La Festa del Redentore è l’evento che ricorda la costruzione della Chiesa del Redentore per la liberazione della città dalla peste del 1575 -1577.
In soli due anni morì di più di un terzo della popolazione della città.
Alla fine della pestilenza, nel luglio del 1577, si decise di festeggiare, tutti gli anni, la liberazione della peste allestendo un ponte votivo per consentire ai fedeli di arrivare a piedi alla Chiesa del Redentore.
Ma se vogliamo proprio dirla tutta, più che per i motivi religiosi, la festa del Redentore la conoscono tutti per il super spettacolo di fuochi di artificio che si tiene tutti gli anni il terzo sabato di luglio.
Lo specchio d’acqua davanti a Piazza San Marco diventa un vero e proprio tappeto di barche che iniziano a prendere posizione già dalle prime ore del pomeriggio.
Quando eravamo più giovani (l’altro ieri) tutti gli anni si affittavano dei barconi (quelli che normalmente si usano per il trasporto della frutta o di altre merci in generale) e si andava in bacino di San Marco ad aspettare i fuochi.
In attesa si beveva e si mangiava (ognuno portava qualcosa) e si ascoltava la musica del proprio barcone o dell’impianto del barcone accanto.
Poi gli anni passano e tutto quello che prima suonava “figo” ha iniziato a suonare “scomodo e un pò noioso”.
Aspettare 6/7 ore?
Prima era figo perchè si ingannava l’attesa mangiando, bevendo tanto, ballando etc etc e poi 6/7 ore sono iniziate a diventare un pò tante.
Non avere il bagno per fare pipì?
Prima era figo perchè ci si organizzava nei modi più disparati e a nessuno importava di quello che vedessero o pensassero gli altri, e poi ha iniziato a diventare solo una rottura.
Negli ultimi anni mio marito ed io i fuochi li abbiamo visti da casa.
Ok , magari i fuochi bassi non si vedevamo perchè erano nascosti dai palazzi davanti, ma la comodità di vedersi i fuochi belli comodi, vicino ad un bagno, alla poltrona e al frigo, cancellava il resto.
Ieri però…ieri ci tenevo tanto ad andare proprio davanti a San Marco: volevo fare vedere i fuochi a nostro figlio dalla barca, per la prima volta.
Negli ultimi 2 anni lo abbiamo svegliato pochi minuti prima dei fuochi e li ha guardati con noi, da casa, ma ora che ha 5 anni e mezzo e che facendo tardi al concerto di Jovanotti, mi ha dimostrato di essere diventato un ometto, volevo fargli godere il vero spettacolo nella giusta location.
Era un paio di giorni che cercavo la soluzione ottimale, magari in barca con altri amici con bambini in modo che aspettando i fuochi, i ragasssssi potessero giocare tra di loro.
Ed ecco che ieri arriva l’sms di Tilli “Ok, si esce in barca e abbiamo tre posti per voi”.
Che gioia!
Avete presente quando vi sembra che il cuore batta un pò più forte e vi sentite stupidi perché sapete che sta succedendo per una cosa piccola piccola?!
Ecco.
Anche se per me sapere di poter vedere i fuochi in barca con i miei amici e con i miei uomini, non era una cosa piccola.
Ieri mattina siamo andati in spiaggia, abbiamo fatto una ventina di bagni e poi con Capitan Francesca e la sua barca, siamo tornati a Venezia passando per il bacino di San Marco dove già molte barche stavano prendendo posto ben 6 ore prima dei fuochi.
Un emozionante passaggio sotto al Ponte dei Sospiri e siamo scesi dietro la Piazza perché Francesca doveva caricare a bordo cibo e bevande per la serata. Ad attenderla all’Hotel Angelo, con tante cose buone, c’era infatti il mitico Renato.
A quel punto siamo scesi e tornando verso casa per una doccia veloce, siamo passati a comprare baccalà mantecato, crostini e un paio di altre cosuccie per la serata.
Alle 20 siamo usciti di casa e abbiamo fatto una passeggiata fino al ponte votivo, lo abbiamo attraversato arrivando alla Chiesa del Redentore e lì Capitan Daniele e sua moglie Tilli ci hanno caricati a bordo.
Et voilà: dopo un fantastico e tattico posizionamento in super pole position, niente popò di meno che davanti alle zattere da dove sarebbero partiti i fuochi, è iniziata l’attesa per quella splendida ed emozionante esplosione di colori.
Ottimi tramezzini, calde mozzarelle in carrozza, bianco con e senza bollicine, playstation, dvd portatile, chiacchiere, ricordi dei vecchi tempi, attimi e colori da immortalare: tutto era valido per ingannare il tempo ed arrivare all’ora X.
I bambini, felici ed eccitati, saltavano da una parte all’altra delle barche (eravamo 4 barche unite) entrando ed uscendo da piccoli oblò.
E alle 23.30, puntualissimi, eccoli finalmente ad illuminare il cielo davanti e sopra di noi.
Una vera esplosione di botti e di sfumature, di colori, di forme e di effetti speciali.
Tutti a bocca aperta con il mento all’insù.
Nessuna delusione, ma tanta gioia.
Più di mezz’ora di fuochi bellissimi e quegli ultimi 5 minuti di pura follia che il nostro Danny si è perso perchè tanta allegria e tanta emozione lo hanno fatto crollare secco a prua, sulle mie ginocchia.
Con l’aiuto di quei due tappi per le orecchie arancioni, Morfeo lo ha rapito ai fuochi e lo ha portato nel mondo dei sogni, un mondo che forse per una notte sembrava un p0′ la realtà.
Grazie amici, ieri ci avete regalato un sogno, anche a noi che eravamo svegli.
Barbara
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