L’ATTICO – THE OPENING

 
Perchè io amo ballare
Perchè per ballare non ho più voglia di aspettare mezzanotte
Perché non si può fare sempre tardi
Perché ci si può divertire iniziando prima
Perchè ormai abbiamo una certa età e non si può nascondere
Perchè la mattina devo svegliarmi presto per portare mio figlio a scuola
Perchè le mamme non devono rinunciare a divertirsi, ma devono essere facilitate
Perchè a Milano non esiste un locale dove un grande dj inizia a suonare alle 21.45. 
Ecco perché ho deciso di inaugurare L’ATTICO, il piano più alto del Bobino. 
Vi aspetto tutti stasera, mercoledì 27 novembre. 
Dalle 19.30 vi offriamo, come sempre, il nostro dinner buffet
Dalle 21.45 il grande dj FRANCO MOIRAGHI salirà in consolle e io vi trascinerò in pista. 
Torneranno presto anche i live, On Stage.
Are you ready for the “early disco in Milan”?
Vi ricordo che abbiamo un parcheggio interno con ben 200 posti auto, gratuito per chi arriva entro le ore 22.
Temperateitacchi, vi aspetto
Barbara

 

 

 

Come ti trasformo un lunedì in domenica

 
“Ma dove la trovi tutta questa energia?”
“Ma come riesci a fare tutte queste cose?”
“Ma non hai freddo a girare sempre in scooter?” 
“Ma quante cose fai fare a tuo figlio?”
“Ma non sei mai stanca?”
Quante volte mi sento fare queste domande.
L’energia la trovo ne grande amore che ho per la vita, sempre e comunque.
L’energia me la danno le persone che hanno molto meno di me, ma sorridono.
L’energia me la da mio figlio, quando dorme (quando è sveglio, me la toglie!).
E tutte le cose che faccio con lui le faccio perché io durante il giorno sto spesso a casa (lavoro da casa) e quindi quando sono con lui ne approfitto per cambiare aria, sennò mi viene l’orchite.
Non ho la macchina, e non la voglio, perché in scooter riesco a fare mille cose e col macchina non farei che prendere multe per divieto di sosta, e non solo.
Ovviamente girando in scooter fa freddo, ma così rimango giovane senza pagare.
Chissà quanto cavolo spendeva Michael Jackson per farsi chiudere nelle sue amate “celle frigorifere”.
E poi girare in scooter è decisamente meglio che fare il vaccino anti-influenzale.
Ho fatto il vaccino per ben due anni e non mi sono mai ammalata tanto come in quei due anni.
Girando in scooter, invece, Danny ed io stiamo sempre benone (Ecco che parte l’auto gufataaaaa)
O meglio…non ci vengono mai quelle influenze lunghe e noiosissime.
Se ci viene la febbre o ci viene altissima e ci dura una notte oppure ci viene quella febbriciattola stupida, bassa, che non atterra, ma non aiuta. E comunque, anche quella, se ne va presto.
Il problema è che sto giro era una settimana che quella febbriciattola non se ne andava: stanchezza, male alle ossa, mal de panza, mal di testa.
Avete presente quell’influenza, non influenza, che ti ammazza più di una febbre a 39?
Un pò come quando esci e pioviggina: che odiooo!
O piove forte o non piove.
O apro l’ombrello o non lo apro.
Odio le mezze misure.
Odio quando piove poco poco e allora decidi di non aprire l’ombrello e poi arrivi a casa fradicia.
Idem per l’influenza non influenza: non hai il febbrone che ti fa decidere di rimanere a letto, ma fai fatica ad andare il giro.
Avevo bisogno di un giorno di stop e siccome il riposo durante il week-end non so più cosa sia da più di sei anni, ieri che era lunedì, ho portato a scuola mio figlio e poi sono tornata a casa.
Mi sono rimessa il pigiama e sono tornata a letto.
Ho fatto finta che non fosse lunedì, ma una qualunque domenica di 7 anni fa.
Sono rimasta a letto fino alle 17.30.
Ho lavorato, ho scritto, ho letto, ma sono rimasta al caldo sotto al piumone e sono uscita giusto in tempo per recuperare mio figlio a basket, a scuola, alle 18.
Ovviamente sempre sul mio scooter.
Risultato?
Mentre sto scrivendo ho ancora 37.2, ma mi sento molto meglio, giuro.
Bisogna vedere il bicchiere sempre metà pieno: almeno non ho più il raffreddore, dai.
E poi oggi ho riunione di classe quindi mica posso stare a casa a riposare troppo no?!
Mandatemi una che lavora e che mi dica che fare la mamma è una passeggiata, e vedrete come meno forte!
Se hai un vero lavoro puoi chiedere la vera malattia e stare davvero a casa fino a che ti riprendi, del tutto.
Barbara

 

 

Grazie Saturnino, grazie Laura, grazie Guerrieri.

 
                                                                             Domenica 24 novembre,  ore 22.12
Ho appena finito di vedere la prima puntata di “Guerrieri”, una nuova trasmissione presentata da Saturnino (avete presente quel musicista “capellone”che suona divinamente il basso con Lorenzo Cherubini, in arte “Jovanotti”?).
Ebbene sì, Saturnino si è calato nella parte del presentatore e lo ha fatto anche molto bene, emozionandosi ed emozionando.
“Guerrieri” va in onda il venerdì in seconda serata su LA7, ma io venerdì ero parecchio stanca e quindi, per non perderlo, ho preferito metterlo in registrazione (e meno male perchè alle 21.30 avevo già la bolla al naso)
Stasera ho messo a letto Danny e ho accesso la tv.
Sono parecchio stanca e un bel pò raffreddata.
Circa un’ora fa ho preso un tachifludec e quando lo prendo so che rischio di crollare nel giro di poco.
“Ma sì, guardiamoci qualcosa di registrato così se mi addormento, posso sempre continuare a guardarlo domani” 
Addormentarsi?
Impossibile addormentarsi guardando “Guerrieri”.
Ho pianto, ho pianto tanto.
Mi sono commossa come non mi succedeva da tanto, e allora ho deciso di scrivere, altro che dormire.
La storia della prima puntata è la storia di Laura.
Laura ha avuto un incidente a 22 anni e, dopo 7 giorni di coma, si è risvegliata su una sedia a rotelle.
Laura non si è arresa.
Laura non ha mollato.
Laura aveva un figlio piccolo.
Quando Laura è tornata a casa dall’ospedale, suo figlio non l’ha riconosciuta.
Quel bambino ha sostituito la madre con la nonna, e i nonni, per un po’, sono diventati i suoi genitori.
Un giorno, però, erano tutti a tavola e ad un certo punto della cena quel bambino l’ha guardata dritto dritto negli occhi,  e l’ha riconosciuta.
“Mamma, ma tu sei la mia mammaaa!?”
E’ sceso dalla sua sedia ed è corso verso di lei.
“Posso salirti in braccio o ti faccio male alle gambe?”
Laura ora ha due figli ormai adolescenti.
Laura si è separata, ma ha un nuovo fidanzato, innamorato di lei e “capellone” come Saturnino.
Laura sale sulla sua macchina da sola, e da sola scende, dopo aver smontato e rimontato le ruote sulla sua sedia in titanio, che viaggia sempre accanto a lei.
Laura con i suoi figli gioca a tennis.
Laura ama lanciarsi col paracadute.
Laura si è lanciata nel vuoto più di 120 volte.
Laura quando vola si sente libera, leggera.
Laura ha talmente tanta voglia di vivere, che è riuscita a ridare il sorriso anche ad una ragazza di 17 anni che, come lei, ha avuto un incidente e si è ritrovata sulla sedia a rotelle.
Laura ha talmente tanto entusiasmo per tutto quello che fa, che ha convinto anche Saturnino a lanciarsi nel vuoto, per la prima volta, con lei.
Lo conosco da anni Saturnino.
Stasera sul suo viso ho letto tanta ammirazione, tanto stupore, tanta paura e tanta gioia.
Grazie Saturnino.
Grazie perché “Guerrieri” è una bellissima trasmissione.
“Guerrieri” sono le storie di chi non si arrende
“Guerrieri” fa pensare.
“Guerrieri” ti ricorda che la vita è bella, bellissima, sempre.
Grazie Laura.
Grazie perchè stasera mi hai fatto sentire piccola.
Grazie perchè stasera mi sono sentita stupida.
Grazie perchè la consapevolezza dei propri errori è sempre il primo passo per il cambiamento.
Grazie perchè stasera, per l’ennesima volta, ho capito che lamentarsi in continuazione, per certe cose, è proprio da stronzi (scusate, ma non mi veniva termina più adatto).
Grazie Laura perché da stasera mi hai fatto venire voglia di volare, e se non avrò coraggio di farlo col corpo, ti prometto che lo farò col cuore, sempre.
Barbara
Ps. Se volete vedere la prima puntata di “Guerrieri” cliccate QUI
"Guerrieri", prima puntata

“Guerrieri”, prima puntata

 

Cena messicana, a casa

 
Quanto ci piace e quanto ci diverte.
Eh sì, a casa nostra la cena messicana è un must.
Ovviamente la facciamo un pò a modo nostro.
Come sempre iniziamo dalla LISTA DELLA SPESA
Prendete la vostra borsetta, ricordandovi il portafoglio, e andate in un supermercato di quelli un po’ grandini, che abbia l’angolo della cucina internazionale (ormai c’è quasi in tutti) e per 4 persone comprate:
1 confezione di 8 tortillas (di solito se ne mangiano due a testa, ma se siete golosi…)
1 barattolo di guacamole (si può fare anche a casa con avocado, peperocino, pomodoro, aglio , cipolla etc), ma direi che comprala già fatta è parecchio più comodo e veloce.
polverefotoSempre in quella zona, dovreste trovare una busta di condimento in polvere per il pollo.
Sono un’insieme di spezie molto gradevoli da mettere sul pollo quando lo cucinate. Io ne uso poco e infatti una busta mi dura per 3/4 volte
500 grammi circa di fettine di pollo
Un paio di peperoni (io compro quelli piccolini dolci gialli, rossi e arancioni, che trovate spesso in confezione mista)
1 bel pezzo di fontina
Questi sono gli ingredienti principali a cui uno poi può aggiungere quello che più gli piace, curiosando nell’angolo internazionale, ma non solo.
Per mio marito (io non amo il piccante) compro anche la salsa rossa piccante, quella che si usa per “pucciare” i tacos, le tipiche chips di mais triangolari, e che si può usare anche per farcire le tortillas.
Per Danny boy, e per me, prendo il Philadelphia Light.
Molti usano anche i fagioli neri, ma io non ne vado matta.
I fagioli, per me, sono un pò come il brasato per Diego Abatantuono: appesantiscono il guerriero.
Una volta che avete tutto INIZIAMO:
Tagliate le vostre fettine di pollo (o di tacchino) a striscioline pollo1473031_10152015682207412_396852168_nabbastanza fini e fate lo stesso con i peperoni.
A quel punto saltate pollo e peperoni in padella con un pò di olio e un pò delle spezie per fajita.
A quel punto, mentre il pollo cuoce, potete iniziare a preparare la tavola.
Mettete in una ciotola il guacamole, in un’altra il Philadelphia light, in una grattuggiate il vostro pezzo di fontina e in un’altra mettete la salsa di pomodoro piccante (se la avete comprata!!!).
Infine mettete a tavola tutto quello che pensate possa servirvi (ketchup, maionese etc).
Noi siamo italiani e non messicani, quindi se nelle nostre fajitas ci vogliamo mettere anche salsine che loro non usano…saranno anche cavolacci nostri no!?
Quante ricette italiane ci rubano e poi cambiano?!
Quando il vostro pollo con i peperoni sarà pronto portatelo a tavola (io lo lascio nella pentola col coperchio, così non si raffredda)
Se siete in 4, scaldate al volo 4 tortillas (nel forno classico che avrete prima acceso, o anche in quello a microonde) e su ogni piatto ne mettete una.
A quel punto ognuno deciderà come “imbottire” la propria tortilla e una volta “imbottita” la arrotolerà facendo una sorta di maxi involtino da mangiare rigorosamente con le mani.
Vi ricordo che sbrodolarsi e sporcarsi fa parte del bello di questa cena quindi non arrabbiatevi, ma godetevela!
Besos mexicanos
Barbara
Tavolo pronto in attesa del pollo con i peperoni (nella pistola rossa c'è il ketchup!!!)

Tavolo pronto in attesa del pollo con i peperoni (nella pistola rossa c’è il ketchup!!!)

 

 

G come Giocare

 
Tre giorni per guardare, provare e comprare .
E ci saranno anche laboratori, spettacoli e varie attivitá ludico creative.
Da ieri a tutto domani (domenica), al padiglione numero 3 di fiera milano City, ci sarà un immenso temporary shop in occasione di “G come giocare”.
Si potranno infatti fare acquisti scegliendo tra oltre 100 brand, che proporranno, a prezzi promozionali, giochi di ogni forma e colore, adatti a tutte le fasce d’età, dai più piccoli fino ai ragazzi, e suddivisi in numerose aree tematiche: il giocattolo, l’alimentazione, lo sport, il modellismo, i giochi da tavolo e, ancora, l’editoria, la scuola, i videogames educativi, la puericultura, il party e l’ecosostenibilità.
“G come giocare” sarà aperto dalle 10 alle 20 e l’ingresso è da porta Teodorica, in Viale Scarampo
A proposito di giochi…ma voi ve li ricordate i giochi che facevate da piccoli?
Io già allora ero un pò un maschiaccio quindi, per esempio, le mie amiche, a Venezia, andavano in giro con i pattini e io, invece, avevo lo skateboard.
Mi ricordo la Barbie, che spogliavo sempre perché anche da piccola odiavo il rosa, e quelli che io facevo diventare i suoi numerosi figli: i fiammiferini.
E poi giocavo con la pista delle macchinine uguale a quella che ho regalo a mio figlio e che vedete nella foto, quella della polistil 
Quando ero piccola io non esistevano quasi i giochi con le pile.
Quando ero piccola io c’era il mitico cubo rubik e l’unica a scaricarsi ero io, altro che pile.
Ora, a casa nostra, siamo pieni di giochi con le pile, argh: elicottero telecomandato, macchinina telecomandata, aereo telecomandato.
Ma da dove verrà fuori tutta sta voglia di telecomandare?!
Alla fine però devo dire che i giochi che facciamo più spesso assomigliano a quelli che facevo da piccola: costruiamo, inventiamo.
Ci piace tanto costruire a Danny boy e a me.
Ecco, forse, magari, con i lego piccoli mica tanto!
Nel senso che quando gli regalano quelle scatole enormi di Lego City con milioni di pezzi e 7/8 libri di istruzioni su come montarli, un po’ mi girano, ma per fortuna lui sta diventando un piccolo esperto e quindi il mio aiuto è richiesto a spizzichi e bocconi.
Costruiamo col duplo, col lego, con pezzi di legno vari e con i cartoncini colorati.
Ci inventiamo aeroporti, porti e discariche varie.
Disegniamo piste di atterraggio e allestiamo e, quando abbiamo tutto pronto, allora andiamo a prendere macchinine e aerei vari e iniziamo ad inventarci le storie più strane.
A casa nostra la fantasia non manca.
Un altro dei nostri giochi preferiti è “Indovina chi” e ci piace molto anche fare i puzzle (almeno ogni tanto riesco a risparmiare sulle pile!)
Quando ci stanchiamo di stare seduti per terra, o giochiamo a nascondino o ce ne andiamo in cucina e portiamo il nostro estro anche lì: pizze, pizzette, torte e biscotti.
Anzi ora vi lascio che Danny si è svegliato e gli avevo promesso che oggi avemmo fatto i biscotti in casa per la colazione di domani.
Vado!
Buona giornata
Barbara
collagefoto
 

CAPITAL PARTY LIVE – 4CENTO – MILANO

 
Il sabato del 4Cento in collaborazione con Radio Capital
Le sonorità proposte andranno dalla disco 70/80 alla nu disco più attuale. 
La regia della serata sarà affidata ai dj di spicco di Radio Capital, tra cui il grande Andrea Prezioso (capital party)
“Capital party live” si rivolge ad un pubblico adulto ed elegante, che ha voglia di ascoltare e ballare hit senza tempo e di grande qualità.
Se vuoi respirare l’atmosfera che ha caratterizzato lo “Studio 54”, il “Gallery” di New York o il “Paradise Garage”, allora “Capital party live” è la serata che fa per te.
TEMPERATE I TACCHI PERCHE’ STASERA SI BALLA
Per info e prenotazioni (ristorante o dopo cena) 4cento@4cento.com
Dalle ore 23 INGRESSO con consumazione 10 euro
Vi aspetto
Barbara Garavelli Nani Mocenigo
www.temperateitacchi.com

Adesso vi stresso

 
Ma lo sapete che manca praticamente SOLO un mese a Natale?
Li avrete visti gli addobbi che iniziano a spuntare come i funghi, no?!
E i negozi che espongono alberi di Natale e decorazioni varie?!
E gli scaffali di giocattoli che si moltiplicano nei supermercati?!
Eddddai suuu: non potete più fare gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia, ops, sotto il cemento!
Avete iniziato a pensare all’albero?
Avete iniziato a pensare al presepe?
Avete iniziato a pensare al menù?
Avete iniziato a pensare a chi della famiglia vorreste seduto accanto a voi durante al pranzo di Natale, e a chi vorreste buttare giù dalla sedia, con una gomitata nel fianco?
Ok che a Natale bisogna essere tutti più buoni, ma manca ancora un mese quindi vi concedo ancora qualche pensiero cattivo.
I sogni nel cassetto fanno la muffa: tirateli fuori fino a che non sarete definitivamente pervasi dall’aurea Natalizia
Avete deciso se dopo Natale potete/volete cambiare aria per un paio di giorni?
Avete prenotato?
Avete controllato l’attrezzatura da sci dei vostri figli per capire se gli scarponi dell’anno scorso vanno ancora o se tocca fare un giretto da Decathlon prima che scatti il “momento coda e numeri finiti”?
Ma soprattutto…avete iniziato a pensare ai regali?
Ma cosa state aspettandooo?! Il 23 dicembre?!
Sono riuscita ad iniettarvi un pò di stress? 
Bene, benissimo.
Io non sopporto le corse dell’ultimo minuto e quindi, attenzione attenzione, ho già quasi finito di fare i regali.
Marito: fatto e nascosto
Mamma: ordinato
Suocera: fatto
Figlio: in fase di elaborazione
Cognati: non ancora pervenuti
Zii e cugini: idem come sopra, ma sono a buon punto
Ebbene sì: fare i regali all’ultimo minuto vuol dire ritrovarsi con le idee poco chiare in negozi affollati, e finire con lo spendere soldi per cose inutili che nessuno userà mai, o, se ti va meglio, aver anche le idee chiare, ma ritrovarsi davanti commessi stressati che non ne possono più e che ti guardano come se volessero strozzarti.
Tanto mica prendono la percentuale sul venduto loro!
Non è proprio il momento di buttare via i soldi, su, fate i bravi.
Date retta ad un’esperta di shopping, alla donna gadgets capace di scovare l’utile e l’introvabile, a prezzi contenuti.
Fare i regali prima vuol dire entrare in negozi semi deserti, trovare i commessi super rilassati, e avere anche il tempo e la voglia di scambiarci due chiacchiere.
Giocare d’anticipo non è così difficile: prendete un foglio, scrivete i nomi delle persone a cui volete/dovete fare un regalo, e ve lo mettete nell’agenda o nel portafoglio che avete sempre con voi, in borsa.
A quel punto aspettate le illuminazioni e quando vi arrivano scrivete e agite.
Devo dire che i pensierini più carini, più sfiziosi e meno costosi, li trovo spesso da DMail (sia online che in negozio, a Milano) o da Tiger (negozio scandinavo che ha diversi punti vendita e vende di tutto a prezzi onestissimi)
Non mi pagano, non mi sponsorizzano e pago sempre tutto quello che compro, quindi fidatevi perchè io dico sempre la verità, soltanto la verità e dico “lo giuro”.
Giusto ieri ho comprato da Tiger un ombrello superwow con il manico luminoso che cambia ben 5 colori. Ho speso 15 euro e so che ora la forza sarà con me (ve lo ricordate Obi-Wan Kenobi?).
Adesso devo solo capire a chi potrei regalarne uno uguale per Natale, sperando che non legga il mio blog sennò sai che sorpresona!
Quest’anno ho deciso che per l’albero di Natale lascerò fare a mio figlio, che sta imparando a scrivere.
Sto tagliando dei cartoncini  (quelli che la lavanderia mette nelle camicie stirate e piegate di mio marito) ricavandone tantissimi cuori bianchi.
Oggi inizierò a farglieli colorare, scrivere e disegnare.
Ogni cuore sarà dedicato ad un amico, ad un’amica, a noi della famiglia e a chi vorrà lui.
Sarà un Natale pieno d’amore, me lo sento, lo spero!
Barbara
nataleeeefoto
 

Quando il marito è via…

Quando il marito è via…i topi ballano.
Schersssssssssooo
Però, dai, siate sincere: quando il marito è via…qualcosa cambia, eccome se cambia!!!
Mio marito è partito per la Cina per lavoro, e starà via per una settimana.
Premesso che ovviamente mi manca e che di notte cerco il suo piede sotto al piumone, ma per il resto devo ammettere che non è niente male.
Mi sento un pò come quando ero single e vivevo da sola: apro il frigo quando ho fame, accendo il fuoco dei fornelli raramente e non metto mai la tovaglia.
Mio marito ama la tovaglia bianca, quella classica, quella che si macchia, subito.
Io amo i servizi all’americana.
Avete presente quelle tovagliette singole plastificate che si trovano in tutti i colori e tutte le fantasie?!
Ce ne sono anche di molto eleganti e, quando si macchiano, si prende la spugnetta dal lavandino della cucina e tac, tutto torna come nuovo!
La mattina non mi sveglio pensando a cosa cucinerò per cena.
Alle 9 non vado a fare la spesa per comprare quello che mi è venuto di voler preparare.
So che ci sono casalinghe brave che programmano tutta la settimana e riescono a fare la spesa una volta sola, ma io non sono tra quelle.
Io vado a fare la spesa circa 1 volta al giorno, a volte anche due (dimentico sempre qualcosa).
Io faccio la spesa quando mi sento inspirata, quando ho delle illuminazioni sul menù.
Ma quando il marito è via, la spesa non la faccio proprio e vado avanti fino ad esaurimento scorte: pasta in bianco, frittata o pollo (le uniche cose per cui accendo il fuoco) e insalatone varie con lo scatolame in via di scadenza.
A volte sono anche capace di cenare con 4 gallette di riso e una busta di prosciutto cotto.
E vogliamo parlare delle camicie che spariscono dal cesto della roba da lavare?!
Pura libidine!
Sarà che quando c’è LUI io entro in modalità “ansia da prestazione” (e non parlo di quella fisica), ma quando LUI parte io raggiungo la pace dei sensi, mi rilasso.
Porto mio figlio a scuola, torno a casa, metto in ordine, vado magari in palestra o a fare qualche commissione, scrivo, lavoro e a volte mi rilasso pure.
Ovviamente, quando LUI è via, le commissioni si dimezzano, ovvio!
“Amore saresti così carina da passare dal mio commercialista?”, “Amore saresti così carina da passare in lavanderia?”.
MA certo, tanto io non ho l’auto, ma giro in scooter anche sotto la pioggia, quindi cosa vuoi che ci metta a fare tutto?! Grrr
Alle 16.30 prendo Danny a scuola, torniamo a casa, da soli o con qualche amichetto, giochiamo e quando sono le 19 iniziamo a pensare a cosa mangiare per cena.
Alle 19.15 ceniamo, alle 20.30 lo metto a letto e a quel punto parto con lo zapping furente in cerca delle trasmissioni più leggere del mondo (mio marito guarda solo documentari o film) e mi ubriaco di “come ti vesti”, “come ti svesti”, “cosa cucini”, “facciamo un centrotavola” etc etc etc.
Ovviamente non lavo i piatti della cena, ma faccio un tutt’uno con le tazze della colazione del giorno dopo!!!
Se alle 22.30 sono stufa della tv allora mi faccio un bagno caldo di un’ora e leggo un bel libro d’amore.
Dopo il bagno mi incremo e me ne vado a letto.
A quel punto, nel letto, mi limo le unghie e rido (lui non vuole che io mi limi le unghie a letto)
E quando le unghie sono perfette, mi preparo al mio appuntamento con Morfeo e lo faccio mettendo la testa sul mio cuscino e i piedi dalla sua parte e tengo rigorosamente le braccia aperte.
Adoro occupare tutto il letto matrimoniale, da angolo ad angolo.
Che dire?
Amore mi manchi, ma non troppo, ops.
Barbara
Pane, burro e alici: una dei piatti impegnativi che preparo in assenza del marito!

Pane, burro e alici: una dei piatti impegnativi che preparo in assenza del marito!

 

 

 

“Pasticcio Evi”, per chi ama le patate.

 
Non ho una grande fantasia in cucina e quindi spesso faccio appello alle amiche.
Questa volta però la ricetta è arrivata addirittura dalla maestra di mio figlio.
Come farà dopo un’intera giornata a scuola, con 20 bambini, ad avere anche l’energia di cucinare?!
Io arriverei a casa e crollerei sul divano, addormentandomi a stomaco vuoto.
Se fossi una maestra penso proprio che sarei magrissima.
Ve lo dico dopo essere stata per 4 ore con quasi tutta la classe di mio figlio, per il suo compleanno.
Da quel giorno io nutro una grande stima per chi fa il mestiere della “maestra”: hanno tutta la mia ammirazione, e la mia comprensione.
Ma ora torniamo alle patate.
Ho deciso di chiamare la ricetta “Pasticcio Evi” in onore della maestra che mi ha dato la ricetta e dei pasticci che combinano i nostri figli, tutti i giorni.
tortaingreddientifotoIniziamo come sempre dalla LISTA DELLA SPESA:
Una decina di patate piccole ( o meno se più grandi)
1 Porro
Pancetta a dadini (circa 80 gr)
Formaggio grana
Sale, pepe e burro
 
tortafotoQuando avete tutto INIZIAMO:
Io ho fatto una teglia piccola perché la avremmo mangiata solo mio marito ed io (Danny non ama i porri!), ma se siete di più fate una teglia più grande e raddoppiate le quantità.
Sbucciate le vostre patate, fate delle fettine fini e tagliate a rondelle fini anche il vostro porro.
A questo punto potete iniziare a fare gli strati:
imburrate un pò il fondo della teglia e fate un bello strato di patate , uno strato di rondelle di porro, aggiungete un terzo dei vostri dadini di pancetta, spolverate con un pò di grana, sale e pepe.
Poi di nuovo patate, porri etc, il tutto per 3 volte.
Sull’ultimo strato non mettete i porri, ma qualche ricciolo di burro e grana.
Infornate tutto  per 30/40 minuti a 180 gradi.
Ovviamente il tempo di cottura dipenderà da quanto fini avrete tagliato le vostre patate.
Assaggiare prima di sfornare è sempre la miglior soluzione, per non sbagliare.
Barbara

Ma basta parlare di lui!

 
Per anni ha disturbato chi cercava di fare il suo lavoro.
Per anni ha cercato visibilità in tutti i modi.
E ora si dice che per anni abbia usato la visibilità ottenuta per addescare minorenni.
Il Signor Paolini è stato arrestato con l’accusa di induzione alla prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico.
E le televisioni cosa fanno?
Ne parlano di continuo, dandogli la visibilità che ha sempre cercato.
Sembra che il Signor Paolini abbia anche scritto una lettera ad un amico, dal carcere, dicendosi soddisfatto: ha saputo che fuori tutte le televisioni parlano di lui e ne è molto felice.
E te credo: lo scopo della sua vita è sempre stato quello di farsi vedere.
Il problema è che ora non si parla più di preservativi mostrati con insistenza alle telecamere.
Ora si parla di circa 80 foto e 35 video, pornografici.
Ora il signore sostiene che uno dei minorenni coinvolti era il suo fidanzato, da mesi.
Ora quel ragazzo che faceva capolino dietro a giornalisti ed inviati, non mi fa più pena, mi fa ribrezzo.
Si parla di minorenni, si parla di un garage dove questo signore si appartava con loro, e filmava.
Tutti consenzienti?
Tutti felici delle attenzioni di questo Signor Paolini?
Non lo so, ma io sinceramente ho i miei dubbi.
Ma non sono un giudice, e quindi non giudico.
Posso dire le mie impressioni, ma non mi permetto di giudicare.
Una cosa però la posso chiedere: basta parlare di lui in televisione.
Se il pomeriggio sono a casa, a volte accendo la televisone e faccio zapping.
Sono già tre volte che becco la mia “amica” Barbara D’Urso che parla di lui intervistando gli avvocati, gli amici e tutti quelli che possono dire la loro.
Forse esagero, ma io sono convinta che di certi tipi di violenza e di certi argomenti, sarebbe meglio non parlarne troppo.
Purtroppo è pieno di gente stramba in giro e l’emulazione diventa un rischio reale.
Fate le giuste indagini e date la notizia solo quando questa è certa.
E poi c’è un altro problema: mettiamo che Paolini sia innocente…mettiamo.
Facciamo finta che Paolini sia un bravo ragazzo con una forte mania di protagonismo che si è innamorato di un minorenne, e basta.
Secondo voi, anche se un giorno venisse dichiarato innocente, la sua vita non sarà comunque cambiata?
Ormai il Signor Paolini sarà per tutti un “mostro”.
L’ho già detto una volta e non mi stancherò mai di ripeterlo: la comunicazione è una cosa seria, serissima.
Contate fino a 10 prima di decidere di dare certe notizie e prima di dare persone e presunti reati in pasto al popolo.
Fate prima giudicare ai giudici e poi scatenatevi comunicando le sentenze.
Barbara