“Bertol Brecht” (la foto principale di questo post), “La coscienza di zeno”, “Herman Hesse”, “Il processo di Kafka” e “Il rosso e il nero” (le quattro uova delle foto alla fine di questo post)
Queste sono solo 5 delle 60 uova pasquali che la Pasticceria Bompiani ospiterà dal 16 marzo al 1 aprile.
Più che uova di Pasqua sono un omaggio alla letteratura, un dolcissimo omaggio alla letteratura.
Che dire?! Sono fiera, orgogliosa, e un pò commossa, di poter dire che questa pasticceria è della mia famiglia, da quando sono nata.
In quella pasticceria ci sono cresciuta, aiutando a fare i ricci ai nastri dei pacchetti, quando uscivo dall’asilo.
In quella pasticceria il mio papi mi portava giù in laboratorio, e mi concedeva di infilare il dito nella macchina che impastava la crema pasticcera, per assaggiare 🙂
Mio papà era uno tosto, ma quando eravamo in laboratorio, assieme, si scioglieva…come il burro che serviva per fare le briosc calde che amavo tanto.
Poi una notte sono entrati in ladri in casa, dove vivevamo in mezzo al verde, un pò fuori Roma, mentre io dormivo nel mio lettino di sopra.
I ladri erano armati, e mio padre se l’è vista brutta.
Per fortuna non è successo niente, anche se…
Anche se mio padre quel giorno ha deciso che mia mamma ed io non potevamo più continuare a vivere lì: in poco meno di un mese ci siamo trasferite a Venezia.
E’ a Venezia sono poi cresciuta fino a che non sono venuta a vivere Milano, per studiare pubbliche relazioni all’università.
Mi mancava il mio papà, mi mancavano soprattutto quelle poche ore che passavo con lui, in pasticceria.
Ero piccola, ma mi sentivo grande, utile, importante.
Dopo pochi anni i miei genitori hanno deciso di dare in gestione il bar-pasticceria, che da quel momento è diventato un puro investimento, e non più il rifugio di quei riccioli biondi e golosi 🙂
Erano finite le emozioni, ed erano iniziati i problemi.
Quando dai un’attività in gestione, e tu vivi a centinaia di chilometri, è spesso inevitabile avere un sacco di problemi 🙁
Da qualche anno la Pasticceria Bompiani è tornata a regalarmi grandi emozioni, e per questo non finirò mai di ringraziare Walter, Joanna, Luca e tutti i ragazzi che tutte le mattine si svegliano all’alba e tutte le sere vanno a letto stanchi, ma, spero, felici.
Ci sono i pasticceri e ci sono gli artisti, loro sono artisti.
Venerdì sarò a Roma con loro, per festeggiare questa nuova piccola e grande avventura.
Se siete a Roma, se siete golosi, se amate l’arte e la letteratura e se, per una volta, volete regalare un uovo senza sorpresa, ma pieno di emozioni…
Vi aspetto al vernissage della mostra “Cogito ergo sum”, dalle ore 18.30 alla Pasticceria Bompiani, in Largo Bompiani, a Roma.
Besos
Barbara
PS: le uova saranno tutte in vendita !!!
COMUNICATO STAMPA: Il titolo “Cogito Ergo Sum”, ha come intento – pur essendo molti degli scrittori scelti lontani da un pensiero razionalistico cartesiano – quello di sottolineare quanto il pensiero dell’uomo sia necessario a farlo sentire vivo ed essere fonte di ispirazione per altri uomini.
I testi/saggi/romanzi/poesie/ fonte d’ispirazione sono le più variegate possibili, attingendo da tutta la letteratura, senza categorie: dal simbolismo e decadentismo di Baudelaire, alla Weltliterature di Goethe, dal realismo magico di Borges o Kafka a quello “sporco” di Bukowski, alla narrativa distopica di Huxley e Orwell sino ad arrivare agli autori della Beat Generation o vivere l’effetto di straniamento di Brecht o il policentrismo dei romanzi di Dostoevskij.
Scrittori, poeti, filosofi, lontani cronologicamente e culturalmente, eterogenei nello stile, ma tutti accomunati da un principio cardine: Il valore assoluto della letteratura. La letteratura non è un sistema isolato, vive all’interno di un universo complesso, in perenne relazione con i processi esistenziali, con le situazioni contingenti. Ed ecco, anche in questo caso, lo spunto a grandi scrittori come Yourcenar, Pasolini, Merini, Pirandello che s’interrogano, loro come altri, sui problemi
esistenziali.
L’astrazione rimane sempre il continuum metodologico di Bompiani che, con i propri “anagrammi di cioccolato”, tenta di portare avanti l’evoluzione estetica delle uova pasquali delle passate edizioni, confrontandosi con temi nuovi e rimescolandoli tutti assieme, avendo sempre presenti spunti sull’arte, il cinema e la musica.
Ispirazioni per il progetto espositivo
Il progetto prende corpo dopo che Walter Musco, ideatore della Mostra, è stato invitato, come relatore, ad un di incontro organizzato dalla Fondazione Volume sul concetto di “Dono”. Questa parola, seppur conosciuta, serba in sé molteplici significati filosofici che vanno al di là del mero significato stesso del termine.
Da qui l’importanza delle parole che mescolate assieme rendono, come dice Bacon, “esatto” l’uomo. Un uomo che si pone domande, un uomo sempre in lotta e insoddisfatto con il mondo che lo circonda, un uomo che pensa e che quindi è.
Anche la letteratura, come la musica e l’arte, per quanto nate in determinati contesti spazio/temporali, hanno la capacità di
travalicarli rendendosi universali, omnicomprensive, a-temporali e de-territoriali.
La letteratura ci offre una visione, uno squarcio delle complessità umane, delle sue innumerevoli sfaccettature che nel loro
insieme non riesce a risolvere i problemi dell’umano ma continua a instillare nuovi dubbi che rendono vivo l’uomo.
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