3,2,1…32: CONTEST!

 
-3
-3  a cosa?
-3 mesi alla prova costume!!!
Aiutooo
E quindi?
E quindi ho deciso di fare un contest utile, utilissimo!
La vincitrice del contest avrà in regalo un abbonamento trimestrale per una palestra super innovativa, di Milano, di cui vi avevo già parlato nel mio blog: Mrs Sporty
Mrs Sporty  è una palestra, per sole donne, in cui gli allenamenti sono a circuito, e durano 32 minuti.
Si utilizzano a corpo libero step, pedane, balance board e flexibar,  e si chiude il cerchio utilizzando macchine idrauliche della Technogym.
Si tratta di allenamenti adatti a donne di tutte le età, perchè ciascuna può modulare la forza e l’intensità a seconda delle proprie capacità e possibilità.
Mrs Sporty è un marchio tedesco, cofondato dalla tennista Steffi Graf, ed è leader in Europa nel fitness al femminile. 
L’abbonamento che regaleremo é completamente open: potrete andare il giorno che vorrete, all’ora in cui vorrete e senza prenotare.
Ci si inserisce nel circuito nella prima stazione libera e da lì si calcolano 3 giri completi di circuito (che si fanno nei famosi 32 minuti) 
La frequenza minima che consigliano, per ottenere buoni risultati, sono 2 o 3 volte alla settimana, ma volendo si può andare anche tutti i giorni.
 
Ma ora torniamo al CONTEST.
Cosa bisogna fare per poter partecipare al contest “3,2,1…32”?
1) fatevi scattare, o scattetevi, una foto mentre fate una qualsiasi attività fisica (non vietata ai minori di 18 anni! Grasssie)
2) mandatemi la vostra foto a bgaravelli@temperateitacchi.com
3) mandatemi la foto entro giovedì 27 marzo
4) Se vi va condividete il post del contest sulla vostra pagina e date modo anche ai vostri amici di partecipare!
5) Ho scritto “amici”  perché al contest possono partecipare anche gli uomini. L’eventuale vittoria di un uomo sarebbe un’ottima occasione per fare un bel regalo ad un’amica!
6) Non possono vincere l’abbonamento donne che sono già state socie della palestra.
I titolari di Mrs Sporty sceglieranno la foto più bella, più divertente, più significativa.
Avanti che aspettate?
Andate in palestra, andate a camminare, andate a correre, a sciare, fate le flessioni, fate i gradini di casa, fatevi una bella nuotata in vasca da bagno, e scattate!
Un pò come fa spesso una blogger che conosco bene, molto bene.
Barbara
 
 
Mrs.Sporty si trova in via Frapolli ang. via Sighele 2 – 20133 Milano – Tel 02 49580390
Orari di apertura: lun-ven h 9-14,30 / 16-21 e sab h 9-13
Autobus: 54, 38, 90-91, 93 
Tram: 5
Parcheggio convenzionato davanti all’ingresso della palestra: € 2 per 90 minuti
 
Esempi di foto adatte a questo contest!
Esempi di foto adatte a questo contest!
 
 
 
 

 

La forza di facebook

 
Ho provato a starci di meno, ma non ci riesco
Ci ho provato davvero, ma non ci riesco.
Facebook mi fa bene.
Facebook mi aiuta.
So che può sembrare assurdo, ma facebook mi sta dando un sacco di forza.
Io posso sembrare forte, ma non lo sono.
Io posso sembrare una tosta, ma non lo sono.
Io sembro una con una forza di volontà pazzesca, ma non è così.
O per lo meno non l’avrei , di mio.
Ma ora che ho scoperto il trucco, sto migliorando!
Il mio trucco è facebook.
Il mio trucco è condividere.
Se scrivi a tutti che sei a dieta e poi dopo due giorni ti fai beccare mentre mangi 1 kg di carbonara, che figura ci fai?
Ho tanti difetti, tantissimi, ma sono orgogliosa, eh che cavolo!
Se decido di mettermi a dieta, e lo dico solo a mio marito, chi se ne importa se il giorno dopo decido che non ne ho più voglia.
Ma se decido di fare, per esempio, un digiuno, e lo scrivo su facebook, allora sì che ho un grande, grandissimo motivo in più per andare avanti, e mantenere la promessa, fatta a me stessa.
Sono i miei “amici” di facebook che spesso mi danno la forza necessaria per non arrendermi, per sorridere anche quando non ne avrei voglia, e per non mollare, mai.
Sono le persone che magari non mi hanno neanche mai vista, ma credono in me…
Sono loro che spesso mi danno la forza di essere quella che sono.
Sono sempre stata un’entusiasta, un amante della vita.
Ma da quando sono entrata in facebook, forse sono pure “peggiorata”.
Lo so che a volte chi sorride sempre può sembrare stupida, e forse un pochino lo sono anche.
Leggere certi messaggi che mi arrivano in privato, mi rende felice.
Sorrido, e a volte mi commuovo pure, quando leggo di tante donne che mi ringraziano per quello che faccio, per quello che suggerisco, per come sono, per l’entusiasmo che trasmetto.
Io non faccio nessuna fatica.
Io sono fatta così, mi viene proprio facile e naturale.
Tanto curiosa, sempre pronta a sperimentare cose nuove e a condividere quello che penso possa fare del bene anche agli altri.
Sono caduta tante volte, ma sorrido e mi rialzo, come i bambini quando inciampano, ma capiscono subito di non essersi fatti male.
Ecco, forse la mia fortuna è che non riesco a crescere, non ho voglia di crescere.
Spuntano le prime rughe, e in cima alle scale di casa a volte ho il fiatone.
Ma con il mio, a volte quasi infantile, entusiasmo, vado avanti, felice.
Ci sono giorni in cui mi sveglio di pessimo umore senza neanche capire il perché, come oggi.
Ma poi esco, vedo il sole, il sorriso di mio figlio, e mi passa tutto.
Il bicchiere all’inizio può sembrarmi metà vuoto, ma poi finisce sempre che mi ricordo che è anche metà pieno…
A volte mi viene l’ansia al solo pensiero di tutte le cose che devo fare durante la giornata, ma poi inizio a farle, e l’ansia mi passa.
A volte mi sento sola, ma poi apro facebook , leggo un commento, un messaggio, e quel senso di solitudine mi passa.
Un paio di sere fa stavo per avere uno dei miei attacchi di “fame”.
Era tanto che non li avevo.
Mi sono alzata, sono andata in cucina e ho aperto la scatola dei biscotti…
Ho infilato dentro la mano, e mi sono bloccata.
Cosa penserebbero tutte le mie “amiche” che ora stanno digiunando, perché lo hanno letto nel mio blog, e hanno voluto provarci anche loro?!
Mi hanno scritto che mi stimano, per la mia forza di volontà, e io cosa faccio?
Mangio una manciata di biscotti al cioccolato dopo cena?
Eh no!
Alla fine ho mangiato uno jogurt di soia alla frutta, e sono andata a letto soddisfatta e felice.
Felice di sentirmi più forte, grazie ai miei nuovi amici virtuali, e a quelli in carne ed ossa!
Grazie, davvero.
Barbara
 

Perchè non ci dormite voi sulla panchina?

 
Ieri sera sono andata a cena fuori con mia madre, con mio figlio e con un’amica di mia mamma.
Sono venuta in montagna per un week-end lungo, con mia mamma e mio figlio, suo nipote.
Sono venuta in montagna per far sciare mio figlio.
Se posso scegliere tra la montagna e il mare, scelgo il mare.
Non è sempre stato così, ma ora lo è.
Quest’anno appena ho un fine settimana libero, scappo in Puglia, in cantiere, con mio marito, e spesso Danny lo lasciamo alle nonne.
Quando scendiamo in Puglia, per seguire i lavori, non abbiamo tanto tempo libero, e Danny si stufa.
Un lungo week-end in montagna glielo dovevo.
Siamo a Cortina.
A Cortina, essendo veneziana, ci sono cresciuta, e ho tanti amici.
A Cortina, se vuoi, puoi sciare tutto il giorno e fare le 3 di notte tutte le sere.
Ma se vengo in montagna per far sciare mio figlio, mi sveglio massimo alle 8 e alle 21 sono in pigiama.
C’è anche mia mamma, quindi la sera potrei anche uscire, ma poi?
La mattina chi mi tira giù dal letto?
Una gru?
Ma torniamo a ieri sera.
Tutte le volte che vengo a Cortina devo per forza andare a cena al Camin.
Al Camin fanno uno spaghetto pazzesco con le cipolle, le fave e il guanciale.
Danny ieri ha sciato tre ore e oggi si ripete.
Ho prenotato il ristorante alle 19.45, in modo da riuscire a metterlo a letto al massimo per le 21.30.
Mi sembrava la soluzione ideale per non dover rinunciare al mio spaghetto e per non strapazzare troppo il mio cucciolo.
Stavamo uscendo dal ristorante per andare a casa, ed ecco che vedo entrare una coppia.
Il papà aveva in braccio un bambino di circa 3 anni che dormiva, pesantemente.
Lo guardo con tenerezza e il papà mi dice “Purtroppo è crollato! Oggi ha sciato”.
Putroppo? E te credo!
Dietro al padre arriva la mamma, che si trascina dietro un bambino di circa 6 anni che piagnucolando le dice: “Mamma, ma io sono stanco! Perché dobbiamo andare al ristorante?”
A quel punto la mamma, senza neanche guardarlo in faccia, risponde infastidita:”Non ti preoccupare, tanto adesso noi ceniamo e tu ti metti su una panchina e dormi”.
Ma brutti dementi!
Ma perché non vi mettete voi su una panchina e non vi fare una bella dormita?
Ma una dormita bella lunga che magari vi faccia ritrovare i neuroni perduti!
Non hai una tata? Non hai un parente o un amico che ti possa tenere i bambini?
Bene!
E allora prenota il ristorante ad un orario decente e consono.
Scusate, ma io queste cose non le sopporto.
L’egoismo atavico di certi genitori non lo capisco.
Se non sei pronto a fare certe rinuncie e a cambiare i tuoi ritmi di vita… Non li fare i figli!
Ieri sera avevo un aperitivo, una cena e una festa.
All’aperitivo ci sono andata presto, con mia mamma e mio figlio, e poi sono andata a cena con loro.
Nella vita non si può voler tutto, non si può far finta che le cose siamo uguali a prima.
Il tempo passa, e le priorità cambiano.
I bambini non sono cani da tenere al guinzaglio e da far sdraiare sotto o sopra una panchina.
I bambini hanno i loro bisogni e i loro ritmi.
Adesso vado che ho promesso a mio figlio che oggi la mamma avrebbe sciato con lui.
In questo week-end, per ora, non ho sciato.
In questo week-end ho deciso di riposare, di sdraiarmi al sole e di rilassarmi.
Ne avevo davvero bisogno.
Ho giusto fatto un paio di lunghe camminate.
Secondo voi quanta voglia posso avere oggi di sciare?
Ma me lo ha chiesto lui, e questo è il SUO fine settimana in montagna.
Ecco, appunto…
I tempi cambiano, e le priorità pure.
Barbara
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Parliamo un po’ di Fiorello…

Colori, profumi e sapori della vera grande bellezza. Sottotitolo: la ricetta originale di “riso, patate e cozze”.

 
Innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma il mio blog, per colpa di cause a me sconosciute, si è bloccato per più di 48 ore.
So solo che si è trattato di un problema di server, ma visto che io di queste cose non ci capisco un tubo…ci rinuncio e vado avanti, come se nienteanfuss!
Lo scorso week-end sono stata in Puglia, con mio marito.
Abbiamo lasciato Danny boy dalla Santa nonna, a Monza, e siamo scappati.
Ci piace tanto scappare, ogni tanto.
Ai gentori fa benissimo scappare, ogni tanto.
E ai figli fa bene staccarsi dai genitori, spesso.
Venerdì era il mio compleanno, e festeggiarlo in cantiere mi era sembrata una fantasmagorica idea.
Siamo partiti da Bergamo venerdì mattina con il volo Rynair delle 8.35, e alle 11.30 eravamo già in cantiere.
Era prevista pioggia, ma l’intensità della mia gioia e il calore del mio amore per quella tera, hanno attirato il sole.
Essere positive aiuta, giuro!
Un volo low-cost, una favolosa offerta per “Borgo Egnazia“, un incredibile hotel vicino al mare, e il sogno aveva preso forma.
Era forte la speranza di avere un pò di tempo libero per rilassarci, nella loro fantastica Spa, e invece…
E invece siamo rimasti in cantiere fino alle 15, abbiamo mangiato un panzerotto al volo, al sole, e poi siamo andati a recuperare un letto che avevamo comprato in un mercatino l’ultima volta che siamo scesi in Puglia.
Mi ero innamorata a prima vista di quel letto, e lo volevo, fortissimamente.
Ma dove lo avrei messo?
Santa Monica aveva risolto il problema, facendomelo “parcheggiare” nei suoi trulli, ma mica potevo lasciarlo lì fino a giugno!
Alle 17 eravamo pronti, nel loft di Bernardo, in attesa del camion partito il giorno prima da Milano.
Bernardo Palazzo è un nostro amico artista che realizza tavoli, librerie, lampade e tante altri oggetti stupendi.
Bernardo ci ha gentilmente messo a disposizione uno spazio per stivare i nostri mobili e  altre cosucce.
In Puglia, se possono aiutarti, si fanno in quattro.
E’ disarmante la gentilezza e la disponibilità di tutti.
E ve lo dice una che è abituata ad arrangiarsi da sola, e che fa molta fatica a chiedere.
Ma con loro non devi neanche chiedere: ai pugliesi basta uno sguardo per capire se hai bisogno di loro, e giocano d’anticipo.
Il camion è arrivato un pò in ritardo, e quindi alla fine siamo arrivati in hotel intorno alle 20.
Giusto il tempo di una veloce doccia e poi via, a festeggiare il mio compleanno.
Una cenetta davanti al camino dell’Antica Lama, con mio marito e due nostri amici che vivono giù.
Non potevo chiedere di più (e fa pure rima).
Al ritorno in hotel ho anche trovato, in camera, un tavolo apparecchiato, con un’altra torta (bye bye dieta) e una bella boccia, con 2 flûte.
Non puoi dire ad un amico pugliese che è il tuo compleanno, se sai che conosce il proprietario dell’hotel…
Sabato ci siamo svegliati con calma, abbiamo fatto una spledida colazione in hotel e poi siamo andati da un antiquario di Bari che aveva scovato mio marito su internet.
Abbiamo trovato un bellissimo tappeto di pastine che metteremo nella sala da pranzo.
Che emozione!
 Il cantiere sta andando avanti velocissimo, la casa prende forma e io inzio ad immaginare le nostre cenette col maritino che griglia, io che salto in padella le verdure fresche del nostro orto, e Danny che si arrampica sugli alberi per raccogliere la frutta.
Adoro queste immagini così bucoliche, che prendono forma nella mia testolina (Ok, ok: testona!)
 Possiamo correre a destra e sinistra anche tutto il giorno, ma la regola è che a pranzo e a cena ci si ferma, ci si siede, e si gode dei sapori e dei profumi che la Puglia regala.
 Ecco che sabato, grazie al consiglio di un altro amico, siamo finiti alla pescheria “Il defino”, ad Ostuni.
Entri in pescheria, scegli ciò che più ti piace dal banco del pesce, e poi ti siedi al ritorante lì dietro, e aspetti il tuo pesce fresco, da loro cucinato.
Un pò come succede nelle macellerie di Cisternino, solo che lì si mangia pesce.
Fantastico!
 Il pomeriggio è stato un po’ meno romantico perchè siamo andati in giro per outlet in cerca di elettrodomenstici, ma dopo un veloce pit stop in hotel, ce ne siamo andati all’ “Osteria del porto” a Savelletri, e ci siamo goduti i loro fantastici ricci, mentre fuori pioveva.
Ero così incerta sul primo, che alla fine ho mangiato “riso, patate e cozze” come antipasto, e “spaghetti con i ricci” come primo.
La dieta si può interrompere per un giorno, o no?!
La mia tiella di “Riso, patate e cozze” era talmente sublime, che quatta quatta, ho raggiunto il titolare del ristorante che stava fumando fuori e, con la scusa di fumare una sigaretta con lui, mi sono fatta dare la ricetta che vi metto qui sotto, tiè!
Domenica, finalmente, ci siamo goduti la Spa dell’hotel.
Eh che cavolo!
Dopo due giorni in giro tra outlet, cantiere, magazzini, traslochi e chi più ne ha più ne metta, ce l’eravamo meritata, no?!
 Alle 19.40 avevamo il nostro volo di rientro da Brindisi e quindi avevamo tutto il tempo per farci un’altra mangiata di pesce al sole, sul mare.
Avere tanti amici Pugliesi pronti a consigliarti certi posticini, è davvero una grande fortuna.
Non so se saremmo mai arrivati da soli allo “Scalo“, a Marina di Novaglie.
Che posti fantastici che ci sono in Puglia.
Quanto amo la Puglia.
Quanto sono felice di aver scelto la Puglia.
Dopo pranzo poi…
Ho una cara amica di Milano, Sabina, che con la sua “I quattro Pois“, fa biancheria per la casa personalizzata: accappatoi con le iniziali, asciugamani con inserti in lino, tovaglie su misura, lenzuola di tutti i colori e fantasie e tessuti d’arredo dove il cliente può addirittura scegliere lo spessore delle righe.
 Pensate a come possa sbizzarrirsi una come con una come Sabina, che ti lascia campo libero.
Ma non solo…
Sabina sa bene quanto io sia curiosa e, sapendo che stavo andando in Puglia, mi ha fatto un regalo pazzesco: mi ha mandato a visitare il laboratorio con il quale lavora.
Alessandro, il titolare del laboratorio, ci è addirittura venuto a prendere al ristorante, per essere sicuro che non ci perdessimo (alcune sarde erano chiuse per la sfilata di Carnevale).
Alessandro ha aperto per noi il laboratorio, di domenica.
Ci ha fatto vedere come funziona un’antica macchina per fare le passamanerie (che usano ancora), come si avvolgono le giganti matasse di filo che vengono poi posizionate accanto alle macchine tessitrici, ci ha spiegato il funzionamento delle macchine che servono per fare le trapunte, delle macchine da ricamo e tante altre cose bellissime…
Che dire?
 In Puglia sanno cosa sia l’ospitalità e soprattutto fanno delle cose pazzesche.
Non vi dico cosa non ho visto: spugne, tessuti di cotone, canapa, lino, passamanerie.
Ho fatto le foto dei tessuti che mi sono piaciuti di più, e che vorrei usare per la nostra casa, e ho mandato subito una decina di whatsapp alla mia amica Sabina.
Grazie, grazie a tutti, davvero.
Ogni volta che scendiamo in Puglia è un susseguirsi di colori, emozioni, profumi e passioni…
E poi quegli ulivi, quelle distese di fiori gialli.
Il mare, il sole, il caldo sulla pelle.
Grazie Puglia, grazie amici.
Barbara
La vera ricetta per RISO PATATE E COZZE: 
In una teglia da forno (sarebbe perfetta una “tiella” di coccio) fate una base di pomodorini a dadini, cipolla tagliata fine e aggiungete un filo di olio, prezzemolo tagliato fine fine e acqua delle cozze (che avrete aperto prima da crude ).
Proseguite con uno strato di patate tagliate sottilissime (devo essere quasi trasparenti), andate avanti con uno strato di cozze, che metterete vicine vicine col loro guscio di sotto, cospargete il tutto con una manciata di riso x risotto (va benissimo il Carnaroli), e andate avanti con un filo di olio e un altro strato di pomodorini, pepe e pecorino grattugiato e proseguite come prima.
Per ultimo mettete altre patate, pecorino e un filo di olio. 
Mettete il tutto in forno a 180/200 gradi dopo aver bagnato il tutto con un pò di vino bianco e brodo di pesce, fino a coprire le vostre prelibatezze.
Per 50 minuti cucinate la teglia coperta con stagnola e poi altri 10 senza stagnola, grill.
Ovviamente i minuti di cottura dipenderanno dalla grandezza della teglia che avrete fatto!
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Più uno, con tanto amore!

I bambini vanno aiutati a fare i compiti?

 
I bambini vanno aiutati o no a fare i compiti?
Bella domanda questa!
E’ da un mesetto che mi ronza in testa questa domanda, ma non so darmi una risposta.
E’ da quando ho iscritto mio figlio alle elementari che ho gli incubi di notte:
i compiti
i compiti
i compiti
aiuto
i compiti
E’ da tanti anni che non faccio più i compiti, parecchi anni.
Mi ricorderò ancora tutte le regioni, i capoluoghi di provincia, i capoluoghi, i fiumi, gli affluenti, i confini…
E le guerre? Le date? I nemici? Gli amici? Le alleanze?
E poi la matematica, la geometria…
Base minore x base maggiore x altezza : 2?
Aiutooo
E ora?
Ora siamo alle addizioni, e fino a lì ce la posso fare.
Ma devo aiutarlo?
Quanto devo aiutarlo?
Ci sono le voci delle amiche più grandi con i figli più grandi che riecheggiando dentro di me: ” Non aiutarloooooooo. Se inizi ad aiutarlo ora poi dovrai aiutarlo per sempreeeeeeeeeee. Fidatiiiiiiiii, ascoltamiiiiiiiii”
Ma come faccio a non aiutarlo, dai!
Allora ho pensato che faccio mezzo e mezzo: un po’ lo aiuto, per i concetti principali, e poi la lascio da solo a finire con gli esempi, le colorazioni e tricche e tracche.
Ma che fatica, che pazienza!
Qualcuno di voi conosce un negozio dove vendono della pazienza?
Faccio subito un bonifico, un assegno, in bianco!
Salta un quadretto tra una lettera e l’altra, salta due quadretti tra una riga e l’altra…
E di che colore vanno fatte le A?
E le E?
Ma io tra 3 giorni faccio 44 anni!!!
Come erano messi i gatti?
In fila per 6 col resto di 2?
Ecco, appunto: il resto!
Aiutooo
Barbara
 
 

Un coniglio facile facile

Non avevo mai cucinato il coniglio in vita mia, e ieri sera ho fatto bingo!

Giovedì sera stavo come sempre guardando Masterchef, e uno dei concorrenti ha cucinato un coniglio pazzesco.
Coniglio?
Mai fatto coniglio in vita mia.
Dovete sapere che io, fino a 10 anni fa, sapevo fare giusto una pasta in bianco, o con un sugo di quelli già pronti, e al massimo una maxi insalatona.
I primi anni in cui vivevo a Milano, da sola, facevo spesso cene a casa e il menù era:
1) pasta con sugo alla Giulio Cesare (la avevo magiata una volta in un ristorante) nella mia versione speciale fatta con barattolo di sugo già pronto, barattolo di pesto già pronto e panna da cucina, ovviamente già pronta. Il tutto mescolato e buttato sulla pasta.
2) insalatona mista con quello che capitava e per finire
3) gelato portato dagli amici invitati
Era sempre il solito menù, ma per fortuna la gente veniva per la compagnia: gli uomini per conoscere le mie amiche carine e le mie amiche carine per conoscere i miei amici carini.
Marta Flavi, in confronto a me, era una dilettante!
Ma 10 anni fa…
10 anni fa il mio attuale marito è venuto a vivere con me!
E con chi viveva prima di venire a vivere con me?
Con la sua mamma che della cucina è la regina (sono nata poetessa, scusate)
E quindi?
E quindi 10 anni fa mi è scattato l’orgoglio, ho fatto un mutuo e ho iniziato a comprare qualsiasi libro da cucina e non solo…
Ho comprato anche tutti gli attrezzi da cucina in vendita sul mercato: dai robot ai sac à poche, dai coltelli di ceramica al sifone per fare le spume.
Ovviamente la metà delle cose sono ancora nuove di zecca, ma il saperle che le ho mi da tanta sicurezza,ahah.
Le mie amiche brave in cucina ormai quando sentono squillare il loro cellulare, e vedono il mio numero di telefono, iniziano a ridere.
“Scusa quanto deve stare l’arrosto in forno? Ma il polpo, per farlo venire morbido, lo devo mettere in acqua scongelato o ancora congelato?”
E queste sono le domande meno stupide, ve lo assicuro.
Fatto sta che alla fine, se le ricette che leggo o che mi danno, sono belle precise, spesso mi vengono, e il mio orgoglio si gonfia.
Ma torniamo al coniglio.
Ieri sono andata in macelleria e l’ho comprato, poi mi sono avvicinata alla proprietaria, in cassa, ho pagato e, a bassa voce, le ho chiesto:”Mi dica, mi dica, ma come lo faccio sto coniglio?”
Nessuno meglio della proprietaria di una macelleria può dirti come cucinare della carne!
Iniziamo come sempre dagli i
INGREDIENTI per 4
1 kg circa di coniglio (io me lo sono fatto tagliare a pezzi)
1 barattolo di sugo di pomodoro già pronto
1 carota, 1 cipolla e 1 gambo di sedano per il soffritto
Mezzo bicchiere di vino bianco da cucina
Un ciuffetto misto di salvia, prezzemolo e rosmarino.
Olio, aceto, brodo granulare di carne o un dado, e acqua
Se avete tutto INIZIAMO:
Sciacquare il coniglio sotto l’acqua e metterlo a bagno in una ciotola con acqua e aceto.
Preparate un bel soffittino con olio, una cipolla, una carota e un gambo di sedano, tagliati tutti fini fini.
Asciugate i vostri pezzi di coniglio tamponandoli e metteteli in padella a rosolare, sfumando con mezzo bicchiere di vino bianco.
Quando saranno belli rosolati aggiungete 1 bicchiere di acqua, poco più di mezzo barattolo di pomodoro già pronto,un misurino di dado granulare di carne, o un dado, abbassate il fuoco e coprite.
A quel punto mettete il vostro timer su “60 minuti” è andate ad apparecchiare la tavola.
Io come contorno ho fatto delle semplici patate lesse poi tagliate a tocchetti e passate al forno col olio e rosmarino, ma si può fare anche il purè o la zucca al forno, o una bella insalata verde mista con due pomodorini.
Ogni tanto andate a controllare e a girare i pezzi e, se serve, aggiungete salsa di pomodoro (se vi piace bello “pomodoroso”) o acqua.
A 10 minuti dalla fine della cottura, aggiungete un bel trito di rosmarino, salvia e prezzemolo.
In un’ora voi avrete il vostro ottimo coniglio morbido morbido, gustoso gustoso, e Jessica si dovrà trovare un nuovo amante peloso.
Bye bye Roger!
Barbara

32 minuti, e passa la paura!

 
Ho aperto un blog anche perché sono una curiosa.
Ho  aperto un blog perché, dopo aver curiosato, mi piace condividere le mie scoperte.
E il bello è che da quando ho un blog, spesso capita che siano le scoperte a venire direttamente da me.
Ormai non è più un segreto per nessuno che, da il giorno in sono rimasta incinta, cerco di stare più attenta alla linea.
Mi piace mangiare e quindi, laddove non riesco ad arrivare con le diete, ci arrivo con l’esercizio fisico.
Il mio problema è che non posso annoiarmi.
Adoro essere di buon umore e mi piace pure arrabbiarmi, ogni tanto.
Ma annoiarmi proprio no.
E quindi diversifico.
E quindi da ragazzina ho provato il nuoto, il tennis, il golf, il pianoforte, la danza classica e la danza moderna, ma non solo.
Di tutto, ma mai per troppo.
E ora, che sono una ragazzina giusto un pochino cresciuta, è lo stesso: un giorno corro, un giorno faccio acqua gym, poi provo Crossfit per 4 mesi, poi torno a casa con dei dolori assurdi, e decido di smettere.
Un giorno vado in bici e un giorno faccio le scale di casa.
Tutto fuorchè entrare in sala pesi.
Io odiooooo la sala pesi.
Mi annoio in sala pesi.
Batto la fiacca in sala pesi.
Avrei bisogno di un personal con la frusta, ma i personal costano tanto, e non hanno la frusta.
E poi, in privato su facebook, arriva un messaggio : “Ciao, ti seguo nel tuo blog e vedo quanto tempo dedichi al tuo corpo. Mio marito ed io abbiamo aperto una palestra, per sole donne, dove gli allenamenti durano 32 minuti. Perché non vieni a trovarci?”
A parte il fatto che il 32 è uno dei mie 4 numeri fortunati, ma pensate forse che avrei potuto rinunciare ad un invito così allettante?!
Provare un nuovo tipo di allenamento e per di più della durata di solo 32 minuti?
Per un attimo la mia mente è tornata a quando, per 4 mesi, ho provato a fare Crossfit.
Allenamenti brevi, ma intensi, molto intensi, troppo intensi.
Ho chiamato Stefania, la mia motivatrice, e , assieme, siamo andate incontro a 32 minuti di puro ignoto.
Appena arrivate abbiamo visto l’openspace, le macchine, gli attrezzi a corpo libero e donne di tutte le età che facevano diversi esercizi.
Bo? 
Sarà mica che si tratta di un allenamento di quelli soft che ti fanno perdere 32 minuti e non danno nessun risultato se non a luuuuuuuungo, lunghissimo termine?!
Vabbè, ormai eravamo lì e ci sembrava brutto scappare.
Risultato?
Morte, a pezzi, sderenate.
Il bello di quei 32 minuti è che l’intensità degli esercizi può variare a seconda della donna che li fa, e non esiste il rischio di annoiarsi.
Ogni esercizio del circuito dura circa 40 secondi e il circuito, in 32 minuti, viene fatto 3 volte.
Alla fine di ogni esercizio si sente una voce registrata che dice a tutte di passare alla postazione successiva: davvero impossibile annoiarsi e battere la fiacca!
A corpo libero si usano step, pedane, balance board e flexibar,  e a queste si vanno ad aggiungere alcune macchine idrauliche della Technogym.
In queste macchine non bisogna impostare i pesi: sono macchine che oppongono resistenza rispetto alla forza che ciascuna persona esercita, quindi non si corre mai il rischio di fare uno sforzo superiore alle proprie possibilità.
Ecco perché si tratta di allenamenti adatti a donne di tutte le età.
Ciascuna può modulare la forza e l’intensità  a seconda delle proprie capacità e possibilità.
Alla fine di ogni allenamento si può fare stretching seguite dalle ragazze, laureate in scienze motorie, che sono lì a disposizione per dare assistenza e per spiegare i diversi esercizi.
Ogni 6 settimane, in modo del tutto riservato,  c’è il controllo di peso, circonferenze e pressione.
Gli esercizi cambiano ogni 3 settimane, proprio per non far annoiare e per andare a sollecitare fasce muscolari sempre diverse.
Mrs Sporty (così si chiama questa palestra) è un marchio tedesco, cofondato dalla tennista Steffi Graf e leader in Europa nel fitness al femminile.
Mrs Sporty è perfetta per quelle donne che, molto impegnate tra lavoro, casa e figli, vogliono tenersi in forma, ma hanno bisogno di ottimizzare i tempi.
Mrs Sporty è l’ideale per le donne stufe delle palestre convenzionali in cui si perde molto tempo e in cui non si è seguite se non dopo aver pagato delle belle cifre.
La frequenza minima che consigliano per ottenere risultati sono 2 o 3 volte alla settimana, ma volendo si può andare anche tutti i giorni.
Temperateitacchi, metteteli in armadio e passate con le vostre scarpe da ginnastica per fare tre giorni di prova, GRATIS 
32 minuti, e passa la paura, di non riuscire a tornare in forma.
Ci si vede lì!
Barbara
 
PER INFORMAZIONI:
Mrs.Sporty, Via Frapolli ang. via Sighele 2 – 20133 Milano
Tel 02 49580390
Orari di apertura: lun-ven h 9-14,30 / 16-21 e sab h 9-13
Autobus: 54, 38, 90-91, 93Tram: 5
Parcheggio convenzionato davanti all’ingresso della palestra: € 2 per 90 minuti
Sito: www.mrssporty.it
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Risotto nebbiolo e taleggio

 
E dopo una piccola assenza, forzata, rieccomi con una bella ricettina.
Scusate, ma mentre ero a digiuno non è che avessi proprio voglia di parlare e scrivere di cibo, ops.
Non avevo fame, ma voglia sììì.
Visto che a Milano è brutto tempo, e piove, oggi mi è tornata in mente un’ottima e facile ricetta della mia amica Valentina: un bel vulcano di risotto al Nebbiolo ripieno di lava-taleggio.
ingredienti risottofotoIniziamo come sempre con la LISTA DELLA SPESA
Per 4 persone direi che ci vogliono:
300 grammi di riso da risotto (quello che avete in casa. Io uso il Carnaroli)
1 confezione di Taleggio (a me piace bello saporito)
Almeno 3 bicchieri di Nebbiolo
brodo (dado, granulare, fato in casa. Quello che vi è più comodo)
1 confezione di panna fresca (se lo volete più leggero usate il latte)
Se avete tutto INIZIAMO:
Fate un soffrittino con olio e cipolla, come si fa per qualsiasi risotto, e mettete in pentola il vostro riso.
Fate rosolare un minimo il riso e poi versate 2 bicchieri di Nebbiolo, e andate avanti a cuocere fino a che non si asciuga.
Continuate la cottura col brodo, e almeno 1 altro bicchiere di nebbiolo (più vino metterete e più intenso sarà il sapore!)
Alla fine aggiungete burro e parmigiano reggiano, per mantecare.
Mentre cuoce il risotto fate la vostra “lava” sciogliendo il vostro taleggio, tagliato a dadini, nella panna.
Quando sarà tutto pronto, impiattate mettendo sul vostro piatto un po’ di risotto, facendo un buco nel centro, come se fosse un vulcano, e colandoci dentro la vostra lava di taleggio.
Un spolverata di formaggio grana, et voilà.
Che vogliaaa!!!
Barbara