Ebbene sì, sono riniziati i miei mercoledì ON STAGE al Bobino e qui sotto potete vedere le foto di mercoledì scorso.
Peccato se vi siete persi i grandi “MT live” perchè sono stati incredibbbbbili.
Mercoledì prossimo toccherà alla grande voce e all’energia di Nicolò Cavalchini.
Dalle 19.30 alle 22 ci sarà il dinner buffet da noi offerto e poi si balla, senza fare tardi.
Vi ricordo che nel nuovo Bobino c’è un comodissimo parcheggio interno con 200 posti auto.
Vi aspetto con i tacchi ben temperati!
Barbara
Fino a che, ieri sera, tornando verso Milano, non siamo arrivate sulla Cisa, non abbiamo capito quanto siamo state fortunate.
Un mese fa l’annuncio su Groupon e la decisione di partire, Annalisa ed io.
“Hotel 4 stelle a Forte dei Marmi, una notte in doppia più aperitivo all’arrivo e prima colazione, 89 euro”.
Presa, nostra! Si parte sabato 5 ottobre e si torna domenica: due giorni di relax e shopping tra amiche, lontano da tutto e da tutti.
Ne avevo bisogno, una donna ne ha sempre bisogno.
Se poi oltre ad essere donna sei anche mamma e moglie, ne hai ancora più bisogno.
Con i miei uomini sono felice, sono molto felice, ma non vuol dire che io ogni tanto non abbia bisogno di un po’ di “leggerezza” e di fare tutte quelle cose che quando ci sono i maschi non si possono fare, con calma.
Stare un’ora in un negozio per decidere se comprare gli orecchini coi gufetti o quelli con le ranocchie; girare 4 negozi prima di trovare il giusto il regalo di compleanno per un’amica; vagare per ore tra le bancarelle del mitico mercato della domenica di Forte dei Marmi, provando di tutto per poi scegliere giusto due maglioncini da 10 euro, tempestati di borchiette e stelline.
Quando sei con gli uomini spesso finisci per comprare cose che poi non metterai mai: vuoi fare in fretta e la fretta non aiuta, si sa.
Quando abbiamo prenotato non c’erano ancora le previsioni, argh.
Siamo partite per Forte con cappotto, maglie, pantaloni e stivali. Sabato mattina a Milano faceva freddo e per il week-end davano solo pioggia, tanta pioggia.
Ma chi se ne importava se avrebbe fatto freddo e se avrebbe piovuto: noi ci saremmo godute lo stesso le nostre 48 ore di ricarica.
Sabato siamo arrivate e ci siamo subito regalate un ottimo pranzetto a base di pesce da “Fratellini’s”.
Ho mangiato un piatto che sembrava una pizza, ma altro non era che un letto di pomodoro tritato a crudo, con scampi crudi e cozze, il tutto incorniciato da pane tostato tritato con erbette e bottarga: D.I.V.I.N.A.
E pensare che il ristorante l’ho trovato digitando su google “ristoranti di pesce a Forte dei Marmi” e leggendo i commenti super favorevoli su tripadvisor.
Dopo pranzo, giusto il tempo di mollare le borse in albergo, e poi subito in giro per i nostri negozietti preferiti e a caccia di ispirazioni per casa in Puglia: orecchini , piastrelle, porta cartigienica in ferro battuto e scaffali di legno da mettere in cucina o chissà dove.
Ho fatto un paio di acquisti: pochi, ma buoni e senza spendere troppo visto che qui bisogna risparmiare.
Nel tardo pomeriggio siamo finite a Pietrasanta e dopo due passi sotto una lieve pioggerellina e un salto a vedere certi tessuti che mi interessavano, abbiamo notato un sacco di gente davanti alla Chiesa di S.Agostino in Piazza Duomo. C’era pure un signore che indossava la fascia tricolore.
Attenzione, il sindaco! Ma allora sarà un evento importante.
Abbiamo aspettato che la gente entrasse e dopo un’oretta siamo entrate anche noi.
Si inaugurava la mostra di Gustavo Velez, un bravissimo scultore colombiano.
Bellissime le sue sculture e ottimo il catering: che fortuna capitare nel posto giusto al momento giusto!
Alla fine avremmo anche potuto non andare a cena, ma le due golosone sono finite lo stesso al “Bocconcino” a Forte e si sono prima mangiate una sana e leggera insalatona e poi, cancellando la parola “dieta” dal loro vocabolario, si sono divorate, per fortuna con la complicità della terza amica, Mimosa, una mega pizza dolce con mascarpone e cioccolato fondente: S.T.R.A.T.O.S.F.E.R.I.C.A. !
Abbiamo fatto l’una di notte, non a ballare, bensì in albergo a vedere la fine di “Ballando con le stelle” e a chiacchierare di cavolate fino a che le palpebre non sono calate (altre due cose che con degli uomini nei paraggi non avremmo potuto fare).
La mia amica Veronika Logan, che ho intervistato settimana scorsa, è una delle concorrenti e quindi volevo vederla ballare.
Per domenica davano diluvio e quindi avremmo potuto dormire senza la sensazione di perderci qualcosa, eppure alle 8 eravamo già sveglie, strano.
Abbiamo aperto le finestre ed è entrato lui, il sole.
Incredibbbbbile: le previsioni avevano sbagliato in pieno (In effetti ormai non è più così incredibile visto che non ci azzeccano mai!)
Ci siamo preparate al volo e siamo scese per fare una veloce colazione e andare subito in spiaggia a farci una bella passeggiata, ma appena uscite dall’hotel…il sole non c’era più.
Ci siamo lo stesso avviate verso il mare e abbiamo iniziato a passeggiare verso il pontile.
Le nuvole hanno iniziato a riaprirsi e lui è tornato, a scaldare la nostra domenica, senza più lasciarci.
Non capivamo come mai tanto stupore da parte chi vedeva le nostre foto su facebook mentre ce ne stavamo in spiaggia a goderci la splendida giornata, con i piedi in acqua.
Giuro che non era per niente fredda! Avrei anche fatto il bagno se avessi avuto un vero costume e un grande asciugamano.
Ma quando verso le 16 siamo ripartite, siamo arrivate sulla Cisa e abbiamo visto una grossa “nuvola” di nebbia venirci incontro, abbiamo capito: un pò ovunque era arrivato l’autunno, pioveva e faceva freddo.
Che gran regalo che abbiamo avuto, e che buffo è stato arrivare a casa e spalmarmi il dopo sole subito dopo aver aggiunto una coperta sul lettone.
Adesso vi lascio perchè vado a fare il cambio degli armadi: devo mettere via gli ultimi parei e tirare fuori i piumoni.
Brrrrrrrrrrrrr
Barbara
Non poteva capitarmi maestra migliore.
A Danny boy erano ormai quattro giorni che dondolava il primo dentino.
Nelle ultime 48 ore sembrava davvero attaccato ad un filo invisibile, ma noi ne voleva sapere di cadere, quasi come se la bocca si volesse tenere stretto quel pezzettino di infanzia che voleva cadere, per crescere…
Il primo dentino che cade segna un momento importante: non è solo un dente che cade, ma è il crearsi di un nuovo spazio pronto ad accogliere qualcosa di più grande, di più definitivo, di più adulto.
Il primo dentino che cade è un qualcosa di emozionante, un momento che ti ricorda che i cuccioli crescono.
Ieri mattina ero a casa che stavo rifacendo i letti, quando ho sentito arrivare un messaggino su whatsup e allora ho preso il telefono in mano per guardare chi fosse.
Immaginate la mia espressione quando mi sono accorta che il messaggio mi arrivava dalla maestra di Danny, la maestra della prima E, E come Emanuela.
Il messaggio diceva “la sua prima finestra” e sotto c’era una foto.
Ok, ok, sono la solita iper sensibile, ma prima ho sorriso e poi mi è scesa la lacrima.
Noooooo, non per i 10 euro che avrei dovuto prestare al topino, ma perché vedere quella prima finestra, sul mondo, mi ha ricordato di quando avevo la pancia e cercavo di immaginare a quando il mio bambino mi avrebbe sorriso, per la prima volta.
Ora quel sorriso esiste davvero e me lo godo, mi nutro di lui.
Da ieri quel sorriso ha un buchino, un bellissimo buchino.
Grazie maestra Emanuela, solo una maestra mamma può avere la sensibilità di fare un gesto del genere rendendomi subito partecipe di un evento così piccolo, ma così importante
Sapere che Danny è nelle mani di una donna così sensibile non può che rendermi felice.
Barbara
Ho scelto il cavallo di Pippi perché se devo pensare alla cavalleria dei giorni d’oggi, il cavallo di Pippi la rappresenta benissimo: è buffo, a volte fa ridere e non è proprio quello che ci si aspetterebbe, decisamente no!
Cari uomini, ok che la donna si è emancipata, ok che forse se oggi uno prova a scippare una donna per strada, è più facile che si porti a casa un bel ceffone piuttosto che un portafoglio, ma un pò di cavalleria lasciatecela dai!!!
Vi assicuro che anche a quelle donne che sembra che non abbiamo bisogno di niente e di nessuno (ne conosco benissimo una che vedo tutte le mattine allo specchio), fa piacere un pò di cavalleria.
Non dico che si debbano rispettare tutte le duemila regole che una volta prevedeva il galateo, ma qualcosina sì dai.
Per strada un uomo dovrebbe fare camminare la sua donna sul marciapiede verso l’interno in modo da tenerla lontana da eventuali scippatori? Di questo ne ho appena parlato e direi che non è più così indispensabile, ma, visto che non è così complicato, si può fare dai!
Salendo le scale l’uomo dovrebbe far camminare la donna davanti a lui così se dovesse cadere può prenderla? Certo è che se la donna pesa più del fidanzato, rischia di travolgere anche lui. Diciamo che questa bisognerebbe rivederla a seconda dei casi.
L’uomo dovrebbe aprire la portiera dell’auto per far salire la sua donna? O lo fate sempre o non o fate mai. Purtroppo è pieno di uomini che lo fanno fino a che non gliela danno e quando gliel’hanno data, non lo fanno più.
La cavalleria non deve essere un mezzo utile a farsela dare prima, ma un modus vivendi che rimanga nel tempo, fin che morte non vi separi.
Ieri stavo scendendo le scale della palestra per andare negli spogliatoi a cambiarmi ed ero anche un pò di fretta. Siccome le scale sono strette, speravo che i due uomini che stavano salendo si sarebbero gentilmente fermati e “appiattiti” contro il muro per farmi passare.
Ma quando mai! Hanno gonfiato i pettorali e sentendosi forse pure un paio di centimetri più alti, hanno continuato la loro risalita senza batter ciglio e costringendo me a passare rasente alla parete.
Grazie, mi sono commossa per l’immensa gentilezza.
E purtroppo succede sempre più spesso: quando attraverso la strada sulle strisce; quando mi superano di corsa, mentre mi avvio verso il banco dei formaggi del supermercato, per prendere il numerino prima di te; quando sono in bici ad un incrocio e non mi danno la precedenza neanche quando la avrei.
Ma fatemi capire: vi sta sui maroni che ora anche molte di noi lavorano e portano a casa lo stipendio?
Non ci versate più vino e acqua a tavola perché volete eliminarci, facendoci morire di sete?
Avete capito che ve la daremmo comunque al terzo appuntamento, anche se non ci aprite la portiera?
Io so solo che se noi donne, anche se lavoriamo e siamo sempre di corsa, la sera dobbiamo comunque farvi trovare la cena pronta e la casa pulita, allora voi, cari uomini, sappiate che a noi donne piace ancora tanto quando gli altri uomini ci fanno passare prima e il nostro continua a coccolarci e a farci sentire donna anche quando gliela abbiamo già data.
Dovete mettervi in testa che l’emancipazione della donna non ha tolto il potere agli uomini, ma ha solo dato un pò di indipendenza in più a noi donne.
Vogliateci sempre bene e coccolateci ancora che ne abbiamo tutte tanto bisogno.
Smack
Barbara
Oggi era uno di quei giorni no, uno di quei giorni in cui ti svegli, e da quando metti giù il primo piede dal letto, tutto inizia ad andare storto.
Oggi era uno di quei giorni in cui avrei solo avuto voglia di prendere ed andarmene, lontano, da tutto e da tutti.
Ebbene sì: capita anche a me!
Sorrido, sorrido sempre, non perchè io sia scema, ma perchè amo davvero la vita.
Ma poi una mattina mi sveglio, e vedo tutto nero.
Vorrei avere un lavoro diverso, un marito un po’ più affettuoso e un figlio meno piagnucolone.
Vorrei essere una moglie meno critica, una mamma più paziente e una donna esigente, con gli altri e con me stessa, e meno pigra.
Sì sì, meno pigra. So che da fuori non lo sembro, ma vi assicuro che sono pigra, pigrissima.
Quando mi capitano queste giornate NO, allora attacco il mio ipod allo stereo e faccio partire il file dove memorizzo i brani che mi piacciono di più, e magari ballo pure.
Ascolto la musica che mi piace e cerco di pensare solo a cose belle: penso alla mia famiglia, alla mia meravigliosa mamma, al mio bellissimo bambino, penso al fatto che di momenti tosti ne abbiamo passati, ma che alla fine siamo ancora tutti qui, e stiamo bene.
E poi penso a lui: penso al mio principe azzurro che ho incontrato proprio quando ormai non ci speravo più, e sorrido.
Non vi ho mai raccontato come ci siamo conosciuti, ma soprattutto…dove?
Ci siamo conosciuti in Africa, a Zanzibar.
Ero andata a ballare con i miei compagni di viaggio al “Garage”, la discoteca più famosa di Stone Town (la capitale di Zanzibar).
Strano che io vada a ballare eh?!
Ed ecco che in quel buco buio, pieno di ragazzi di colore, sbuca lui: il ragazzo alto, bianco e con la faccia da buono .
Allora sembrava davvero buono, forse perché pesava 25 kg più di oggi e faceva tenerezza.
Noi eravamo in 7 e loro anche: eravamo gli unici bianchi della discoteca.
Ad un certo punto uno dei miei amici si avvicina al gigante bianco e lo saluta affettuosamente.
Dopo poco mi ritrovo a chiacchierare col mio amico e gli chiedo di quel ragazzo alto con la faccia da buono e a quel punto lui mi dice che è di Monza come lui e che si conoscono da quando sono piccoli.
Inizia a descrivermelo come un ragazzo di buona famiglia, per bene, simpatico etc etc.
Sentivo che stava per arrivare un “Ma…” e quindi quando ho chiesto se c’era qualcosa in lui che non andasse, il mio amico ha risposto “E’ troppo giovane per te!”
Era fine dicembre del 2003: il giovane ed io abbiamo chiacchierato tutta la sera e prima di salutarci gli ho lasciato il mio numero di telefono dicendo di chiamarmi se per capodanno volevano raggiungerci al nord, dove ci saremmo trasferiti il giorno dopo con il catamarano che avevamo affittato.
Al nord, a fare una giornata di mare il 31 dicembre, ci sono venuti solo i suoi amici (lui si era scottato al sole il giorno prima e quindi aveva preferito fare un giorno di pausa), ma la sera sono tornati al loro villaggio.
Non ho più sentito la sua voce fino a metà gennaio.
Ero all’areoporto in partenza per Berlino per il we e mentre stavo per spegnerlo…mi è suonato il cellulare.
“Ciao sono Marcello, ti ricordi di me?”
Dopo 2 settimane ci siamo dati il primo bacio per strada, sotto casa mia, e non ci siamo più lasciati.
Sono passati quasi 10 anni e ne abbiamo fatta di strada assieme.
Ci sono giorni, come oggi, in cui lo userei al posto del sacco da boxe, ci sono giorni in cui mi fa imbestialire, ma ci sono anche tanti altri giorni in cui mi manca l’aria al solo pensiero di non invecchiare con lui, al mio fianco.
Che dire?
Forse la musica, e i bei ricordi, anche oggi sono riusciti a fare diventare bella anche una giornata iniziata male.
Fufiu!!!
Barbara
Ebbene sì: sul “Corriere della Sera” di oggi, si parla del mio mercoledì al Bobino.
Wow, che onore!
Stasera si rinizia con la musica dal vivo: dopo un paio di mesi a ballare fuori, sotto le stelle, si torna all’interno.
La sera inizia a far freschetto e visto che a noi donne la sera piace metterci scollate…eccovi accontentate.
Stasera “On stage” saliranno gli “MT live”
Da più di 10 anni il camaleontico showman MICHELE TOMATIS gira Italia ed Europa con il suo spettacolo MT LIVE. Un mix unico di musica, video proiezioni, cambi veloci di costume e coinvolgimento, capace di conquistare, grazie alla sua duttilità, ogni genere di pubblico.
Lo show sperimenta le interazioni dell’artista con propri cloni virtuali proiettati su di un imponente scenografia fatta di schermi, il tutto proposto con un repertorio musicale cover scelto fra le hit degli ultimi 40 anni.
Temperate i tacchi perchè stasera si ballaaa!
Barbara
Era da prima dell’estate che nella mia agenda avevo attaccato un post-it con scritto “Arancini di riso, Ammucca, Via Vittor Pisani 14).
Sapete che io vivo con i post-it attaccati ovunque.
Ogni volta che mi capitava quel post-it davanti agli occhi mi dicevo “Oggi vado, oggi vado”, ma poi o mi dimenticavo o non facevo in tempo.
Ieri però…
Ieri ci sono andata.
Porca paletta!
Appena arrivata davanti alla vetrina li ho visti e ho capito che sarebbero stati miei!!!
Quando vi dico che non riesco mai a far durare le mie diete per più di 12 ore è per questo motivo: sono golosa, “troppissimo” golosa.
Vi dico solo che ho comprato 5 arancini di riso dopo pranzo (sì, sì, avevo appena finito di mangiare con mia zia al “That’s vapore”) e quando sono arrivata a casa, nel sacchetto ce n’erano solo 4.
Bo?! Forse il sacchetto era bucato!
Immaginatevi la faccia di quelli che al semaforo mi hanno beccata in pieno, con faccia goduriosa, mentre addentavo il mio maxi arancino.
Eh sì, perchè quegli arancini di riso sono giganti.
E immaginatevi la mia faccia quando mio marito se li è trovati sul tavolo, per cena, e mi ha chiesto se li avevo fatti io.
Ah Ah Ah, ok che pian pianino sto imparando a cucinare un pò di tutto e ok che gli arancini li ho fatti un paio di volte e mi sono pure venuti buonini, ma farli così perfetti, giganti, a punta e soprattutto così buoni… Non esageriamo, su dai.
E poi vogliamo parlare della puzza di fritto che sarebbe rimasta in casa avendo noi una sorta di open space dove salotto, sala da pranzo e cucina, sono un tutt’uno?
Quando friggi puoi consumare anche un’intera lampada Lambergè, ma non esci viva!
Vabbè, che dire ancora?
Vi dirò che oltre a quelli classici al ragù con i piselli, fanno anche quelli con gli spinaci o con i funghi, e sono tutti da paura!
Grazie al “Re degli arancini” (qui sotto con me nella foto) e grazie a mio amico, Catanese doc, che mi ha suggerito questo fantastico posticino.
Purtroppo per le mie cosce…tornerò presto!
Barbara
Io odio il rosa, odio il rosa e tutte le sfumature di rosa.
Per anni ho sperato di diventare mamma e di avere una bambina.
Poi ho ho scoperto di essere incinta, ho iniziato a pensare a quando avrei partorito e visualizzato tutti i parenti e gli amici arrivare a casa a vedere la creatura.
Ed ecco tutti quei “bellissimi” pacchettini ROSA da scartare, pacchettini pieni di tante cosine “belline”, ROSA…
Non so cosa sia successo (lo so, lo so!), ma ad un certo punto ho cambiato idea e ho iniziato a desiderare, fortissimamente, che fosse un maschietto.
Per una volta, però, devo stringere in denti e parlare di questo colore: lo faccio per una buona causa.
Speriamo che non mi venga l’orticaria perché solo a nominare la parola “ROOOSA” sento degli strani pruriti, argh.
Un paio di giorni fa ero in centro, a Milano, con la mia mamma.
Se mia mamma viene da Venezia per vedere figlia e nipotino (maschio, celeste), mi sembra ovvio che si finisca a fare un pò di shopping, mi sembra cosa buona e giusta.
Stavamo facendo una passeggiata in Corso Vittorio Emanuele quando ad un certo punto ecco che ci appaiono davanti 12 bei ragazzi in giacca e cravatta, con cravatta ROSA.
Ogni ragazzo aveva in mano un cestino con gomitoli di lana ROSA e i ferri per lavorarla (e lo facevano davvero: glielo avevano insegnato!).
Secondo voi avrei potuto tirare dritto senza chiedere spiegazioni?
Beh, quello che ho scoperto mi è piaciuto molto e quindi eccomi qui a raccontarvelo.
Quei ragazzi erano in centro, assieme a 6 ragazze, per pubblicizzare “A touch of chic“, un’iniziativa molto bella a sostegno del “Gomitolo rosa“.
Il “Gomitolo rosa” è un contenitore di idee e di persone che sostengono delle associazioni di donne impegnate sul fronte del tumore al seno, in Italia e in Europa.
Queste persone recuperano quella lana che andrebbe venduta sottocosto per eccesso di disponibilità o distrutta poiché ritenuta non idonea al mercato del consumo. In alcuni casi viene addirittura bruciata, inquinando ancora di più i nostri boschi e le nostre montagne.
Al “Fidenza Village“, per tutto il mese di ottobre, si terranno corsi di “Knitting con Gomitolo Rosa”.
Si tratta di un metodo a “tutto tondo” con i ferri circolari, che permette il lavoro anche alle donne operate al seno, perché la tecnica consiste nel tenere i ferri non sotto il braccio, ma con le mani, evitando gli inconvenienti come la tensione dei muscoli del collo, lo sfregamento delle ghiandole sotto il braccio e l’incassamento della gabbia toracica.
I laboratori sono gratuiti e aperti a tutti coloro che intendono parteciparvi.
I workshop si terranno nei seguenti giorni presso la Pop Up boutique “A Touch of Chic for Gomitolo Rosa”:
• venerdì 4 ottobre dalle 10.30 alle 18.00
• sabato 12 ottobre dalle 16 alle 20.00
• domenica 13 ottobre dalle 10.30 alle 20.00
• venerdì 18 ottobre dalle 10.30 alle 20.00
• sabato 26 ottobre dalle 16.00 alle 20.00
• domenica 27 ottobre dalle 10.30 alle 20.00
“Fidenza Village” contribuisce al progetto devolvendo 1 euro per ogni prodotto venduto che abbia il cartellino con il “Gomitolo rosa”.
Che dire?
Bravi, chapeau!
Anche mia mamma, anni fa, è stata operata di tumore al seno quindi sappiamo bene di cosa si parla.
A proposito di tumori al seno: ricordatevi che ottobre è il mese della prevenzione e che la prevenzione è davvero importantissima.
Solo con la prevenzione certi mali si possono individuare e sconfiggere.
Ottobre, infatti, é il mese del “Gomitolo rosa”, ma anche del “Nastro rosa”.
La LILT aiuta le donne ad aprire gli occhi
Attenzione: ci sono 397 punti prevenzione o ambulatori LILT in tutta l´Italia.
In questi centri vi faranno gratuitamente la palpazione, ossia il primo passo per la prevenzione (alcune onlus impegnate nella campagna, chiedono solamente il costo del tesseramento)
Per sapere dove è il punto più vicino a voi basta chiamare il NUMERO VERDE 800 99 88 77
Oppure, se è un pò che non ci andate, fate un salto dal vostro ginecologo di fiducia e fate un bel controllino ok?!
E che il rosa sia con voi (aiuto che prurito!)
Barbara
PS: Visto che ci sono vorrei chiedere scusa alla mia amica che, anni fa, ha regalato a Danny una bellissima polo Rosa. Scusa amica, ma non sono mai riuscita a mettergliela, è più forte di me!
Sabato 5 ottobre ricomincia “Ballando con le stelle”.
Jesus Luz, il modello stra figone ex di Madonna; l’attore Roberto Farnesi, che io ho avuto occasione di conoscere circa 20 anni a Ibiza, quando assieme ad un suo amico dormì in barca dei miei genitori per una settimana (aveva finito i soldi); Amaryus Peres, pallanuotista cubano naturalizzato italiano e senza fisico (Senza???) e l’affascinante pallavolista Gigi Mastrangelo.
Azz, ce n’è di carne al fuoco sulla brace di Milly Carlucci quest’anno.
Tra tanti bei maschioni, in zona neutra, sbuca anche un modella trans e poi si prosegue con una ex miss Italia, una schermitrice, qualche altra fanciulla più o meno conosciuta (più “meno” che “più”) e una mia cara vecchia amica.
Sia chiaro che non ho scritto “vecchia” nel senso che è vecchia, ma nel senso che ci conosciamo da tanto (sennò mi mena).
Un paio di giorni fa, mentre ero in Puglia a seguire il cantiere della casa che stiamo costruendo, ho chiamato VeroniKa per chiederle l’indirizzo di un posto dove aveva comprato dei bellissimi tessuti.
Anni fa, quando era ancora fidanzata con il papà di sua figlia, aveva dato una grande mano al suo compagno per arredare i trulli che aveva a Cisternino e mi ricordavo di questi tessuti particolari, a righe, simili a quelli dei materassi di una volta.
Non sentivo VeroniKa da un bel pò perchè, da quando si trasferita a Roma, ci siamo decisamente perse di vista.
A quel punto ho avuto la bella notizia della sua partecipazione a “Ballando con le stelle” e mi è venuto proprio molto naturale farle un paio di domandine.
B: Appena mi hai detto della tua partecipazione a “Ballando con le stelle” sono andata a leggermi il cast: ammazzate che figoni. Ma sei single ora?
V: Per il momento sì: vivo con mia figlia Talita e Frida un cane di razza “canile Muratella” (un canile di Roma).
B: E quindi dici che, come da prassi, potresti trovare un fidanzato “On stage”? .
V: Tu hai nominato i concorrenti perchè non hai ancora visto i ballerini!
B: Beh, saranno sempre i soliti maestri no!?
V: No, il mio maestro , purtroppo molto sposato, è una new entry . E’ cubano, guru della salsa e protagonista di un film famoso, ma non posso ancora svelare il nome.
B: Visto che hai “glissato” sulla domanda che ti ho appena fatto (furbetta) almeno mi racconti qualche chicca in anteprima?
V: Vedo Lorenzo Flaherty molto calato nella parte di tanguero e quindi secondo me tirererà fuori una grande passionalità che in “Ris” non si era vista. Boldi è tallonato dalla sua maestra che non lo molla un attimo e gli sta facendo fare pure un pò di palestra. Essendo Massimo un batterista secondo me bisogna stare attenti perchè potrebbe presto svelare il suo senso del ritmo.
B: Parlami di questa Lea, la figlia del giocatore Toninho Cerezo. Ma è vero che prima di essere la bellissima modella brasiliana che vedremo, era un uomo?
V: Sì e ti assicuro che se non lo avessi saputo non me ne sarei mai accorta: non ha nulla di maschile.
E’ bella, soprattutto senza trucco, ha una qualità umana non indifferente e si vede che la sua storia personale, forse in alcuni momenti sofferta, l’ha resa una persona in ascolto e non presa da sé stessa.
B: Il più simpatico o la più simpatica?
V: Elisa di Francisca, la schermitrice: pur facendo una disciplina prevalentemente fisica e originariamente maschile, è da una parte sensuale e dall’altra una gran “caciarona” cui non manca mai la battuta.
B: E di Milly cosa mi dici?
V: Milly è la professionista con più calore e più empatia che io abbia mai incontrato nella mia carriera. E’ sempre disponibile per tutti ed è una gran staccanovista.
B: Da quanto stai provando e come ti trovi in questa nuova veste di ballerina?
V: Sto provando da circa tre settimane: la prima setimana 1 ora al giorno per 3 giorni e da settimana scorsa 3/4 ore al giorno per 5 giorni
B: Cavolo, e come ti vedi?
V: Vedo che invece di migliorare sto peggiorando e sono piena di dolori: cervicale, schiena e piedi massacrati.
B: Dici che è una questione di età?
V: Dico che è perchè nella mia vita non ho mai, e dico MAI, fatto esercizio fisico: mai entrata in una palestra e mai fatto alcun tipo di sport. Iniziare a fare un qulasiasi tipo di movimento, alla veneranda età di 44 anni, non avrebbe potuto che dare questi risultati.
B: Ho perso la cognizione del tempo: quando ti sei trasferita a Roma? E perché?
V: 4 anni fa. Era finita da qualche anno la mia esperienza nella soap “Vivere”, che giravo tra Milano e Torino, e il mio rapporto con il papà di mia figlia era arrvato al termine. Trasferirmi a Roma è stata la scelta più naturale per seguire da vicino il mio lavoro.
B: Tu avevi già vissuto a Roma o mi ricordo male?
V: Sono figlia di un inglese e di mamma napoletana, e sono nata a Milano. Ho sempre saputo che avrei fatto l’attrice e quindi appena ho potuto, quando avevo 18 anni, mi sono trasferita a Roma per studiare recitazione da Beatrice Bracco.
B: Quanto sei rimasta a Roma?
V: Il tempo di fare le mie mie prime esperienze nelle prime fiction “I ragazzi del muretto” e “Classe di ferro”, per poi finire nel grande calderone di “Non è la rai”che, nel bene o nel male, è stato comunque un pezzo di televisione italiana.
Da lì ho fatto il primo film della Izzo” Maniaci sentimentali” cui sono seguite altre fiction.
Ma la grande svolta è arrivata con “Vivere”, la soap di canale 5, che mi ha portata a fare le valigie per tornare da dove ero partita, a Milano.
B: Un bel ricordo della tua carriera?
V: Sicuramente quando ho girato “Le avventure del giovane Indiana Jones” che era una produzione George Lucas e quindi un set hollywoodiamo. E’ stato lì che ho incontrato quello che è poi stato il mio fidanzato per 5 anni ossia Sean Patrick Flanery, protagonista della serie.
Per il primo bacio abbiamo aspettato diligentemente la fine delle riprese, ma poi non ci siamo più lasciati e con lui ho girato mezzo mondo. Ogni puntata era ambientata in un paese diverso e ogni episodio aveva una protagonista diversa. Io ho girato un episodio, ma ovviamente lo ho seguito anche in tutti gli altri.
B: Un brutto ricordo?
V: Non posso fare il nome, ma ho lavorato al teatro Eliseo di Roma con un attore che consideravo “un trombone” nel senso che era tutto finto e impostato, e lui reputava me “una cagna”: ci siamo cordialmente detestati per tre mesi.
B: VeroniKa come mamma: come ti descriveresti?
V: Sono molto presente in ogni momento, fase e decisone della vita di Talita.
Non delego quasi nulla, non ho una tata fissa e, se ho bisogno di aiuto, ad occuparsi di lei arrivano il papà o i nonni.
B: In che rapporti sei rimasta con il papà di Talita?
V: In ottimi rapporti, sicuramente migliori di quelli che avevamo prima di separarci: è un padre giocoso e ludico. Spesso sono io che devo fare la parte della “cattiva”, ma va bene così.
B: Sai che i sogni nel cassetto fanno la muffa? Tirane fuori uno, subito!
V: Mi piacerebbe ripetere un’asperienza di lavoro all’estero. Tanti anni fa, in Nuova Zelanda, ho girato “Zanna bianca”, una serie canadese. Purtroppo non mi è mai più capitato di vivere tre mesi in un paese assorbendone tutti gli aspetti climatici, culturali etc
B: Ma come faresti con tua figlia Talita?
V: Sei tu che tu mi hai chiesto un “sogno”.
Touscè
Barbara
Lo so che spesso ripeto sempre le stesse cose, ma lo faccio per voi, giuro.
Scappate, appena potete scappate!
Prendete un scusa qualunque e scappate dalla quotidianità, dalla routine, dalle abitudini e, soprattutto, dai figli.
Il rientro dalle vacanze, diciamocelo (alla Ignazio la Russa, con voce roca), spesso non è una passeggiata di salute.
Magari dopo aver dormito in case in affitto o in alberghi, e dopo settimane con i piedi nella sabbia, hai anche voglia di tornartene a casa tua, nel tuo letto con le tue lenzuola profumate e, sopratutto, senza più sabbia tra i maroni…
Ma dopo 48 massimo 72 ore di ripresa della routine, ti chiedi se eri tu quella che pensava di aver voglia di tornare o se un marziano si era impossessato di te e aveva pensato al posto tuo.
Insomma, il rientro dalle vacanze è duro!
Ok, ok forse la parola “duro” è esagerata, ma in vacanza stacchi la spina, pensi meno al lavoro, ai problemi vari di famiglia e tutte quelle rotture di “zebedei” con cui devi fare conto durante l’anno: l’operatore che non ti ha ancora dato la portabilità, l’avvocato che non ti ha ancora fatto sapere nulla di quella cosuccia, quel cliente che non ti ha ancora pagato, quel parente che ti preoccupa, il cane del vicino che abbaia alle 7 anche di sabato, quel nuovo progetto che ti entusiasma tanto, ma che non hai coraggio di far partire…
E al ritorno ti ripiomba tutto addosso.
Se poi tuo figlio va in prima elementare e tu, oltre a dover iniziare a svegliarti presto, devi anche fare i conti con un periodo iniziale di pianti e di difficile adattamento, allora eccoti anche la ciliegina sulla torta.
E quindi dopo il ritorno, l’inizio delle elementari e il marito ripiombato in pieno nella “modalità lavoratore sempre incasinato e stressato”, diciamo che la serata di ieri è arrivata a pennello.
Villa Frua, Stresa: compleanno a sorpresa per i 40 anni di Melo, un nostro carissimo amico.
Che si fa? Andiamo e torniamo in serata?
Ma noooo: dormiamo lì così possiamo goderci appieno tutta la serata, senza il timore della prova palloncino.
Alla fine Elisa, la proprietaria della villa, nonché la moglie del festeggiato e organizzatrice della mitica serata, ci ha invitati a dormire proprio lì, accanto alla splendida location della festa. A fine serata non abbiamo neanche dovuto cercare le chiavi e salire in macchina: top. Abbiamo mollato Danny a Milano a mangiar la pizza con ben due nonne, ci siamo spogliati da ruoli e pensieri, e siamo andati a ricaricare le batterie. Uno splendido allestimento, un ottimo catering curato dalla nostra amica Elisa Caldarola, un suggestivo live con la stupenda voce di Simona Bencini (Avete presente la cantante dei “Dirotta su Cuba”?) e per finire, in consolle, lo stra mitico Tato di radio dj (lo so che due superlativi assieme si potrebbero usare, ma stavolta se li merita!) Ma vogliamo parlare di quando Elisa ha bendato suo marito ed è sbucata fuori la mitica (mitico) Rosalba: mi è venuto male alle mandibole da quanto ho riso. Se al tutto ci aggiungiamo anche le manine esperte del barman, direi che la serata non poteva che dare il risultato che ha dato. Era da tempo che non ballavo così e così tanto. Il dj non ne ha sbagliata una e mi tanto sa che avevamo tutti bisogno di fare una bella fuga dalla realtà. Meno male che ho optato per uno stivale nero molto alto, sexy, ma bello comodo. E meno male che ho scelto un look total black così sono riuscita a camuffare un po’ i miei attuali 77 kg. Ebbene sì: un paio di giorni fa ho scritto che stavo iniziando la dieta e che avrei sconfitto la bilancia, ma per ora sta vincendo lei. Mi piace troppo mangiare e forse, in questo momento di ripresa, non è ancora giunto il momento per iniziare seriamente la dieta: ho bisogno di zuccheri! Datemi ancora un paio di giorni di assestamento, fate arrivare un po’ di fresco e la stagione delle vellutate, ed inizierò a fare la brava con l’aiuto del mio Bimby, forse. Per il momento mi godo il ricordo della serata di ieri e dei balli fatti col mio maritino. Barbara
Alla fine Elisa, la proprietaria della villa, nonché la moglie del festeggiato e organizzatrice della mitica serata, ci ha invitati a dormire proprio lì, accanto alla splendida location della festa. A fine serata non abbiamo neanche dovuto cercare le chiavi e salire in macchina: top. Abbiamo mollato Danny a Milano a mangiar la pizza con ben due nonne, ci siamo spogliati da ruoli e pensieri, e siamo andati a ricaricare le batterie. Uno splendido allestimento, un ottimo catering curato dalla nostra amica Elisa Caldarola, un suggestivo live con la stupenda voce di Simona Bencini (Avete presente la cantante dei “Dirotta su Cuba”?) e per finire, in consolle, lo stra mitico Tato di radio dj (lo so che due superlativi assieme si potrebbero usare, ma stavolta se li merita!) Ma vogliamo parlare di quando Elisa ha bendato suo marito ed è sbucata fuori la mitica (mitico) Rosalba: mi è venuto male alle mandibole da quanto ho riso. Se al tutto ci aggiungiamo anche le manine esperte del barman, direi che la serata non poteva che dare il risultato che ha dato. Era da tempo che non ballavo così e così tanto. Il dj non ne ha sbagliata una e mi tanto sa che avevamo tutti bisogno di fare una bella fuga dalla realtà. Meno male che ho optato per uno stivale nero molto alto, sexy, ma bello comodo. E meno male che ho scelto un look total black così sono riuscita a camuffare un po’ i miei attuali 77 kg. Ebbene sì: un paio di giorni fa ho scritto che stavo iniziando la dieta e che avrei sconfitto la bilancia, ma per ora sta vincendo lei. Mi piace troppo mangiare e forse, in questo momento di ripresa, non è ancora giunto il momento per iniziare seriamente la dieta: ho bisogno di zuccheri! Datemi ancora un paio di giorni di assestamento, fate arrivare un po’ di fresco e la stagione delle vellutate, ed inizierò a fare la brava con l’aiuto del mio Bimby, forse. Per il momento mi godo il ricordo della serata di ieri e dei balli fatti col mio maritino. Barbara