Avevo già fatto una casa a Milano seguendo il cantiere giorno per giorno, ma allora ero da sola. C’era tutta la passione del mondo per la mia prima casa, ma non c’era l’amore per mio marito e per nostro figlio, per i due uomini con cui vivrò la Puglia con i suoi colori, i suoi sapori e le emozioni che solo certi posti e certe persone ti sanno dare. Siamo passati, senza preavviso, a salutare la coppia che ci ha venduto il terreno e siamo rimasti a chiacchierare sotto alla loro splendida vite bevendo latte di mandorle. Ti fanno sentire a casa qui. Non hai bisogno dei soliti due o tre giorni per ambientarti. Qui appena atterri, sali in macchina, abbassi i finestrini, respiri il profumo degli ulivi e ti senti subito a casa. C’è solo un problema in questa terra baciata dal sole e accarezzata dal mare e dal vento: sia mangia troppo bene e soprattutto troppo. La prima sera siamo finiti da Pasqualino a Torre Santa Sabina e in due ci siamo fatto fuori un kg e mezzo di carne tra bombette e montebianco (tagliata di lattone, vitello giovane, cotto nel vino bianco e poi grigliato e ricoperto di rucola e grana fuso). E la seconda sera orecchiette, bombette e purè di fave con la cicoria. Ma come si fa a resistere a questi sapori e al loro modo di proporteli? E poi dopo cena un salto a Cisternino da Vittorio al “C’eravamo tanto amati”, per bere l’ultimo drink con gli amici che in Puglia le radici le hanno già messe. Amo la Puglia, amo questi luoghi che mi mettono una tale pace che solo qui riesco a stare quasi 72 ore senza litigare con mio marito. Amo mio marito che ha deciso di affrontare con me questa avventura e i vari sacrifici che dovremo fare per realizzare un grande sogno. Amo nostro figlio che avrà la fortuna di poter vivere questi fantastici luoghi. Amo il vento che in questo momento mi sta ingarbugliando i capelli mentre scendiamo al mare per fare l’ultimo bagno, prima di tornare al nord. Amo la mia vita. Amo, più di ieri e meno di domani. Barbara
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