Ok, ok, lo ammetto: non ho tutte le rotelle a posto!
E poi…sarà mica una novità no?!?!?
Se fossi tanto normale non sarei qui a “perdere” tempo per raccontare tutto quello che mi succede, senza che nessuno mi paghi per farlo, o no?!
Ok, ok, lo ammetto: non ho tutte le rotelle a posto!
E poi…sarà mica una novità no?!?!?
Se fossi tanto normale non sarei qui a “perdere” tempo per raccontare tutto quello che mi succede, senza che nessuno mi paghi per farlo, o no?!
State tranquilli: non sono messa ancora così male da decidere di andare a cercarmi un lampione, per tirare su qualche soldino in più 🙂
Voi avete letto il titolo, e avete pensato subito male, furbacchioni!
E’ ovvio che fino a che pubblico foto mentre sono al parchetto o in terrazza in ammollo nella nostra micro piscinetta (anche io ho diritto ad una pausa), la gente pensi “Bella vita fai tu!“, ma lo ho già spiegato una volta e non mi stancherò mai di ripeterlo: non lavorare in un ufficio vero e proprio non vuol dire non fare un tubo, anzi.
E’ solo una questione di organizzazione, e io sono la regina dell’organizzazione!
La scuola è finita venerdì e il campus inizia domani.
Non potevo non lavorare per tre giorni, e allora mi sono organizzata.
Ogni giorno ho invitato 1 o 2 amici di Danny in terrazza a giocare e a fare il bagno nella nostra micro piscinetta, e io mi sono organizzata il mio ufficio all’ombra del dondolo: il mio mac, il mio cellulare, f24 da pagare, liste di chiamate da fare e di mail da scrivere.
Potevo forse mettere in standby per 3 giorni il cantiere in Puglia e il mio lavoro di pr?!
Non credo proprio!
Un po’ di organizzazione, un filo di protezione sulle gambe, e il gioco è fatto.
Ok, ok, non è facilissimo lavorare con bambini che urlano e giocano, ma a me non sono mai piaciute le cose facili, sennò non avrei sposato mio marito (battutone!!!)
Due giorni fa abbiamo anche rischiato la tragedia: lunedì mattina abbiamo inaugurato il terrazzo, e per farlo abbiamo prima dovuto pulirlo, per bene.
Per pulire il terrazzo ci ho messo circa 3 ore, e mi sono fatta aiutare da Danny e dal suo amico Leon.
So a cosa state pensando, ma non fatelo!
Non chiamate il telefono azzurro perché sono stati loro a volerlo fare, e si sono divertiti un sacco.
Peccato che ad un certo punto mi abbia chiamato al vicina di casa dicendo che la grondaia del palazzo stava sgocciolando di brutto sul marciapiede di sotto.
A quel punto ho reputato utile salire su una sedia ed affacciarmi dalla finestra della cucina per dare un’occhiata alla grondaia, dall’alto.
Perdindirindina: la grondaia si era intasata e riempita fino all’orlo, e se non me ne fossi accorta forse sarebbe finita male, in strada…
Ho preso un palo di quelli che si usano per levare le ragnatele, in alto, e ci ho attaccato una cosa appuntita in punta. Affacciandomi dalla finestra (mentre i bambini ignari guardavano i cartoni), sono riuscita a sturare i due buchi, e a far defluire i quintali di acqua che stavano davvero mettendo in pericolo la stabilità della grondaia.
In terrazza ho i tappi blocca foglie, ma evidentemente, negli anni, un po’ di terra e un po’ di sporcizia varia portata dalle piogge etc, hanno fatto la loro.
Mi sono davvero spaventata, ma per fortuna tutto si è risolto per il meglio.
E poi un po’ di adrenalina fa sentire vivi no?!
Vabbè, ora che è passata posso anche permettermi di scherzarci sopra dai!
Adesso vi lascio che vado a preparare gli hamburger per i ragazzi, e poi porto la mia macchinina nuova dal gommista, per il cambio gomme.
Le mamme blogger e pr fanno anche questo, e sul mio dondolo scriverò: “Torno subito“
Besos
Barbara
Sono una persona sempre allegra, sempre e comunque, ma oggi mi viene un pò più difficile del solito.
Oggi, 1 maggio, sarebbe la festa dei lavoratori, un giorno in cui si dovrebbero festeggiare i traguardi raggiunti dai lavoratori sia nel campo del sociale che in quello economico.
Peccato che in questo momento storico del nostro paese, e non solo, di gente a casa senza lavoro ce sia tanta, troppa e tutti ne stiamo vedendo le conseguenze.
La foto degli undici lavoratori seduti sulla trave per riposarsi e mangiare, fu “interpretata” e scattata le 1932 senza tanto pensare alla sicurezza. Oggi quella foto è diventata l’icona di chi la vita la ha persa, lavorando.
Oggi il mio pensiero va a chi non ce l’ha fatta ed è arrivato addirittura a togliersi la vita perché un lavoro non ce l’ha più.
Oggi il mio pensiero va soprattutto a chi è rimasto…
Oggi il mio pensiero va alla figlia del carabiniere che 3 mesi fa ha perso la madre e che ora rischia di dover dire a suo padre che forse non potrà più camminare.
Oggi il mio pensiero va a chi ha avuto il coraggio di chiamare “poverino” uno che per la disperazione di aver perso il lavoro e la moglie e per il dolore di non vedere il figlio da 10 mesi, ha deciso di impugnare una pistola per sparare contro chissà quale politico e ha finito col colpire due carabinieri.
Chi sfoga sugli altri la propria disperazione non è un “poverino”, ma un delinquente.
E’ pieno di gente che è rimasta a casa senza lavoro, uomini che con orgoglio e dignità stanno cercando di ricostruire una vita per sé e per la propria famiglia, uomini che non vanno in giro a sparare per farsi giustizia, distruggendo la vita degli altri.
L’uomo che ha sparato era disperato perchè la moglie che lo ha lasciato non gli faceva vedere il figlio da mesi? E adesso? Spera forse di vederlo più spesso? Suo figlio pagherà amaramente le conseguenze del suo assurdo gesto.
Oggi il mio pensiero va a loro, a chi sta lottando per risalire, per farcela.
Oggi il mio pensiero va a mio figlio, con la speranza che possa vivere in un mondo migliore perchè quello che sto vedendo ora non mi piace.
Oggi il mio pensiero va a me e alla mia famiglia perché vedere quello che mi succede attorno mi fa ricordare che sono una donna fortunata, molto fortunata.
Oggi non c’è molto da festeggiare, ma visto che ho tutti e due i miei uomini a casa e che fuori finalmente c’è il sole, ora li “accalappio” e magari ce ne andiamo al parchetto giocare con il nostro frisbee nuovo.
Barbara