Per la prima volta in vita mia ho dormito a Venezia, ma non a casa mia.
E fa pure rima, ciapa.
Ieri verso le 14 ci siamo imbarcati sulla “Princess Ruby” alla marittima di Venezia, abbiamo preso possesso delle cabine (siamo con altre due famiglie di amici) e abbiamo iniziato ad esplorare.
Impressioni?
Bella, la nave è bella e non si può dire nulla, peccato per un paio di cosucce che ci hanno fatto girare i maroni (ora per fortuna si sono fermati):
1) su 3 piscine a bordo 2 sono chiuse da ieri perchè le stanno ridipingendo. Ma farlo quando la nave non è piena?!
2) abbiamo prenotato una junior suite con un ottimo prezzo e la garanzia che tra il nostro letto e quello di Danny boy ci fosse una porta o almeno una tenda e invece picche: il buon prezzo è rimasto, ma la porta e la tenda sono volate via con la nostra privacy
3) i nostri amici che hanno prenotato 2 triple si sono ritrovati con 2 doppie dove il terzo letto dovrebbe scendere dal soffitto (peggio di Fonzies che almeno aveva il letto che scendeva dal muro). Peccato il terzo letto rimarrebbe sospeso a mezz’aria tipo la parte sopra del letto a castello, e quindi è vietato ai bimbi piccoli: le loro bambine hanno 3 anni. Quindi ora hanno aggiunto nelle doppie 2 lettini e ovviamente lo spazio per muoversi è davvero poco.
4) per sbaglio avevano registrato mio marito come individuo di sesso maschile di 16 anni e non di 36 (ho rischiato la galera) e quindi non gli hanno voluto servire alcolici fino a che non si è registrato di nuovo
Ma la vita l’è bela quindi avendo l’umbrela…andiamo avanti.
Ieri sera abbiamo dormito a bordo, ma non siamo partiti: la nave per il primo giorno ha fatto da albergo per tutti quelli che Venezia non l’hanno mai vista e volevano visitarla.
Ero un pò invidiosa e quindi, pur essendo veneziana, ho trovato la scusa e oggi sono scesa anche io!!!
Nonostante le mie mille liste e la mia valigia programmata da mesi, sono riuscita a dimenticare a casa un botto di cose quindi oggi ho preso gli altri amici e le loro bimbe e ho proposto un giro turistico dalla nave a casa mia.
Una bella passeggiata in porto sotto il sole, il trenino per arrivare a Piazzale Roma e poi via a piedi verso casa: che caluraaaaaaaa.
Ho recuperato giusto un paio di cosine e poi siamo tornati in nave.
Avevo dimenticato i tappi per le orecchie (in nave fanno sempre comodo), spazzolino interdentale (con quello che si mangia meglio tenere puliti almeno i denti visto che la coscienza…), l’album da colorare di Peppa Pig (quello giuro che non è mio) , un pigiama invernale per Danny (in cabina ci saranno -10 gradi) il baccalà mantecato che volevo portare in nave per aperitivo sul balcone, ma che avevo dimenticato a casa in frigo, e un’altra decina di cosine.
Al ritorno abbiamo attraversato il canal grande in gondola così le amichette di Danny, che non avevano mai visto Venezia, hanno provato anche questa emozione.
Felici, soddisfatti e sciolti, siamo tornati a bordo e dopo un veloce pranzetto a buffet ci siamo rifugiati in cabina dove i miei maschi stanno dormendo sotto al piumone.
A proposito di “sciogliersi al caldo”: qualcuno di voi sa spiegarmi perchè al caldo si scioglie tutto tranne la cellulite???
Ora vi lascio perché andrei a schiacciare un mini pisolino pure io, se me lo concedete.
Alle 18 si salpa e per nulla al mondo mi perderei l’inchino davanti a piazza San Marco.
Ops, il “passaggio”, volevo dire “passaggio”.
Barbara

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