Potevo forse non dire la mia sul tormentone della “sfida accettata“?!?
Direi proprio di no.
Potevo forse non dire la mia sul tormentone della “sfida accettata“?!?
Direi proprio di no.
Quanti di voi ieri sera hanno visto almeno 10 minuti di Grande Fratello Vip?!
Su, su, alzate le mani !!!
Un paio di giorni fa, sfogliando virtualmente il faccia da libro (facebook), ho trovato questa frase:
“Se riesci ad apprezzare la solitudine, non correrai mai il rischio di sentirti solo”
Sono parole che ti fanno riflettere…
E dopo poco ecco che trovo un’altra frase, importante:
“Non esiste nessuno più difficile di chi sa stare solo. Ha imparato a fare la cosa che fa più paura al mondo. Quindi non sarà mai disposto a barattare la sua solitudine con rapporti di circostanza, ne con persone che cercano compagnia solo perché hanno paura del vuoto”.
Ah, che grandi verità!
Spesso su facebook leggo un sacco di cavolate, e inutili polemiche, ma questa volta no.
Imparare a stare bene da soli è davvero una delle cose più importanti da fare, anche se spesso è difficile.
Ma è solo imparando a stare bene da soli che si finisce con l’imparare a stare bene con gli altri, per il piacere di starci, e non perché se ne ha bisogno.
E poi chi non ama la solitudine non sa cosa sia davvero la libertà…
Non so voi, ma io mi sento davvero libera solo quando sono da sola, magari durante una delle mie passeggiate in mezzo alla natura.
Sono figlia unica, e quindi da piccola mi sono spesso ritrovata a giocare da sola.
E’ giocando da soli, e iniziando a stimolare la fantasia, che si inizia a prendere confidenza con i pregi e difetti della solitudine.
Quando giochi da solo mai nessuno potrà strapparti dalle mani il tuo oggetto preferito, ma non ci sarà neanche nessuno ad aiutarti a metterlo a posto, quando si romperà.
Quando abiti da solo non ci sarà mai nessuno a dirti di abbassate la musica perché vuole dormire, ma non ci sarà neanche nessuno ad infilare nello stereo il suo cd, facendoti conoscere un cantante nuovo.
Quando sono venuta a vivere a Milano, per studiare all’università, io avrei voluto dividere casa con un’amica, ma mio padre non me lo ha permesso.
“Vai a vivere da sola, e imparerai prima che certe cose le puoi fare, e altre no, ma per rispettare te stessa e, non per rispettare gli altri”.
Aveva ragione il mio papà.
Forse era un po’ brusco nei modi, ma il mio papà aveva spesso ragione.
Ho vissuto da sola per circa 15 anni.
Ho avuto diverse relazioni, ma non ho mai permesso a nessuno di dividere con me la mia casa.
Non sono mai stata disponibile a barattare la mia preziosa solitudine con rapporti in cui non credevo, al 100%.
Il primo uomo con cui ho deciso di dividere lo stesso letto, non solo il fine settimana, è diventato mio marito, e il padre di mio figlio.
Ma ancora ora…
Ancora ora mi sento davvero libera solo quando lui magari è via per lavoro, o semplicemente perché ha una lezione di inglese, o di boxe.
Io mi sento libera solo quando posso essere me stessa, al 100%, e questo succede solo quando sono da sola.
Non devo fare felice nessuno, non devo piacere a nessuno, e, soprattutto, posso guardare tutte le cavolate che voglio, in tv.
Ahahahahahahah!
A patte gli scherzi, per me la solitudine è davvero importante, essenziale.
Io da sola sto proprio bene.
Non fraintendetemi: io amo mio figlio, e mio marito, e amo condividere una parte della mia vita con loro, ma una parte…
Imparare a stare bene da soli, nella vita, ti può solo essere di aiuto.
Se una sera mio marito esce, io non sto a casa a pensare dove sia, con chi sia, e cosa stia facendo.
Io sto a casa, nutro e metto a letto nostro figlio, e poi mi guardo un film di quelli smielosi, oppure mi faccio un bagno caldo e mi leggo un libro romantico, o un bel manuale di quelli che spiegano come tenere a bada mariti e figli, quando rompono.
Quando vivi da sola per tanti anni, e non permetti a nessun uomo di invadere i tuoi spazi con la copia delle tue chiavi di casa, impari anche ad arrangiarti, e a fare tutto, da sola.
Quando mi si bucò la prima gomma della mia prima macchina, ero da sola, e non passava nessuno.
Ero uscita da qualche discoteca, e me ne stavo tornando a casa sola soletta, in “tranquillitè”!
Ho preso il cric e la gomma di scorta, e mi sono arrangiata, da sola.
Per le mie amiche, e per i miei amici, sono sempre stata una donna forte!
E’ proprio quando gli altri iniziano a pensare che tu sia davvero una donna forte, che sei fregata!
Perché le donne forti non hanno bisogno di aiuto.
Le donne forti vengono guardate da lontano mentre si cambiano la gomma dell’auto da sole, e nessuno chiede loro se hanno bisogno di una mano, perché tanto le donne forti non hanno mai bisogno di aiuto.
Il vero problema è che quando passi una vita a fare tutto da sola, alla fine diventa davvero difficile chiedere aiuto.
A volte vorrei farlo, ma mi ritrovo a mordermi la lingua, e a fare da sola, come sempre.
Sarà una questione di abitudine, sarà perché quando impari a fare a modo tuo, ti convinci che se qualcuno ti aiutasse a modo suo, ti darebbe fastidio.
Sarà quel che sarà, ma una cosa l’ho capita: “Le donne forti sono quelle che hanno più bisogno di protezione. Perché sono stanche, di lottare da sole”.
Ecco! L’ho detto!
E adesso chi ha orecchi per intendere intenda!
Se avete un’amica che vi è sempre sembrata forte…
Se avete una sorella che vi è sempre sembrata forte…
Se avete una moglie che vi è sempre sembrata forte…
Se avete una madre, o una zia, o una figlia, o una nipote, che vi sono sempre sembrate forti…
Sappiate che sono proprio le donne forti che hanno bisogno di essere protette, aiutate e amate, anche più delle altre.
Il problema è che spesso non sanno chiedere…
Besos
Barbara
Anche a me piace facebook.
Anche io spesso sono su facebook.
Facebook può essere un aiuto in certi momenti di solitudine, e di insicurezza.
Facebook può essere di aiuto quando si ha bisogno di consigli ed informazioni.
Ma da lì a far diventare facebook il termometro della nostra vita, e delle nostre relazioni personali, questo nooooooooo daiii!
Sono stata una delle ultime a diventare attiva su facebook: c’ero già da un paio di anni, ma non ci andavo mai, poi un giorno mio figlio ha preso la varicella, poi l’influenza, e il danno è stato fatto.
Due settimane forzatamente chiusa in casa mi hanno fatto da trampolino per facebook, e mi ci sono tuffata di testa.
Ho anche rischiato di annegarci in facebook, ma per fortuna sono sopravvissuta.
Ci sono stati momenti in cui mi sono resa conto che facebook era diventata una presenza troppo forte nella mia quotidianità, e allora ho rallentato un pò…
Ora ci entro, pubblico qualche cosa, do un’occhiata veloce a cosa succede nel mondo, e poi torno alla mia vita.
Lo uso ancora, e mi diverte, ma facebook non è la mia vita.
Ma per qualcuno facebook è diventata una cosa seria, troppo seria!
Conosco gente che pensa che pubblicare certe immagini, o certi video, possa servire a cambiare il mondo, e invece non capiscono che parlare di violenza, e pubblicare violenza non porta mai a niente di buono.
Conosco gente che mi ha scritto in privato per chiedermi perché non clicco mai “mi piace” sotto quello che pubblicano.
Conosco gente che mi ha scritto chiedendomi come mai tra i miei amici ci fosse quella tale persona.
No, ma dico…state scherzando o fate sul serio?
Per me facebook è come una grande palco dove ogni tanto qualcuno sale e parla.
Tutti possono salire un attimo su quel palco, ma non è detto che sotto quel palco in quel momento ci sia qualcuno pronto ad ascoltare, e ad approvare.
Se ti va di dire la tua dilla, ma non ti aspettare nulla.
A volte la gente ha altro da fare, o di meglio da ascoltare.
Magari quello che dici piace a tutti, ma nel momento in cui sei salito sul palco, la gente era impegnata a fare altro, e non ti ha ascoltato.
Ovvio che anche a me fa piacere se la gente clicca “mi piace” sotto le mille cavolate che pubblico.
Io pubblico principalmente per fare sorridere, e per suggerire…
Per me un “mi piace” equivale ad un sorriso, e io ho sempre amato far sorridere la persone.
Io pubblico ciò che mi fa stare bene e che mi rende felice, per ricordare a tutti che la vita è bella, nonostante tutto.
Io pubblico per ricordare a tutti di guardare anche quello che va, e non so quello che non va.
Sarei un’ ippocrita dicendo che non sono contenta quando alla gente piace quello che pubblico, ma giuro, e ripeto “Giuro”, che non ci sono mai rimasta male se un amico o un’ amica non hanno dimostrato pubblicamente la loro approvazione.
Ma chi se ne importa di un “mi piace” in più, o di un “mi piace” in meno e soprattutto, di chi lo clicca.
Io lo so quello che pensano di me i miei veri amici, nel bene e nel male, e del resto poco mi importa.
Forse facebook dovrebbe cambiare in “contatti”, quelli che ora chiama “amici”, per ricordare a tutti che i veri amici sono altrove, e che è di loro che dovrebbero occuparsi di più…
Invece di dare così importanza al quel “mi piace” in più, prendete il vostro cellulare e fate una chiamata, in più!
Secondo facebook io, in questo momento, avrei 2540 “amici”.
Peccato che i miei veri “amici” si contino sulle dita di al massimo due mani.
Ma vale davvero così tanto un “mi piace”?
Chiediamoci il perché di questo grande bisogno di conferme, dall’esterno, e da chi, forse, non abbiamo neanche mai visto dal vivo.
Anche se “a me mi” non si dice…
A me “mi piace” quando suona il cellulare e vedo il nome di qualcuno che non sento da tanto.
A me “mi piace” quando mio marito torna a casa e apprezza quello che gli ho preparato per cena.
A me “mi piace” quando mio figlio mi guarda e mi sorride, senza motivo.
A me “mi piace” quando va bene un appuntamento di lavoro.
Diamo un giusto peso alle cose e alle persone.
Diamo un giusto peso alle vere emozioni e alle vere delusioni.
Non vi sto dicendo queste cose da mestrina, ma da alunna che ci è passata, e che pian piano ne sta uscendo.
Non me ne è mai importato nulla dei “mi piace” di facebook, ma l’approvazione delle persone a me care era diventata per me troppo importante.
Sin da piccoli iniziamo cercando l’approvazione della nostra mamma, e del nostro papà, arrivando poi a quella degli amici.
Ma ricordatevi una cosa: l’approvazione più importante è la vostra.
“Mi piaccio” conta molto di più di uno stupido “mi piace”.
“Mi piaccio” è l’unica cosa che conta davvero, il resto è superfluo, è un di più che fa bene, ma non basta.
Quello che gli altri pensano di te è di sicuro importante, e il fatto di piacere fa sicuramente bene, ma la vera felicità va cercata dentro di noi, e non intorno a noi.
E se non siete felici? Pensate a cosa vi manca per esserlo, e mettetevi al lavoro.
Non è piangendosi addosso, o contando sull’approvazione degli altri, che si ottiene qualcosa.
A volte, per capire, bisogna imparare a fermarsi un attimo.
Io l’ho appena fatto, e sto già molto meglio.
Besos
Barbara
Ormai l’ho capito: io non sono una da mezze misure!
Se voglio dimagrire preferisco il digiuno alla dieta, e se voglio disintossicarmi dalla rete, preferisco disconnettermi, del tutto.
Mi sono detta più volte che facebook mi stava prendendo troppo la mano e che sentivo il bisogno di darmi dei limiti, di frenare, ma continuavo a ripetermelo, senza riuscire ad attuarlo.
Facebook è come una droga, come l’alcol: fa sorridere, fa dimenticare, fa sentire leggeri e a volte ti fa anche sentire importante, per qualcuno.
Ma come tutte le droghe, se se ne abusa può anche fare male, molto male.
E io avevo capito che facebook stava iniziando a farmi male, e avevo capito che avrei dovuto darci un freno.
Durante il giorno sono spesso da sola, e lavoro da sola, da casa.
E quindi facebook mi faceva compagnia, ma per quella “finta” compagnia, stavo iniziando a distrarmi troppo, e a trascurare i veri affetti.
Ci ho provato a darmi dei limiti, ho anche letto un libro, ma non ci sono riuscita
Per me era diventato ormai automatico andare a curiosare, a leggere, a commentare…
Per me era diventato ormai necessario condividere con i mie amici di facebook le cose belle che vedevo, i posti interessanti e le forti emozioni.
Mi piace condividere, e mi piace condividere solo le cose belle.
Quando sono arrabbiata mi rintano nella mia caverna.
Non mi sono mai piaciuti i S.I.N.A.P. e di certo non voglio diventarlo io, e quindi quando non ho cose belle da condividere, preferisco stare zitta.
Ogni tanto mi arrabbio anche io, e lo dico, ma lo faccio quando si tratta di temi di attualità o di argomenti che possano essere di aiuto per fare riflettere, e ragionare.
Non mi piacciono le polemiche e gli sfoghi fini a sé stessi, inutili.
Su facebook ne leggo tanti, a volte troppi.
E quindi?!
E quindi ho deciso che se non ero riuscita a rallentare il mio rapporto con facebook, allora dovevo interromperlo e ieri l’ho fatto: sono uscita da facebook.
Non sarà per sempre, per carità, ma di sicuro per tutto il week-end.
Stamattina mio marito e mio figlio sono partiti per andare in campeggio con altri papà e altri bambini, e io sono rimasta a casa, con 48 ore libere tutte per me.
Se non fossi uscita da facebook sapevo già come sarebbe finita: mi sarei rintanata a casa e avrei passato almeno la metà del mio tempo libero a chattare con amici lontani e a leggere i racconti di gente che neanche ho mai visto.
Eh no, questo mio prezioso tempo libero lo voglio dedicare ad altro.
Questo mio tempo libero lo voglio dedicare agli amici vicini, alle passeggiate, ad un bagno rilassante, ad un massaggio, ad un buon libro e magari ad un bel film.
Queste 48 ore le voglio dedicare a me stessa.
Stamattina ho fatto due passi e poi sono andata con un’amica ad un mercatino dell’antiquariato dove ho trovato una bellissima bilancia, e un vassoio, per la casa in Puglia.
Poi siamo andata all’Ikea e ho comprato le polpette che piacciono tanto al mio cucciolo, e poi sono tornata a casa, in total relax.
Sono sconnessa da circa 24 ore e sto daddddio.
Facebook non mi manca per niente e se non mi servisse anche per lavoro, per gli eventi che organizzo e per pubblicare i nuovi post del mio blog, forse non ci tornerei neppure.
Ma facebook per me è anche lavoro e poi mi piace, non posso negarlo.
Ma ora che ho scoperto che, anche senza facebook, mi sento sicura, forse riuscirò davvero a tornare, ma con moderazione.
Sicura?
Sì, sì, avete letto bene!
Anche se potrebbe sembrare tutto il contrario, io sono una persona molto insicura e facebook, in questo, mi ha aiutata molto.
Facendo la casa in Puglia, per esempio, ho riscoperto la mia passione per l’arredamento e la ricerca di oggetti e mobili particolari, da recuperare e ristrutturare.
Sono sempre stata una pr e il mio lavoro è sempre stato quello di organizzare eventi, ma sentivo che volevo provare anche a fare altro, e che dovevo coltivare di più la mia vena artistica.
Leggere i commenti positivi degli amici di facebook mi ha fatto pensare pensare che forse potrei provare a trasformare in lavoro una mia grande passione.
Riuscire a trasformare una passione in un lavoro, credo che sia una delle cose più belle che ti possa succedere, e quindi ho deciso di provarci.
Ah dimenticavo: visto che ho deciso che questo sarà il mio “detox week-end”, ho deciso che oltre a facebook rinuncerò anche al cibo.
Da ieri sono di nuovo a digiuno e ci starò per almeno 4 giorni, evvvvvai!
Adesso vi lascio, e vado a leggermi un bel libro, al sole, in terrazza.
Passo e chiudo!
Besos
Barbara
La nuova generazione tecnologica ci fa comunicare in modi diversi e psicologicamente più superficiali, secondo tanti studi e dopo tante indagine siamo sicurissimi che questi mezzi di comunicazione virtuali sono una arma a doppio taglio. … Mezzi di comunicazione come FACEBOOK, TWITTER, TUMBLR ED ALTRI SOCIAL NETWORK che essendo alla portata di tutti vengono facilmente usati anche de persone non moralmente abbastanza equilibrate, ma questi sono discorsi che conosciamo e già sono stati affrontati d’altri più competenti di me in materia.
Oggi pero vorrei parlare a favore di questi simpatici compagni cottidi ani che insieme ai computer e telefonini android, i SOCIAL NETWORK, sono entrati discretamente nelle nostre nuove abitudini … Inizio parlando di me, sono arrivata dal Ecuador en Italia, 13 ore d’aereo di distanza, famiglia lontana che si fa ??? Cabine telefoniche con file infinite, cabine telefoniche in posti popolari e non igienici, schede rare da trovare, schede costose che finivano in fretta, ecc, tutto quanto risolto con FACEBOOK che da quando mi sono iscritta posso giorno per giorno sapere come sta la mia famiglia e questo non ha prezzo, per non parlare della gioia di ritrovare i tuoi amici d’infanzia di cui da anni non avevi notizie ed abitano in posti carini che ti viene voglia di conoscere, questo è FICCHISSIMO, per non discutere dell’incontro interessante con quella persona speciale di cui conoscevi solo il suo nome e niente altro e hai la possibilità di ricontattare, questo può essere dolce. …..
Sempre io, amante alla follia del cinema, tv, musica e gossip, non posso comprare tutti i giornali, stare tutte le ore davanti alla tv, pretendere di trovare in Italia i miei gusti artistici internazionali, meno male c’è TWITTER!!! che organizzando la mia lista d’interessi mi mantiene informata de tutte le news, di più ho la soddisfazione di sapere che cosa fa il mio attore preferito nei momenti in cui non recita, nei momenti della sua vita comune , cioè mi fa apprezzare di più il suo lavoro e mi fa andare volentieri al cinema ad osservare una persona che non sembra tanto diversa da me. Non potrei dimenticarmi di BARBARA ,una conoscenza speciale che ho fatto su Twitter, lei è una FORZA DELLA NATURA. Il nostro interesse per un personaggio pubblico, ci ha fatto avvicinare e da quel momento le sue avventure accompagnano le mie giornate, mi strappano mille sorrisi e tante della sue interviste mi fanno sognare; grazie a twitter ho una amichetta in più che forse non avrei mai conosciuto per le nostre vite frenetiche.
Vedete i SOCIAL NETWORK hanno aspetti positivi ,siamo noi che tante volte con il nostro uso malsano ed ossessivo li facciamo diventare pessimi. Pensateci ….. Spero di non avervi annoiato troppo perche LA TECNOLOGIA DEVI MIGLIORARE LA NOSTRA VITA E NON FARCI DIMENTICARE I NOSTRI IDEALI.
Besos y abrazos.
Aghy.