Io l’asilo l’ho fatto a Roma, e ieri ci sono pure passata sotto, che emozione.

Io sono nata ad Edimburgo, ma poi ci siamo subito trasferiti a Roma, dove mio padre aveva un’attività, ed è proprio a Roma che ho passato i primi anni della mia vita.

A 6 anni mamma ed io ci siamo trasferite a Venezia, ma papà è rimasto a Roma per lavoro.

Ora che il mio papà non c’è più, ma alcune attività di famiglia sono rimaste a Roma, è a me che tocca scendere quando c’è qualcosa da sistemare.

Sono arrivata a Roma ieri e, scesa dal treno, sono corsa al mio appuntamento.

Finito il mio meeting sono andata dalla mia amica Roberta e da suo figlio Filippo, che mi hanno gentilmente prestato un letto per la notte.

Giusto il tempo di arrivare a casa loro, ed ecco che le arriva prima un sms dalla rappresentante di classe, e poi una mail dal preside  “Causa allarme meteo, le scuole domani rimarranno chiuse”.

Potete immaginare i salti di gioia di Filippo, e la faccia della mia amica.

Erano circa le 18!

Ma io mi chiedo: passi per quelle come Roberta che è una mamma single, ma che è una libera professionista e che quindi riesce a gestirsi il suo tempo, ma quei genitori che magari sono entrambe dipendenti?

Ma come cavolo si fa, alle ore 18, a dire ai genitori di una città intera che il giorno dopo tutte le scuole rimarranno chiuse?

E per che motivo poi? Allarme meteo rosso o viola?

Ora sono già in treno di ritorno a Milano, e quindi non so cosa stia succedendo a Roma in questo momento (anche se la mia amica mi ha appena scritto  che per ora minaccia, ma non piove).

So però cosa è successo fino alle ore 14, ora in cui è partito il mio treno.

Stamattina presto pioveva, ma verso le 8.30 ho visto addirittura dei raggi di sole entrare dalla finestra.

Alle 10 sono andata al mio secondo appuntamento di lavoro, e ci sono andata a piedi, con l’ombrello chiuso, in borsa.

Alle 12 sono passata da casa della mia amica a recuperare le mie cose e a quel punto, per 5 minuti, ho dovuto aprire l’ombrello.

Tempo di arrivare in centro e aveva già smesso di piovere.

Lo spettacolo a Roma, oggi, era abbastanza surreale: città e strade semi deserte, bar e negozi quasi vuoti , e raggi di sole che  continuavano a far capolino tra le nuvole.

A quel punto mi sono infilata da H&M per la preview della collezione di Alexander Wang, e sono pure riuscita a comprarmi due cosine carine senza fare le solite code che ci sono in queste occasioni.

Che dire? Che ora in treno leggo di una forte pioggia a Roma, e della nuova linea della metro C ancora chiusa, e già allagata.

Leggo anche di strade allagate e di forti disagi in tutta la città.

Bo?! Io c’ero e giuro che non ha piovuto così tanto, e che ho visto giusto qualche pozzanghera.

Certo è che se davvero Roma si blocca così tutte le volte che piove un pó, forse doveste iniziare a fare qualcosa anche quando c’è il sole, magar iniziando a controllare tombini e scarichi.

O devo pensare che qualcuno, dopo l’alluvione a Genova, tutte le volte che danno pioggia se la fa sotto e preferisce dichiarare i codici dei colori più disparati, con l’intento di pararsi le chiappette?

Io so solo che nostro figlio, da lunedì, è in gita in Liguria e che il giorno prima della partenza si parlava di codice rosso, per tutta la durata della gita.

Il primo giorno hanno avuto il sole e, dopo due giorni di leggere piogge, oggi hanno di nuovo il sole.

Ma ridarci il nostro caro vecchio Bernacca e  dei sindaci e dei prefetti meno fifoni che si attivino quando davvero ce n’è bisogno?

Vabbè, avanti un altro!

Io intanto torno a Milano con l’ombrello quasi asciutto, un vestito e una maglietta di Alexander Wang, un kilo di puntarelle, e il ricordo di una bella serata tra amiche, sorseggiando un ottimo gin tonic.

Barbara

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