La rinascita, San Maurizio, San Nevo e San Fit

Premetto subito che mi reputo una donna fortunata, molto fortunata.

Ora, fatta questa premessa, posso dire che questo è stato per me un anno parecchio pesantuccio, in tutti i sensi (la mia bilancia può confermarvelo)

Dalla Madonna di Cavallerizza, alla Madonna di Campiglio

 

Dalla Madonna di Cavallerizza alla Madonna di Campiglio, ci sono ben 1040 km, mica pochi!!!

Come spesso accade, starete pensando che io stia dando i numeri, e in effetti avete tutte le vostre ragioni 🙂

Ma noi il 15 agosto eravamo ancora nella nostra casetta pugliese, vicino a Cisternino, in contrada Cavallerizza.

Lui, la coppa e l’artista

 

“Signora ci siamo dimenticati di dirle che domani ci sarà la gara!”

La gara?

Mio figlio ha fatto un corso di sci quando aveva 3 anni, e poi forse avrà sciato altre 6 volte nella sua vita, e voi gli fate fare una gara il primo giorno che rimette gli sci dopo 2 mesi?!

Ovvio che una mamma si preoccupi che il figlio possa sentirsi inferiore agli altri bimbi.

Uno slalom gigante con un botto di porte, e una pista lunga, lunghissima, di quelle vere!

Nooooo! Non ce la farà mai! Si fermerà a metà, e salterà la metà delle porte, come facevano sempre la sua mamma e il suo papà, quando erano piccoli.

“Scende ora il numero 3, Agrati Daniele”

Porca paletta! Lo hanno addirittura annunciato col microfono, come nelle gare vere! Aiutoooooo! Che è emozioneeeeeeee

Ma, ma, maaaaa! Guarda come viene giù il mio patatoneeeeee! Non ne sta saltando una di porta! Non ci credo! Non può essere nostro figlioooooo! C’é stato uno scambio nella culla!!!

Quando aveva visto il podio si era rattristato: “Mamma io su quel podio non saliró mai oggi!”

E invece nella sua categoria erano in 4, e lui è arrivato terzo: podio e coppa!

Tra lui e la coppa è stato amore a prima vista, non ci voleva credere!

Ieri sera ha voluto la coppa sul comodino, prima di spegnere la luce.

E stamattina si è svegliato alle 6.47: “Mamma accendi la luce perfavore? Voglio vedere se la coppa c’è ancora”

L’ha vista, ho spento la luce, e si è riaddormentato felice.

Che giornata ricca di emozioni quella di ieri: la prima gara di sci del mio patato, e la sua prima coppa, e, per non farci mancare nulla, la presentazione della mia linea di orecchini “Gipchic” da Nanà, qui a Cortina.

Sono venute le mie amiche di sempre, ma anche tante persone che conoscevo, e qualche “uips”, che fa sempre bene allo spirito, e ai social network (hihi)

“È lei l’artista? Complimenti! Ha avuto una bellissima idea, e gli orecchini sono bellissimi”

Io artista?

Questa mi mancava, ma mi piace, e parecchio.

Mi hanno spesso chiamata “Pr”, a volte “stagionata” (il mio simpatico marito), e da 7 anni “mamma”, ma “artista” mai!

Bene, e visto che ora il piccolo campione sta sciando, l’artista approfitta di questa libertà forzata e va a farsi una bella passeggiata tra i monti.

Besos

Barbara

Presentazione Gipchic da Naná. Viviana, la titolare, ed io, ed altri ospiti tra cui Elisabetta Ferracini, Alessandro Benetton e Debora Compagnoni

Presentazione Gipchic da Naná. Viviana, la titolare, ed io, ed alcuni ospiti tra cui Elisabetta Ferracini, Alessandro Benetton e Debora Compagnoni

 

 

 

 

 

 

 

 

Il valore del silenzio, e di una buffa caduta.

 

Questo ponte lo abbiamo trascorso in montagna.

Se devo essere sincera io preferisco sempre il mare, anche in inverno, ma siamo andati in montagna per fare sciare Danny boy.

Avete presente  quando a noi mamme scattano quei sensi di colpa tipo: “Io non ho più molta voglia di sciare e questo we me ne starei a casa passando dal piumone del letto alla copertina del divano, ma ho un figlio che vive in mezzo allo smog e quindi per questo ponte sarebbe carino portarlo in montagna a sciare e a respirare aria buona”?!?

Ecco, appunto!

Quindi starete pensando che abbiamo scelto il posto più vicino a Milano e ci siamo fatti sta gitarella.

Eh no, sarebbe stato troppo facile e troppo comodo!

Siamo andati a Cortina tutta d’Ampezzo, non proprio dietro l’angolo. 

Sono Veneziana, a Cortina ci sono cresciuta, ed è lì che, quando posso, rivedo gli amici di sempre.

Se a Cortina non hai voglia di sciare, di giorno si possono fare delle belle passeggiate, e, in estate, delle belle gite in bici.

Nel tardo pomeriggio si va in centro, si fanno due vasche (su è giù per Corso Italia), e il tempo passa piacevolmente.

Se sei giovane, fuori o dentro, e nel tuo portafoglio non hai l’eco, ci sono anche ottimi ristoranti e anche qualche qualche localino danzereccio dove ritrovi ancora il clima dei film dei Vanzina (che fortuna eh?!?!)

E se sei con tuo figlio, non hai nonne o babysitter all’orizzonte, e di mondanità ne hai avuta già abbastanza?

Mandi il figlio a sciare e te ne torni sotto al piumone, approfittando di quelle fantastiche ore di libertà.

Verso l’ora di pranzo vai col marito a recuperare il figlio stravolto, lo nutri e lo cacci a fare un bel riposino pomeridiano, così hai altre due ore libere per il rilassarti.

La montagna è il posto ideale per fare un sacco di sport, ma anche per fare fantastiche pennichelle!

Nel tardo pomeriggio due vasche in centro, qualche aperitivo, e poi a cena al pub, e a nanna presto.
Ieri mattina, mentre Danny sciava, e mio marito faceva jogging, io me ne sono rimasta a letto al calduccio, a leggere.

Stavo leggevo “Felicità in questo mondo”, un libro sul buddismo, giusto una prima infarinatura, per soddisfare la mia curiosità sempre in fermento.

Ad un certo punto ho guardato fuori dalla finestra e mi è venuta voglia di fare una bella passeggiata.

Ho letto le ultime pagine del libro, mi sono fatta una doccia al volo, mi sono vestita e sono uscita.

Dopo la lettura di quel libro, avevo proprio voglia di starmene un po’ da sola, in mezzo alla natura.

Il proprietario dell’agriturismo dove dormiamo sempre, mi ha consigliato una bella passeggiata nel bosco, e io ho obbedito.

Peccato che ha iniziato a piovigginare e non avevo le scarpe giuste.

Avevo in programma di fare circa 6 km, ma dopo neanche 300 metri mi sono ritrovata a pattinare sul fango, e, taaaaac, nel fango ci sono finita sdraiata, a faccia in giù.

Forse prima di leggere il libro sul buddismo avrei mollato un urlo e sarei tornata subito a casa, parecchio contrariata.

E invece? E invece forse un pó per merito di quel libro, ma di sicuro anche grazie al mio carattere per fortuna spesso positivo, sono scoppiata a ridere da sola, in mezzo al bosco, e ho proseguito nella mia camminata, tutta zozza, ma felice.

E per fortuna che non sono tornata indietro!!!

Se fossi tornata indietro non avrei incontrato lui, il silenzio.

Non so da quanto non mi capitava di ritrovarmi in silenzio, un silenzio di quelli veri, profondi.

Mi verrebbe da dire che forse il vero silenzio è proprio quello che si sente in cima alle montagne, dentro un fitto bosco, oppure in riva al mare, quando non ci sono onde ad infrangersi sulla battigia.

Non mi capitava da tanto di ritrovarmi così, in silenzio.

Ma la cosa più bella è che in mezzo a quel silenzio così surreale, sono riuscita a non pensare a nulla.

Ho passato gli ultimi anni pensando a troppe cose, e tutte assieme.

Quante volte mi sono ritrovata ad accavallare un pensiero con l’altro, come quando cerchi di ricordarti la lista della spesa dimenticata a casa, e intanto si fanno largo nella tua mente liste di desideri di una mamma in cerca di nuove soddisfazioni, come donna.

Ci sono momenti in cui ti basta l’immagine di una mucca sul cartone del latte, per aver voglia di partire, e di mollare tutto.

Oppure tra i corridoi del supermercato incontri una donna in carriera che fa la spesa di corsa prima di tornare al lavoro, e allora inizi a pensare a quale lavoro potresti inventarti, per non togliere troppo tempo alla tua famiglia, ma per ritrovare quegli stimoli di cui anche una mamma ha bisogno.

Ho anche provato a fare yoga, ma mentre salutavo il sole pensavo all’imu
e alla tasi, e allora ho capito che non ero pronta.

Ieri, in quel bosco, mi sono sentita leggera come non mi capitava da tanto, troppo tempo.

Ieri in quel bosco sono caduta, ma mi sono rialzata, e ho capito che a volte la nostra mente è davvero troppo affollata di pensieri, e di cose da fare.

È un momento in cui sto scoprendo e riscoprendo valori e persone che avevo un pó perso per strada, a volte troppo impegnata a preoccuparmi per tutto, e per tutti.

Sento che finalmente le cose stanno cambiando e devo dire che, in questo momento, un pó di silenzio ci stava proprio bene, quasi come quel bacio sulla mano ricevuto all’improvviso mentre ieri sera scrivevo, e mio marito guidava, accanto a me.

Barbara

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Mare o montagna?

 
E’ da ieri che Facebook pullula di foto di montagne super innevate, con amici che non riescono neanche ad uscire di casa per andare a comprare il latte (e allora vanno dalla mamma di Morandi, al piano di sotto).
E siccome in montagna c’è un sacco di neve, noi oggi si parte, per la Puglia!
Pensare che a 5 anni avevo già preso la mia prima medaglia, da sciatrice provetta.
Ma alla veneranda età di quasi 44 anni, ho capito che a ME MI (scusate, ma, anche se scorretto, lo trovo molto rafforzativo) piace di più il mare, anche in inverno.
OK, ok, magari a febbraio porterò Danny a sciare un week-end, giusto per non sentirmi troppo in colpa.
Anche se, forse, più in colpa mi ci sono sentita  l’ultima volta che lo ho portato in montagna, a Pasqua.
Avevamo deciso di andare nel nostro amato agriturismo a Cortina per fargli prendere un po’ di lezioni di sci e lui, il primo giorno, è caduto, e si è stirato i legamenti del ginocchio.
Mi sono sentita in colpa perché non ho menato l’insegnante!
Ma si può portare un bimbo di 5 anni, che aveva già fatto qualche lezione, ma un anno prima, a fare una vera pista da grandi, subito, durante la prima lezione?!
Ma fare prima un pò di pratica in squallido campetto no!? Brutto?!
Vabbè, meno male che appena arrivati a Milano, con ancora le valigie in macchina, abbiamo portato Danny al Vismara da un giovane medico con le contropalle.
In montagna ci avevano detto di mettergli tutore e stampelle per due settimane, ma il medico della primavera del Milan, e della nazionale italiana di snowboard, ci ha fatto togliere tutto, subito.
Ma dimentichiamo e andiamo avanti che l’è megl…
E quindi?
E quindi abbiamo deciso che a noi ci piace di più il mare, anche in inverno.
Ed è proprio al mare, in Puglia, che ci stiamo costruendo una bella casetta per farci tutte le vacanze che riusciremo a fare, in tutte le stagioni, e per magari un giorno, chi può dirlo, andarci a vivere.
Amo Milano, ma ogni tanto si fa forte la voglia di scappare, e mi ci vedrei benissimo a vivere in Puglia, con il mare sempre a portata di mano.
Sono Veneziana, io.
Ho bisogno dell’acqua, io.
Mi piace sentire il sale sulla pelle.
Ci andrei a letto, con il sale sulla pelle.
Preferisco infilare in una borsa costumi e parei che passare le ore a cercare guanti, calze di lana, berretti e pile per tutti.
E poi soffro il freddo, e le code alle seggiovie.
Mi piace mangiare il pesce in riva al mare, con il vento che mi accarezza la pelle e gli schizzi delle onde che arrivano quasi sotto al tavolo.
Non mi mette tristezza il mare d’inverno, anzi.
Sembra volermi trasmettere la sua forza, il mare d’inverno.
Adesso vi lascio perché abbiamo un volo da prendere: la Puglia ci aspetta.
Dopo giorni di abbuffate mi viene difficile parlarvi di cibo, ma una cosina veloce veloce ve la voglio dire: alla polenta uncia con gorgonzola, preferisco il purè di fave con la cicoria.
Barbara
Ostuni, a fine settembre

Ostuni, a fine settembre

 

Ma io avevo chiesto solo un po’ di fresco…

Dopo 12 giorni di crociera in una nave americana dove si dormiva con pigiama a maniche lunghe e piumone, i due giorni a terra a Napoli, prima di tornare a Venezia, sono stati una mazzata!
Caldo, umido, caldo, umido.
Dopo 24 ore a Venezia e una giornata in spiaggia, mi è venuta una voglia pazzesca di montagna.
Una telefonata al nostro agriturismo per sentire se aveva una camera libera per me e Danny e poi i biglietti per l’autobus.
Mi sembrava che fosse andato tutto troppo liscio, ahahahaha!
Ieri mattina eravamo pronti all’imbarcadero di Palazzo Grassi con la nostra valigia e l’inseparabile monopattino di Danny.
Aspettavamo il vaporetto per andare in stazione a Venezia, prendere treno per Mestre e poi il pullman Cortina express da Mestre.
Non sarebbe stata un’ardua impresa se il vaporetto fosse arrivato puntuale e non in ritardo di 20 minuti!!!
Risultato?
Corsa con valigia e monopattino a piedi fino in stazione, saliti al volo sul primo treno per Mestre e preso il pullman al volo sudati fradici, ma felici.
Arrivati a Cortina ci siamo concessi un taxi fino all’agriturismo per mollare la valigia e tornarcene in paese con calma a piedi per fare la spesa e berci un aperitivo con gli amici e i loro figli.
Peccato che, mentre scendevamo in centro, all’improvviso si è alzato il vento e i nuvoloni neri, che erano lontani, si sono piazzati sopra le nostre teste e ha iniziato a diluviare!
Avevamo anche l’ombrello, ma il troppo vento non lo rendeva utilizzabile.
Eravamo nella m…
Io tutta fradicia e mio figlio mezzo fradicio (aveva la giaccavento) e terrorizzato.
Siamo corsi sotto un ponte, unico punto dove ci si potesse rifugiare, e da li ho chiamato il taxista che ci aveva appena accompagnati all’agriturismo.
Meno male che, maniaca come sono, spesso chiedo il cellulare dei taxisti del posto, non si sa mai.
Peccato che nei 5 minuti prima dell’arrivo del taxi, il ponte si è allagato e ci siamo ritrovati con la testa asciutta, ma con l’acqua fino alle caviglie.
Cercare di mantenere Danny calmo è stata una bella impresa.
Per fortuna che il mitico Ranieri, il proprietario dell’agriturismo, mi ha rifornito di ciò che mi serviva per fare tornare il sorriso al mio cucciolo.
Dopo una doccia calda ci siamo mangiati due bei piatti di tagliatelle con ketchup e grana, due jogurt ai mirtilli, fatti con il latte delle mucche che ci ospitano in questi giorni, e ci siamo infilati a letto, sotto al piumone.
Fuori c’erano 12 gradi e il diluvio.
Ma io avevo chiesto giusto un po’ di fresco, managgia.
Se penso che ieri prima di partire mi ero anche fatta, da sola, una pseudo acconciatura per affrontare il mio primo aperitivo a Cortina…ahahahaha!
Il pulcino Pio forse era conciato meno peggio di me, ieri.
Stamattina era ancora brutto, ma ora splende un caldo sole e il centro di Cortina pullula!!!
Barbara

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Stasera finalmente…Hugo

 
Stiamo partendo per la montagna.
Danny ed io alle 16.00 prendiamo un bel “torpedone” (pullman) e ce ne andiamo a Cortina, nel nostro agriturismo preferito, dove ritroveremo le nostre amiche mucche e il mitico Ranieri.
Ci sono tante cose che amo di Cortina in estate : il fresco (soprattutto), il verde, le passeggiate a piedi e le scampagnate in bicicletta, quel tocco di mondanità che non guasta e i tramezzini dell’Enoteca.
Ce ne sarebbero tante altre, ma tralasciamo quella che potrebbe sembrare una lista della spesa e parliamo di cose serie, parliamo di Hugo.
Se penso a Cortina penso a Hugo.
Sono una donna fedele, allo spritz, ma quando vado in montagna lo tradisco con Hugo.
Non avrete mica pensato che stessi parlando di un uomo vero!?
Io sono davvero innamorata di mio marito.
L’Hugo, o Ugo, è un cocktail di origine bolzanina che si è diffuso in Trentino Alto Adige.
La ricetta prevede 3/10 di sciroppo di sambuco, 7/10 di vino spumante, spruzzo di seltz facoltativo (se si vuole ulteriormente alleggerirlo), uno spicchio di mela rossa o una buccia di limone (sempre facoltativi) e un paio di foglioline di menta.
In un capiente bicchiere di vino mettere 6/7 cubetti di ghiaccio, versare gli ingredienti, miscelare delicatamente e decorare.
E siccome in Cooperativa, il supermercato chic di Cortina, vendono un ottimo sciroppo di sambuco (non sempre facile da trovare) mi sa che me ne porterò un paio di bottiglie a Milano per allungare il più possibile questa dolce estate.
Ci sentiamo nei prossimi giorni così vi racconto se incontro qualche vipssss, come si vestono, e cosa combinano, ops!
Barbara

Ridatemi Bernacca

Il colonnello Bernacca, lui si che ci azzeccava sempre, altro che internet.

Se penso che stavamo per non venire in montagna perché le previsioni davano piogge e nevicate per tutto il lungo we…

Mannaggia, meno male che alla fine non abbiamo fatto affidamento su meteo.it, 3BMeteo e tutti i loro amici e siamo partiti lo stesso.

imageRanieri, i suoi trattori e il latte appena munto ci stavano aspettando in quella che per noi e’ diventata un po’ una seconda casa: l’agriturismo “Caldara” a 2 km dal centro di Cortina.

Abbiamo scoperto questo posto 3 anni fa e ormai ci torniamo sempre una settimana a fine agosto e quando possiamo in inverno o a Pasqua.

Se non fosse per le mucche che di notte fanno un macello assurdo, questo sarebbe un vero angolo di Paradiso. Per ora gli diamo un dieci meno meno.

Una vista mozzafiato che non ci rende poveri in tasca, ma ricchi dentro.

imageE poi dove lo trovi un altro come Ranieri che dopo 12 ore di lavoro ha ancora la voglia e l’entusiasmo di portare Danny a fare un giro in trattore?

Non venivamo in montagna da Pasqua 2012 e ci tenevamo a rimettere Danny boy sugli sci prima della fine della stagione

Amo Cortina.

Ci sono cresciuta e ho sempre amato di lei quel giusto mix di sport, bellezza del paesaggio e un po’ di mondanità che non guasta.

Ieri ho rivisto un amico che non vedevo da 15 anni e ci siamo salutati come se ci fossimo visti il mese scorso.

Mette allegria Cortina (Un po’ meno al mio portafoglio che torna sempre alleggerito, troppo!)

Si incontrano amici che arrivano da tutta Italia e se ne vedono di tutti i colori: dalla signora che non vuole invecchiare e che va in giro vestita da ragazzina, alla ragazzina che vuole crescere troppo velocemente e passeggia su e giù come una vecchia signora. Ma per fortuna quelle sono solo eccezioni.

Cortina pullula di sportivi che sfrecciano giù per le piste da sci e poi, non contenti, si macinano anche un bel po’ di km in bici. Gente sana che durante la settimana lavora e nel we si dedica alla famiglia e allo sport.

imageA Cortina puo’ capitare di incontrare un Montezemolo sorridente e in scarpe da ginnastica che si avvicina a chiederti cosa si è fatto tuo figlio che va in giro con le stampelle. Anche lui ha una bimba piccola e si preoccupa.

Veder scendere Danny boy così sicuro con la sua maestra già dopo la seconda discesa, mi aveva fatto sorridere.

Una stupida caduta mi ha tolto quel sorriso da mamma orgogliosa, ma solo fino a quando non abbiamo scoperto che si trattava solo di uno stiramento dei legamenti.

imageTutore, stampelle e risposo per almeno una settimana. Io vedo sempre il bicchiere metà pieno: poteva andare peggio.

Anche a Danny e’ tornato il sorriso. Ha imparato subito ad usare le sue stampelle e non ha fatto un capriccio quando gli abbiamo spiegato che con il tutore ci avrebbe anche dovuto dormire per evitare difare brutti movimenti durante la notte.

Proprio a riposo non ci siamo stati però! Diciamo che siamo partiti col piede sbagliato,Ops.

imageSubito dopo la radiografia e l’esito, un bel giro in funivia con pranzo di Pasqua in rifugio. Visto che dopo pranzo era anche uscito il sole, siamo rimasti un po’a giocare sulla neve.

Ieri sera e’ venuta a trovarci la nonna Mao, in montagna anche lei, quindi mio marito ed io ci siamo presi la serata libera e siamo andati a cena con amici a Dobbiaco.

Oggi splende un sole fantastico.

Ce lo avrà mandato l’angelo?
Potevamo forse stare a riposo con una giornata del genere?
Cosa si può far fare ad un bambino col il tutore quando splende il sole?
Elementare Watson: guidare una moto slitta!

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