Ice bucket challenge: un nobile gesto diventato una pericolosa mania?

Cameron Lancaster aveva 18 anni, e ha perso la vita in una cava allagata della Scozia orientale.

Il ragazzo, reinterpretando in modo estremo la doccia gelata per la ricerca sulla Sla, che da giorni impazza sui social network, si è tuffato nelle fredde acque e non è più riuscito a risalire: il suo corpo è stato recuperato dai servizi di soccorso.

La secchiata di acqua fredda voleva risvegliare il mondo, per ricordare a tutti che i malati di SLA hanno bisogno di aiuto.

La secchiata d’acqua è diventata una moda, e come tutto ció che fa parlare, è stata attaccata su più fronti.

In America sono stati raccolti più di 31.000.000 di dollari, e in Italia poco più di 200.000 euro.

Ma in America le donazioni non sono tassate, mentre da noi sì.

Da noi quando fai una donazione tramite bonifico, devi pagare la commissione alla banca!

Non credo peró che sia questo il motivo per cui molti italiani si sono fatti riprendere mentre si facevano una bella doccia fredda, ma poi si sono dimenticati di fare il versamento.

Pubblicare un video e farsi applaudire fa figo, ma fare un bel gesto è inutile se non ti vede nessuno, e se non fai un bel versamento nessuno applaude al tuo bonifico reso pubblico.

Non hanno capito che non è una gara a chi versa di più!!!

Trovo assurdo che si dica che Jerry Calà è stato il più generoso donando 1000 euro e Luciana Litizzetto la più tirchia donandone solo 100.

Ma le donazioni non dovrebbero rimanere segrete???

E poi se tutti i vip che sono stato nominati, e che hanno accettato la nomina, avessero versato almeno i 100 euro della Litizzetto, secondo me sarebbe stata cosa buona e giusta, e invece in molti non hanno versato proprio nulla.

Sembra che sia stata la gente comune quella che ha versato di più , magari poco, ma lo ha fatto.

Io il versamento lo avrei fatto lo stesso, ma non mi vergogno a dire che speravo di essere nominata.

Mi sono divertita a fare il video, e non credo che ammetterlo sia un reato.

Una doccia fredda fa sempre bene, a tutti, e risveglia la coscienza dei più fortunati.

E poi diciamocelo!!! Ma chi se ne frega se qualche idiota ha fatto il fenomeno, e poi ha nascosto il portafoglio.

Senza “Ice bucket challenge” ora non saremmo qui a parlare di SLA, e ci sarebbero quasi 32.000.000 dollari in meno per la ricerca.

Mi dispiace solo per il ragazzo che ha perso la vita per fare l’eroe, e il mio pensiero va alla sua famiglia.

Ora vado a fare un’altra doccia fredda, ma questa la faccio per me, e per la mia cellulite.

Barbara

Ps: anche senza secchiata, potete fare una piccola donazione su www.aisla.it

 

 

 

Puglia: un sogno iniziato 4 anni fa

 

L’ 11 agosto del 2011, le prime quattro firme per siglare il compromesso.

Il 24 ottobre del 2011 il rogito.

Il 2 luglio del 2012 è arrivato LUI, il permesso per costruire.

Il 17 luglio del 2013 la richiesta all’Enel per una nuova fornitura ad uso domestico.

L’11 maggio del 2013 l’inizio dei lavori.

L’ 11 luglio del 2014 la prima notte in casa, con mia mamma.

Potrebbe sembrare una semplice lista di date, ma si tratta invece delle tappe più importanti di un sogno iniziato 4 anni fa.

Non ci si mette molto ad innamorarsi della Puglia: basta venirci in vacanza almeno una volta, e avere qualcuno che ti aiuti a conoscerla.

Se vieni in vacanza in Puglia ad agosto, e non sai dove andare al mare o a mangiare, rischi di scappare dopo pochi giorni.

Ad agosto è così un pó dappertutto, ma se conosci chi conosce, allora di certi posti non puoi che innamorarti, a prima vista.

Mio marito ed io non la pensiamo mai allo stesso modo: se per lui è nero per me è grigio, o “vicevendola”.

Ma per quanto riguarda la Puglia, è stato un colpo di fulmine congiunto, di coppia.

Prima abbiamo cercato dei trulli da ristrutturare e poi, siccome non trovavamo esattamente quello che cercavamo, alla fine abbiamo comprato un terreno, e abbiamo costruito ex novo la casa dei nostri sogni.

Non sono un architetto, ma questa casa la volevo disegnare io, e così ho fatto.

Ho comprato tutti i libri e le riviste che ho trovato sulla Puglia, sulle masserie è sulle lamie, mi sono documentata e mi sono buttata.

Vedere disegnare i contorni della nostra casa, col gesso, sul nostro terreno,  è stata un’emozione pazzesca.

È stato lo stesso vedere le gru scavare, vedere le prime colonne ergersi verso il cielo azzurro, sentire il vento darci il benvenuto, accarezzandoci la pelle…

L’amore per questa terra è andato rafforzandosi giorno dopo giorno, assieme alla convinzione di aver fatto la scelta giusta.

Abbiamo fatto dei sacrifici e altri dovremmo farne, ma siamo felici di averlo fatto, per noi, e per nostro figlio.

Un paio di giorni fa sono venuti a trovarci quelli che ci hanno venduto il terreno.

Che spasso vedere le loro facce quando, tra i loro vecchi e cari ulivi, hanno visto sbucare prima la casa, e poi la piscina.

E’ stata un’estate stancante, vissuta in cantiere tra elettricisti ed artisti, ma è stata anche una vacanza emozionante, tanto emozionante.

Il nostro sogno si è avverato, e ora tocca “mantenerlo”.

A.A.A. affittasi dimora da sogno in terra di passione, forti profumi e grandi sapori.

Se volete affittare il nostro angolo di paradiso…cliccate qui LAMIA QUERCELLI

Barbara

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Manca esattamente 1 mese alla mia inaugurazione!

Oggi è il 19 agosto, e il 19 settembre inizia la mia nuova avventura: meno 1 mese, esatto esatto!

Quando mi chiedono cosa io faccia di lavoro, a volte ci devo pensare un attimo, perché non è sempre facile spiegarlo.

Faccio la PR, organizzo eventi, ho un blog (per ora più per hobby che per lavoro).

E una sera a settimana cerco di far divertire gli amici, e gli amici degli amici.

Faccio la comica?

Quello lo faccio tutti i giorni, spesso senza volerlo, ma una sera a settimana organizzo serate danzereccie.

Ho iniziato ad organizzare serate nei locali appena arrivata a Milano a studiare, alla fine degli anni ’80.

Ho iniziato a farlo perché conoscevo tanta gente, e me lo hanno chiesto.

Ho iniziato a farlo perché mi piaceva l’idea di guadagnarmi i miei primi soldini (se escludiamo le bancarelle che facevo da piccola), senza togliere troppo tempo agli studi universitari, vero motivo per cui mi ero trasferita da Venezia a Milano.

Ho fatto la PR nei locali per anni, e un pó ovunque (Milano, Ibiza, Portocervo e Cortina d’Ampezzo, che detta così fa molto chic)

Mi sono divertita tanto e ho avuto grandi soddisfazioni iniziando, parallelamente, ad organizzare eventi per aziende i cui dirigenti frequentavano le mie serate.

Nel 2007 è nato mio figlio e ho deciso di lasciare il mondo della notte, per dedicarmi a lui, 7 giorni su 7, giorno e notte.

Ad un certo punto, peró, mi sono accorta che il divano era diventata la mia calamita e il mio lato B il suo ferro (Ahahahah! Magari!!!).

Non uscivo più, ma proprio più più!

E siccome io sono una super pigra, ma amo ballare, ho riniziato.

A Milano è pieno di posti per ballare, ma devi andarci tardi, ed uscirne ancora più tardi.

Ma io volevo ballare presto, e tornare presto a casa, per non dover chiamare una gru per tirarmi giù dal letto, la mattina.

E poi avevo bisogno di lavorare e di guadagnare qualcosa, ma volevo continuare ad avere tempo per stare con il mio Danny, almeno di giorno.

Ecco come è nata l’idea dei miei aperitivi danzanti, dove alle 21.30 già si balla, e a mezzanotte si può essere già a letto, felici e soddisfatti.

Due anni al Conti in Via Montenapoleone, due anni al Bobino, e da settembre una nuova avventura, sempre a Milano, dove vivo, per ora…

Venerdi 19 settembre inauguro il mio nuovo venerdì all’ATM, a Milano, Bastioni di Porta Volta 18/A.

Non sarò sola, ma con Cristian Allegretti, un grande amico e un ottimo dj.

Era da un pó di anni che organizzavo il mercoledì sera, ma in tanti mi chiedevano di organizzare qualcosa il fine settimana.

Durante la settimana molti amici non possono uscire, o non ne hanno voglia, e il weekend ormai non si parte più così spesso che prima.

E allora che ATM sia!

Aperitivo con buffet, una bella terrazza fino a che non inizierà a nevicare, e un mitico dj pronto a farci ballare subbbito subito.

Vi aspetto!

Parola d’ordine?

Ma che domande: temperateitacchi!!!

Barbara

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Ferragosto: gita fuori porta o barricamento a casa?

 

Oggi sono veramente combattuta!!!

Una parte di me, quella in modalità “orso” che non ama stare in mezzo alla folla, starebbe barricata in casa e non metterebbe piedi fuori manco se mi pagassero: no spiaggia, no ristoranti, e neanche caffè e giornale a Cisternino, cercando di intercettare, e capire, le chiacchiere da bar dei local (adoro sentire quelli che parlano in dialetto).

Mentre un’altra parte di me, quella taaanto curiosa e un pó “caciarona”, prenderebbe macchina e telefonino (per immortalare certi attimi imperdibili), e andrebbe in giro per spiaggie e paesini, a vedere come si festeggia il Ferragosto in Puglia.

Ieri sera sono stata a Martina Franca per godermi la tredicesima edizione della famosa mostra mercato dell’antiquariato e del modernariato (ovviamente non uscendone a mani vuote), e poi sono stata a cena con amici di Monza ospiti da noi, e con amici di qui, di Taranto.

Ci raccontavano che l’anno scorso, nel parcheggio di una spiaggia qui vicino, è stata avvistata una donna che faceva bollire un enorme pentolone d’acqua su un minuscolo fornelletto a gas, posizionato nel portabagagli della sua Panda.

Pasta fredda in spiaggia? Ma quando mai!!! Quella la pasta l’ha servita fumante e appena scolata.

Adoro!

Adoro le angurie seppellite sotto la sabbia in riva al mare, per mantenerle fresche, o per fare azzoppare quelli del nord che passeggiando sul bagnasciuga non si aspettano di certo di inciampare sul cucuzzolo di una gigante anguria, hihi.

E la passeggiata di Ferragosto?

Qui è un must!

E te credo! Con tutto quello che si mangianooo, dovranno pure smaltire, anche se molti me li immagino già sotto l’ombrellone, con la pancia piena e la bolla al naso, mentre russano.

Ma voi lo sapete cosa si festeggia a Ferragosto? Io sincertamente me l’ero scordato, ma San Google me l’ha ricordato.

La festa si chiamerebbe “Festa dell’assunzione della Vergine Maria”, perché il 15 agosto la Chiesa Cattolica festeggia l’assunzione della Vergine Maria, ossia il passaggio della mamma di Gesù dalla sua vita terrena  al paradiso.

La parola “Ferragosto”, con cui tutti, o quasi, chiamiamo invece questa giornata, deriva dal latino “feriae Augusti”, ossia le festività che concedeva l’Imperatore romano Augusto, dopo le attività agricole.

E quindi oggi, per non deludere ciò che la storia ci ha tramandato, festeggeremo.

L’unica differenza è che una volta si festeggiava con giochi e animali, mentre oggi gli animali finiscono sulle tavole, spesso dopo essere passati su qualche griglia.

Ops, i tempi cambiano, e le usanze pure.

Adesso vi lascio perché devo andare a fare la spesa.

Ho deciso: oggi niente gita fuori porta, ma una rilassante giornata a casa, in piscina, e stasera super grigliatona tra gli ulivi.

Che sia una giornata spensierata e piena d’amore, per tutti voi.

Besos

Barbara

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Oggi voglio chiedere scusa ad alcune mamme

 

La foto che vedete qui sopra, è stata scattata ieri all’1 di notte o, meglio, oggi all’1.

Eravamo al “C’eravamo tanto amati”, il bar di un nostro amico a Cisternino, e Danny si stava bevendo un drink con il suo amico Mattia (acqua e limone).

Mezz’ora prima di quello scatto, Danny era sdraiato su ben quattro sedie del ristorante dove eravamo andati a cena, alle 23.

Ieri avevo in casa elettricista e fabbro, e l’ultimo se ne è andato via alle 17, quindi noi, e i nostri amici ospiti da noi, siamo rimasti a casa in piscina, e siamo andati al mare solo nel tardo pomeriggio.

Un bagno e una birrtta in spiaggia al Kipos, a Torrecanne, e poi un secondo aperitivo ed un fantastico tramonto al Lula Bay, un nuovo posticino hippy lì vicino.

Siamo tornati a casa alle 21, felici e con la pelle che tirava, per colpa del sale (o forse per merito).

Una mamma sana di mente cosa avrebbe fatto dopo aver portato il figlio a due aperitivi, dove il biondino si è bevuto un Crodino, mangiato patatine e poi un piccolo sushi burger (un piccolo “panino” fatto con riso, alga, maionese e salmone)?

Gli avrebbe fatto un pó di pasta in bianco, lo avrebbe messo davanti alla tv a vedere Peppapig, e lo avrebbe cacciato a letto.

E io che ho fatto?

Ho fatto la doccia con lui, gli ho dato i vestiti da mettersi, e l’ho portato con noi e i nostri amici, a mangiare le bombette, alle undici di sera.

Quando non ero mamma e vedevo queste famiglie nei ristoranti, ad orari assurdi, con i bambini cotti e bolliti che, appena finito di cenare, si sdraiavano sulle sedie e raggiungevano Morfeo, guardavo le loro mamme e le giudicavo, male, molto male.

“Ma come si fa, dopo una giornata di mare, a portare un bambino a cena così tardi?”

Me lo sono chiesto per anni, e ieri sera ho capito, ho abbassato lo sguardo, mi sono vergognata un bel pó, e ho chiesto scusa per i miei giudizi ignoranti e affrettati.

É vero che le vacanze sono dei figli, ma è vero anche che sono anche di noi genitori, e dei nostri amici, e che non si può sempre obbligare tutti ad andare a cena alle 20, perché hai un bambino, e loro magari no.

È vero che esistono le babysitter, ma è anche vero che se non hai la possibilità di averne una tua, fissa, in vacanza si fatica a trovarne, costano, e magari ti spiace anche mollare tuo figlio a casa con un piatto di pasta in bianco, togliendogli il piacere delle mitiche bombette che lui ama tanto.

Fino alla scorsa estate siamo stati noi adulti ad adattarci agli orari di Danny, e quindi non si usciva a cena tanto tardi e dopo cena al massimo si mangiava un gelato e si tornava a casa.

Ma quest anno abbiamo visto che quando Danny va a letto tardi (ovviamente non tutti i giorni), si sveglia anche tardi, cosa che prima non succedeva, e allora abbiamo deciso di fare delle vacanze un pó più “normali”, e di concederci qualcosa di più.

Danny, ieri sera, al ristorante, ad un certo punto  non ce la faceva più: si era innervosito e voleva per forza sdraiarsi e dormire.

Quelle che continuo a non sopportare sono quelle che mamme che portano i figli a cena tardi e poi si innervosiscono e sgridano i loro figli quando questi danno i primo segni di stanchezza, e si ribellano.

Le cose sono due: o te la prendi con te stessa perché fai fare a tuo figlio orari assurdi, oppure cerchi di capire se tuo figlio è stanco o solo stufo di stare a tavola a sentire i grandi chiacchierare tra di loro mentre lui spreca le sue ultime energie giocando col cellulare di mamma e papà (se come ieri sera, a tavola, non c’erano altri bambini).

Ad un certo punto mi sono scusata con tutti, mi sono alzata, ho preso Danny per mano, e , mentre gli altri finivano di mangiare, l’ho portato a prendere un gelato al bar.

La mamma tutta per lui? Un gelato a mezzanotte?

A quel punto Danny è resuscitato, e ha finito la serata con noi, incontrando anche un suo amichetto con cui ha giocato e brindato sorseggiando acqua e limone.

Mai giudicare senza prima essersi messi nei panni degli altri.

Besos

Barbara

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Il matrimonio combatte lo stress e previene gli infarti? Bella questa!

Tu in un’altra vita eri una zingara, e in estate andresti in giro ovunque a piedi scalzi, e andresti a letto col sale sulla pelle, e il rumore del mare ancora nelle orecchie.

Ma a lui da fastidio la sabbia in macchina, e il sale nel letto, e allora giri sempre con le scarpe, e fai sempre la doccia prima di andare a letto.

Tu dormiresti bene anche se in casa i pavimenti non fossero sempre lucidi come uno specchio.

Ma lui è fissato con le pulizie, anche in vacanza, e allora tutti i giorni (o quasi) ti ritrovi con lo spazzolone e lo straccio bagnato, in mano, e quasi non ti riconosci.

Tu sembri forte e sicura di te, e in pochi hanno capito che, dietro quell’apparente forza, c’è un mare, un oceano di insicurezza.

A volte la faccia sorride, ma il cuore piange.

A volte ti senti scoppiare di felicità, ma detto di te qualcosa muore, piano piano, e i dubbi e le paure si moltiplicano, e pullulano.

Come é dura sentirsi amate e apprezzate da tutti, e non da chi vorresti tu.

Come è dura andare a letto chiedendosi dove si ha sbagliato.

Più cerchi di dare e di farli felici, e più ti sentì chiedere, e ti senti inadeguata.

E allora il sorriso, ogni tanto, lascia il posto ai pensieri pesanti.

Come è dura fare la mamma, e ancor di più fare la moglie.

Dicono che il matrimonio allunghi la vita.

Ultimamente ho letto che io matrimonio stimola la produzione di sostanze che combattono lo stress e che prevengono gli infarti.

Sembra che il brontolio continuo tra marito e moglie, in cui uno ricorda all’altro di prendere le medicine, di mangiare bene etc etc, aiuti la coppia a tenersi in forma.

Sembra inoltre che la vita matrimoniale stimoli il cervello a produrre ormoni come le endorfine e la dopamina, che donano un senso di rilassatezza ed esercitano un’azione calmante.

Gli americani dicono che è vero che spesso nel matrimonio si discute e si litiga, ma è anche vero che questi confronti alla lunga si rivelano benefici perché aiutano a liberarsi dalle tensioni della vita di ogni giorno.

Ma andare in palestra o  dedicarsi al pugilato nooo?!?????

Se devo essere proprio proprio sincera, a me, questa questa scoperta scientifica americana mi sembra proprio una grande strunzata (con la “U” fa più chic no?!)

E pensare che mio marito ed io ci siamo sposati proprio in America, a Las Vegas.

Forse sta passando l’effetto benefico e tocca risposarsi (ma con lui o con un altro? Ahahahaha)

A me il matrimonio non mi rilassa pennnnniente, e ogni tanto mi incacchio così tanto che penso che l’infarto lo avrò, eccome!

Io mio marito in questi giorni lo legherei ad un ulivo, e forse non solo lui…

Vabbè, ma tutto passa no?!

Oggi va così, domani è un altro giorno.

Besos

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A scuola di cucina tra i trulli: panzerotti e focaccia

 

“Sabato alle 17 viene da me uno chef ad insegnare ai ragazzi a fare panzerotti e focaccia, vuoi portare Daniele?”

“Ma se portassi anche me stessa?”

Secondo voi mi sarei potuta perdere un’occasione del genere?

Mancopessogno

Sabato era una giornata di sole bellissima, e in spiaggia si stava divinamente, ma alle 17  ci siamo rivestiti, e alle 18 (causa traffico per “simpatica” gara ciclistica), Danny, io, due confezioni di farina, lievito, pomodoro e mozzarella, eravamo ai trulli di Terry, pronti e curiosi di imparare i trucchi dello chef pugliese Savino Bruno.

Alunni presenti? 4 adolescenti, un simpaticissimo e bellissimo bambino di 6 anni (scusate, ma sono di parte) , e una mamma infiltrata.

Ma siccome so che di tutta questa tiritera non ve ne pó importà de meno, passo subito al sodo.

imageIniziamo dagli INGREDIENTI necessari per fare i panzerotti e la focaccia

Per l’impasto servono 15 gr di zucchero, per far crescere lieviti, 1 cucchiaio di olio, per rendere l’impasto più elastico, 1 cubetto di lievito birra che andrà stemperato in acqua tiepida, 25 gr sale, mezzo litro di acqua tiepida, 1/2 kg di farina Manitoba e 1/2 di farina di semola.
Iniziamo mescolando in un’ampia ciotola le due farine, facciamo una sorta di cratere in mezzo e ci sbricioliamo il nostro lievito, ci versiamo sopra lentamente il mezso litro di acqua tiepida dopo averci sciolto dentro il sale, aggiungiamo il cucchiaio di olio e mescoliamo/impastiamo con le mani, prima nella ciotola e poi passando sul piano.

Per la focaccia pugliese comprate pomodorini e origano e, se volete fare la pizza, scegliete gli ingredienti che più vi piacciono.

Per i panzerotti basta la mozzarella e della salsa di pomodoro pronta. Considerate che con gli ingredienti che vi ho dato (se li usate per fare solo panzerotti ) ve ne verranno circa 20, e per ogni panzerotto vanno circa 50 gr di mozzarella.

Se l’impasto risultasse secco aggiungete acqua.

Se la pasta non la usate subito allora è meglio ungerla con un po’ di olio .

Fate lievitare l’impasto coperto e in un posto a temperatura ambiente, o leggermente più caldo, per almeno 1 ora .

Per focaccia pugliese: quando si stende la pasta lo si fa con pressione forte e costante prima da destra a sinistra e poi da giù a su.

Spolverare sotto con la farina per non fare attaccare impasto alla superficie dove si stende.

Oliare la teglia

Dopo aver steso la pasta con mattarello,  arrotolatela sul mattarello per adagiarla sulla teglia unta .

Mettere sulla pasta i pomodorini lavati, asciugati e tagliati a metà, origano, olio e sale e infornare a 220 gradi per mezz’ora circa sopra e sotto ventilato.

Se invece della focaccia pugliese volete la pizza, allora mettete mozzarella, pomodoro e quello che più vi piace.

Per Panzerotti: pallina di 50 gr circa CAD di pasta per ogni panzerotto.

Con gli ingredienti che vi ho dato dovrebbero venirvi circa 20 panzerotti.

Stendete ogni pallina di pasta, mettete 40 gr di mozzarella a dadini e un cucchiaio abbondante di salsa di pomodoro o di pelato schiacciato a crudo, olio e sale. chiudi Chiudete il cerchio in due e con pressione dita chiudete e rigirate bordo.

Quando le vostre mezze lune sono pronte, friggetele in olio di girasole fino a che diventeranno dorate.

Ultimo consiglio: aspettare 5 minuti prima di addentarli.

Besos

Barbara

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La cialda: ricettina pugliese facile facile

Io amo la Puglia, i pugliesi, il mare pugliese, e, soprattutto, il cibo pugliese!!!

Ma quanto si mangia bene in Puglia?!?

A parte il fatto che hanno una materia prima talmente buona, che quando hai fatto due zucchine e due carote al vapore, sei già felice.

E  vogliamo parlare della frutta? Del pesce e della carne? Beh, no, vabbè !

Quando sono qui, spesso vado in spiaggia al Kypos, da Enzo, a Torre Canne.

In cucina, nel chiosco del Kypos, ci sta la mitica mamma di Enzo: una pasta al pomodoro, una caprese, un’insalata con frutta…

Tutti piatti semplici, ma nulla di banale.

Da Enzo si mangia sui piatti di carta, seduti al sole sul proprio lettino, in una delle sue amache, o davanti al chiosco ascoltando buona musica, mentre qualche bambino tenta di venderti quei coloratissimi braccialetti fatti di minuscoli elastici, gli stessi che hanno ormai invaso anche casa nostra.

Io da Enzo mangio quasi sempre la “cialda”.

La cialda è un piatto tipico della traduzione pugliese, che si faceva con pane raffermo, vecchio di una settimana e rigorosamente cotto nel forno a legna, più altri ingredienti che ora vi racconterò.

Ovviamente, come per tutte le ricette, le varianti sono diverse, è uno può scegliere ciò che più gli piace.

Per fare la “cialda del Kypos” dovrete comprare gli ingredienti della foto qui sopra, ossia:

pomodorini

patate

capperi

sedano

origano (nella foto vedete prezzemolo perchè avevo scambiato le foglie del sedano per prezzemolo e quindi mi sono sbagliata! Che ignoranteeeeee)

cetriolo tondo

Se si vuole si può aggiungere aglio o cipolla, e tonno.

Fate bollire le patate, le sbucciate e le tagliate a rondelle (come andrebbe fatto) o a dadini (come ho fatto io)

E poi in una grande ciotola aggiungete i capperi, i cetrioli sbucciati e tagliati a dadini, i pomodorini e l’origano.

Olio (abbondare), sale e pepe, e il gioco è fatto!

Buona cialda a tutti.

Barbara

Ps: alla prossima puntata spaghetti con fagiolini occhipinti e…

 

 

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La mia vacanza? Come cambiano i tempi

Trent’anni fa le mie vacanze dei sogni erano sul cubo del Pacha, a Ibiza.

E trent’anni fa io sul quel cubo ci ballavo davvero, e non pefffinta.

Trent’anni fa, alla giovane etá di 14 anni, avevo avuto una sorta di visione, di richiamo: in sogno mi era apparsa la figura di un dj e mi aveva sussurrato “Il tuo destino sarà accanto a me”.

Fu così che iniziarono le mie vacanze, e non solo, all’insegna della musica, e delle discoteche.

Facevo la cubista perché amavo ballare, e ad agosto, col macello che c’era, se per ballare avevi bisogno di spazio, l’unica soluzione era farlo un pó più in alto degli altri, sul cubo.

Dalla cubista alla pr il passo è stato veloce: ballavo, invitavo gli amici a vedermi ballare, e offrendo loro ingresso e drink, gli amici aumentavano, si moltiplicavano.

Cosa poteva desiderare di più una ragazzina di 14 anni?

Le mie vacanze e le discoteche, sono andate avanti a braccetto, per anni, e poi arriva un giorno in cui le cose cambiano.

In Sardegna, per diverse stagioni, ho lavorato tutte le sere in discoteca: andavo a letto la mattina, e sempre la mattina mi svegliavo.

Molti miei colleghi riuscivano a dormire anche fino alle prime ore del pomeriggio, ma io no.

Non potevo accettare di perdermi il sole, il rumore delle onde e il profumo del mare.

Ma dormire poco, con l’età che avanzava, iniziava ad essere un problema, e allora ho scelto, e ho scelto il mare.

A Formentera, io, il mio maxi pareo, il mio libro e le mie creme, arrivavamo in spiaggia per primi, e andavamo via per ultimi.

Ci sono stati giorni in cui ho avuto delle serie crisi di identità, convinta che un giorno mi sarei risvegliata nella pelle di una lucertola.

E ora? E ora sono qui in Puglia, nella nostra casa nuova, con i miei amori, e delle discoteche e del mare, mi interessa ben poco.

La mia vacanza ora è svegliarmi mentre tutti dormono, e venire a sdraiarmi sul divano sotto la veranda.

La mia vacanza ora è la pace e la serenità che questa campagna sa regalarti, con i suoi rumori e i suoi colori.

La mia vacanza ora è una serata trascorsa alla sagra della polpetta, ascoltando gli Audio 2 che cantano sul palco davanti a noi, e guardando nostro figlio che, sulle spalle del papà, si mangia felice la sua crèpe alla nutella .

Non sono sempre rose e fiori, perché mio marito ed io abbiamo due caratterini tosti, e ci scontriamo spesso, per piccole e grandi cose, ma non mi stancherò mai di ringraziarlo.

Mio marito mi ha dato tutto ciò che avevo sempre desiderato, e da quando ho lui, da quando ho loro, la mia vita è cambiata, e lo sono anche le mie vacanze.

Vivevo alla ricerca spasmodica di qualcosa che mi mancava, e ora che ho loro, posso finalmente fare le vacanze che più amo.

Durante l’anno corro sempre, durante l’anno nei locali ci lavoro ancora.

In vacanza, ogni tanto, ho anche bisogno di silenzio.

In vacanza ora ho bisogno di riposarmi, e di non programmare .

Adesso vi lascio, vado a preparare la colazione per i miei uomini.

Barbara
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Dai brividi di paura ai brividi di caldo.

Al prossimo che lo sento dire: “Beata te che sei già in vacanza”, lo meno.

Sono arrivata in Puglia tre settimane fa, ma il mio primo vero bagno l’ho fatto ieri.

Sono tre settimane che sono qui, e sono tre settimane che mi sveglio alle 6, massimo alle 7, e vado a letto a pezzi, assieme a mio figlio.

“Mamma, visto che papà non c’è, dormiamo assieme?” “Ok patato, però magari mamma va a nanna un pó prima di te e tu mi raggiungi dopo i cartoni ok?”

Finalmente due giorni fa il primo giorno senza operai in casa, e cosa succede? Brutto tempo.

Eh no! Per un giorno che non ci sono operai da seguire, io a casa non ci sto!
Non si può andare in spiaggia, e quindi? E quindi abbiamo fatto felici Danny e il suo amichetto, ospite da noi, e la mia amica Valentina ed io ci siamo sparate quattro ore di Lunapark a Fasano.

Se proprio devo dirla tutta, per me andare al Lunapark non è per niente un sacrificio: adoro tornare bambina (anche se forse non sono mai cresciuta).

E poi, complice un addetto delle giostre che si ricordava di noi dall’estate scorsa (in un modo o nell’altro lascio sempre il segno, a volte scrivendo un post nel
Blog e a volte pestando un piede), questa volta è stato Danny a venire a fare una giostra con me, e non io con lui.

All’inizio aveva paura, anche perché era davvero una giostra tosta, anche per i grandi.
Ma dopo avermi vista scendere felice, dal mio primo giro in solitaria, si è fatto coraggio, ed è salito, con me.
Siamo riusciti a farlo scendere solo dopo 3 giri, mentre altri bambini lo guardavano ammirati e un pó invidiosi (bisognava essere alti almeno 1,30, ma per lui avevano fatto una piccola eccezione di 5 cm).

Il mio ometto sta crescendo, e ieri, a 10 giorni dal suo arrivo, finalmente si è potuto godere il cristallino mare pugliese.
Porca paletta come picchiava il sole. Ieri sera, a cena in pizzeria, avevo i classici brividi da sole, o forse erano brividi di gioia…

Oggi alle 7 sono arrivati due operai che stanno facendo i vialetti con le chianche (pietre) tra la casa e il grill, la casa e la piscina etc.
Visto che dovevano lavorare in esterno, ho pensato di lasciare il cancello accostato, per dormire un pó di più.
Peccato che quelli della vigilanza siano passati, di notte, e lo abbiano chiuso, argh.
Almeno ora so che sono attenti ed efficienti, e come tutte le mattine, mi godo il silenzio della campagna, prima del risveglio dei piccoli guerrieri.
E visto che domani, finalmente, arriva il marito, ora, da brava mogliettina, vado a pulire.
Prima o poi inizieranno le mie vacanze no?!?!??!??

Buon fine settimana a tutti.

 

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