Si sono conosciuti in Africa nel 2004, si sono innamorati a Milano nel 2005, e si sono sposati a Las Vegas il 4 aprile del 2010.
Si sono conosciuti in Africa nel 2004, si sono innamorati a Milano nel 2005, e si sono sposati a Las Vegas il 4 aprile del 2010.
Adesso me la guferò da sola, ma io non sto mai male, fisicamente.
Negli ultimi dieci anni sarò stata a casa forse 2 giorni: uno per un’influenza intestinale (Si può dire o fa brutto?!), e una perché avevo la febbre a 39, ma la seconda volta sono rimasta a casa giusto di giorno, perché la sera avevo un evento, e quindi ho preso un bel tachicaf (Tachipirina + caffeina = una bommmba), e prima di cena sono scivolata fuori dal letto, trotterellando.
Poco tempo fa, una mattina, mi sono svegliata con un forte dolore al collo e alle spalle.
Avevo dei dolori così forti da non riuscire ad alzarmi dal letto, e quindi lì sono rimasta.
Probabilmente avevo esagerato in palestra.
Probabilmente mi ero allenata come si allenano le ragazzine, dimenticandomi che invece, come dice spesso mio marito per prendermi in giro, sono ormai una stagionata.
Non sono abituata a stare a letto, e quindi non sapevo cosa fare.
Non avevo un libro intrigante sotto mano, e non avevo neanche voglia di leggere, in attesa che l’antidolorifico facesse effetto.
La televisone, alla fine avevo acceso la televisione!
Una volta guardavo un botto di televisione, ma adesso non ho più tempo, e se lo ho… faccio altro.
C’era in onda Federica Panicucci, una delle poche donne dello spettacolo in grado di trattare temi di attualità, rispettando le persone coinvolte.
Quel giorno di parlava di “matrimoni bianchi“, e del fatto che in Italia, 1 coppia su 3, dopo 15 anni di matrimonio, non fa più all’amore.
Non riuscivo a credere alle mie orecchie, e allora sono andata su internet, ho digitato un paio di parole, e ho scoperto un mondo: era tutto vero!
Vi ricordate “Bell’Antonio“, quel film degli anni ’60 in cui Mastroianni interpretava il ruolo di uno sposo che non riusciva a venire al dunque?!
Poteva sembrare un film comico, ma ora che ci ripenso, forse di comico c’era ben poco, ops!
L’argomento delle coppie immacolate è stato infatti da poco ritirato fuori dall’Associazione matrimonialisti italiani (Ami) che, dopo un’attenta analisi, ha dichiarato che: «Il 30% delle coppie sposate da almeno 15 anni non fa attività sessuale o lo fa, ma veramente sporadicamente.
Nelle coppie sposate da più di 30 anni (circa il 50%) e nel 70% dei casi sarebbe l’uomo a rifiutare il sesso.
E’ quindi in grande aumento il numero delle coppie che vivono come fratello e sorella, aiuto.
E non stiamo parlando di gente anziana, o di vecchietti, ma di uomini e donne sotto i 50 anni!
Sapete che circa il 20% delle separazioni è causato dalla mancanza di sesso?
Direi che forse è il caso di cercare di capire perché si arrivi a questo punto.
Io sono fidanzata da 10 anni e sposata a Las Vegas da 4, quindi non faccio ancora parte delle coppie a rischio, per ora, ma vorrei prevenire, piuttosto che curare.
Di sicuro la routine non aiuta, e se ci mettiamo anche le preoccupazioni che abbiamo un po’ tutti ultimamente…
La crisi, i soldi, i bambini che crescono, le ansie, le paure…
Aiuto! Se continuo così finisce che gioco d’anticipo.
Ok, ok, è vero: non è un bel momento, e comunque essere sposati da anni, e stare insieme da ancora di più, a volte non aiuta la libido, ma capperi!
Uscite a cena, bevete un buon bicchiere di vino, rilassatevi, parlate dei vecchi tempi e di quando eravate belli, giovani e spensierati.
Per una sera evitate di parlare di tasse, di mutui, e di aumenti non dati.
Chi più, chi meno, siamo tutti nella stessa barca, ma tiriamo su l’ancora e facciamoci cullare dalle onde.
C’è sempre qualcosa di bello a cui pensare, e qualcuno capace di farci sorridere.
Se ci siamo scelti un motivo ci sarà!
A volte bisogna solo fare uno sforzo per ricordarsi quale, ops.
Ci sono momenti in cui tutto sembra andare a rotoli, momenti in cui davvero non ti ricordi perché quel giorno gli hai detto di sì.
Ci sono momenti in cui avresti solo voglia di partire, e di lasciarti tutti dietro.
A volte basta fare l’amore, e le cose brutte all’improvviso sembrano sparite.
Ovviamente poi tornano tutte al loro posto, ma ogni tanto distrarsi fa bene no?!
E allora consumate, consumateeeeeeee, e iniziate da stasera ok?!
Besos
Barbara
Cosa hanno in comune George Clooney e Tomaso Trussardi?
Un matrimonio: il primo ha appena sposato una donna estremamente bella, attraente e molto intelligente, e il secondo sposerà a breve una donna bella, e basta.
Che io non ami la signora Michelle lo ho già detto più volte, e continuo a dormire sonni tranquilli, senza alcun senso di colpa.
La novità, ora, è che ho deciso che non mi piace neanche lui.
Rampollo di una nota famiglia di stilisti, sale sulla passerella di facebook e mi fa uno scivolone su una buccia di banana grande come un’anguria.
Sudddai Tomasino, adesso capisco perché siete una coppia così bella: chi si somiglia si piglia.
Si dia il caso che la coppia è in attesa del secondo bambino, e che abbia deciso di sposarsi, invitando circa 250 amici.
A quel punto il Signorino Tomaso, pochi giorni fa, pubblica il seguente post sulla sua bacheca di facebook:
1) Visto che dalle orecchie sue, e della sua futura signora, vedo spesso sbucare delle banconote, ma fare della sana beneficenza no?!
2) Dubito che il mini stilista abbia invitato tutti gli amici che ha su facebook, quindi trovo davvero poco carino quel post visibile anche ai non invitati.
Vabbè, andiamo avanti sennò divento una S.I.N.A.P.
Parliamo di George e Amal (a volte una consonante fa davvero la differenza, ops)
Faccio piccola premessa: un pó di anni fa, durante una delle tante mostre del cinema di Venezia, e dopo una splendida festa ai Granai della Giudecca, ho finito la mia serata con amici, al bar della piscina dell’Hotel Cipriani.
Si da il caso che i nostri vicini di tavolo fossero George e Brad, con alcuni loro ospiti, e che il loro tasso alcolico non fosse così basso.
Difficile mantenere le apparenze quando l’alcol naviga, quasi a vista, nel tuo corpo.
Avevo sempre pensato che quel biondino di Brad Pitt non fosse per niente sexy, mentre George…
Beh, quella sera, dopo aver provato la loffia stretta di mano di Mr Martini, e dopo aver a lungo osservato sia lui che il suo biondo collega, ho cambiato idea: Brad trasudava “machismo” da tutti i pori, mentre George…
Ma alla fine sapete cosa vi dico?!
Che non mi interessa se George è gay, e se a sua moglie magari piacciono le donne.
Non mi interessa se questo matrimonio è la copertura di qualcosa che non scopriremo mai.
Non mi interessa neanche se hanno deciso di “bloccare” la mia città per tre giorni, solo per urlare al mondo intero che loro sono etero, e che si amano.
Mi interessa soltanto che loro, entrambe seriamente impegnati nel sociale, non hanno di sicuro fatto la lista nozze in un negozio che vende argenteria.
E mi interessa, soprattutto, che George sia passato sotto casa mia e che abbia sfoderato uno dei suoi fantastici sorrisi, salutando mia mamma casualmente affacciata alla finestra.
Mi interessa che non potrò mai provarvelo perché ero a Milano, e non sono riuscita a fotografare l’attimo, fuggente.
Insomma Georgeee!!!
Come hai potuto decidere di salutare mia mamma senza farmelo immortalare?
E perché hai deciso di sposarti proprio nell’unico fine settimana in cui io ero bloccata a Milano, lontana dai vostri lunghi festeggiamenti??!!!!!
Non si fa così: no Garavelli no party!!!
Barbara
Tu in un’altra vita eri una zingara, e in estate andresti in giro ovunque a piedi scalzi, e andresti a letto col sale sulla pelle, e il rumore del mare ancora nelle orecchie.
Ma a lui da fastidio la sabbia in macchina, e il sale nel letto, e allora giri sempre con le scarpe, e fai sempre la doccia prima di andare a letto.
Tu dormiresti bene anche se in casa i pavimenti non fossero sempre lucidi come uno specchio.
Ma lui è fissato con le pulizie, anche in vacanza, e allora tutti i giorni (o quasi) ti ritrovi con lo spazzolone e lo straccio bagnato, in mano, e quasi non ti riconosci.
Tu sembri forte e sicura di te, e in pochi hanno capito che, dietro quell’apparente forza, c’è un mare, un oceano di insicurezza.
A volte la faccia sorride, ma il cuore piange.
A volte ti senti scoppiare di felicità, ma detto di te qualcosa muore, piano piano, e i dubbi e le paure si moltiplicano, e pullulano.
Come é dura sentirsi amate e apprezzate da tutti, e non da chi vorresti tu.
Come è dura andare a letto chiedendosi dove si ha sbagliato.
Più cerchi di dare e di farli felici, e più ti sentì chiedere, e ti senti inadeguata.
E allora il sorriso, ogni tanto, lascia il posto ai pensieri pesanti.
Come è dura fare la mamma, e ancor di più fare la moglie.
Dicono che il matrimonio allunghi la vita.
Ultimamente ho letto che io matrimonio stimola la produzione di sostanze che combattono lo stress e che prevengono gli infarti.
Sembra che il brontolio continuo tra marito e moglie, in cui uno ricorda all’altro di prendere le medicine, di mangiare bene etc etc, aiuti la coppia a tenersi in forma.
Sembra inoltre che la vita matrimoniale stimoli il cervello a produrre ormoni come le endorfine e la dopamina, che donano un senso di rilassatezza ed esercitano un’azione calmante.
Gli americani dicono che è vero che spesso nel matrimonio si discute e si litiga, ma è anche vero che questi confronti alla lunga si rivelano benefici perché aiutano a liberarsi dalle tensioni della vita di ogni giorno.
Ma andare in palestra o dedicarsi al pugilato nooo?!?????
Se devo essere proprio proprio sincera, a me, questa questa scoperta scientifica americana mi sembra proprio una grande strunzata (con la “U” fa più chic no?!)
E pensare che mio marito ed io ci siamo sposati proprio in America, a Las Vegas.
Forse sta passando l’effetto benefico e tocca risposarsi (ma con lui o con un altro? Ahahahaha)
A me il matrimonio non mi rilassa pennnnniente, e ogni tanto mi incacchio così tanto che penso che l’infarto lo avrò, eccome!
Io mio marito in questi giorni lo legherei ad un ulivo, e forse non solo lui…
Vabbè, ma tutto passa no?!
Oggi va così, domani è un altro giorno.
Besos
E’ il primo lunedì mattina che non devo spremere le arance per la sua spremuta.
E’ il primo lunedì mattina che non devo accompagnarlo a scuola, o al campus.
E’ il primo lunedì mattina senza di lui.
E’ partito sabato, ma inizio a realizzarlo ora.
Sabato mattina abbiamo accompagnato Danny dalla nonna, ma non ho sentito l’emozione dei lunghi arrivederci.
Sabato sera avevamo un matrimonio in Francia, e quindi sembrava uno dei tanti fine settimana in cui ci approfittiamo delle nonne, gli molliamo il biondino, e scappiamo per vivere la coppia.
E invece?
E invece ieri sera siamo tornati da nostro week-end, e lui non era qui ad aspettarci, come sempre.
Lui sabato sera ha preso un aereo con la nonna paterna, ha raggiunto la nonna materna che arrivava da Venezia e li aspettava già in aereoporto, e ora, con ben due nonne, si gode il mare.
E io?
E io inizio a realizzare solo ora che lui non c’è, e che non lo vedrò per ben due settimane.
Sarei una super mega bugggggiarda se non ammettessi che, assieme al senso di vuoto, pervade in me anche una sorta di senso di leggerezza, ma vi assicuro che in questo momento non so se ridere o piangere.
Sono liberaaaaaaaa, ma senza di lui.
Non ho orari, ma neanche i suoi baci e i suoi abbracci.
Oggi dovevo fissare la visita di controllo in palestra e mi sono sentita dire: “Prima delle 16 perché poi devo recuperare mi figlio”
Ops! Mi è scappata!
Io oggi non devo recuperare nessuno, e domani neanche, e mercoledì neppure, e giovedì parto io.
Da giovedì metto la tenda in Puglia.
La tenda? Diciamo che la casa non è ancora pronta, ma che siamo in dirittura di arrivo, e quindi ho deciso di andare giù con la frusta, per velocizzare i lavori finali.
Dormirò da un’amica, in attesa di poter prendere finalmente possesso della casa.
E poi ci saranno scatoloni da disfare, mobili da posizionare e tanta polvere da pulire.
Sono felice, felicissima. So già che sarà una bella sfaticata, ma di quelle sfaticate belle da fare.
Sarò sola soletta, ma sono sicura che il tempo volerà, e che in un batter d’occhio, dal gate degli arrivi dell’aereoporto di Brindisi, vedrò uscire mio marito mano nella mano con nostro figlio.
Il mio uomo grande mi riporterà il mio uomo piccolo, e in quel momento il mio cuore premerà forte sotto il petto.
Adesso mi godo questi giorni di meritata libertà, senza orari e senza grosse responsabilità.
Dondolando sull’altalena dell’emozioni, tra il desiderio di chiamarlo ogni 5 minuti e la voglia di lasciarlo vivere la sua vacanza, viziato dalle sue nonne e lontano da quella rompiscatole precisina della sua mamma.
E poi volete mettere l’ebrezza di poter uscire a bere un aperitivo con mio marito senza premeditazione? Senza vincoli di babysitter in attesa, e orari da rispettare?
Ti amo piccole amore mio,
Divertiti, ma pensami, e torna prestooo!
Mamma
Stamattina, mentre Danny boy finiva di fare colazione (è più lento di un bradipo in letargo), ho acceso il mio mac, e sono andata a curiosare su facebook. Ho la memoria di un’effimera (un piccolo insetto che dicono viva al massimo un paio di giorni) e quindi vado sempre controllare chi compie gli anni, per evitare di fare figuracce. Cercavo tra i compleanni e cosa leggo? “Anniversario Barbara e Marcello” Perdindirindina, sto giro me l’ero proprio scordato! Ma come si fa a dimenticare l’anniversario di matrimonio? Si fa, si faaaaa Per la verità non mi ricordato neanche che giorno fosse oggi, poi ho guardato l’agenda e ho letto: “Venerdì 4 aprile”. A quel punto, per essere proprio sicura sicura, ho aperto la porta di casa e ho letto anche la targa attaccata fuori, sulla porta. Ok, ok, accendiamo e confermiamo: oggi è il nostro quarto anniversario di nozze, e io, e mio marito, ce lo siamo proprio scordato. Non ci siamo sposati in Italia col classico matrimonio pieno di amici e parenti, ma ci siamo sposati a Las Vegas Siamo partiti da soli, lasciando il piccolo Danny alle nonne, e ci siamo sparati matrimonio e viaggio di nozze in un colpo solo, senza sosta (o “senza caglie”, come direbbe mio marito) Non mi dimenticherò mai la faccia del nostro cucciolo quando, al nostro ritorno, abbiamo comprato una torta solo per lui, e gliela abbiamo regalata con sopra le statuine con la faccia di mamma e papà. E oggi? E oggi siamo ancora qui, quindi la crisi del terzo anno è passata. Ora dobbiamo solo sperare che vada bene anche quella del settimo. Ma se tornassi indietro, ridirei di sì? Cello (Marcello, ma per gli amici “Cello”) ed io, siamo peggio si Sandra e Raimondo. Ma in quale coppia non si litiga?! Lui esce di casa la mattina alle 7.30 e torna dopo minimo 12 ore (lavora a Bergamo, che proprio dietro l’angolo non è) e io mi occupo di tutto ciò che c’è da organizzare nella nostra vita. Io sono nata organizzatrice, e quindi mi piace organizzare. Quasi tutti i bambini, come prima parola, dicono “Pappa” o al massimo “Mamma”. Io credo di aver iniziato subito con una domanda del tipo: “Che si fa?”. Quando la sera il mio maritino torna a casa, a volte lo inondo di resoconti e domande, e so che lui vorrebbe solo taaanto silenzio. Per non parlare della quantità di messagini e whatsapp che gli mando durante il giorno… Ma che ci posso fare? Ogni tanto anche io ho bisogno di un aiuto, di un consiglio, di una mano sulla spalla, in senso biblico, uffa! Ma noi donne siamo fatte così, e gli uomini sono fatti colà. Ho sempre desiderato risposarmi anche in Italia, con i parenti e gli amici, ma alla fine sono arrivati i documenti da Las Vegas, e ci è sembrato stupido buttare dei soldi così. Le tartine costano, il vino costa, e pure la Chiesa costa. E poi la seconda promessa d’amore, in Italia, ce la siamo fatta il giorno in cui abbiamo deciso di costruire la nostra casa in Puglia. Decidere di costruire una casa assieme, con tutti i sacrifici che comporta, secondo me vuol dire anche di più di un secondo matrimonio italiano: vuol dire aver voglia di dividere assieme il futuro, la vita. Marcello viene da Marte e io vengo da Venere: è normale che a volte non ci si capisca quando si arriva da due pianeti diversi no?! Io se ho un problema vorrei raccontargli tutto e avere da lui la soluzione miracolosa. Lui se ha un problema, arriva a casa e si chiude nella sua caverna. Tutti gli uomini fanno così. Forse siamo noi le ingenue che ancora sperano di poter cambiare i cittadini di Marte. “Vuoi stare in caverna? Ok amore mio, allora io esco a prendere un po’ d’aria” Ecco cosa dovrebbe succedere. E invece? E invece spesso ci ostiniamo a volerli tirare fuori per forza dalle loro tane, dove si sentono sicuri e protetti. Ma il mondo è bello perché è vario no?! E tante volte litigare fa sentire più vivi che non parlare. Ne vedo tante di coppie, al ristorante, che si siedono, cenano, e magari non si rivolgono neanche la parola. Per carità! Preferisco tutta la vita gli insulti e le cattiverie dette anche se non pensate. Preferisco sfogarmi e poi cercare il suo piede, con il mio, nel lettone. “Sì amore mio! Se tornassi indietro ti direi di nuovo di sì!” Sono felice di aver fatto quel viaggio a Zanzibar e di aver incontrato l’uomo che ha cambiato la mia vita. Sono felice anche quando litighiamo. Litigare mi fa sentire viva, mi fa sentire che c’è ancora tanto amore tra noi. Quando l’amore finisce, non litighi più. Auguri amore mio! Questa volta stavo per dimenticarmelo, ma per fortuna c’è Facebook. Da quando finirai di leggere questo post, hai 5 minuti di tempo per mandarmi un bellissimo e dolcissimo messaggino. Ocio perchè se non lo fai… prendo tutte le tue cravatte dall’armadio e inizio a tagliare! Barbara