La crisi del settimo anno

Si sono conosciuti in Africa nel 2004, si sono innamorati a Milano nel 2005, e si sono sposati a Las Vegas il 4 aprile del 2010.

Matrimoni in bianco o matrimoni bianchi?

 

Adesso me la guferò da sola, ma io non sto mai male, fisicamente.

Negli ultimi dieci anni sarò stata a casa forse 2 giorni: uno per un’influenza intestinale (Si può dire o fa brutto?!), e una perché avevo la febbre a 39, ma la seconda volta sono rimasta a casa giusto di giorno, perché la sera avevo un evento, e quindi ho preso un bel tachicaf (Tachipirina + caffeina = una bommmba), e prima di cena sono scivolata fuori dal letto, trotterellando.

Poco tempo fa, una mattina, mi sono svegliata con un forte dolore al collo e alle spalle.

Avevo dei dolori così forti da non riuscire ad alzarmi dal letto, e quindi lì sono rimasta.

Probabilmente avevo esagerato in palestra.

Probabilmente mi ero allenata come si allenano le ragazzine, dimenticandomi che invece, come dice spesso mio marito per prendermi in giro, sono ormai una stagionata.

Non sono abituata a stare a letto, e quindi non sapevo cosa fare.

Non avevo un libro intrigante sotto mano, e non avevo neanche voglia di leggere, in attesa che l’antidolorifico facesse effetto.

La televisone, alla fine avevo acceso la televisione!

Una volta guardavo un botto di televisione, ma adesso non ho più tempo, e se lo ho… faccio altro.

C’era in onda Federica Panicucci, una delle poche donne dello spettacolo in grado di trattare temi di attualità, rispettando le persone coinvolte.

Quel giorno di parlava di “matrimoni bianchi“, e del fatto che in Italia, 1 coppia su 3, dopo 15 anni di matrimonio, non fa più all’amore.

Non riuscivo a credere alle mie orecchie, e allora sono andata su internet, ho digitato un paio di parole, e ho scoperto un mondo: era tutto vero!

Vi ricordate  “Bell’Antonio“, quel film degli anni ’60 in cui Mastroianni interpretava il ruolo di uno sposo che non riusciva a venire al dunque?!

Poteva sembrare un film comico, ma ora che ci ripenso, forse di comico c’era ben poco, ops!

L’argomento delle coppie immacolate è stato infatti da poco ritirato fuori dall’Associazione matrimonialisti italiani (Ami) che, dopo un’attenta analisi, ha dichiarato che: «Il 30% delle coppie sposate da almeno 15 anni non fa attività sessuale o lo fa, ma veramente sporadicamente.

Nelle coppie sposate da più di 30 anni (circa il 50%) e nel 70% dei casi sarebbe l’uomo a rifiutare il sesso.

E’ quindi in grande aumento il numero delle coppie che vivono come fratello e sorella, aiuto.

E non stiamo parlando di gente anziana, o di vecchietti, ma di uomini e donne sotto i 50 anni!

Sapete che circa il 20% delle separazioni è causato dalla mancanza di sesso?

Direi che forse è il caso di cercare di capire perché si arrivi a questo punto.

Io sono fidanzata da 10 anni e sposata a Las Vegas da 4, quindi non faccio ancora parte delle coppie a rischio, per ora, ma vorrei prevenire, piuttosto che curare.

Di sicuro la routine non aiuta, e se ci mettiamo anche le preoccupazioni che abbiamo un po’ tutti ultimamente…

La crisi, i soldi, i bambini che crescono, le ansie, le paure…

Aiuto! Se continuo così finisce che gioco d’anticipo.

Ok, ok, è vero: non è un bel momento, e comunque essere sposati da anni, e stare insieme da ancora di più, a volte non aiuta la libido, ma capperi!

Uscite a cena, bevete un buon bicchiere di vino, rilassatevi, parlate dei vecchi tempi e di quando eravate belli, giovani e spensierati.

Per una sera evitate di parlare di tasse, di mutui, e di aumenti non dati.

Chi più, chi meno, siamo tutti nella stessa barca, ma tiriamo su l’ancora e facciamoci cullare dalle onde.

C’è sempre qualcosa di bello a cui pensare, e qualcuno capace di farci sorridere.

Se ci siamo scelti un motivo ci sarà!

A volte bisogna solo fare uno sforzo per ricordarsi quale, ops.

Ci sono momenti in cui tutto sembra andare a rotoli, momenti in cui davvero non ti ricordi perché quel giorno gli hai detto di sì.

Ci sono momenti in cui avresti solo voglia di partire, e di lasciarti tutti dietro.

A volte basta fare l’amore, e le cose brutte all’improvviso sembrano sparite.

Ovviamente poi tornano tutte al loro posto, ma ogni tanto distrarsi fa bene no?!

E allora consumate, consumateeeeeeee, e iniziate da stasera ok?!

Besos

Barbara

 

 
 
 

Spettegoliamo un pó su George Clooney e Tomaso.

 

Cosa hanno in comune George Clooney e Tomaso Trussardi?

Un matrimonio: il primo ha appena sposato una donna estremamente bella, attraente  e molto intelligente, e il secondo sposerà a breve una donna bella, e basta.

Che io non ami la signora Michelle lo ho già detto più volte, e continuo a dormire sonni tranquilli, senza alcun senso di colpa.

La novità, ora, è che ho deciso che non mi piace neanche lui.

Rampollo di una nota famiglia di stilisti, sale sulla passerella di facebook e mi fa uno scivolone su una buccia di banana grande come un’anguria.

Sudddai Tomasino, adesso capisco perché siete una coppia così bella: chi si somiglia si piglia.

Si dia il caso che la coppia è in attesa del secondo bambino, e che abbia deciso di sposarsi, invitando circa 250 amici.

A quel punto il Signorino Tomaso, pochi giorni fa, pubblica il seguente post sulla sua bacheca di facebook:

 

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1) Visto che dalle orecchie sue, e della sua futura signora, vedo spesso sbucare delle banconote, ma fare della sana beneficenza no?!

2) Dubito che il mini stilista abbia invitato tutti gli amici che ha su facebook, quindi trovo davvero poco carino quel post visibile anche ai non invitati.

Vabbè, andiamo avanti sennò divento una S.I.N.A.P.

Parliamo di George e Amal (a volte una consonante fa davvero la differenza, ops)

Faccio piccola premessa: un pó di anni fa, durante una delle tante mostre del cinema di Venezia, e dopo una splendida festa ai Granai della Giudecca, ho finito la mia serata con amici, al bar della piscina dell’Hotel Cipriani.

Si da il caso che i nostri vicini di tavolo fossero George e Brad, con alcuni loro ospiti, e che il loro tasso alcolico non fosse così basso.

Difficile mantenere le apparenze quando l’alcol naviga, quasi a vista, nel tuo corpo.

Avevo sempre pensato che quel biondino di Brad Pitt non fosse per niente sexy, mentre George…

Beh, quella sera, dopo aver provato la loffia stretta di mano di Mr Martini, e dopo aver a lungo osservato sia lui che il suo biondo collega, ho cambiato idea: Brad trasudava “machismo” da tutti i pori, mentre George…

Ma alla fine sapete cosa vi dico?!

Che non mi interessa se George è gay, e se a sua moglie magari piacciono le donne.

Non mi interessa se questo matrimonio è la copertura di qualcosa che non scopriremo mai.

Non mi interessa neanche se hanno deciso di “bloccare” la mia città per tre giorni, solo per urlare al mondo intero che loro sono etero, e che si amano.

Mi interessa soltanto che loro, entrambe seriamente impegnati nel sociale, non hanno di sicuro fatto la lista nozze in un negozio che vende argenteria.

E mi interessa, soprattutto, che George sia passato sotto casa mia e che abbia sfoderato uno dei suoi fantastici sorrisi, salutando mia mamma casualmente affacciata alla finestra.

Mi interessa che non potrò mai provarvelo perché ero a Milano, e non sono riuscita a fotografare l’attimo, fuggente.

Insomma Georgeee!!!

Come hai potuto decidere di salutare mia mamma senza farmelo immortalare?

E perché hai deciso di sposarti proprio nell’unico fine settimana in cui io ero bloccata a Milano, lontana dai vostri lunghi festeggiamenti??!!!!!

Non si fa così: no Garavelli no party!!!

Barbara

 

 

Il matrimonio combatte lo stress e previene gli infarti? Bella questa!

Tu in un’altra vita eri una zingara, e in estate andresti in giro ovunque a piedi scalzi, e andresti a letto col sale sulla pelle, e il rumore del mare ancora nelle orecchie.

Ma a lui da fastidio la sabbia in macchina, e il sale nel letto, e allora giri sempre con le scarpe, e fai sempre la doccia prima di andare a letto.

Tu dormiresti bene anche se in casa i pavimenti non fossero sempre lucidi come uno specchio.

Ma lui è fissato con le pulizie, anche in vacanza, e allora tutti i giorni (o quasi) ti ritrovi con lo spazzolone e lo straccio bagnato, in mano, e quasi non ti riconosci.

Tu sembri forte e sicura di te, e in pochi hanno capito che, dietro quell’apparente forza, c’è un mare, un oceano di insicurezza.

A volte la faccia sorride, ma il cuore piange.

A volte ti senti scoppiare di felicità, ma detto di te qualcosa muore, piano piano, e i dubbi e le paure si moltiplicano, e pullulano.

Come é dura sentirsi amate e apprezzate da tutti, e non da chi vorresti tu.

Come è dura andare a letto chiedendosi dove si ha sbagliato.

Più cerchi di dare e di farli felici, e più ti sentì chiedere, e ti senti inadeguata.

E allora il sorriso, ogni tanto, lascia il posto ai pensieri pesanti.

Come è dura fare la mamma, e ancor di più fare la moglie.

Dicono che il matrimonio allunghi la vita.

Ultimamente ho letto che io matrimonio stimola la produzione di sostanze che combattono lo stress e che prevengono gli infarti.

Sembra che il brontolio continuo tra marito e moglie, in cui uno ricorda all’altro di prendere le medicine, di mangiare bene etc etc, aiuti la coppia a tenersi in forma.

Sembra inoltre che la vita matrimoniale stimoli il cervello a produrre ormoni come le endorfine e la dopamina, che donano un senso di rilassatezza ed esercitano un’azione calmante.

Gli americani dicono che è vero che spesso nel matrimonio si discute e si litiga, ma è anche vero che questi confronti alla lunga si rivelano benefici perché aiutano a liberarsi dalle tensioni della vita di ogni giorno.

Ma andare in palestra o  dedicarsi al pugilato nooo?!?????

Se devo essere proprio proprio sincera, a me, questa questa scoperta scientifica americana mi sembra proprio una grande strunzata (con la “U” fa più chic no?!)

E pensare che mio marito ed io ci siamo sposati proprio in America, a Las Vegas.

Forse sta passando l’effetto benefico e tocca risposarsi (ma con lui o con un altro? Ahahahaha)

A me il matrimonio non mi rilassa pennnnniente, e ogni tanto mi incacchio così tanto che penso che l’infarto lo avrò, eccome!

Io mio marito in questi giorni lo legherei ad un ulivo, e forse non solo lui…

Vabbè, ma tutto passa no?!

Oggi va così, domani è un altro giorno.

Besos

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Un’altalena di emozioni

 

E’ il primo lunedì mattina che non devo spremere le arance per la sua spremuta.

E’ il primo lunedì mattina che non devo accompagnarlo a scuola, o al campus.

E’ il primo lunedì mattina senza di lui.

E’ partito sabato, ma inizio a realizzarlo ora.

Sabato mattina abbiamo accompagnato Danny dalla nonna, ma non ho sentito l’emozione dei lunghi arrivederci.

Sabato sera avevamo un matrimonio in Francia, e quindi sembrava uno dei tanti fine settimana in cui ci approfittiamo delle nonne, gli molliamo il biondino, e scappiamo per vivere la coppia.

E invece? 

E invece ieri sera siamo tornati da nostro week-end, e lui non era qui ad aspettarci, come sempre.

Lui sabato sera ha preso un aereo con la nonna paterna, ha raggiunto la nonna materna che arrivava da Venezia e li aspettava già in aereoporto, e ora, con ben due nonne, si gode il mare.

E io? 

E io inizio a realizzare solo ora che lui non c’è, e che non lo vedrò per ben due settimane.

Sarei una super mega bugggggiarda se non ammettessi che, assieme al senso di vuoto, pervade in me anche una sorta di senso di leggerezza, ma vi assicuro che in questo momento non so se ridere o piangere.

Sono liberaaaaaaaa, ma senza di lui.

Non ho orari, ma neanche i suoi baci e i suoi abbracci.

Oggi dovevo fissare la visita di controllo in palestra e mi sono sentita dire: “Prima delle 16 perché poi devo recuperare mi figlio”

Ops! Mi è scappata!

Io oggi non devo recuperare nessuno, e domani neanche, e mercoledì neppure, e giovedì parto io.

Da giovedì metto la tenda in Puglia.

La tenda? Diciamo che la casa non è ancora pronta, ma che siamo in dirittura di arrivo, e quindi ho deciso di andare giù con la frusta, per velocizzare i lavori finali.

Dormirò da un’amica, in attesa di poter prendere finalmente possesso della casa.

E poi ci saranno scatoloni da disfare, mobili da posizionare e tanta polvere da pulire.

Sono felice, felicissima. So già che sarà una bella sfaticata, ma di quelle sfaticate belle da fare.

Sarò sola soletta, ma sono sicura che il tempo volerà, e che in un batter d’occhio, dal gate degli arrivi dell’aereoporto di Brindisi, vedrò uscire mio marito mano nella mano con nostro figlio.

Il mio uomo grande mi riporterà il mio uomo piccolo, e in quel momento il mio cuore premerà forte sotto il petto.

Adesso mi godo questi giorni di meritata libertà, senza orari e senza grosse responsabilità.

Dondolando sull’altalena dell’emozioni, tra il desiderio di chiamarlo ogni 5 minuti e la voglia di lasciarlo vivere la sua vacanza, viziato dalle sue nonne e lontano da quella rompiscatole precisina della sua mamma.

E poi volete mettere l’ebrezza di poter uscire a bere un aperitivo con mio marito senza premeditazione? Senza vincoli di babysitter in attesa, e orari da rispettare?

Ti amo piccole amore mio,

Divertiti, ma pensami, e torna prestooo!

Mamma

Il nostro fine settimana senza di lui, al matrimonio di Franco e Georgina

Il nostro fine settimana senza di lui, al matrimonio di Franco e Georgina

 

Sì, sì e ancora sììììììììììììììì

 

Stamattina, mentre Danny boy finiva di fare colazione (è più lento di un bradipo in letargo), ho acceso il mio mac, e sono andata a curiosare su facebook.
Ho la memoria di un’effimera (un piccolo insetto che dicono viva al massimo un paio di giorni) e quindi vado sempre controllare chi compie gli anni, per evitare di fare figuracce.
Cercavo tra i compleanni e cosa leggo?
“Anniversario Barbara e Marcello”
Perdindirindina, sto giro me l’ero proprio scordato!
Ma come si fa a dimenticare l’anniversario di matrimonio?
Si fa, si faaaaa
Per la verità non mi ricordato neanche che giorno fosse oggi, poi ho guardato l’agenda e ho letto: “Venerdì 4 aprile”.
A quel punto, per essere proprio sicura sicura, ho aperto la porta di casa e ho letto anche la targa attaccata fuori, sulla porta.
Ok, ok, accendiamo e confermiamo: oggi è il nostro quarto anniversario di nozze, e io, e mio marito, ce lo siamo proprio scordato.
Non ci siamo sposati in Italia col classico matrimonio pieno di amici e parenti, ma ci siamo sposati a Las Vegas
Siamo partiti da soli, lasciando il piccolo Danny alle nonne, e ci siamo sparati matrimonio e viaggio di nozze in un colpo solo, senza sosta (o “senza caglie”, come direbbe mio marito)
IMG_0008Non mi dimenticherò mai la faccia del nostro cucciolo quando, al nostro ritorno, abbiamo comprato una torta solo per lui, e gliela abbiamo regalata con sopra  le statuine con la faccia di mamma e papà.
E oggi?
E oggi siamo ancora qui, quindi la crisi del terzo anno è passata.
Ora dobbiamo solo sperare che vada bene anche quella del settimo.
Ma se tornassi indietro, ridirei di sì?
Cello (Marcello, ma per gli amici “Cello”) ed io, siamo peggio si Sandra e Raimondo.
Ma in quale coppia non si litiga?!
Lui esce di casa la mattina alle 7.30 e torna dopo minimo 12 ore (lavora a Bergamo, che proprio dietro l’angolo non è) e io mi occupo di tutto ciò che c’è da organizzare nella nostra vita.
Io sono nata organizzatrice, e quindi mi piace organizzare.
Quasi tutti i bambini, come prima parola, dicono “Pappa” o al massimo “Mamma”.
Io credo di aver iniziato subito con una domanda del tipo: “Che si fa?”.
Quando la sera il mio maritino torna a casa, a volte lo inondo di resoconti e domande, e so che lui vorrebbe solo taaanto silenzio.
Per non parlare della quantità di messagini e whatsapp che gli mando durante il giorno…
Ma che ci posso fare? 
Ogni tanto anche io ho bisogno di un aiuto, di un consiglio, di una mano sulla spalla, in senso biblico, uffa!
Ma noi donne siamo fatte così, e gli uomini sono fatti colà.
Ho sempre desiderato risposarmi anche in Italia, con i parenti e gli amici, ma alla fine sono arrivati i documenti da Las Vegas, e ci è sembrato stupido buttare dei soldi così.
Le tartine costano, il vino costa, e pure la Chiesa costa.
E poi la seconda promessa d’amore, in Italia, ce la siamo fatta il giorno in cui abbiamo deciso di costruire la nostra casa in Puglia.
Decidere di costruire una casa assieme, con tutti i sacrifici che comporta, secondo me vuol dire anche di più di un secondo matrimonio italiano: vuol dire aver voglia di dividere assieme il futuro, la vita.
Marcello viene da Marte e io vengo da Venere: è normale che a volte non ci si capisca quando si arriva da due pianeti diversi no?!
Io se ho un problema vorrei raccontargli tutto e avere da lui la soluzione miracolosa.
Lui se ha un problema, arriva a casa e si chiude nella sua caverna.
Tutti gli uomini fanno così.
Forse siamo noi le ingenue che ancora sperano di poter cambiare i cittadini di Marte.
“Vuoi stare in caverna? Ok amore mio, allora io esco a prendere un po’ d’aria”
Ecco cosa dovrebbe succedere.
E invece?
E invece spesso ci ostiniamo a volerli tirare fuori per forza dalle loro tane, dove si sentono sicuri e protetti.
Ma il mondo è bello perché è vario no?!
E tante volte litigare fa sentire più vivi che non parlare.
Ne vedo tante di coppie, al ristorante, che si siedono, cenano, e magari non si rivolgono neanche la parola.
Per carità!
Preferisco tutta la vita gli insulti e le cattiverie dette anche se non pensate.
Preferisco sfogarmi e poi cercare il suo piede, con il mio, nel lettone.
“Sì amore mio! Se tornassi indietro ti direi di nuovo di sì!”
Sono felice di aver fatto quel viaggio a Zanzibar e di aver incontrato l’uomo che ha cambiato la mia vita.
Sono felice anche quando litighiamo.
Litigare mi fa sentire viva, mi fa sentire che c’è ancora tanto amore tra noi.
Quando l’amore finisce, non litighi più.
Auguri amore mio!
Questa volta stavo per dimenticarmelo, ma per fortuna c’è Facebook.
Da quando finirai di leggere questo post, hai 5 minuti di tempo per mandarmi un bellissimo e dolcissimo messaggino.
Ocio perchè se non lo fai… prendo tutte le tue cravatte dall’armadio e inizio a tagliare!
Barbara
Las Vegas, 4 aprile 2010

Las Vegas, 4 aprile 2010

 
 

10 anni, esatti esatti!

 
 
Ebbene sì, 10 anni fa, il 29 gennaio 2004, mio marito mi ha dato il suo primo bacio.
Vi ho già raccontato di come ci siamo conosciuti , ma non mi sono soffermata su quel primo fatidico bacio.
Se vi dicessi che mi sembra ieri, vi direi una baggianata immensa.
Perché io quel bacio me lo ricordo appena.
Mi ricordo che non è uno dei baci che vedete nelle foto, questo sì.
Il primo bacio ce lo siamo dati senza testimoni o fotografi nei paraggi, e quindi non v’è traccia!!!
E instagramm non c’era ancora, sennò forse lo avrei fermato un attimo e avrei scattato un selfie (ahahahahahah)
Il primo bacio me l’ha dato sotto casa mia, senza sapere in che guaio si sarebbe messo.
In qui tempi organizzavo tutti i martedì sera all’Orange, un ristorante con pista da ballo sotto casa mia.
Era stato abbastanza facile invitarlo a passare a bere una cosa: era il mio lavoro invitare la gente a bere una cosa.
Ma quel ragazzo con la faccia per bene mi piaceva, e quando qualcuno ti piace tanto, quello che può sembrare un invito di routine, non è poi così facile.
Quella sera Marcello era andato al suo allenamento di rugby ed era arrivato da solo, all’Orange, da me.
E’ arrivato che io ero ancora a cena e quindi, visto che avevo quasi finito di mangiare, ed ero con cari amici, mi è sembrato carino alzarmi e raggiungerlo al bar, per non lasciarlo da solo ad aspettarmi, visto che non conosceva nessuno.
E’ stato davanti a quel bancone che abbiamo iniziato a chiacchierare.
Poi si è seduto al tavolo con noi, e abbiamo continuato a chiacchierare.
Poi ci siamo trasferiti di sotto dove c’era la pista da ballo, e abbiamo continuato a chiacchierare, davanti al bancone del bar, accanto al dj.
Abbiamo chiacchierato così tanto che la serata è iniziata e finita davanti a quel bancone.
Gli amici arrivavano, e mi salutavano.
Gli amici se ne andavano, e mi salutavano.
In molti si saranno chiesti chi fosse quel ragazzo, ma nessuno me l’ha domandato.
Forse avevano capito che non volevamo essere “disturbati”, e che avrei potuto mordere chi si fosse avvicinato troppo, e per troppo.
Quella sera non mi sono mossa da quel bancone, e da lui.
Quella sera, io che non bevo mai alcol, devo aver bevuto 2 o 3 cuba libre.
So che ora vi metterete a ridere, ma io sono timida.
E siccome era timido anche lui, abbiamo bevuto tutti e due.
Ad un certo punto ci siamo accorti che nel locale eravamo rimasti solamente lui, io, il barman e il dj.
Se ne erano andati tutti.
Eravamo rimasti solo noi, nel nostro micro universo che ci eravamo creati.
“Ti accompagno a casa?”
E gli è anche andata bene, visto che vivevo proprio di fronte.
Abbiamo attraversato la strada facendo giusto due passi, e ci siamo fermati davanti al mio portone.
A quel punto mi ha baciata, a lungo.
Questo sì che me lo ricordo.
Avrei voluto che quella serata non finisse più, avrei voluto chiedergli di salire, ma volevo godermi ogni momento, compresa l’attesa, e allora ci siamo salutati e poi rivisti, e rivisti, e rivisti…
Ora in quel portone ci abita anche lui.
Ora in quella casa ci viviamo assieme, da marito e moglie.
L’Orange è diventato una pizzeria e ora quella strada l’attraversiamo mano nella mano con nostro figlio, per andare a mangiare la pizza, tutti assieme.
Ne abbiamo passate tante in questi 10 anni.
Ci sono stati tanti altri baci, ma anche momenti duri, duri e difficili.
Ci sono momenti in cui perdi di vista chi ti sta accanto e ti concentri su altre cose che ti sembrano più importanti.
Ci sono momenti in cui il lavoro e i figli ti assorbono, e trasferisci nell’altro il tuo stress e le tue frustrazioni.
Ci sono momenti in cui dai i tuoi affetti per scontati, e smetti di coltivarli.
Ma per fortuna ci sono anche momenti in cui capisci, e cambi rotta.
Quando c’è ancora un ceppo di legno che arde, ci puoi buttare sopra tutta la cenere che vuoi, ma se quella cenere la smuovi un pò, il ceppo torna ad ardere, e il fuoco si riaccende.
Dopo la pioggia torna sempre il sole, e oggi quel sole splende più caldo che mai, anche se tra poco arriverà la neve.
Grazie amore mio, grazie di avermi baciata e di non aver più smesso di farlo.
Barbara
Gennaio 2004, all'Orange

Gennaio 2004, all’Orange

La forza delle emozioni condivise.

 
La forza delle emozioni è sicuramente più intensa quando le puoi condividere.
Se ricevi una bella notizia la prima cosa che fai è gioirne, ma la seconda è pensare a chi chiamare per primo per condividere la tua goia.
Quando Denzel Washington se ne è andato da casa mia dopo avermi “baciata”, erano le 5 del mattino quindi ho dovuto aspettare con trepidazione che arrivassero le 9 per poter chiamare tutte le mie amiche e raccontarlo, eh che cavolo!
Ieri siamo stati al matrimonio di Claudio e Francesca.
Claudio è uno dei migliori amici di mio marito e Francesca, prima di diventare la fidanzata di Claudio, è stata per anni la sua amica.
Essere amici e quindi liberi di essere sé stessi senza maschere e finzioni, e poi scoprire di amarsi, forse è il percorso più bello che una coppia possa fare.
Ma torniamo alle emozioni.
matrimonio2fotoIeri ne ho vissute tante, davvero tante: l’arrivo di Claudio in chiesa con il suo solito sorriso che ieri celava un’emozione forte, intensa; l’arrivo di Francesca e tutti gli occhi puntati infondo alla chiesa per vederla arrivare all’altare accompagnata dal suo papà; lo scambio delle promesse e degli anelli (per un attimo dimenticati e poi infilati nel dito sbagliato); gli amici che leggevano condividendo con noi la loro emozione; l’uscita degli sposi dalla chiesa, i petali bianchi che volavano sulle loro teste e quel dolcissimo baciamano fatto dallo sposo a sua moglie; la partenza in carrozza e l’arrivo a Villa Sparina tra gli applausi e le urla di noi amici che a turno avevamo superato quella bellissima, ma lentissima carrozza che saliva su su per le colline di Gavi; l’aperitivo in giardino con gli sposi e gli amici che cantavano le canzoni della loro vita, i loro ricordi; la cena nelle splendide cantine della tenuta; il taglio della torta con “Amami” di Emma Marrone come colonna sonora, un bacio lunghissimo e appassionato e la dolce promessa di Claudio “prometto che ti farò felice tutti i giorni fino a che mi si apriranno gli occhi”.
Gli occhi…i miei erano pieni di lacrimoni ieri e lo sono anche ora mentre scrivo.
Che bella promessa ha fatto lo sposo a sua moglie, che dolcezza ho visto in quelle carezze che Claudio ha fatto al viso di sua moglie prima di baciarla, e lo ha fatto davanti a parenti ed amici, davanti alle persone che hanno condiviso con loro le emozioni più importanti della loro vita e che continueranno a farlo.
E’ stato emozionante anche vedere la sposa e il suo papà ballare assieme nella discoteca allestita per il dopo cena.
E’ stato emozionante tutto.
Sono state emozioni molto intense perchè condivise con le persone che si amano. 
Senza titolo10 Io sono felice di avere sposato mio marito a Las Vegas e lo rifarei 10, 100, 1000 volte, ma eravamo da soli, la cappella era vuota e mia mamma e nostro figlio erano davvero lontani, troppo lontani ed soprattutto ignari.
Sarei bugiarda se non dicessi che il mio sogno rimane quello di sposarmi anche in Italia, in Chiesa, nella mia città, a Venezia.
Purtroppo mio padre non potrà accompagnarmi all’altare, ma so che da lassù sarà fiero e orgoglioso di vedere sua figlia che si avvicina al suo compagno con gli occhi sicuramente pieni di lacrime di gioia. 
Vorrei farlo per poter condividere questa emozione così forte anche con mia mamma, nostro figlio e le persone importanti della mia vita.
Vorrei che mi vedessero entrare in chiesa con la gioia dipinta sul volto.
Vorrei che vedessero e sentissero quando prometterò a mio marito di stargli vicino nel bene e nel male, fino a che la morte non ci separerá, perché è la cosa che più desidero, col cuore.
Vorrei che i nostri amici fossero felici di vederci felici e ancora assieme anche se spesso siamo peggio di Sandra e Raimondo.
Vorrei che nostro figlio ci portasse le fedi.
Ma soprattutto vorrei indossare il mio bellissimo abito da sposa che ho comprato anni fa a una svendita di Ferrè e sta aspettando in armadio il suo momento di gloria, ops!
In attesa di quel giorno, la già Signora Agrati si gode e si sbaciucchia con passione il già marito Marcello.
Barbara

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