Non è facile iniziare a scrivere dopo un anno e mezzo in cui non ho più scritto.
Non è facile perchè mi sono spesso chiesta il perchè di questa mia assenza, ma un perchè non l’ho trovato.
Non è facile iniziare a scrivere dopo un anno e mezzo in cui non ho più scritto.
Non è facile perchè mi sono spesso chiesta il perchè di questa mia assenza, ma un perchè non l’ho trovato.
Che non me ne abbiamo le more, le castane e le rosse, ma quella quasi finita è stata la settimana delle bionde 🙂
No, tranquilli, non sto per raccontarvi la favola di Pinocchio, e, per vostra fortuna, non ho neanche intenzione di cantare 🙂
Certo che in questa città nel succedono di tutti i colori ormai 🙁
Oggi avevo il mio solito giro di ottantordicimila commissioni da fare, e quindi alle 9 ero già vestita da pony express, a cavallo del mio inseparabile scooter.
Quando una vive a Milano, lavora in proprio, e quindi non deve timbrare il cartellino, ma può gestire il suo tempo un po’ come meglio crede, se aspetta il 13 ottobre per andare a Expo, è una deficiente!
Salve, sono la deficiente 🙁
“Fatti avanti amore”, è il titolo dell’ultima bellissima canzone di Filippo Neviani, in arte Nek, ma ieri sera “Fatti avanti amore” è stato anche il motto della serata di ieri, e mio figlio mi ha presa in parola, e si è fatto avanti, sempre!
La sera prima ero stata ad una cena di compleanno a casa di amici, e, oltre al mio idolo Barbieri-Mappazzone, avevo incontrato anche Filippo, sua moglie e la loro figlia.
Si è tanto parlato di questo Expo: ce la faremo, non ce la faremo, sará bello, sará brutto, faremo una figuraccia o ci faranno un bell’applauso?
Beh, su Expo non posso dire nulla, perché non ci sono ancora stata, di persona, ma chi lo ha visto ne ha parlato solo bene.
Vivo a Milano dal lontano settembre del 1989
Quest’anno ci sarà sto cavolo di EXPO (“cavolo” mi sembra il temine giusto, visto che si parlerà di cibo no?!)
E quindi mi sembra il momento giusto per imparare a fare un piatto della tradizione meneghina: il mitico “Rostin nega’a”, ossia un bel arrostino annegato nel vino.
Perché diciamocelo, ma in questo Expo ci sarà un po’ di tutto, e verranno a fare i maestrini da tutto il mondo, ma noi in Italia abbiamo poco da imparare, e tanto da insegnare, sul cibo, o no?!?
Pensate a quante regioni ci sono, a quante tradizioni, a quanti piatti vecchi, e a quanta innovazione.
Brasati, lessi, risotti, e ora le spume.
Cibo in foglie e polvere di tartufo.
La pasta fresca, e le lasagne delle nonne.
Ma cosa vogliono venire ad insegnarci e noi eh?!?!?!?!?
In questo momento mi sento molto patriottica, e quindi?!
Qualche problema?!
Se vi do fastidio basta un click, et au revoir!
Andate pure a leggere come si fa il patè de fois gras (poco sano, ma tantooooo bbbbbono)
Se invece, come me, oggi avreste voglia di sventolare la bandiera italiana, cantano “Oh mia bella Madunnina”, allora rimanete connessi con quella che tempera i tacchi, e beccatevi la ricetta facile facile per fare il “Rostin nega’a”
Iniziamo come sempre dagli INGREDIENTI: se siete in 4 comprate 4 bei nodini di vitello, e se il vostro macellaio è simpatico, chiedetegli di tagliarvi già i nervetti interni, così non vi si arricceranno in fase di cottura.
15/20 grammi di pancetta a dadini (io ho abbondato a 50 grammi, ops)
un rametto di rosmarino
farina
50 grammi di burro (io ne ho messi 30)
1/2 bicchiere di vino bianco secco
Se avete tutto possiamo iniziare
E ora le alternative sono 2:
O vi leggete la ricetta originale che vi ho pubblicato qui sotto oppure, siccome vi voglio bene, seguite la traduzione che mi ha gentilmente fatto la mia amica Clara
OK ok TRADUCO!
Mettete la pancetta a rosolare con il burro e il rametto di rosmarino.
Infarinate i vostri nodini di vitello e li aggiungete alla pancetta e al burro facendoli rosolare bene su entrambe i lati.
A quel punto aggiungete il 1/2 bicchiere di vino, coprite e fate andare a fuoco lento per circa mezz’ora (girando la carne a metà cottura)
Il tempo di cottura può variare a seconda dello spessore dei vostri nodini.
Per sapere il tempo esatto chiedete al vostro macellaio una volta che vi da la carne.
Come contorno io ho scelto una semplice insalata verde, ma ci stanno bene anche delle patate al forno.
Buona pappa, e viva l’Italia!
Bacetti
Barbara
A Milano, dal 13 al 16 novembre, si è tenuto Bookcity una bella iniziativa voluta dal comune di Milano e da un comitato promotore composto da nomi importanti dell’editoria.
Tre giorni dove la lettura e i lettori sono stati i grandi protagonisti.
Sono stati numerosi gli eventi e i laboratori dedicati a questa manifestazione, ma quello che mi ha toccato più da vicino è stato quello che si è tenuto alla Rotonda della Besana.
Dal 13 al 16 novembre la Rotonda della Besana ha infatti accolto gli elaborati e i lavori svolti dai bambini e dai ragazzi coinvolti nei progetti di Bookcity Scuole (sagomati, disegni, fotografie, video, cartelloni e molto altro).
Danny, venerdì scorso, è stato alla Rotonda della Besana con le sue maestre e i suoi compagni, per l’inaugurazione, e non vedeva l’ora di portarci anche noi: il suo papà e la sua mamma.
Sabato c’è stata la sua festa di compleanno, e quindi abbiamo dovuto aspettare fino a ieri, domenica.
Che emozione!
Ho sempre amato la Rotonda dalla Besana e la amo ancora di più da quando Muba, il museo dei bambini, ci si è straferito dalla più lontana Triennale in Bovisa.
Non è da poco avere uno spazio così vicino a casa, e non è da poco entrarci e vedere esposto un lavoro così bello, fatto dai bambini di molte scuole di Milano.
Mi ricordo quando Danny, il mese scorso, e arrivato a casa con questo libricino piccolo, e vuoto, dicendo che era un lavoro per scuola, di cui non poteva dirmi molto.
Avevo giusto capito che avrebbe dovuto scriverci delle cose viste in giro per la città: cose che sembravano altro.
Non facile da interpretare, ma avevo capito che per lui era una cosa importante, e quindi l’avevo lasciato fare, senza indagare troppo.
E poi a noi genitori le sue speciali maestre hanno mandato una favola, LA favola della seconda E.
“Ugo va in città” è la storia di uno gnomo che vive in campagna, uno gnomo che però si annoia, e allora decide di partire per andare in città, dove non è mai stato, e dove spera di incontrare nuovi amici.
Ugo non ha mai visto le strisce pedonali, e le scambia per una strana zebra.
Ugo scambia un autobus per un bruco gigante, e il Duomo di Milano per panna montata…
Ad un certo punto Ugo incontra Max, un gatto randagio.
Max gli spiega tutto, lo porta ancora in giro per la città, e lo ha riaccompagna in campagna, nel suo albero di castagno.
Ugo ha un nuovo amico, ha visto un posto nuovo, e non ha più paura.
Alla Rotonda della Besana, assieme alla favola della scritta dal nostro Danny e dai suoi compagni della seconda E, c’erano tante altre favole, belle, ed emozionanti.
Ma Ugo mi ha colpito.
Ugo mi ha colpito, ovviamente, perché è anche frutto della fantasia del nostro cucciolo, ma anche, e sopratutto, perché io in Ugo mi ci riconosco un po’, specialmente in questa fase della mia vita.
All’inizio vedevo Ugo un po’ come il nipote che ancora non ho, ma poi ho capito che Ugo sono un po’ io.
Diventi mamma e la tua vita cambia.
Diventare mamma è un po’ come andare a vivere in campagna: resti in città, ma i tuoi ritmi cambiano, la tua vita prende un altra direzione, e molte persone finiscono con lo sparire.
Quando diventi mamma inizi ad aver paura di cose che neanche sapevi esistessero.
Poi un giorno ti svegli e ti viene voglia di tornare in centro, in città.
Ma ti accorgi che le cose sono cambiate, e che tu sei cambiata.
Ti rendi conto che quello di cui avevi bisogno prima ora non lo vuoi più, ma nello stesso tempo hai bisogno di nuovi stimoli, e di uscire dal quella routine in cui ormai navighi a vista, senza grandi scossoni, da anni.
Ecco! In questo momento della mia vita mi sento un po’ come Ugo.
Avrei voglia di partire in cerca di nuovi stimoli, di nuovi amici.
Ma poi il mio sguardo cade sulla foto di mio figlio che sorride accanto al suo disegno, e mi chiedo di cos’altro io possa aver bisogno, in questo momento.
Fare la mamma è il mestiere più duro del mondo, e neanche ti pagano.
Essere mamma a volte ti mette in uno stato di forte conflittualità, interna: una parte di te vorrebbe scappare indietro nel passato, per sentirsi di nuovo più leggera, e l’altra parte di te ti ricorda che il tempo va avanti, e che le difficoltà servono per crescere.
Ok amore mio, tengo duro, per te.
Tengo duro perché voglio continuare a crescere, e lo voglio fare accanto a te, orgogliosa di te e di quello che stai diventando.
Non sarò una mamma perfetta, e continuerò a perdere la pazienza, anche per cose senza importanza.
Non ti darò il fratellino che ogni tanto mi chiedi, perché non sono Heather Parisi, e non imparerò mai a fare il risotto come te lo fa la nonna.
Ma prometto che verrò a tutte le mostre che farai, a tutte le partite e a tutti i saggi di fine anno.
Prometto che sarò sempre orgogliosa di te e di quello che farai, e che quando sbaglierai ti aiuterò a rialzarti, nella speranza che quando sarai grande anche tu lo farai, con me, e per me.
Firmato
Mamma super orgogliosa
Barbara
Questo fine settimana, se restate a Milano, un paio di cosine carine ci sono.
Iniziamo dallo STREET FOOD TRUCK FESTIVAL che si terrà a Sesto San Giovanni da oggi, venerdì, a domenica.
Dall’ape-ritivo, alla polenta col gelato salato, passando per la pizza.
Tutto rigorosamente servito in strada. Mi sa che domani ci porto Danny boy, che va pazzo per le api (quelle su 4 ruote, e non quelle che pungono).
Sabato e domenica, dalle 10 alle 18.30, sul sagrato e nei chiostri della Chiesa di Via San Marco, a Milano, torna FLORALIA .
Non solo fiori, ma anche tessuti, vestiti e oggettistica varia per la casa, e non solo.
Ho giusto bisogno di ancora un paio di cosucce per la nostra piccola masseria in Puglia, quindi mi sa che mi toccherà sacrificarmi e farci un salto (che sacrificioooooo)
E domenica, per gli appassionati dei mercatini (eccomiiiiiiii), torna il MERCATONE DELL’ANTIQUARIATO sui Navigli, a Milano.
Che dire? Un fine settimana on the road, all’aperto, sperando che il tempo regga.
E se stasera siete in giro per Milano, vi aspetto dalle ore 20 in poi all’ATM, Bastioni di Porta Volta 18.
Aperitivo, dinner buffet, e danze ad oltranza.
Ricordatevi di temperare i tacchi, e passate un buon fine settimana!
Besos
Barbara