La cialda: ricettina pugliese facile facile

Io amo la Puglia, i pugliesi, il mare pugliese, e, soprattutto, il cibo pugliese!!!

Ma quanto si mangia bene in Puglia?!?

A parte il fatto che hanno una materia prima talmente buona, che quando hai fatto due zucchine e due carote al vapore, sei già felice.

E  vogliamo parlare della frutta? Del pesce e della carne? Beh, no, vabbè !

Quando sono qui, spesso vado in spiaggia al Kypos, da Enzo, a Torre Canne.

In cucina, nel chiosco del Kypos, ci sta la mitica mamma di Enzo: una pasta al pomodoro, una caprese, un’insalata con frutta…

Tutti piatti semplici, ma nulla di banale.

Da Enzo si mangia sui piatti di carta, seduti al sole sul proprio lettino, in una delle sue amache, o davanti al chiosco ascoltando buona musica, mentre qualche bambino tenta di venderti quei coloratissimi braccialetti fatti di minuscoli elastici, gli stessi che hanno ormai invaso anche casa nostra.

Io da Enzo mangio quasi sempre la “cialda”.

La cialda è un piatto tipico della traduzione pugliese, che si faceva con pane raffermo, vecchio di una settimana e rigorosamente cotto nel forno a legna, più altri ingredienti che ora vi racconterò.

Ovviamente, come per tutte le ricette, le varianti sono diverse, è uno può scegliere ciò che più gli piace.

Per fare la “cialda del Kypos” dovrete comprare gli ingredienti della foto qui sopra, ossia:

pomodorini

patate

capperi

sedano

origano (nella foto vedete prezzemolo perchè avevo scambiato le foglie del sedano per prezzemolo e quindi mi sono sbagliata! Che ignoranteeeeee)

cetriolo tondo

Se si vuole si può aggiungere aglio o cipolla, e tonno.

Fate bollire le patate, le sbucciate e le tagliate a rondelle (come andrebbe fatto) o a dadini (come ho fatto io)

E poi in una grande ciotola aggiungete i capperi, i cetrioli sbucciati e tagliati a dadini, i pomodorini e l’origano.

Olio (abbondare), sale e pepe, e il gioco è fatto!

Buona cialda a tutti.

Barbara

Ps: alla prossima puntata spaghetti con fagiolini occhipinti e…

 

 

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La patata cristallo

 

State sereni: in questo post non parlerò di Carlo Cracco, e tantomeno di Rocco Siffredi.

Oggi vi parlerò di patate fatte a mano, con amore e arte, e vi spiegherò anche come provare a farle a casa vostra, nella vostra cucina.

Un paio di sere fa, approfittando della presenza qui in Puglia di mia mamma (nonna Mao), mio marito ed io ci siamo concessi una cenetta in tête à tête, ad Ostuni.

Era da un pó che un amico mi parlava di questo ristorante nuovo ad Ostuni, ma in questi giorni, svegliandomi sempre alle 6 per seguire il cantiere ancora aperto (anche se già ci abito), di solito per cena mangiavo qualcosa al volo a casa, o in qualche macelleria di Cisternino,  che fa rima con “molto vicino”.

Ma lunedì abbiamo voluto fare un’eccezione, mi sono bevuta un caffè il pomeriggio (cosa che non faccio mai, sennò non dormo), e siamo andati a cena da “Muna“.

Muna è sicuramente molto diverso dai ristoranti tipici di qui, che amo molto, ma mi è piaciuto molto.

Ma, a parte la location, raffinata ed elegante, mi è piaciuto davvero tanto il cibo.

Sono anche riuscita a farmi dare la ricetta delle patate cristallo dallo chef  Pasquale Lanzillotti (ex chef del Cipriani e dell’Orient Express)

Come secondo ho ordinato il maiale cotto sottovuoto, a bassa temperatura, e sul maiale  sono arrivate loro, le “patate cristallo”.

Immagino che le patate cristallo si chiamino così per la loro trasparenza, e per la croccantezza.

Buone, davvero buone!

RICETTA: si prendono le patate, con la buccia, e si tagliano a fettine sottili sottili di circa 2 mm.

A quel punto posizionate uno strato di fette su un foglio di carta forno nel vassoio del vostro forno e lo coprite con un altro foglio di carta forno.

Mettete sopra qualcosa di pesante che tenga i fogli schiacciati tra loro (qualcosa che possa stare in forno senza sciogliersi!!!) e cuocete per un’ora a 120 gradi.

Buone patate a tutti.

Barbara

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Crema di valeriana con bacon

 
E siccome la sera fa ancora freschetto (come se dise a venessssia), giochiamoci le ultime “carte creme e vellutate”.
Ecco a voi una ricettina facile facile, “leggera” e sfiziosa.
ingredientivalerianafotoPartiamo come sempre dalla LISTA DELLA SPESA
1 cipolla media o 2 scalogni
30 grammi di burro
150 gr di patate a pezzetti
sale e pepe, e un pizzico di zucchero
1 dado di pollo o di carne
600 gr di acqua 
200 gr di valeriana
60 gr di pancetta  tagliata a striscioline 
100 gr di panna (io uso quella di soia che è decisamente più leggera)
1 cucchiaino e 1/2 di succo di limone
1 punta di salsa di Worcester
Se avete tutto INIZIAMO:
io, avendolo, ho fatto tutto col BIMBY e, se lo avete anche voi, eccovi la ricetta:
Mettere cipolla e aglio nel boccale, tritare 3 sec a vel 5
Aggiungere burro e insaporire per 2 min, varoma, vel 1
Unire le patate e tritare 3 sec, vel 5
Aggiungere sale, pepe, dado e acqua e cuocere 12 min, 100 gradi, vel 1
Mettere valeriana nel recipiente del varoma e cuocere 3 min, varoma, vel 1
Abbrustolire la pancetta in una padella fino a dorarla bene.
Aggiungere nel boccale l’insalatina cotta e il resto degli ingredienti, tranne la pancetta, e frullare 30 sec a vel 10
Versare la crema in quattro ciotole, decorare con la pancetta.
Se non avete il Bimby potete farla benissimo facendo un bel soffritto con burro e cipolla, o scalogno.
Aggiungete le patate tagliate a piccoli tocchetti, acqua, sale e pepe, dado, e fate cuocere 15/20 minuti.
Cucinate la valeriana al vapore, se avete una vaporiera o un cestino per il forno a microonde (sennò la fate bollire), e poi la aggiungete alle patate assieme agli ingredienti che mancano (worcester , limone, panna e un pizzico di zucchero), e frullate.
Mettete la crema in quattro ciotole e decorate con la pancetta che avrete prima fatto saltare in padella fino a farla diventare bella croccante.
Io, come tocco finale, ci ho aggiunto anche un filo di olio e una spolverata di grana
Et voilà
Barbara

 

 

 

Colori, profumi e sapori della vera grande bellezza. Sottotitolo: la ricetta originale di “riso, patate e cozze”.

 
Innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma il mio blog, per colpa di cause a me sconosciute, si è bloccato per più di 48 ore.
So solo che si è trattato di un problema di server, ma visto che io di queste cose non ci capisco un tubo…ci rinuncio e vado avanti, come se nienteanfuss!
Lo scorso week-end sono stata in Puglia, con mio marito.
Abbiamo lasciato Danny boy dalla Santa nonna, a Monza, e siamo scappati.
Ci piace tanto scappare, ogni tanto.
Ai gentori fa benissimo scappare, ogni tanto.
E ai figli fa bene staccarsi dai genitori, spesso.
Venerdì era il mio compleanno, e festeggiarlo in cantiere mi era sembrata una fantasmagorica idea.
Siamo partiti da Bergamo venerdì mattina con il volo Rynair delle 8.35, e alle 11.30 eravamo già in cantiere.
Era prevista pioggia, ma l’intensità della mia gioia e il calore del mio amore per quella tera, hanno attirato il sole.
Essere positive aiuta, giuro!
Un volo low-cost, una favolosa offerta per “Borgo Egnazia“, un incredibile hotel vicino al mare, e il sogno aveva preso forma.
Era forte la speranza di avere un pò di tempo libero per rilassarci, nella loro fantastica Spa, e invece…
E invece siamo rimasti in cantiere fino alle 15, abbiamo mangiato un panzerotto al volo, al sole, e poi siamo andati a recuperare un letto che avevamo comprato in un mercatino l’ultima volta che siamo scesi in Puglia.
Mi ero innamorata a prima vista di quel letto, e lo volevo, fortissimamente.
Ma dove lo avrei messo?
Santa Monica aveva risolto il problema, facendomelo “parcheggiare” nei suoi trulli, ma mica potevo lasciarlo lì fino a giugno!
Alle 17 eravamo pronti, nel loft di Bernardo, in attesa del camion partito il giorno prima da Milano.
Bernardo Palazzo è un nostro amico artista che realizza tavoli, librerie, lampade e tante altri oggetti stupendi.
Bernardo ci ha gentilmente messo a disposizione uno spazio per stivare i nostri mobili e  altre cosucce.
In Puglia, se possono aiutarti, si fanno in quattro.
E’ disarmante la gentilezza e la disponibilità di tutti.
E ve lo dice una che è abituata ad arrangiarsi da sola, e che fa molta fatica a chiedere.
Ma con loro non devi neanche chiedere: ai pugliesi basta uno sguardo per capire se hai bisogno di loro, e giocano d’anticipo.
Il camion è arrivato un pò in ritardo, e quindi alla fine siamo arrivati in hotel intorno alle 20.
Giusto il tempo di una veloce doccia e poi via, a festeggiare il mio compleanno.
Una cenetta davanti al camino dell’Antica Lama, con mio marito e due nostri amici che vivono giù.
Non potevo chiedere di più (e fa pure rima).
Al ritorno in hotel ho anche trovato, in camera, un tavolo apparecchiato, con un’altra torta (bye bye dieta) e una bella boccia, con 2 flûte.
Non puoi dire ad un amico pugliese che è il tuo compleanno, se sai che conosce il proprietario dell’hotel…
Sabato ci siamo svegliati con calma, abbiamo fatto una spledida colazione in hotel e poi siamo andati da un antiquario di Bari che aveva scovato mio marito su internet.
Abbiamo trovato un bellissimo tappeto di pastine che metteremo nella sala da pranzo.
Che emozione!
 Il cantiere sta andando avanti velocissimo, la casa prende forma e io inzio ad immaginare le nostre cenette col maritino che griglia, io che salto in padella le verdure fresche del nostro orto, e Danny che si arrampica sugli alberi per raccogliere la frutta.
Adoro queste immagini così bucoliche, che prendono forma nella mia testolina (Ok, ok: testona!)
 Possiamo correre a destra e sinistra anche tutto il giorno, ma la regola è che a pranzo e a cena ci si ferma, ci si siede, e si gode dei sapori e dei profumi che la Puglia regala.
 Ecco che sabato, grazie al consiglio di un altro amico, siamo finiti alla pescheria “Il defino”, ad Ostuni.
Entri in pescheria, scegli ciò che più ti piace dal banco del pesce, e poi ti siedi al ritorante lì dietro, e aspetti il tuo pesce fresco, da loro cucinato.
Un pò come succede nelle macellerie di Cisternino, solo che lì si mangia pesce.
Fantastico!
 Il pomeriggio è stato un po’ meno romantico perchè siamo andati in giro per outlet in cerca di elettrodomenstici, ma dopo un veloce pit stop in hotel, ce ne siamo andati all’ “Osteria del porto” a Savelletri, e ci siamo goduti i loro fantastici ricci, mentre fuori pioveva.
Ero così incerta sul primo, che alla fine ho mangiato “riso, patate e cozze” come antipasto, e “spaghetti con i ricci” come primo.
La dieta si può interrompere per un giorno, o no?!
La mia tiella di “Riso, patate e cozze” era talmente sublime, che quatta quatta, ho raggiunto il titolare del ristorante che stava fumando fuori e, con la scusa di fumare una sigaretta con lui, mi sono fatta dare la ricetta che vi metto qui sotto, tiè!
Domenica, finalmente, ci siamo goduti la Spa dell’hotel.
Eh che cavolo!
Dopo due giorni in giro tra outlet, cantiere, magazzini, traslochi e chi più ne ha più ne metta, ce l’eravamo meritata, no?!
 Alle 19.40 avevamo il nostro volo di rientro da Brindisi e quindi avevamo tutto il tempo per farci un’altra mangiata di pesce al sole, sul mare.
Avere tanti amici Pugliesi pronti a consigliarti certi posticini, è davvero una grande fortuna.
Non so se saremmo mai arrivati da soli allo “Scalo“, a Marina di Novaglie.
Che posti fantastici che ci sono in Puglia.
Quanto amo la Puglia.
Quanto sono felice di aver scelto la Puglia.
Dopo pranzo poi…
Ho una cara amica di Milano, Sabina, che con la sua “I quattro Pois“, fa biancheria per la casa personalizzata: accappatoi con le iniziali, asciugamani con inserti in lino, tovaglie su misura, lenzuola di tutti i colori e fantasie e tessuti d’arredo dove il cliente può addirittura scegliere lo spessore delle righe.
 Pensate a come possa sbizzarrirsi una come con una come Sabina, che ti lascia campo libero.
Ma non solo…
Sabina sa bene quanto io sia curiosa e, sapendo che stavo andando in Puglia, mi ha fatto un regalo pazzesco: mi ha mandato a visitare il laboratorio con il quale lavora.
Alessandro, il titolare del laboratorio, ci è addirittura venuto a prendere al ristorante, per essere sicuro che non ci perdessimo (alcune sarde erano chiuse per la sfilata di Carnevale).
Alessandro ha aperto per noi il laboratorio, di domenica.
Ci ha fatto vedere come funziona un’antica macchina per fare le passamanerie (che usano ancora), come si avvolgono le giganti matasse di filo che vengono poi posizionate accanto alle macchine tessitrici, ci ha spiegato il funzionamento delle macchine che servono per fare le trapunte, delle macchine da ricamo e tante altre cose bellissime…
Che dire?
 In Puglia sanno cosa sia l’ospitalità e soprattutto fanno delle cose pazzesche.
Non vi dico cosa non ho visto: spugne, tessuti di cotone, canapa, lino, passamanerie.
Ho fatto le foto dei tessuti che mi sono piaciuti di più, e che vorrei usare per la nostra casa, e ho mandato subito una decina di whatsapp alla mia amica Sabina.
Grazie, grazie a tutti, davvero.
Ogni volta che scendiamo in Puglia è un susseguirsi di colori, emozioni, profumi e passioni…
E poi quegli ulivi, quelle distese di fiori gialli.
Il mare, il sole, il caldo sulla pelle.
Grazie Puglia, grazie amici.
Barbara
La vera ricetta per RISO PATATE E COZZE: 
In una teglia da forno (sarebbe perfetta una “tiella” di coccio) fate una base di pomodorini a dadini, cipolla tagliata fine e aggiungete un filo di olio, prezzemolo tagliato fine fine e acqua delle cozze (che avrete aperto prima da crude ).
Proseguite con uno strato di patate tagliate sottilissime (devo essere quasi trasparenti), andate avanti con uno strato di cozze, che metterete vicine vicine col loro guscio di sotto, cospargete il tutto con una manciata di riso x risotto (va benissimo il Carnaroli), e andate avanti con un filo di olio e un altro strato di pomodorini, pepe e pecorino grattugiato e proseguite come prima.
Per ultimo mettete altre patate, pecorino e un filo di olio. 
Mettete il tutto in forno a 180/200 gradi dopo aver bagnato il tutto con un pò di vino bianco e brodo di pesce, fino a coprire le vostre prelibatezze.
Per 50 minuti cucinate la teglia coperta con stagnola e poi altri 10 senza stagnola, grill.
Ovviamente i minuti di cottura dipenderanno dalla grandezza della teglia che avrete fatto!
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Riso, patate e cozze!

 
Oggi vi do la ricetta di un piatto dedicato alla nostra amata Puglia in cui stiamo pian pianino costruendo la nostra casetta.
Riso, patate e cozze.
Lo ho fatto un paio di giorni fa ed è davvero facile ed ottimo.
Iniziamo come sempre dalla LISTA DELLA SPESA per 4 persone:
500 grammi di patate
600 grammi di cozze (io questa volta lo ho fatto con le cozze surgelate e vi assicuro che è venutao buonissimo)
200 grammi di riso (meglio il Carnaroli)
500 grammi di pomodorini
1 grossa cipolla
2 spicchi di aglio
1 grosso ciuffo di prezzemolo
pecorino grattugiato
olio, sale e pepe
Se avete tutto INIZIAMO:
Pulite bene le cozze e fatele aprire in una casseruola con un filo di olio, eliminate i gusci. Raccogliete il loro liquido di cottura, filtratelo e tenetelo da parte per dopo . 
Se usate quelle surgelate basta saltarle in padella un paio di minuti con un filo di olio e uno spicchio di aglio, tenendo sempre da parte il liquido di cottura
Tritate l’aglio con il prezzemolo.
Tagliate tutti i pomodorini a fettine.
Tagliate la cipolla e le patate. Mi raccomando, specialmente per le patate, di fare fettine davvero molto sottili sennò rischiano di rimanere crude. A me è successo di farle troppo grosse e vi assicuro che se succede vi si rovina il piatto e “quelle” girano, parecchio…
risofotoPrendete una bella teglia da forno oliata e iniziate a fare i vostri strati.
Mettete prima la metà dei vostri pomodorini tagliati a fette.
Poi metà della cipolla tagliate a fettine sottili.
Un pò di trito di prezzemolo e aglio, una spolverata di pecorino, un filo di olio e sale.
Fate poi strato con la metà delle vostre patate cerando di accavallarle un pò tra loro.
Sopra le patate mettete le vostre cozze e bagnate tutto con il liquido di cottura delle cozze.
A questo punto distribuite bene il vostro riso crudo, la cipolla e i pomodorini rimasti.
Un pò di pecorino e di trito di prezzemolo e aglio e coprite con il resto delle patate e del trito
Salate, pepate e bagnate con un filo di olio.
E’ giunto il momento di versate lentamente 7,5 dl di acqua (considerate ad occhio poco di più di mezzo litro).
Coprite con un foglio di alluminio e infornate per 20 minuti a 180 gradi.
Eliminate poi l’alluminio e cuocete per ancora 25/30 minuti
Sfornate e completate con pepe e prezzemolo fresco prima di servire.
Slurp!
Barbara
 
 
 

Quiche di patate e alici

 

Questa ricetta l’ho trovata dentro la confezione di pasta sfoglia già pronta che compro sempre al supermercato.

Della serie “non si butta nulla”, ahah.

Ho provato a farla con un pizzico di scetticismo e invece? E invece è venita bbbona vera!

Iniziamo come sempre dalla LISTA DELLA SPESA 

400 grammi di patate

400 grammi di alici fresche da pulire o 100 di alici sott’olio

prezzemolo

sale

peperoncino

pasta sfoglia pronta

Se avete tutto INIZIAMO:

Lessate 400 grammi di patate e prendete o 400 grammi di alici fresche (che pulirete togliendo teste e lische) o per fare prima, come ho fatto io, circa 100 grammi di alici sott’olio.

alicifotoLe alici le lavate e le amalgamate con 3 cucchiai di pan grattato, mezzo spicchio di aglio tritato e prezzemolo.

Rivestite una teglia tonda con pasta sfoglia tonda (o quadrata se avete voglia di impazzire un po’), di quelle pronte che trovate al supermercato.

Ci mettete dentro prima le patate sbucciate e tagliate a tocchetti e sopra le alici con pan grattato aglio e prezzemolo, più peperoncino se vi piace, spruzzate un pò di olio e mettete in forno a 200 gradi per 35 minuti.

Et voilà!

Barbara

torta in fornofoto

giogggaga
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