Melanzane fritte ripiene di bucatini: oh yes!

 
Una volta quando andavo a cena con le mie amiche, si finiva sempre col parlare di uomini, di feste, di vacanze e al massimo di borse.
Adesso quando vado a cena con le mie amiche, si finisce sempre col parlare di figli o al massimo di ricette.
Fino a circa 8 anni fa sapevo giusto cucinare un piatto di pasta o un petto di pollo.
Fino a circa 8 anni fa io mi nutrivo principalmente con le insalatone degli avanzi.
Aprivo in frigo e buttavo, in una ciotolona, tutti gli avanzi che trovavo.
Ma ora che ho scoperto che sono una discreta esecutrice, quando posso chiedo alle amiche le loro ricette migliori, e provo a realizzarle.
Ho scritto “esecutrice”, perché non ho un grande spirito di inventiva (in cucina), ma se ho una ricetta spiegata bene, allora di solito mi riesce.
Due sabati fa ero a cena al 4cento con delle amiche e parlando di cibo e di ricette varie, Valentina salta fuori con le melanzane ripiene di pasta.
Melanzane ripiene di pasta? 
Magari tanti di voi le hanno già mangiate, ma io non le avevo neanche mai sentite nominare.
Premetto che mi sono venute buonissime, ma che ci sono alcune migliorie che si possono apportare quindi vi metto le foto, ma non prendetele come Vangelo perché non è proprio così che sarebbero dovute venire, Diciamo che esteticamente potevano venire meglio, ma che il gusto era da paura!
melanzingredfotoIniziamo come sempre dalla LISTA DELLA SPESA
1 Bottiglia di passata di pomodoro (io uso la Mutti)
3 melanzane di quelle lunghe viola (io ho usato quelle tonde, ma con le lunghe è più facile)
1 pezzo di ricotta da forno (quella da grattare)
e grana grattuggiato (non so quanto, vado a occhio, ma tanto!)
200 grammi di bucatini (andrebbe fatto con un’altra pasta siciliana simile ai bucatini, ma i bucatini vano benissimo)
Olio per friggere (l’ideale sarebbe sempre friggere con olio di oliva) e sale
Un piccolo mestolo o qualcosa di simile (va bene anche quello per fare le palline di gelato)
 
Se avete tutto INIZIAMO
Fate bollire l’acqua per la pasta, salatela e cucinate i vostri 200 grammi di bucatini che andranno scolati al super dente, ma proprio super dente.
Per bloccare la cottura, scolateli sotto l’acqua fredda.
Condite i bucatini con un terzo della vostra bottiglia di passata di pomodoro, un bel po’ di ricotta da forno grattuggiata e un filo d’olio.
Una volta pronta la vostra pasta, mettetela da parte.
Tagliate a fette, in lungo, le vostre melanzane lunghe.
Le fette devono essere fini, ma non troppo.
Sappiate che dopo dovrete arrotolarle per “incartare” dei piccoli nidi di bucatini.
Friggete le vostre fette di melanzane, asciugatele, salatele e mettetele da parte ben distanziate sennò si appiccicano (io ho fatto vari strati da 6 fette ciascuno, con lo scottex)
Prendete una teglia da forno, foderatela con la carta da forno (prima la carta bagnaela e strizzatela così aderisce meglio alla teglia) e fate un fondo con un terzo della vostra bottiglia di passata di pomodoro, aggiungete un filo di olio e sale.
A questo punto prendete un mini mestolo e usatelo per girarci dentro piccole dosi dei vostri fusilli conditi con pomodoro e ricotta.
Dovrete fare un mini nido e posizionarlo nel centro di una fettina di melanzana fritta e poi chiudere la melanzana a fagottino o a involtino (come vi viene più facile)
Continuate così e riempite la vostra teglia di mini fagottini di melanzane ripieni di pasta.
Devono essere tanti da riempire la teglia e tutti belli vicini vicini.
melanzinvoltinofotoIo avevo usato le melanzane tonde e quindi più che dei fagottini mi sono venuti dei mini panzerotti, ma il gusto non cambia (se mi sentisse Cracco!!!)
Una volta riempita la vostra teglia, coprite tutto con la passata di pomodoro che vi è rimasta, salate, versate un filo di olio e poi finite il tutto con una bella grattata di ricotta (ma grattatela fine e non grossa come ho fatto io, sennò non si scioglie)
In alternativa alla ricotta, un siciliano che ha un ristorante siciliano e che ho conosciuto ieri sera, mi ha detto che si pò usare il grana (quindi ricotta nella pasta, ma grana sopra tutto).
A quel punto infornate nel forno pre riscaldato a 150 gradi e lasciate dentro per 40 minuti.
Vi dico solo che non ho neanche fatto in tempo di fare la foto del piatto finito: era talmente buono che mi sono concentrata sul mangiare e ho dimenticato di fare la foto.
Provate questa ricetta perchè merita.
Io mi sa che la rifarò la sera della vigilia: piatto povero, ma gustosissimo!
Può sembrare difficile, ma se ci sono riuscita io, ce la potete fare anche voi.
Se i fagottini non vi venissero bene…fregatevene tanto poi li dovrete coprire e non si vedranno più, hihi
Barbara
Fagottini/panzerottini.  Ok, ok, non sono venuti benissimo, ma tanto li ho coperti subbbito!!!

Fagottini/panzerottini. Ok, ok, non sono venuti benissimo, ma tanto li ho coperti subbbito!!!

 
 
 

 

 

 

 

La carica di 101 e Ugo Conti, al Bobino

La festa di radio 101 in collaborazione con la fondazione Rava, e Ugo Conti e la sua band On Stage. E poi il 4 dicembre è pure Santa Barbara, che ve lo dico a fa?!Direi che è una seratina da non perdere no?! E siccome la voce si era già sparsa…ho praticamente già finito i tavoli, ops! Temperateitacchi e venite anche senza tavolo, tanto ci sarà poco da stare seduti.
Besos
Barbara

Clausura forzata, con risalita

 
Dopo 3 giorni chiusi in casa, dopo 3 giorni senza poter andare in palestra, o a camminare, oggi mi sono data una mossa.
Ho lasciato Danny in casa a giocare, e mi sono allenata senza uscire dal palazzo.
Ho sceso i 50 gradini del mio palazzo per 12 volte e li ho risaliti per 12 volte (a volte 2 alla volta).
Fare i calcoli è facile: 600 gradini in discesa e 600 in salita per un totale di 1200 gradini.
Non male no?!
E’ come se fossi salita per 3 volte in cima al Duomo di Milano (sono 201 i gradini del Duomo)
Appena tornata in casa, con i miei super attrezzi comprati da DMail, ho fatto braccia e addominali.
Ovviamente ho terminato il mio allenamento con una bella seduta di stretching.
Devo dire che in questo momento mi sento molto meglio: stanca, ma soddisfatta.
Qualsiasi mamma dopo 3 giorni senza poter uscire di casa, inizia a dare i numeri e poi io se sto troppi giorni senza allenarmi “svalvolo”, sento che mi manca qualcosa.
Tutta colpa della mia amica Stefania che mi ha portato a camminare con lei e che mi ha spesso allenato portandomi al parchetto.
Con lei ho capito che per stare bene e per tenersi in forma, quando non si può andare a fare un bel corso in palestra (io amo acquagym e indoor walking), ci può sempre allenare in altri inaspettati modi.
A volte, per avere un sedere più sodo, basta una panchina su cui sedersi e alzarsi per 100 volte.
Dopo 3 giorni chiusa in casa e 1200 gradini…oggi inizio a sentirmi quasi santa.
Anzi, oggi sono Santa
Oggi è Santa Barbara.
Auguri a tutte le Barbare
Barbara
PS: vorrei riuscire ad entrare presto in una 42/44 e non vorrei dover fare come questa del video. AHAHAHAHHA

collagescalefoto

Con la sicurezza non si scherza!

 
Ormai lo sanno anche i muri che è da domenica che sono chiusa in casa con mio figlio.
Danny boy ha un pò di febbre e tosse (niente di esagggggerato), ma fino a che non si fa una giornata intera senza febbre, a scuola non ce lo rimando.
Ieri mi ero illusa.
Ieri Danny si è svegliato senza febbre ed è rimasto senza febbre tutto il giorno (o quasi).
Abbiamo giocato a battaglia navale (dove ha vinto barando!), abbiamo costruito, distrutto e disegnato.
Abbiamo visto “Turbo” in televisione (ma non lo davano ora al cinema?) perchè Danny lo ha trovato in vendita su Sky e, prima che potessi dire BE, aveva già toccato il tasto sbagliato e lo aveva per sbaglio comprato (mi è venuta bene questa rima).
Ok, ok, ammetto che non sono stata appiccicata a lui proprio tutto tutto il giorno.
La mattina ho fatto venire per due ore la figlia della sua maestra (che tra un esame e l’altro all’università, fa anche la babysitter) e io sono uscita.
Sono andata a fare la spesa e una piccola incursione nel nuovo Tiger di Corso 22 marzo.
Ho fatto qualche danno comprando cose che forse non userò mai, ma sono tornata a casa felice.
Dopo 3 giorni chiusa in casa avevo bisogno di aria, e di un pò di futile shopping compulsivo.
Alle ore 19 tutte le mie speranze si sono spente: a Danny boy è risalita la febbre a 37,7 e in quel momento ho capito che per lui, le porte della scuola, sarebbero rimaste chiuse.
Aiutooooo!
Avevo bisogno di un po’ di aria extra e forse di un altro acquisto futile e compulsivo, questa volta online.
Peccato che invece di rilassarmi mi si è infiammato un nervo, IL nervo.
fotoMa come?! Adesso online, in uno dei siti in cui spesso ho trovato cose utili a prezzi modici, mi vendono dei ganci che servono per interrompere quel fastidioso BIP BIP che si sente in macchina quando uno non allaccia la cintura di sicurezza?!
Ma perdindirindina (avrei preferito scrivere altro, ma sono una personcina educata)!
Per togliere il fastidioso BIP BIP basta allacciarsela quella cavolo di cintura.
La cintura va allacciata, il casco in moto va messo e va anche allacciato bene, sennò in caso di caduta vola via e non serve a niente.
So che uno spesso può pensare che certe cose succedano solo agli altri, ma le cose possono succedere a tutti, e bisogna essere pronti.
Quando saliamo in macchina, a mio marito non faccio fare più di 100 metri se prima Daniele non si è allacciato la cintura.
E mollo delle belle urla se Danny non lo fa appena sale in macchina.
Danny ormai ha 6 anni ed è alto, quindi se non facciamo viaggi lunghi, in cui so che finirà con l’addormentarsi in macchina, il seggiolino non lo mettiamo più.
Quando non abbiamo il rialzino (se per esempio affittiamo la macchina in vacanza), allora uso un adattatore, omologato e sicuro, che ho comprato due anni fa on line, in un sito americano.
Si tratta di una sorta di cinghia che si aggancia allo schienale dietro dell’auto, in cui è attaccata una fibbia dentro la quale si fa passare la citura.
In questo modo la cintura, una volta allacciata, non passa più davanti al collo del bambino, ma davanti al petto, come dovrebbe.
Con la sicurezza non si scherza.
Cosa pensate di guadagnarci a non mettere la cintura di sicurezza a voi e ai vostri figli?
Vi sentite più liberi? Più comodi?
A volte vedo sfrecciare auto con bambini dietro che saltano e si arrampicano.
Non dico che debba per forza succedere un incidente, ma se vi dovesse anche solo capitare di dover fare una frenata brusca?
Pensate che per i bambini sia sicuro stare senza cintura di sicurezza?
Pensateci prima di NON fare certe cose e, sopratutto, prima di venderle.
Scusate, ma certe cose mi fanno proprio arrabbiare, e parecchio.
Barbara
PS: per fortuna la vendita di questi stupidi ganci è scaduta ieri!
Adattatore comprato in un sito americano. Ora, purtroppo, non lo mandano più in Italia!

Adattatore comprato in un sito americano. Ora, purtroppo, non lo mandano più in Italia!

“Barba trucco e il cazzotto nell’occhio”: una favola dei tempi moderni

 

Entrare in un portone da anonima e uscirne da vamp: ecco cosa può succedere un sabato pomeriggio a Milano (ma anche in tante altre città).
Ebbene sì, e per una volta è successo a me, wow
A volte ti capita di sfogliare certe riviste di moda e di vedere certe modelle con certi trucchi e certi capelli che il commento ti viene spontaneo: “Sì, sì. La vorrei proprio vedere struccata quando sta per andare a letto o quando si sveglia, quella lì”.
Mio marito a volte, guardando la televisione, mi dice: ” Ma quella lì cosa si è fatta? Si è rifatta tutta! Ma dai non vedi che ha cambiato faccia?!”
Che molte donne dello spettacolo (e non solo) ricorrano al bisturi, lo sappiamo tutti, ma secondo me anche il trucco fa la sua.
struccata1467218_10152038802182412_582159040_nEccovi per esempio un autoscatto che mi sono fatta ieri sera mentre, struccata, nel letto, stavo leggendo un bel libro romantico.
Ho dovuto farmi un autoscatto perchè il marito è crollato alle 21 (e meno male che ho sposato quello più giovane nella speranza che fosse lui a dare una svegliata a me!) 
Potreste mai pensare che sono la stessa delle foto che vedete alla fine di questo post?
Direi di no!
Eppure io dal chirurgo non ci sono mai entrata (e si vede nella foto da struccata, hihi)
Però, alla veneranda età di 44 anni, ho scoperto che anche un bel trucco può fare davvero i miracoli, e costa meno del chirurgo.
Sabato sera avevo un compleanno e poi un’altra festa.
Mi sembrava la giusta occasione per andare a salutare i miei amichetti di Coppola e per farmi fare una bella “testa da festa”.
Mentre mi facevano i “boccoli” mi è venuto il classico “lampo di genio” (me ne vengono spesso) e ho chiesto se c’era qualcuna che potesse truccarmi gli occhi.
Attenzione! Penso di essermi fatta truccare forse due volte in vita mia ed è successo quando non esisteva ancora lo “smokey eyes” quindi non sapevo cosa fosse lo “smokey eyes”
Sono anziana io (anzi, come dice mio marito, sono “stagionata”) e quindi certe cose moderne non le conosco.
Quando la mitica Laura mi ha chiesto se volevo lo “smokey eyes”, ho subito detto di sì senza sapere che mi avrebbe ben presto tirato un cazzotto nell’occhio.
No, non sto esagerando: se uno non sa cosa sia uno smokey eys e si fa truccare da qualcuno che invece è molto bravo a farlo, la prima impressione, quando ci si guarda allo specchio, è quella che qualcuno ti abbia tirato un cazzoto in un occhio e, quando gli occhi sono finiti tutti e due, i cazzotti diventano due.
Devo dire che all’inizio mi guardavo allo specchio e mi vedevo strana.
Io che non mi trucco mai, e se mi trucco metto giusto il rimmel, non sono abituata a vedermi così truccata.
Però devo dire che pian pianino ho iniziato a prenderci gusto.
“Wow, ma sono davvero io quella lì nello specchio?!”
Per non dirvi in quante vetrine mi sono specchiata una volta uscita da lì, ahah.
Non vi dico la faccia di mio marito quando mi ha vista: “Ma è carnevale?” mi ha chiesto.
E io che speravo che mi dicesse che ero una stragnocca.
Ma povero, anche lui è abituato a vedermi acqua e sapone: gli sarà preso un colpo a vedermi così.
La serata è andata benone e mi sono parecchio divertita a vedere le facce di certi amici che prima non mi riconoscevano e poi strabuzzavano gli occhi e mi dicevano. “Wow, ma sei tu?!”.
Che vi devo dire?
Sono piccole soddisfazioni.
Non vi nego che quando sono tornata a casa avrei voluto non struccarmi e andare a letto così, dormendo dritta dritta tipo mummia, per risvegliarmi così anche il giorno dopo, e quello dopo ancora, ma ho dovuto cancellare il miracolo con un colpo di cotone (facciamo 10 colpi di cotone)
10 colpi di cotone e 10 colpi di spazzola, mi hanno fatta tornare con i piedi per terra, anzi, sotto al piumone.
Mi sa che dovrò imparare a truccarmi gli occhi anche da sola, e farlo più spesso.
Per una notte mi sono sentita un pò come in una favola dei tempi moderni in cui Cenerentola andava al ballo e tutti la guardavano.
Per una notte ho capito che il trucco mi piace di più del chirurgo: con il trucco ti senti più bella, ma quando sei stufa, con 10 colpi di cotone, puoi tornare quella di prima.
Barbara
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Bentornata lumachina

 
Sapete perché la lumachina della foto è incavolata?
Perchè gli hanno rubato tutta la bava per fare lo sciroppo di lumaca! Ahahahahahahahaha
A parte gli scherzi…so che a molti può fare un po’ di ribrezzo, ma io ormai lo do a Danny da 2 anni e vi assicuro che funziona
Non ho mai creduto molto alla medicina omeopatica per curare, ma ci credo molto per quanto riguarda la prevenzione.
Danny, per fortuna, non è un bambino che si ammala spesso, anzi, ma fino a due anni fa aveva spesso problemi di tosse.
Non mi ricordo quale santa amica mi abbia consigliato di provare con lo sciroppo di lumaca, ma non finirò mai di ringraziarla.
Da due anni, appena iniziano i primi freddi, io tutte le mattine do a Danny un mini mini bicchierino di sciroppo di lumaca (compro quello mescolato con lo sciroppo di lampone che a lui piace tanto) ed è da due anni che Danny non ha più problemi di tosse.
OK , ok, proprio più più no: oggi, per esempio, ce l’ha, e infatti è qui accanto a me sul divanone.
Ma trattasi di tosse lieve e non della tossaccia che aveva sempre.
Ha avuto due giorni di febbre altalenante, ma mai troppo alta, e oggi, anche se ormai sfebbrato, ho deciso di fargli fare l’ultimo giorno a casa.
Facciamo ancora un paio di sedute di aerosol e cacciamo definitivamente la tosse prima di tornare a scuola, che l’è megl.
Dicono che lo sciroppo di lumaca faccia scivolare via il catarro dai polmoni aiutando a tenerli sempre puliti.
Non so se funzioni davvero così o se i benefici derivino da altro, ma so che funziona, eccome se funziona.
Che dire ancora? Provatelo anche voi dai, così poi si fa un grande cin cin virtuale!
Barbara

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Calendario dell’avvento: siete pronti?

 
“30 giorni a novembre con april giugno e settembre, di 28 ce n’è uno, tutti gli altri sono 31”
Non so voi, ma io per ricordarmi quanti giorni ha il mese in corso, ogni tanto sono costretta a recitare la solita filastrocca.
Quindi se oggi è il 30 novembre vuol dire che domani è il 1 dicembre.
E cosa inizia il 1 dicembre?
Il calendario dell’avvento!
Siete pronti?
Vi siete inventati qualcosa per i vostri bambini?
Io l’anno scorso ho comprato all’Ikea il Babbo Natale che vedete nella foto.
E’ di cartone e ha un cassetto per ogni giorno: spesa minima, rendita massima e duratura, negli anni.
Lo ho appena recuperato in cantina e oggi ho iniziato a riempire i primi cassetti.
Nei cassetti si possono mettere dei marshmallow Natalizi (o anche “normalizi”), si possono mettere dei cioccolatini (magari due: uno anche per mamma), dei micro regalini tipo le gomme da cancellare delle più svariate forme, o anche bigliettini con scritte le indicazioni per trovare regali più grandi che non entrano nel cassetto.
Non è poi così difficile trasformare un cassetto del calendario dell’avvento in una mini caccia al tesoro.
Se non avete tempo di andare all’Ikea, o di cercare un altro contenitore a cassetti, potete sempre prendere dei bei fogli A4 e usarli per incartare i vostri pensierini.
Fate 25 buste e ogni mattina, ai vostri figli, mettete una busta a tavola assieme alla colazione o nascondetegliela e fategliela cercare quando torna da scuola.
Ovviamente nella busta numero 25 potete anche fare a meno di mettere un regalino.
La busta numero 25 finirà accanto ai regali di Babbo Natale, sotto l’albero.
Nella busta numero 25 basterà infilarci un biglietto con scritto “Buon Natale”.
Buon divertimento e buon avvento
Barbara

bustafoto

CAPITAL PARTY LIVE – 4CENTO – MILANO

 
Il sabato del 4Cento in collaborazione con Radio Capital
Le sonorità proposte andranno dalla disco 70/80 alla nu disco più attuale. 
La regia della serata sarà affidata ai dj di spicco di Radio Capital, tra cui il grande Re-tide (capital party)
“Capital party live” si rivolge ad un pubblico adulto ed elegante, che ha voglia di ascoltare e ballare hit senza tempo e di grande qualità.
Se vuoi respirare l’atmosfera che ha caratterizzato lo “Studio 54”, il “Gallery” di New York o il “Paradise Garage”, allora “Capital party live” è la serata che fa per te.
TEMPERATE I TACCHI PERCHE’ STASERA SI BALLA
Per info e prenotazioni (ristorante o dopo cena) 4cento@4cento.com
Vi aspetto
Barbara Garavelli Nani Mocenigo
www.temperateitacchi.com

Quando la coppia scoppia.

 
Quando vado dal mio giornalaio a comprare quotidiani e giornali, butto sempre un occhio (due sarebbero troppi) sui settimanali di gossip esposti, e se vedo qualche notizia che mi attira, compro e leggo.
Un paio di settimane fa ho notato un titolo che ha attirato la mia attenzione: “Il secondo figlio dopo Santiago per salvare il matrimonio”
Non credo che una donna intelligente come Belen (io penso che lo sia) possa veramente aver detto o anche solo pensato ad una cosa del genere, ma la cosa mi ha fatto pensare.
All’interno della rivista c’era un’intervista doppia, fatta a Belen e Stefano.
Prima di iniziare a fare le domande, il giornalista faceva una premessa dicendo che alcuni amici della coppia sostenevano che per i due ragazzi fosse difficile trovare un equilibrio tra gli impegni di lavoro (specialmente di lei, che forse è un filo più incasinata) e la coppia, e che forse solo un altro bambino avrebbe potuto rendere la loro storia più salda.
A parte il fatto che queste non sono parole uscite dalla bocca degli interessati, ma di altri, tengo subito a precisare che io non sono qui a parlare di loro due, ma del fatto in sé.
Decidere di fare un secondo (o terzo) figlio perchè la coppia è in crisi, è l’idiozia più grande che si possa fare.
L’arrivo di un figlio, di solito (ci sono sempre le eccezioni), non unisce, ma al massimo separa.
L’arrivo di un figlio, per lo meno per un primo e lungo periodo, non aiuta la coppia, ma la mette duramente alla prova.
Certo ci sono quelle famiglie molto fortunate che possono contare sull’aiuto di nonne, nonni, tate e puericultrici varie (tenete lontane le puericultrici da me!!!), ma nelle famiglie normali siamo noi mamme a farci carico di tutte le novità che l’arrivo di un figlio comporta.
L’arrivo di un figlio non è come andare a fare una bella passeggiata in montagna, per respirare aria nuova, pulita (anzi, l’aria per un bel pò puzza di popò, e basta)
L’arrivo di un figlio è una gioia immensa, ma è anche stress, paura di non essere all’altezza, ansia da prestazione, sonno che diminuisce e responsabilità che aumentano.
Spesso, quando arriva un figlio, i papà continuano a fare la loro vita di sempre andando al lavoro e non rinunciando alla loro partita di calcetto, alla loro serata tra amici con birre e rutto libero e tanto altro, mentre per noi mamme cambia tutto.
Volete dirmi che a quel punto non vi scatta un pò di invidia nei confronti della razza uomo/padre?!
Volete dirmi che ogni tanto non vorreste anche voi uscire la mattina e tornare la sera, trovando la casa pulita, le camicie stirate e la cena pronta in tavola?!
Volete dirmi che tutti i vostri mariti riescono davvero a capire la quantità di sbattimenti in più che abbiamo noi donne durante il giorno mentre loro sono seduti alle loro comode scrivanie?!
Porta il bimbo a scuola, fai la spesa, rassetta, cucina (spesso con due menù diversi e per orari diversi), ritira il bambino a scuola, portalo a nuoto, a calcio e magari pure a joga (quello sevirebbe a me) e poi caccialo in doccia o in vasca, di forza, perchè non ne vuole sapere di lavarsi.
Vai a cercare i regali per i compleanni dei suoi amichetti, per il suo compleanno, per Natale, per Pasqua e per ferragosto (ahah, ogni occasione è buona per fare shopping).
Portalo dal medico, dal dentista, al parchetto e al circo.
Invita gli amichetti a casa (così non gli pesa tropo essere figlio unico, se lo è) e cucina per loro la pizza, perchè ci tengono così tanto a farla con te impiastricciandoti tutta la cucina, che magari avevi appena pulito.
Edddai su!
Non venite a dirmi che la sera non siete stanche e che quando magari vostro marito vi guarda e vi fa “quel” sorriso, a voi non viene da dirgli. “Ma sei fuori?! Fare sesso ora?! Ma non lo vedi che sono a pezzi, sderenata?!”
Sento spesso di coppie in crisi che decidono di allargare la famiglia pensando di risolvere il problema, e purtroppo sento spesso di padri che se ne vanno di casa lasciando madri con figli appena nati.
I figli si fanno solo quando l’amore è forte, i figli si fanno solo quando c’è una grande armonia che, anche se messa alla dura prova, sia in grado di rimanere tale.
Care coppie in crisi, se volete cercare di risolvere i vostri problemi, non fate un altro figlio, ma cercate qualcuno che possa tenervi per un paio di giorni i figli che avete già, e fatevi un bel we da soli, lontano dalla routine quotidiana.
Care coppie in crisi, comprate una buona bottiglia di vino rosso e bevetevela davanti ad un camino acceso, o ad una candela se non avete il camino, dopo aver messo a letto, molto presto, la vostra prole.
Care coppie in crisi, fate all’amore: l’ovetto di cioccolato è buono anche senza sorpresa…
Barbara
 
 

Ce l’ho fattaaa

 
Oggi vi racconto un mio piccolo segreto.
Ormai sapete che io giro sempre in scooter o in bicicletta.
Sapete anche che io una macchina tutta mia non ce l’ho (ce l’ho avuta per tanti anni, ma poi…)
Ma c’è una cosa che non sapete: io la macchina la so guidare, ma ho un blocco, un grande blocco.
Se non sono proprio costretta a guidare la macchina, preferisco non guidarla.
Ho fatto anche la tessera per “Car2go” che ti permettere di predere a noleggio per brevi periodi (anche giusto il tempo di un tragitto) queste smart che si trovano sparse un pò per tutta Milano.
A detta di tutti sembra sia un servizio molto comodo perchè la macchina la paghi al minuto.
Quando ho fatto la tessera mi hanno anche regalato 30 minuti di utilizzo, ma duravano 30 giorni, e me li sono persi (non la ho ancora usata!)
E’ iniziato tutto quando Nek cantava “Laura non c’è”.
Filippo (Nek) mi aveva invitata a sentirlo cantare a Sanremo durante la settimana e io avevo convinto un mio amico a venire a Sanremo con me: puntata del festival e poi cena e seratina con Nek and co.
Avevo chiesto al mio amico se avremmo potuto fermarci a dormire a Sanremo.
Filippo era stato gentilissimo e mi aveva detto che avrebbe diviso la sua doppia con il suo assistente, e il suo assistente avrebbe ceduto a noi la sua doppia (gli alberghi erano stra pieni)
Non mi sembrava proprio geniale fare seratina a Sanremo e poi rimettersi in macchina.
Il mio amico (era solo un amico, giuro! Io ho sempre avuto più amici maschi che femmine) aveva acconsentito.
Siamo partiti da Milano con la sua macchina tutti contenti e dopo mezz’ora lui apre quella cavolo di bocca e mi dice: ” Ah Barbara, mi sono dimenticato di dirti che dobbiamo tornare stanotte a Milano perchè un’ora fa mi hanno detto che domani mattina ho un appuntamento importante e non posso mancare”
Porca paletta!
Io sono una precisina spacca maroni e odio quando organizzo tutto per benino e qualcuno mi rovina i miei piani, grrrrr
Vabbè, ormai non si poteva fare più niente.
Siamo arrivati a Sanremo, siamo andati a vedere il festival e siamo finiti a cena con Filippo (Nek) e un gruppo di amici.
Filippo e la sottoscritta, l'ultima volta che è venuto a Milano

Filippo e la sottoscritta, l’ultima volta che è venuto a Milano

La serata è finita nella hall dell’albergo di Filippo, per il drink della staffa e due chiacchiere.

Il mio amico doveva guidare quindi non aveva beve, io non dovevo guidare quindi avevo bevuto, un drink.
Considerate che sono quasi astemia quindi tra il vino a tavola e il drink in albergo, non ero proprio fresca come una rosa.
Verso l’1 di notte salutiamo tutti e ripartiamo.
 
Immaginerete che proprio contenta non ero.
Diciamo che tra me e Filippo in quel periodo c’era una certa simpatia (c’era stato qualche innocente bacetto) e quindi sotto sotto speravo che il mio amico finisse a dormire con l’assistente di Nek, ahahahahah.
Alla seconda curva in autostrada (la Sanremo-Milano proprio dritta non è) al mio amico si abbassa la testa sul volante: colpo di sonno.
Ma perdindirindina!
Quello non beve perchè deve guidare, e gli viene il colpo di sonno?!
Al mio urlo la sua testa torna su.
Passano 5 minuti e la testa ricade.
A quel punto mi viene la demente idea di proporgli di guidare io per una mezz’ora, in modo che lui potesse schiacciare un pisolino e riprendersi.
Risultato?
E’ crollato e non ha dormito solo mezz’ora.
Si è risvegliato al casello di Milano e tutto sorridente mi ha detto: “Grazie, ora posso guidare io”
Limortaccisua.
Il problema è che io al casello di Milano ci sono dovuta arrivare, e non so come ho fatto.
Ho combattuto contro guard rail e camion guidando forse a 90 all’ora con la faccia spiccicata sul vetro, per vederci meglio.
Vedevo queste luci fortissime e ad ogni sorpasso mi chiedevo se sarei andata contro il guard rail o contro il camion che stavo cercando di superare (quella notte, in autostrada, c’erano solo camion)
Da quel giorno mi è rimasta la paura di guidare la macchina, specialmente di sera, con il buio.
So che può far ridere, ma vi assicuro che per me è stato un incubo.
Essere costretta a guidare da “non lucida”, mi ha spaventata non poco.
Ora tutte le volte che devo guidare, fino a che non salgo in macchina, ho paura.
Roba che se so che il giorno dopo devo guidare, la sera prima faccio fatica ad addormentarmi.
Poi salgo in  macchina e guido come se non fosse mai successo nulla, ma ho un blocco, un blocco molto forte.
Era da due anni che non guidavo.
L’ultima volta avevo guidato in vacanza a Formentera perchè ero con mio figlio e mia suocera e siccome mio figlio non ha ancora la patente…ho preferito guidare io (spero abbiate colto che di proposito non ho neanche nominato mia suocera perchè la amo, ma in macchina è giusto un filo distratta, ops)
Ieri faceva freddo, ieri faceva tanto freddo.
Iera sera avevo la mia serata al Bobino e non avevo voglia di andarci in scooter.
Mia suocera è venuta a tenere Danny perchè mio marito stava rientrando da una settimana di lavoro in Cina.
Era l’occasione giusta: la macchina di mia suocera ha già “qualche” ammaccatura quindi una in più una in meno…
Sconfiggere una paura da sempre grandi soddisfazioni.
Sono salita, ho acceso e sono andata al Bobino in macchina, come se niente fosse.
Appena ho sentito il rumore del motore, la paura è volata via.
Ero talmente felice che dopo il Bobino sono anche andata all’aereoporto a prendere mio marito.
Vi lascio immaginare la sua faccia quando ha visto sua moglie, nella macchina di sua madre, che lo aspettava davanti agli arrivi.
Peccato che questo mood da film romantico sia durato poco: appena arrivati a casa abbiamo litigato.
Dopo una settimana di pace è sempre difficile riabituarsi alla presenza di uomo maggiorenne in casa, uff!
Barbara

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