La mia vita attaccata a un post-it

Ebbene sì, la mia vita, ormai da anni, è attaccata a un post-it.

Non so come facciano le altre mamme/casalinghe/lavoratrici etc etc, ma io senza i miei post-it sarei una donna finita, caput!

La mia agenda è tempestata di post-it, la mia casa è tempestata di post-it, la mia vita è tempestata di post-it!

Un mini post-it con nome, indirizzo e orari pediatra; un mini post-it con quelli del medico della mutua; uno con le fermate che fa il tram 16 e uno con quelle della 90 e della 91 (i mezzi che passano vicino casa nostra); un post-it con i dati di mio marito (estremi documenti e taglie varie) e idem per mia mamma.

Spesso faccio commissioni per mia mamma e mio marito e se tutte le volte dovessi anche perdere tempo a chiamarli per chiedere questo o quello…sarei fritta.

Nell’agenda, in prima pagina, ho due maxi post: uno con le commissioni che devo fare in giro (cose da comprare o da ritirare, andare a pagare il corso di judo, di nuoto etc etc) e uno con le cose che devo fare da casa (telefonare a pinco, scrivere mail a pallino, pagare quel bollettino, ricordare al marito di ricordarsi qualcosa, pagare l’assicurazione etc etc).

Tutte le sere, prima di spegnere la luce, prendo la mia agenda, leggo i 2 post-it grandi e decido quali di quelle voci farò domani e quindi le trasferisco nel post piccolo e le metto in ordine di percorso unendole con gli impegni del giorno dopo e i loro orari!  

Vi sta venendo mal di testa a leggermi? Ma no daiii, vi assicuro che è più difficile da spiegare che da fare. E’ solo una questione di abitudine.

Vi assicuro che in questo modo non perdo un colpo, sono super efficiente e risparmio un sacco di tempo.

Lo so che potrei scrivere tutto direttamente sull’agenda e non sui post-it, ma almeno quando una volta all’anno cambio agenda…stacco e riattacco tutto, oppure se esco con la borsa piccola e non porto agenda, stacco il post-it che mi interessa e me lo attacco nel portafoglio.

Parecchio meno impegnativo che ricopiare tutto no?!

Poi c’è il maxi post-it in cucina con la lista della spesa che stacco dalla lavagna e attacco sull’agenda quando vado in avanscoperta al supermercato. A volte esco di corsa e lo dimentico. Torno a casa dopo aver comprato il doppio di quello che mi serviva e ovviamente dimentico…il latte!

imageE poi c’è lui…il più importante di tutti: Il post-it da scooter con tutte le commissioni e gli impegni della giornata, in ordine di percorso e di orario.

Esempio: Lavanderia, spesa, tisana calmante, tisana drenante, tisana digestiva, fiori di bach (con una vita così frentetica servono sempre certi aiutini!), ore 16 judo, regalino per compagno danny, fare benzina, prelevare soldi etc etc

Le cose o si fanno bene o non si fanno!

Ho solo apportato una piccola modifica: tempo fa il post-it in questione lo scrivevo e lo attaccavo direttamente sul cruscotto del mio scooter per poi partire in missione, ma un giorno… è volato via: UN DRAMMA !

Ho fatto su è giù per Via Washington per mezz’ora, ma non sono più riuscita a trovarlo. Ovviamente il trauma mi ha fatto cancellare dalla memoria tutti i punti elencati nel foglietto, ma proprio tutti. Una vera tragedia!

Da quella volta lì il post-it originale lo tengo in agenda e sul cruscotto metto la copia!

Sul mio post-it di oggi c’è scritto:

FARE LA SPESA (fatta)

PUBBLICARE INVITO PER BOBINO PER SETTIMANA PROSSIMA (fatto)

SCRIVERE PEZZO PER IL BLOG (lo sto facendo)

METTERE ORDINE IN CASA (aiuto, mi tocca)

CONTINUARE CON IL CAMBIO DEGLI ARMADI (ma domani ricomincia a piovere, uffa! E se lo facessi settimana prossima!?)

PORTARE SU DAL GARAGE I LETTINI DA SOLE PER IL TERRAZZO (questa mi piace parecchio. Lo faccio dopo che ho rimesso un pò in ordine casa e mi sa che li provo pure!)

DALLE ORE 16 CON DANNY COMPLEANNO GRETA AL PARCO SEMPIONE

Bene, direi che se inizio ora forse riesco anche a guardare Beautifull in diretta e a mangiare seduta.

WOW, vadooo!

NB: Ma ora che faccio la blogger…non è che qualcuno di voi conosce quelli che producono i post-it e può chiedere loro se vogliono sponsorizzare una pazza ?! DAIIIIIIIII SUUUU

 

Grazie a Santa Sasha e Santa Lisa…ecco una domenica da segnare sulla smemoranda !

Santa Sasha e Santa Lisa, grazie!

Sasha e Lisa sono le mamme dei due festeggiati di oggi.

Eh sì, oggi abbiamo fatto la doppia: dalle 11 alle 14 in un bellissimo giardino per festeggiare i 3 anni del piccolo grande Jordan e dalle 16 alle 19 in un altro splendido giardino a festeggiare i 5 anni di Angelica.

Alla prima festa siamo andati Danny boy ed io con Ludovico, un suo compagno di classe, e la sua simpaticissima mamma Sabrina.

Al papà abbiamo dato la mattinata libera così è andato a correre, ha messo a posto la moto del suo cucciolo e si è goduto un pò di meritato relax.

Tra a prima e la seconda festa, siamo anche riusciti a trovare il tempo per fare un veloce salto in zona Tortona: avevamo un’importante missione da compiere…OPS

uncinofotoAlla seconda festa ci siamo andati tutti e 3 assieme e abbiamo fatto di molto bene.

Danny è subito stato “risucchiato” dai gonfiabili e da Capitan Uncino e il resto della banda, così il mio maritino ed io ci siamo goduti del sano tempo libero con tutti gli altri genitori.

Grazie Sasha e grazie Lisa.

E’ stata una bellissima domenica e Danny boy sta già russando con il sorriso sulle labbra.

Un unico appunto: la prossima volta PLEASE, fate una stanza con le stesse cose buone che avete offerto oggi, ma VIETATE l’ingresso agli adultiiiiiiiii.

Non accetto inviti a pranzo, a cena e per apritivi, per almeno due settimane!

Sono OFF! Ci siamo capiti?

Ora vado a ricucire il bottone del jeans che mi è saltato via!

Addio

Missione compiuta: eccovi la mia nuova amica!

Missione compiuta: eccovi la mia nuova amica!

Quando mia mamma scoprì che…

Avevo 13 anni e la sera prima ero uscita con uno di 21.

Ebbene sì, ho sposato un uomo che ha 8 anni meno di me, ma quando ero giovane mi piacevano quelli più vecchi.

A 13 anni ero già alta 1.78 e sembravo parecchio più grande della mia età, ma per quanto riguarda il resto…non dico che ero bacchettona, ma ci andavo con calma. La mia prima volta fu quando ne avevo quasi 19.

Ma torniamo al 1983.

La mattina dopo l’appuntamento con “quello grande”, andai in spiaggia al Lido di Venezia con mia mamma.

Stavo uscendo dalla capanna con indosso il pezzo sotto del costume e in mano il reggiseno che stavo per infilarmi, quando mia madre a bruciapelo mi chiese “Come è andata con quello grande ieri sera?”.

Ovviamente diventai rossa e alla sua seconda domanda “Ma vi siete baciati mozzicandovi la lingua” cedetti e risposi di sì.

Ma alla terza domanda rimasi pietrificata: “ti ha toccato il seno?”

Come faceva a sapere tutto? Ci aveva seguiti? Ma sopratutto…che domande sono da fare così senza prima mandare almeno un preavviso in carta bollata?!

Era tutto vero: quella sera, per la prima volta nella mia vita, un ragazzo era riuscito a toccarmi il seno (e per riuscirci non aveva neanche dovuto immobilizzarmi! Hihi).

Guardai mia madre e, forse poco convinta, risposi con un debole “Ma nooo, cosa dici?!”.

A quel punto lei mi guardò il seno ancora scoperto e mi disse “Non dire bugie, si vede!”

Istintivamente prima controllai il mio seno e poi lo coprì velocemente. Ovviamente con quel gesto ammisi tutto.

E mia madre cosa fece? Scoppiò a ridere!

Bene, da quel giorni capì che a mia madre avrei sempre potuto raccontare tutto senza mai aver paura di essere giudicata o criticata come spesso i genitori si sentono in dovere di fare solo per il ruolo che ricoprono.

Forse si dimenticano che anche loro sono stati giovani e che anche loro hanno vissuto le stesse esperienze.

Mamma ed io al mio 18esimo

Mamma ed io al mio 18esimo

Mi ricordo la processione di certe mie amiche che non avevano con le loro madri la stessa confidenza che io ho sempre avuto con la mia.

Venivano a casa e a volte, senza neanche passare prima a salutare me, andavano dirette in camera di mia mamma a chiedere i consigli più disparati.

Mia mamma non mi ha mai proibito nulla, ma mi ha sempre spiegato tutto quello che poteva e che riusciva a spiegarmi. 

Spero di potere essere per mio figlio quello che lei è stata per me: un’amica, una mamma, la persona con cui sfogarsi e confidarsi senza mai aver paura di farlo. 

Farò come ha fatto lei e per esempio dirò a Danny boy che se vuole fumare o se vuole bere un bicchiere di vino…lo può fare anche a casa, davanti a noi.

Non ho mai creduto nei risultati del proibizionismo anzi…

Se penserò che qualcosa gli possa fare male, gli spiegherò i motivi e sarà lui a far lavorare i suoi neuroncini e a decidere, come abbiamo fatto tutti.

Mamma ed io a Roma

Mamma ed io a Roma

Solo ora che sono diventata mamma anche io, ho capito quanto possa essere stato difficile per mia mamma dire e fare certe cose sperando di ottenere il giusto risultato.

E’ stata dura, ma ci è riuscita.

Non finirò mai di ringraziarla perchè, avrò anche tanti difetti, ma se sono una persona per bene e se non ho mai avuto grandi grilli per la testa…questo lo devo a lei.

 

Grazie mamma

 

NB: in questi giorni mia mamma è qui a Milano da noi così mio marito ed io siamo liberi di goderci qualche serata libera, cosa molto utile e piacevole durante il salone del mobile. Poco fa le ho detto che stavo per scrivere un nuovo pezzo e  so già che lei, che ovviamente è una fan del mio blog, non vede l’ora di leggerlo…. Spero ti sia piaciuto mami!

 

Mamma ed io in spiaggia all'Excelsior al Lido di Venezia

Mamma ed io in spiaggia all’Excelsior al Lido di Venezia

 

Mamma in Piazza San Marco a Venezia. In braccio a lei... la futura blogger.

Mamma in Piazza San Marco a Venezia. In braccio a lei… la futura blogger.

Mamma ed io a pranzo al Caminetto a Cortina

Mamma ed io a pranzo al Caminetto a Cortina

Una domenica senza auto: finalmente in giro in bici per la città !

Eh sì, ieri finalmente abbiamo tirato fuori le bici dal garage e ci siamo fatti un bel giro per la città.

Siamo partiti da casa dietro Viale Umbria e siamo andati fino al Duomo passando prima per la Rotonda della Besana (dove prima o poi andrò a vedermi la mostra di Karl Lagerfeld) e poi per San Babila e Corso Vittorio Emanuele.

 

maratonafotoA San Babila ci siamo fermati a guardare il passaggio degli eroi della Maratona.

Che vi devo dire, per me sono eroi!

40 km non sono mica una passeggiata e poi ho notato che la maggior parte dei partecipanti non era neanche “di primo pelo”, anzi.

Chapeaux!

Io ho due protrusioni quindi non posso correre sennò la avrei fatta e sarei anche arrivata tra i primi di sicuro.

Ok, ok, lo so che state ridendo.

Bene, sono contenta. Ho raggiunto il mio obiettivo: iniettarvi un pò di allegria in un lunedì mattina freddo e piovoso che non fa per niente ridere.

bicidannyemammafotoTutte le previsioni dicevano che avrebbe piovuto anche ieri, ma per fortuna non ci hanno azzeccato!

Temevamo un pò per il ginocchio di Danny boy visto che è reduce da uno stiramento ai legamenti ottenuto con una semplice caduta sugli sci e invece…

e invece il nostro cucciolo ha pedalato senza problemi e si è pure divertito parecchio.

 

 

 

calciofotoIn Corso Vittorio Emanuele ci sono spesso personaggi strani che intrattengono i passanti con divertenti sketch.

Ieri abbiamo trovato un gruppetto di giovani che facevano dei numeri pazzeschi con la palla. Davvero bravi!

Era arrivata l’ora di pranzo e le panze iniziavano a borbottare.

 

C’era il sole quindi mio marito ha avuto la bellissima idea di salire al settimo piano della Rinascente per magari mangiare una cosa al volo in terrazza con vista su guglie e Madonnina.

Il giorno prima i due “masculi della famigghia” erano andati a fare un giro in cima al Duomo e da lì si vedeva la splendida terrazza della Rinascente. Gli era rimasta la voglia di andarci.

Peccato che quei dementi di madre e figlio, mentre ci dirigevamo verso una splendida terrazza scaldata da un tiepido sole…hanno adocchiato il tapis roulant di My Sushi e non hanno capito più nulla.

 

sushifotoUna disconnesione totale dei neuroni e un desiderio di sushi si sono impossessati di noi e il marito non ha neanche provato a fiatare.

Eravamo ormai impossessati dal demonio giapponese e lo sguardo di Danny boy diceva tutto.

Risultato? 

Abbiamo speso 78 euro per mangiare 13 piattini presi al volo dal tappeto rullante. Per ogni piattino c’erano 2 pezzi quindi fare il calcolo è stato abbastanza facile: 3 euro a pezzo!

 

 

terrazzarinascentefoto

Ormai era ufficiale: avevamo subito un furto legalizzato.

Quasi come la povera Carole che ho incontrato dopo in terrazza e che aveva speso 14 euro per un toast, ma loro almeno sono stati al sole! Argh

Il problema è che da quando ho imparato a fare il sushi a casa, so bene quanto costa.

Con 78 euro avrei fatto una cena per 8 e non ci saremo alzati da tavola ancora affamati, come è successo ieri.

Se vi siete persi il mio articolo su come fare il sushi a casa, eccolo http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=136

Ma la vita è bella no?! Veroooooo!?

arrivomaratonaotoE quindi siamo ripartiti con le nostre bici e un sorriso stampato in volto senza neanche avere il classico abiocco del dopo pranzo (Ovvio, non avevamo mangiato un tubo!).

Abbiamo proseguito il nostro giro verso il Castello Sforzesco per vedere l’arrivo degli eroi della maratona.

Dal Castello a Cadorna e poi giù per Via de Amicis e il resto della “circumvalla” in direzione Corso di Porta Romana, ancora qualche pedalata ed eravamo a casa.

Ci siamo lanciati in 3 sul divano e ci siamo inebetiti un po’ davanti alla tv.

 

ritornoacasafotoSo che il blocco del traffico fatto una volta ogni tanto serve a ben poco per quanto riguarda l’aria.

So che il blocco del traffico reca molti danni a chi ha negozi, ristoranti e attività varie (anche se ieri parlavo con dei ristoratori che mi hanno detto che quando c’è il blocco lavorano meno a pranzo, ma di più a cena).

So che tutti gli uomini per cui la loro auto altro non è che il prolungamento del pene…soffrono di brutto a non poter guidare per quasi 8 ore, ma io quando c’è il blocco sono felice.

Non è colpa mia se in questa città non sanno cosa siano le piste ciclabili e quindi se per fare un bel giro in città con mio figlio senza rischiare troppo, devo aspettare il blocco! Oh no?!

Ma del mio rapporto con gli automobilisti (marito compreso) ve ne parlerò un’altra volta. Preparatevi perché ci sarà da litigare!!! Hihi

Tacchi temperati in cioccolato, avvistati in Rinascente. Super!

Tacchi temperati in cioccolato, avvistati in Rinascente. Super!

Il mio piccolo grande amore Danny boy con cappellino "temperato"!

Il mio piccolo grande amore Danny boy con cappellino “temperate i tacchi”. So che col sole non si vede il logo, ma fidatevi!

caramellefoto

Caramelle belle e buone, ma care come il fuoco. Infatti sono rimaste sugli scaffali della Rinascente!

Ama il tacco 12, ma appena può gira a piedi scalzi: intervista a Justine Mattera.

Nasce a New York il 7 maggio 1971 da famiglia di lontane origini italiane.

Dopo la laurea in lingua e letteratura italiana alla Stanford University, nel 1994 arriva a Firenze per completare gli studi.

Per mantenersi inizia a lavorare come modella e cubista, ed è in una discoteca toscana che viene notata dal produttore e DJ Joe T.Vannelli con cui collaborerà per alcune produzioni. 

Si trasferisce poi a Milano dove conoscerà e sposerà il conduttore e autore Paolo Limiti che, dopo avere notato la sua straordinaria somiglianza con Marilyn Monroe, la vuole con lui come showgirl.

Tv, teatro, cinema… Justine non si ferma più e nel 2012 vince il Premio America della Fondazione Italia USA.

imageSe la volete vedere dal vivo, ora la trovate “aggiro” nei teatri della Lombardia dove è la protagonista di “Sugar”, la storia di “A qualcuno piace caldo”.

Ovviamente interpreta Marylin.

Justine ed io per 9 mesi abbiamo avuto la stessa pancia, infatti i nostri due maschi sono coetanei.

B: Come è cambiata la tua vita da quando sei diventata mamma?

J: Ti cambiano tutte le priorità. Accetto lavori solo che siano importanti perché non voglio lasciare i miei 2 bambini con qualcun altro. Non ho mai avuto qualcuno che si svegliasse al posto mio di notte e non lo voglio. Sono gelosa della notte e di loro che cercano me.

B: Come gestisci lavoro e famiglia?

J: La mia filippina ora e’ nelle Filippine, ma spero che torni. Per ora ho una ragazza sud americana che vive vicino a casa nostra e fa i pomeriggi. La sera se sono in turnè o ho qualche impegno di promozione cerco sempre di tornare anche se è tardi perché ci tengo a portarli a scuola. Se non posso farlo io lo fa Fabrizio, mio marito.

B: È un bravo papà ?

J: E’ molto bravo a cucinare per loro e a portarli in giro in bici perché sono cose che lui ama fare, ma se si tratta di cose più organizzative, banali e noiose tipo mettere un pigiama, lavare i denti o dare un antibiotico… È meglio che ci sia io. Anche se andare a letto vestiti come a scuola o senza lavare i denti non è poi così grave no?!

B: Vuoi dirmi che non è capace di mettere loro un pigiama e di lavargli i denti?

J: No, e’ capace! Il problema e’ che spesso è stanco e si addormenta prima di loro quindi quando si sveglia li porta nel letto così come sono per non svegliarli.

B: Dimmi la scena piu buffa che hai trovato in casa, di notte, al ritorno da un tuo spettacolo?

J: 2 anni fa arrivo a casa a mezzanotte e sento uno strano silenzio. Entro in camera nostra e trovo Fabrizio sotto le coperte in pigiama che dorme.

Vado nella stanza dei bimbi e vedo Vivienne (ai tempi aveva 1 anno e mezzo) che dormiva per terra sul tappeto vicino alle bambole.

Vincent, il maschietto che normalmente dorme sopra il letto a castello, non c’era! Cerco dappertutto, ma nulla e allora tutta allarmata sveglio Fabrizio “dove è Vincent?” e lui mi risponde “non lo so, mi sono addormentato”. 

A quel punto mi rimetto a cercarlo e… lo trovo dietro al divano per terra che dormiva. Vado in cucina a farmi un bicchierino per riprendermi dallo spavento e trovo il delirio! Mio marito se la cava benissimo per quanto riguarda il cucinare, ma sul mettere a posto sta ancora in alto mare.

B: Parliamo di coppia: dimmi che anche il vostro rapporto di coppia e’ cambiato da quando sono arrivati i bimbi, ti prego non mi fare sentire diversa!

imageJ: Prima dell’arrivo dei nostri figli ovviamente avevamo più tempo da soli ed eravamo meno stanchi. Ma credo molto nell’intimità della coppia e non ci starei più se non fossi più sessualmente astratta da lui.

Facciamo l’amore meno di prima, ma continuiamo a farlo.

 

Ieri sera per esempio dopo lo spettacolo, i miei compagni di scena mi hanno chiesto di uscire a cena con loro, ma io ho risposto che andavo a casa a fare all’amore con mio marito.

B: Non lo hai trovato addormentato???

J: Eh no! Ci eravamo dati appuntamento e mi ha aspettata sveglio. Mi aveva promesso anche che mi avrebbe cucinato qualcosa, ma se lo ho e’ dimenticato quindi prima della seduta notturna mi sono cucinata un hamburger di tacchino.

B: Se una donna non nasce sensuale come te (parlo di una a caso!Ops), ha qualche possibilità di diventarlo? Dimmi di sì daiii.

J: La sensualità la hai dentro, ma va coltivata e comunque si può sempre imparare qualcosa.

imageB: Ma e’ vero che sei andata a fare un corso di sesso orale ?

J: Si è verissimo.

In Italia se una donna parla di sesso e’ una poco di buono, ma se un uomo dice che è stato con 50 donne e’ un Figo.

Sono andata a fare quel corso non perchè non sapessi, ma per una mia curiosità.

Nella vita si può sempre migliorare.

 

B: Cosa sarebbe questa tecnica di Shirley Temple di cui hai parlato? Io da piccola la guardavo sempre, ma non mi ricordo si parlasse di sesso orale nei suoi film! Ops

J: Se la guardavi sempre ti ricordi i suoi riccioli biondi vero?!

B: Certo che me li ricordo, ero davvero una sua grande fan, non sto scherzando! Ma cosa c’entrano i riccioli biondi di quella biondina innocente con il sesso orale?

J: C’entrano perché, se vuoi far felice tuo marito, con la lingua devi riprodurre il movimento dei ricci di Shirley intorno al suo pene.

B: Oh perbacco! Non ci credo, è questo il trucco? Basta trasformarsi in parrucchiera? Wow, ci proverò!

(NB della blogger: non cercate di usare il ferro per fargli i ricci…gli fareste molto male!)

B: Andiamo avanti che ho capito che ho ancora tanto da imparare. Come si deve vestire una donna per essere sexy?

imageJ: Ognuno ha il suo gusto, quanto ti sentì sicura di te sei sexy qualsiasi cosa indossi

(NB della blogger: intatti se mi mettessi io il pantalone che indossa lei nella foto accanto, sembrerei la Pina di Fantozzi e invece lei…)

B: Se devi eccitare il tuo compagno per evitare che si addormenti prima cosa fai, come ti vesti?

J: A lui piace la donna con il fisico atletico e tutto il nuoto che ho fatto nella mia vita e la mia predisposizione naturale diciamo che mi hanno dato un buon aiuto.

Justine con suo marito Fabrizio e i loro due bambini  Vivienne Rose e Vincent

Justine con suo marito Fabrizio e i loro due bambini Vivienne Rose e Vincent

Fabrizio ama l’abbigliamento classico con qualche dettaglio surprise. Quando ci siamo conosciuti, lui era più bacchettone e io più “freak”. Ero capace di vestirmi in lycra, tutta maculata e con super tacco, oppure in pelle rossa o pitonata.

Un volta Lenny Kravitz mi notò e mi chiese di accompagnarlo a fare shopping in Via Montenapoleone, ma ero fidanzata e fedele quindi ho detto no. Che cretina sono stata!

Ora i nostri gusti si sono avviciniati: lui si e’ modernizzato un po’ e io mi sono un po’ imborghesita. Diciamo che se mi metto un tubino con sotto un completino sexy della perla lo faccio felice.

 

sexyfotoB: Tipo quelli che indossi in certi scatti un po’ tanto sexy che ho visto in Twitter?

J: Esatto, proprio quelli

B: A proposito di fisico atletico, mi ricordo quando hai fatto la fattoria: vincevi quasi tutte le prove, ma come facevi?

J: Sono americana e la competizione e la determinazione li ho nel sangue. E poi sono piccola, ma sono una iena diesel.

B: Credi ai cibi afrodisiaci? Un’altra arma per sedurre e’ la cucina no?! Tu cucini? Cosa ami cucinare?

J: La cosa che faccio meglio e’ il cappone sotto sale, una ricetta della Parodi che ho rielaborato.

Credo più negli ambienti afrodisiaci che nel cibo. Secondo me un qualsiasi piatto buono accompagnato da un vino buono diventa afrodisiaco se la situazione lo permette…

B: Ultimamente tI sei fatta male ai tendini di un dito e hai avuto un forte attacco di asma? Non è che stai correndo un po’ troppo?

J: Secondo me c’è una “nuvoletta” che mi sta seguendo, ma io ora per restare in tema di dito le faccio un bel dito medio e vado avanti.
E’ iniziato tutto quando Antonio Capitani, che fa gli oroscopi per Vanity Fair, mi ha detto che avrei avuto Saturno contro per due anni.

imageB: Senti, maaa…torniamo alla tua ricerca continua di imparare cose nuove. So che hai fatto anche corsi di Lap dance e di Burlesque. Fammi capire, ma è un segreto per tenersi un marito bello e giovane? Perchè se è così mi iscrivo subito anche io.

J: La Lap dance la ho fatta prima del provino per il film di Abel Ferrara e ho fatto bene perchè mi hanno presa proprio grazie a quel giro sul palo.

B: Come e’ quel figone di Jeremy Irons dal vivo?

J: Conturbante, leggermente inquietante, ma molto gentile, intelligente e colto. Per fortuna che prima di andare in scena e prima di ogni provino mi bevo un bicchierino di vino buono bianco e profumato sennò sarebbe stata durissima…

B: È il corso di Burlesque?

J: Lo ho fatto perché credo di essere una donna un po’ di altri tempi per il fisico e il look che ho e perché sono ironica quindi ho pensato che per il mio mestiere potesse essermi utile e infatti grazie a quello ho fatto diversi lavori.

B: Meglio saper cucinare o saper fare uno spogliarello?

J: Sapessi fare tutti e due sarei la donna perfetta, ma meglio puntare su quello per cui si è più portati quindi il burlesque

B: Tacchi o ballerine?

justinepiedefotoJ: Sono nana quindi non disdegno il tacco 12, ma ho i piedi massacrati tra il ballo e una vita sui tacchi quindi quando posso, in auto o in casa, tolgo le scarpe e sto a piedi scalzi.

 

Vabbè allora facciamo che non guardo sotto il tavolo, ma ti dico solo di rimetterti le scarpe che fuori piove!

 

NB: Lo sapete che non faccio le interviste in diretta no?!?! Ho intervistato Justine mentre pranzavamo al Jazz Cafè in corso Sempione e fuori diluviava.

NB del NB: se siete interessate al corso di sesso orale dovete rivolgervi al negozio ZOU ZOU di Roma e chiedere di Tiziana.

Barbara

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Una super mamma con le ruote: intervista a Giovanna Fabbri.

Poco tempo fa sulla mia bacheca di facebook ho scritto un post che diceva così ” il mio bicchiere è sempre metà pieno”.

Hanno commentato in tanti, ma il commento che mi è rimasto più impresso è stato quello della mia amica Giovanna che ha scritto “anche il mio”.

Giovanna è nata a Firenze l’11 marzo del 1965 e il 4 febbraio del 1994 ha fatto un brutto incidente in auto. Era da sola. Ha subito quello che i medici chiamano “trauma catastrofico” ossia una lesione midollare della spina dorsale. Non ha più la stessa sensibilità di prima dalla quinta vertebra dorsale in giù e da quel giorno si può spostare solo con le sue 2 ruote.

Tranquilli, so che l’inizio può sembrare quello di una storia triste, ma vi assicuro che non lo è.

Se penso a quel lontano febbraio del 1994 e al mio arrivo nella sala rianimazione dell’ospedale di Piacenza, mai mi sarei immaginata di ritrovarmi dove sono oggi, con lei.

Sto per intervistare Giovanna al parco Sempione. Splende un caldo sole e sua figlia sta andando sull’altalena a pochi passi da noi.

Eh sì! Avete letto bene: Giovanna ha una figlia bellissima che ha quasi 6 anni e che quindi è nata dopo l’incidente.

B: si può diventare mamme anche nella tua condizione?

G: non ho più la sensibilità di prima, ma il mio corpo reagisce come prima…Ci siamo capiteee?

E qui parte la prima risata!

B: senti, visto che ci conosciamo da anni e che sono un’impicciona, ti faccio subito una bella domandina facile facile: vuoi dirmi che raggiungi ancora l’orgasmo?

G: ebbene sìììììì. E’ un altro tipo di piacere, ma è sempre un piacere! 

B: ma come hai fatto a partorire?

G: premesso che ho avuto una gravidanza meravigliosa e che ho nuotato fino all’ultimo giorno, ho fatto il cesareo. Lo joga mi ha aiutato tantissimo prima, durante e dopo la gravidanza, insegnandomi a lavorare sul respiro.

B: hai allattato?

G: sì, fino al quinto mese.

Giovanna ha avuto Greta con un compagno, ma ha poi proseguito la sua favola da sola.

B: hai qualcuno che ti aiuta?

G: per i primi 3 anni c’è stata tata Elene poi per fortuna ho potuto iniziare a gestire mia figlia da sola potendomi così riappropriare di un rapporto diretto senza filtri.

Ho giusto una signora che viene tutti i giorni un paio di ore o poco più se ho qualche impegno di lavoro quando Greta non è a scuola.

B: a proposito di lavoro, raccontami una tua giornata tipo?

G: Mi sveglio alle 7.30 e salto sulla mia nuova sedia ultraleggera in titanio che mi hanno regalato i miei amici (pesa solo 8 kg).

Faccio la colazione per me e Greta, ci prepariamo e saliamo in macchina.

B: come cavolo fai a salire in macchina da sola?

G: accosto la mia sedia al posto di guida dove mi sposto con l’aiuto delle braccia, poi stacco le ruote che appoggio dietro vicino a Greta e metto il telaio della sedia accanto a me sul posto del passeggero (dopo l’intervista sono stata un pò con lei e confermo tutto, nessun aiuto! All’inizio non voleva neanche che la spingessi).

B: a te sembrerà normale tutto ciò, ma non lo sembra a me che tante volte la mattina sono così bollita che faccio fatica a salire sul mio scooter nonostante io abbia tutto al posto giusto.

G: ti prego Babi non mitizzarmi e non compatirmi, ma considerami normale che è la cosa più bella che tu possa fare.

B: compatirti? Come faccio a compatire una con la tua carica. Dispiaciuta sono dispiaciuta: ti conosco da ben prima dell’incidente…ma compatirti mai.

Lasciati ammirare però! Ma andiamo avanti con la tua giornata tipo. Dopo che lasci Greta a scuola che fai?

G: vado in Rai dove sono programmista/regista per Rai 2 . Seguo “Quelli che…” dai tempi di Fabio Fazio.

Sto li fino alle 15.30 e poi vado a prendere Greta all’asilo. Stiamo un pò in piazzetta davanti all’asilo o andiamo al parco Sempione quando Greta non ha altri impegni.

B: che cosa fa di bello Greta dopo la scuola?

G: Greta fa judo, canta per il coro alla scuola musicale (fa lezione di voci bianche) e joga.

B: con una mamma con la tua voce, Greta non poteva che seguire le tue orme (Giovanna canta divinamente). E dopo questi mille impegni che fate?

G: verso le 19.30 ceniamo poi guardiamo un pò di tv oppure io mi metto a letto e lei fa la scimmia sulla sua altalena preferita che altro non è che un appiglio che usavo per alzarmi dal letto quando ero incinta.

Alle 20.30 le racconto una favola poi spengo tutto. Quando si è addormentata, io mi guardo un film o leggo un libro, mi coccolo e faccio joga. 

G: ti ricordi quando hai dormito con me al Rizzoli di Bologna un mese dopo l’incidente?

B: cosa fai mi rubi il “mestiere” e ti metti a fare tu le domande? Certo che me lo ricordo! Abbiamo riso tutta la notte come due deficienti e già allora mi chiedevo dove cavolo tu trovassi tutta quella energia e quell’allegria anche dopo quello che ti era successo.

G: per non impazzire mi sono subito calata nella parte di un’attrice che doveva interpretare un nuovo ruolo.

B: per quanto sei riuscita a recitare la tua parte?

G: non lo so esattamente. Ad un certo punto la finzione è diventata realtà senza grossi traumi e la vita vera ha preso il sopravvento senza però farmi perdere il sorriso.

B: sei felice?

G: certo che sono felice! Oggi avrei potuto essere sotto terra e invece sono qui a chiacchierare con te al sole, senza perdere di vista mia figlia che si sta divertendo con le sue amiche.

Greta ha dato un senso a tutta la mia vita.

B: ehi bugiardella! Greta ti avrà sicuramente resa più felice, ma io mi ricordo bene di te anche prima della sua nascita ed eri già così positiva.

Giovanna io non ti mitizzerò e non ti compatirò mai, ma una cosa fammela dire: ce ne vorrebbero di persone come te che non si piangono addosso e che vedono il bicchiere sempre metà pieno.

 Sono fiera di esserti amica.

Barbara 

Perchè “contagio imminente” ?

logoooootoSe l’anno scorso mi avessero detto che a breve avrei aperto un blog, ma soprattutto che avrei avuto un logo (ideato dal bravo e paziente Niccolò Lapidari) e una campagna ADV tutta mia… avrei riso, e tanto. 

E invece a metà gennaio, una sera, parlando con mio marito, ho deciso di aprire questo blog e con il suo aiuto, l’ho fatto, subito. Dopo due ore avevo pubblicato il mio primo articolo: intervista ad Alessia Marcuzzi, per tanti una vip, per me un’amica, la sorella che non ho mai avuto.

Dopo il mio primo articolo ne sono arrivati altri, tanti altri. Ebbene sì, sono una che si fa prendere dagli entusiasmi e quando mi entusiasmo…sono cavoli.

Ho sempre amato scrivere, ho sempre tenuto un diario: a scuola passavo le ore a scrivere invece di seguire le lezioni e infatti… in italiano avevo dal 5/6, ma quella è un’altra storia…diciamo che io piacevo al professore, ma lui non piaceva a me.

Ho iniziato a parlare del mio blog a tutti chiedendo aiuto e consigli e devo dire che sono stati tutti sin troppo gentili. Avevo da poco aperto il blog ed ero in treno diretta a Treviso per un appuntamento di lavoro. Stavo chiacchierando (strano che io chiacchieri vero?!)  con l’Ad della Fun Communication di Roma con cui collaboro e con Luca di Persio della Foward, che per Fun  segue tutta la parte di comunicazione digitale.

maschfotoLuca mi chiede come mai ho deciso di aprire questo blog e io gli racconto del fatto che ho sempre condiviso tanto su facebook e che in molti mi dicevano e mi scrivevano che il mio entusiasmo era contagioso. Non ho fatto in tempo a finire la frase che ho visto un lampo attraversare gli occhi di Luca. Mi ha guardata dritto negli occhi e mi ha detto “la campagna ADV per il tuo blog te la faccio io”.

All’inizio ho sorriso, poi mi sono fermata un attimo a pensare (anche io penso) chiedendomi se per un blog servisse davvero una campagna advertising, e poi sono tornata a sorridere:l’entusiasmo di Luca era stato contagioso.

saltofotoDopo quel viaggio in treno Luca mi ha dato da fare i compiti a casa e io da alunna incapace, ma fiduciosa ed entusiasta, ho eseguito: mi sono fatta fare alcune foto da un amico fotografo (San Stefano Trovati della agenzia Guindani) e sono andata in cerca di una maschera antigas che mi ha gentilmente prestato Alberto del negozio di street wear Wag in Via de Amicis a Milano (di questo negozietto da paura vi parlerò meglio più avanti).

Ho mandato a Luca le foto di Stefano e le foto con la maschera antigas e lui e io suoi ragazzi si sono messi subito al lavoro. Quando mi hanno mandato la prima prova della campagna mi è scesa una lacrima, giuro. Mi sono emozionata! 

Il CONTAGIO è iniziato e sarà sempre IMMINENTE perchè in ogni articolo che scriverò cercherò di mettere un pò del mio entusiasmo contagioso. Starà a voi decidere se volete essere contagiati o no. Se non volete essere contagiati siete liberi di indossare la vostra maschera antigas, vera o immaginaria che sia.

Sappiate che anche io mi difenderò da quelli che sono sempre arrabbiati e infelici anche se avrebbero tanto per cui non esserlo.

A me non serve la maschera antigas, per quelle come… per me difendersi dai S.I.N.A.P. basta una semplice mascherina !

(S.I.N.A.P: soggetti che influenzano negativamente le altre persone)

 

 

Tanti auguri ad una mamma davvero speciale…

Oggi è il 17 febbraio e una mamma davvero speciale compie gli anni. E’ una mamma che ha cresciuto una figlia con tanto amore e tanti sani e veri principi.

Una mamma che ha saputo stare sempre vicina a sua figlia senza mai limitare i suo sogni e le sue aspirazioni anzi…questa mamma ha sempre aiutato e spronato sua figlia con l’ammirazione di cui i figli hanno sempre bisogno.

E’ stata per sua figlia un faro, un angolo in cui rifugiarsi e una donna simpatica con cui potersi anche divertire. Una mamma, un’amica, una guida e una compagna di avventure.

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Questa mamma si chiama Gabriella ed è la mia mamma. 

Grazie mamma perchè ci sei sempre stata, grazie mamma che sopporti i miei continui sbalzi di umore da quasi 43 anni.

Grazie di non avermi mai proibito nulla, ma di avermi sempre insegnato cosa fosse giusto e fosse sbagliato… spiegandomi sempre il perché. 

Grazie di avermi insegnato ad essere una donna educata, perbene e sopratutto indipendente.

Grazie di essermi sempre accanto anche quando diventò antipatica…

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Grazie di essere la nonna divertente che ogni nipote vorrebbe avere.

Grazie di essere così forte anche nei momenti più difficili e di avermi insegnato ad essere un pò come te. 

 

Grazie di avermi partorita anche se pesavo 5,3 kg !!!

tanti auguri mamma

ti voglio bene

Bricci

PS: Mi dispiace non essere lì con te…vai in camera mia e guarda sotto al mio cuscino…c’è un pensierino per te !

 

Barbara

Sono inziate le quasi 48 ore di “libertà”… mandatemi una GRUUUUU!!!!

Ho consegnato nostro figlio alla mitica nonna Mary alle 14 e mi sono detta “passo negli uffici di Sky a fare due chiacchiere con un’amica e poi vado a casa e inizio a godermi la mia libertà con un bel bagno caldo e poi vedremo”. Bene! La mia amica aveva così tante cose interessanti da spiegarmi e da insegnarmi…che sono tornata a casa 10 minuti fa ! Ops

Sono solo le 19.50 ?!? Pensavo fossero le 3 di notte: sono già a pezzi e mi mancano ancora aperitivo, cena e festa in maschera! Come farò ad affrontare il resto della serata e della nottata!?

Rivoglio mio figlio e voglio addormentarmi con lui alle 20.30 mentre gli racconto la favolaaaaaa !!!

Mi sa che inizio con un bel caffè, una barretta energetica e magari una red bull! Oh nooo! L’ultima Red bull era scaduta è l’ho buttata, e adesso? Mio marito tra un pò arriverà a casa e mi troverà svenuta sul divano: non è bello come inizio dei nostri 2 giorni da single! A proposito, chiariamo una cosa: qualcuno mi ha sgridata perché ho scritto che mio marito ed io questo week end lo passeremo da “single”! Mi hanno detto che non si dice da”single”, ma semmai “da fidanzati”! Non ho sbagliato a scrivere, io volevo scrivere davvero “single” perchè una cosa è passare un fine settimana da “fidanzati” e una cosa e passarlo da “single”!

Lo so…sono contorta, ma è facile da capire: se nostro figlio va dalla nonna e noi stiamo a casa a farci una cenetta romantica e poi ci guardiamo un film e andiamo a nanna…questa è una serata da “fidanzati”, se invece noi andiamo a berci un paio di vodke gimlet al Mom, poi andiamo a cena, poi torniamo a casa e ci vestiamo da… (non posso dirlo sennò rovino la sorpresa a Max del 4cento che non ci deve riconoscere quando arriveremo al suo festone stasera!) e andiamo ad un festone di Carnevale dove sappiamo circa a che ora arriveremo, ma non quando e come ne usciremo…allora questa è una serata da “single”!

Ci siamo capiti? Non e’ una questione di quanto alcol si beve (so che avete pensato questo, ma io non bevo…quasi mai), ma dello spirito con cui si affronta la serata, e il nostro spirito per stasera è da “single” !

Ma ora ho un problema: ho avuto una giornata talmente incasinata, più del solito, e talmente piena e frenetica che ora più che una “single” mi sento una pensionata ! Non mi sono fatta mancare neanche lo scooter che ad un certo punto si è messo a “sgorgare” benzina e ha smesso solo dopo che lo ho spinto per 1 km fino fino dal meccanico per paura che mi esplodesse sotto al lato B. Ovviamente arrivata dal meccanico il problema era misteriosamente scomparso 

Era due settimane che aspettavo questo weekendino goliardico e ora?! Andrei a dormire! Qualcuno può mandarmi una gruuuuuuuu?!?!?!?

A MUM to MOM: come dimenticarsi di essere una mamma quasi astemia !

Ebbene sì…sono una Veneziana atipica: non amo bere !

Mi poteva capitare di bere giusto se c’era un festone di quelli pazzeschi !

Non amavo le mezze misure: o niente o troppo ! Mi piaceva l’effetto della “ciucca”, ma non il sapore dell’alcool…però me lo facevo andare bene e iniziavo a straparlare facendo ridere tutti (già parlo poco da sobria…figuriamoci quando sono alticcia ! AHAH).

Da quando sono mamma esco molto meno e se esco evito di prendermi le rare “ciucche” che mi prendevo prima perché comunque tata o nonna che ci sia la sera…la mattina il cucciolo si sveglia e prima o poi (più prima che poi…) nel lettone arriva e se la sera prima ho preso una ciucca…è durissima !!!

Così ormai… evito anche le rare serate esagerate che ogni tanto mi concedevo e mi concedo giusto del vino ogni tanto quando esco a cena, e preciso “ogni tanto” perchè mi capita più spesso di bere acqua anche a cena (si lo soooo ! Vengo sempre insultata, ma se non mi piace non piace !

Che ci posso fareeee?!?!). Il mio “non vizio” dell’alcool (ne ho tanti altri, ma nessuno di pesante!) deve essere una cosa di famiglia: anche mia mamma è astemia (lei del tutto!), ma povera…lei lo è diventata per un incidente di percorso: stava ballando il rock and roll che non era neanche maggiorenne e quando ha chiesto un bicchiere di acqua ghiacciata perchè era tutta sudata e assetata…un suo amico le ha fatto uno scherzo e le ha dato un bicchiere di vodka ghiacciata…bum ! Secca sul pavimento !

rulloMa poi diciamocelo…Sono talmente già così fuori di mio che se amassi anche alcool o droghe…sarebbe davvero un macello !

Forse dovrebbero incatenarmi ! Però…Però c’è una cosa alla quale non resisto: LA VODKA GIMLET che mi fanno Marcello o Riky al MOM ! A quella non rinuncerò MAI !!!

Se capita la serata, come ieri sera, in cui il marito ed io siamo in libera uscita…un passaggio al Mom lo facciamo sempre !

Lo “sbagliato” e la “vodka gilet” come la fanno loro…sono bbboni veri ! E poi il MOM si chiama così proprio dalla parola mamma in americano quindi dove potrei andare se non lì ?!?!?

Quando i 3 soci decisero di aprire questo bar non sapevano come chiamarlo: i loro cognomi iniziavano tutti e 3 per “MA” quindi volevano che almeno iniziasse per M… e poi arrivò quella tovaglietta con scritto MOMMY DADDY and SON e il “nome fu” !

Ci sono serate in cui ci passiamo prima di cena, come ieri sera, e altre in cui ci andiamo prima di cena e ci restiamo ad oltranza…Le ragazze in cucina preparano piadine, taglieri di affettati, torte salate, la mia amata pizza con le cipolle (toglietemi tutto ma non la pizza!!!), hamburger, torte e tanto altro !

Quindi spesso ce ne stiamo li e non ci muoviamo se non da dentro a fuori sul marciapiede e dal marciapiede a dentro. Ormai ci hanno recintato il parchetto sennò finivamo spesso anche in panchina !

Riky, Andrea e Marcello, i proprietari, sono appassionati di musica…dal rock al jazz passando anche per la musica italiana, quindi la selezione musicale è sempre ottima !

Ma ora parliamo di LEI…è LEI che spesso mi porta li… LA MIA VODKA GIMLET !!!

Vodka, lime e lime cordial ! Un vero antidoto alla tristezza: la bevi e sorridi…non puoi non sorridere mentre te la gusti e dopo che la hai finita e magari ne chiedi un’altra ! Il marito beveva sempre il loro mitico sbagliato ma ora siamo diventati due GIMLET DIPENDENTI !

Forse che forse che… sono contagiosa ?!

foto(nella foto MUM BARBS e MR RIKY al Mom in Viale Montenero 58)