La signora della macchina dietro, che intanto lo stava raggiungendo anche lei parecchio contrariata, se lo ritrova davanti tutto sorridente e rimane spiazzata.
A quel punto lui le dice di non preoccuparsi, che non è successo niente di grave e la invita a bere un caffè.
Il sorriso ha fatto il suo dovere e torna a volare fino ad arrivare sul volto di un’impiegata delle poste stressata per la coda che ha davanti e per la gente che le urla di muoversi. Il sorriso si ferma giusto un paio di secondi per poi volare via di nuovo e poggiarsi ogni volta su bocche diverse e sempre bisognose, di lui. Che bella storia. Io che con il mio blog cerco di contagiare tutti con il mio entusiasmo, non potevo che innamorarmi di una storia così bella. Ho deciso che diventerà una delle favole che racconto a Danny la sera prima di dormire e ogni volta ne farò una versione diversa. Dopo la colazione ho comprato i miei cornetti rossi, ho ammirato i presepi e sono anche riuscita a scendere nella Napoli sotterranea, con mio marito e mio figlio, per vedere un vecchio acquedotto e un vecchio teatro romano. Bello, ma visto che soffro un po’ di claustrofobia, lì sotto non mi sentivo proprio a mio agio. Anche Danny, come la sua mamma, aveva voglia di rivedere la luce. Il sorriso ci è tornato solo quando abbiamo sentito i raggi del sole sulla pelle (sotto faceva pure freddo). Fosse che forse il sorriso sotto terra non riesce ad entrare, ops!? Barbara
Ieri è stata la più bella giornata di questa vacanza.
Dopo 12 giorni in una nave con 3100 ospiti… avevo proprio voglia di un po’ di intimità e quindi ci siamo svegliati, abbiamo fatto una bella colazione al Gran Café Gambrinus e abbiamo preso l’aliscafo delle 11.10, per Capri.
So che state pensando che il 16 di agosto a Capri è impossibile avere un po’ di intimità, ma dovreste anche sapere che se io mi metto in testa una cosa e la voglio davvero…ci arrivo!
In porto c’era ad attenderci un bel gozzo con a bordo Fabrizio che in circa 3 ore ci ha fatto vedere Gennarino, la statua dello scugnizzo di Capri in cima ad un grande scoglio, il salto di Tiberio, Villa Malaparte. la grotta bianca, la grotta del polpo, la grotta corallo e tanti altri magnifici angoli dell’intensa Capri.
Solo noi 3, e lui.
Alla fine ci ha lasciati a Fontelina per un romantico e ottimo pranzetto con vista sui faraglioni e un ultimo bagno prima di percorrere tutta la ripida Krupp fino a in alto, fare due passi in piazzetta e tornarcene a Napoli con l’ultimo aliscafo delle 19.55.
Ci siamo quindi goduti il nostro ultimo tramonto e la nostra ultima pizza prima del treno che oggi ci riporterà al nord, a casa
Eh sì, tra poche ore il mio maritino se ne torna a Milano perché lunedì rinizia a lavorare e Danny ed io ce ne andiamo a Venezia dalla nonna mao.
È da stamattina che cammino per Napoli e per i suo sotterranei con gli occhi lucidi.
A Danny ho detto che ho un po’ di raffreddore, ma la verità è che, anche se ogni tanto lo picchierei, separarmi da mio marito dopo 14 giorni sempre insieme…mi fa un po’ male, un po’ tanto.
Ma se penso che we prossimo ce ne andremo il Puglia soli soletti…allora sì che mi torna il sorriso.
Barbara
“Che pizza” potrebbe sembrare una classica esclamazione e invece in questo caso è una pura constatazione.
Che pizza, che signora pizza!
Noi 3 siamo dei veri appassionati di pizza e gelato, due classici, e la pizza che ci siamo mangiati ieri sera è il non plus ultra dei classici: la margherita.
Sto parlando della Signora Margherita.
Eh sì, perché la famosa pizza non si chiama così per il fiore, ma in omaggio alla grande Regina d’Italia.
Nel giugno 1889 Raffaele Esposito, cioè Pietro il pizzaiuolo, fu invitato a Palazzo Reale con sua moglie Maria Giovanna Brandi e gli fu chiesto di confezionare per Sua Maestà, la Regina Margherita, una nuova pizza che da lei prese poi il nome.
Negli anni ’70, poiché che gli eredi di Maria Giovanna Brandi non intendevano proseguire l’attività, La pizzeria passò di proprietà al suo pizzaiolo Vincenzo Pagnani.
In una delle foto del collage qui sotto, sono con Paolo Pagnani.
Nella cornice che teniamo in mano Danny ed io c’è il documento originale del 1889 in cui il capo dei servizi di tavola della Casa Reale, ringraziava il pizzaiolo per la celeberrima pizza margherita confezionata per la Regina Margherita.
Che dire?
Una bella storia, ma sopratutto una pizza davvero ottima.
Se passate per Napoli fatevela ‘na pizza margherita da “Brandì” in via Chiaia.
Barbara
Sbarchiamo a Civitavecchia venerdi mattina come previsto o anticipiamo di un giorno e sbarchiamo a Napoli giovedì?
Ce lo siamo chiesti per due giorni e ogni volta ci brillavano gli occhi.
Forse a mio marito brillavano perché pensava alla pizza, ma a me di sicuro brillavano perché se fossimo scesi a Civitavecchia domani, mio marito sarebbe subito partito per Milano e noi per Venezia.
Lui ed io non ci saremmo più visti per 8 giorni (ci aspetta un we da soli senza nano in Puglia per seguire il cantiere della casa che stiamo costruendo).
Marcello ed io siamo peggio di Sandra e Raimondo: litighiamo in continuazione per qualsiasi cavolata e a volte non vedo l’ora di starmene un po’ senza di lui, ma alla fine quando stiamo lontani per tanti giorni…mi manca qualcosa.
Sarà che litigando mi sento più viva?
Può essere.
Sono una passionale in tutto e per tutto e le emozioni, positive o negative, sono il mio carburante gratuito.
Stamattina ci siamo svegliati e affacciandoci sul balcone della nostra cabina abbiamo visto lui, il Vesuvio.
E’ stato forse in quel momento che abbiamo spazzato via ogni dubbio e deciso: lasciamo questa nave con 24 ore di anticipo e ce ne stiamo due giorni a Napoli e dintorni noi 3, ancora assieme per due giorni.
Abbiamo fatto le valigie di corsa, abbiamo prenotato un bed and breakfast in collina, su internet, abbiamo salutato amici e amichette e siamo scesi.
Appena scesi ho infilato 2 euro in una macchinetta che distribuiva piantine di Napoli e ho ricevuto la piantina di Capri.
Evvvaiiii con la prima fregatura!
Prima di caricare le valigie su un taxi ci siamo regalati ben due giri con i pullman rossi a due piani.
Ci siamo visti la città in lungo e in largo facendo felice Danny che ha sempre amato quei pullman, e abbiamo preso tanto sole e un po’ di sana arietta nei piani alti.
Il bed and breakfast che avevano prenotato era un po’ una “bufala” (evvvvai con la seconda fregatura) quindi ci siamo fatti rimborsare e, seguendo i preziosi consigli di un’amica, siamo finiti in un posticino delizioso in un palazzo del 700 nel cuore di Napoli, dietro a Piazza del Gesù.
Vi dico solo che questo bed and breakfast si chiama “Come d’incanto…a Napoli”.
D.E.L.I.Z.I.O.S.O
Ora un bel riposino al fresco e più tardi una bella pizza.
Eh che ve lo dico a fare!?
Domani mi sa tanto che andremo a salutare Capri.
Non vi dico buon ferragosto perché “no me piase”, ma buona serata sì dai!
Barbara
Ps. Bella la crociera, ma forse due settimane sono un po’ troppe: avevamo proprio voglia di scendere a terra.
Durante l’anno la mattina i bimbi vanno a scuola e per circa mezza giornata, se non di più, noi siamo liberi!
Liberi di lavorare, liberi di stare al telefono o al computer senza una cozza attaccata alla gamba che ti fa mille domande mentre tu stai cercando di risolvere mille problemi.
Ma in vacanza!?
In vacanza non si è liberi, mai.
Ecco perché quest’anno abbiamo deciso per la crociera: non abbiamo una babysitter fissa e quindi un bel kinder a bordo, compreso nel prezzo, ci sembrava un’ottima idea.
Lui va al kinder e noi in palestra.
Lui va al kinder e noi ci facciamo una sauna e un bagno turco.
Lui va al kinder e noi ci facciamo una bella cenetta romantica.
Ecco, appunto…
Peccato che nel kinder di questa nave non parlino italiano, come invece ci avevano garantito, e quindi Danny, una volta sì è una volta anche, fa dei capricci incredibili per andarci e poi li stessi li fa quando andiamo a riprenderlo perché a quel punto si sta divertendo e non vuole più uscire, argh!
Ieri sera il mio maritino ed io avevamo prenotato una cena romantica in un ristorante di carne della “paiura” (traduzione: ottimo).
Abbiamo fatto mangiare Danny alle 19.30 con il suo nuovo amichetto italiano conosciuto al kinder e poi lì lo abbiamo portato.
Scene di pianto e urla da capriccio estremo!
Mi è saltato il nervo e non ci ho più visto.
Gli ho urlato dietro che non lo sopportavo più, che il giorno dopo non sarebbe entrato in piscina e chi più ne ha più ne metta.
Lo abbiamo messo a letto alle 20.30 e alle 20.35 dormiva.
A quel punto mi sono sentita una schifezza: quella sera Danny aveva fatto mille capricci perché era stanco morto e se era arrivato a quel punto era anche per colpa nostra: non mi sarei dovuta arrabbiare così tanto.
Trovo sia giusto arrabbiarsi per normali capricci, ma se i capricci sono una conseguenza della stanchezza, allora bisogna prima chiedersi di chi sia la responsabilità di quella stanchezza.
Danny normalmente cena alle 19.30 e va a nanna entro le 21, ma da quando siamo in crociera sta facendo orari parecchio diversi e di giorno, se si scende dalla nave, si va in giro, si cammina e si sta sotto il sole per ore.
Ieri a Santorini tra salite e discese con asini e escursioni in quod, siamo stati in giro 6 ore.
Era normale che ieri sera sarebbe stato stravolto e io, da brava mamma, avrei dovuto immaginarlo e metterlo a letto presto e invece brava non lo sono stata e ho voluto strafare prendendomela poi con lui.
Per fortuna il mio maritino, che nonostante i capricci è riuscito a restare più lucido, ha avuto la bella idea di andare al buffet a prenderci un vassoio con la cena e ci cenare noi due nel balcone della nostra camera mentre Danny dormiva dentro: serata recuperata e anche molto piacevolmente.
Per fortuna sbagliando si impara e quindi ora tiro un paio di testate al muro, gli chiedo scusa e mi rimetto in carreggiata.
Ora ce ne andiamo in piscina.
Oggi giornata in navigazione e domani Napoli.
Pizza, pizzaaaaaaa
Barbara
Oggi farò parlare le immagini.
Le immagini di una giornata intensa ed emozionante.
Era da giorni che Danny aspettava di arrivare a Santorini perché è solo in questa tappa che saremmo scesi dalla nave non con la passerella, ma con le scialuppe.
E dopo l’approdo… Pinocchio, Lucignolo e Geppetto: i tre asinelli che ci hanno portati su a Fira.
Due passi in paese e poi ecco il piccolo grande imprevisto della giornata: un totale blackout in tutta l’isola di Santorini: zero elettricità e zero acqua.
A quel punto abbiamo affittato un quod e in tre, senza caschi e senza regole (non chiamate il telefono azzurro sennò non siete più miei amici) ce ne siamo andati in giro per l’isola.
La baia di Amoudi e il suo piccolo e bellissimo porto, Oia con la sua incedibile vista e le fantastiche insalate greche che ci siamo gustati (senza elettricità non si poteva mangiare molto altro) e poi un salto a Imerovigli e su su fino alla suggestiva Pyrgos.
Un’occhiata veloce all’orologio giusto per vedere che eravamo super puntuali quando all’improvviso… Si ferma il quod: finita la benzina!
E ora?
Che fortunelli, c’era un benzinaio proprio lì vicino, ma il black out persisteva: sarebbero stati in grado di darci un po’ di benzina?
Il marito è partito in esplorazione con una bottiglia di acqua vuota e la dea bendata per fortuna ci ha visto bene: quello era l’unico benzinaio dell’isola con generatore e quindi funzionante.
Via di corsa a restituire il quod e poi una veloce passeggiata fino alle cabinovie che avrebbero dovuto riportarci giù alla partenza delle scialuppe.
Ma anche quelle, senza elettricità, erano ovviamente ferme e quindi siamo tornati dai nostri amici asinelli e abbiamo affrontato sul loro dorso anche la discesa.
Devo dire che in salita mi sono divertita, ma in discesa me la sono fatta sotto…
Ma come si dice?
Tutto è bene ciò che finisce bene?
Il mio asino scivolava di brutto, ma il mio sedere è rimasto intatto, purtroppo!
Barbara
“Faccio un salto al buffet così mi faccio una bella insalatona mista e oggi mangio solo quella, magari nel vassoio aggiungo giusto giusto un piattino di frutta”
Ahahahahahahhahahahahahahhahahahahhahahahahahahhaahhahahahahhahahah!!!
Bella questa!
Sono 8 giorni che dico così e alla fine arrivo al tavolo con la torre di babele: piatti di tutte le nazioni impilati uno sul l’altro a mo’ di scubidù.
Ogni giorno arriviamo in una città diversa e sul buffet, oltre ai classici, appaiono piatti delle diverse tradizioni.
Sia mai che a una curiosa, come me, non venga voglia di assaggiare tutto.
Sia mai che una di bocca buona, come la sottoscritta, si faccia sfuggire la polpettina X o la carne Y mai assaggiate prima.
Eh dai su, siamo seri.
Per non parlare dei dolci e delle loro infami piccole porzioni.
A me quei “cubetti” lì fanno il solletico e quindi finisce sempre che mi preparo un piattino degustazione con 2 o 3 di loro.
E se vogliamo proprio dirla tutta…
Al piano 5 c’è pure un bar aperto 24 ore su 24 che in una grande vetrina espone dolcetti vari e sandwich di tutti i tipi, già impiattati e pronti all’uso.
Fetentacci che non siete altro, grrr
Risultato?
Buffet, ristorante, palestra, buffet, ristorante, palestra e ogni tanto un bagno e due passi in città.
In Egitto hanno quella di Tutankamen e in crociera quella del buffet: la prima parla di piramidi, la seconda di cilindri (senza punto vita)
Barbara
Ci sono momenti nella vita in cui senti che inizia a mancarti
l’aria.
Ci sono momenti in cui pensi di aver fatto tutto quello che potevi fare, ma capisci che forse non è bastato.
Ci sono momenti in cui ti chiudi a riccio per cercare di capire dove stiano i veri nodi.
Ci sono momenti in cui il tuo unico pensiero è dover ammettere a tutti di aver fallito in ciò a cui tenevi di più.
Ci sono momenti in cui pensi che la colpa non sia tua e altri in cui il tuo sguardo si abbassa…
Ci sono momenti in cui ti addormenti piangendo e ti svegli con le labbra che sanno ancora di sale.
Ci sono momenti in cui sai che comunque devi sorridere e allora stringi i denti e lo fai…per lui.
Poi, quando pensi che forse sorridere è diventato troppo difficile…ti viene da ridere!
Ci sono momenti in cui capisci che c’é tanto amore intorno a te e che l’amore basta, eccome se basta.
Ci sono momenti in cui capisci che se ci si cerca ancora, con gli occhi, allora tutto si può superare.
Pazienza se mi immaginavo una nave diversa, un’assistenza per i bambini diversa, una vacanza diversa.
Felice di dirvi che oggi sono felice fuori, e dentro.
Felice di dirvi che in questo momento il mio pensiero non è la vacanza, ma qualcosa di ben più importante che va ben oltre questi 15 giorni.
Orgogliosa di essere la mamma di Danny e la moglie di Marcello, nel bene e nel male, in salute e in malattia, fin che morte non ci separi.
Orgogliosa di tutto questo amore che mi circonda.
Ciao Schettino, meno male che stai a casa tua e non a bordo della nostra nave, tiè!
Barbara
Oggi faccio parlare le immagini: le immagini del primo bagno di Danny boy in notturna, ieri sera, nella piscina della nave; le immagini della gita di oggi a Katakolon, una gita iniziata con gli amici e finita tra di noi, in grande intimità; un trenino che ci ha fatto attraversare la montagna tra piccoli paesi, fattorie, vigneti e file di ulivi; lunghi bagni in un mare cristallino e per finire un po’ di sano, sanissimo shopping.
Vedere il mio cucciolo sorridere guardando quell’acqua azzurra che lo chiamava…mi ha riempito i polmoni di gioia, pura.
Vederlo felice è e sarà sempre lo scopo e l’obiettivo della mia vita: “potrei nutrirmi dei suoi sorrisi…”
Dai riconoscetemelo: quest’ultima era parecchio romantica e mi farebbe pure dimagrire notevolmente!
Peccato che sia ‘na cavolaia detta in un momento di stanchezza mista a follia cosmica, ahahahahah!
Ora tutti un cabina per un fresco riposino.
A presto, prestissimo.
Barbara
Eh che diamine, non mi sembra troppo chiedere un pò di intimità e un paio d’ore di libera uscita la sera, no?! La risposta alle mie due richieste è stata “Ma certo!” Peccato che il nostro letto sia a 50 cm dal letto di Danny e che tra i due non ci sia la famosa tenda che ci avevano garantito. Nel kinder (gratuito dalle 9 alle 22) nessuno parla italiano e il servizio babysitting è dalle 22 all’1 di notte e costa 5 dollari l’ora. Bene, non sembra male letta così, peccato che stamattina ho scoperto che le babysitter non vengono in cabina perché non sono autorizzate, quindi se vuoi usufruire del servizio, devi tenere tuo figlio sveglio e portarlo da loro al kinder mentre lui ti supplica di portarlo in cabina a dormire. Ma scrivere “kinder a pagamento dalle ore 22 alle ore 1” non era più semplice invece di parlare di “babysitter”, azz Questi sono davvero storditi! Ma secondo voi io per bermi una birra in libertà con mio marito devo mettere gli spilli negli occhi di mio figlio per fare in modo che non gli si chiudano come faceva Dario Argento in “Opera”?! Cacchio, stamattina avrei volentieri menato qualcuno! Io amo mio figlio, adoro mio figlio, ma capperi… un paio di ore da sola con mio marito no?! Quando Danny mi ha chiesto perché ero arrabbiata gli ho spiegato che in questa nave le babysitter non vengono in camera e quindi papi ed io non possiamo uscire a bere una birra da soli la sera mentre lui dorme. A quel punto lui ci ha guardato e ci ha detto “Non scendo a Corfù con voi, oggi vado al kinder. Andate voi da soli e mi venite prendere quando tornate” Ditemi quello che volete, ma io sono convinta che Danny ha capito tutto e con i suoi 5 anni e mezzo è stato più veloce di noi a trovare la soluzione per questa vacanza iniziata male: se non possiamo stare un po’ da soli di sera, lo faremo di giorno. E infatti oggi il mio maritino ed io siamo scesi a Corfù da soli, abbiamo fatto due passi, un po’ di shopping e un bel pranzetto romantico. Adesso siamo di nuovo tutti e tre assieme e siamo felici, più di prima. Grazie piccolo amore mio. Barbara