Udon con verdure e gamberetti.

E siccome i giapponesi non sono bravi solo a fare il sushi…oggi vi do una ricetta facile facile per un piatto sano e LIGHT.

Gli udon sembrano un pò i nostri bucatini e secondo me sono atrettanto buoni (o quasi) anche se diversi.

Ma la cosa che me li ha fatti piacere ancora di più… è che hanno circa la metà delle calorie della nostra pasta.

Ho assaggiato questi grossi spaghetti giapponesi ad una cena a casa di amici e li ho trovati squisiti.

Un paio di giorni fa ho comprato il necessario e ho provato a rifarli cercando di ricordarmi gli ingredienti utilizzati per condirli. Sono venuti da paura!

Forse avete provato i noodles cinesi. Beh! I nudon sono molto simili, ma molto più grossi.

LISTA DELLA SPESA PER 4 PERSONE

udoncrudifotoAndate in un quasiasi supermercato orientale (ormai sono ovunque) e comprate:
1 confezione di nudon (nella foto vedete la confezione che si trova di solito e che contiene 3 pacchetti di nudon e anche 3 bustine di una sorta di brodo in polvere e 3 bustine di semini da mettere nell’acqua della bollitura). Davanti leggete “noodle”, ma nella etichetta italiana dietro troverete scritto “nudo”. Voi chiedete al commesso che fate prima!

1 confezione di gamberetti surgelati (dagli orientali li trovate che costano meno che al supermercato e vanno benissimo, ma comprateli dove siete più comodi)

Un pò di verza (se ne prendete 1 intera sappiate che è troppa perchè ne basta moooolto meno, ma quello che non userete potrete sempre stufarla il giorno dopo con brodo e polpa di pomodoro)

1 carota

1 confezione di germogli di soia

1 cipolla

salsa soia

 

AVETE TUTTO? BENE, INIZIAMO.

verdurefotoIn padella fate soffritto di cipolla e mettete verza tagliata a listarelle, i germogli di soia e la carota tagliata a strisce sottili con lo strumento che di solito usate per pelarla e se i gamberetti sono surgelati mettete subito anche loro.

Mentre cuocete le verdure etc , aggiungendo un mezzo bicchiere di acqua e un dado, mettete tutti i nudon (le 3 buste) nell’acqua che avrete fatto bollire e versate dentro anche il contenuto delle 3 bustine di brodo e delle 3 bustine di semi e cuocete per circa 2 minuti.

Quando le verdure e i gamberetti saranno pronti (nella foto non vedete le carote perchè le ho aggiunte dopo!), mettete in padella anche i nudon che avrete scolato e saltate tutto assieme per un minuto circa.

Un filo di soia e il gioco è fatto!

Barbara

Una domenica senza auto: finalmente in giro in bici per la città !

Eh sì, ieri finalmente abbiamo tirato fuori le bici dal garage e ci siamo fatti un bel giro per la città.

Siamo partiti da casa dietro Viale Umbria e siamo andati fino al Duomo passando prima per la Rotonda della Besana (dove prima o poi andrò a vedermi la mostra di Karl Lagerfeld) e poi per San Babila e Corso Vittorio Emanuele.

 

maratonafotoA San Babila ci siamo fermati a guardare il passaggio degli eroi della Maratona.

Che vi devo dire, per me sono eroi!

40 km non sono mica una passeggiata e poi ho notato che la maggior parte dei partecipanti non era neanche “di primo pelo”, anzi.

Chapeaux!

Io ho due protrusioni quindi non posso correre sennò la avrei fatta e sarei anche arrivata tra i primi di sicuro.

Ok, ok, lo so che state ridendo.

Bene, sono contenta. Ho raggiunto il mio obiettivo: iniettarvi un pò di allegria in un lunedì mattina freddo e piovoso che non fa per niente ridere.

bicidannyemammafotoTutte le previsioni dicevano che avrebbe piovuto anche ieri, ma per fortuna non ci hanno azzeccato!

Temevamo un pò per il ginocchio di Danny boy visto che è reduce da uno stiramento ai legamenti ottenuto con una semplice caduta sugli sci e invece…

e invece il nostro cucciolo ha pedalato senza problemi e si è pure divertito parecchio.

 

 

 

calciofotoIn Corso Vittorio Emanuele ci sono spesso personaggi strani che intrattengono i passanti con divertenti sketch.

Ieri abbiamo trovato un gruppetto di giovani che facevano dei numeri pazzeschi con la palla. Davvero bravi!

Era arrivata l’ora di pranzo e le panze iniziavano a borbottare.

 

C’era il sole quindi mio marito ha avuto la bellissima idea di salire al settimo piano della Rinascente per magari mangiare una cosa al volo in terrazza con vista su guglie e Madonnina.

Il giorno prima i due “masculi della famigghia” erano andati a fare un giro in cima al Duomo e da lì si vedeva la splendida terrazza della Rinascente. Gli era rimasta la voglia di andarci.

Peccato che quei dementi di madre e figlio, mentre ci dirigevamo verso una splendida terrazza scaldata da un tiepido sole…hanno adocchiato il tapis roulant di My Sushi e non hanno capito più nulla.

 

sushifotoUna disconnesione totale dei neuroni e un desiderio di sushi si sono impossessati di noi e il marito non ha neanche provato a fiatare.

Eravamo ormai impossessati dal demonio giapponese e lo sguardo di Danny boy diceva tutto.

Risultato? 

Abbiamo speso 78 euro per mangiare 13 piattini presi al volo dal tappeto rullante. Per ogni piattino c’erano 2 pezzi quindi fare il calcolo è stato abbastanza facile: 3 euro a pezzo!

 

 

terrazzarinascentefoto

Ormai era ufficiale: avevamo subito un furto legalizzato.

Quasi come la povera Carole che ho incontrato dopo in terrazza e che aveva speso 14 euro per un toast, ma loro almeno sono stati al sole! Argh

Il problema è che da quando ho imparato a fare il sushi a casa, so bene quanto costa.

Con 78 euro avrei fatto una cena per 8 e non ci saremo alzati da tavola ancora affamati, come è successo ieri.

Se vi siete persi il mio articolo su come fare il sushi a casa, eccolo http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=136

Ma la vita è bella no?! Veroooooo!?

arrivomaratonaotoE quindi siamo ripartiti con le nostre bici e un sorriso stampato in volto senza neanche avere il classico abiocco del dopo pranzo (Ovvio, non avevamo mangiato un tubo!).

Abbiamo proseguito il nostro giro verso il Castello Sforzesco per vedere l’arrivo degli eroi della maratona.

Dal Castello a Cadorna e poi giù per Via de Amicis e il resto della “circumvalla” in direzione Corso di Porta Romana, ancora qualche pedalata ed eravamo a casa.

Ci siamo lanciati in 3 sul divano e ci siamo inebetiti un po’ davanti alla tv.

 

ritornoacasafotoSo che il blocco del traffico fatto una volta ogni tanto serve a ben poco per quanto riguarda l’aria.

So che il blocco del traffico reca molti danni a chi ha negozi, ristoranti e attività varie (anche se ieri parlavo con dei ristoratori che mi hanno detto che quando c’è il blocco lavorano meno a pranzo, ma di più a cena).

So che tutti gli uomini per cui la loro auto altro non è che il prolungamento del pene…soffrono di brutto a non poter guidare per quasi 8 ore, ma io quando c’è il blocco sono felice.

Non è colpa mia se in questa città non sanno cosa siano le piste ciclabili e quindi se per fare un bel giro in città con mio figlio senza rischiare troppo, devo aspettare il blocco! Oh no?!

Ma del mio rapporto con gli automobilisti (marito compreso) ve ne parlerò un’altra volta. Preparatevi perché ci sarà da litigare!!! Hihi

Tacchi temperati in cioccolato, avvistati in Rinascente. Super!

Tacchi temperati in cioccolato, avvistati in Rinascente. Super!

Il mio piccolo grande amore Danny boy con cappellino "temperato"!

Il mio piccolo grande amore Danny boy con cappellino “temperate i tacchi”. So che col sole non si vede il logo, ma fidatevi!

caramellefoto

Caramelle belle e buone, ma care come il fuoco. Infatti sono rimaste sugli scaffali della Rinascente!

Io amo l’uovo in gabbia!

Se volete fare felice una donna, regalatele un gioiello o un paio di scarpe.

Se volete fare felice me, invitatemi a pranzo.

 

La blogger Barbs e la direttrice del "Magna Pars Suites", Barbara Rohner

La blogger Barbs e la direttrice del “Magna Pars Suites”, Barbara Rohner

Se poi l’amica che mi invita a pranzo è la direttrice di un nuovo albergo a 5 stelle con un ristorante ricavato in un angolo di paradiso dove si mangia il cibo degli angeli… allora vado in estasi, altro che felicità.

Quando lavoravo al Nhow hotel, ho diviso ufficio, gioie e dolori con Barbara Rohner.

Appena rimaste incinte (sarà un caso?!) siamo state e due salutate e abbiamo preso strade diverse .

Ma, per fortuna, non ci siamo mai perse di vista.

Ieri Barbara mi ha invitata a pranzo nel ristorante del nuovo albergo di cui è diventata direttrice.

L’albergo è il “Magna Pars Suites”  e il ristorante si chiama “DA NOI IN Via Forcella 6”. Vediamo se indovinate dove si trovano?!

image

Il ristorante si meriterebbe un bel 10 già solo l’angolo di paradiso in cui si trova.

La lode invece gliela do perché, dopo avermi fatta accomodare fuori in mezzo al verde…mi hanno anche dato da mangiare!

Ovviamente mi sono fatta consigliare dalla mia amica che mi ha “costretta” a provare il famoso “Uovo in gabbia”.

Beh, che dire?! Un esplosione raffinata di gusti. Altre parole non mi vengono in mente. Ti arriva questo sacchettino che il cameriere ti chiede di aprire davanti a lui per metterci dentro una cucchiaiata di crostini appena sfornati. Dopo di che ci affondi dentro il cucchiaio…e sprofondi nella sedia per la bontà!

"L'uovo in gabbia"

“L’uovo in gabbia”

Dopo l’uovo io ho mangiato un’ottima insalata calda di seppie e calamari e lei un’insalata di tonno scottato. Poi, per finire e per restare in tema…una bella insalata di frutta.

Ovviamente non me ne sono andata senza prima aver fatto un giro per l’albergo.

Ero troppo curiosa di vedere queste 28 suites progettate dall’architetto Luciano Maria Colombo coniugando sostenibilità ambientale con alta tecnologia.

Belle, proprio belle. Comode, luminose e davvero tecnologiche.

Dopo questo bel pranzetto mi sono fiondata in palestra con qualche piccolo senso di colpa perchè avevo intuito che l’uovo non era poi così dietetico…

Alla fine della meritata fatica, ho preso mio figlio all’asilo e siamo venuti a casa in terrazza con degli amichetti, ma il pensiero continuava a tornare a lui… “l’uovo in gabbia”.

 

Lo chef Fulvio Siccardi e la blogger curiosona!

Lo chef Fulvio Siccardi e la blogger curiosona!

Dopo pranzo Barbara mi aveva presentato lo chef Fulvio Siccardi (ben 2 volte onorato di 1 stella Michelin) e il mito ha fatto il grande errore di darmi il suo biglietto da visita con anche il suo cellulare.

Mai dare il numero del cellulare ad una blogger che ama la cucina e che soprattutto non si fa tanti scrupoli a chiamare per chiedere una ricetta…

Fulvio Siccardi è stato a dire poco gentile e quindi ecco per voi la ricetta dell’ “UOVO IN GABBIA”

Si tratta di un uovo cotto a bassa temperatura in un forno a vapore. Io non ho il forno a vapore, ma proverò mettendo l’uovo sul piano alto del forno e una pentola con acqua sotto.

L’uovo va messo in forno intero con il suo guscio e va lasciato lì dentro per 50 minuti a 60 gradi.

Si toglie l’uovo dal forno e lo si fa raffreddare.

Intanto si prepara la salsa a base di latte, panna, burro e tartufo bianco e nero disidratati (non ho avuto coraggio di chiedere le dosi perchè mi sentivo già una privilegiata, ma secondo me ce la si fa dai!).

Si prende poi uno stampino da crem caramel e lo si ricopre con la carta fata creando una sorta di letto per il nostro uovo.

Si mette nello stampino un pò di salsa, ci si rompe dentro l’uovo e si aggiunge altra salsa.

Si da una bella spolverata di grana, che farà poi la crosticina, e si chiude il sacchetto che va poi messo in forno a 200 gradi per 5/6 minuti.

So già che stanotte me lo sognerò…

Domani provo a farlo!

 

image“Da noi in Via Forcella 6” è aperto tutti i giorni, tranne la domenica (purtroppo, ma sto cercando di convincerli di aprire almeno per il pranzo! Vi farò sapere.) ORARI: dalle 12.30 alle 14.30 per il pranzo e dalle 19.30 alle 22.30 per la cena. Tel.02.8338371

www.magnapars-suitesmilano.it

 

NB: So che non è chic parlare di prezzi, ma per pranzo si spende da un minimo di 18 euro in su e per cena da un minimo di 40 euro in su.

Ovviamente dipende da cosa mangerete e soprattutto da cosa berrete visto che hanno una cantina pazzesca a vista!

Barbara

"L'uovo in gabbia", evaso dalla gabbia! Hihi

“L’uovo in gabbia”, evaso dalla gabbia! Hihi

L'uovo in cambia, evaso e infranto!

L’uovo che era in gabbia…evaso e infranto!

In alcune suite c'è anche un un attrezzo Technogym per tenersi in forma! Ah però

In alcune suite c’è anche un un attrezzo Technogym per tenersi in forma! Ah però

il bagno di una suite. Ogni bagno ha sia vasca che doccia! how

il bagno di una suite. Ogni bagno ha sia vasca che doccia! how

La camera di una suite

La camera di una suite

La sala di una delle 28 suite

La sala di una delle 28 suite

Insalata calda di calamari e seppie

Insalata calda di calamari e seppie

La tecnologia della domotica usata in tutte le 28 suites.

La tecnologia della domotica usata in tutte le 28 suites.

La lobby del "Magna pars suites"

La lobby del “Magna pars suites”

La zona all'aperto del ristorante "Da noi in Via Forcella 6"

La zona all’aperto del ristorante “Da noi in Via Forcella 6”

Insalata di frutta

Insalata di frutta

Pane fatto in casa servito al "Da noi in Via Forcella 6". Una volta un'amica mi ha detto che secondo lei se in un ristorante appena arrivi ti portano del buon pane...è già un buon segno. Aveva ragione!

Pane fatto in casa servito al “Da noi in Via Forcella 6”. Una volta un’amica mi ha detto che secondo lei se in un ristorante appena arrivi ti portano del buon pane…è già un buon segno. Aveva ragione!

Ama il tacco 12, ma appena può gira a piedi scalzi: intervista a Justine Mattera.

Nasce a New York il 7 maggio 1971 da famiglia di lontane origini italiane.

Dopo la laurea in lingua e letteratura italiana alla Stanford University, nel 1994 arriva a Firenze per completare gli studi.

Per mantenersi inizia a lavorare come modella e cubista, ed è in una discoteca toscana che viene notata dal produttore e DJ Joe T.Vannelli con cui collaborerà per alcune produzioni. 

Si trasferisce poi a Milano dove conoscerà e sposerà il conduttore e autore Paolo Limiti che, dopo avere notato la sua straordinaria somiglianza con Marilyn Monroe, la vuole con lui come showgirl.

Tv, teatro, cinema… Justine non si ferma più e nel 2012 vince il Premio America della Fondazione Italia USA.

imageSe la volete vedere dal vivo, ora la trovate “aggiro” nei teatri della Lombardia dove è la protagonista di “Sugar”, la storia di “A qualcuno piace caldo”.

Ovviamente interpreta Marylin.

Justine ed io per 9 mesi abbiamo avuto la stessa pancia, infatti i nostri due maschi sono coetanei.

B: Come è cambiata la tua vita da quando sei diventata mamma?

J: Ti cambiano tutte le priorità. Accetto lavori solo che siano importanti perché non voglio lasciare i miei 2 bambini con qualcun altro. Non ho mai avuto qualcuno che si svegliasse al posto mio di notte e non lo voglio. Sono gelosa della notte e di loro che cercano me.

B: Come gestisci lavoro e famiglia?

J: La mia filippina ora e’ nelle Filippine, ma spero che torni. Per ora ho una ragazza sud americana che vive vicino a casa nostra e fa i pomeriggi. La sera se sono in turnè o ho qualche impegno di promozione cerco sempre di tornare anche se è tardi perché ci tengo a portarli a scuola. Se non posso farlo io lo fa Fabrizio, mio marito.

B: È un bravo papà ?

J: E’ molto bravo a cucinare per loro e a portarli in giro in bici perché sono cose che lui ama fare, ma se si tratta di cose più organizzative, banali e noiose tipo mettere un pigiama, lavare i denti o dare un antibiotico… È meglio che ci sia io. Anche se andare a letto vestiti come a scuola o senza lavare i denti non è poi così grave no?!

B: Vuoi dirmi che non è capace di mettere loro un pigiama e di lavargli i denti?

J: No, e’ capace! Il problema e’ che spesso è stanco e si addormenta prima di loro quindi quando si sveglia li porta nel letto così come sono per non svegliarli.

B: Dimmi la scena piu buffa che hai trovato in casa, di notte, al ritorno da un tuo spettacolo?

J: 2 anni fa arrivo a casa a mezzanotte e sento uno strano silenzio. Entro in camera nostra e trovo Fabrizio sotto le coperte in pigiama che dorme.

Vado nella stanza dei bimbi e vedo Vivienne (ai tempi aveva 1 anno e mezzo) che dormiva per terra sul tappeto vicino alle bambole.

Vincent, il maschietto che normalmente dorme sopra il letto a castello, non c’era! Cerco dappertutto, ma nulla e allora tutta allarmata sveglio Fabrizio “dove è Vincent?” e lui mi risponde “non lo so, mi sono addormentato”. 

A quel punto mi rimetto a cercarlo e… lo trovo dietro al divano per terra che dormiva. Vado in cucina a farmi un bicchierino per riprendermi dallo spavento e trovo il delirio! Mio marito se la cava benissimo per quanto riguarda il cucinare, ma sul mettere a posto sta ancora in alto mare.

B: Parliamo di coppia: dimmi che anche il vostro rapporto di coppia e’ cambiato da quando sono arrivati i bimbi, ti prego non mi fare sentire diversa!

imageJ: Prima dell’arrivo dei nostri figli ovviamente avevamo più tempo da soli ed eravamo meno stanchi. Ma credo molto nell’intimità della coppia e non ci starei più se non fossi più sessualmente astratta da lui.

Facciamo l’amore meno di prima, ma continuiamo a farlo.

 

Ieri sera per esempio dopo lo spettacolo, i miei compagni di scena mi hanno chiesto di uscire a cena con loro, ma io ho risposto che andavo a casa a fare all’amore con mio marito.

B: Non lo hai trovato addormentato???

J: Eh no! Ci eravamo dati appuntamento e mi ha aspettata sveglio. Mi aveva promesso anche che mi avrebbe cucinato qualcosa, ma se lo ho e’ dimenticato quindi prima della seduta notturna mi sono cucinata un hamburger di tacchino.

B: Se una donna non nasce sensuale come te (parlo di una a caso!Ops), ha qualche possibilità di diventarlo? Dimmi di sì daiii.

J: La sensualità la hai dentro, ma va coltivata e comunque si può sempre imparare qualcosa.

imageB: Ma e’ vero che sei andata a fare un corso di sesso orale ?

J: Si è verissimo.

In Italia se una donna parla di sesso e’ una poco di buono, ma se un uomo dice che è stato con 50 donne e’ un Figo.

Sono andata a fare quel corso non perchè non sapessi, ma per una mia curiosità.

Nella vita si può sempre migliorare.

 

B: Cosa sarebbe questa tecnica di Shirley Temple di cui hai parlato? Io da piccola la guardavo sempre, ma non mi ricordo si parlasse di sesso orale nei suoi film! Ops

J: Se la guardavi sempre ti ricordi i suoi riccioli biondi vero?!

B: Certo che me li ricordo, ero davvero una sua grande fan, non sto scherzando! Ma cosa c’entrano i riccioli biondi di quella biondina innocente con il sesso orale?

J: C’entrano perché, se vuoi far felice tuo marito, con la lingua devi riprodurre il movimento dei ricci di Shirley intorno al suo pene.

B: Oh perbacco! Non ci credo, è questo il trucco? Basta trasformarsi in parrucchiera? Wow, ci proverò!

(NB della blogger: non cercate di usare il ferro per fargli i ricci…gli fareste molto male!)

B: Andiamo avanti che ho capito che ho ancora tanto da imparare. Come si deve vestire una donna per essere sexy?

imageJ: Ognuno ha il suo gusto, quanto ti sentì sicura di te sei sexy qualsiasi cosa indossi

(NB della blogger: intatti se mi mettessi io il pantalone che indossa lei nella foto accanto, sembrerei la Pina di Fantozzi e invece lei…)

B: Se devi eccitare il tuo compagno per evitare che si addormenti prima cosa fai, come ti vesti?

J: A lui piace la donna con il fisico atletico e tutto il nuoto che ho fatto nella mia vita e la mia predisposizione naturale diciamo che mi hanno dato un buon aiuto.

Justine con suo marito Fabrizio e i loro due bambini  Vivienne Rose e Vincent

Justine con suo marito Fabrizio e i loro due bambini Vivienne Rose e Vincent

Fabrizio ama l’abbigliamento classico con qualche dettaglio surprise. Quando ci siamo conosciuti, lui era più bacchettone e io più “freak”. Ero capace di vestirmi in lycra, tutta maculata e con super tacco, oppure in pelle rossa o pitonata.

Un volta Lenny Kravitz mi notò e mi chiese di accompagnarlo a fare shopping in Via Montenapoleone, ma ero fidanzata e fedele quindi ho detto no. Che cretina sono stata!

Ora i nostri gusti si sono avviciniati: lui si e’ modernizzato un po’ e io mi sono un po’ imborghesita. Diciamo che se mi metto un tubino con sotto un completino sexy della perla lo faccio felice.

 

sexyfotoB: Tipo quelli che indossi in certi scatti un po’ tanto sexy che ho visto in Twitter?

J: Esatto, proprio quelli

B: A proposito di fisico atletico, mi ricordo quando hai fatto la fattoria: vincevi quasi tutte le prove, ma come facevi?

J: Sono americana e la competizione e la determinazione li ho nel sangue. E poi sono piccola, ma sono una iena diesel.

B: Credi ai cibi afrodisiaci? Un’altra arma per sedurre e’ la cucina no?! Tu cucini? Cosa ami cucinare?

J: La cosa che faccio meglio e’ il cappone sotto sale, una ricetta della Parodi che ho rielaborato.

Credo più negli ambienti afrodisiaci che nel cibo. Secondo me un qualsiasi piatto buono accompagnato da un vino buono diventa afrodisiaco se la situazione lo permette…

B: Ultimamente tI sei fatta male ai tendini di un dito e hai avuto un forte attacco di asma? Non è che stai correndo un po’ troppo?

J: Secondo me c’è una “nuvoletta” che mi sta seguendo, ma io ora per restare in tema di dito le faccio un bel dito medio e vado avanti.
E’ iniziato tutto quando Antonio Capitani, che fa gli oroscopi per Vanity Fair, mi ha detto che avrei avuto Saturno contro per due anni.

imageB: Senti, maaa…torniamo alla tua ricerca continua di imparare cose nuove. So che hai fatto anche corsi di Lap dance e di Burlesque. Fammi capire, ma è un segreto per tenersi un marito bello e giovane? Perchè se è così mi iscrivo subito anche io.

J: La Lap dance la ho fatta prima del provino per il film di Abel Ferrara e ho fatto bene perchè mi hanno presa proprio grazie a quel giro sul palo.

B: Come e’ quel figone di Jeremy Irons dal vivo?

J: Conturbante, leggermente inquietante, ma molto gentile, intelligente e colto. Per fortuna che prima di andare in scena e prima di ogni provino mi bevo un bicchierino di vino buono bianco e profumato sennò sarebbe stata durissima…

B: È il corso di Burlesque?

J: Lo ho fatto perché credo di essere una donna un po’ di altri tempi per il fisico e il look che ho e perché sono ironica quindi ho pensato che per il mio mestiere potesse essermi utile e infatti grazie a quello ho fatto diversi lavori.

B: Meglio saper cucinare o saper fare uno spogliarello?

J: Sapessi fare tutti e due sarei la donna perfetta, ma meglio puntare su quello per cui si è più portati quindi il burlesque

B: Tacchi o ballerine?

justinepiedefotoJ: Sono nana quindi non disdegno il tacco 12, ma ho i piedi massacrati tra il ballo e una vita sui tacchi quindi quando posso, in auto o in casa, tolgo le scarpe e sto a piedi scalzi.

 

Vabbè allora facciamo che non guardo sotto il tavolo, ma ti dico solo di rimetterti le scarpe che fuori piove!

 

NB: Lo sapete che non faccio le interviste in diretta no?!?! Ho intervistato Justine mentre pranzavamo al Jazz Cafè in corso Sempione e fuori diluviava.

NB del NB: se siete interessate al corso di sesso orale dovete rivolgervi al negozio ZOU ZOU di Roma e chiedere di Tiziana.

Barbara

famigliajustinefoto

 

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Dal Salone del mobile al mobile del salone.

Eh sì, diciamocelo: finalmenteil Salone del mobile è finito e io posso tornarmene sul mio amato divano!

Dal salone del mobile al mobile del salone, e che mobile: il mio super divanone dove scrivo, telefono, navigo.

A volte, se sono sola, sul mio divano ci mangio pure.

La mia mammina, la mitica “nonna mao” (così chiamata da nostro figlio perchè aveva due gatti, ora uno) è ripartita ieri mattina.

imageE’ arrivata giovedì e mio marito ed io ne abbiamo approfittato e  per tre giorni ci siamo dati alla pazza gioia.

Risultato? Ora siamo tutte e due conciati con mal di gola e raffreddore.

Avremmo forse dovuto sfidare il fuori salone in macchina solo perché ogni tanto piovigginava? Sia mai.

Ci saremmo forse dovuti coprire di più perché uscivamo di casa con il sole, ma siamo abbastanza intelligenti per sapere che quando va via il sole arriva il freddo? Sia mai.

Però ci siamo divertiti dai, ne è valsa la pena!

imageGiovedì ci siamo fatti fare un divertente, ma imbevibile drink, da 3 robot in Galleria del Corso: un robot prelevava gli ingredienti dai distributori automatici, uno shakerava e versava e l’ultimo metteva il bicchiere sul tapiroulant.

Sorry, ma continuo a preferire il sorriso e soprattutto la bravura dei barman.

Dopo i bocciati robot, siamo andati a trovare i nostri amici Elisa e Mario che organizzavano un evento per Samsung con in consolle il mitico Andrea Butti.

Abbiamo poi fatto un salto all’evento Alfa Romeo al Magna Pars Suites MIlano.

imageIl “Magna Pars suites” è un nuovo bellissimo albergo con 28 suites.

Domani vado lì a pranzo con la direttrice che è una mia amica e vi saprò dire se si mangia così bene come dicono.

Per finire la serata, cavalcando il nostro scooter sotto una fastidiosa pioggerellina, giovedì siamo poifiniti alla trattoria dei pirati di “zio” Marco Predolin.

Si sta sempre bene lì. E’ un pò come stare a casa per me.

Venerdì, invece, ci siamo fatti un giretto in zona Tortona inziando dallo spazio “Magna Pars” dove c’era un evento culinario in cui era presente anche il grande Carlo Cracco che ha cucinato la sua mitica pasta al pomodoro con le nuovissime pentole disegnate dal grande designer Karim Rashid.

imageSiamo arrivati che Cracco era già scappato, ma almeno ho conosciuto Karim.

Che dire della Zona Tortona? Bo…Sinceramente mi ha un pò deluso.

Alle 22 era già tutto chiuso.

Allora…io capisco che la mattina aprano presto e che la gente che gira di sera magari non è proprio quella che serve alle aziende e che invece al fuori salone ci va di giorno.

Ok che i “nottambuli” non sono i veri compratori interessati a spendere (io avrei speso, magari poco, ma avrei speso!), ma in giro c’è gente che durante il giorno lavora e che magari la sera avrebbe anche piacere di vedere un nuovo divano, un nuovo mobile, un mega televisore HD o qualcos’altro di sfizioso e innovativo da comprare per la loro casa, o no?!

E poi si tratta pur sempre di un evento e come tale, il venerdì sera non può chiudere i battenti alle 22, su daiii.

imageNon ho neanche visto grandi cose, a parte le bellissime rane giganti e il club sandwich che ci siamo divorati all’hotel Nhow dopo la lunga passeggiata notturna.

Dopo “cena” siamo finiti al 4cento dove si sarebbe dovuto inaugurare il giardino, ma visto il tempo poco clemente, siamo rimasti dentro a “ciaccolare” con Max, il proprietario, e ad ascoltare  dell’ottima musica live.

Sabato siamo andati a trovare il mio amico Saturnino che presentava la sua nuova linea di occhiali.

imageBelli davvero gli occhiali e come sempre bella anche la musica da lui selezionata: abbiamo ballato in mezzo alla strada sotto al sole.

Un salto a trovare Dr felix, un altro amico in consolle alla terrazza Aperol per l’evento Spritz (mamma mia che location!) e poi una sosta seria per cena da “Sivano”.

Dopo cena avevamo programmato di fare un salto alla festa alla Fabbrica del Vapore quindi essendo Silvano lì dietro, abbiamo deciso per un’ottima mangiata di pesce in zona.

imageAlla Fabbrica del Vapore c’era il delirio.

Bella la location, bella la musica e belli il mood e gli allestimenti della “piazza”.

Mi sono piaciuti molto i bancali usati per delimitare una sorta di grande privè sotto le stelle.

Ruberò l’idea per la nostra casa in Puglia che costruiremo appena riusciremo a vincere l’enalotto.

Ieri ci siamo sparati ben due feste di compleanno di bimbi (vedi articolo che ho scritto ieri http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=3138) e tra la prima e la seconda siamo anche riusciti a ripassare in zona Tortona  con Danny boy. Avevamo una piccola missione, autorizzata, da compiere!

Missione compiuta: eccovi la mia nuova amica!

Missione compiuta: eccovi la mia nuova amica!

Che dire? Oggi sono a pezzi. Ho accompagnato all’asilo quel dormiglione di mio figlio, che per fortuna si è svegliato alle 8.30, e sono subito tornata sul mobile preferito del mio salone: il divano!

Peccato che la pacchia sia già finita perché dopo aver iniziato ieri a fare finalmente il cambio degli armadi..oggi mi tocca l’idropulitrice e una drastica a profonda pulizia del terrazzo.

Eh sì, è giunto il momento: oggi si inaugura la stagione nel nostro super terrazzo. Sarà un piccolo party che faremo Danny boy ed io dopo l’asilo e prima di andare alla inaugurazione di Botteghe in Villa.

Quasi quasi mi metto in costume così pulisco…e mi abbronzo. Why not?!

Chi si ferma è perduto

 

Valentina ed io in cucina all'evento Alfa. Siamo arrivati che il buffet era già stato spazzolato, ma il grande chef Davide Castoldi ci ha nutriti tutti con amore!

Valentina ed io in cucina all’evento Alfa. Siamo arrivati che il buffet era già stato spazzolato, ma il grande chef Davide Castoldi ci ha nutriti tutti con amore!

I miei veloci appunti per non perdersi nulla in questo Salone del Mobile!

I miei veloci appunti per non perdersi nulla in questo Salone del Mobile!

E dopo il pesce di Silvano...l'ottima musica della Fabbrica del Vapore

E dopo il pesce di Silvano…l’ottima musica della Fabbrica del Vapore

 

 

L'ottimo club sandwich del Nhow hotel in Via Tortona

L’ottimo club sandwich del Nhow hotel in Via Tortona

Palloncini di lucePalloncini di luce

The party alla Fabbrica del VaporeThe party alla Fabbrica del Vapore

Poltrona a molla

Poltrona a molla

Super vasca avvistata negli spazi dell'Ansaldo

Super vasca avvistata negli spazi dell’Ansaldo

Esperimenti al Super studio più by marito

Esperimenti al Super studio più by marito

Spritz party alla terrazza Aperol

Spritz party alla terrazza Aperol

Il fantastico crudo di Silvano

Il fantastico crudo di Silvano

 

La bionda di Venezia intervista il “Moro di Venezia”: Tommaso Chieffi.

Timoniere di 470 con cui ha vinto europeo nel 1981 e mondiale nel 1985.

Quinto alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 .

Ha vinto l’Admiral cup per la squadra italiana come timoniere di Mumm’ a
mia nel 1995.

 

Timoniere di “Italia” alla Luis Vitton Cup nel 1985-86.

Tattico sul “Moro di Venezia”, “Oracle racing, Shosholoza” e “Azzurra” in Coppa America e Abn Amro nel Giro del Mondo poi vinto nel 2006

Tommaso Chieffi ha vinto 20 titoli mondiali e ieri sera ha mangiato l’ossobuco fatto da mio marito e il risotto alla milanese fatto dal nostro Bymbi ed è sopravvissuto! YES

Meno male che l’antipasto di radicchio alla trevisana e sbrinz lo avevo fatto io con le mie manone. Non potevo perdere l’occasione di cucinare per un pò pò di uomo: bravo e pure bbbono!

Tommaso Chieffi, moi e Tiziana al fidanzata di Milano (Hihi!)

Tommaso Chieffi, moi e Tiziana al fidanzata di Milano (Hihi!)

La serata non era iniziata nei migliore dei modi: il semifreddo al pistacchio che ci avevano gentilmente portato è finito per terra ben due volte!

Una volta alla sua fidanzata di Milano (come ogni marinaio ne ha una per ogni città) e una volta a me in cucina mentre cercavo di metterla al sicuro togliendola dalle mani di Tiziana. OPS!

Secondo voi potevo farmi scappare un’occasione così ghiotta per una bella intervista? Direi di no.

Prima gli ho fatto bere un paio di bicchieri di rosso e poi l’ho fatto parlare.

B: Tommy quando è nata la passione per la vela? 

T: Da piccolo. Quando ci siamo trasferiti a Milano dal Belgio. Ho vissuto ad Anversa per 5 anni. I miei genitori sono Italiani, ma lavoravano li. Appena arrivati in Italia mio padre iniziò a portarmi in barca a Maralunga, vicino a Lerici.

B: Quanti anni avevi?

T: Avevo 6 anni e andavamo in questa piccola barca a vela francese in legno. Quando poi papà da Milano si trasferì a Carrara ci siamo iscritti alla scuola vela e sono iniziate le mie prime regate.

B: Un amore per il mare che dura ancora visto che sei appena tornato dai Caraibi, beato te. Cosa hai fatto di bello in quel peradiso?

T: Il campionato Caraibico della classe Melgies 32

B: Se ci torni mi porti con te? Piego le vele, cucino, lavo il ponte. Lucido i winch. Mi trasformo in Polena (le statue decorative che si avvinghiamo alle prue delle barche) e faccio la guardia alla barca quando siete fuori a cena. Faccio quello che vuoi, ma portami con te ti pregoooooooooooo

Sei stato timoniere e tattico nelle barche più famose del mondo,raccontami il primo ricordo brutto che ti viene in mente senza pensarci troppo?

T: Quando nel ’81 su un 470 avevamo gia vinto il campionato europeo e stavamo per vincere anche quello del mondo, ma all’ultima prova un vero e proprio match race dell’equipaggio americano ci ha fatto perdere.

B: Mannaggia, e un ricordo bello?

T: Quando 4 anni dopo siamo riusciti finalmente a vincere il campionato del mondo nelle acque di casa a Carrara.

B: Senti lo so che sono un’impicciona, ma devi togliermi una curiosità: prima di una regata fate “all’amore” o come i calciatori state in ritiro?

T: Normalmente non ce n’è l’occasione perchè dove ci alleniamo spesso non ci sono donne in giro. Una volta, però, ricordo che eravamo a Sant Tropez a fare una regata e la mia fidanzata venne a trovarmi. Arrivammo in finale e poi perdemmo. Il mio prodiere mi accusò di essermi distratto sul finale. Non ho neanche avuto il corraggio di tentare di difendermi: un pò avevo torto io e un pò troppo era grosso lui.

B: So che hai 2 figli: Ginevra e Angelo. Quando partivi per le tue regate spesso non li vedevi per lunghi periodi, quanto ti è pesato?

T: Ti dico solo che mi è capitato di stare lontano da casa anche per 10 mesi di seguito, ero in nuova Zelanda con “Oracle racing”.

La sera prima del mio ritorno mia figlia Ginevra non ha dormito tutta la notte per l’emozione. Quando sono andato a prenderla a scuola, era alle medie, ci siamo abbracciati in silenzio per mezz’ora. Le lacrime non la smettevano di scendere.

B: Angelo è appassionato di vela?

T: Sono tutti e due appassionati però stando a Milano è difficile trovare l’occasione di praticare. Due estati fa mio figlio ed io siamo usciti in barca da soli dalla spiaggetta dello Yacht club di Porto Cervo. Visto che ci teneva a timonare lui, mi sono preoccupato di avvisarlo di stare attento ad alcuni scogli di superficie che c’erano in quella zona.
Peccato che lo scoglio lo ho preso io quando mi ha ceduto il timone per il secondo giro.

B: Un fenomeno! Raccontamene un’altra dai?

T: Di danni ne abbiamo fatti tanti . Abbiamo anche rotto un albero, mi sembra col Moro di venezia 2.

Il peggio però è successo quando ho rotto il timone del “Moro di Venezia 5” . Abbiamo incominciato a girare all’impazzata nel canale di San Diego (in California dove si disputava la Coppa America) fino a che la barca si è finalmente fermata in prua al vento a pochi metri da una boa di ferro che ci avrebbe sicuramente affondato.

B: Ma Paul Cayard dove era?

T: In quei giorni non poteva uscire con noi e mandò me come timoniere insistendo che uscissimo nonostante le condizioni del tempo avverse (NOTA DELLA BLOGGER: il solito pirla!)

B: Quando vi allenate cosa mangiate?

T: Se sono uscite per regate giornaliere a pranzo mangiamo barrette, frutta
o altre cose rapide “al sacco” e la sera mangiamo a terra o al
ristorante o a casa se abbiamo il cuoco.

B: Addirittura il cuoco?

T: Eh sì, se siamo in Coppa America o in altre competizioni internazionali,
spesso e più pratico vivere tutti assieme e avere un cuoco che ci
permette di non distrarci con uscite al ristorante e di mangiare sano.

B: E se non sono competizioni giornaliere?

T: Dormiamo (poco) in barca e non in casa, quindi spesso cuciniamo a bordo
sia a pranzo che a cena.

Se ripenso a quella volta in cui un mio collega scoprì il cibo liofilizzato…
Durante il “Fastnet” (regata dall’inghiliterra all’Irlanda e ritorno)
mise alcune buste di cibo liofilizzato in acqua nella pentola a
pressione. In teoria avrebbe dovuto scaldare l’interno delle buste che
andavano poi tolte dall’acqua e aperte e invece si dimenticò tutto sul
fuoco e le plastica delle buste si fuse nell’acqua assieme al loro
contenuto. Peccato che il furbone ci raccontò tutto quando, vista la
fame, avevamo già mangiato tutto senza fiatare.

B: Sogni nel cassetto?

T: Sono fortunato perchè li ho realizzati quasi tutti, ma ogni volta che
inizio con un nuovo programma l’ambizione è quella di riuscire sempre a
migliorare e se si può anche vincere.

B: Cosa stai facendo di bello ora a parte mangiare quell’ottimo semifreddo
al pistacchio che la tua fidanzata ed io siamo riuscite a salvare ben due
volte dal pavimento?

T: Sono tattico di “Bronenosec” (che in Russo vuol dire “corazzata”)
sposorizzata da Gazprom. Si tratta di 60 piedi con cui abbiamo vinto la
“Swan cup” l’anno scorso e la prima edizione della “Nord stream race”
sul Baltico. Quest anno si torna nei mari del nord.

Poi ho un altro progetto con un melges 32 che si chiama “Sinergy GT” con cui faremo il campionato del mondo della classe a Portocervo a settembre.

Farò anche un paio di regate con il mio vecchio amico Pigi (Loro Piana) sul My Song tra cui la Superyacht di Porto Cervo da lui sponsorizzata, e poi parteciperò al campionato del mondo di Altura ad Ancona.

 

Il nostro ossobuco di ieri sera! Slurp

Il nostro ossobuco di ieri sera! Slurp

Per finire ho un progetto interessante che si sta chiudendo con la firma in
questi giorni, ma te lo racconto la prossima volta che prepari l’ossobuco

B: l’ossobuco lo faccio al massimo una volta l’anno, rivediamoci prima dai!

Barbara

Raggio di sole = AIUTO LA CELLULITEEEEEE

saltoAdobePhotoshopExpress_2013_04_06_09_28_53Avete presente i vecchi sketch di Gaspare e Zuzzurro quando partivano da una parola e facendo duemila ragionamenti arzigogolati arrivavano ad un’altra parola che apparentemente non c’entrava niente con la prima?

Ecco, poco più di un’ora fa io ho fatto la stessa cosa, ma invece di essere su un palco ero a letto, sotto al piumone.

Sono partita da “raggio di sole” e sono arrivata a “cellulite”.

Ieri sera avevo chiuso male le tapparelle quindi stamattina mi sono svegliata e lo ho visto: un raggio di sole è entrato in camera nostra e ha attraversato il nostro letto illuminando loro…le mie gambe! 

AIUTOOOOOOOOO !

Ho visto quel raggio di sole e ho subito realizzato che la primavera forse sta davvero arrivando.

Sì, sì lo so che oggi pomeriggio torna il brutto, ma per ora il sole si intravede dai, accontentiamoci.

E dopo la primavera? Dopo la primavera arriva l’estate. 

 

E in estate cosa si fa? Si va in spiaggia. E in spiaggia si va con il maglione a collo alto e i pantaloni larghi e lunghi? Eh no! Azz, si va in costume e al massimo con il pareo che però per entrare in acqua bisogna togliere, uffa!

Ma perchè non hanno ancora inventato un pareo lungo che si possa indossare tutto il giorno perchè tanto fa filtrare i raggi del sole?

Ma soprattutto…perchè qualche stilista famosissimo non fa l’annuncio che dall’estate del 2013 entrare in acqua con il pareo sarà la nuova moda dell’estate?

Eh dai suuuu, vendereste molti più parei no?! Fatevi furbi voi della moda.

Ok, visto che per ora non esistono parei che facciano passare i raggi UVA e che non è di moda entrare in acqua vestite, bisogna correre ai ripari e fare qualcosa per questa maledetta cellulite!

Ormai lo sapete tutti che da quando sono rimasta incinta mi sono concentrata di più sul benessere del mio corpo e ho iniziato a darmi da fare in diverse palestre.

 

Ogni tanto, al posto della pancia, appare anche una certa tartaruga (che spesso va anche a farsi un giro) ma le gambe…le mie gambotte resistono mannaggia!

CREME: dicono che a qualcosa servono. Veicolano nei tessuti cutanei tutte le sostanze necessarie a stimolare la microcircolazione e a drenare i liquidi di ristagno.

Sembra che le migliori siano quelle a base di bromelina, rusco, ippocastano, gunko biloba e centella asiatica.

Per ridurre l’adipe invece scrivono che sia meglio sfruttare gli attivi con proprietà riducenti e quindi la lipocafeina (estratta dal caffè), la teofillina (te’ verde), la carnitina, il fucus e l’alga bruna.

L’importante è che la crema venga applicata con costanza (che non è un’amica vostra!) e con movimenti circolari dal basso verso l’alto.

ATTIVITA’ FISICA: non serve strafare, ma serve costanza.

 

 

Se riuscite fate qualcosa anche tutti i giorni: una corsetta o una lunga passeggiata a passi lunghi e ben distesi senza fermarsi davanti alle vetrine.

Nuoto a dorso o a stile libero, delle belle pedalate in bici e della divertente acqua gym dicono essere le attività migliori perchè sono aerobiche.

Io ci aggiungo anche un pò di boby pump per rassodare perché non fa mai male. Da un paio di mesi faccio anche un pò di radiofrequenza sulle gambe perchè si “rimpolpa” il collagene e la pelle risulta più distesa.

Se ve lo siete perso leggete questo mio pezzo che ho scritto nel blog http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=2041 

MASSAGGI: io ne faccio uno a settimana da anni. Se trovi uno bravo che premia la tua costanza facendoti anche un buon prezzo…sono soldi ben spesi. I massaggi aiutano a rilassare, che è sempre cosa buona e giusta, ma soprattutto aiutano a drenare e quindi ad eliminare i liquidi in eccesso.

CIBI & LIQUIDI: Ovviamente, e che ve lo dico a fà, andrebbero eliminati (so che è difficile , ma almeno proviamo a ridurli dai) alcool e bibite zuccherate e bisognerebbe bere almeno 2 litri di acqua al giorno.

Io a volte mi dimentico proprio di bere.Ora semino bottiglie in tutta la casa nella speranza di ricordarmelo più spesso.

spiaggiaAdobePhotoshopExpress_2013_04_06_09_30_01Se volete arrivare alla prova costume magari non perfette, ma almeno sorridenti…

Bisogna ridurre ai massimi il sale perchè crea ritenzione idrica.

Fate spuntini sani lontano dai pasti per non arrivare ai pasti affamati, ma soprattutto per tenere sempre in moto il vostro metabolismo.

Pollice in su per l’ananas che drena, il kiwi che migliora la circolazione e il pompelmo che aiuta la diuresi (plin plin) e contrasta la fragilità dei capillari.

Ottimo anche il sedano che fa fare plin plin e disinfetta.

Ovviamente cercate di evitare grassi e zuccheri.

Ok un piatto di pasta, ma magari non con un litro di olio o con la panna!

Tante volte più che una vera dieta è meglio un sano regime dove le quantità sono quelle che fanno la differenza. Di tutto un po’ magari non dimenticandosi di frutta e verdura che  fanno bene e con il caldo fanno sempre piaceeeeere dai.

 

Ora vi lascio, vado a fare una bella passeggiata prima che torni il brutto e magari tornando faccio la spesa. Ho due ideuccie per il menù di stasera, light, very light…forse!

“Non fare lo struzzo”- Lesson number 3: la rabbia, che brutta “bestia”.

Oggi c’è il sole quindi ho deciso di parlarvi di rabbia.

Potrebbe sembrare una strana associazione e invece non lo è: se riesci a cacciare la rabbia che hai dentro…ci sarà più spazio per il sole!

Ormai avrete capito che sono una curiosa e un’entusiasta.

Mi piace provare cose nuove, sperimentare: diete più o meno drastiche, il digiuno con il sondino, l’ipnosi… il matrimonio (Ahaha). Ne ho provate tante!

Lunedì sono andata da Steve, lo psicologo coach con cui ho fatto il corso “L’esperienza” nel 2010 e con cui ogni tanto mi piace confrontarmi.

Abbiamo fatto la prima seduta di EMDR: Eyes Movement Desensibilization and Reprogrammation.

Si tratta di una nuova tecnica che utilizza il movimento oculare e altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra. L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per  traumi di minore entità.

Devo fare ancora 2 sedute per finire il ciclo e poi vi dirò bene come è andata anche se, già dopo la prima seduta, posso dirvi che con me ha funzionato, e parecchio.

Sia chiaro che io in questo blog dico sempre e solo la verità.

Non mi sentirete mai dire che una cosa è bella o funziona perchè qualcuno mi paga o mi da qualcosa in cambio per dirlo. Le mie sedute da Steve me le pago come sempre e poi io…non sono programmata per mentire!

Se intanto volete sapere qualcosa di più dell’EMDR potete andare sul sito http://www.emdritalia.it

Prima di affrontare una seduta di EMDR bisogna individuare bene il problema che si vorrebbe risolvere e concentrarsi solo su quello.

Di problemi ne avrei tanti, dalla mia permalosità acuta ai miei attacchi di fame post cena (perchè durante il giorno sono bravissima, ma la sera…).

Diciamo che ho deciso di concentrarmi sul peggiore: la rabbia.

Ho accumulato troppa rabbia e non mi piacevano più certi miei atteggiamenti in cui tentavo di sfogarla prendendomela con le persone sbagliate o magari con quelle giuste e per giusti motivi, ma con toni decisamente esagerati.

Mio figlio rovesciava il latte o faceva uno stupido capriccio perchè per esempio non voleva lavarsi i denti da solo? E io ogni tanto mi ritrovavo ad urlargli dietro come se avesse fatto chissà che cosa.

Mio marito si dimenticava per l’ennesima volta di comprare le casse dell’acqua o mi avvertiva all’ultimo momento che non faceva in tempo a tornare per cena quando avevo già preparato tutto? E io via con il broncio per tutta la sera.

Che i figli ogni tanto ti tirino matta è vero, che i mariti passino più tempo a criticare le mogli su qualsiasi cosa piuttosto che a ricordarsi il poco che dovrebbero fare loro, anche. Ma che io tutte le volte me la debba prendere così…anche nooo!

Bisognerebbe imparare a farsi scivolare le cose addosso, bisognerebbe imparare a fregarsene un pò di più e ad andare a capo invece che restare sempre li con sti puntini di sospensione…

Eh sì. Il futuro va costruito partendo dal presente e non dal passato quindi se in passato abbiamo vissuto delle esperienze che ci hanno segnato…a maggior ragione dovremmo fare in modo che ciò non si ripercuota, oggi o domani, su chi amiamo.

Sbagliando si dovrebbe imparare no?! E non rifare gli stessi errori di chi è arrivato prima di noi, con noi…

Mi sono spiegata? Quante volte ci ritroviamo a fare con i nostri figli gli stessi errori che attribuivamo ai nostri genitori? Andiamo avanti che l’è megl!

Sei deluso della vita che hai avuto fino ad oggi? Non vedi prospettive? Incanala la tua rabbia costruttivamente e smettila di demoralizzarti che non serve a nulla.

Ne hai le scatole piene? Svuotale. 

Le tensioni vanno scaricate.

Hai tanta rabbia dentro? Usala positivamente, costruttivamente e in maniera sana. 

Evita di prendertela con le persone trattandole male (Non arrabbiatevi se ogni tanto i vostri figli vi rispondono male perchè imparano da chi hanno vicino, e ve lo dico per esperienza diretta.)

Evita di rompere cose importanti che ti servono ancora per vivere (Un giorno durante una litigata, ho tirato un bicchiere a mio marito. Non volevo prenderlo e infatti ho preso il muro dietro, ma il bicchiere si è rotto e ora mi manca un bicchiere e non ne trovo più di uguali! Argh)

Evita di dire parolacce, non serve (Poi ci lamentiamo perchè i nostri figli a 4 anni all’improvviso infilano un bel “caz..” in una frase qualunque!)

Evita di litigare se non per un fine valido, costruttivo e positivo anche se in certi casi funziona di più parlarne che litigare.

Se devi per forza litigare…almeno ricordati di fare pace prima di andare a dormire. Si dorme meglio e soprattutto, per la gioia del dentista, non si digrignano i denti nel sonno!

Se non riesci a gestire la tua aggressività iscriviti ad un corso di kick boxing o fai qualche altro sport. Io, per esempio, con i corsi che faccio in palestra ho trovato un ottima valvola di sfogo.

A casa ho una mazza da baseball e quando sono nervosa la prendo e partendo da dietro la schiena, do dei colpi forti al divano. Sapeste come mi sfogo e come sto meglio dopo!

E’ meglio picchiare il divano piuttosto che aggredire persone inutilmente e gratuitamente anche se solo verbalmente.

E’ vero che ogni tanto se lo meriterebbero, ma il problema è che poi si innesca un meccanismo senza ritorno che non fa bene a nessuno: io dico una cattiveria a lui e lui ne dice un’altra a me e via così per mezz’ora! Bello?!? No, meglio evitare proprio di iniziare.

Quando i colpi con la mia mazza da baseball non bastano…Grido forte fino a quando mi sento più leggera! Funziona.

Quando senti che hai bisogno di sfogarti parlane, parlane con chi ti capita. Condividi i tuoi pensieri e chiedi agli altri cosa ne pensano! Magari non sempre con la stessa amica sennò finirà di pensare che sei un SINAP e inizierà a starti alla larga, ops!

MIO ARTICOLO SUI SINAP: http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=1792

Se pensi che possa servirti…Scrivi. Scrivi i tuoi pensieri, qualsiasi cosa ti passi per il cervello. Fallo tutti i giorni, fallo appena puoi.

Serve ad eliminare i pensieri negativi che ti portano a demotivarti ed arrabbiarti, ti aiuterà a riflettere e a trovare soluzioni nuove.

So che penserete che io stia esagerando o che voglia fare pubblicità al mio amico psicologo coach, ma non avete idea di quanto io mi senta già meglio dopo la prima seduta di EMDR.

Non mi ricordo neanche più da quanto ero arrabbiata. Forse da quando sono diventata mamma e mi sono ritrovata all’improvviso con un sacco di nuove responsabilità. Non lo so…so solo che ora è come se avessi strizzato una spugna piena di liquido nero e denso, piena di rabbia.

Mi sento leggera, tanto leggera.

Sono tre giorni che non mi arrabbio più, per nessun motivo, niente!

Se mio figlio fa un capriccio glielo faccio notare col sorriso e non urlando; se uno mi taglia la strada o apre la portiera mentre sto passando in bici, vado avanti col sorriso pensando che quello è un povero deficiente, ma che a me non è successo nulla.

Ieri sera mio marito mi ha detto che il tonno in crosta di sesamo con la marmellata di cipolle rosse non gli piaceva così tanto (non è un amante dell’agro dolce) e io non me la sono presa perchè avevo cucinato per 2 ore per niente, ma ho pensato “A me piace! Quindi ne è valsa la pena”

So che voi mi vedete come una solare e sempre allegra, ma vi assicuro che non sono solo così. Diciamo che cerco di far vedere solo il meglio!

E’ stata una seduta lunga, intensa e impegnativa, ma bella…molto bella.

Vorrei tanto farvi capire come mi sento: diciamo che è come se mi avessero spalmato addosso un’intera bottiglietta di olio e ora…mi scivola tutto addosso, non me prendo più.

Come sto bene, speriamo duri!

 

NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie al prezioso aiuto dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, chiamate il suo studio allo 02.3314914 o scrivetegli a info@alphacenter.it 

Per chi c’era e per chi non c’era ecco un pò della bellissima energia di ieri sera al Bobino per il compleanno di Ugo Conti!

3 anni fa ci stavamo sposando a Las Vegas, auguri amore mio!

statuinegiustofoto

Organizzo feste da quando avevo 13 anni quindi ovviamente per il mio matrimonio ho sempre sognato una chiesa gremita, un festone pazzesco e tutti i miei amici e la famiglia ad applaudire dopo lo scambio degli anelli, e invece?

Quello che ora è mio marito, un giorno, guardandomi negli occhi mi dice “Siamo sempre in mezzo alla gente, perché non scappiamo tu ed io soli soletti e non ci sposiamo a Las Vegas?”

Sentirlo dire quella frase mi ha commossa, mi ha fregata.

Detto fatto!

Abbiamo deciso di dire a tutti che andavamo a farci un giro di 10 giorni negli Stati Uniti. Daniele aveva 2 anni e mezzo e ci meritavamo una vacanza in tète a tète.

Lui è un uomo quindi ha mantenuto la promessa e non ha detto a nessuno la verità, ma io sono donna…ops!

Già non potevo dire nulla a mia mamma (che ha sempre saputo tutto di me), almeno ad un paio di amiche dovevo dirlo.

Ho fatto giurare a tutte (sì ok, alla fine forse mi sono un pò allargata!) che non avrebbero detto a Lui che avevo parlato e…ho spifferato tutto.

Avevo bisogno di una giarrettiera usata, di qualcosa di nuovo, ma soprattutto di sfogare la mia gioia, oh no?!?

A mia madre ho detto che mi serviva del pizzo perchè volevo farci una tovaglia e che volevo un paio di ballerine bianche perché stava arrivando l’estate e con i piedi abbronzati ci sarebbero state bene. Wow, mi ha creduto e mi ha regalato velo di pizzo e ballerine. Almeno, anche senza saperlo, ha potuto partecipare ai preparativi! Hihi

provaabitofotoLa mia prova abito però…la ho fatta solo con mio figlio! Nessuno ha visto il vestito prima di mio marito se non il nano e la ragazza che veniva a stirare e che ci faceva le foto ad ogni modifica.

Ho comprato un semplice abito di crépe di cotone e ho passato un paio di sere (quando Lui si allenava a rugby) a preparare coroncina di fil di ferro rivestita da nastro verde e tempestata di roselline cucite da me a mano una ad una. Alla fine…ci ho attaccato il velo e ho nascosto tutto in valigia. 

Siamo arrivati a Las Vegas il 2 aprile e in attesa del 4 aprile abbiamo fatto un velocissimo corso pre matrimoniale.

montagne russefotoIl nostro corso prematrimoniale ovviamente non poteva essere uguale agli altri.

Appena arrivati abbiamo disfatto le valigie e ci siamo subito “fiondati” sulle montagne russe.

 

licenzadimatrimoniofotoLa mattina dopo siamo andati al “marriage license bureau” a ritirare la nostra licenza di matrimonio.

Quel grande atto di coraggio ci ha fatto capire che ormai il primo grande passo verso il burrone era fatto.

Partire per Las Vegas avendo già programmato di sposarsi è già molto diverso che farlo, come nei film, dopo una notte passata a “tracannare” fiumi di alcool, ma ritrovarsi con una licenza di matrimonio in mano…vi assicuro che è tanta roba!

IMG_1860Il pomeriggio siamo andati sulla “Stratosphere tower”, la torre più alta di Las Vegas (350 metri), per fare le 4 attrazioni più terrificanti mai fatte in vita nostra. Vi assicuro che le “magic mountain”, dove siamo poi stati durante il viaggio di nozze, in confronto sono una passeggiata.

 

elicotterootoDopo la “strizza” sulla torre, per non farci mancare nulla, ci siamo regalati anche un bel giro in elicottero.

Siamo partiti con il sole, ci siamo fermati nel Gran Canyon a berci delle sane bollicine al tramonto e siamo tornati su Las Vegas con il buio.

 

Era la nostra prima volta in elicottero quindi le emozioni non sono mancate.

Quando ci siamo alzati dal suolo con quel mezzo tutto trasparente e ho guardato di sotto…un pò mi sono c….. addosso! Ops

So che state pensando a cosa c’entri tutto questo con un corso prematrimoniale…

Beh, vi rispondo dicendovi che dopo aver affrontato tutto ciò, eravamo davvero pronti anche al matrimonio!

 

zeffotoIl 4 aprile era arrivato e dopo tante forti emozioni ci eravamo meritati un bel brunch al mitico “Zeffirino” dentro il Venetian hotel.

Avevamo comprato il nostro matrimonio on line e avevamo scelto le 18 come orario quindi avevamo tutta la giornata per rilassarci e prepararci.

Rilassarci? Sì, sì eccome!

Stavamo al MGM hotel e la nostra camera era al 22esimo piano.

truccofotoDopo pranzo iniziavo a sentire la tensione del matrimonio quindi avevo deciso di farmi un bel bagno caldo approfittando del vapore per stirare il mio velo (se non hai il ferro da stiro si fa così).

Peccato che mentre ero in vasca ho visto le onde.

Non ero ubriaca: nella mia vasca c’erano davvero le onde.

Quel giorno c’era molto vento e mio marito sosteneva che fosse quello. Peccato che dopo 2 minuti mi è arrivato un sms di mia mamma che mi chiedeva se avevamo sentito la scossa di terremoto con epicentro in Messico.

Che fortunella! Per fortuna è durato poco.

diretiinchiesafotoAlle 17 ci siamo preparati e siamo usciti assieme e con la nostra mustang nera cabrio siamo partiti in direzione Graceland Chapel.

Avevamo deciso di sposarci dove si era sposato il grande Elvis.

Giusto il tempo che la coppia prima di noi uscisse ed eccoci lì: il mio futuro marito dentro ad aspettarmi e io fuori a sistemarmi coroncina di fiori e velo, unico particolare che lui non aveva ancora visto.

 

E’ partita la musica, il mio cuore ha preso l’ascensore e mi si è conficcato in gola, et voilà!

camminatafotoCredo di averci messo 30 secondi a percorrere la navata (trattasi di cappella e non di Chiesa quindi parecchio piccola), ma mi è sembrata un’ora.

Lui si è girato, mi ha vista e ha sorriso.

Non so se sorrideva perchè era stupito di vedere che non ero scappata come Julia Roberts, se perchè era felice che stavamo per sposarci, se perchè mi trovava bella con quel velo con la coroncina di roselline o se perché era teso e gli si era paralizzata la mandibola!

Quel sorriso però è durato poco.

Quando il nostro ministro ha iniziato a parlare in inglese…il sorriso del mio fidanzato si è spento.

Avevamo comprato il matrimonio specificando che volevamo che fosse celebrato in spagnolo perchè in quel momento l’inglese era per Lui ancora tabù (ora lo parla quasi meglio di me)

Non è che il ministro ti chiede “do you want to married her?”, ma ti parte con una tiritera che non finisce più. Alla fine della tiritera, il mio allora fidanzato mi guarda e a bassa voce mi chiede “Che devo dire?” e io “YES, YES”

scambioanelliotoChe ridere, ma sono ci bastati 5 secondi per tornare concentrati in quello che stavamo facendo. Scambio degli anelli, il bacio di rito e tanta gioia, ma tanta!

Le fedi le avevo fatte fare da un mio caro amico di infanzia di Treviso. Lui pensava che non fossero incise perchè non potendo io dire niente a nessuno…e invece avevo parlato anche con il mio amico (ora che mi ricordo forse lo avevo detto anche ad un paio di amici maschi! Ops). Ero riuscita a non fargliele vedere fuori dalla loro bustina di velluto fino a quel giorno quindi all’atto dello scambio degli anelli…ecco la prima sorpresa: incisi c’erano i nostri nomi e la data del 4 aprile.

La seconda sopresa fu la nostra canzone di “Black eyed peas” che inziò a suonare al primo bacio da sposati. Avevo praticamente lanciato un cd alla diretrice della cappella mentre entravo per attraversare la cortissima navata.

Ovviamente alla direttrice avevo scritto qualche decina di mail prima di arrivare a Las Vegas. Secondo me non vedeva l’ora che arrivassi e me ne andassi! Hihi

noietortainchiesafotoL’ultima sopresa era una torta che avevo ordinato on line e i top cackes che avevo fatto fare a Bologna a nostra somiglianza .

Peccato che la torta ce l’hanno data giusto un secondo per la foto.

Appena fatto lo scatto che vedete qui accanto ce l’hanno rimessa in una scatola di cartone dicendo che saremo dovuti andare a tagliarla e a mangiarcela altrove. Fuori c’era già un’altra coppia pronta a sposarsi con ministro Elvis.

elvisfotoEh sì, si poteva scegliere un ministro normale come avevamo preferito noi o il ministro Elvis.

Prima di essere sbattuti fuori abbiamo firmato i documenti che abbiamo poi consegnato alla nostra testimone di nozze, che altro non era la mitica Wilma che traduce tutti i copioni dei mega film che girano a LaS Vegas e che si occupa anche di tutto ciò che va fatto dagli Stati Uniti per far riconoscere i matrimoni anche nei paesi degli sposi.

Avevamo comprato on line un libretto delle istruzioni per come e dove sposarsi a Las Vegas e tra le varie info, nomi e siti delle varie cappelle etc c’era anche la mail della mitica Wilma. Grazie alla sua efficenza e velocità, nell’ottobre del 2010 risultavamo sposati anche in Italia.

cappellafotoFoto di rito e poi via al Golden Muggets hotel per il taglio della torta (era l’hotel più vicino e anche uno dei più vecchi).

Dopo il taglio della torta siamo finiti in Freemont Street, la strada da cui è nata Las Vegas.

 

Lì ci attendeva un’emozione pazzesca.

stradafotoPer rendere vivibile quella strada tutto l’anno, hanno messo una sorta di tetto che altro non è che un maxi schermo. Ogni ora quella copertura si accende di fatastiche proiezioni e la musica parte a manetta come se fosse una grande discoteca a cielo aperto.

Siamo entrati, per caso, proprio allo scoccar dell’ora X. Sembrava stessero festeggiando noi. Si sono girati in tanti a guardare quei due ragazzi vestiti di bianco che ballavano scatenati in mezzo alla strada.

superbaciosorrisooEravamo sposati, quel giorno iniziava per noi una nuova vita.

Il giorno dopo siamo partiti per il nostro viaggio di nozze.

Visto che eravamo lì, ci siamo fatti un bel giretto passando per San Diego e risalendo la costa fino a San Francisco.

Dopo 10 giorni siamo tornati a casetta dal nostro bimbo e a raccontare agli amici, ma soprattutto alle mamme…che cosa avevamo fatto.

Vi dico solo il commento di mia mamma quando abbiamo fatto vedere a tradimento il video del matrimonio spacciandolo per il video delle vacanza

“Ma quella che hai in testa è la tovaglia di pizzo che ti ho regalato io?”

AUGURI AMORE MIO ! 

Oggi sono 3 anni che ti ho detto di sì e anche se ogni tanto ti menerei molto volentieri, se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto. 

Siamo molto diversi e spesso ci dicono che sembriamo Sandra e Raimondo, ma siamo le due giuste metà di quelle mele che ci piacciono tanto.

So di non avere un carattere facile, ma per fortuna anche tu ti difendi bene dai.

Non so se oggi ti amo più di ieri e se domani ti amerò più di oggi, ma di una cosa sono sicura: invecchieremo insieme! 

TI AMOOOOOOOO