Giocattoli? Ecco come combattere il senso del possesso, da subito!

 

Vi capita mai di entrare in camera di vostro figlio/a e di urlare tra voi e voi (magari arrivando fino all’orecchio del vicino) “Adesso bastaaaaaaa! O metti in ordine o butto via tuttoooooooo!!!” ?

Noi mamme, per i figli, e non solo, a volte diamo veramente i numeri.

Se poi abbiamo un solo figlio, allora spesso facciamo dei danni veri, al nostro portafoglio e alla loro educazione.

“So che lo volevi tanto e allora…”

“Ma mamma non è il mio compleanno!”

Niente! Quando vedi tuo figlio che apre il pacchetto, e si illumina di immenso, tu, mamma, vai in brodo di giuggiole, e i tuoi nuroni vengono presi a schiaffoni.

Il problema è che quelle piccole camere (la nostra è moooolto piccola), si riempiono presto di giochi, che spesso vengono usati un paio di volte e poi vengono parcheggiati, ovunque.

La scorsa primavera ho proposto a Danny di liberarci di tutti quei giochi che non usava più: qualcuno lo avremmo regalato ad amichetti più piccoli e a bambini con meno possibilità di noi, e altri li avremmo venduti facendo la bancarella al parchetto.

Vendere? Guadagnare soldi?

A Danny sono apparsi i dollaroni negli occhi, come a Paperon de Paperoni.

Quel giorno ci è cambiata la vita: io mi sono liberata di un sacco di oggetti inutili, e ho imparato la lezione, e lui sta diventando ricco, e, cosa più importante, sta capendo il valore dei soldi.

Quando un bambino impara che i giochi costano, e che non usarli è come buttare via dei soldi, all’improvviso cambia atteggiamento, e prima di chiedere un regalo, ci pensa due volte.

Un’altra bella abitudine che sono riuscita a dare a mio figlio è quella di separarsi anche dalle cose che gli piacciono, e che usa ancora: ogni tanto Danny presta un suo gioco, e ogni tanto un suo amico presta un gioco a lui.

Questo è mio” è una frase che ho sempre odiato.

Ho sempre pensato che sia più importante saper condividere, che voler tenere tutto per sé.

Danny boy ormai va in seconda elementare, ma il suo asilo è ancora ben impresso nella mia mente.

Ed è proprio nel suo vecchio asilo che hanno avuto una bellissima idea!

La “Scuola di Pippi“, il vecchio asilo di Danny in Via Friuli a Milano, ha aperto una “Ludoteca“, un spazio destinato al gioco e al divertimento gestito da educatori e animatori, pronti ad inventarsi ogni giorno nuovi laboratori e nuovi stimoli.

Un posto dove portare i bambini dopo scuola, magari quando fuori farà freddo e pioverà, e i parchi inizieranno a diventare Off limits.

Ma la cosa che mi è piaciuta di più è stato il PRESTO GIOCO, un’idea geniale: nella ludoteca di Pippi si potranno prendere in prestito i giocattoli, come abbiamo sempre fatto con i libri.

“Mamma andiamo a comprare un gioco nuovooooo?!”

“Mamma voglio quello lì in vetrina”

Alcuni giochi vale la pena comprarli nuovi, ma altri proprio no.

Capricci, sfizi, quante volte volte anche noi grandi finiamo per comprarci cose inutili, che non useremo mai, o quasi?

E allora ecco la soluzione, almeno per loro: vuoi provare l’ebrezza di tornare a casa con un gioco “nuovo”?

Andiamo a prenderlo in prestito alla Ludoteca, e il gioco è fatto.

Alla fine di ogni laboratorio, il bambino potrà scegliere un gioco, e il gioco prescelto diventerà del bambino fino al suo prossimo laboratorio.

La condivisione e non più il possesso, il poter prendere, e non sempre il comprare, diventano un nuovo modo di relazionarsi agli oggetti, stimolando una nuova cultura del GIOCO.

I bambini potranno alla “Scuola di Pippi” i loro giochi che non usano più, dando loro il modo di entrare nel CIRCUITO NUOVA VITA.

Bravi! Doppio applauso.

Insegnamo ai nostri figli il vero valore degli oggetti, e quello della generosità.

Besos

Barbara

Che bel risveglio…GRRR

baciofotoOre 6.50

Mentre mio marito ed io eravamo ancora nel mondo dei sogni…ecco che si presenta in camera un Danny boy già vestito che tutto arzillo ci dice “Buon giorno, papà può portarmi a scuola?”

Danny di solito arriva in camera nostra verso le 8.30 quando mio marito è già uscito.

Lavorando a Bergamo, Marcello si sveglia verso le 7.15 e massimo alle 7.45 esce di casa.

Arrivare in camera e trovare il suo papà ancora nel lettone…per lui è stata una bella sorpresa quindi non gli sembrava vero che per una mattina (in effetti capita raramente) potesse essere il suo papà a portarlo a scuola.

Non sono una mamma apprensiva che tiene il figlio nella campana di vetro appena ha il raffreddore, ma considerando che ieri Danny è stato a casa perchè aveva 38 di febbre, tanta tosse e mal di pancia…avrei preferito tenerlo a casa ancora oggi. Contagiata da cotanto entusiasmo mi sono alzata e gli ho preparato tea e biscotti (meglio evitare il latte quando si parla di mal di pancia).

Sapere che mio marito avrebbe portato Danny boy a scuola e che io sarei potuta rimanere in pigiama un pò più a lungo e fare le cose con calma…mi ha dato la giusta carica per alzarmi dal letto alle 7, preparargli la colazione a fargli fare anche l’aerosol.

macfotoOk, ok lo ammetto: non amo svegliarmi presto, ma soprattutto non amo alzarmi presto!

Posso anche svegliarmi presto, ma mi piace rimanere nel lettone, guardarmi il telegiornale delle 8 e magari farlo con il mio mac sulle ginocchia.

Che ci posso fare? Per ora ci riesco spesso perchè mi sveglio alle 7.15 quando si alza il mio maritino che proprio silenzioso non è, e riesco a stare nel lettone fino a quando si sveglia nostro figlio verso le 8.30.

So che potrei anche riaddormentarmi fino alle 8.30, ma purtroppo ho sposato “una libellula”. Questo è il soprannome che ho dato a mio marito perchè come la mattina entra in bagno fa il delirio. Tra rasoio sbattuto sul lavandino per svuotarlo, qualcosa che gli cade sempre etc riesce sempre a risvegliarmi anche le poche volte in cui riesco a riaddormentarmi. Ufffff!

Ogni tanto penso a settembre, a quando Danny boy inizierà ad andare alle elementari e questi orari diventeranno per me routine.

Aiutoooo! Forse in un’altra vita ero un animale notturno, forse lo sono ancora. Posso anche andare a letto alle 23 come spesso faccio, ma la mattina non chiedetemi di mettere i piedi per terra prima delle 8. Argh

Torniamo a Danny boy. Secondo voi a quest’ora dov’è? A scuola a giocare?

Sbagliato!

Alla fine si è ricordato che aveva ancora mal di pancia e dopo essersi bevuto il suo tea e aver divorato i suoi biscotti…  ha chiesto se poteva stare a casa anche oggi perchè non se la sentiva di andare a scuola.

Mio marito ed io ci prima ci siamo guardati e poi ci siamo girati verso di lui per capire cosa fare. Visto il suo faccino un pò sbattuto…abbiamo deciso di tenerlo al caldo anche oggi quindi eccolo qui che gira per la casa con una delle sue amate barche.

A proposito di barche…dieci minuti fa è entrato in camera (ebbene sì! A questo punto sono rimasta sul lettone a scrivere) e ha esordito con un bell’indovinello “Mamma sto arrivando con un animale caricato sulla barca! Indovina qual’è? Ti do un aiuto e ti dico che è un animale di mare e inizia con la O” a quel punto ho risposto subito “Orca?” e lui “No mamma, O squalo!”

Siamo a posto: o ultimamente è andato a farsi un giro a Napoli e non me lo ha detto, oppure gli sta risalendo la febbre! Aiuto!

Chi mi porta le arance???