrò esagerato un po’ troppo ?!”

E cosa faccio io quando mi scattano i sensi di colpa?!? Vado in cucina, apro il sacchetto dei taralli, e mangio!

Io mangio sempre!

Se sono triste mangio, se sono arrabbiata mangio, se devo festeggiare qualcosa mangio, se ho i sensi di colpa mangio 🙁

Il problema è che ho passato 3 mesi vivendo di sensi di colpa.

Mi sono sentita in colpa quando ho urlato troppo, quando ho mangiato troppo, e quando mi sono allenata troppo, troppo poco ops.

Ogni volta parto con le migliori intenzioni. “Stavolta porto i pantaloncini e le scarpe e tutte le mattine vado a farmi la mia passeggiata veloce di 6 km, lo giuro!”, ma ogni volta  le mie migliori intenzioni vanno a farsi friggere.

In 3 mesi di camminate ne ho fatte 1 a Venezia, 3 in Sardegna e 1 in Puglia.

O faceva troppo caldo, o ero troppo stanca, o ero sola con Danny e non me la sentivo di lasciarlo solo a casa.

Danny in estate non si sveglia prima delle 11 🙂

Una volta mio marito ha avuto il coraggio di dirmi: “Ma non puoi farlo dormire così tanto! Devi svegliarlo prima la mattina! Se si sveglia così tardi si perde metà giornata!!!”

Quel giorno ho rischiato di finire al telegiornale.

“Moglie uccide marito perché lui tenta di rubarle le sue 3 ore di pace quotidiana durante i 3 mesi di vacanza estivi

No, dico, ma siamo matti?!?!

Forse mio marito da piccolo veniva svegliato presto perché tanto aveva due fratelli con cui giocare, e a cui rompere i maroni, ma Danny è figlio unico, e quindi se lo sveglio prima divento io il suo bersaglio preferito, per tutto.

Io la mattina mi sveglio verso le 8, quindi fino alle 11 posso non sentire la sua voce, e mio marito mi dice che dovrei svegliarlo prima?!?!’

Anche no!

E questo è solo uno dei tanti motivi per cui in estate si litiga coi mariti!

D’altronde loro in vacanza ci vengono 2, massimo 3 settimane, e poi per il resto tocca a noi povere mamme!

Uno pensa che in estate siano tutti più rilassati, ma a volte, inaspettatamente, succede il contrario, e allora ci sono momenti in cui si litiga di più in vacanza che in città, e sempre per delle cavolate.

Sarà lo stress accumulato durante l’anno?

Sarà che tutti vorrebbero riposare, ma che qualcuno (uno a caso) si ritrova sempre a dover fare duemila cose anche in vacanza?!

Sarà…

Per fortuna che Danny sta crescendo, e che ormai inizia ad avere i suoi amici un po’ dappertutto, e quindi un po’ di tempo per me riesco sempre a ritagliarmelo.

Il problema è che di questi tre mesi un mese e mezzo lo ho passato in Puglia, nella nostra Lamia Quercelli che, come molti di voi già sanno, affittiamo.

In un mese e mezzo, diviso tra giugno e fine agosto/settembre, avrò fatto massimo 3 bagni in mare e altrettanti in piscina.

E più forte di me, ma quando sono in campagna in Puglia non riesco a stare ferma.

Cose da fare ce ne sono sempre tantissime, ma a volte mi rendo conto che anche quando non ce ne sono, me le invento, piuttosto che stare ferma.

Ok, ok sono matta, e non è una novità.

Mi lamento sempre che faccio troppo, che corro troppo, che non sto mai ferma, ma poi anche quando potrei fermarmi non lo faccio.

Iperattivismo ? Yes, ce l’ho tutto io, e non ci sono medicine per curarlo.

In vacanza riesco a rilassarmi solo nei pochi momenti in cui mi metto a leggere, e allora mi immedesimo talmente tanto nel protagonista del libro che mi dimentico di scopre, pennelli, carta vetrata e quant’altro.

Il problema è quest’anno sto leggendo “Calendar girl“, ossia 4 libri (3 mesi per libro) che narrano la storia di una ragazza che per salvare il padre dagli strozzini decide di fare la escort.

Ok, ok, non è un libro profondo di contenuti, ma chi se ne importa!

Con tutto quello che succede nel mondo io a volte sento proprio la necessita di libri leggeri, e di televisione spazzatura (A proposito: quando inizia il Grande Fratelli vip?!?! AHAHHAHA)

Per fortuna che Danny è stato una decina di giorni in Sardegna con la nonna, e io e mio marito siamo riusciti a farci un weekendino tutto intero da soli.

Per fortuna che per me anche un giro all’Ikea con un’amica può trasformarmi in una sorta di gita fuoriporta, in allegria.

Per fortuna che non mi stanco mai di imparare, di scoprire, e di sperimentare, e allora tutto si trasforma in gioco, in energia, in entusiasmo.

E per fortuna che proprio alla fine della nostra lunga vacanza è arrivata la mia amica Valentina, che mi ha costretto a provare a fare yoga.

Yoga siiiiiii!

Appena finisco di disfare le valigie, di fare le lavatrici, di pagare spese condominiali, pre scuola, dopo scuola, servizio mensa, corso di chitarra, di tennis, bollo della macchina, assicurazione sulla casa e sulla salute, etc etc mi cerco un corso di yoga e mi iscrivo per 7 giorni a settimana!!!!!!!

Sono un po’ matta, e questo mi aiuta ad essere quasi sempre positiva e carica a molla, ma quando non lo sono…

Quando mi girano, anche per piccoli motivi, a volte è davvero meglio starmi lontana.

Perché uno accumula, accumula, accumula, e prima o poi scoppia!

Sono perfezionista, esigente, e permalosa, e non in maniera normale, ma in modo quasi ossessivo.

Se mi metto in testa una cosa quella deve essere!

E deve essere come dico io, e quando lo dico io, manco fossi Giucas Casella!!!

Voi mi vedete sempre sorridere, correre, giocare, ma solo perché quando sono triste o incazzata (scusate, ma non trovo termine più adatto) di certo non voglia di farmi un selfie 🙂

Diciamo che sono una passionale, nel bene e nel male.

Diciamo che sono capace di entusiasmarmi per molto poco, ma che per quello stesso poco sono capace di andare su tutte le furie.

Che ci posso fare?

Ok, ok inizierò yoga.

Tanto lo so bene perché sono così…

Perché tutti noi siamo il riflesso di quello che abbiamo visto e vissuto, e quindi possiamo sforzarci quanto vogliamo per essere diversi, per migliorare, per non alzare la voce, ma alla fine vince il dna.

Bisogna farsene una ragione, accettarsi e volersi bene lo stesso.

Ecco, ho finito il pippone.

Scusate, ma è stata una “vacanza” molto lunga e a volte davvero difficile, e avevo bisogno di sfogarmi.

E poi non posso permettermi di lamentarmi quando c’è gente che non ha più una casa, o un figlio.

Sono una donna fortunata e non posso e non devo dimenticarmelo, mai.

Oggi sono tornata in palestra dopo 3 mesi di “pigritudine” assoluta, e quindi in questo momento sono gasatissima.

Sono riuscita a fare una lezione intera di quelle mazzute, e non sono neanche svenuta. E un buon inizio no?!

E poi la mia avventura con Jeunesse sta andando sempre meglio, e il mio entusiasmo inizia a diventare davvero contagioso.

Se penso che fino a meno di un anno fa non sapevo quasi cosa fosse il network marketing e ora a volte salgo addirittura sul palco, per spiegarlo agli altri.

Sono soddisfazioni, le soddisfazioni di cui ha bisogno una mamma quando si ritrova a mettere da parte il suo lavoro, la sua vita, per la famiglia.

E quindi?!

E quindi ora avanti tutta, con nuovi progetti, nuovi stimoli, e un bel corso di yoga 🙂

Besos

Barbara

 

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