Il mio cucciolo questa sera mi ha fatta vincere a calcetto balilla: evviva la cavalleria !

calcettofotoStasera, prima di cena, stavo giocando a calcetto balilla con mio figlio e stavo ovviamente perdendo (se penso che da ragazza ero tostissima, un pò mi rode far finta di perdere! Grrrr). Ad un certo punto mio figlio mi guarda e mi dice “mamma, ma tu devi vincere, ora faccio un goal per te!”. Quando gli ho chiesto perchè avrei dovuto vincere io mi ha risposto che un cavaliere deve far vincere una donna.

Forse che forse che i miei insegnamenti stanno già dando qualche buon risultato !? Sono all’antica, lo ho già detto tante volte e non me ne vergogno, quindi sto cercando di insegnare a nostro figlio le basi dell’educazione, del galateo e della cavalleria. Della serie: meglio iniziare subito da piccoli !

Che non mi vengano a dire che adesso che abbiamo voluto la parità dei diritti non possiamo più pretendere che l’uomo ci versi l’acqua a tavola. Perchè no ?!

Molte donne oltre che a fare le casalinghe e le mamme (che non è poca cosa) lavorano e portano a casa uno stipendio. Alcune di noi hanno voluto rinunciare ad essere parcheggiate a casa, ma non a sentirci donne, amate e corteggiate !

Non pretendo che nessuno mi apra la portiera della macchina, mi versi l’acqua a tavola o mi regali un fiore anche se non è S.Valentino o un’altra occasione speciale, ma se lo fanno… mi fa piacere, ovvio !

Un paio di giorni fa stavo tornando a casa con mio figlio e Gaia, una sua amichetta che stava venendo a giocare a casa nostra dopo l’asilo, aveva nevicato tanto e i marciapiedi erano tutti sporchi di neve quindi Gaia continuava a scivolare. Ad un certo punto Daniele, che aveva con se la sua inseparabile paletta, ha avuto un’idea e ha iniziato a pulire il marciapiede davanti a lei tracciandole una sorta di pista pulita percorribile.

Lo amo! Cos’altro posso aggiungere, cos’altro potrei desiderare di più da un bambino di 5 anni ?

La cavalleria forse ha ancora qualche speranza di sopravvivenza e se noi mamme di figli maschi ci impegniamo un po’… domani ci saranno più donne felici !

Perchè “contagio imminente” ?

logoooootoSe l’anno scorso mi avessero detto che a breve avrei aperto un blog, ma soprattutto che avrei avuto un logo (ideato dal bravo e paziente Niccolò Lapidari) e una campagna ADV tutta mia… avrei riso, e tanto. 

E invece a metà gennaio, una sera, parlando con mio marito, ho deciso di aprire questo blog e con il suo aiuto, l’ho fatto, subito. Dopo due ore avevo pubblicato il mio primo articolo: intervista ad Alessia Marcuzzi, per tanti una vip, per me un’amica, la sorella che non ho mai avuto.

Dopo il mio primo articolo ne sono arrivati altri, tanti altri. Ebbene sì, sono una che si fa prendere dagli entusiasmi e quando mi entusiasmo…sono cavoli.

Ho sempre amato scrivere, ho sempre tenuto un diario: a scuola passavo le ore a scrivere invece di seguire le lezioni e infatti… in italiano avevo dal 5/6, ma quella è un’altra storia…diciamo che io piacevo al professore, ma lui non piaceva a me.

Ho iniziato a parlare del mio blog a tutti chiedendo aiuto e consigli e devo dire che sono stati tutti sin troppo gentili. Avevo da poco aperto il blog ed ero in treno diretta a Treviso per un appuntamento di lavoro. Stavo chiacchierando (strano che io chiacchieri vero?!)  con l’Ad della Fun Communication di Roma con cui collaboro e con Luca di Persio della Foward, che per Fun  segue tutta la parte di comunicazione digitale.

maschfotoLuca mi chiede come mai ho deciso di aprire questo blog e io gli racconto del fatto che ho sempre condiviso tanto su facebook e che in molti mi dicevano e mi scrivevano che il mio entusiasmo era contagioso. Non ho fatto in tempo a finire la frase che ho visto un lampo attraversare gli occhi di Luca. Mi ha guardata dritto negli occhi e mi ha detto “la campagna ADV per il tuo blog te la faccio io”.

All’inizio ho sorriso, poi mi sono fermata un attimo a pensare (anche io penso) chiedendomi se per un blog servisse davvero una campagna advertising, e poi sono tornata a sorridere:l’entusiasmo di Luca era stato contagioso.

saltofotoDopo quel viaggio in treno Luca mi ha dato da fare i compiti a casa e io da alunna incapace, ma fiduciosa ed entusiasta, ho eseguito: mi sono fatta fare alcune foto da un amico fotografo (San Stefano Trovati della agenzia Guindani) e sono andata in cerca di una maschera antigas che mi ha gentilmente prestato Alberto del negozio di street wear Wag in Via de Amicis a Milano (di questo negozietto da paura vi parlerò meglio più avanti).

Ho mandato a Luca le foto di Stefano e le foto con la maschera antigas e lui e io suoi ragazzi si sono messi subito al lavoro. Quando mi hanno mandato la prima prova della campagna mi è scesa una lacrima, giuro. Mi sono emozionata! 

Il CONTAGIO è iniziato e sarà sempre IMMINENTE perchè in ogni articolo che scriverò cercherò di mettere un pò del mio entusiasmo contagioso. Starà a voi decidere se volete essere contagiati o no. Se non volete essere contagiati siete liberi di indossare la vostra maschera antigas, vera o immaginaria che sia.

Sappiate che anche io mi difenderò da quelli che sono sempre arrabbiati e infelici anche se avrebbero tanto per cui non esserlo.

A me non serve la maschera antigas, per quelle come… per me difendersi dai S.I.N.A.P. basta una semplice mascherina !

(S.I.N.A.P: soggetti che influenzano negativamente le altre persone)

 

 

I giocattoli: comprarli o inventarli ? Un laboratorio intelligente alla Cascina Cuccagna e qualche regola per non impazzire !

mobile salafotoCasa nostra ormai è invasa di giochi e per una maniaca dell’ordine come me è davvero un piccolo inferno. Santa Ikea e santi i suoi mobili pieni di cassetti che almeno mi permettono di mantenere un ordine apparente.   I giochi di Daniele sono quasi tutti in camera sua, ma visto che la camera non è molto grande…gli abbiamo concesso anche un mobile (santa Ikea) nel “Nostro” salotto, a patto che la sera, prima di andare a nanna, i giochi tornino nei loro cassetti. Quando Danny va a dormire mi piace pensare che il salotto sia di nuovo tutto per noi e non amo inciampare in qualche infernale macchinetta che magari, oltre alle ruote, è dotata anche di antenne appuntite.

In camera sua ha un letto a castello dove sopra dorme e sotto (dove non c’è il secondo letto visto che è figlio unico) ci sono tutti gli altri giochi belli ordinati nelle scatole di santa Ikea. Le scatole e le loro ruote posso entrare in salotto, ma la sera devono tornare in cameretta. Sì, sì sono una mamma Veneziana, ma “tetescaaaaa” !!!

Il problema è che i giochi, tra compleanni, Natale e la mamma con le mani bucate (ogni tanto), sono troppi, troppissimi !

Da quando Danny è piccolo gli abbiamo insegnato che i giochi vanno condivisi e regalati. Ogni tanto li tiriamo fuori tutti e decidiamo quali dei suoi giochi non usa più o quali usa poco e li regaliamo o ai fratellini piccoli dei suoi amici o a qualche bambino che magari non è fortunato come lui, cosa che ovviamente facciamo anche con i vestiti sempre che non finiscano nella “scatola dei ricordi”. La scatola dei ricordi è una scatola che tengo in garage e dove metto i vestiti e i giochi che mi ricordano momenti o passaggi importanti dell’infanzia di Danny. Fatelo anche voi perché riaprire quella scatola regala delle grandissimi emozioni.

Come accennavo prima, la cosa su cui non transigo è l’ordine e ormai lo sanno anche gli amici di Danny perchè quando vengono qui a giocare prima mi siedo con loro e ci inventiamo assieme lavoretti e tanto altro, ma poi divento la mamma “rompina” che fa mettere tutto in ordine. Le prime volte mi guardavano male, ma ora devo dire che si sono abituati e spesso mettere in ordine diventa un altro gioco: li metto in gara tra loro premiando con un applauso chi finisce prima.

Sarò una vecchia nostalgica, ma a me piacevano così tanto i giochi della mia generazione: il telefono senza fili fatto con i rotoli finiti della cartaigienica, la casetta costruita con due sedie messe vicine e sopra un lenzuolo attaccato con le mollette della biancheria. Quando andavo in montagna tiravo matto il falegname, che per sua sfortuna aveva il suo laboratorio in un garage sotto casa nostra. Mi piazzavo da lui per ore e con i suoi scarti di legno, martello e chiodi, costruivo di tutto, dai treni ai letti per le bambole. Mi piaceva uscire di casa a mani vuote e tornare con un nuovo giocattolo fatto con le mie mani.

dannyfotoDaniele per fortuna è un bambino con una grande fantasia (avrà forse preso dalla mamma?) quindi spesso ai giochi tradizionali preferisce dipingere, incollare e costruire casette con le sedie e i parei della mamma. In questo momento per esempio, mentre io scrivo in camera mia, lui è in salotto e con dei fogli azzurri sta costruendo il mare per la sua nuovo moto d’acqua di Jake il pirata. Sono felice di questo perchè la fantasia è importante, la fantasia ti fa vedere quello che non c’è e ti ci fa arrivare con poche cose e poca fatica. La vita diventa più bella con la fantasia.

A proposito dei giochi di una volta e della fantasia, se avete un paio di ore libere vi suggerisco di fare una giro alla Cascina Cuccagna un martedì mattina.

trenofotoDal 12 febbraio, ogni martedì, dalle 10 alle 12  
Alla Casina Cuccagna (in Via Muratori 2 a Milano) fanno dei corsi per imparare a costruire giocattoli in legno per i vostri bambini o nipotini: per risvegliare la creatività e andare contro il consumismo. A cura di Flavio Sprecacenere. Il materiale sarà recuperato dai laboratori di zona

“Creare un giocattolo non è solo piacevole perchè si realizza quello che si desidera, ma perchè si imprime nella materialità un elemento di pensiero che non ha nulla di fisico. Oggi dove tutto parte dall’intellettualismo, e si esprime nel movimento, il giocattolo di questa qualità aiuta a sviluppare il sentire, l’aspetto emotivo e affettuoso del giocattolo.” 

Flavio Sprecacenere è nato a Milano nel 1962, diplomato in tecniche di analisi per Chimica e Biologia, ha seguito la formazione per insegnanti a Firenze con il Maestro Roland Link (dal 1995 al 2000). Si è specializzato poi in arti manuali con i Maestri G. Greco, R. Rastrelli, M. de Angelis. Luca Thommen, Luigi Sertori. Insegna la lavorazione del legno nelle scuole steineriane. Vive a Milano e tiene corsi individuali e di gruppo di scultura in creta, legno e pietra. Costruisce giocattoli e realizza strumenti musicali semplici. 

Numero massimo partecipanti: 10 partecipanti. Minimo: 5 persone. 
Target di pubblico: adulti, giovani genitori, nonni. 
Costo: 10 euro al giorno. 

Per informazioni e prenotazioni
Flavio Sprecacenere 
Tel: 333 8398322 
Email: nausicaa39@gmail.com

Alessia Marcuzzi + Laura Angelilli = Marks&Angels, che borse ragazze !

Ormai lo sanno anche i muri che non sono un’appassionata di moda e che di moda non ci capisco nulla, ma se si tratta di borse…ne ho un armadio pieno, sono una vera appassionata! Diciamo che non amo le vie di mezzo: per me le borse devo essere o piccolissime (giusto per telefonino, rossetto e soldi) o giganti (e qui tralascio di dirvi cosa ci metto dentro perché starei qui fino a domattina e invece ora vorrei guardarmi un film!)

alessiafotoPotevo forse perdermi stasera la presentazione della nuova linea di borse disegnata da Alessia (Marcuzzi) con la sua amica Laura Angelilli che di borse la sa davvero lunga ?!

Alessia mi aveva già fatto vedere un paio di borse di questa collezione e quindi sapevo che mi sarebbero piaciute anche le altre, ma non immaginavo che mi sarebbero piaciute proprio tutte tutte.

Stasera all’evento da Brian&Barry a San Babila a Milano, non riuscivo a scegliere la mia preferita.

Sono appena tornata a casa, in motorino sotto una pioggia mista neve, continuando a pensare e a ripensare se mi piace di più quella militare o quella rossa di velluto…però anche quella scozzese. Ma vogliamo parlare di quella pitonata ?! No beh vabbè…le avrei comprate tutte !

Ho mangiato mini würstel, mini hamburger e mini arancini di riso. La Pr Alessandra Grillo, che ha organizzato l’evento, è proprio una grande: bella gente, bella musica e poi scusate, ma…cosa c’è di meglio di un menù tutto mini per una come me che fa sempre finta di essere a dieta ?! 

Tra una quindicina di mini stuzzichini e un mojito (ebbene sì, stasera io che non bevo mai…ho ceduto) continuavo a fotografarle tutte le borse che vedevo, sembravo una matta, o forse un po’…lo sono.

Erano venuti con me anche marito e figlio, ma appena entrati in mezzo a quel delirio di gente…sono scappati a casa a mangiarsi una bella pizza e mi hanno lasciata libera di aggirarmi tra borse e facce amiche !

Alessia e Laura sono state davvero brave, borse piccole e borse grandi di vari pellami e tanti colori. Eleganti, ma sportive, super mettibili e a prezzi decisamente accessibili (da 100 euro a massimo 300 euro circa)

laurafoto

 

Stanotte ci dormo sopra e domani vi dico quale è la mia preferita, magari ve ne dico due daiiii 

 

Per info: www.marksandangels.com info@marksandangels.com

 

 

Un week end di shopping intelligente tra pesce e borsette

Oggi è sabato e noi quasi tutti i sabati andiamo al mercato del pesce e a quello ortofrutticolo in Via Lombroso qui a Milano. Si paga 1,50 di parcheggio e poi via tra mille colori e profumi a prezzi incredibili. Sono i grandi mercati di Milano che durante la settimana sono aperti solo ai negozianti, ma il sabato mattina, dalle 9 alle 12 circa, sono aperti anche al pubblico. Accanto a quello del pesce c’è anche quello dei fiori: un esplosione di colori.

 

Al mercato del pesce si può comprare quello che si vuole nella quantità desiderata. Anche solo 3 tranci di salmone, 4 capesante o un sacchetto di vongole!

 

mercato della frutta

 

Al mercato ortofrutticolo, a parte qualche raro caso (per esempio i caschi di banane!) si possono comprare solo cassette quindi conviene portarsi un carrellino come quelli blu che vendono all’ikea. Noi per esempio compriamo e poi diviamo merce e spesa con un vicino di casa, con amici o con mia suocera. Si risparmia davvero tanto e con un pò di attenzione…si compra davvero merce di ottima qualità !

 

Ora passiamo alle borsette e non solo: oggi in Zona Tortona ci sono ben due vendite interessanti. Una a casa di un’amica in Via Savona dove troverete abiti e accessori usati, ma recenti e in ottimo stato e un’altra di Vintage dagli anni ’70 agli anni ’90 in un bellissimo spazio in Via Tortona.

Amo andare alla ricerca di pezzi vintage, ma anche di abiti e accessori usati.

Spesso organizzo pomeriggi a casa con tea, pasticcini e “scambi” con le amiche.

Quante volte vi capita di vedere nel vostro armadio un bel vestito quasi nuovo (se non a volte addirittura ancora con l’etichetta) e mai usato ?!? Fate scambio con le vostre amiche e sarà come fare shopping senza spendere ! Brutto ?!

Buono shopping e buon we !

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Dalla cioccolata alla borsa, passando per torte e gioielli: Arome

Era un pò che Regina continuava a dirmi “passa a trovarmi in negozio con Danny boy che vi offro una cioccolata calda con la panna”.

Figuriamoci quando lo ho detto a Daniele, mio figlio: sono 4 giorni che quando vado a prenderlo a scuola mi chiede di continuo quando andiamo a bere la cioccolata con la panna dalla mia amica.

Il problema è che noi due giriamo solo in scooter o in bici e capite bene che forse non sono proprio i giorni giusti per fare una gita in scooter (io ovviamente giro in scooter anche con la neve visto che…non ho la macchina e non la voglio, per ora)

Oggi dopo il mio allenamento del venerdì di Crossfit, dove l’ultimo esercizio dei tanti era saltare la corda “solo” 350 volte…sono andata a svenire sul tavolo da pranzo della mia amica Robi che aveva ordinato un fantastico pranzo a base di sushi per due.

8fotoVuoi il caso che la mia amica Robi abita quasi difronte al negozio dove Regina mi stava invitando da giorni e visto che la mia amica non beve caffè… mi sono detta che forse forse, era il giorno giusto.

Sono andata da Regina sperando di poter barattare una cioccolata con un caffè.

Un caffèèèèè ??? Ma quel negozio altro che caffè….

“Arome” è un concept store dove puoi trovare di tuttooo. Sono entrata e mi sono subito sentita un pò come Alice nel paese delle meraviglie: tea di tutti i tipi, spezie, caramelle di ogni genere come quelle che si vedono nell’emporio preferito di Pippi Calzelunghe, pasta, sughi pronti (Santi sughi pronti!), vino, lecca lecca fatti di marshmallow, borse, scarpe, sciarpe, stivali caldi pelosi e tempestati di cuoricini, mutande piene di pistole (stampate!), orecchini e collane, segna libro coloratissimi, profumi per il corpo e sali per la vasca…un paradiso per lo shopping.

Che dire ? Mi sono dimenticata di bere il caffè che ovviamente è rimasto sul bellissimo tavolino in ferro battuto, ma sono uscita tutta felice con gli stivali a cuoricini, una bellissima borsa color panna fatta con le cinture di sicurezza delle auto e due lecca lecca super colorati!

Grazie Regina, la prossima volta magari invitami a fare shopping così vengo a bermi un caffè ! Hihi

AROME concept store Via Nino Bixio, 1  ang. Viale Piave 20129 Milano  tel.02.89054712  info@aromegroup.com  www.aromegroup.com

La biondina sta crescendo, forse…

La biondina sta crescendo, ormai sono quasi 43 !

43anni

Eh sì, il 28 febbraio compio 43 anni, meno male che di testa me ne sento sempre 15. Visto che da ottobre organizzo tutti i mercoledì sera al Bobino a Milano…mi sembra normale festeggiare lì “On Stage” i miei 43 anni, mercoledì prossimo a mezzanotte ! Prima balleremo con la voce e l’energia di Nicolò Cavalchini e a mezzanotte esatte brinderemo ! 

Mi raccomando…non fatemi gli auguri prima di mezzanotteeee: sono molto superstiziosa !!! 

Temperate i tacchi !

Tacchino al curry e latte di cocco.

 

 

Dopo la finale di Masterchef di ieri sera… stamattina mi sento inspirata e quindi eccovi una bella ricettina facile che è piaciuta molto anche a nostro figlio. 

Di sicuro ieri i 3 giudici mi avrebbero messa al muro e fucilata per l’impiattamento, ma prometto che cercherò di migliorare !

 

Iniziamo come sempre dalla Lista della spesa (per 4 persone):

 

500 grammi di petto di tacchino (o pollo)

1 peperone rosso

1 peperone giallo

1 cipolla

1 peperoncino rosso

2 cucchiai da tea di pasta di curry (sì sì, pasta di curry e non polvere ! La trovate nei supermercatini orientali)

300 ml di latte di cocco (sempre nei supermercatini orientali)

1 limone

150 ml di brodo di pollo

25 gr di mandorle

riso basmati

aglio, prezzemolo e olio

 

Se avete tutto posiamo iniziare:

 

Mettete in padella olio, cipolla (io la taglio fine fine perchè se nostro figlio la trova…oh mamma!), uno spicchio di aglio intero con buccia dopo averlo schiacciato con un bel pugno (così se è stata una giornata no, vi sfogate sull’aglio e non sul marito quando rientra) e peperoncino a piacere. Fate andare un pò e poi aggiungete il brodo, il latte di cocco e la pasta di curry facendola sciogliere bene nel latte di cocco.

In un’altra padella tostate le mandorle (che siano pelate!)

Prendete tacchino (o pollo) e lo tagliate a striscioline o cubetti (come più vi piace) e lo aggiungete al latte di curry etc, grattugiate sulla pentola un pò di buccia di limone (zest?!) e aggiungete le mandorle tostate (la ricetta originale di Alessandro Borghese diceva di usarle intere mentre io le taglio a pezzettini)

Mentre il tacchino o il pollo cuociono, fate bollire del riso (io ne faccio sempre in più tanto in frigo dura un paio di giorni e d è sempre utile per pranzi o cene espresse), aggiungete un pò di olio e lo mettete in una ciotola che terrete coperta per mantenere il riso caldo (semmai gli date una “botta di micronde” quando il resto è pronto).

Quando il tacchino sarà pronto (ci vorranno circa 20 minuti a fuoco medio/basso, ma voi assaggiate sempre) formate delle cupolette di riso da mettere poi sui piatti. Io per farle uso quelle coppette usa e getta in alluminio, ma si può fare con qualsiasi coppetta abbiate in casa (non con i posacenere magari!)

Nel forno a 180 gradi cucinate i 2 peperoni fino a che vedrete che la pelle si gonfia e poi, una volta raffreddati un pò altrimenti vi bruciate, spelateli per bene.

Quando è tutto pronto mettete su ogni piatto una cupoletta di riso basmati, accanto al riso due fettine di peperoni (una gialla e una rossa) magari dopo averle arrotolate come se fossero dei bei fiorellini e infine il vostro tacchino. Mettete un pò di sughino su riso e tacchino, una spolverata di prezzemolo fresco tritato, un filo di olio e voilà, il piatto è pronto per essere gustato !

 

 

 

 

 

Da Napoli a Milano, dal look al galateo: i Must di Enzo Miccio

Mi era stato presentato tempo fa da un’amica comune, ma allora non avevo avuto l’occasione di scambiarci due parole. Un paio di sere fa invece…ci siamo incrociati di nuovo al compleanno di un altro amico comune e siamo finiti prima a chiacchierare e poi a ballare.

E’ un vulcano, proprio come si vede sul piccolo schermo, e visto che io proprio tranquillina non sono…diciamo che il feeling è stato abbastanza immediato: abbiamo parlato di uomini, di donne e di galateo. Il giorno dopo mi sono svegliata con un’idea fissa nella mia immensa testa (non parlo di intelligenza, ma di circonferenza) : dovevo intervistarlo per il mio blog e più esattamente per la rubrica MY MUST ! Chi meglio di lui avrebbe potuto darmi una mano a definire quelli che sono i must per una donna e non solo ?!?!? Ormai avrete capito che se mi metto in testa qualcosa è difficile che qualcuno o qualcosa riesca a fermarmi e visto che di solito le persone che mi interessa conoscere meglio…sono quasi sempre carine e disponibili (sennò non potrebbero piacermi), eccomi qui a raccontarvi di Enzo, della sua vita e dei suoi must che ovviamente sono già diventati i miei.
B: Enzo cosa ti ha spinto a lasciare la tua calda Napoli per venire al freddo e al gelo ?
E: Sono arrivato a milano nel ’89 per dirigere l’ufficio creativo della caserma S.Barbara in Via Perucchetti. Scherzooo ! In Via Perucchetti ci sono stato davvero per un anno, ma a fare il militare. Poi la moda, le prime sfilate e il primo ufficio stampa in cui ho lavorato, da Cristiana Gorza, mi hanno convinto a restare a Milano.
B: Tu hai fatto il militare ?! Oh mamma, ma allora quando l’altra sera mi hai vista arrivare alla festa di Pablo col il basco…ti sarà preso un colpo?!

E: diciamo un bel flash back !

B. La tua prima sfida importante?

E: ho inziato organizzando feste, party per amici e da li il passo per l’inaugurazione del mio show room a Milano in Via San Maurilio nel 2000 è stato breve.

B: Parlami del tuo show room?
E: All’inizio avevo una selezione di oggettistica per la casa, spaziavo dall’antiquariato all’interior , dai tessuti alle decorazioni floreali fatte da me personalmente e seguivo l’organizzazione di feste,  alla fine diventata la mia attività prinicipale . Ho dovuto a malincuore abbandonare quasi del tutto il rapporto one to one con le mie clienti che venivano da me a ricercare pezzi unici e fatti su misura per loro.  Lo show room di milano adesso si occupa di progettazione e realizzazione di eventi (non solo matrimoni!). Faccio ancora consulenze di immagine e di interior design per alcuni clienti, progetto gli spazi e mi diletto anche a disegnare come ho fatto durante l’ultimo salone del mobile con una collezione di imbottiti. 
B: So che hai aperto uno show room anche nella tua città, a Napoli ! Mi racconti qualcosa ?
E. ho aperto a gennaio 2013 questo nuovo atelier . Napoli non l’ho mai abbandonata, spesso organizzo eventi al sud e in costiera dove grazie a Dio sono sempre stato amato e visto che per le mie clienti venirmi a trovare a Milano spesso diventava complicato…ho deciso di accontentarle e mi sono buttato in questa  nuova avventura nel mio piccolo salotto in Rivera di Chiaia.
B: “Wedding planners”, “Ma come ti vesti?”… ti piace fare sognare le donne. So che ora stai lavorando ad un nuovo progetto, ti va di svelarci qualcosa ?
E: la televisone nella mia vita è arrivata dopo: nel 2005 con “Wedding planner” aprendo le porte e gli occhi di una sacco di gente, successivamente con “Ma come ti vesti” e il ritorno alla moda, il mio primo amore, e poi con “Shopping night” e altri porgetti televisivi fino alla mia nuova sfida: “l’eleganza del maschio”. L’uomo di oggi inizia a volere le stesse attenzioni delle donne, me ne sono accorto durante alcuni matrimoni. Nel passato si parlava solo dell’abito della sposa, ora l’uomo non vuole piu essere l’accessioro della sposa e richiede anche lui molte più attenzioni a partire da un abito importante. Da qui l’idea di questo nuovo format dedicato interamente all’uomo. A diferrenza di “Ma come ti vesti”, con l’uomo non si parlerà solo di look, ma anche di galateo e di savoir vivre in generale. La mia missione sarà quella di trasformare un uomo in gentiluomo.
B: Chissà ora quante donne verranno a chiederti di cambiare il look dei loro mariti !? In effetti in giro ogni tanto si vedono degli uomini che non si sanno proprio vestire. San Miccio ! Ora ti faccio fare una statua.
B: Miccio ora ho bisogno del tuo aiuto: passiamo ai Must. Iniziamo con l’abbigliamento: vorrei sapere da te i Must che non possono mancare nell’armadio di una donna? 
E: gli ever green rimangono il tubino nero, la camicia bianca, il trench , i pantaloni capri, un gemellino, una decoltè, una ballerina e il tailleur più consono alla siluette (lunghezza gonna, altezza vita etc).
miccio1B: ma il jeans ?!?!? Non so le altre mamme come si vestono, ma io alla fine di giorno sono sempre in jeans e camicia o leggings e maglioni extra large mentre di sera passo dalla tuta da ginnastica se sto in casa a qualcosa di più decente se esco…ormai molto raramente ! Qualche consiglio rapido ed indolore per non uscire di casa con scritto in fronte “sono una mamma e non ho tempo di farmi bella!?”
E: ma sì, il jeans va benissimo, ma deve essere femminile, stretto modelo fit. Ci metti un tacco, due penellate di rush, un rossetto, un bel paio di orecchini e sei perfetta anche per il supermercato.
B: il tacco? per forza?!?! 
E: tacco forever, mi dispiace. Non serve la killer shoes tacco 15 a stiletto, basta una Pointed Toe tacco 5 o una decoltè con tacco almeno 10 un pò largo, moda di questa stagione e della stagione prossima. Il tacco 7/8 scordatevelo ragazze: le vie di mezzo non esistono.
B: Matrimonio: i Must che una donna non può dimenticarsi quando dovrà far organizzare il matrimonio della figlia?
E: si parte sempre dalla ricerca della location tanto di Chiese ce ne sono in ogni angolo! Fissata la location e la Chiesa più vicina, dove se si può arrivare a piedi è meglio, si parte dalla progettazione cercando subito di capire se si vuole fare un pranzo, una cena o un aperitivo prolongè. Oppure solo il ballo se si fa il pranzo, ma ormai è raro. E’ importantissima la dinamicità dell’evento: far stare le persone a tavola il meno tempo possibile quindi aperitivi lunghi e cene placé brevi (poche portate) . Cercare l’abito girando per atelier evitando ritagli di giornali, non potarsi dietro per forza il modello che abbiamo tenuto nel portafoglio per 20 anni perchè magari un abito mai visto sarà quello giusto e più adatto al proprio fisico. Bisogna provarle le cose, tanto non costa nulla provare ! Dopo cena spesso viene trascurato l’aspetto musicale mentre la musica è un collante fondamentale che unisce gli ospiti e fa la differenza. Suggerisco musica dal vivo per l’aperitivo e dj per il dopo cena.
B: La tavola: quando una donna apparecchia la tavola per i sui ospiti, quali sono i Must che non può non sapere ?
E: Non si prepara la tavola “impilando” già i patti per ogni ospite. I piatti escono dalla cucina uno alla volta già impiattati a meno che uno non metta un servizio all’inglese con l’ospite che si serve da solo, ma comunque si metterà in tavola un piatto alla volta. L’ospite femmina piu importante va alla destra del padrone di casa, alla destra della padrona di casa invece va l’ospite maschio piu importante; i padroni di casa non devono mai sedere vicini come non vanno vicine neanche le altre coppie di sposati, solo i fidanzati siedono vicini. Se ho ospiti di cui non conosco i gusti, meglio sempre evitare piatti che contengano aglio, cipolla, volatili e funghi. Prevedere sempre un piatto di verdura se uno non mangia carne o pesce. Frutta e formaggi devo essere sempre presenti nel menù.
B: Il galateo: su questo tema ci tornerò perchè ci sarebbe tanto da dire. Putroppo (perdonatemi oh voi uomini rari che nulla avete a che fare con quello che sto per dire!), ma oggi la cavalleria è andata in vacanza. Può capitare ancora di incontrare un uomo che ti apra la portiera e ti versi l’acqua, ma il 70% di questi smette di farlo dopo che gliela hai data ! Magari lo fanno per conquistarti, ma non fa parte del loro modus vivendi. Mio papà era un gran cavaliere e mi ha insegnato tutto, ma proprio tutto quello che un uomo dovrebbe fare in presenza delle donne, e parlo di tutte le donne: mamme, amiche, zie, fidanzate o conoscenti. Sono preparatissima. Visto che putroppo gli uomini non lo sono quanto me…diamo loro qualche consiglio che è meglio !
B: In vista della tua nuova sfida televisiva, mi dici quelli che sono secondo te i Must del galateo per gli aspiranti cavalieri di oggi?
E: bisogna sempre avere grandi attenzioni verso la donna trattandola da signora come si merita. Andiamo dall’aprirle la portiera al farla entrare per prima nei locali pubblici. Quando si salgono le scale la donna sale davanti così nel caso in cui dovesse scivolare l’uomo può riuscire a prenderla prima che ruzzoli giù (quindi scendendo le scale la donna sta dietro). La donna ha bisogno di attenzioni quindi se siete a cena non attaccatevi al cellulare, ma preoccupatevi piuttosto di versarle sempre acqua e il vino. Le presentazioni: se un uomo è con una donna, non si deve dimenticare mai di presentare la signora che è con lui, può essere anche solo un’amica, ma non è un accessorio.

 

Sempre che si ricordino il nome !
Barbara

I consigli per gli acquisti di una casalinga disperata

Uno dei miei must è andare a all’Ipercoop di Viale Umbria dietro casa nostra, a fare la spesa nel giorno giusto del mese giusto ! Non fate quella faccia, adesso vi spiego cosa vuol dire.

Da quando mi sono trasformata in una casalinga disperata sono diventata la regina delle raccolte punti e degli sconti. Ho scoperto da poco (ebbene sì) che in molti supermercati in certi giorni (a volte i giorni e le offerte cambiano a seconda del mese) fanno dei bellissimi sconti a tutti e ben più alti a chi ha la tessera.

Fino a 9 anni fa vivevo da sola e facevo la spesa forse una volta a settimana quando il frigo iniziava a urlarmi dietro che aveva freddo così ignudo ! Adesso la spesa la faccio quasi tutti i giorni tanto che uno della sicurezza dell’Ipercoop l’altro giorno mi ha fermata dicendomi “signora tutto bene? Non l’ho vista ieri!” ahahahahah

Passiamo agli sconti:

oggi per esempio, come tutti i mercoledì di febbraio, al reparto di frutta e verdura dell’Ipercoop vicino a casa c’è lo sconto del 10% per tutti e del 20% per i soci. Mica male se si considera che l’Ipercoop, essendo appunto una coop, ha delle agevolazioni tali per cui i prezzi sono già ottimi.

Il lunedì lo stesso sconto lo fanno sui salumi e la gastronomia, il martedì nel reparto polleria, il venerdì 1 kg di pizza costa 5 euro, il sabato.. eh vai di pesce e la domenica i dolci ! Gran bella iniziativa no ?!

So che anche all’Esselunga dopo un certo orario si riescono a fare ottimi acquisti al reparto pescheria ,sempre se si riesce ad arrivare prima dei cinesi e dei giapponesi che vanno a fare la spesa last minute per i loro ristoranti !

Occhio al prezzo casalinghe disperate !