Torna “Fleur en fleur”

 
Torna, il 3 ottobre, FLEUR EN FLEUR
Giovedì 3 Ottobre 2013, a partire dalle ore 17.00, un evento nelle suggestive vie Santa Marta e San Maurilio permetterà al pubblico milanese di trascorrere alcune ore nel cuore della Milano storico medievale.
Sarò l’occasione di poter vedere molti cortili solitamente inaccessibili e siccome le strade saranno chiuse al traffico, siete liberi di fare due passi anche con i vostri bambini, sia quelli con 2 gambe che quelli con 4 zampe.
Nelle strade e nei cortili saranno esposte meravigliose macchine d’epoca, autentiche icone del mondo delle auto sportive d’epoca, delle MG d’annata, dalla MG TD alla MG TC.
I modelli presentati dal MG CAR CLUB d’Italia, saranno accompagnati dai rispettivi proprietari che potranno rispondere alle eventuali domande di appassionati e curiosi.
Gallerie e botteghe saranno aperti fino alle ore 21.00 per accompagnare i visitatori nel loro percorso, arricchendo l’offerta con vernici, promozioni ad hoc e allestimenti speciali creati per l’occasione e creando un particolare “percorso enologico”.
Il sempre attivo e simpaticissimo Emanuele Belotti vi aspetterà nella sua Galleria Ippogrifo assieme all’Azienda Agricola Montiverdi che proporrà la degustazione di due differenti vini, un CHIANTI CLASSICO DOCG “RISERVA” e un CHIANTI CLASSICO DOCG d’annata.
Salite in bici o fate due passi: ci sono un sacco di negozi carini da vedere e si potrà anche fare dell’ottimo shopping, spesso a fine di bene.
Barbara
PS: fate anche  un salto dalla mia amica Carola nella Galleria di Alberto Levi, merita… 
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Indovina chi e il richiamo della fede

 
“È maschio? Ha i baffi? È biondo? È pelato? È castano? Ha il cappello”
Non ditemi che non avete mai giocato ad “Indovina chi” con i vostri amici quando eravate giovani, o con i vostri figli o nipoti?!
Beh, se non lo avete mai fatto andate in un negozio di giocattoli, o anche al supermercato, e compratelo, siete ancora in tempo.
Ieri sono andata in palestra a fare il mio corso di “Indoor Walking” ossia una specie di corsa in galleggiamento fatta con quell’attrezzo che sembra vagamente uno step, ma ha anche i manubri.
Il corso dura circa un’ora e lo si fa con la musica a manetta.
Mi piace un botto e mi piace che siamo praticamente solo donne e quindi me ne frego se dopo 10 minuti grondo di sudore, la maglietta mi si appiccica addosso e divento rossa come il più timido dei peperoni.
Ma ieri…
Ieri, a corso già iniziato, è entrato LUI, l’uomo X: appena iscritto in palestra (me lo ha detto quella vicina a me che lo aveva visto parlare con un istruttore che gli stava facendo fare il giro delle varie sale) e con quell’aria un pò smarrita (cucciolone lui!).
A quel punto, mentre sudavamo come delle matte e “ballavamo” sul nostro attrezzo, la mia vicina di allenamento ed io abbiamo iniziato una versione tutta nostra di “Indovina chi”.
Le caratteristiche fisiche le vedevamo benissimo e quindi le varie domande di prassi le abbiamo scartate: brizzolato, un naso prorompente (ho sempre amato gli uomini con i nasi grandi, ma alla fine mi sono innamorata e ho sposato uno col naso a patatina), alto circa 1,90, atletico, abbronzato, occhio bo? (mi vergognavo a guardarlo troppo e con le lenti, da lontano, avrei dovuto fissarlo per capire il colore degli occhi), pantaloncini grigi, polo blu e asciugamano color carta da zucchero.
Caruccio vero e pure chic, che non guasta, mai.
Fede? Non pervenuta.
AZZ! Ma perchè certi esemplari di essere umano senza fede e così carucci, non entravano mai nei corsi che frequentavo quando ero single?
Capita sempre così no?!
Quando li cerchi…picche, quando non li cerchi più…sbucano come i funghi in autunno!
Quanto abbiamo riso la mia vicina di attrezzo ed io:
“Ma secondo te perchè uno così è senza fede?”
“Magari l’ha dimenticata in bagno!”
“Oppure si è appena separato e siccome è un pò giù allora ha deciso di iscriversi in palestra per cambiare vita”
“Quanti anni avrà?”
“Secondo me una cinquantina”
 “Secondo me è un finto giovane e ne ha anche 60”
 “Ma vaaaaaa”
 “Ma secondo te che cavolo di mestiere fa per essere libero di venire in palestra alle 10.30 del mattino?”
 “Sarà un notaio e oggi non avrà stipule, o magari è un avvocato. Bisogna vedere se quando esce cammina con le braccia dietro alla schiena”
 “Chi non lavora il giovedì mattino? I becchini lavorano il giovedì mattina?”
“I becchini lavorano sempre, ma magari ha un ristorante, ora ci sta lavorando la moglie e poi lui le da il cambio prima di pranzo”
Tra il rosso dell’allenamento e quello delle risate che ci siamo fatte, alle 16 del pomeriggio dovevo ancora tornare al mio colore standard: tra il pesca e il verde.
Ad un certo punto vedo che l’uomo X guarda la mia mano, e nota la fede.
A quel punto mi spara un super sorrisone, e io abbasso lo sguardo.
Ma porca paletta! E’ possibile che la fede spesso diventi per gli uomini come il miele per le api?
“Quella è sposata quindi non può spaccarmi i maroni più di tanto? Benone, super benone!”
Quando alla fine delle lezione toccavano i 5 minuti finali di stretching, io sono dovuta scappare perché avevo appuntamento con la mitica Antonella che doveva ripassarmi il tatuaggio sotto le sopracciglia (le mie sarebbero buono platino quindi quasi invisibili!).
Doccia veloce, corsa su per le scale (sempre rossa come un peperone timido) e chi mi ritrovo al bar?
L’uomo X.
Meno male che era di spalle e non mi ha vista passare: sono timida io (non rideteeee)
Ma la prossima volta prometto che mi faccio coraggio: lo guardo negli occhi, gli chiedo che mestiere fa e mi faccio dare pure il numero di telefono.
Guardate che vi vedo che state ghignando!!! Ma cosa avete capito???
Il numero è per invitarlo alle serate che organizzo così lo do in pasto alle leonesse (le mie amiche single)
Barbara
NB: se pensate che quello che ho appena scritto sia frutto della mia invenzione…avete capito male, malissimo. E’ successo davvero, parola per parola. Dico “lo giuro”. E se ci ripenso bene…assomigliava pure a Guido Barilla, ma di quello ne parliamo un ‘altra volta che l’è megl!

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Shopping, fiori e colori: “Floralia” in back

 
Eh sì, questo sabato e domenica (28 e 29 settembre) dalle 10 alle 18.30 in Via San Marco, a Milano, torna “Floralia”.
Ovviamente potrete trovare fiori e piante di tutti i tipi, ma anche pigiami, vestiti, borsette, cappelli, bijoux, biancheria per la casa e le mitiche torte fatte in casa, ma non solo.
Fate due passi in Brera e godetevi i colori che faranno da sfondo alla già splendida Piazza San Marco, alla sacrestia Monumentale e al giardino interno.
“Floralia”, per chi già non lo conoscesse,  è un mercatino benefico che si svolge in autunno e in primavera sul sagrato e nei chiostri della chiesa di Piazza San Marco, ossia in Brera.
Lo scopo è quello di aiutare l’Accoglienza della parrocchia che ospita 40 persone senza fissa dimora che partecipano in maniera attiva, assieme a diverse Onlus, alla buona riuscita della manifestazione.
Ci sarà, come sempre, anche il  botanico Pietro Bruni che sia sabato che domenica, alle ore 16 , terrà il corso “rampicanti e bulbi sul terrazzo” e sarà comunque sempre a disposizioni per consigli:”emergenza piante malate”.
Che dire? Direi che è un evento da non perdere no?!
Noi domenica pomeriggio ci facciamo un salto, e voi?
Barbara
"Floralia", marzo 2013

“Floralia”, marzo 2013

 

Social network sì o social network no?

 
Quante volte negli ultimi anni mi sono fatta questa domanda: “Social network sì o social network no?”
Quante volte mi sono detta che forse sto un po’ esagerando: spesso col telefono in mano o col computer sulle ginocchia a commentare, a scrivere, a leggere, a farmi i cavoli degli altri e a far sapere agli altri i cavoli miei.
Ma sarà giusto?
Fino ad un paio di anni fa ero su Facebook, ma non ci entravo mai, poi un giorno Danny, che non si ammala mai, si e ammalato (varicella e subito dopo influenza) e mi sono ritrovata in casa per due settimane di seguito.
Ho iniziato a rispondere a messaggi di mesi prima e a commentare le prime foto, le prime parole.
Ci ho messo poco, molto poco a capire quanto Facebook avrebbe cambiato la mia vita.
Anche chi conosce tante persone spesso si può sentire solo.
Io non ho mai lavorato in un ufficio per 8 ore al giorno e quindi non ho mai avuto una collega o un capo con cui fare due chiacchiere, dopo una riunione.
Io ho sempre lavorato per me stessa o al massimo per gli altri come consulente, e quindi di giorno spesso sono sola, davanti ad un pc o con il cellulare attaccato all’orecchio.
Sono su Twitter, su Pinterest e su altri social network, ma devo dire che alla fine i miei mondi paralleli sono quelli di Facebook e di Instagram.
Instagram lo ho scoperto da poco e mi piace, molto. Con Instagram vedi immagini che potresti vedere solo prendendo un aereo o sfogliando quelle riviste che fanno sognare. Con Instagram ti puoi emozionare e puoi emozionare, basta un click.
E poi c’è Facebook, che dire di Facebook?
Dico che, come in tutte le cose, bisogna saperlo usare: sto lontana da chi lo usa solo per polemizzare e cerco #solocosebelle.
Sono un’entusiasta e amo la vita e quindi mi viene normale condividere, con gli altri, le persone e le cose che mi rendono felice.
Quando scrivo non penso mai a quante persone potrebbero leggermi e a quante lo fanno. Non mi sentirei libera di scrivere sempre e solo quello che mi passa per la testa, senza freni.
Non scrivo per gli altri, scrivo per me stessa, scrivo perchè amo scrivere e perchè a volte, mettendo nero su bianco, mi viene più facile ricordarmi di quanto sono fortunata.
Poi però capita che qualcuno mi scriva in privato ringraziandomi per il mio entusiasmo e per la compagnia che faccio e allora mi fermo a pensare, e mi emoziono.
Sapere che le mie parole a volte riescono a trasmettere la voglia di vivere anche a chi mi legge, o immaginare anche solo un sorriso in più, per merito mio, mi rende felice, molto felice, e meno sola.
Grazie di cuore a chi mi legge, grazie davvero a chi mi scrive o a chi mi ferma per dirmi sempre un sacco di cose carine. Grazie anche a chi mi critica perché le critiche, se fatte col cuore, sono sempre costruttive.
E grazie a Aghy che ieri mi ha inviato la lettera che pubblico qui sotto.
E’ stata lei a darmi l’ok per pubblicarla. Prima di farlo, ci ho pensato un pò.
Ho deciso di farlo non per una sorta di autocelebrazione (anche se è ovvio che mi abbia fatto piacere, leggerla), ma per tutti quelli che criticano Facebook.
Ho deciso di pubblicare questa lettera perché fa capire molto bene quanto Facebook possa fare del bene, se usato nella giusta maniera.
Fa capire che Facebook può aiutare molto chi è lontano, chi è solo e chi si sente solo, anche se non lo è.
Facebook è per molti come una grande coperta di Linus: ti scalda e ti fa sentire un pò meno solo.
E io lo so bene…
Barbara
 
Per Barbara, spero ti piace. …

La nuova generazione tecnologica ci fa comunicare in modi diversi e psicologicamente più superficiali, secondo tanti studi e dopo tante indagine siamo sicurissimi che questi mezzi di comunicazione virtuali sono una arma a doppio taglio. … Mezzi di comunicazione come FACEBOOK, TWITTER, TUMBLR ED ALTRI SOCIAL NETWORK che essendo alla portata di tutti vengono facilmente usati anche de persone non moralmente abbastanza equilibrate, ma questi sono discorsi che conosciamo e già sono stati affrontati d’altri più competenti di me in materia.
Oggi pero vorrei parlare a favore di questi simpatici compagni cottidi ani che insieme ai computer e telefonini android, i SOCIAL NETWORK, sono entrati discretamente nelle nostre nuove abitudini … Inizio parlando di me, sono arrivata dal Ecuador en Italia, 13 ore d’aereo di distanza, famiglia lontana che si fa ??? Cabine telefoniche con file infinite, cabine telefoniche in posti popolari e non igienici, schede rare da trovare, schede costose che finivano in fretta, ecc, tutto quanto risolto con FACEBOOK che da quando mi sono iscritta posso giorno per giorno sapere come sta la mia famiglia e questo non ha prezzo, per non parlare della gioia di ritrovare i tuoi amici d’infanzia di cui da anni non avevi notizie ed abitano in posti carini che ti viene voglia di conoscere, questo è FICCHISSIMO, per non discutere dell’incontro interessante con quella persona speciale di cui conoscevi solo il suo nome e niente altro e hai la possibilità di ricontattare, questo può essere dolce. …..
Sempre io, amante alla follia del cinema, tv, musica e gossip, non posso comprare tutti i giornali, stare tutte le ore davanti alla tv, pretendere di trovare in Italia i miei gusti artistici internazionali, meno male c’è TWITTER!!! che organizzando la mia lista d’interessi mi mantiene informata de tutte le news, di più ho la soddisfazione di sapere che cosa fa il mio attore preferito nei momenti in cui non recita, nei momenti della sua vita comune , cioè mi fa apprezzare di più il suo lavoro e mi fa andare volentieri al cinema ad osservare una persona che non sembra tanto diversa da me. Non potrei dimenticarmi di BARBARA ,una conoscenza speciale che ho fatto su Twitter, lei è una FORZA DELLA NATURA. Il nostro interesse per un personaggio pubblico, ci ha fatto avvicinare e da quel momento le sue avventure accompagnano le mie giornate, mi strappano mille sorrisi e tante della sue interviste mi fanno sognare; grazie a twitter ho una amichetta in più che forse non avrei mai conosciuto per le nostre vite frenetiche.
Vedete i SOCIAL NETWORK hanno aspetti positivi ,siamo noi che tante volte con il nostro uso malsano ed ossessivo li facciamo diventare pessimi. Pensateci ….. Spero di non avervi annoiato troppo perche LA TECNOLOGIA DEVI MIGLIORARE LA NOSTRA VITA E NON FARCI DIMENTICARE I NOSTRI IDEALI.
Besos y abrazos.
Aghy.

Aghy

Aghy

Che guerra sia!

 
Ok, ok  lo ammetto: sono una “quaqquaraqquà”.
E’ dai primi di settembre che dico “domani mi metto a dieta, domani mi metto a dieta”, ma non sono ancora riuscita a farlo per più di 12 ore.
Prima in crociera con chilometri di buffet compresi nel prezzo, poi in montagna dove si mangiano tante cosine buonine per niente dietetiche e, per finire, ben due we lunghi in Puglia per seguire il cantiere.
Ieri alle 16 siamo atterrati ad Orio Alserio, dopo 3 giorni in Puglia, e io alle 18 sono atterrata sulla mia bilancia. Atterrata nel senso che quando ci sono salita ancora un pò e ci svenivo sopra. Per fortuna che sono saltate fuori le molle (anche quelle digitali hanno le molle, non lo sapevate?) e quindi hanno bloccato la caduta rispedendomi verso l’alto.
Basta, ora non si scherza più: è guerra, tra me e la bilancia è guerra, e io vincerò!
Trovo che il cibo sia davvero uno dei più grandi piaceri della vita, ma quando è troppo è troppo e se continuo così rischio di dovermi rifare il guardaroba (e invece devo risparmiare per la casa in Puglia!).
Non ho mezze misure quindi quando decido di fare una cosa la faccio. Lo dico a tutti voi così se mi vedete trasgredire siete autorizzati a darmi una pizza, in faccia però!
Stamattina ho accompagnato Danny a scuola e alle 8.40 ero già al supermercato che fissavo il banco della verdura, per decidere da dove iniziare.
Poi ho pensato alla Telecom e alla Spagna che se l’è comprata e allora siccome, anche se per sbaglio sono nata in Scozia, sono italiana fino al midollo, ho deciso di iniziare da un menù patriottico con la speranza che porti bene: una bella vellutata di cavolfiore come antipasto e poi bresaola e fagiolini.
Per dimagrire il trucco è mangiare spesso (mai stare più di 3/4 ore senza magiare nulla) per velocizzare il metabolismo, tenendolo sempre in allenamento, e per evitare di arrivare al pasto successivo con una fame atavica.
Ovviamente bevete tanto (solo acqua): gli alcolici magari fanno bene all’umore, ma alla cellulite pè niente!
Ovviamente sarebbe meglio evitare o limitare pasta, pane e pizza, optando invece per tanta verdura!
Anche la verdura contiene carboidrati come la pasta e il pane, ma ovviamente molto meno. Ecco perchè per non soffrire la fame e per non essere tristi (si sa che i carboidrati danno allegria!) di verdura bisogna mangiarne parecchia.
Lo stesso vale anche per la frutta, ma attenzione perchè la frutta contiene tanti zuccheri e più zuccheri si mangiano e di più zuccheri viene voglia quindi ok alla frutta, ma magari optate per la meno zuccherata.
Ovviamente via libera alle proteine evitando di esagerare con i formaggi e le uova.
Una cosa importante da sapere è che il senso di sazietà di solito arriva dopo 20 minuti quindi l’ideale , specialmente di sera quando la fame di solito è maggiore, sarebbe mangiare subito una bella insalatona o una vellutata in attesa che la cena sia pronta. Così facendo arriveremo a tavola con meno fame.
Quante volte al ristorante ordiniamo antipasto, primo e secondo perchè abbiamo tanta fame e poi alla fine del primo chiamiamo il cameriere per chiedere se è possibile disdirre il secondo? E’ il senso di sazietà che arriva mentre si aspetta.
Spero di avervi detto qualcosa di utile e facile (spesso ci danno diete troppo complicate e la voglia di farle passa subbbbito), ma sopratutto spero di riuscire a ricordarmi tutto quando sarà il momento.
A volte quando vedo il cibo o sento certi profumi…il cervello mi va in stand-by e sopraggiungono intensi attacchi di amnesia, ops.
Cara bilancia, sto giro però ti frego, ti devo fregare.
Barbara

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Cose belle

 
Stiamo andando in aereoporto, a Bari.
 Purtroppo si torna: qui in Puglia ci lascio un pezzettino di cuore, ma il resto lo ho accanto a me che sta guidando veloce per non perdere l’aereo, e a Milano, nella prima E.
Sono stati tre giorni intensissimi, sempre di corsa tra outlet di sanitari, artigiani del luogo, fabbri, elettricisti e chi più ne ha più ne metta.
Solo i profumi e i sapori di questa terra ci hanno aiutato a non crollare sul letto prima di cena.
Per carità, so che c’è gente che fa ben più fatica di noi lavorando seriamente anche 12 ore al giorno, ma vi assicuro che anche fare in 3 giorni tutto quello che abbiamo dovuto fare noi…è stato un po’ faticoso.
Starò forse diventando vecia?
Ok, togliamo il “forse”.
Ma quante cose belle!
La casa inizia a prendere forma e ora iniziano i dubbi: facciamo la scala così o colà? Alle finestre la mettiamo o no la cornice? I sanitari a terra o a sospensione!?
E allora via in giro per negozi, ma soprattutto per case: un caffè dall’amico dell’amica; una chiacchiera con i mitici Dario e Antonio che ristrutturano e scialbano i mobili; una sorta per ammirare le splendide creazioni dell’artigiano Marco Ippolito (quelle che vedete nella foto del titolo); una visita con guida (sennò ti perdi) a Borgo Egnazia (il mega resort dove si è sposato Justine, Timberlake); un muretto scavalcato per andare a vedere quella piscina vista su google earth.
Spero che in nessuna casa ci fossero le telecamere perché sennò troveranno i video di due curiosoni.
Ne abbiamo viste di cose belle in questi tre giorni: anche una tromba d’aria, lontana, per fortuna lontana.
E poi il cibo: no beh vabbè (aiuto sembro Signorini): ma quanto bene si mangia qui? E quanto poco (giusto, è da noi che sono cari) si paga?
Ieri sera alla “Trattoria Pugliese” a Ceglie Messapica abbiamo mangiato mille antipasti, due primi fatti in casa (divini), un dolce, un caffè, mezzo litro di vino rosso della casa e una bottiglia di acqua gasata e abbiamo speso 32 euro in due.
Adesso ho solo un piccolo problema: mi faranno salire in aereo con tutto sto peso extra?
Barbara

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Qui Puglia: la dieta? Facciamo da ottobre dai!

È da due settimane che mi dico “domani inizio, domani inizio”, ma sta benedetta dieta ancora non l’ho iniziata.
Anzi, per la verità l’ho iniziata già 5 o 6 volte, ma non sono riuscita a farla durare più di mezza giornata.
Se qualcuno mi spiega perché io dovrei rinunciare al piacere più bello della vita SOLO per perdere quei 5 o 6 kg che dovrei perdere, allora giuro che mi metto a dieta, oggi!
(NB: oggi vado a giocare al lotto il 5 e 6 perché in poche righe mi sono già usciti due volte!!!)
Ne ho fatte di diete nella mia vita: proteica (ma non andavo più al bagno), “carboidratica”(la mia preferita, ma non dimagrivo, strano), solo frutta, solo verdure, solo minestroni, dieta a zona (mangiavo il primo a casa poi andavo a mangiare il secondo e il dolce al ristorante).
Anche quando riuscivo a perdere tanti Kg continuavo a non essere contenta perché tanto io le gambe grosse (che sono la parte di me che odio di più) le ho di costituzione e quindi dimagrendo diventavo tutta piatta sopra, mi si sciupava il visino (ino???) e le gambe restavano sempre grosse, meno grosse, ma sempre grosse.
Posso allora aver voglia di rinunciare a magnà se tanto alla fine so che, se non prendo un’accetta e taglio, il mio punto debole rimarrà sempre debole?
E poi scusate, ma siamo seri, per un attimo: secondo voi proprio mo’ che sto in Puglia posso anche solo mettermi a parlare di dieta?
Siamo arrivati ieri e dopo una sveglia alle 5 del mattino per prendere il volo delle 7.55 e dopo un’intera giornata tra cantiere e outlet vari a cercare gabinetti, docce, piastrelle etc, a cena mi sarei divorata uno stinco intero.
Una mia cara amica (carissima per i suggerimenti sempre azzeccatissimi) ci ha suggerito di andare a cena a Montalbano di Fasano alla Masseria Ottava Piccola, un posticino delizioso in una location del XVIII secolo.
Abbiamo cenato fuori coccolati dal simpaticissimo Silvestro e deliziosamente nutriti da sua mamma Maria che con la cucina e le materie prime della loro terra, ha un vero rapporto di amore.
Che dire?
A chi ci chiede perché abbiamo deciso di costruire casa qui, rispondo:”Venite a farci un giro e capirete!”
Barbara

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Che piazza!

 
No, beh, chiedo umilmente perdono per aver aspettato fino a ieri per andare a vederla.
Piazza Gae Aulenti: che piazza!
Ma quanto mi è piaciuta?
Un bottissimo.
Per non dirvi quanto è piaciuto a Daniele il super mega calcio balilla per 24 giocatori: uno spettacolo.
Eravamo in scooter diretti al Fiat Lounge per l’aperitivo di presentazione del magazine “le nuove mamme” che ospita il mio blog.
Sia Danny che io eravamo affascinati da quel grande grattacielo a punta che si avvicinava sempre più, e così, quando ci siamo arrivati sotto, ho deciso di fermarmi, di parcheggiare e di andare a dare un’occhiata.
Eravamo in anticipo e un giretto fuori programma cascava a pennello.
È difficile descrivere lo spettacolo che ci aspettava in cima alle scale mobili: la luce calda del sole calante illuminava il grattacielo di Unicredit e un fresco venticello ci ha sorpresi accarezzandoci.
Abbiamo incontrato degli amici con i figli e loro, che in piazza Gae ci vanno spesso, mi raccontavano che c’è sempre vento lassù, anche quando ovunque fa caldo, tanto caldo.
Iniziano a fiorire bar e negozi e la Piazza vive, eccome se vive.
Magari sto dicendo cose che sapevate già, magari voi quella piazza la avete già vista mille volte, ma noi no!
Ecco come una mini gita in città, non programmata, può farci scoprire angoli ancora sconosciuti, angoli da vivere, più spesso, angoli che ti fanno sperare che forse qualcosa si sta davvero muovendo.
Pensate pure che io sia matta, ma trovo che il contrasto tra la vecchia C.so Como e il nuovo quartiere “Porta nuova” che sta fiorendo, sia incredibilmente bello.
Un grande applauso all’architetto argentino Cesar Pelli che l’ha progettata, olè!
L’ho sempre detto io che gli argentini hanno una marcia in più (tranne Zanetti, forza Milan!)
Ci è piaciuta tanto Piazza Gae Aulenti e ci torneremo, presto.
Ora dobbiamo solo trovare altri 23 bambini per organizzare una mega partita a calcio balilla.
Chi viene?
Barbara
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Perchè il mio papà non mi porta a scuola?

 

“Mamma, ma perché un sacco di bambini arrivano a scuola con il papà e io mai?”
Ecco che una mano gigante si impossessa del mio stomaco e stringe, forte.
Amore mioooooo lui!
“Amore i papà di quei bambini lavorano qui vicino quindi fanno in tempo a portare i bimbi a scuola e poi ad andare in ufficio. Il tuo papà lavora a Bergamo quindi se porta te a scuola arriva in ufficio troppo tardi e poi lo sgridano”.
Finalmente alla veneranda età di 5 anni e mezzo, Daniele è diventato tutto “Papi, papi” (nulla a che vedere con Berlusconi: non facciamo confusione please!)
Si sa che i figli maschi per i primi anni di vita sono tutto “mami, mami”, ma verso i 5 anni succede il miracolo!
C’è il “papi” che gioca con lui alla wi, il “papi” che lo porta a pescare, il “papi” che gli aggiusta i giochi rotti e chi più ne ha più ne metta (esagggeriamo dai!)
Come possiamo risolvere la cosa? Come posso fare in modo che il “papi” possa ogni tanto accompagnare Danny boy a scuola?
A quel punto mi sono ricordata che al momento della domanda di iscrizione, alla scuola elementare Morosini, io avevo barrato per il “pre scuola” (ossia ingresso anticipato tra le 7.30 e le 8.30) peccato che ho scoperto, solo due giorni fa, che non bastava barrare, ma bisognava andare sul sito del Comune di Milano, scaricare il modulo, compilare, pagare un bollettino da 26 euro e mandare il tutto agli uffici del “pre scuola e giochi serali” entro e non oltre il 31 luglio.
31 lugliooo? ops, ma siamo a fine settembre, e ora?
Ho portato Danny a scuola, l’ho lasciato lì che frignava (ci vorrà un pò di tempo, ma so, spero che si abituerà ad essere felice anche all’ingresso e non solo all’uscita) e mi sono fiondata negli uffici “Pre scuola e giochi serali” in Via Matteucci.
Dovevo supplicare la signora di fare accettare nostro figlio anche se fuori tempo massimo!
Mi sa che si deve essere commossa a vedere sta deficiente con gli occhi lucidi che le raccontava che suo figlio era così triste che il suo papi non avrebbe MAI potuto portarlo a scuola come fanno gli altri papà.
La gentile signora mi ha detto che entro un paio di settimane mi avrebbe fatto sapre qualcosa, ma già ieri mi ha richiamata per dirmi che la nostra domanda era stata accettata.
E a quel punto è ripartita la lubrificazione automatica degli occhi!
Ok , ok, ammetto che in questi giorni sono più sensibile del solito, ma l’inizio delle elementari, con le crisi di abbandono del mio cucciolo, mi ha messo un pò alla prova, e quindi sapere che anche lui ogni tanto potrà arrivare davanti a scuola mano nella mano col suo “papi” come gli altri bimbi…mi ha reso parecchio felice.
Barbara 
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Mercoledì 25 settembre “Dancing under the stars”, at Bobino

 

E dopo la pausa di questa settimana, causa evento privato, vi aspetto tutti mercoledì prossimo, per farci un balletto sotto le stelle.
Dalle 19.30 alle 22 il ricco dinner buffet offerto dal Bobino e la musica lounge di Davide Povia
Dalle 22 si balla con Dj Cristian Musterfun in consolle
Vi ricordo che nel nuovo Bobino abbiamo un parcheggio interno con ben 200 posti auto.
Temperate i tacchi, vi aspetto!
Barbara
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