Entrare in un portone da anonima e uscirne da vamp: ecco cosa può succedere un sabato pomeriggio a Milano (ma anche in tante altre città). Ebbene sì, e per una volta è successo a me, wow A volte ti capita di sfogliare certe riviste di moda e di vedere certe modelle con certi trucchi e certi capelli che il commento ti viene spontaneo: “Sì, sì. La vorrei proprio vedere struccata quando sta per andare a letto o quando si sveglia, quella lì”. Mio marito a volte, guardando la televisione, mi dice: ” Ma quella lì cosa si è fatta? Si è rifatta tutta! Ma dai non vedi che ha cambiato faccia?!” Che molte donne dello spettacolo (e non solo) ricorrano al bisturi, lo sappiamo tutti, ma secondo me anche il trucco fa la sua. Eccovi per esempio un autoscatto che mi sono fatta ieri sera mentre, struccata, nel letto, stavo leggendo un bel libro romantico. Ho dovuto farmi un autoscatto perchè il marito è crollato alle 21 (e meno male che ho sposato quello più giovane nella speranza che fosse lui a dare una svegliata a me!) Potreste mai pensare che sono la stessa delle foto che vedete alla fine di questo post? Direi di no! Eppure io dal chirurgo non ci sono mai entrata (e si vede nella foto da struccata, hihi) Però, alla veneranda età di 44 anni, ho scoperto che anche un bel trucco può fare davvero i miracoli, e costa meno del chirurgo. Sabato sera avevo un compleanno e poi un’altra festa. Mi sembrava la giusta occasione per andare a salutare i miei amichetti di Coppola e per farmi fare una bella “testa da festa”. Mentre mi facevano i “boccoli” mi è venuto il classico “lampo di genio” (me ne vengono spesso) e ho chiesto se c’era qualcuna che potesse truccarmi gli occhi. Attenzione! Penso di essermi fatta truccare forse due volte in vita mia ed è successo quando non esisteva ancora lo “smokey eyes” quindi non sapevo cosa fosse lo “smokey eyes” Sono anziana io (anzi, come dice mio marito, sono “stagionata”) e quindi certe cose moderne non le conosco. Quando la mitica Laura mi ha chiesto se volevo lo “smokey eyes”, ho subito detto di sì senza sapere che mi avrebbe ben presto tirato un cazzotto nell’occhio. No, non sto esagerando: se uno non sa cosa sia uno smokey eys e si fa truccare da qualcuno che invece è molto bravo a farlo, la prima impressione, quando ci si guarda allo specchio, è quella che qualcuno ti abbia tirato un cazzoto in un occhio e, quando gli occhi sono finiti tutti e due, i cazzotti diventano due. Devo dire che all’inizio mi guardavo allo specchio e mi vedevo strana. Io che non mi trucco mai, e se mi trucco metto giusto il rimmel, non sono abituata a vedermi così truccata. Però devo dire che pian pianino ho iniziato a prenderci gusto. “Wow, ma sono davvero io quella lì nello specchio?!” Per non dirvi in quante vetrine mi sono specchiata una volta uscita da lì, ahah. Non vi dico la faccia di mio marito quando mi ha vista: “Ma è carnevale?” mi ha chiesto. E io che speravo che mi dicesse che ero una stragnocca. Ma povero, anche lui è abituato a vedermi acqua e sapone: gli sarà preso un colpo a vedermi così. La serata è andata benone e mi sono parecchio divertita a vedere le facce di certi amici che prima non mi riconoscevano e poi strabuzzavano gli occhi e mi dicevano. “Wow, ma sei tu?!”. Che vi devo dire? Sono piccole soddisfazioni. Non vi nego che quando sono tornata a casa avrei voluto non struccarmi e andare a letto così, dormendo dritta dritta tipo mummia, per risvegliarmi così anche il giorno dopo, e quello dopo ancora, ma ho dovuto cancellare il miracolo con un colpo di cotone (facciamo 10 colpi di cotone) 10 colpi di cotone e 10 colpi di spazzola, mi hanno fatta tornare con i piedi per terra, anzi, sotto al piumone. Mi sa che dovrò imparare a truccarmi gli occhi anche da sola, e farlo più spesso. Per una notte mi sono sentita un pò come in una favola dei tempi moderni in cui Cenerentola andava al ballo e tutti la guardavano. Per una notte ho capito che il trucco mi piace di più del chirurgo: con il trucco ti senti più bella, ma quando sei stufa, con 10 colpi di cotone, puoi tornare quella di prima. Barbara
La serata è finita nella hall dell’albergo di Filippo, per il drink della staffa e due chiacchiere.
Il mio amico doveva guidare quindi non aveva beve, io non dovevo guidare quindi avevo bevuto, un drink. Considerate che sono quasi astemia quindi tra il vino a tavola e il drink in albergo, non ero proprio fresca come una rosa. Verso l’1 di notte salutiamo tutti e ripartiamo. Immaginerete che proprio contenta non ero. Diciamo che tra me e Filippo in quel periodo c’era una certa simpatia (c’era stato qualche innocente bacetto) e quindi sotto sotto speravo che il mio amico finisse a dormire con l’assistente di Nek, ahahahahah. Alla seconda curva in autostrada (la Sanremo-Milano proprio dritta non è) al mio amico si abbassa la testa sul volante: colpo di sonno. Ma perdindirindina! Quello non beve perchè deve guidare, e gli viene il colpo di sonno?! Al mio urlo la sua testa torna su. Passano 5 minuti e la testa ricade. A quel punto mi viene la demente idea di proporgli di guidare io per una mezz’ora, in modo che lui potesse schiacciare un pisolino e riprendersi. Risultato? E’ crollato e non ha dormito solo mezz’ora. Si è risvegliato al casello di Milano e tutto sorridente mi ha detto: “Grazie, ora posso guidare io” Limortaccisua. Il problema è che io al casello di Milano ci sono dovuta arrivare, e non so come ho fatto. Ho combattuto contro guard rail e camion guidando forse a 90 all’ora con la faccia spiccicata sul vetro, per vederci meglio. Vedevo queste luci fortissime e ad ogni sorpasso mi chiedevo se sarei andata contro il guard rail o contro il camion che stavo cercando di superare (quella notte, in autostrada, c’erano solo camion) Da quel giorno mi è rimasta la paura di guidare la macchina, specialmente di sera, con il buio. So che può far ridere, ma vi assicuro che per me è stato un incubo. Essere costretta a guidare da “non lucida”, mi ha spaventata non poco. Ora tutte le volte che devo guidare, fino a che non salgo in macchina, ho paura. Roba che se so che il giorno dopo devo guidare, la sera prima faccio fatica ad addormentarmi. Poi salgo in macchina e guido come se non fosse mai successo nulla, ma ho un blocco, un blocco molto forte. Era da due anni che non guidavo. L’ultima volta avevo guidato in vacanza a Formentera perchè ero con mio figlio e mia suocera e siccome mio figlio non ha ancora la patente…ho preferito guidare io (spero abbiate colto che di proposito non ho neanche nominato mia suocera perchè la amo, ma in macchina è giusto un filo distratta, ops) Ieri faceva freddo, ieri faceva tanto freddo. Iera sera avevo la mia serata al Bobino e non avevo voglia di andarci in scooter. Mia suocera è venuta a tenere Danny perchè mio marito stava rientrando da una settimana di lavoro in Cina. Era l’occasione giusta: la macchina di mia suocera ha già “qualche” ammaccatura quindi una in più una in meno… Sconfiggere una paura da sempre grandi soddisfazioni. Sono salita, ho acceso e sono andata al Bobino in macchina, come se niente fosse. Appena ho sentito il rumore del motore, la paura è volata via. Ero talmente felice che dopo il Bobino sono anche andata all’aereoporto a prendere mio marito. Vi lascio immaginare la sua faccia quando ha visto sua moglie, nella macchina di sua madre, che lo aspettava davanti agli arrivi. Peccato che questo mood da film romantico sia durato poco: appena arrivati a casa abbiamo litigato. Dopo una settimana di pace è sempre difficile riabituarsi alla presenza di uomo maggiorenne in casa, uff! Barbara