Edizione straordinariaaaaaa!!!

Attenzione, attenzioneeeeee!!!

Edizione straordinariaaaaaaaaa!!!

Ieri era venerdì, e mi sono svegliata alle 10 del mattino.

Non mi capitava da 10 anni 🙂

Questa settimana sono uscita tutte le sere.

Non mi capitava da 10 anni 🙂

Sogni e incubi di una classica tremendissima mamma italiana

Qual’è il sogno di ogni mamma?!

Che suo figlio sia felice

Qual’è l’incubo di ogni mamma?

Che i figli crescano, non ci bacino più, e che ci lascino presto 🙁

E quindi?

Ho fatto un sogno…

Una sera con lui, e una sera con lei

Non so voi, ma io in inverno entro in letargo, come gli orsi 🙂

Sarà che sono anche un po’ ingrassata, sarà che a me il miele è sempre piaciuto tanto, ma io nella versione di orso ci sto proprio bene 🙂

Caro amore mio,

 

Nel giorno della festa degli innamorati, ho deciso di scrivere una lettera all’uomo di cui, da poco più di 9 anni, sono follemente innamorata ❤️

Un’altalena di emozioni

 

E’ il primo lunedì mattina che non devo spremere le arance per la sua spremuta.

E’ il primo lunedì mattina che non devo accompagnarlo a scuola, o al campus.

E’ il primo lunedì mattina senza di lui.

E’ partito sabato, ma inizio a realizzarlo ora.

Sabato mattina abbiamo accompagnato Danny dalla nonna, ma non ho sentito l’emozione dei lunghi arrivederci.

Sabato sera avevamo un matrimonio in Francia, e quindi sembrava uno dei tanti fine settimana in cui ci approfittiamo delle nonne, gli molliamo il biondino, e scappiamo per vivere la coppia.

E invece? 

E invece ieri sera siamo tornati da nostro week-end, e lui non era qui ad aspettarci, come sempre.

Lui sabato sera ha preso un aereo con la nonna paterna, ha raggiunto la nonna materna che arrivava da Venezia e li aspettava già in aereoporto, e ora, con ben due nonne, si gode il mare.

E io? 

E io inizio a realizzare solo ora che lui non c’è, e che non lo vedrò per ben due settimane.

Sarei una super mega bugggggiarda se non ammettessi che, assieme al senso di vuoto, pervade in me anche una sorta di senso di leggerezza, ma vi assicuro che in questo momento non so se ridere o piangere.

Sono liberaaaaaaaa, ma senza di lui.

Non ho orari, ma neanche i suoi baci e i suoi abbracci.

Oggi dovevo fissare la visita di controllo in palestra e mi sono sentita dire: “Prima delle 16 perché poi devo recuperare mi figlio”

Ops! Mi è scappata!

Io oggi non devo recuperare nessuno, e domani neanche, e mercoledì neppure, e giovedì parto io.

Da giovedì metto la tenda in Puglia.

La tenda? Diciamo che la casa non è ancora pronta, ma che siamo in dirittura di arrivo, e quindi ho deciso di andare giù con la frusta, per velocizzare i lavori finali.

Dormirò da un’amica, in attesa di poter prendere finalmente possesso della casa.

E poi ci saranno scatoloni da disfare, mobili da posizionare e tanta polvere da pulire.

Sono felice, felicissima. So già che sarà una bella sfaticata, ma di quelle sfaticate belle da fare.

Sarò sola soletta, ma sono sicura che il tempo volerà, e che in un batter d’occhio, dal gate degli arrivi dell’aereoporto di Brindisi, vedrò uscire mio marito mano nella mano con nostro figlio.

Il mio uomo grande mi riporterà il mio uomo piccolo, e in quel momento il mio cuore premerà forte sotto il petto.

Adesso mi godo questi giorni di meritata libertà, senza orari e senza grosse responsabilità.

Dondolando sull’altalena dell’emozioni, tra il desiderio di chiamarlo ogni 5 minuti e la voglia di lasciarlo vivere la sua vacanza, viziato dalle sue nonne e lontano da quella rompiscatole precisina della sua mamma.

E poi volete mettere l’ebrezza di poter uscire a bere un aperitivo con mio marito senza premeditazione? Senza vincoli di babysitter in attesa, e orari da rispettare?

Ti amo piccole amore mio,

Divertiti, ma pensami, e torna prestooo!

Mamma

Il nostro fine settimana senza di lui, al matrimonio di Franco e Georgina

Il nostro fine settimana senza di lui, al matrimonio di Franco e Georgina

 

One day for two

 
LO SPACCA MARONI: “Mamma, ma perché quando siamo a Venezia dalla nonna esci tutte le sere?”
LA SANTA: “Non è vero che esco tutte le sere, e poi tu stai con la nonna mao con cui ti diverti sempre tanto quindi che problemi ci sono?”
LO SPACCA MARONI: “Il problema è che tu esci sempre da sola con i tuoi amici e a me non mi porti mai, uffa! (e via di broncio con labbro inferiore tremolante)
LA SANTA: “Amore prometto che appena c’è un aperitivo dove possono entrare anche i bambini, la mamma ti porta”.
LA SALVEZZA: DRIN (il mio cellulare fa DRIN, è un problema?!): Buongiorno, parlo con Barbara Garavelli Nani Mocenigo (vien dal mare!)? La chiamo da parte di Valeria Marini che ci terrebbe molto ad averla come sua ospite all’aperitivo Akay che si terrà stasera allo spazio “Time out” presso il tennis club del Lido di Venezia dalle ore 19
LA SANTA: “Posso portare mio figlio?”
LA SALVEZZA: “Ma certo, vi aspettiamo”.
Bingo!
LA SANTA: “Daniele ti ricordi quella bella signora tutta vestita d’oro che ieri pomeriggio faceva le foto in spiaggia e che ti ha chiesto di fare la foto con lei? (foto fatte dal suo fotografo e che prima o poi riuscirò ad avere, hihi)”
LO SPACCA MARONI: “Certo mamma, dici Valeria?” (e quando mai quello si dimentica del nome di una bella “biondina,” e poi a lui piacciono le bambine iù grandi, come al suo papi!)
LA SANTA: “Valeria ci ha invitati stasera ad un aperitivo”.
LO SPACCAMARONI: “Quindi posso venire con te? Davvero? Esco di sera con la mia mamma? Yahooooooo”
E quindi ieri siamo partiti da casa, diretti in spiaggia, con in borsa il cambio.
L’aperitivo era proprio dietro alla nostra capanna e quindi non potevamo che essere più comodi.
Ieri ho dedicato tutta la giornata al mio cuccioletto e me lo sono anche portato “in vita”: abbiamo aspettato il vaporetto quasi un’ora (è tutta l’estate che c’è in corso una sorta di sciopero selvaggio); abbiamo battuto il nostro record stagionale pescando e liberando ben 12 granchi; complice il bel venticello, abbiamo fatto volare i nostri aquiloni; abbiamo fatto lunghi bagni e verso le 18.30 ci siamo vestiti, in capanna, ci siamo fatti belli (per quel che si può fare senza corrente, senza phon e senza luci) e assieme a Marianna, una mia amica, siamo andati a salutare la simpatica “Valeria nazionale”.
Abbiamo smangiucchiato qualcosa lì, abbiamo conosciuto il marito di Valeria, e alla fine ho portato Danny in gelateria (non capita spesso che io gli faccia mangiare il gelato dopo cena, sono una mamma rompina e vagamente rigida!).
Visto che eravamo alla Mostra del Cinema, ho anche pensato bene (o male?) di farlo entrare sul tappeto rosso per mangiare il suo gelato in una cornice un pò diversa dal solito.
In quel momento il red carpet era vuoto perchè erano tutti in sala a vedere quella cavolata di “Under the skin” con Scarlett Johansson.
Abbiamo preso il vaporetto delle 21.05 per tornarcene a casa a Venezia e alle 21.45 Danny stava già russando, crollato, secco, con la bolla al naso.
Mi sa che l’ho strapazzato un po’ il mio cucciolo ieri, ops!
Così impara a dire che non lo porto mai con me.
Hai voluto la bicicletta? Pedalaaaaaaa
A parte le battute, è stata davvero una bella giornata e il mio Danny boy se l’è meritata.
Stamattina si è svegliato tutto allegro e non la finiva più di ringraziarmi.
In questo periodo è un pò in “tensione pre prima elementare” e quindi lo vedo che mi vuole ancora più presente del solito.
In certi momenti mi sento mancare l’aria, ma poi mi fermo un attimo, ci penso e non riesco a trovare un motivo per non accontentarlo.
PS: Chiedo perdono per la “ciabatta” nella foto, ma giuro che ho indossato tacco 12 dalle 19  alle 21 (per me un grande sforzo) poi prima di prendere il vaporetto ho ceduto e ho messo la ciabatta che avevo in borsa. La foto sul cuscinone la abbiamo fatta aspettando il vaporetto per tornarcene a casa, giuro, ops.
Barbara

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Liberi tutti

 
Mio cognato è appena andato via.
Carlo, il fratello più piccolo di mio marito, è venuto a prendere Danny, poi passerà a Monza a prendere sua mamma (nonna Mary) e li porterà tutti e due a Malpensa dove saliranno su sull’easyJet dell 16.30 diretto ad Olbia.
Le due nonne (mia mamma partirà sempre oggi, ma da Venezia) se ne vanno in Sardegna per 9 giorni e si portano con loro Danny Boy.
Stanno per fare “Mea libera tutti”.
E ora?!
Ora ci metterò tutto il giorno a farmi passare questo senso di vuoto.
valigiafotoE’ stata dura fare quella valigia ed è stata ancora più dura vedere la macchina sparire dietro la curva infondo alla nostra strada.
E’ inevitabile: quando vedi tuo figlio di 5 anni e mezzo che ti fa “ciao ciao” da dietro al vetro della macchina e dopo aver abbassato al volo il finestrino, ti urla ” ti voglio bene”… nella pancia si crea un vortice.
E dietro gli occhiali da sole scende una lacrima, forse anche due.
Ma è già successo quindi so che passa.
Per fortuna oggi ho una giornata di quelle piene quindi tra poco esco e avrò poco tempo per pensare, spero.
Anche se, pensandoci bene, non potrà sfuggirmi il fatto che mio marito ed io per 9 giorni torneremo ad essere liberi e spensierati (?), ma soprattutto senza problemi di baby sitter.
Vuol dire che potremmo decidere anche all’ultimo momento se uscire a bere una birra o a mangiare un gelato.
Quando diventi genitore e non hai la babysitter fissa, non puoi più uscire così, all’improvviso.
Devi sempre programmare tutto: che du maroni!
Avremo anche un week-end tutto per noi.
All’inizio abbiamo pensato di andarcene al mare da qualche parte, ma poi domenica scorsa, per tornare dal lago di Como, ci abbiamo messo 3 ore e allora abbiamo deciso che il nostro fine settimana senza figlio , ce lo passiamo a casa.
Ci faremo delle grandi dormite (notturne) e delle grandi penniche (pomeridiane).
Magari chiuderemo le tapparelle per guardarci un film mentre fuori splende il sole.
Faremo colazione a letto e quando avremo voglia di vedere la luce, saliremo in terrazza e ci faremo anche un “toccio” nella nostra piscinetta (Danny ci ha autorizzato ad usarla).
Gli ultimi saluti

Gli ultimi saluti

Mi sento quasi in colpa a pensare che non c’è poi da essere così tristi se tuo figlio se ne va al mare con le nonne lasciandoci liberi per ben 9 giorni.
Però so che mi mancherà, tanto.
Mi mancherà il suo “Buongiorno mamma” la mattina e i nostri “picci picci”  (coccole) la sera nel letto mentre gli leggo la favola.
Mi mancheranno i suoi capricci e i suoi giganti sorrisi per farsi perdonare.
Mi mancherà tutto di lui, ma vedrò di approfittarne per stare un pò di più con il mio principe azzurro, quello maggiorenne.
Barbara
 
PS: mentre stavo per pubblicare il post mi ha chiamato mia suocera: l’emozione mi ha fatto dimenticare di mettere la carta di identità di Danny nella sua valigia. Che stordita! Stanno tornando a prenderla.
Forse, senza volerlo, lo ho fatto apposta per avere un ultimo bacio…
Terrazzo pronto per week-end senza Danny

Terrazzo pronto per week-end senza Danny

 
 
 
 
 
 

Lettera aperta a mio figlio.

 
Danny boy sta ancora andando all’asilo, nel senso che sta frequentando il terzo e ultimo anno e nel senso che ci sta ancora andando perchè il suo asilo è ancora aperto.
In questi giorni però siamo a Venezia dalla nonna e quindi ce ne andiamo in spiaggia e stiamo insieme tutto il giorno.
A volte è proprio quando si sta insieme così tanto che si ha il tempo di fermarsi a pensare…
Lo guardo da lontano, lo osservo da vicino, e penso.
Lo ascolto mentre cerca di spiegarmi le sue teorie o di raccontarmi i suoi vissuti, e penso.
Cerco di infilargli il costume da bagno che l’anno scorso gli andava enorme, ma capisco che ormai gli va stretto, e penso.
noi0fotoPenso a come sta crescendo velocemente il mio Danny.
Lo so che non è “mio”, ma “nostro”, ma oggi sono io che ho voglia di scrivergli una lettera e quindi fino a che non la avrò firmata, sarà “mio”, poi tornerà subito”nostro”.
Caro Danny,
stai per finire il tuo terzo anno di asilo e da settembre andrai alle elementari. 
Non potrò più accompagnarti fino all’armadietto per aiutarti, ma ti dovrò salutare al portone.
Stai crescendo, come passa veloce il tempo…
Mi sembra ieri che ho visto apparire quella righina blu e ho capito che non sarei mai più stata sola e che si sarebbe presto avverato il più grande miracolo della natura, il mio più grande desiderio.
Potrei uccidere per difenderti, potrei morire di dolore se ti succedesse qualcosa.
Non si può capire la forza e l’intensità dell’amore che una madre può provare per il proprio figlio fino a che non lo si prova sulla pelle, come quei colpi di sole che ti fanno sentire prima un forte caldo e poi i brividi di freddo.
A volte ho quasi paura di farti male quando ti abbraccio, ho paura di consumarti quando ti bacio, ho paura che gli angeli ridano di me quando nel buio della notte mi osservano incuriositi mentre vengo in camera tua e ti guardo mentre dormi, per essere sicura che non ho sognato, che esiti davvero.
Che grande fortuna averti al mio fianco. che grande fortuna poter dividere con te le mie emozioni e il mio entusiasmo.
Ogni tanto vorrei arrabbiarmi di meno e dirti le cose con un altro tono, ma la mamma è una passionale, nel bene e nel male.
Mi capita di  piangere di gioia per una tua parola o per un tuo gesto d’affetto, ma anche di urlare per una cavolata.
Sono fatta così e a volte mi dispiace, ma lo sai che ti amo e che sono fiera di te.
Te lo dico tutti i giorni.
Spero di riuscire a stare al tuo fianco lasciandoti libero di volare dove vorrai.
Spero di riuscire a darti la sicurezza di sapere che se avrai bisogno io ci sarò, ma che se vorrai fare di testa tua, io ti sosterrò , sempre.
Spero che anche quando sarai più grande mi guarderai ancora con quegli occhi pieni di amore.
Spero che fino a che vivrai con noi, tu riapra sempre la porta di casa per urlarmi dietro che mi vuoi bene, mentre scendo le scale per uscire.
Spero che tu tu continui a chiamarmi “mammina” anche quando sarai grande e mi telefonerai da casa tua per salutarmi.
Spero che ancora per tanti anni tu abbia voglia sdraiarti sopra di me per fare il nostro “panino umano” abbracciandoci stretti stretti come facciamo tutte le mattine appena svegli, prima di uscire.
Spero che tu abbia la possibilità di viaggiare e di conoscere il mondo, ma che ogni tanto tu torni da me.
Vorrei averti al mio fianco per tutta la vita, vorrei sentire il profumo della tua pelle tutte le mattine e raccontarti la favola della buona notte tutte le sere, fino all’ultimo giorno della mia vita.
Vorrei…
Vorrei, ma non lo farò.
Prometto che cercherò di lasciarti libero di diventare presto un uomo, così poi so che potrò contare su di te, sulla tua forza, sul tuo amore e su quel senso di protezione che mi stai già dimostrando.
Prometto che appena capirò che sarai in grado di arrangiarti da solo, ti darò un calcio nel sedere e ti manderò fuori di casa, a vivere la tua vita.
Io ci sarò sempre, ma non sarò una di quelle madri che stira le camicie del figlio quarantenne.
Anche perchè non so stirare e ti farei fare delle pessime figuracce.
Spero di esserci ancora quando diventerò nonna, mi piacerebbe tanto essere chiamata “nonna”.
So che vi starete chiedendo perché io abbia deciso di scrivere questa lettera nel mio blog e non su un foglio di carta da chiudere magari in una busta sigillata con la ceralacca e da conservare poi in cassaforte per quando Danny sarà in grado di capire.
Beh, la mia risposta è “Bo?”.
Perché mi andava? Perchè non ho segreti? Perché mi piace condividere le mie emozioni e pulire la tastiera del mio mac con le mie lacrime di gioia e di passione che spesso mi scendono quando scrivo certe cose?
Può essere…
Barbara

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