Un vero dilemma: sottovuoto o lavastoviglie?

 

Adoooro essere una blogger: se non fossi diventata una blogger certe cose non le avrei mai sapute e al pranzo di oggi, forse, non sarei mai stata invitata.

Wow, ma perchè non ho aperto il blog durante il mio battesimo?

Amo parlare e condividere, osservare e condividere, assaggiare e condividere, annusare e condividere.

Io amo condividere, da sempre.

Blogger Barbs, Enrico Orlandelli (uno dei due titolari) e Mary

Blogger Barbs, Enrico Orlandelli (uno dei due titolari) e Mary

Sono una persona fortunata: vedo, faccio, frequento, scopro, ascolto, assaporo e godo.

Vivo e amo la mia vita.

Trovo sia giusto condividere le belle emozioni quando si hanno certe fortune.

E’ giusto condividere anche le brutte esperienze perchè condividendole spesso ci si sente più leggeri, e meno soli.

Ma oggi parliamo di cose belle, anzi, buone!

Oggi sono stata ad un super pranzetto coi fiocchi e “senza aria”.

Una mia amica , Mary Marchesano, è l’ufficio stampa di un ristorante che fa solo cibo sottuovuoto e oggi mi ha invitata a pranzo.

Sapendo che ultimamente mi sono parecchio appassionata per lacucina, ci teneva a farmelo provare.

Che bel regalo che mi ha fatto.

Ero seduta a tavola con la mia amica Mary, Giada Borioli esperta di lifestyle per grazia.it e marieclaire.it (ho appena curiosato nel suo blog, molto carino!),  Stefania Ragusa che cura le pagine di salute e alimentazione per Glamour e per il finire il “povero” Andrea Vigna.

Ho scritto “povero” perchè quando ho capito che Andrea in cucina è davvero un esperto e che oltre a saper cucinare divinamente, sa anche di tutto sulle varie tecniche di cottura etc… lo ho letteralmente massacrato di domande. Scusa Andrea, so che speri di non incontrarmi mai più, ma sappi che io invece spero il contrario perché hai un entusiasmo incredibile e io adoro quelli come te!

Vasca Rohoner per cucina sottovuoto

Vasca Roner per cucina sottovuoto

Tra tanti esperti di settore io oggi ero davvero un pesce fuor d’acqua. Ho davvero rischiato di finire al posto del polpo nella vasca, non quella dei pesci, ma quella che serve per cucinare sottovuoto.

Diciamo che oggi mi si è presentata la giusta occasione per fare un sacco di domande e per scoprire un sacco di cose e di certo non me la sono lasciata scappare.

Ho scoperto che gli alimenti cucinati sottovuoto non disperdono parte del loro sapore e dei loro nutrienti come succede invece con altri metodi di cottura.

Ho scoperto che le ricette fatte con il sottovuoto risultano più leggere e digeribili.

Ho scoperto che i cibi vengono messi sottovuoto in apposite buste con eventuali condimenti e vengono poi immersi in questa vasca d’acqua per un tempo che va da un minimo di 15 minuti, per certi tipi di pesce, ad un massimo di anche 48 ore, per la guancia ad esempio.

Ho scoperto che la cosa più importate è che  l’acqua sia mantenuta ad una temperatura bassa e costante, tra i 55 e gli 80 gradi a seconda di cosa viene cucinato, e che per farlo si usa il famoso Roner ossia un termostato che controlla la temperatura. 

Dopo aver letto quello che vi ho appena scritto vi starete chiedendo se la cottura sottovuoto si possa fare anche a casa. La mia risposta è “Sì, se avete tanti soldi per potervi comprare un Roner”

Esempio di polpo in sacchetto appena cotto sottovuoto

Esempio di polpo in sacchetto appena cotto sottovuoto

Sono convinta che la moda del sottovuoto prenderà sempre più piede e che presto in ogni casa inizieranno a spuntare come i funghi Roner o parenti stretti. Nasceranno di sicuro altri prodotti simili, ma meno costosi.

Per ora, se volete cucinare a basse temperature senza abbassare troppo il conto in banca, potete sempre ricorrere alla lavastoviglie.

Non fate quella faccia perchè vi vedo!

Anche io ho fatto la stessa faccia un paio di ore fa perchè non ne avevo mai sentito parlare e quindi sono caduta dal pero.

Che botta!

Pensate che una certa Lisa Casali ci ha scritto pure un libro che si chiama” Cucinare in Lavastoviglie” e che ovviamente andrò a comprare, domani.

Per farvela breve…si prendono i barattoli di vetro quelli della Bormioli belli ermetici con la gomma arancione intorno al tappo e si mette lì dentro quello che si vuole cucinare. I barattoli si infilano nella lavastoviglie che avrete caricato anche con i piatti sporchi per ottimizzare e non sprecare energia solo per la cottura della vostra cena. Fate partire il lavaggio lungo di circa 3 ore (ovviamente il tipo di lavaggio e quindi i tempi, cambieranno a seconda di cosa volete cucinare) e il gioco è fatto. Il mite calore della lavastoviglie cucinerà ciò che avrete infilato nei barattoli!

Se volete un’alternativa più semplice e neanche tanto cara… andate in Via Giambellino 12 al “delvuoto” Modern Bistrot, vi sedete a tavola e ordinate. A pranzo si mangia con 12 euro e a cena con circa 40 esclusi i vini.

Come potete vedere dalle foto qui sotto, oggi mi hanno fatto assaggiare un sacco di cosine quindi parlo per esperienza appena vissuta. Enrico e Andrea, i proprietari, sono molto simpatici, il posto è molto carino e il cibo è davvero squisito.

Nessuno mi ha pagato per scrivere questo post quindi vi assicuro che ho detto la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità.

Dico “Lo giuro”

Adesso vado a sporcare un pò di piatti così stasera faccio partire la lavastoviglie e visto che ci sono ci caccio dentro un paio di vasetti di Bormioli con dentro due verdurine per la cena di domani sera! Ciapa

Barbara

 

“delvuoto” Modern Bistrò Via Giambellino 12 Milano  tel. 02.94555592

"delvuoto" modern bistrò

“delvuoto” modern bistrò

Maiale cucinato ovviamente sottovuoto e poi passato in forno ad alte temperature per fare la mitica crosticina.

Maiale cucinato ovviamente sottovuoto e poi passato in forno ad alte temperature per fare la mitica crosticina.

Il "Day specials"  per il pranzo di oggi a 12 euro.

Il “Day specials” per il pranzo di oggi a 12 euro.

Filetto di tonno con cous cous di melanzana ovviamente tutto cotto sottovuoto.

Filetto di tonno con cous cous di melanzana ovviamente tutto cotto sottovuoto.

Ventresca di tonno con amaranto, liquirizia e crema di piselli. Ovviamente il tutto cotto sottovuoto.

Ventresca di tonno con amaranto, liquirizia e crema di piselli. Ovviamente il tutto cotto sottovuoto.

 

 

Quando loro se ne vanno…e arriva lui!

 
Quando loro se ne vanno e arriva lui: il senso di colpa!
Non so cosa provino le altre mamme, ma quando Danny boy esce di casa per andare da qualche parte col il suo papà, con qualche suo amichetto o con la nonna e io resto a casa, se si tratta di un’uscita di un paio d’ore è tutto ok, ma se parliamo di una giornata intera…allora per il primi minuti mi viene un gran magone.
E dopo il magone vengo subito assalita assalita dai sensi di colpa. Io sono la sua mamma, io dovrei stare con lui, sempre.
Che madre snaturata sono che lo abbandono per tutto il giorno o addirittura per tutto il week-end?!
E magari lo faccio anche per farmi i cavoli miei e divertirmi e non per andare a lavorare o per fare del bene alla famiglia! Vergogna!!!
Mi prende quel senso di colpa che inizio a pensare sia classico di noi mamme: lo stiamo abbandonando, abbiamo passato la vita a desiderarlo e poi appena arriva non vediamo l’ora di liberarcene.
Un pò come quello che succede agli uomini che escono da lì e poi passano tutta la vita cercando di rientrarci. Ops!
Sembra quasi che dal momento in cui diventiamo mamme, quel ruolo vada a sostituire del tutto il nostro nome.
“Come ti chiami?” “Barbara! Ah no scusa: mamma, mi chiamo mamma”
Anche perché non è facile ricordarsi di chiamarsi Barbara quando durante il giorno mi sento chiamare “mamma” dalle 200 alle 300 volte circa.
Alla fine una il suo nome finisce per dimenticarselo. E allora diventi “mamma” e la “mamma” cosa fa?
“Mamma Barbara” (teniamoci un pò della vecchia identità) pulisce, mette in ordine, si occupa del maschio piccolo e del maschio grande, dei loro bisogni e dei loro capricci.
E poi mi chiedono perchè non faccio un secondo figlio: ma io ne ho già due!
Tutte noi donne quando ci chiedono quanti figli abbiamo dovremmo sempre sommare uno al numero effettivo. Vabbè…
Danny lava la moto dello "zio" Lollo
Danny lava la moto dello “zio” Lollo
Ieri mio marito, il “papi” di Danny boy, aveva dei suoi amici che partecipavano ad una gara di enduro (uno dei suoi hobby) vicino Piacenza e aveva voglia di andarci e allora invece di chiedermi se poteva andarci da solo, ha deciso di caricare in macchina la piccola moto di Danny boy e di portarsi anche lui.
Peccato che alla fine c’era talmente tanto fango che Danny boy sulla sua motina non ci è potuto andare.
Ma so che si è divertito perchè c’erano tanti bambini e quegli “schiavisti” degli uomini li hanno messi a pulire le moto dei grandi. Quando mio marito mi ha mandato questa foto su WhatsApp ho anche pensato di chiamare il telefono azzurro, ma poi ho visto che sorrideva e allora ho desistito! Ahah
Parentesi: io a mio marito non ho mai detto di no quando mi dice che avrebbe una cena o un week-end da fare con i suoi amici. Abbiamo tutti bisogno della nostra libertà e dei nostri spazi.
E poi diciamocelo, ma quando lui è via…anche io mi sento più libera di guardarmi 10 puntate di Beautiful registrate, in mutande mangiando pizza fredda o una bella insalatona con gli avanzi del frigo, per esempio.
Nonostante io non gli abbia mai detto di no, lui ogni tanto si fa delle menate assurde a chiedermi di andare da qualche parte.
Fosse che forse anche gli uomini ogni tanto hanno qualche piccolo senso di colpa?! Manco fossi sua madre! Ecco il problema: i mariti spesso scambiano le mogli per la loro mamma, ma di questo ne parliamo un’altra volta sennò mi si gonfia la giugulare!
 Torniamo a me. 
imaschivannofotoQuando ieri li ho visti scendere le scale di casa verso le 10 e ho realizzato che non li avrei più rivisti fino all’ora di cena…il primo prima pensiero è stato “cosa cucino per cena?” e poi mi è venuto il magone!
Lo so lo so: avrei dovuto fare i salti di gioia, spogliarmi e correre nuda per casa con le finestre spalancate. Certi momenti così speciali vanno condivisi.
E invece ho chiuso la porta e mi è quasi scesa una lacrima. 
Ho scritto “quasi” perché ci ho pensato un attimo e mi sono subito ripresa.
Mi sono detta “adesso mi metto in costume e salgo in terrazza a prendere il sole” e invece? E invece mi sono guardata in giro e mi è preso quel maledetto senso di colpa.
Sono rientrata immediatamente del ruolo di “mamma” perdendo di nuovo la parte di identità “Barbara” e ho indossato la mantella da filippina. 
Ho passato ben 4 ore a rassettare, pulire pavimenti, rifare letti e addirittura ripiegare tutti i vestiti di Danny per fare ordine nei suoi armadi. Poi visto che non c’era nessuno a guardarmi ho anche buttato via una marea di cavolate sparse per la casa: sorprese di ovetti kinder, oggettini vari che mio marito regala a Danny quando torna dai suoi viaggi di lavoro. Non regali, ma boiate che gli regalano nelle fiere e che Danny riceve con gioia, ma poi butta nei cassetti e non usa mai più.
Finalmente al sole!

Finalmente al sole!

Ci ho messo ben 4 ore di attività sfrenata per liberarmi dai sensi di colpa.

Alle 14 mi sono fermata e mi sono detta “Fame”.

Ho preparato un’insalata con gli avanzi del giorno prima e mi sono seduta, per la prima volta da quando mi ero alzata dal letto.

Quando sono sola faccio sempre così: apro il frigo, prendo tutti i tupperware con gli avanzi (mais, pomodorini, tonno, formaggio etc) e li riverso tutti assieme in una ciotola, condisco e mi nutro.
A quel punto dopo essermi finalmente liberata di quei sensi di colpa, mi sono messa un costume, mi sono incremata e sono svenuta al sole per ben 2 ore.
Wow! Non ci potevo credere: forse era anni che non mi capitava una cosa del genere.
Ci ho preso talmente gusto che alla fine mi sono fatta una doccia, mi sono messa tutta carina e sono andata con una mia amica a fare shopping nel Chiostro Dioclesiano a Milano. Ieri c’era un mercatino bellissimo.
Shopping al Chiostro del Museo Diocleziano a Milano

Shopping al Chiostro del Museo Diocleziano a Milano

Sono tornata a casa felice e soddisfatta: ci ho messo un pò troppo a ripulirmi dei sensi di colpa, ma alla fine mi sono goduta due ore di meritato relax al sole e due ore di shopping con la mia amica Annalisa.

Sono arrivata con il mio scooter davanti al portone di casa alle ore 19 in contemporanea perfetta ai miei maschi che erano in macchina. Danny era dietro che dormiva, cotto bollito, ma felice di aver trascorso una giornata intera col suo papi.
Ho organizzato una cenetta veloce e ci siamo seduti tutti assieme intorno al tavolo, felici.
Fatelo mamme: prendetevi il vostro tempo e godetevelo. Riappropriatevi del vostro vero nome e liberatevi di quello di “mamma”, per un paio di ore.
Farà bene a voi e a chi amate!
 
Barbara
 
 

 

 

Ultima serata On Stage live dentro il Bobino. Da giugno si ballerà sotto le stelle!

Eh sì, mercoledì prossimo faremo l’ultima serata ON STAGE all’interno perchè da mercoledì 5 giugno ci trasferiremo a BALLARE SOTTO LE STELLE.

Vi aspetto per L’ULTIMO LIVE prima dell’estate perché da giugno balleremo sotto le stelle!

dalle 19.30 alle 21.45 aperitivo e dinner buffet da noi offerto

dalle 21.45 il live di Nicolò Cavalchini e a seguire dj set by Davide Povia

Temperate i tacchi e scrivetemi se volete un tavolo!

Polpo “Signor Veneranda”: piatto unico e super facile.

 
Che fare il polpo buono e morbido non sia una passeggiata, questo lo sappiamo tutti, ma che esistesse un metodo “normale” per farlo venire ottimo senza tanti “sbattimenti”…lo ho scoperto ieri grazie al mio cognato Matteo.
Sbattere il polpo contro uno scoglio con energia prima di metterlo a bollire? Sono andata ovunque a cercare uno scoglio da mettere in cucina, ma non li vendono.
Mettere un tappo di sughero nell’acqua di cottura? Che cavolata: il tappo di sughero veniva usato una volta dai polpari perché legando il tappo ad uno spago e al polpo, a fine cottura tiravano fuori il polpo tirando il tappo e senza bruciarsi.
Surgelarlo prima di farlo bollire? Mi sembra normale: prima vado a comprarlo bello fresco , poi lo congelo e poi lo scongelo. Praticamente se vuoi fare il polpo ci devi pensare due giorni prima.
Cuocerlo in pentola a pressione, ma senza acqua ossia solo con la sua acqua? Sarò una fifona, ma io della pentola a pressione ho il terrore. Ho sempre paura che mi scoppi!
Per fare in modo che il polpo bollito venga buono e tenero bisogna metterlo in acqua ancora fredda con uno spicchio di aglio schiacciato, mezzo limone senza succo ossia dopo averlo spremuto, una decina di grani di pepe, prezzemolo e un paio di foglie di alloro.
1 kg di polpo lo fate cucinare per 30/40 minuti da quando l’acqua bolle e le lo lasciate raffreddare nella sua acqua di cottura, col coperchio. Punto e stop.
Avete presente quello che avete appena letto? Ecco, dimenticatevelo! OGGI vi insegno una RICETTA NUOVA, da paura, che non ha niente a che vedere con i diversi trucchetti che vi ho appena raccontato.
Il polpo tagliato a pezzettoni e messo nella pirofila di coccio sopra a cipolla, aglio e peperoncino

Il polpo tagliato a pezzettoni e messo nella pirofila di coccio sopra a cipolla, aglio e peperoncino

Iniziamo come sempre dalla LISTA DELLA SPESA (x 4)
1 polpo da 1,5 kg circa o meglio ancora 2 polpi piccoli
1/2  kg scarso di cozze  
1/2 cipolla
1 spicchio di aglio
1 kg di pomodorini a ciliegia a grappolo
1/2 bicchiere di olio extra vergine o quello che avete
1 bicchiere di vino bianco
sale, pepe e un peperoncino
400 grammi di cous cous espresso (quello che si trova al supermercato e che cuoce in 5 minuti)
Una pirofila possibilmente in coccio e un forno!
Quando avete tutto INIZIAMO:
Mettete nella vostra pirofila, possibilmente di coccio, mezza cipolla tagliata fine, uno spicchio di aglio e se vi piace un peperoncino fresco.
Ci adagiate sopra il vostro polpo crudo e pulito (fresco! Non serve surgelarlo e poi scongelarlo). Per fare in modo che durante la cottura non si arricci e non esca dalla pirofila, vi consiglio di tagliarlo a pezzettoni grossi.
pomodorinifotoCoprite il polpo con tutto il kilo di pomodorini dopo che li avrete prima tagliati in 4 ciascuno. Io quello più grossi li ho tagliati anche in 6.
Salate, pepate (ocio col sale), cospargete tutto con mezzo bicchiere di olio e uno di vino bianco.
Mettete in forno preriscaldato a 180 gradi e lo lasciate cucinare per 2 ore.
Io per la prima ora lo ho lasciato scoperto e per la seconda ora lo ho coperto con un foglio di carta argentata, ma si può lasciare scoperto anche per tutte le 2 ore.
 
A fine cottura spegnete il forno e lo lasciate dentro ancora un’oretta (so che ci vuole tanto tempo, ma in quelle tre ora mica dovete andare a guardarlo dalla finestra del forno o a fare qualcosa. Lo lasciate lì dentro e vi fate i cavoli vostri!)
Tagliate il polpo a pezzetti e trasferite il sugo dalla pirofila alla padella.

Tagliate il polpo a pezzetti e trasferite il sugo dalla pirofila alla padella.

Mettete l’acqua a bollire per il vostro cous cous espresso (bastano 5 minuti per cuocerlo) e tirate fuori la pirofila dal forno.

Togliete i pezzettoni di polpo dalla pirofila e li tagliate a pezzetti piccoli eliminando il grosso della pelle. Non diventate diventare matte: togliete giusto il grosso, quello che viene via “rastrellandolo” con la sola imposizione della forchetta.

Mettete un attimo da parte il polpo in una ciotola bagnandolo con un pò di sughetto di cottura.
Trasferite tutto il sugo di cottura in una padella e lo fate un pò asciugare cuocendoci dentro le vostre cozze. Alla fine rimettete dentro i pezzi di polpo e servite con il cous cous a parte.
Ieri sera eravamo a cena da noi 4 adulti e 2 bambini e ce lo siamo spazzolato!
La foto non mi è venuta bene, ma era stratosfericamente buono!

La foto non mi è venuta bene, ma era stratosfericamente buono!

 
Slurp!
Barbara
 
N.B. Il “Signor Veneranda” è stato scritto 50 anni fa da Carlo Manzoni e trattava di un Signore che non aveva niente di meglio da fare di far diventar matto il suo prossimo… 

 

 

Loro vengono da Marte e questa è l’unica spiegazione…

 
Questa è assolutamente l’unica spiegazione: loro vengono da un pianeta diverso.
Una gigante astronave arrivò sulla terra secoli fa, aprì la sua scaletta e fece scendere orde di uomini: uomini alti e uomini bassi; uomini pelosi e uomini meno pelosi.
Uomini fortunati con peni lunghi e uomini sfigati con peni quasi invisibili. Uomini dalle folte chiome e uomini che non avevano neanche bisogno del phon, come il mio ex capo “stroncapettini”, ops…Galliani.
Eh sì, ho lavorato un pò per il grande Milan e quindi Galliani era il mio capo.
Un giorno uno sponsor gli mandò in regalo una scatola dei suoi prodotti, peccato che dalla sua vasta gamma si dimenticò di togliere il phon. In ufficio ridemmo per una settimana!
Ma ora torniamo a parlare di uomini.
saccooooofotoVoi lo vedreste questo sacchetto dell’immondizia blu sul pianerottolo?
Ecco, lui no! 
Se per una volta non lo porto giù io, ma glielo lascio sul pianerottolo perchè magari so che lui sta per uscire… lui lo lascia lì.
“Amore, ma quando stamattina sei uscito non hai visto l’immondizia che ti ho lasciato su pianerottolo?”
A quel punto lui guarda il sacchetto come se lo vedesse davvero per la prima volta e sollevando entrambe le sopracciglia, mi risponde di no.
Che stupida! Ma come ho fatto a non pensare che lui viene da Marte e che su Marte gli uomini quando escono di casa lanciano le loro ragnatele magiche, le attaccano al soffitto e sorvolano pianerottolo e scale perchè non amano i gradini?!
Premetto che, nonostante tutto, io amo profondamente mio marito.
Lo amo “molto”, ma ho scritto”profondamente” perchè oggi va bene così. Sto per scrivere qualcosa che mi farà rischiare il divorzio quindi voglio essere più generosa… 
Diciamo che a me è capitato uno di quegli uomini parecchio comodoni, uno dei quegli uomini che ha avuto la fortuna, per lui, ma non per me, di vivere con mammà (l’accento lo ho messo apposta, #misonospiegata?) fino al giorno prima di vivere con me! Azz.
Quando viveva con quella santa di sua madre e tornava a casa dopo gli allenamenti di rugby, i vestiti sporchi di fango non li portava giù in taverna dove c’è la lavatrice, ma li lanciava direttamente all’interno della scala a chiocciola.
Capite?
Mio marito sa fare tutto: sa cucinare, sa stirare le camicie (cosa che manco io so fare), sa cucire e sa mettere a posto qualsiasi cosa, ma non lo fa quasi mai. Ha sempre qualcuno che lo fa per lui.
Se avesse vissuto da solo, o con un amico, per almeno un anno,  prima di vivere con me, sono sicura che sarebbe diverso, molto diverso.
E poi mi ci metto anche io con la mia mania di fare sempre tutto e di chiedere davvero poco. Odio chiedere, odio dipendere dagli altri .
Al contrario di mio marito, io vivo da sola da quando nel 1989 mi sono trasferita da Venezia a Milano. Non ho mai convissuto con nessuno prima di lui, quindi mi sono sempre arrangiata.
Ma torniamo ai giorni d’oggi o meglio, torniamo a oggi! 
Oggi alla festa della "Morosini". Danny con, spero, la sua futura maestra Emanuela.

Oggi alla festa della “Morosini”. Danny con, spero, la sua futura maestra Emanuela.

Stamattina c’era la festa di fine anno nella scuola elementare dove abbiamo iscritto Danny boy dal prossimo settembre e allora mi sono detta “Perchè trascinarci anche mio marito che so che metterebbe il muso da quando entriamo a quando usciamo!? Ma mandiamolo a fare la spesa per la cenetta di stasera così fa cosa buona e giusta.

Buona? Giusta?

Gli avevo chiesto di andare al mercato del pesce (che abbiamo la fortuna di avere dietro casa) a comprare un polpo da fare in forno e delle seppioline da fare farcite. 
Risultato? E’ tornato a casa con una trentina di micro seppioline.
“Ora mi spieghi come cavolo faccio io a farcire queste seppie microscopiche?!”.
Sacco decoratore per dolci usato per farcire microscopiche seppioline comprate dal Marziano.

Sacco decoratore per dolci usato per farcire microscopiche seppioline comprate dal Marziano.

Mi ha risposto che in effetti gli sembravano un pò piccole. Ha detto proprio così…ma le ha comprate.

Che stupida! Ma come ho fatto a non pensare che su Marte loro le seppie le farciscono con il “sacco decoratore” per i dolci.
E così, come sempre facciamo noi donne, mi sono adattata ai modi del “marziano”, ho messo il purè di patate e la scamorza grattuggiata nel sacco decoratore per il dolci e ho passato l’ultima ora a farcire seppie microscopiche.
Secondo voi mentre io facevo tutto ciò lui dov’era? Stava dormendo sul divano. Una bella pennica dopo pranzo. Quella bellissima cosa che io non faccio più da non so neanche quanto tempo. Argh!
Per lo sbattimento che mi sono fatta…direi che mi merito un premio: speriamo che stasera mio marito usi le sue ragnatele magiche in camera da letto per farmi fare le capriole, con lui!
 
Buon sabato
Barbara
 
 

MammacheBlog: una giornata tra tette e moment.

 

Oggi blogger esperti, e non solo, sono saliti in cattedra per parlare di diversi argomenti e per rispondere alle più disparate domande.

Oggi c’è stato il “MammacheBlog” day, e io c’ero.

collage3fotoIl blog come opportunità per trovare lavoro; aspetti tecnici della gestione di un blog; spunti di personal branding on line e per finire, anche Instagram, Pinterest e tutto ciò che c’è oltre le immagini.

Questi sono i corsi che ho scelto e che ho seguito, tutti, oggi.

Mi sono svegliata alle 7, ho preparato la colazione ai miei due maschi e ho cacciato Danny boy in macchina del suo papi che lo ha portato scuola asciutto, sotto il diluvio. Io in scooter o a piedi non ci sarei mai riuscita.

Una volta sola in casa mi sono fatta una bella doccia e ho messo a posto due cosucce sul blog e su facebbok. Ho temperato i tecchi, li ho rimessi nel porta scarpe e ho indossato i miei fantastici stivali da pioggia. Ho attraversato la città in direzione Bovisa e sono arrivata quasi puntuale a destinazione, rigorosamente in metrò.

Sono una neo blogger parecchio vergine (dell’argomento) quindi non mi sarei mai fatta scappare una giornata del genere.

Risultato? Appena tornata a casa ho preso un moment e forse prima di andare a letto faccio il bis.

Non potrei mai rinunciare al mio moleskine, alla mia paper mate nera e ai miei amatissimi post-it.

Sono una donna da carta e calamaio io. Ma quando un giorno ti svegli, decidi che vuoi aprire un blog e lo apri, sei definitivamente fottuta. Sei in trappola, anzi…in rete!

collage2fotoUna ragazza gentilissima ha cercato di spiegarmi come sia comodo scaricare “evernote” sul cellulare e di come sia il massimo per scrivere appunti, note e addirittura gli stessi post del blog quando sei in giro, per poi ritrovarsi tutto a casa già belli pronto e sincronizzato anche su mac e ipad.

Ho scaricato subito l’applicazione magica, ma so già che domattina la lista della spesa me la scriverò sul mio solito minuscolo post-it giallo che finirà come sempre attaccato nella mia agenda (con copertina di pelle e fogli di carta).

Sono antica io o meglio, come mi dice sempre quel galantuomo di mio marito, sono stagionata!

Instagram, Twitter, Pinterest, widgets, board…

Board? Ma board de che? Io l’account su Pinterest lo ho aperto stamattina alle 7 mentre preparavo la colazione ai miei uomini e lo ho fatto solo perchè quando mi sono iscritta al corso di oggi c’era scritto che per farlo bisognava essere iscritti ai vary social network.

Rischiavo il divorzio già per Facebook e per il blog.

E ora che da un mesetto sono anche su Instagram e Twitter e che da oggi navigo addirittura su Pinterest?! Come farò, ma soprattutto, come riuscirò a convincere mio marito che quando mi ha aiutata ad aprire il blog non ha fattola più grossa bischerata della sua vita?

Devo dire che quando stamattina sono arrivata al Quanta Village, mi sono sentita un pò un pesce fuor d’acqua. C’erano un sacco di blogger che si salutavano tra di loro con grandi sorrisi ed abbracci (magari qualcuna avrebbe dato più volentieri una testata, ma si sa che i sorrisi funzionano di più).

E io? Io ero lì vicino alla macchinetta del caffè con in mano il mio moleskine e la mia penna. Guardavo tutte le tette che mi passavano vicino e scrivevo, in attesa di entrare in aula per la prima lezione.

collage1fotoPoi ad un certo punto mi hanno beccata… e allora ho capito che sarebbe stato più veloce fotografarle quelle tette invece di stare lì a diventare matta per capire i nomi dei blog scritti su ogni badge. Ho iniziato a scattare e il ghiaccio si è sciolto!

Adesso ho un vero e proprio archivio fotografico di tutti i blog in cui andrò a curiosare, con molta calma.

Io un blog l’ho aperto,  ma non ho tanto tempo di leggere quelli delle altre, per ora. E poi non vorrei esserne influenzata, ops! Ma prometto che pian pianino arriverò da tutte e rimpiangerete di avermi dato l’ok a fotografare le vostre tette!

Quando andavo a scuola mi odiavano perchè per studiare di meno a casa, facevo sempre un sacco di domande in più in classe.

Sono passati parecchi anni dalla mia ultima volta sui banchi, ma oggi l’ho rifatto e Veronica Benini (alias Sporablog) mi ha rimessa subito al mio posto. Donna tosta quella Veronica: ha saputo fare dei suoi ostacoli la sua forza, per arrivare. Dalle donne toste, quando hanno ragione, so accettare i rimproveri. Se poi sono anche le regine del tacco, sono ancora più tollerante.

Veronica di mestiere insegna alle donne come si cammina sui tacchi e ha scritto un libro che si chiama “Tacco 12”. Veronica Benini mi insegnerà a camminare sul tacco 12 e io già la amo.

Oggi ho imparato tanto. Ho incontrato tante donne con storie diverse e tanta voglia di ritagliarsi un loro spazio nella loro intensa e incasinatissima vita. Ho conosciuto Barbara, una mamma felice che col suo sorriso e la sua parlantina, ti fa sbellicare dalle risate e nello stesso tempo ti fa sentire in pace con il mondo. Ho sentito donne chiedersi se vale la pena lasciare un lavoro sicuro per un blog che da tante soddisfazioni. Un blog è un pò come una bacchetta magica capace di trasformare una sguattera in una principessa, una timida in una sfacciata. Un blog ti fa sognare, ma attenzione perchè a mezzanotte spesso gli incantesimi finiscono.

Non cercate di trasformare per forza una zucca in carroza perchè le zucche sono commestibili, mentre le carrozze…no!

Ora vi lascio perchè con tutte le cose che ho imparato oggi, c’ho parecchio da fare e credo che farò mooolto tardi!

Meno male che il cucciolo è già crollato e che il marito è fuori a cena coi colleghi.

Stasera sono single inside e ancora per una volta forse riesco ad evitare il divorzio, forse!

Barbara

temperatefoto

Che si fa questo week-end a Milano?

Il “CHIOSTRO IN FIERA” nel Chiostro del Museo Diocleziano, giunge alla sua ottava edizione. Da venerdì a domenica dalle ore 10.30 alle ore 19.30 in Corso di Porta Ticinese 95. Dall’abbigliamento al bijoux, dai prodotti per il benessere agli oggetti per la casa e per tutti i giorni. Dalle piante di Orticola ai prodotti delle realtà agricole del nostro territorio. Senza dimenticare i laboratori per i nostri bambini. Il Chiostro in Fiera è anche Arte: l’ingresso al Chiostro in fiera consente anche la visita alle mostre “Vincenzo Foppa. I tre crocefissi” e “Mario Raciti. Opere 1962-2012” e alle collezioni permanenti del Museo Diocesano. Per informazioni e prenotazioni Tel 02.89420019 www.chiostroinfiera.it 
Sabato, dalle 12 all’1 di notte, ci sarà l’inaugurazione del “SABATO DEL 4CENTO” che organizzo anche io. Brunch, mercatino, aperitivo e ben due laboratori per i bambini. Un pò di meritato relax per noi genitori. In caso di brutto tempo invece che in giardino staremo all’interno in quello che era un ex convento del 1400. Sempre meglio che chiudersi in casa o in cinema no!?
Sabato, dalle 10 all’1 di notte, ci sarà anche la NOTTE BIANCA A SAN SIRO. Quante volte avete immaginato di calcare il terreno di gioco dello stadio più titolato al mondo? Ora potrete realizzare il vostro sogno ed entrare in campo per segnare un rigore a San Siro. Sin dal mattino alle 10 potrete scoprire i segreti del tempio del Calcio, effettuare il tour dello Stadio, visitare gli spogliatoi dei vostri campioni, il museo e soprattutto potrete scendere in campo! BIGLIETTI (comprensivi di Museo&Tour e calci di rigore) Intero: 15€  Ridotto (bambini 7-14 anni e Over65): 10€  Per info e prenotazioni www.sansiro.net 

Se invece vi piacciono i cowboy e i rodei, allora andate a VOGHERA dove sabato e domenica ci sarà l’AMERICAN RODEO SHOW all’interno del Palatexas. Se dopo un pò che siete dentro vi stancate e magari fuori non piove…potete sempre uscire all’aria aperta e godervi il parco tematico lì accanto ossia COWBOYLAND. Noi ci siamo stati un paio di volte ed è davvero molto carino.

Se avete voglia di verde, ma non avete voglia di allontanarvi troppo dal centro di Milano…c’è sempre la DOMENICA IN VILLA nei giardini di Villa Palestro Belgioioso dalle 10 alle 19, ingresso libero. Una grande festa con spettacoli, truccabimbi e picnic sui prati (tempo permettendo, grrr). L’associazione “Bambini ancora” festeggia il suo 15esimo compleanno con una giornata all’aria aperta per le famiglie. Alle 13.30 picnic sull’erba con pizza. Alle 15.30 l’animazione di Super Zero e per tutto il giorno “Ghislandia”, per l’educazione stradale dei piccoli.
 
Barbara
 
 

A volte basta un sms…

 
Due sere fa sono andata a letto triste e ieri mattina mi sono svegliata triste.
Lo so, non è da me, ma a volte capita e quando capita non bisogna stare con le mani in mano, a crogiolarsi.
Bisogna agire, cercare un rimedio, immediato. Occorre strizzare la spugna e dare subito una svolta alla giornata.
Per fortuna che ieri era mercoledì, il mio giorno libero.
Ho riempito velocemente la borsa della palestra e sono andata a fare acqua gym, un veloce idromasaggio e una doccia calda (non fa ancora così caldo da preferire una doccia fresca)
Ma niente: stavo meglio fisicamente ed ero soddisfatta, ma la tristezza era ancora lì.
Con l’acqua non avevo avuto successo? E allora ho voluto provato col calore…del phon
Ho chiamato Coppola in Corso 22 Marzo e ho chiesto se c’era qualcuno libero per farmi una bella messa in piega. Quando sono triste divento anche un pò capricciosa. Volevo i ricci. Detto, fatto.
iericoppolafotoSono uscita da Coppola bella piena di ricci. Mi sono specchiata in una vetrina e ho sorriso perché era tanto che non mi facevo i ricci ed ero felice del risultato, ma ancora triste.
A quel punto alla tristezza si sono aggiunti loro, che hanno iniziato a girare.
Quando non riesco a strizzare la spugna e a dare una svolta alla mia giornata allora inizio pure ad arrabbiarmi, con me stessa, e i “maroni” entrano in fase centrifuga.
Se dopo l’acqua e il calore ero ancora triste…ci voleva una botta di colore!
Barbara, la Wonder Woman di Viale Umbria 82

Barbara, la Wonder Woman di V.le Umbria

Ho chiamato questa nuova estetista che mi avevano suggerito e ho avuto la fortuna di trovarla libera.

Sono salita in sella al mio scooter e sono volata da lei in Viale Umbria 82.
In un’ora mi ha fatto mani, piedi e mi ha messo lo smalto permanete: una Wonder Woman con i guanti neri che ovviamente non poteva che chiamarsi come me. Hihi 
Sono tornata verso casa piena di ricci e con tutte le unghie del mio corpo perfette e colorate di un intenso rosso passione
Ma quale passione!?
La tristezza era ancora lì e i “maroni” non accennavano a fermarsi.
A volte nella vita bisogna affrontare momenti per i quali non siamo preparati e che non sappiamo proprio come affrontare.
A me l’impotenza mi rende triste.
Ma non mi arrendo, mai. Avevo ancora il “tatto”, il mio massaggio del mercoledì.
ieri massaggiootoPuro relax e tanta pipì (il mitico Enrico è talmente bravo a fare il massaggio drenante che in un’ora faccio “blin blin” almeno tre volte)
Enrico ha dei poteri davvero magici e allora mi sono detta che forse lui era la persona giusta per dare una svolta alla mia giornata.
Io mi stavo rilassando di brutto, ma i miei maroni no.
Poi verso la fine del massaggio è arrivato quell’sms…
Era un sms di mio marito: breve, ma intenso.
Mi aveva scritto quello che ogni donna vorrebbe sentirsi dire dall’uomo che ama: due semplici parole.
La tristezza è svanita nel nulla, loro si sono fermati ed è arrivata quella gioia talmente pura ed intensa, che a volte si porta dietro anche una lacrima.
Mi sono rivestita e sono andata a prendere Danny boy all’asilo per portarlo a judo.
Danny a judo

Danny a judo

Ero di nuovo felice, come sempre. E lui lo ha sentito, dal mio abbraccio stretto stretto.

La vita spesso ti mette alla prova.
A volte pensi di non sapere come affrontare certi momenti e rischi di affondare per colpa di un iceberg che non era neanche sulla tua rotta, ma sulla rotta di qualcun altro.
Poi arriva un sms a ricordarti che la tua vita è bella e che hai tanto di cui essere felice.
Agli iceberg degli altri…ci penseranno loro.
 
 
Barbara
 
 
 
 

Intervista a Federica Moro SECONDA PARTE

 
Ho appena finito di raccontarvi di come ci siamo conosciute, di lei, di me e della tequila, ora inziamo a far parlare lei.
B: Se tu avessi una figlia la manderesti a fare miss italia?
F: Sì, al contrario dei miei genitori.
B: Ma se tu ci sei andata e l’hai anche vinta?
F: Sì, ma ci sono andata accompagnata da mio zio (allora scapolo e marpione) perchè i miei erano contrari. Mi sono resa conto poi che effettivamente ero un pesce fuor d’acqua: l’unica a sfilare senza tacchi, senza vestito nuovo e senza cotonatura, ma è andata bene.
B: Se ti dico “molleggiato” cosa ti viene in mente?
F: (Ridendo) Di molleggiato ce ne è uno solo e io ho anche avuto la fortuna di baciarlo.
B: Bacia come parla ossia senza sosta?
F: Diciamo che si è preso il suo tempo.
B: Ma stai parlando di un bacio cinematografico?
F: Ovvio, sto parlando di quello di “Segni particolari bellissimo” in cui mi costrinse a prendere qualsiasi tipo di vitamine perchè io ero raffreddata e lui parecchio ipocondriaco!
7fotoB: Oggi ripassavo la tua biografia su google e ho visto che non fai parte di quella schiera di donne che nasconde l’età: il tuo anno di nascita non è segreto. Sei una quasi 50enne. Ora mi spieghi con quale diavolo hai fatto il patto e mi dai la sua mail, il numero del cellulare e i costi dei diversi tipi di accordi. A parte gli scherzi, cosa fai per essere sempre più figa?
F: Tu mi conosci bene e sai che non sono mai stata una maniaca di centri estetici o di chirurgia plastica. Innanzitutto ho di base un gran culo (nota della blogger: E si vede!) e poi credo molto nel potere preventivo della sana alimentazione. Cerco e mi piace stare all’aria aperta e cammino invece di usare la macchina. Vado in palestra 2 volte a settimana.
B: Cosa intendi per mangiare sano? 
F: Evito burro, fritti, insaccati e cibi troppo elaborati. Cerco di mangiare pochi carboidrati se non riesco ad allenarmi quanto vorrei. Prima fumavo molto poco e da 6 mesi ho smesso del tutto. Bevo tanta acqua e non mi faccio mancare frutta e verdura. Evito i latticini perchè sono intollerante. 
B. Non vai a fare trattamenti particolari in centri estetici e non vai dal chirurgo plastico, ma come riesci ad avere una pelle così tonica?
F: Con l’alimentazione, l’attività fisica in palestra e quella col mio fidanzato. E con l’ausilio di poche, ma ottime creme. Non potrei mai rinunciare al contorno occhi, ad un siero da mettere dopo la crema idratante o anche da solo e a una crema un pò più ricca la sera prima di andare a dormire. E poi mi concedo un massaggio a settimana.
 B: Visto che me lo hai nominato tu, parliamo del tuo fidanzato. A gennaio del 2014 saranno 10 anni che state assieme giusto?!
F: No, saranno 10 a dicembre di quest’anno.
B: Ah giusto, a gennaio saranno 10 per noi.  Ho fatto un pò di confusione, ma credo sia normale visto che ci siamo date il primo bacio coi nostri rispettivi nello stesso locale a distanza di un mese.
Federica si innamorò di Matteo, mio caro amico da anni, quando vide questa foto nel mio album delle vacanze. Come darle torto?!
Federica si innamorò di Matteo, mio caro amico da anni, quando vide questa foto nel mio album delle vacanze. Come darle torto?!
F: Sì, ma io ci ho messo 5 anni a baciarlo da quando mi hai fatto vedere la sua foto in pareo, mentre tu a baciare Marcello ci hai messo meno di 2 mesi.
B: Diciamo che uno così non me lo volevo fare scappare. Ma torniamo a parlare di voi che “l’è megl”: a quando le nozze?
F: A quando ci ricorderemo di farlo visto che per nessuno dei due è una cosa così importante e comunque saresti la seconda a saperlo dopo mia mamma.
B: In effetti anche Marcello ed io ci siamo sposati a Las Vegas solo dopo aver avuto Danny boy perché prima, convivendo già, non ne sentivamo la necessità.
B: Però anche se non siete sposati ti vedo bene nel tuo nuovo ruolo di “mogliettina ” a casa. Cosa stai combinando in quel di Lugano?
F: Non mi parlare di case e soprattutto di lavori in casa perchè sono appena uscita dalla prima noiosissima fase di ristrutturazione tra artigiani, imbianchini e quant’altro. Per fortuna che ora sono nel pieno della mia parte preferita ossia quella dell’arredamento e del design.                          Ho navigato per mesi in cerca di luci, tessuti, materiali e arredamenti. Volevo che questa casa somigliasse a noi rispecchiando il nostro gusto e la nostra personalità e non quello di una rivista patinata o di un architetto.
B: Sbaglio o questa è sempre stata una tua grande passione?
F: Non sbagli. E’ una passione che mi porto dentro da quando, girando in macchina con mia mamma da piccola, sbirciavo nelle finestre per vedere o immaginare come fossero dentro le case degli altri e i loro abitanti. Occupandomi della nostra casa, questa passione si è riaccesa più forte che mai.
B: Sai che ho appena scritto un post dove dico appunto che le passioni vanno coltivate?
F: L’ho letto e leggendo sorridevo perchè è proprio quello che sto facendo, sperando di riuscire a fare di questa passione una professione. In attesa sto facendo un corso di arte contemporanea e il 10 di giugno me ne vado a Basilea al “Design Miami Basel”.
B: Brava, vai avanti così e tieniti libera per darmi una mano ad arredare la nostra casetta che stiamo costruendo in Puglia. Sempre se ti accontenti di essere pagata con una bella vacanza tra gli ulivi e le querce del nostro giardino…Ops
 
Barbara
 
 
 
 

Lei, io e la Tequila PRIMA PARTE

Esercitazione nella crociera "Saiwa". Da sinistra: io, la mia amica tessa, Federica, suo fratello Massimo e in basso Idris

Esercitazione nella crociera “Saiwa”. Da sinistra: io, la mia amica tessa, Federica, suo fratello Massimo e in basso Idris

Ci conosciamo da talmente tanti anni che non mi ricordo neanche più da quanto. Anzi, sì che me lo ricordo: ci siamo conosciute nel 1996 durante la crociera “Parti con noi” della Saiwa. Una crociera dove a bordo c’erano tutti quelli che la avevano vinta collezionando i punti dei vari prodotti Saiwa oppure gli ospiti vip e non delle Saiwa.

Federica era una “vip” e io ero una “non”.

E’ iniziato tutto con una chiacchierata al sole e abbiamo continuato la sera, quando le ho fatto bere giusto un paio di shot di tequila.

Io non ho mai amato bere e non mi piace il sapore dell’alcool quindi se devo bere preferisco qualcosa di veloce e indolore che però mi metta allegria! Risultato? Abbiamo passato la serata a ridere e a ballare e più lei rideva e più le raccontavo le mie mitiche barzellette. L’ho stesa di alcool e di risate e da li siamo diventate inseparabili.

Ne abbiamo fatte talmente tante assieme che forse più che un’intervista dovrei scrivere un libro. Proverò ad essere sintetica (Io sintetica? Ahahaha, bella questa)
Fede, Analaura ed io.

Fede, Analaura ed io.

 

Abbiamo anche festeggiato un nostro compleanno assieme al Dixieland tanti anni fa.

Anzi, lo abbiamo festeggiato in tre quel compleanno: lei , io e Analura Ribas.

Che ridere! Sembrano passati così tanti anni e invece…è proprio così!

 
Safari in Kenia

Safari in Kenia

Di certo non potrò mai dimenticare quella vacanza fatta assieme in Kenia.

Mi ricordo che durante il trasferimento in pulman dall’aereoporto al villaggio, il ragazzo che ci accolse a bordo, ci avvertì subito  che in quel periodo c’erano un pò di alghe.
Un po’??? La spiaggia di quel paradiso terrestre era letteralmente invasa dalle alghe: non si vedeva quasi la sabbia.
Il direttore era talmente imbarazzato che per cercare di farsi perdonare (quasi come se quelle alghe le avesse messe lui!) ci spostò in una suite stupenda che altro non era che una palafitta sulla spiaggia, ops, sulle alghe!
La camera era pazzesca: tutta in legno con super letto a baldacchino, una terrazza gigante e tende bianche svolazzanti, ovunque.
Un posto davvero romantico, peccato che fossimo lei ed io e che non ci fossero uomini all’orizzonte se non quel marpione del direttore che corteggiò Federica e un cameriere masai che continuò a corteggiarmi per mesi mandandomi in Italia lettere pazzesche con le foto di lui e di tutta la sua famiglia. Fosse che forse non voleva me, ma un bonifico!?
 
Un giorno andammo a fare un’escursione in barca e finalmente trovammo una spiaggia senza alghe.
f11otoCi trascorremmo giusto un paio di ore, ma ci venne un’idea: per non essere prese in giro dai nostri amici al ritorno, decidemmo di spacciare quella come la spiaggia delle nostre vacanze e facemmo lì un botto di foto.
Per renderla credibile ci cambiammo 5 costumi in due ore.  Due fenomene! Ecco, ora scopriranno tutti che li abbiamo imbrogliati
So che sono già andata lunga, ma non posso non raccontarvi di quando ci invitarono in Messico all’apertura del nuovo villaggio della Ventaglio.
Eravamo una trentina di ospiti compreso quel pazzo di Giorgio Mastrota. Tutte le sere Bruno e Alessandro, il proprietario dei Viaggi del Ventaglio e suo figlio, organizzavano qualcosa di divertente per tutto il gruppo.
Una sera ci portarono al Cocobongo, la discoteca di Cancun dove girarono il film “The Mask”.
All’ingresso ci fecero indossare dei braccialetti colorati spiegando che quelli valevano come open bar.
Fai una cosa del genere a due come noi che sono praticamente astemie e che non reggono l’alcool e sai cosa succede? Che quelle due si mettono a bere un’altra volta shot di Tequila come se fosse acqua (la Tequila non la senti durante, ma dopo) e finiscono a ballare in una sorta di pedana/trampolino sospeso in alto nel vuoto, una sorta di “cubo” dove quelli della sicurezza facevano salire le donne più scatenate della serata.
Abbiamo proposto un balletto a due forse un pò esagerato, ma tanto, diceva Federica, qui sono in Messico a non mi conosce nessuno. Siamo scese dal cubo e siamo state subito raggiunte da un gruppo di italiani urlanti “Oh ma tu sei Federica Moro, wowwwww!”.
Quanto abbiamo riso: prima abbiamo riso poi siamo fuggite!
 
66fotoA Federica piaceva molto Matteo, uno dei miei migliori amici che aveva da subito notato in foto in un mio album delle vacanze, e al mio migliore amico piaceva tanto Federica.
 
Ma erano sempre tutti e due fidanzati, con altri.
 
La cosa durò quasi 5 anni, fino a che una sera, all'”Orange”, un locale davanti a casa mia dove organizzavo delle serate, arrivarono tutti e due incredibilmente sfidanzati.
 
Secondo voi cosa hanno fatto i due timidoni? Si sono bevuti un paio di tequile per sciogliere il ghiaccio e si sono finalmente baciati, con la lingua! Yahooo
 
A dicembre saranno 10 anni. Lo so bene perchè nello stesso posto ci siamo baciati per la prima volta anche mio marito ed io, ma un mese dopo.
 
Risultato? Ho “perso” due amici in un colpo solo. I due piccioncini sono andati a vivere a Lugano dove lui si occupa della compravendita dell’acciaio e ora facciamo davvero fatica ad incontrarci, ma almeno so che sono assieme e sono felici.
 
f3otoNon potrò mai smettere di ringraziare Federica perchè se oggi sono così felice e sempre ottimista, lo devo un pò anche a lei.
E’ stata lei che nel 2000 mi ha convinta a fare il corso “L’esperienza” con lo psicologo caoch Steve con cui ancora oggi mi vedo e mi sento. Lo aveva appena fatto e mi ha convinta a seguire le sue orme…
 
Ma ora facciamo parlare un pò anche lei sennò che intervista è.
 
Se volete leggere l’intervista cliccate qui.
 
Barbara
 
 
 
Andando verso l'unica spiaggia senza alghe, nel nostro viaggio in Kenia.

Andando verso l’unica spiaggia senza alghe, nel nostro viaggio in Kenia.

 
Due matte!

Due matte!

 
Gabriel Batistuta, Beppe Signori, io, Piero Gagliardelli, allora in Rebook, Federica e dietro Tino Silvestri della Wea, alla nostra festa di compleanno al Dixieland

Gabriel Batistuta, Beppe Signori, io, Piero Gagliardelli, allora in Rebook, Federica e dietro Tino Silvestri della Wea, alla nostra festa di compleanno al Dixieland