La pappappappappappa col pomopomopomopomodoro

 

Il Natale è passato, e dopo questi giorni di abbuffate, direi che ora ci sta bene un bel ritorno alle origini, e ai sapori semplici 🙂

Settimana sono andata alla cena di Natale della mia amica Flora, e tra le mille cose buonissima, ad un certo punto è apparsa LEI !

So che può sembrarvi strano, ma non avevo mai mangiato in vita mia la pappa al pomodoro!

Uovo di Pasqua con sorpresa, a scelta!

 

Non so a voi, ma a me la Pasqua spaventa sempre molto!

Nostro figlio riceve in media 3 uova (una da ogni nonna e una da noi), ma non ama la cioccolata, e quindi…

E quindi le mie cosce pian pianino prendono la forma delle sue uova!

E vogliamo parlare delle sorprese che si trovano nelle uova?!

La sorpresa dell'uovo (finita nell'immondizia), e la NOSTRA sorpresa, a scelta!

La sorpresa dell’uovo (finita nell’immondizia), e la NOSTRA sorpresa, a scelta!

Dopo un primo momento apparente di entusiasmo, le sorprese finiscono ammassate in qualche cassetto, in mezzo ad altre mille schifezze, e lì restano!

La mia famiglia da circa 40 anni ha una pasticceria a Roma, dove vivevo da piccola.

Da più di 30 anni l’abbiamo data in gestione, ma quando ci lavorava il mio papà, mi ricordo che a Pasqua, nell’uovo, la sorpresa per me la faceva mettere lui.

Il mio papà aveva un gran buon gusto, e la sua “birimbella” era sempre tanto felice di aprire quelle uova!

Un paio di giorni fa sono andata con Danny da Decathlon, e lì ha visto un orologio che gli piaceva molto (un classico Casio che costava poco meno di 20 euro)

E’ stato in quel momento che ho deciso che era arrivato il momento di riprendere le vecchie tradizioni.

Perché spendere tutti quei soldi per uova che sarebbero finite nelle mie cosce, con dentro sorprese che sarebbero finite nei cassetti?!

Ho chiamato Walter Musco, che da 4 anni gestisce meravigliosamente la nostra Pasticceria Bompiani, e gli ho chiesto di spiegarmi il modo migliore per aprire un uovo, metterci dentro la MIA sorpresa, e richiuderlo senza fare danni.

Ecco a voi la ricetta per l’uovo con sorpresa, a scelta!

Come sempre, per prima cosa, procuratevi gli INGREDIENTI:

Un uovo (io ne ho comprato uno di cioccolata al latte all’Ipercoop, dove vado sempre, e ho speso ben 1,99 euro!)

Un coltello con lama affilata, o un taglierino

La VOSTRA sorpresa

Una padella

Se avete tutto INIZIAMO:

Scartate l’uovo, senza stropicciare troppo la carta, e mettete la carta da parte.

Maneggiando il vostro uovo con cura, scaldate la lama sul fuoco e, con tanta pazienza, seguite la riga laterale e, pian pianino, aprite il vostro uovo in due.

A quel punto mettete una padella sul fuoco, a scaldare.

La padella deve avere il fondo largo almeno quanto il contorno delle vostre due metà di uovo.

Quando la padella sarà ben calda, spegnete il fuoco e rovesciate la padella.

Buttate la sorpresa dell’uovo ( a meno che non sia mooooolto bella, ma in un uovo da 1,99 euro la vedo dura), e incartate la VOSTRA sorpresa con della carta velina, tenendola pronta vicino a voi.

imageLasciate che la base della vostra padella diventi tiepida, ma non troppo, e a quel punto prendete le vostre metà dell’uovo, e, una alla volta, con tanta delicatezza, le “strofinate” sulla base della vostra padella.

Adagiate la vostra sorpresa all’interno di una delle due metà, e poi chiudete con l’altra metà, cercando di fare combaciare bene le due parti.

Con il dito indice (viene meglio con questo dito!) spalmate, sempre con taaaanta delicatezza, il cioccolato tutto intorno alla fessura laterale e alla fine, senza farvi vedere da nessuno, leccatevi il dito!

Siamo giunti al momento più importante!

Ora dovete tenere l’uovo in mano fino a che il cioccolato non si sarà asciugato.

imagePotete anche appoggiarlo, ma io non mi fiderei: le uova, anche se le blocchi, tendono sempre a rotolareeee!!!

Quando sarà asciutto lo mettete sulla sua base di plastica (di solito anche le uova da 1,99 euro hanno la loro base di plastica), lo ammirate, vi fate un applauso, e lo rincartate!

Facile no!

E vedrete la faccia dei vostri bimbi quando apriranno il loro uovo di Pasqua e dentro ci troveranno il loro gioco preferito!

Se avessi comprato un uovo “nomale” avrei speso di certo di più, e avrebbe regalato meno gioia.

imageSecondo me questa idea si può usare anche per i grandi!

Immaginate che faccia farebbe il vostro fidanzato/marito/amante se dentro l’uovo trovasse un biglietto per il derby, o una bambola gonfiabile!

Ahahahahahaha

Se siete a Milano vi consiglio di fare un salto al settimo piano della Rinascente, a vedere le uova d’autore che ha fatto la mia Pasticceria Bompiani di Roma

Le uova saranno in vendita fino al 6 aprile, ma attenzione: queste uova non hanno la sorpresa!

Queste uova SONO una sorpresa

 

Auguri di buona Pasqua a tutti di cuore!

Besos

Barbara

Alcune delle uova della Pasticceria Bompiani in vendita in Rinascente, a Milano

Alcune delle uova della Pasticceria Bompiani in vendita in Rinascente, a Milano

Ritorno in Puglia con ricetta: il vero purè di fave e cicoria

Ebbene sì: sono tornata nella mia amata Puglia.

Perchè quando ami qualcuno lo ami sia quando fa caldo, e ci stai sdraiata accanto prendendo il sole, e magari tenendogli la mano, sia quando fuori fa freddo e lo guardi mentre mette la legna nel camino.

Quando ami un posto è lo stesso: io la Puglia la amo anche in inverno.

È così verde la Puglia a dicembre…

Siamo atterrati e siamo stati subito accolti dai suoi colori, e dai suoi profumi.

Impossibile guidare senza abbassare i finestrini, anche quando inizia a calare il sole, e l’aria si fa più fresca.

Il tempo di arrivare a casa, di disfare le valigie, e di fare un minimo di spesa, al volo, e alle otto di sera eravamo già da Vito, al “Bari Vecchie”, la mia macelleria preferita, a Cisternino.

Sono drogata di purè di fave e cicoria, e il loro è stratosferico!

E quando vado al “Bari Vecchie” non mi faccio mancare mai un paio di bombette impanate con il formaggio (trattasi di carne, ovviamente!)

Ieri sera mi sono fatta spiegare bene la ricetta del loro purè di fave.

Lo avevo già fatto più volte con la ricetta che mi aveva dato un’amica, ma non mi era mai venuto neanche lontanamente simile al loro.

Eccovi qui una vera chicca di ricetta!

Come INGREDIENTI servono un sacchetto di fave decorticate che potete trovare in qualsiasi supermercato, patate e cicoria, sale e olio.

Quando avete tutto iniziamo: mettete le fave a mollo per 12 ore, in frigo, poi scolatele, sciacquatele e mettetele in una casseruola con un filo di olio sotto, per ungere bene la base della casseruola.

Formate 2 strati alternati di fave e 2 di patate tagliate a rondelle da 1/2 cm e versateci sopra dell’acqua con la brocca fino a coprire tutto e, a fiamma potente, fate andare senza allontanarvi troppo.

Quando inizierete a vedere della schiuma, con un cucchiaio di legno o plastica (non acciaio), toglietela man mano che viene a galla.

Quando vedrete la schiuma quasi sparita abbassate la fiamma al minimo e mettete il coperchio.

Lasciate andare per un’ora abbondante.

Quando la forchetta affonderà nelle patate vorrá dire che siete arrivati quasi alla fine!

Spolverate di sale, aggiungete olio e frullate.

Per le cicorie è più facile: basta pulirle e bollirle!

Questo piatto nasce come piatto conviviale che veniva servito nella tradizione contadina: il purè di fave veniva messo in mezzo alla tavola come piatto unico, e intorno a lui venivano messi: uva bianca, fornetti fritti (tipo i peperoni lunghi verdi), cipolla in agrodoce, gli “spunzel” (cipollotti freschi Verdi), le “vope” fritte (tipo pesce azzurre) e altre cosucce buonissime.

Che dire ancora?

Che oggi mi sono fatta 6 km di camminata per levarmi qualche senso di colpa, e che ora sono pronta per affrontare la mia seconda serata di sapori pugliesi.

Baci

Barbara

 

Le cotolette scaloppate, all’arancia.

 

Qualche sera fa facevo zapping davanti alla tv, e mi sono fermata a guardare chef per un giorno, o qualcosa del genere.

C’era ospite la mia amica Veronika Logan che, per una sera, si era calata nelle parti di un vero chef, alle prese con la cucina di un vero ristorante.

Veronika aveva un bel po’ di clienti in sala, e una vera giuria, tutti pronti a giudicare i suoi piatti, senza sapere che fosse stata lei a idearli.

Uno di quei piatti mi ha incuriosito, e allora ho provato a rifarlo.

Peccato che non mi fossi scritta la ricetta, e andando a memoria, ho fatto un pasticcio.

Lo chef che assisteva Veronika, mentre lei gli spiegava la sua ricetta delle scaloppe all’arancia, stava svelando la sua ricetta per fare delle ottime cotolette, e io ho fatto un mix delle due.

E quindi, invece di fare delle semplici scaloppine passando la carne solo nella farina, le ho poi passate anche nell’uovo e le ho impanate, facendo delle alquanto buffe  “cotolette scaloppate”.

Ma siccome le mie “cotolette scaloppate” sono piaciute molto sia al marito che al figlio, ho deciso di darvi la ricetta.

ingredienticoloteefotoIniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:

fettine di pollo, o di tacchino

pan grattato

farina (io uso quella di riso che è più leggera)

un uovo

burro, olio, sale e pepe

Quando avete tutto INIZIAMO:

Passate le vostre fettine prima nella farina, poi nell’uovo e infine nel pan grattato.

Accendete il fuoco e metteteci sopra una padella con un po’ di olio e un po’ di burro.

Rosolate le vostre fettine, girandole, fino a che saranno un po’ dorate e, all’ultimo, versateci sopra il succo di un arancio spremuto.

Fate andare ancora un po’, a fuoco basso, spolverate con un pò di sale e servite.

Io come contorno ho optato per una semplice insalata mista 

Eccole qui sotto in padella, e sopra impiattate! 

Besos

Barbara

cotolettefoto

Filetti di platessa ripieni di asparagi

 

Settimana scorsa sono andata al mercato a comprare il salmone per fare la tartare di Temakinho, e il “mio” pescivendolo era nascosto in un angolo a mangiarsi un filetto di pesce impanato e arrotolato, da cui sbucavano 4 punte di asparagi.

“Apperó! Te lo ha preparato la tua signora per la pausa pranzo”

“Ma va”, mi risponde lui “L’ho comprato già fatto al chiosco qui davanti”

E io che in quel chiosco avevo comprato sempre e solo il pollo arrosto e gli arancini di riso.

Detto, fatto: platessa comprata e ricetta ottenuta.

Potevo forse non farmi spiegare come provare a rifarla a casa?!?

ingredientifotoIniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:

filetti di platessa (direi un paio a testa)

asparagi surgelati o freschi (direi 4 a testa per il ripieno della platessa, e altri 4 o 5 a testa come contorno da mettere sul piatto)

pan grattato

uovo (non obbligatorio)

olio, sale, prezzemolo

Se avete tutto INIZIAMO:

Scottate gli asparagi in acqua senza cuocerli del tutto: devono risultare croccanti, ma non prontissimi, e quelli che vi servono da mettere dentro i filetti, li tagliate a metà, accorciandoli (togliete la parte di gambo più dura)

Adagiate sulla carta forno, sul vassoio che poi metterete in forno, i vostri filetti di platessa (dopo averli passati nel pan grattato sul lato più bianco, quello che rimarrà esterno all’involtino).

La parte “più nera” del filetto (la pelle) tenetela verso l’interno, ossia in alto.

Spolverate i filetti con sale e prezzemolo, e adagiateci sopra 3 o 4 asparagi su ognuno, facendo in modo che le punte degli asparagi escano di poco dal lato lungo del filetto.

Arrotolate con cura i vostri filetti e chiudeteli con uno o due stuzzicadenti (ricordate di levarli a fine cottura, perché fanno male al palato!!!)

dannyfotoNon è obbligatorio , ma, una volta chiusi i filetti, si possono spennellare con un uovo, e ridare una spolverata finale di pan grattato .

Mettete tutto in forno pre riscaldato a 180 gradi, e cuocete per 20 minuti ventilato sopra e sotto.

Per finire fate 5 minuti di grill sopra, e il gioco è fatto.

Impiattate 2 “involtini” per piatto e usate gli asparagi avanzati come contorno.

Et voilà

Besos

Barbara

 

Torta light al cioccolato

 

Adoro le amiche che sanno cucinare, e quando le signore in questione capitano a casa…spesso, con nonchalance (senza preavviso e senza chiedere il permesso), le attiro in cucina, e non le faccio uscire se non sganciano almeno un paio di ricette segrete, e soprattutto a prova di imbranate come me.
Quest’estate, in Puglia, è venuta a trovarmi un’amica di Barletta con marito e figlio (che guardacaso è un compagno di classe di Daniele).

Tra un tuffo in piscina, e un giro in paese, per fortuna ci è avanzato un pó di tempo, e visto che la seconda sera siamo stati colti da una forte pioggia, quasi per caso (ahahahahahah) noi donne siamo finite in cucina.

Ecco a voi una delle ricette che sono riuscita ad estorcere, senza violenza, alla mitica Stefania.
Della serie:”E mooooo, vedi che ti mangi”, ecco a voi la ricetta per la TORTA LIGHT AL CIOCCOLATO!!!

Della serie: “Mangiami pure tutta, senza troppi sensi di colpa”

Iniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:

imageINGREDIENTI: 300  grammi di farina, 90 grammi di cacao amaro, 1 bustina lievito vanigliato,  2 cucchiai di olio, 120 grammi di zucchero e 375 ml di latte.

Facoltativi, ma utili: una spolverata di cannella in polvere, due cucchiai di scorza di arancia grattuggiata e 50 gr di coccolato fondente, anch’esso grattugiato.

Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola bella grande e mescolate bene tutto con una frusta (Da cucina!!!)

Versate il vostro impasto in una teglia per torte antiaderente, o foderata con la carta forno, e infornate il tutto a 180 gradi per 40 minuti.

Et voilà

Besos

Barbara

 

 

 

 

 

 

 

A scuola di cucina tra i trulli: panzerotti e focaccia

 

“Sabato alle 17 viene da me uno chef ad insegnare ai ragazzi a fare panzerotti e focaccia, vuoi portare Daniele?”

“Ma se portassi anche me stessa?”

Secondo voi mi sarei potuta perdere un’occasione del genere?

Mancopessogno

Sabato era una giornata di sole bellissima, e in spiaggia si stava divinamente, ma alle 17  ci siamo rivestiti, e alle 18 (causa traffico per “simpatica” gara ciclistica), Danny, io, due confezioni di farina, lievito, pomodoro e mozzarella, eravamo ai trulli di Terry, pronti e curiosi di imparare i trucchi dello chef pugliese Savino Bruno.

Alunni presenti? 4 adolescenti, un simpaticissimo e bellissimo bambino di 6 anni (scusate, ma sono di parte) , e una mamma infiltrata.

Ma siccome so che di tutta questa tiritera non ve ne pó importà de meno, passo subito al sodo.

imageIniziamo dagli INGREDIENTI necessari per fare i panzerotti e la focaccia

Per l’impasto servono 15 gr di zucchero, per far crescere lieviti, 1 cucchiaio di olio, per rendere l’impasto più elastico, 1 cubetto di lievito birra che andrà stemperato in acqua tiepida, 25 gr sale, mezzo litro di acqua tiepida, 1/2 kg di farina Manitoba e 1/2 di farina di semola.
Iniziamo mescolando in un’ampia ciotola le due farine, facciamo una sorta di cratere in mezzo e ci sbricioliamo il nostro lievito, ci versiamo sopra lentamente il mezso litro di acqua tiepida dopo averci sciolto dentro il sale, aggiungiamo il cucchiaio di olio e mescoliamo/impastiamo con le mani, prima nella ciotola e poi passando sul piano.

Per la focaccia pugliese comprate pomodorini e origano e, se volete fare la pizza, scegliete gli ingredienti che più vi piacciono.

Per i panzerotti basta la mozzarella e della salsa di pomodoro pronta. Considerate che con gli ingredienti che vi ho dato (se li usate per fare solo panzerotti ) ve ne verranno circa 20, e per ogni panzerotto vanno circa 50 gr di mozzarella.

Se l’impasto risultasse secco aggiungete acqua.

Se la pasta non la usate subito allora è meglio ungerla con un po’ di olio .

Fate lievitare l’impasto coperto e in un posto a temperatura ambiente, o leggermente più caldo, per almeno 1 ora .

Per focaccia pugliese: quando si stende la pasta lo si fa con pressione forte e costante prima da destra a sinistra e poi da giù a su.

Spolverare sotto con la farina per non fare attaccare impasto alla superficie dove si stende.

Oliare la teglia

Dopo aver steso la pasta con mattarello,  arrotolatela sul mattarello per adagiarla sulla teglia unta .

Mettere sulla pasta i pomodorini lavati, asciugati e tagliati a metà, origano, olio e sale e infornare a 220 gradi per mezz’ora circa sopra e sotto ventilato.

Se invece della focaccia pugliese volete la pizza, allora mettete mozzarella, pomodoro e quello che più vi piace.

Per Panzerotti: pallina di 50 gr circa CAD di pasta per ogni panzerotto.

Con gli ingredienti che vi ho dato dovrebbero venirvi circa 20 panzerotti.

Stendete ogni pallina di pasta, mettete 40 gr di mozzarella a dadini e un cucchiaio abbondante di salsa di pomodoro o di pelato schiacciato a crudo, olio e sale. chiudi Chiudete il cerchio in due e con pressione dita chiudete e rigirate bordo.

Quando le vostre mezze lune sono pronte, friggetele in olio di girasole fino a che diventeranno dorate.

Ultimo consiglio: aspettare 5 minuti prima di addentarli.

Besos

Barbara

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La patata cristallo

 

State sereni: in questo post non parlerò di Carlo Cracco, e tantomeno di Rocco Siffredi.

Oggi vi parlerò di patate fatte a mano, con amore e arte, e vi spiegherò anche come provare a farle a casa vostra, nella vostra cucina.

Un paio di sere fa, approfittando della presenza qui in Puglia di mia mamma (nonna Mao), mio marito ed io ci siamo concessi una cenetta in tête à tête, ad Ostuni.

Era da un pó che un amico mi parlava di questo ristorante nuovo ad Ostuni, ma in questi giorni, svegliandomi sempre alle 6 per seguire il cantiere ancora aperto (anche se già ci abito), di solito per cena mangiavo qualcosa al volo a casa, o in qualche macelleria di Cisternino,  che fa rima con “molto vicino”.

Ma lunedì abbiamo voluto fare un’eccezione, mi sono bevuta un caffè il pomeriggio (cosa che non faccio mai, sennò non dormo), e siamo andati a cena da “Muna“.

Muna è sicuramente molto diverso dai ristoranti tipici di qui, che amo molto, ma mi è piaciuto molto.

Ma, a parte la location, raffinata ed elegante, mi è piaciuto davvero tanto il cibo.

Sono anche riuscita a farmi dare la ricetta delle patate cristallo dallo chef  Pasquale Lanzillotti (ex chef del Cipriani e dell’Orient Express)

Come secondo ho ordinato il maiale cotto sottovuoto, a bassa temperatura, e sul maiale  sono arrivate loro, le “patate cristallo”.

Immagino che le patate cristallo si chiamino così per la loro trasparenza, e per la croccantezza.

Buone, davvero buone!

RICETTA: si prendono le patate, con la buccia, e si tagliano a fettine sottili sottili di circa 2 mm.

A quel punto posizionate uno strato di fette su un foglio di carta forno nel vassoio del vostro forno e lo coprite con un altro foglio di carta forno.

Mettete sopra qualcosa di pesante che tenga i fogli schiacciati tra loro (qualcosa che possa stare in forno senza sciogliersi!!!) e cuocete per un’ora a 120 gradi.

Buone patate a tutti.

Barbara

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Purè di fave e cicorie: la giusta medicina per il “Mal di Puglia”

 

 
Ormai è ufficiale: la Puglia mi scorre nel sangue…
Quando è amore è amore, e nulla si può fare.
Ieri la nostalgia era forte, fortissima.
Altro che “Mal d’Africa”, io ho il “Mal di Puglia”!!!
Erano quasi le 19, e stavo tornando a casa in bici con Danny, dal parchetto.
Ad un certo punto ho sentito il “Mal di Puglia” farsi sempre più forte, a allora ho trascinato Danny dentro l’Ipercoop (che per fortuna era quasi deserto), e ho comprato al volo 1/2 kg di fave decorticate e 1 kg di cicoria.
Arrivati a casa Danny si è fiondato sul mio ipad, e io in cucina.
Per cena avevo previsto uova e asparagi, ma un antipasto ci stava bene, benisssssssimo.
Se doveste anche voi soffrire di “Mal di Puglia”, la medicina migliore, con effetto immediato, è purè di fave e cicoria.
ingredfaveecicoriefotoIniziamo subito con gli INGREDIENTI:
1/2 kg di fave decorticate
1 kg di cicoria
Sale
Olio, possibilmente Pugliese (che noi abbiamo sempre perché lo facciamo fare con le olive degli ulivi che abbiamo nel nostro terreno)
3 foglie di alloro.
Quando avete tutto INIZIAMO:
Sciacquate bene le fave decorticate e mettetele in acqua bollente con 3 foglie di alloro (non salatele prima, ma solo a fine cottura) .
Fate cuocere una mezz’ora come indicato nella confezione (le fave decorticate cuociono velocemente)  L’acqua non deve essere troppissima: deve coprire le fave e superarle di poco, al massimo aggiungete acqua durante la cottura.
Alla fine della cottura togliete le foglie di alloro, aggiungete sale e frullate il tutto (le fave andrebbero mescolate e ridotte a purè col cucchiaio di legno, ma io frullo perché il purè mi piace bello liscio) . Qualcuno, per rendere il purè più cremoso, aggiunge una patata.
Mentre cuociono le fave, pulite la vostra cicoria eliminando le parti più dure, quelle bianche, e sbollentate la cicoria in acqua salata per circa 7 minuti.
Direi che a questo punto siete pronti: mettete sui vostri piatti un po’ di purè e un po’ di cicoria, condite con olio extra vergine e aggiustate di sale.
Il “Mal di Puglia”, per un paio di minuti, farà un po’ meno male…
Buon Ponte, auguri a tutti i Marco e viva da Libertà!
Barbara

La pasta arancione: facile, buona e sana, per bimbi, e non solo!

 
Ieri sera mio marito era via per lavoro.
Di solito, quando mio marito è via per lavoro, invito qualche bambino a giocare da noi dopo scuola e lo tengo anche a cena.
Se col bambino viene anche la mamma, mia amica, il gioco è fatto: cena per 4, e tutti felici!
Se poi l’amica in questione cucina per passione, e per lavoro, il gioco diventa ancora più bello.
Ieri sera ha cucinato Valentina!
Ok ok, cucinare è una parola grossa… (di solito cucina, eccome!)
Diciamo che ieri sera ha fatto “solo” un piatto di pasta, uguale per tutti, ma che pasta!.
L’ho vista sparire un attimo in cucina, l’ho sentita chiedere “Dove sono le carote, le cipolle e i pelati”, e dopo mezz’ora ci stavamo tutti leccando i baffi!
Vi dico solo che mio figlio non vuole mai mangiare la pasta rossa.
Mio figlio, come l’80% dei bambini del mondo (credo), vuole sempre pasta in bianco, o col pesto.
Ieri sera avevo anche messo da parte della pasta in bianco, prima di condirla con il sugo di Valentina, e invece…
E invece la pasta in bianco è tornata nella pentola, col sugo.
Ecco a voi la ricetta della super ottima pasta di ieri sera.
Iniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:
ingredientipastafotoPasta: io ho usato un pacco da 500 grammi di paccheri che avevo in dispensa e che occupava troppo posto (ogni tanto tocca fare pulizie!)
2 barattoli di pelati
4 carote e 1 cipolla
sale, zucchero, formaggio grana e fullatore ad immersione (tipo il minipimer)
Quando avete tutto INIZIAMO
Per fare più veloci sbollentate le carote, ossia le pelate e le mettete in acqua salata per 4/5 minuti.
Intanto tagliate la cipolla e la mettete in una pentola con il contenuto dei due barattoli di pelati (non fate soffritto).
Fate andare il sugo a fuoco lento e appena sono pronte le carote, le tagliate a pezzetti e le mettete nel sugo.
Basta una mezzoretta e il vostro sugo, aggiungendo sale a piacere e un pizzico di zucchero, sarà pronto.
A quel punto dovrete inserire nel pentolino il vostro frullatore ad immersione e frullare il tutto.
Scolate la pasta, la mettete nella pentola dove c’è il vostro sugo rosso/arancione, aggiungete il formaggio grana, mescolate bene e servite.
Vi garantisco che sarà un successo, per grandi e piccini!
Barbara
 
 
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