“Mamma, ma quest’anno ci siamo dimenticati di mandare la lettera a Babbo Natale!!!”
Oh caspiterina (in verità avevo pensato ad un’altra parola)
“Mamma, ma quest’anno ci siamo dimenticati di mandare la lettera a Babbo Natale!!!”
Oh caspiterina (in verità avevo pensato ad un’altra parola)
Ebbene sì: per Quasi 48 ore siamo rimasti chiusi in casa, senza vie di scampo!
Il 30 siamo andati in gita ad Otranto: sole, ma tanto freddo, e al ritorno…
Al ritorno, sulla statale, all’altezza di Brindisi, ci siamo improvvisamente ritrovati in una bufera di neve.
La polizia è stata velocissima, iniziando a presidiare tutte le uscite della litoranea per suggerire agli automobilisti i percorsi più scorrevoli, mentre i gatti della neve erano già al lavoro.
Ci abbiamo messo un po’ a tornare a casa e all’arrivo siamo rimasti sorpresi nello scoprire che su in campagna non aveva nevicato neanche un pó, se non quei pochi fiocchi di neve scesi la mattina mentre mi godevo la mia lunga e veloce camminata del mattino, tra i Verdi ulivi.
Ma avevamo parlato troppo presto…
Eravamo rientrati in casa da pochi minuti quando la neve ha iniziato a scendere, sempre più fitta.
All’inizio sembrava polistirolo, poi grandine, poi neve, tanta, ma tanta neve.
La mattina dopo, al nostro risveglio, non riuscivamo a credere ai nostri occhi: sembrava di essere in montagna!!!
Nella fine degli anni ’90, in Puglia, erano scesi circa 20 cm di neve, e nel 2005 15 cm, ma questa volta i cm erano almeno 40, e in certe zone ne sono scesi anche 70.
Mio marito sulla sua macchina ha le ruote da neve, ma non c’è stato verso di muoverla: le strade erano impraticabili e gli spazzaneve il 31 non sarebbero passati.
E la nostra festa di capodanno al Mavù con cenone, dj, ricchi premi e cotillons?
Ed ecco che mi arriva la telefonata: festa annullata per troppa neve!
Ecco, appunto.
E ora che si fa?! Bloccati in casa senza la possibilità di andare a fare la spesa per il cenone?!
Non avevamo nè lenticchie nè cotechino!!!
Sono anni che mangio lenticchie e cotechino e non sono mai diventata ricca quindi…
Abbiamo aperto frigo e dispensa e abbiamo scoperto che avevamo tutto quello di cui avevamo bisogno: bollicine, orecchiette, cime di rapa raccolte nel nostro terreno proprio prima che iniziasse a nevicare, patate novelle e un po di carne comprata durante la nostra gita ad Alberobello.
Ci mancava il dolce, caspiterina!
Non si può fare un cenone di capodanno senza dolce!
Mio marito in questo periodo è entrato in modalità “panettiere casalingo”, quindi eravamo pieni di farina, ma avevamo finito le uovaaaaaaa
E quindi? E quindi navigando in internet ho trovato la ricetta per fare una crostata senza uova, et voilà, i maschi si sono messi al lavoro e la crostata è saltata fuori dal forno splendida e splendente.
Vi state chiedendo se oltre ad essere bella era anche venuta buona!?
Facciamo che sorvoliamo?
Sorvoliamo!
Alla fine è stato un bel capodanno lo stesso: barricati in casa, ma con una simpatica coppia di amici, e nostro figlio.
Una giornata passata tra pupazzi di neve e relax al sole, e finita giocando a shangai davanti al camino acceso.
Il 2015 è iniziato con uno splendido sole che ha sciolto un pó di neve e ci ha permesso di uscire dalla nostra bianca prigione.
Dalla prigione bianca alla città bianca: due passi ad Ostuni ci sembravano la scelta ideale dopo quasi 48 ore di felice prigionia.
È sempre bella Ostuni, e camminare tra i suoi vicoletti ha sempre il suo grande fascino.
Una sosta per pranzo alla Taverna della gelosia e poi ancora due passi per la città, prima di tornarcene nella nostra ex prigione.
E visto che oggi il sole è ancora più caldo di ieri, ce ne andiamo a mangiare al mare.
Buon inizio 2015, nella speranza che sia un anno che vi porti almeno una delle cose che state desiderando.
Perchè ogni tanto bisogna sapersi accontentare no!?
Besos
Barbara
Ho fatto passare più di 24 ore per cercare di smaltire la rabbia, ma siccome non passa, ho deciso di fondare un movimento:
“Aboliamo Babbo Natale!!!”
Alzino la mano quelle mamme che quando i loro figli, scartando i regali, guardano in alto e urlano “Grazie Babbo Nataleeeee”, non vorrebbero avere Babbo Natale davanti per strappargli la barba e smascherarlo!
Eh che cavolo!!!
Babbo Natale, San Nicola etc etc: tutte belle storie che potete leggere qui http://www.miocarobabbonatale.it/storia.html, ma la realtà è che noi mamme a Natale ci facciamo un mazzo così, e poi dobbiamo vedere i nostri figli che, tutti felici e sorridenti, ringraziano il vecchietto con la barba!
Mi oppongoooooooo!
Ci ho messo un mese a trovare quel cavolo di elicottero giallo, e la macchina della polizia con il carrello e la barca a traino!
Danny li aveva visti a casa dei suoi compagni di classe e li aveva messi nella sua letterina a Babbo Natale. Peccato che fossero due articoli fuori produzione (sempre fortunata io!) e che dopo averli cercati in una decina di negozi, a volte anche in scooter sotto la pioggia (altro che slitta con renne e coperte di cachemire), sono dovuta andare direttamente alla fonte, ordinandoli online sul sito della Playmobil.
E vogliamo parlare del papi che se n’è venuto in Puglia in macchina per portare giù il carico di doni per evitare che Rynair ci mandasse in bancarotta per l’extra bagaglio!?!
Mio marito è stato davvero un mito: è arrivato dopo 8 ore di viaggio, è entrato vicino alla casa pian pianino mentre io distraevo Danny, ha scaricato e nascosto i regali e poi è uscito, è risalito in macchina, è andato via ed tornato suonando il clacson!
Se a Danny era venuto qualche dubbio sulla vera identità di Babbo Natale (un paio di volte ci ha provato a dire “Tanto secondo me siete tu e papà”), questa volta si è levato ogni punto di domanda dall’orizzonte.
L’ho visto sbirciare nella macchina di papà in cerca di qualche pacco…
Una visita a Cisternino dal mitico Vitino per un nuovo taglio, la prima cena della vigilia nella nostra nuova casa di campagna in Puglia, il camino acceso, e poi spento per evitare al vecchietto di ustionarsi il sedere, e quella sveglia alle 7 del mattino, carica di gioia e di grandi aspettative.
“Ci ha trovati anche in Pugliaaaaa! È arrivatoooooo! Guardate quanti regaliiiiii! E ci sono anche due sacchetti dell’Inter!!!”
Cosa non si fa per amore dei figli…
Io che ero Milanista, e che per il Milan ci ho pure lavorato, non solo mi ritrovo con un figlio interista, ma quando alcuni parenti mi hanno chiesto consiglio su cosa regalare a Danny per Natale, ho anche suggerito loro di comprare qualsiasi cosa di neroazzurro.
E dopo tutto ciò io devo sentire mio figlio che ad ogni regalo aperto molla un urlo e ringrazia Babbo Natale!?
Ma quale Babbo e Babbo! Mamma e papà devi ringraziareeeeeeee!
Sono io che vorrei vederti saltellare verso di me per poi buttarmi le braccia al collo urlando: “Grazie mammaaaaaaaa!”
E quindi ora fondo questo movimento e cerco mamme che mi aiutino a farlo partire alla grande per sostenere i nostri diritti: dall’età di 5 anni (prima concediamo loro di far volare l’immaginazione, daiiii) i bambini devono sapere che Babbo Natale NON esiste e devono riempire di baci noi mamme e, un pochino (ma poco poco), anche papà e parenti vari.
Approvate?
Accendiamo?
Besos
Barbara
Ieri mi sono svegliata di soprassalto, e ho aperto l’agenda che tengo sempre sul comodino (sia mai che di notte mi venga un’idea geniale e io non trovi dove segnarmela)
Pensavo di avere avuto un incubo, ma aprendo l’agenda ho capito che quell’incubo era la pura e durissima realtà: lunedì sarà già il 1 dicembreeeeeeee.
So che state pensando che mancano ancora più di 25 giorni a Natale, ma forse vi è sfuggito un piccolo particolare: mancano solo 3 giorni all’inizio del calendario dell’avventoooooooo!!!
3 giorniiiiiiiiiiiii
Ma vi rendete conto?!?!?!??!?!
E adesso?
Come faccio?
Il contenitore è sempre lo stesso da 3 anni (grazie Ikea), ma i 24 cassetti del Babbo Natale vanno riempiti, e ormai abbiamo le nostre abitudini: in un cassetto dolcetto, e in un cassetto regaluccio o biglietto, con le indicazioni per trovare il regaluccio.
A casa nostra il calendario dell’avvento è un’istituzione.
Stiamo parlando di 12 dolcetti e 12 regalini, mica micio micio bau bau!
Mi sa tanto che oggi mi tocca fare un salto da Tiger a comprare qualche altro pensierino.
Meno male che da Tiger ci vado spesso e che quando vedo delle cose che mi piacciono le compro e le metto nell’armadio dei regali e dei ricicli, quindi i primi pensierini, per i primi cassettini, li ho già.
Pochi giorni fa ho comprato un set composto da naso/carota e pipa di plastica, più sciarpa e cappello di panno, e maxi bottoni per gli occhi, per fare il primo pupazzo di neve della stagione.
Mentre stavo già pagando ho adocchiato, vicino alle casse, un fantastico mini salvadanaio magico dove infili la tua moneta, e lei sparisce (se non ricordo male, ho speso in tutto 5 euro).
Potevo forse lasciarlo lì?
E per non farmi mancare nulla, ho comprato anche un paio dei cervelli che vedete nella foto.
Non so ancora a chi li regalerò, ma un paio di idee le ho!
Di certo saranno pacchetti che manderò senza firma, e di certo uno finirà a casa di Barbara D’Urso.
I miei amici mi chiamano “Donna gadgets”: se mettono in commercio qualche nuovo stupido gadget, io sono la prima a scovarlo, e a comprarlo.
Ho un ombrello luminoso che sembra la spada laser di Guerre Stellari, e quando ci giro mi sento super potente.
Ho la mazza per giocare a golf mentre sono in bagno, e una lampadina che puoi mettere in qualsiasi lampada, ma appena la accendi si mette a girare e trasforma la stanza in una pista da discoteca
E, attenzione attenzione, da pochi mesi ho anche una nuova cover del cellulare che accende le sigarette.
All’anagrafe ho quasi 45 anni, ma in certi momenti, per fortuna, me ne sento al massimo 15
E a Natale mi diverto come una pazza!
Il regalo serio lo faccio a mia mamma e a mio marito, ma per tutti gli altri vado a caccia di gadgets divertenti e originali, che costino poco.
In questo momento devo stare attenta a quello che spendo, e quindi più che il portafoglio ci metto la fantasia!
Ieri pomeriggio sono andata all’inaugurazione di Fondaco, a Milano. Si tratta di una mostra mercato dove quando compri fai del bene.
Beh! Se vi capita fateci un salto perché ci sono un sacco di regalini carini da fare a sé stessi e agli altri, e i prezzi sono davvero ottimi.
Vi consiglio di fare un salto anche a Botteghe in Villa, che inizia, sempre a Milano, il 9 dicembre. Anche lì si trovano un sacco di cose carine, e si fa del bene.
Trovo che si sia un po’ perso il vero valore del Natale, e sinceramente mi da un po’ fastidio vedere che ogni anno gli addobbi vengono messi sempre prima, ma posso anche capire…
Non è un bel momento per chi vende, e non lo è neanche per chi compra, ma tutti dobbiamo andare avanti, e quindi se gli addobbi anticipati posso aiutare i negozianti, ben vengano.
A Natale si rischia di buttare via un sacco di soldi, specialmente se ci si muove all’ultimo minuto.
E allora vi do un consiglio: prendete un foglio e scrivete i nomi delle persone alle quali volete, e dovete, fare un regalo.
Iniziate ora a guardarvi intorno e, se potete, comprate facendo del bene.
La fretta non aiuta, il tempo sì!
Besos
Barbara
Settimana scorsa ero fuori dalla scuola di mio figlio, e aspettavo che suonasse la campanella.
Capita che mentre aspetti chiacchieri, o ascolti i discorsi degli altri.
Non lo fai a posta, ma quando sei in mezzo alla folla, tutti stretti sul marciapiede davanti a scuola, capita.
“Sai, ieri mio marito mi ha comprato la torta che avevo chiesto nella scatola dei desideri. E’ stato carino no?!”
Scatola dei desideri?
Ovviamente ho subito chiesto spiegazioni, e a fine giornata le nostre tre scatole dei desideri erano già pronte, al loro posto.
L’idea della scatola dei desideri mi è piaciuta proprio tanto.
Perché nella vita non bisogna mai smettere di sognare.
Perché se desideri qualcosa è giusto dirlo, e se lo scrivi è ancora meglio.
Io un libro dei desideri lo ho già, ma in realtà si tratta di un raccoglitore dove metto dentro articoli e ritagli di posti che mi piacciono, dove un giorno vorrei andare.
Ma quel raccoglitore è mio, è nel mio armadio, e non lo guarda nessuno.
La scatola dei desideri invece…
Nella scatola dei desideri devi scrivere i tuoi desideri, sperare che qualcuno in casa apra la scatola, li legga, e li esaudisca, per te.
Ovviamente non è valido scrivere cose assurde, impossibili, ed esagggggerate!!!
Mio figlio a metà novembre compirà 7 anni, e quindi ha iniziato a scrivere tutti i giochi che vorrebbe ricevere, sia per il compleanno che per Natale.
Mio marito è via per lavoro, e quindi per ora non ha scritto nulla, e io…
Io, per ora, ho scritto che vorrei un invito a cena.
Quando si diventa genitori spesso ci si impigrisce.
Quando si sta assieme da tanto, spesso si danno troppe cose per scontate, e ci si siede sugli allori (Yes, I am “alloro”), ma non va beneeeeee.
Io in questo momento come prima cosa desidero che mio marito torni a casa (è via per lavoro), e poi vorrei tanto un invito a cena.
Sono un’inguaribile romantica? Ebbene sì, lo avete scoperto.
Ma se a voi non interessasse un invito a cena, potete sempre chiedere la vostra torta preferita che vendono solo in quella pasticceria che, guarda caso, non è così lontana dal suo ufficio…
Oppure potete chiedere un romantico week-end a Parigi.
Se invece siete single, potete scrivere su un foglietto che cercate un fidanzato, aggiungete il vostro numero del cellulare, poi fate un po’ di fotocopie, e invece di mettere il foglietto nella scatola, lo distribuite alle vostre amiche, quelle che hanno tanti amici belli, simpatici e scapoli.
Nel mio prossimo foglietto, da mettere nella scatola dei desideri, scriverò che vorrei tanto un bel disegno da attaccare sullo specchio del bagno.
Vediamo chi realizzerà il mio sogno numero 2 (un’idea ce l’ho)
La “scatola dei desideri” è proprio una bellissima idea.
A volte è difficile dire quello di cui si avrebbe voglia, o bisogno.
A volte scriverlo, quando si è da soli, è più facile.
Oggi, per esempio, avrei tanto bisogno di un abbraccio.
Quasi quasi vado a scriverlo.
Oggi avrei anche altri due desideri, ma quelli non li scrivo.
Oggi vorrei che i genitori di quel deficiente che ha ridotto in fin di vita un ragazzino di 14 anni, si rendessero conto che hanno detto un sacco di cavolate. Perché un ragazzo di 24 anni sa bene che quello che ha fatto non è un gioco innocente, e che Vincenzo non avrebbe riso.
Oggi vorrei che Grillo, e tutti gli altri politici, la smettessero di fare inutili propagande verbali, ma si rimboccassero le maniche come hanno fatto gli angeli del fango, per andare a dare un aiuto reale a chi ne ha davvero bisogno, ora, a Genova.
Ma questa è un’altra storia…
Voi però non smettete mai di sognare.
Cercate di realizzare i vostri sogni, e quelli delle persone che amate.
Barbara
PS: le scatole della foto le ho comprate da Tiger, costano 1 euro cad e dentro sono già piene di foglietti bianchi.
Ieri sera, mettendo a letto mio figlio: “Mamma tanto io lo so che Babbo Natale non esiste e sei tu che compri i regali”. “Amore, ma cosa dici? Noi mica abbiamo i soldi per comprare tutti i regali che hai chiesto”. “Le nonne si che li hanno i soldi! E poi Babbo Natale è un imbroglione: mica li fa lui i regali, li compra! E poi scusa, ma perché entra dal camino? Non può entrare dalla porta?”. “Amore, ma Babbo Natale non ha le chiavi di tutte le case. Dovrebbe buttare giù tutte le porte e poi noi dovremmo ripagare la porta nuova!”. “Ma va mamma! Se la porta la butta giù lui la deve anche ripagare lui”. “Adesso fai la nanna sennò Babbo Natale passa qui sopra e se ci vede svegli non entra”. A quel punto gli ho dato un bacio, l’ho lasciato nel suo letto e sono andata in salotto. Dopo due minuti sento “Mammaaaaa! Ho paura che Babbo Natale non viene. E meno male che non ci credeva più.
Che Natale sarebbe senza pacchetti? Che Natale sarebbe senza carta da pacchi? Che Natale sarebbe senza scoprire che quella fantastica carta piena di brillantini che hai appena comprato incartata nel celofan trasparente, i brillantini li perde, e di brutto? Che Natale sarebbe senza rischiare il divorzio perché tuo marito entra in salotto mentre tu stai nuotando tra kili di brillantini che si stanno insinuando nella moquette, nei divani, sotto al tavolo e ovunque riescano ad arrivare, strisciando e volando, spinti dal tuo respiro? Che Natale sarebbe senza ritrovarsi a passare l’aspirapolvere alle undici di sera dopo aver incartato l’ultimo (forse) pacchetto? Che Natale sarebbe senza scoprire quanti tagli ti sei fatta sulle mani, con la carta da regalo, mentre decidi di pelare un pompelmo? Che Natale sarebbe senza giocare a tetris con i regali, per cercare di nasconderli dove si trova un minimo di spazio negli armadi? Che Natale sarebbe senza chiedersi perché quel giorno hai detto che saresti stata contenta di fare da te la cena della vigilia? Che Natale sarebbe senza rimanere sveglia fino tardi, con decine di libri di ricette intorno a te, alla ricerca del menù perfetto, per la famigerata cena della vigilia? Che Natale sarebbe senza tuo figlio che ogni giorno apre una casellina del suo calendario dell’avvento e mentre mangia il suo cioccolatino, ti guarda e sorride? Che Natale sarebbe senza dirsi almeno una volta “Bello il Natale, ma quando arriva la Befana?” Barbara