Io ballo da sola

 

“Amore è un problema se stasera vado a cena dal  Mario?”

“Beh insomma! Lavori tutto il giorno, il martedì giochi a calcetto con gli amici, la domenica la partita, e stasera Mario!!! E noi 2? Ma non mi ami più?! Se hai un’altra dimmelo!”

Perfetti sconosciuti: sapere o non sapere?

 

Venerdì scorso, grazie ad un amico, sono riuscita ad avere un tavolo per 2 al mitico D’O, il ristorante di Davide Oldani.

50 sfumature di sincerità

 

Alzi la mano chi ieri sera non ha visto almeno l’inizio del film su canale 5!

Dai dai suuuuu, siate sinceri!

S, sì, sto parlando di “50 sfumature di grigio”

Prima guardati allo specchio, e poi prendi la pietra :)

Oh perdindirindina, Barbara sta di nuovo dando i numeri!!!

Effettivamente, leggendo il titolo di questo post, sarebbe facile pensare che mi sono completamente rimbecillita (un po’ lo sono sempre stata), ma vi assicuro che, dietro questo titolo, esiste un pensiero logico, e ora cercherò di spiegarvelo.

Caveman: quando ridere fa bene, e fa riflettere…

E poi una giorno la mamma di un amichetto di tuo figlio ti ferma davanti alla scuola e ti dice: “Mio marito ed io, con una coppia di amici, settimana prossima andiamo al Teatro Nuovo a vedere che Caveman. Vuoi che prendo i biglietti anche per te e Marcello?”

Sììììììììììììììììììììììììì!

E’ da anni che volevo andare a vedere quello spettacolo, ma per un motivo o per l’altro non ci ero mai riuscita.

8.000.000 di telespettatori, di cui 50.000 solo a Milano!

Se state per sposarvi, se siete al settimo anno di matrimonio, o se state per lasciarvi, non potete non andare a vedere “Caveman: l’uomo delle caverne”.

Ci credete se vi dico che ho ancora un certo indolenzimento alla mandibola per quanto ho riso ieri sera?!?!

Che gli uomini vengano da Marte, e che le donne vengano da Venere, già lo sapevo, ma ieri sera ho scoperto un sacco di cose nuove.

Gli uomini, dai tempi delle caverne, hanno sempre avuto un solo compito: cacciare!

Per l’uomo esiste solo un’arma, e un obiettivo.

Una clava e una animale; un arco e un animale; un fucile e un animale; il pisellino e la patatina; il mouse e il computer; il telecomando e il televisore!!!

Ecco perché gli uomini, da sempre, fanno una sola cosa alla volta!

Una sola cosa alla volta, ma fatta bene (Questo lo dicono loro! Ahahahahah).

Quando individuano il loro obiettivo, si concentrano solo su quello, e altro non vedono, e non sentono.

Se il vostro compagno sta guardando il televisore, o sta facendo qualcosa sul computer, e voi gli fate una domanda, ma lui proprio non vi sente, non vi arrabbiate: non è che ci sentono, ma non ci cagano (ops). Loro non ci sentono proprio!

Alla quarta volta che facciamo loro la stessa domanda, allora escono dalla loro caverna, si girano come ci vedessero per la prima volta nella loro vita, e ci chiedono: “Hai detto qualcosa?”

Ma a quel punto la rabbia si sarà definitivamente impossessata di noi, ad oltranza, e la nostra risposta sarà: “Niente, niente!”

E lui? E lui si arrabbierà ancora di più, perché lui sarà uscito dalla sua caverna, perdendo il suo obiettivo, e lo avrà fatto per sentirsi dire: “Niente, niente!”

Come sono diversi gli uomini da noi donne!

Perché gli uomini si arrabbiano, ma dopo due minuti si sono già dimenticati perché si erano arrabbiati.

Come sono diverse le donne dagli uomini!

Perché le donne si arrabbiano, e per circa 5 ore con continuiamo, ad oltranza, a chiedersi perché hanno scelto di dividere la loro vita con uno così.

Gli uomini cacciavano, con un solo obbiettivo alla volta, e noi raccoglievamo, dovendo stare attente, già ai tempi, a tante cose, tutte assieme: colori, sapori, profumi, consistenze…

Loro continuano a saper fare una cosa alla volta, e noi continuiamo a farne 1000, e tutte bene (ovviamente).

Era da anni che non vedevo mio marito ridere così tanto, e per così tanto.

Abbiamo riso assieme per due ore, senza sosta.

Quanto fa bene ridere.

Se poi tra una risata e l’altra riesci anche a fare una piccola riflessione, tanto di guadagnato.

Quando vedi un uomo sul palco che prende in giro i suoi simili, dando loro, simpaticamente, degli “stronzi”, e, guardandoti attorno, vedi che tutti i suoi simili reagiscono ridendo, allora capisci tante cose:

1) Gli uomini sono consapevoli di essere “stronzi” (ovviamente lo dico con tanto affetto!), e la cosa li fa pure ridere (Strani davvero!)

2) Lo “stronzo” (sempre detto con tanto affetto, usando i termini dell’artista), non è solo il tuo di marito: il mondo è pieno di “stronzi”, consapevoli, e quindi evviva il famoso detto “Mal comune mezzo gaudio”.

3) Mio marito quando guada la tv, o lavora sul pc, e non risponde alle mie domande, non lo fa per cattiveria o perché non gli interessa quello che gli dico, ma perché proprio non mi sente (oggi compro un megafono!)

Ah come sto meglio oggi!

Ah come mi sento meno arrabbiata e più rilassata!

Ieri sera ho scoperto davvero un sacco di cose nuove, e parecchio utili alla sopravvivenza di coppia.

Lo sapevate che una donna dice mediamente 7000 parole al giorno, e un uomo 2000?

Quando tornano a casa dall’ufficio , e spesso non vanno oltre al “Ciao!”, non è che non ci amano più, o che vorrebbero essere altrove, magari con un’altra più giovane e più magra, ma hanno solo finito le 2000 parole giornaliere!

Grazie Maurizio Colombi!

Grazie perché ieri sera mi hai fatto ridere davvero di gusto, come non mi capitava da tanto, e mi hai pure fatto riflettere, sentendomi meno sola, e meno diversa, dalle altre donne.

Ieri sera ho capito che siamo davvero tutte nella stessa situazione, e che tutti i nostri compagni sono tutti nati nelle caverne, e nelle loro caverne continuano a rifugiarsi anche ai giorni nostri, pur continuando ad amarci.

Adesso però una domanda mi sorge spontanea: visto che gli uomini sanno fare una sola cosa alla volta, secondo voi mio marito, ieri sera, mentre rideva, sarà riuscito anche a riflettere?

Mistero.

Besos

Barbara

Stasera si ride

Stasera si ride

 

 

 

 

10 anni, esatti esatti!

 
 
Ebbene sì, 10 anni fa, il 29 gennaio 2004, mio marito mi ha dato il suo primo bacio.
Vi ho già raccontato di come ci siamo conosciuti , ma non mi sono soffermata su quel primo fatidico bacio.
Se vi dicessi che mi sembra ieri, vi direi una baggianata immensa.
Perché io quel bacio me lo ricordo appena.
Mi ricordo che non è uno dei baci che vedete nelle foto, questo sì.
Il primo bacio ce lo siamo dati senza testimoni o fotografi nei paraggi, e quindi non v’è traccia!!!
E instagramm non c’era ancora, sennò forse lo avrei fermato un attimo e avrei scattato un selfie (ahahahahahah)
Il primo bacio me l’ha dato sotto casa mia, senza sapere in che guaio si sarebbe messo.
In qui tempi organizzavo tutti i martedì sera all’Orange, un ristorante con pista da ballo sotto casa mia.
Era stato abbastanza facile invitarlo a passare a bere una cosa: era il mio lavoro invitare la gente a bere una cosa.
Ma quel ragazzo con la faccia per bene mi piaceva, e quando qualcuno ti piace tanto, quello che può sembrare un invito di routine, non è poi così facile.
Quella sera Marcello era andato al suo allenamento di rugby ed era arrivato da solo, all’Orange, da me.
E’ arrivato che io ero ancora a cena e quindi, visto che avevo quasi finito di mangiare, ed ero con cari amici, mi è sembrato carino alzarmi e raggiungerlo al bar, per non lasciarlo da solo ad aspettarmi, visto che non conosceva nessuno.
E’ stato davanti a quel bancone che abbiamo iniziato a chiacchierare.
Poi si è seduto al tavolo con noi, e abbiamo continuato a chiacchierare.
Poi ci siamo trasferiti di sotto dove c’era la pista da ballo, e abbiamo continuato a chiacchierare, davanti al bancone del bar, accanto al dj.
Abbiamo chiacchierato così tanto che la serata è iniziata e finita davanti a quel bancone.
Gli amici arrivavano, e mi salutavano.
Gli amici se ne andavano, e mi salutavano.
In molti si saranno chiesti chi fosse quel ragazzo, ma nessuno me l’ha domandato.
Forse avevano capito che non volevamo essere “disturbati”, e che avrei potuto mordere chi si fosse avvicinato troppo, e per troppo.
Quella sera non mi sono mossa da quel bancone, e da lui.
Quella sera, io che non bevo mai alcol, devo aver bevuto 2 o 3 cuba libre.
So che ora vi metterete a ridere, ma io sono timida.
E siccome era timido anche lui, abbiamo bevuto tutti e due.
Ad un certo punto ci siamo accorti che nel locale eravamo rimasti solamente lui, io, il barman e il dj.
Se ne erano andati tutti.
Eravamo rimasti solo noi, nel nostro micro universo che ci eravamo creati.
“Ti accompagno a casa?”
E gli è anche andata bene, visto che vivevo proprio di fronte.
Abbiamo attraversato la strada facendo giusto due passi, e ci siamo fermati davanti al mio portone.
A quel punto mi ha baciata, a lungo.
Questo sì che me lo ricordo.
Avrei voluto che quella serata non finisse più, avrei voluto chiedergli di salire, ma volevo godermi ogni momento, compresa l’attesa, e allora ci siamo salutati e poi rivisti, e rivisti, e rivisti…
Ora in quel portone ci abita anche lui.
Ora in quella casa ci viviamo assieme, da marito e moglie.
L’Orange è diventato una pizzeria e ora quella strada l’attraversiamo mano nella mano con nostro figlio, per andare a mangiare la pizza, tutti assieme.
Ne abbiamo passate tante in questi 10 anni.
Ci sono stati tanti altri baci, ma anche momenti duri, duri e difficili.
Ci sono momenti in cui perdi di vista chi ti sta accanto e ti concentri su altre cose che ti sembrano più importanti.
Ci sono momenti in cui il lavoro e i figli ti assorbono, e trasferisci nell’altro il tuo stress e le tue frustrazioni.
Ci sono momenti in cui dai i tuoi affetti per scontati, e smetti di coltivarli.
Ma per fortuna ci sono anche momenti in cui capisci, e cambi rotta.
Quando c’è ancora un ceppo di legno che arde, ci puoi buttare sopra tutta la cenere che vuoi, ma se quella cenere la smuovi un pò, il ceppo torna ad ardere, e il fuoco si riaccende.
Dopo la pioggia torna sempre il sole, e oggi quel sole splende più caldo che mai, anche se tra poco arriverà la neve.
Grazie amore mio, grazie di avermi baciata e di non aver più smesso di farlo.
Barbara
Gennaio 2004, all'Orange

Gennaio 2004, all’Orange

Quando la libertà unisce

 
Di quanto sia difficile mantenere vivo il rapporto di coppia ne ho già parlato.
Ma siccome a volte è davvero difficile, oggi ho deciso di riparlarne.
Voi, nelle foto, ci vedete sempre sorridenti, ma vi assicuro che, nella vita reale, non siamo sempre così, anzi…
Stare assieme è la cosa più complicata del mondo.
Secondo me l’essere umano nasce per stare da solo.
Secondo me la vita da fidanzatini è quella che più si avvicina alla vera indole dell’essere umano: ci si vede, ci si corteggia, si amoreggia, e poi ognuno a casa sua, nella propria cuccia.
Quando inizi a vivere insieme, iniziano i problemi
Di notte ti scappa la pipì?
Ti alzi e al buio cerchi di raggiungere il bagno, ma ecco che durante il percorso inciampi nelle sue scarpe.
“Ma quante volte gli avrò detto di mettere le scarpe sotto al mobile e non accanto?”
La mattina lui si sveglia prima di tutti.
Lui non lavora in città.
Lui ha quasi un’ora di strada da fare.
La mattina lui spesso si fa la doccia e poi accende il phon, per asciugarsi i capelli.
Tu sei ancora sotto al piumone al caldo e, nel silenzio che vorresti, il rumore del phon si trasforma all’improvviso in quello di un trapano.
In quei momenti a te non dispiace che tuo marito si debba svegliare così presto, in quei momenti a te dispiace che la doccia non se la sia fatta la sera, prima di andare a dormire.
Ed ecco che allora vorresti due camere da letto e due bagni.
La sera si sta insieme, ci si fa le coccole e poi ognuno in camera sua.
Lo dicevo io che siamo nati per stare da soli (ops).
Ci si sposa per stare insieme nel bene e nel male, no?!
Ci si sposa con l’intento di aiutarsi nei momenti difficili, no?!
E invece cosa succede?
Succede che magari lei è nervosa perchè le cose non le vanno come vorrebbe oppure perchè, più semplicemente, è chiusa in casa da 5 giorni con il bambino che non sta bene.
Sarebbe logico sfogarsi con lui, e invece in certi momenti diventa più istintivo sfogarsi contro di lui.
Oppure succede che è lui che è in un periodo in cui è molto stanco, perchè sta lavorando tanto, e invece di tornare a casa e rifugiarsi tra le braccia di lei, diventa una corda di violino che si spezza appena la sfiori.
Tu aspetti che lui torni per parlargli di mille cose, e lui non vede l’ora di tornare a casa per sentire il silenzio, per rifugiarsi in caverna.
E’ difficile stare in coppia, a volte è proprio dura.
Spesso i ricordi vanno a quando vivevi da sola, a quando aprivi il frigo solo quando avevi fame e il fuoco lo accendevi giusto per farti una pasta in bianco.
Spesso i ricordi vanno a quando andavi a letto dopo una serata tra amici e ti svegliavi alle 10.
E mentre i ricordi corrono, tu sei ancora al calduccio e lui è già fuori.
Prima che lui uscisse tu lo hai incenerito con uno sguardo.
Si è “permesso” di accendere la macchinetta del caffè per farsi un caffè e il tuo pensiero è andato subito al bambino.
Il bambino è casa da scuola, da 5 giorni,  perchè non sta bene.
La camera del bambino è accanto alla cucina e tu vorresti che il bambino si svegliasse almeno alle 9.
Vorresti startene ancora nel letto, al caldo, ma hai paura che il rumore della macchinetta del caffè possa svegliarlo, e allora ti arrabbi.
Fuori è ancora un pò buio, e lui esce per andare al lavoro, dopo che tu lo hai guardato con rabbia solo perché voleva bersi il caffè a casa, dopo 4 giorni di caffè al bar.
Tu te ne torni a letto e quando sei lì da sola, senti un buco nello stomaco.
Non è fame.
Quando ti ritrovi nel lettone avresti voglia che lui tornasse indietro per dirgli quello che non gli hai detto.
Avresti voglia di regalargli un sorriso e un abbraccio in più.
Avresti voglia di farglielo tu quel caffè.
Stare in coppia a volte è dura, ma stare in coppia ti fa sentire viva.
A volte anche litigando ci si sente vivi.
Non bisogna sentirsi in colpa quando si attraversano quei momenti in cui si sta meglio da soli.
Non bisogna sentirsi in colpa quando loro partono per lavoro e noi ci rilassiamo.
Forse ci dovremmo rimanere meno male quando loro tornano a casa e si isolano davanti ai loro computer o davanti ai loro cellulari, scaricando musica o giocando a chissà quale stupido gioco.
Gli uomini amano chiudersi in caverna.
E’ nella fase dell’innamoramento che ci si ostina ad identificarsi nell’altro, che si cerca di stare assieme il più possibile.
Quando ci si ama si ha bisogno di spazi, di libertà.
Quando ci si ama la libertà bisogna darla, e pretenderla.
E poi è così bello ritrovarsi, e per ritrovarsi, ogni tanto, tocca perdersi.
Barbara
 
 
 
 

Rapunzel o Giuletta? Basta che favola sia…

 
Ma insomma!
Io aspetto addirittura che mi ricrescano i capelli per tornare a Verona e calarmi nella parte della perfetta Giulietta pronta a lanciare la mia lunga treccia dal balcone e cosa succede? Succede che  il cancello della casa di Giulietta è chiuso. Managgia.
Per consolarmi ci sono volute ben due tappe, 2 spritz e 4 tartine.
Una sosta all’ “Osteria del Bugiardo” e una al “Caffè Monte Baldo” mi hanno ridato il sorriso, quel classico sorriso da ebete che viene dopo 2 spritz.
Dopo una seratona mondana dove ho fatto le 4 del mattino senza bere, ci voleva proprio una seratina romantica e leggermente alcoolica con il mio maritino.
Lui arrivava da Milano ed io ero a Venezia quindi trovarci a Verona ci è sembrata la soluzione perfetta. Verona: la città dell’amor che su tutto vince.
Mio marito ed io litighiamo più di Sandra e Raimondo e come molte coppie abbiamo accusato l’arrivo di un figlio, ma siamo ancora qui e quindi una volta al mese ci meritiamo un week-end da innamorati e senza “marmocchio”.
apefoto
Ieri in treno mi sono chiusa in bagno per controllare il trucco prima di scendere a Verona, un po’ come fanno le adolescenti al primo appuntamento.
Bello, mi emoziona sempre rincontrare mio marito quando non lo vedo per un paio di giorni.
Poi appena lo rivedo lo menerei, ma va bene anche così dai: sono pur sempre emozioni forti…
Dopo il giro per bacari, siamo andati  a cena nel ristorante del “Veronesi la Torre“, l’albergo dove eravamo ospiti.
Conosco Cristina, la pr dell’hotel, dai tempi in cui nel 2004 era la pr dell’hotel “San Clemente Palace” sull’isola di San Clemente a Venezia. Era un po’ che volevo andare a trovarla nel nuovo hotel dove lavora, ma sono sempre di corsa, uffa.
Ci ho messo 5 anni, ma finalmente ieri ci sono riuscita. Certo che se avessi saputo prima il trattamento che ci avrebbe riservato…forse non ci avrei messo così tanti anni a decidermi, ops!
Cristina per cena ci ha fatto trovare addirittura una saletta privata tutta per noi e poi, per fare la “nanna”, ci ha messi a dormire niente popó di meno che in una Torre, la Torre.
Abbiamo dormito in una camera a tre piani e il nostro “balcone” altro non era che la cima della torre! Wow
Lo ho sempre detto io che le favole esistono: basta un po’ di impegno e un pizzico di “culo” (Sorry, ma quando ce vó ce vó).
hotelveronesifotoStanotte mi sono sentita un po’ come Rapunzel: capello biondo e lungo, e una Torre come dimora.
Ok, ok Rapunzel li aveva più lunghi dei miei, ma tanto io non avevo nessuna strega e nessun principe che avessero bisogno della mia lunga treccia per arrivare da me. Il mio principe era già con me.
Stamattina, udite udite, abbiamo fatto colazione addirittura al sole. Incredibbbbbile, al sole!
E dopo colazione ci siamo regalati 2 ore di total relax nella splendida Spa dell’hotel.
Sto ancora cercando di riprendermi dal lungo massaggio rilassante che mi sono concessa e non so quando ci riuscirò.
Sono una che fa fatica a rilassarci, ma quando lo faccio…faccio fatica a tornare coi piedi per terra.
spafoto
Adesso siamo tornati a Venezia dove ci aspettava in nostro bambino. Ce lo godiamo per un paio di ore e poi via di trucco e parrucco che si riparte con la “Rumba Biennale”.
Aperitivo per la presentazione della nuova Alfa Romeo, altro aperitivo e cena in corte alla Fenice e festa “Pop up” al Bungalow8 di Palazzina Grassi.
Grazie Cristina, avevo proprio bisogno di una bella sosta al “Veronesi la Torre” per ricaricare le batterie e godermi le mie amate ballerine.
Ora tempero i tacchi e vado a ballare, con il mio principe azzurro.
Le favole esistono, basta impegnarsi un pò e avere un pizzico di c…
Ogni tanto lasciate a casa figli, parenti, amici e pensieri vari e fatevi un week-end con il vostro principe azzurro. Fa bene alla salute!
Barbara
Cristina Mascanzoni, la pr del "Veronesi la Torre" et moi

Cristina Mascanzoni, la pr del “Veronesi la Torre” et moi


                         

La gallina in gabbia: ricetta

Un paio di giorni fa vi ho dato la ricetta dell’ottimo “Uovo in gabbia” del grande chef Fulvio Siccardi http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=3240 e oggi vi darò la ricetta della “Gallina in gabbia” con e di Barbara Garavelli.

Volete sapere come si fa a finire a ballare in gabbia? Come si fa a divertirsi? Come si fa a tornare a casa felici alle 4 del mattino dopo aver passato una bella serata con marito e amici?

Facile: bisogna uscire.

Per tornare a casa felici, bisogna prima uscire di casa, mi sembra ovvio!

Eh sì perché, diciamocelo, ma spesso quando arrivano i figli ci si impigrisce e si diventa bravissimi a trovare un sacco di scuse: “non trovo una tata, non la ho avvertita in tempo, i nonni non possono, gli zii sono partiti per il we, se faccio tardi poi la mattina sono rimbambita e come faccio a stargli dietro etc etc”

Per carità, spesso non sono scuse, ma la pura verità, ma diciamo che spesso sono piccole “balle” (ops) e che se ci si organizza in anticipo (e non la mattina per la sera) e se VERAMENTE si vuole uscire…ci si prefigge un chiaro obiettivo e lo si centra, o no?!

Diciamo che essendo io parecchio “tetesca” nel mio organizzare e pianificare tutto, e amando molto divertirmi ed essere complice in tutto e per tutto dell’uomo con cui ho deciso di passare la mia vita… Io di obiettivi ne ho tanti e li centro sempre.

imageEcco le prima tre cose che ho detto quando ho scoperto di essere rimasta incinta:

1) “mamma stai per diventare nonna”

2) “amore qui dentro c’è qualcosa…” (portando la sua mano sulla mia pancia)

3) “amore non ti preoccupare perché tra noi non cambierà nulla”

Lo ho già spiegato quando ho scritto il pezzo sull’importanza di mantenere viva la coppia dopo la nascita di un figlio http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=346, ma lo ridico e lo continuerò a dire:

 

La blogger con il mitico Pablo e il grande Ema

La blogger con il mitico Pablo e il grande Ema

 

USCITE E DIVERTITEVI !

Siamo diventati genitori, ma non pensionati !

 

Sia chiaro che le stesse cose valgono anche per quelli che anche se non hanno figli amano tanto fare i finti pensionati e crogiolarsi a casa nei loro pensieri negativi: USCITEEEEEE che fa bene allo spirito!

 

Un pò di sana grinta per Oktagon

Un pò di sana grinta per Oktagon

 

Anche io ieri sera dopo 6 ore guardare i combattimenti di Okatagon al Forum di Assago ero parecchia provata.

Bello sì, ma 6 ore seduta sono tante e ad un certo punto sarei passata volentieri dagli spalti al materasso, ma ho fatto uno sforzo, sono salita in macchina, mi sono spogliata e ho “trascinato” mio marito (anche lui provato da una sveglia alle 6, da una lezione di Crossfit etc) al “Flower Power Party”.

 

 

Sì, sì, avete letto bene: “mi sono spogliata in macchina”.

In macchina post cambio

In macchina post cambio

Secondo voi mi sarei dovuta cambiare in un parcheggio sotto la pioggia?

Dovevo travestirmi e calarmi nella parte di figlia dei fiori.

Il calduccio asciutto della macchina, mi sembrava il luogo ideale, oh no?!

Siamo arrivati alla festa all’una ed è bastato entrare per riprenderci, all’istante, tutti e due.

Splendidi allestimenti, quella musica che ti fa ancheggiare anche quando pensi di non avere più le energie neanche per alzarti da una sedia.

I colori, le facce tutte sorridenti, la gente che ballava sui tavoli, tra i divani, nelle gabbie, ovunque !

 

imageAmici che non vedi mai e che ti vengono incontro col sorriso di quelli che hanno piacere di rivederti anche se magari non è proprio sempre vero, ma chi se ne importa, crediamoci che è bello!

Fiumi di energia positiva che ti scorrono vicino e ti entrano dentro.

Una maxi spugna virtuale che ti ripulisce da stanchezza e pensieri di qualsiasi genere, una spugna che ti libera la mente e che ti ricorda che la vita è davvero la più bella droga che ci sia: è gratis e non fa neanche male, anzi.

 

 

imagePer poter fare la “gallina in gabbia” bisogna imparare ad isolare i pensieri negativi e a vedere il bicchiere metà pieno.

I pensieri e i problemi, chi più chi meno, ce li abbiamo tutti, ma è inutile crogiolarcisi dentro creandoci così la scusa per non vivere più, al massimo.

“Ormai non ho più l’eta”, “Con tutti i pensieri che ho non mi va di uscire”…”Piove”, “Ma non ho ricevuto l’invito”, “Prima mi metto a dieta poi esco”… Che barba queste scuse !

A nessuno gliene importa niente se avete un paio di kg di troppo se non importa a voi…imparate a sorridere e a godervi la vita anche se non è tutto sempre bello e perfetto come vorremmo che fosse!

 

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un amico…

Fate felice il vostro compagno ricordandogli che non è solo il padre dei vostri figli e il capo famiglia che lavora e porta a casa lo stipendio, ma soprattutto il vostro eterno fidanzato (anche se siete sposati).

Fate fare ai vostri figli qualcosa di speciale.

Fate uno sforzo (anche fisico perché a una certa età sedersi e alzarsi dal pavimento non è impresa facile), ma sedetevi per terra a giocare con loro. Bastano 10 minuti al giorno e loro se lo ricorderanno per tutta la vita!

Quando eravamo piccoli noi non si usava che i genitori si “abbassassero” ai nostri livelli, ma i tempi sono cambiati no?!

Uscite, fate il pieno di energia positiva, di sapori, di colori, di parole dette e di parole sentite e tornate a casa. 

Vi sembrerà tutto più facile e a quel punto sarete pronte per fare la “gallina in gabbia”.

Ora vi lascio perchè il marito è uscito a pranzo con un amico e i bambini (roba tra uomini) e visto che vedo che per ora non piove, quasi quasi prendo un bel libro e salgo in terrazza per farmi avvolgere dalla mia amaca, brutto?!

Mal che vada porto su anche un ombrello !

La sobria camicia comprata a Bankok e indossata dal mio maritino ieri sera al Flower Power party

La sobria camicia comprata a Bankok e indossata dal mio maritino ieri sera al Flower Power party

The Flower Power mood

The Flower Power mood

 

The ring

The ring and the beer

Tommaso Chiefi e Tiziana in versione Flower Party

Tommaso Chieffi e Tiziana in versione Flower Party

Io in versione "calamita" con donne metallo ad Oktagon

Io in versione “calamita” con donne metallo ad Oktagon

Le splendide ragazze Thailandesi ad Oktagon

Le splendide ragazze Thailandesi ad Oktagon

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Spettatori incantati sul bordo ring di Okatgon

Spettatori incantati sul bordo ring di Okatgon

Il campione del mondo Giorgio Petrosyan (che dopo la finale di Okagon è venuto al Flower power party), il timido Mario Balotelli di spalle, e l'intrusa

Il campione del mondo Giorgio Petrosyan (che dopo la finale di Okagon è venuto al Flower power party), il timido Mario Balotelli di spalle, e l’intrusa

 

FARE LA MAMMA è dura, ma non dimenticarsi dell’IMPORTANZA DELLA COPPIA…è ancora più dura !!!

 

Ebbene sì… l’ultima volta vi ho raccontato di quanto sia difficile fare la mamma… ma forse fare la mamma può sembrare una passeggiata se dall’altra parte bisogna anche ricordarsi di LUI… LUI CHI ?!?!?

LUI LUI…quello che in quella notte ( O quel pomeriggio ! O quella mattina…beh…questi sono cavoli vostri, sempre che ve li ricordiate !!!) ha piantato quel seme che si è poi rivelato così fertile per il vostro futuro ! Dopo 9 mesi la mia vita è cambiata, ma che dico…diciamo dopo 2 o 3 mesi dai !

Alla prima vomitata o alla prima forte nausea…ho iniziato a vedere in LUI il nemico, la causa del mio nuovo “stato di grazia”

(poi mi spiegate perchè lo chiamano “stato di grazia” ! GRRR !)

Quello è stato di sicuro il primo seme che ho piantato io per fermentare l’inizio di quella sorta di rancore che da quel momento ho iniziato a provare nei confronti del mio uomo, di LUI !

Eh daiii ammettiamolo…un pò ci girano i maroni che da quel giorno lì… ci dobbiamo cuccare, tanto per cominciare, 9 mesi di pancia, ciccia, smagliature, nausea e vomito (io poco di tutto per fortuna!) e poi giusto per dirne un paio così veloci veloci: notti in bianco…rigurgiti…cacca…tanta cacca…poppate vere e poppate artificiali con quella macchinetta elettrica infernale che faceva somigliare i nostro seni più a 2 wurstel infilati nel sottovuoto !

AIUTOOOO !

07052012070 Però… alla fine…pensandoci bene…il nostro uomo…poverino …che colpa ne ha ??! Mica lo ha deciso lui che avremmo dovuto fare tutto noi no ?!?!

Lo ha deciso la natura e quindi ?!?! E quindi il nostro compito diventa ancora più arduo perchè: dobbiamo imparare immediatamente a fare la mamma e a farlo bene… moooolto bene.

Per di più… dobbiamo cercare di eliminare quella rabbia inevitabile nei confronti del nostro uomo perchè poverino, se fosse stato per lui, la avrebbe tenuta lui in pancia la creatura per 9 mesi !!!

E poi diciamocelo…mica è colpa sua se ha il sonno più pesante dell’olbelisco di Obelix e quindi in 5 anni non è mai riuscito a sentire suo figlio piangere la notte e non  si è mai alzato al posto mio.

GRRRRR… quella inevitabile rabbia !!!

ECCOCI AL PUNTO: Visto che noi donne nasciamo mamme, crocerossine e donne tuttofare…oltre a fare la mamma dobbiamo quindi ricordarci che abbiamo un compagno che amiamo tanto e che non ha nessuna colpa (????) e quindi dobbiamo stare molto attente a non trascurarlo ora che abbiamo un figlio che ci monopolizza la giornata.

A parte le battute…quando nasce un figlio…in tutte le coppie è inevitabile che gli equilibri cambino e che questo spesso porti a dei momenti non facili che a volte (molto spesso!) portano addirittura alla separazione !

bastone loro due

Ebbene…ormai non è più un segreto che io sia una rompiballe cosmica sempre alla ricerca di ciò che di più vicino ci possa essere alla perfezione quindi, visto che ho sempre sognato di avere una famiglia tipo quella della pubblicità della Barilla e che non sarà ci certo l’arrivo di un bambino a distruggere il mio mito del Mulino bianco…mi ci sono messa di impegno per non finire male come tante coppie che conosco

Ora mi tiro una gufata da sola, ma lo dico lo stesso : abbiamo passato momenti difficili, litighiamo più di Sandra e Raimondo e ci siamo pure menati (poco però!), ma siamo ancora qui e non esagero nel dire che ci amiamo come il primo giorno…ma… è dura, è un lavoro !

E’ stato già un lavoro arrivare a quasi 4 anni di “fidanzamento” prima di avere Daniele e adesso sarà sempre più dura.

Con i miei ex durava massimo 1 anno: Non era facile essere sempre “i fidanzati della Garavelli” e lo capisco…poverini !

Ma poi è arrivato LUI !

Ho capito che era quello giusto perchè aveva 8 anni meno di me, ma sapeva mettermi in riga ! Lo avevo capito dall’inizio che sarebbe stato impegnativo, ma dovevo fare in modo che questa volta funzionasse.

Per farcela ho messo a punto un piano perfetto: per i primi 2 anni siamo usciti 1 sera con i suoi amici, 1 sera da soli e 1 sera con i miei amici , 1 con i suoi amici , 1 soli e 1 con i miei etc ! Sempre così per 2 anni !

So che state pensando che sia pazza, ma ha funzionato: quando eravamo con i suoi io ero la Cella (la fidanzata del Cello…diminutivo di Marcello) e quando eravamo con i miei amici lui era il fidanzato della Garavelli quindi eravamo PARI !

La mia metodicità aveva funzionato una volta e quindi quando ho fatto il test e ho scoperto che ero rimasta incinta…ho deciso subito di rimettermi al lavoro per un nuovo piano diabolico !

Quando sono rimasta incinta…la prima cosa che ho detto al mio LUI è stata che ero rimasta incinta e la seconda… che tra di noi, anche dopo la nascita di nostro figlio, non sarebbe cambiato nulla…o quasi  !

Glielo ho promesso e se io prometto…io mantengo (come Ambra Angiolini in una sua famossissssssima canzone !)

E’ dura, è durissima…ma per ora ci sto riuscendo !

Ovviamente la parte organizzativa spetta a me, ma lo faccio volentieri !

Eccovi a seguire un paio di regole fondamentali da seguire per cercare di essere una buona mamma, ma soprattutto una buona compagna, non dimenticando mai che la coppia viene prima di tutto !

Se la coppia è serena e soddisfatta…è più facile che lo siano anche i figli :

 

uomo e pompiere

 1) uscire a cena da soli o con amici (ma SENZA BAMBINI !) almeno 1 volta ogni 2 settimane !

E magari dopo cena andare a ballare a una bella festa e quando si può…travestirsi !

Le feste mascherate spesso…ci aiutano a togliere la maschera 

 

 

All’inizio mi ero prefissa almeno 1 uscita a settimana da soli…ma con le babysitter così inaffidabili, così care e spesso introvabili…è durissimo !  

Diciamo che abbiamo trovato una soluzione alternativa: 1 sera usciamo assieme e 1 sera o esce lui o esco io così ci godiamo lo stesso la nostra libertà individuale !

intimità

Se resto a casa io…metto a letto Danny alle 20.30 e poi di solito mi guardo 4 o 5 puntate di Beautiful registrate o mi tuffo dentro facebook senza salvagente !!!

 

2) Ogni tanto…senza preavviso…fatevi trovare con reggicalze o biancheria sexy…si ricorderà che siete ancora una donna e non solo la mamma di suo figlio Evitate di farvi sempre trovare in tuta da ginnastica quando LUI torna dall’ufficio ! 

 

E soprattutto…spegnete la luce quando non siete ancora troppo stanchi…almeno 1 volta a settimana (se vi piace farlo con la luce accesa va bene lo stesso!)

 

motoleggera

3) lasciate il vostro compagno con vostro figlio/a almeno un paio di ore a settimana ! Se ci siete anche voi il bambino preferirà sempre stare con voi (la mamma è sempre la mamma!) e ai papà questa cosa fa altamente girare i maroni Andate a farvi la ceretta, andate in palestra…trovatevi un amante (scherzo amoreeeee !) fate quello che volete, ma levatevi dai maroni !

 

 4) Chiamate la tata o le nonne per essere certe che possano tenere il bimbo/la bimba (se sono 2 è già più difficile, ma ce la potete fare ! Se sono 3..in bocca al lupo !!!) per tutto il we e poi prenotate da qualche parte due notti per voi 2 da soli (prima assicuratevi anche che non cadano proprio in quel we quei 3 giorni brutti brutti per noi donne !!!) e partite da soli lasciando a casa figli e pensieri !

So che è un momento di crisi, ma noi ci siamo fatti almeno 4 we l’anno scorso e li ho comprati tutti su Groupon spendendo per un we (hotel e cena compresa per la prima sera) meno di 200 euro in due !

 

 

lisbona

 5) costringete LUI a trovarsi degli hobby o dello sport da fare perché gli uomini che passano la vita tra lavoro, casa e famiglia…sono sempre tristi e incazzati !

Lasciateli uscire con i loro amici !

Torneranno a casa di sicuro ubriachi, ma almeno saranno felici !

La casa dopo un pò diventa una prigione…per tutti !

6) Non obbligate vostro marito a venire a Eurodisney, Legoland, Gardaland etc !

Gli uomini in quei posti non si divertono e diventano insopportabili !

Lasciateli a casa a sfogarsi davanti ai loro pc e fate come me: io ci vado con le amiche !

Ogni anno organizzo we in giro con amiche a bambini: Parigi, Londra, Berlino…tante giostre e sano shopping senza maschi col muso al seguito !

 

 

foto

 

Fare la mamma è il mestiere più difficile del mondo.

 

Continuare ad essere anche una buona compagna è ancora più difficile, ma diciamo che nella vita forse…

ci sono mestieri ben più duri no ?!?!