Ormai credo che molti di voi abbiano capito che io non sono per le vie di mezzo: o tutto, o nulla.
Sono stata single per 20 anni, non sapevo cucinare, e facevo la spesa una volta al mese, quando finivo l’ultima sofficino Findus ripieno di mozzarella e pomodoro o di funghi, e l’ultima scatoletta di tonno, in dispensa.
Poi un giorno mi sono innamorata, mi sono sposata, ho fatto un figlio (Ops, abbiamo!), ho quasi imparato a cucinare, e faccio la spesa praticamente tutti i giorni.
O sono felicissima, o sono a pezzi.
O giro per strada canticchiando anche quando sono in scooter, sotto il diluvio, o me ne sto rintanata a casa, affondo la testa tra una decina di enormi cucini (devo essere sicura che nessuno mi senta), e piango a dirotto come una fontanella, col naso che sgocciola, e a volte senza neanche sapere bene il perché.
O mi sveglio con addosso quella iperattività che spesso mi contraddistingue, esco a farmi 6/7 km a piedi velocemente, poi mi faccio la doccia, poi pulisco casa, poi lavoro , poi smonto gli armadi, cucino, vado a prendere mio figlio, lo porto a tennis, gli faccio il bagno, lo nutro, lo coccolo e lo metto a letto, oppure mi sveglio, lo porto a scuola, e torno a casa sul divano, dove ci resto tutto il giorno, e lavoro da lì, senza alzarmi, e a volte riesco pure a riposare.
Ecco, oggi sarei un po’ in modalità letargo, ma purtroppo non posso.
Ma torniamo alle “non vie di mezzo”.
Ho più volte parlato dei miei disturbi alimentari e dei miei attacchi di fame, e di quanto per me a volte sia più facile non mangiare nulla che mangiare poco.
Devo dire che digiunare mi ha fatto bene, mi ha dato la certezza che se voglio fare davvero qualcosa, la forza di volontà la trovo, ma, ovviamente, non si può digiunare per tutta la vita.
Forse è proprio nell’alimentazione che la via di mezzo va trovata, e alla veneranda età di quasi 45, ci sto provando.
L’ideale sarebbe trovare un regime alimentare corretto e studiato sulle proprie necessità, sui propri bisogni, e su eventuali forti intolleranze.
Un paio di settimane fa sono tornata da una mia vecchia amica nutrizionista che non vedevo da parecchio.
La prima ora l’abbiamo passata a chiacchierare.
Per la verità io chiacchieravo, e lei ascoltava.
Le ho raccontato che circa 7 anni fa sono diventata mamma, e che poi è mancato il mio papà.
Le ho raccontato del carico di responsabilità che all’improvviso mi sono ritrovata sulle spalle, e le ho parlato dei miei attacchi di fame, dei miei digiuni e di questa mia nuova voglia di tenermi in forma fisicamente.
Prima di rimanere incinta l’unica attività fisica che facevo, e che si possa raccontare, era quella che facevo salendo le scale di casa, visto che vivo al secondo piano senza ascensore.
Poi siccome mia mamma, quando ha avuto me, era ingrassata di 27 kg, nel timore di ingrassare anche io così tanto, durante la gravidanza ho iniziato a tenermi in forma con corsi di acqua gym, pilates, etc, e mi è piaciuto così tanto che non ho più smesso.
“Cara Barbara”, inizia la mia amica nutrizionista dopo aver ascoltato il mio lungo e “divertente” racconto.
“Mi sembri leggermente stressata, e quindi non credo che sia il caso che io ti dia una dieta proteica in questo momento. Credo proprio che sia meglio che tu inizi con una bella dieta disintossicante mangiando principalmente pasta e verdura”
Pasta???
Sìììììììììì
BINGOOO!!!
Io amo la pasta! Io mangerei pasta tutti i giorni!
Io mangerei pasta, pizza, tramezzini e biscotti, tutti i giorni.
Io sono una carbo addicted!
E più facevo diete dove non potevo mangiare pane e pasta, e più mi veniva voglia di carboidrati, e finivo per cedere.
Beh, ora la pasta la mangio tutti i giorni, e sono anche dimagrita quasi 3 kg in 3 settimane.
Avrei potuto perdere pure di più, ma spesso esco, e quando esco, e mi ritrovo con certe tentazioni servite su un piatto d’argento, non sempre riesco a resistere.
Ma gli attacchi di fame serali non li ho più avuti.
Gli attacchi di fame serali sono un tentativo che il nostro corpo, il nostro sub conscio, fanno per riempire dei vuoti.
Tutti noi abbiamo dei vuoti.
C’è chi ha vuoti affettivi, chi non è soddisfatto del suo lavoro, della sua vita…
E allora ecco che la sera, quando cala il sole, e ci si ritrova a casa, apparentemente tranquilli, arriva quella irrefrenabile voglia di dolci, di coccole, di carezze al cuore.
E allora via di biscotti, cioccolata, e chi più ne ha più ne metta.
Ma se quei vuoti noi iniziassimo a riempirli di giorno? Quando fa meno male al nostro corpo? Quando i carboidrati si assimilano meglio?
Ecco la grande scoperta che sto facendo in questo periodo: riesco a riempire quei vuoti non facendo più i danni che facevo prima, di sera.
Da tre settimane mi mangio un bel piatto di pasta tutti i giorni, di solito a pranzo (anche se potrei anche a cena).
E attenzione perché non sto parlando di 50 grammi di pasta, ma di un bel piatto di 100 grammi.
Però non deve essere pasta normale, ma pasta con poco, o zero, frumento, e condita giusto con un filo di olio e al massimo con poca verdura o proteine.
Ho anche scoperto che la pasta di kamut bianca è buonissima, e lo sono anche quella integrale, quella di farro, e quella di grano saraceno.
Costano di più, ma appesantiscono di meno, molto di meno.
Ho tolto tutti i latticini, ma ho scoperto che non è vero che la pasta senza formaggio grana è immangiabile: basta avere del buon olio, e noi abbiamo il nostro, della puglia.
Come sto bene da quando mangio la pasta tutti i giorni.
Arrivo a sera che non ho la fame che avevo prima, e riesco a mangiare meglio, senza sgarrare (se sono a casa).
Vabbè dai, ogni tanto sgarro ancora, anche a casa, ma lo faccio solo ogni tanto, mangiando giusto un paio di quadratini di cioccolata super fondente.
I danni che facevo quando seguivo le diete super proteiche non li faccio più, giuro!
Appena ci si mette a dieta, di solito,viene una fame…
Quando segui quelle diete super restrittive, non solo ti scatta quella ricerca compulsiva del cibo, ma soprattutto del cibo più grasso e calorico che ci sia in commercio, e i sensi di colpa aumentano!
Una delle prime cose che si fa quando si fanno le classiche diete super restrittive, è quella di ridurre ai minimi termini il cibo a colazione e nei pasti principali, nella errata convinzione che assumere poche calorie faccia dimagrire e diventare sani e belli.
Ovvio che mangiando poche calorie sì perde peso (a volte), ma spesso si perde poca massa grassa e tanta massa muscolare!
Per dimagrire bene, e senza sensi di colpa, la cosa più importante è trovare il proprio stile alimentare individuando il proprio giusto mix tra serenità, sazietà, sport e piacere.
Meglio dimagrire meno, ma essere felici, che dimagrire tanto, ma essere isteriche.
E’ un periodo un po’ del cavolo per tutti: è un periodo in cui siamo tutti un po’ preoccupati e stressati, e quindi forse non è proprio il momento adatto per fare diete estreme, che influiscano anche sull’umore, girando il coltello nella piaga.
Concediamoci qualche coccola in più, ma facciamolo, se possibile, con l’aiuto di qualcuno più esperto di noi, che magari è in grado di darci qualche bella dritta per non fare i classici danni fai da te.
Io posso solo dirvi che fino a poco tempo fa pensavo che mangiare la pasta tutti i giorni fosse solo un bel sogno, e che facesse ingrassare, e invece ora la mangio, sono dimagrita e sono anche molto meno stressata si prima, olè!
Besos
Barbara