Stamattina ero a Palazzo Marino, a Milano, in Piazza Scala.
A fare che?!
A incontrare il sindaco?
Stamattina ero a Palazzo Marino, a Milano, in Piazza Scala.
A fare che?!
A incontrare il sindaco?
Ci sono giorni in cui ti svegli, apri gli occhi, ma quelli rimangono chiusi.
Ci sono giorni in cui ti alzi dal letto e cammini, ma l’80% del tuo corpo rimane sdraiato.
Code chilometriche di fanatici della moda dalla notte prima.
Gente che ha trascorso la notte davanti ad un negozio, in attesa che aprissero.
Gente che comprava a bracciate senza neanche guardare le taglie.
Cameron Lancaster aveva 18 anni, e ha perso la vita in una cava allagata della Scozia orientale.
Il ragazzo, reinterpretando in modo estremo la doccia gelata per la ricerca sulla Sla, che da giorni impazza sui social network, si è tuffato nelle fredde acque e non è più riuscito a risalire: il suo corpo è stato recuperato dai servizi di soccorso.
La secchiata di acqua fredda voleva risvegliare il mondo, per ricordare a tutti che i malati di SLA hanno bisogno di aiuto.
La secchiata d’acqua è diventata una moda, e come tutto ció che fa parlare, è stata attaccata su più fronti.
In America sono stati raccolti più di 31.000.000 di dollari, e in Italia poco più di 200.000 euro.
Ma in America le donazioni non sono tassate, mentre da noi sì.
Da noi quando fai una donazione tramite bonifico, devi pagare la commissione alla banca!
Non credo peró che sia questo il motivo per cui molti italiani si sono fatti riprendere mentre si facevano una bella doccia fredda, ma poi si sono dimenticati di fare il versamento.
Pubblicare un video e farsi applaudire fa figo, ma fare un bel gesto è inutile se non ti vede nessuno, e se non fai un bel versamento nessuno applaude al tuo bonifico reso pubblico.
Non hanno capito che non è una gara a chi versa di più!!!
Trovo assurdo che si dica che Jerry Calà è stato il più generoso donando 1000 euro e Luciana Litizzetto la più tirchia donandone solo 100.
Ma le donazioni non dovrebbero rimanere segrete???
E poi se tutti i vip che sono stato nominati, e che hanno accettato la nomina, avessero versato almeno i 100 euro della Litizzetto, secondo me sarebbe stata cosa buona e giusta, e invece in molti non hanno versato proprio nulla.
Sembra che sia stata la gente comune quella che ha versato di più , magari poco, ma lo ha fatto.
Io il versamento lo avrei fatto lo stesso, ma non mi vergogno a dire che speravo di essere nominata.
Mi sono divertita a fare il video, e non credo che ammetterlo sia un reato.
Una doccia fredda fa sempre bene, a tutti, e risveglia la coscienza dei più fortunati.
E poi diciamocelo!!! Ma chi se ne frega se qualche idiota ha fatto il fenomeno, e poi ha nascosto il portafoglio.
Senza “Ice bucket challenge” ora non saremmo qui a parlare di SLA, e ci sarebbero quasi 32.000.000 dollari in meno per la ricerca.
Mi dispiace solo per il ragazzo che ha perso la vita per fare l’eroe, e il mio pensiero va alla sua famiglia.
Ora vado a fare un’altra doccia fredda, ma questa la faccio per me, e per la mia cellulite.
Barbara
Ps: anche senza secchiata, potete fare una piccola donazione su www.aisla.it
Voleva fare il medico, ma per fortuna si è stufato degli studi, e dalla sua Piacenza si è trasferito a Milano.
Non era nato per fare il medico, era nato per fare il Re.
Non finirò mai di ringraziare Nino Cerruti che per primo ha creduto in lui e gli ha affidato un lavoro da stilista.
Da vetrinista della Rinascente a stilista: il passaggio è stato decisivo.
Non mi è mai interessato nulla della moda.
Se entro in un negozio e la commessa mi indica qualcosa dicendo che quel qualcosa è alla moda, che è appena uscito e che lo comprano tutte… State pur sicuri che quel “qualcosa” non finirà mai nei miei armadi.
I capi alla moda passano, i capi eleganti restano, per sempre.
Giorgio Armani è il Re dell’eleganza.
Tanti anni fa, in Via Valtellina a Milano, c’era uno spaccio fantastico di Armani (prima e seconda linea) dove si compravano delle cose stupende ad ottimi prezzi.
Era lì che ogni tanto andavo a fare shopping, tutta emozionata all’idea di riuscire ad accaparrarmi, con poco, un abito di Re Giorgio.
Mi ricordo quando facevo la hostess per l’interstand. Mi ero da poco trasferita a Milano per studiare pubbliche relazioni allo IULM, e per arrotondare facevo la hostess per le sfilate di moda.
Accompagnavo gli ospiti al loro posto e poi me ne stavo in piedi in un angolo, a godermi la passerella che si animava.
Quelle di Giorgio Armani e di Gianfranco Ferrè erano le mie preferite.
Mi sono laureata indossando una giacca di Re Giorgio, e anche l’anno scorso ho indossato un suo vecchio abito da sera lungo, nero.
Se un vestito è bello, e fatto bene, non passa mai di moda.
E poi Re Giorgio mi piace perché sa anche scendere in piazza per trasformarsi in Giorgio.
Mi ricordo quando, nel luglio del 2006, mio marito ed io, ai tempi ancora fidanzatini, andammo in piazza Duomo in motorino per festeggiare l’Italia che vinceva i mondiali (bei tempi quelli!).
Stavamo bevendo una bella birra ghiacciata sventolando la nostra bandiera tricolore, quando ecco apparire tra la folla lui, il Re.
Giorgio Armani il suo paese lo ama davvero, e quel giorno ha voluto festeggiare come tutti, in Piazza.
Mi ricordo anche il giorno in cui stavo uscendo da un concerto con George Weah. Sto parlando di taaaaanti anni fa. Non ero ancora ne fidanzata ne sposata, e George ed io eravamo molto amici (diciamo così).
Giorgio vide George, e da suo grande ammiratore, si avvicinó per conoscerlo, ma non lo fece andando direttamente da George, dando per scontato che lo avrebbe riconosciuto.
Quella sera Re Giorgio venne da me (ci conoscevamo di vista), e mi chiese se potevo presentargli il mio amico di cui era gran tifoso.
Grande Giorgio. Grande perché da vetrinista sei diventato uno degli stilisti più famosi e di classe del mondo. Grande perché da tifoso che eri, quest’anno hai contribuito a riportare in alto la squadra di basket milanese.
E poi diciamocelo dai: se arrivo come lui agli 80 allora prometto che chiudo il blog e smetto di scrivere cavolate.
Mancano solo 36 anni dai!
Barbara
Mi era stato presentato tempo fa da un’amica comune, ma allora non avevo avuto l’occasione di scambiarci due parole. Un paio di sere fa invece…ci siamo incrociati di nuovo al compleanno di un altro amico comune e siamo finiti prima a chiacchierare e poi a ballare.
E: diciamo un bel flash back !
B. La tua prima sfida importante?
E: ho inziato organizzando feste, party per amici e da li il passo per l’inaugurazione del mio show room a Milano in Via San Maurilio nel 2000 è stato breve.