Lo spezzatino: ricetta facile facile e buona buona!

 

Ve l’ho già detto che fino a pochi anni fa non sapevo cucinare proprio un tubo?
Sì, mi sa che ve l’ho già detto!
Se 5 anni fa mi avessero chiesto di cucinare uno spezzatino, mi sarei messa a ridere!
E invece…
E invece, oltre a chiedere le ricette alle amiche, ho scoperto un altro trucco: quando non sapete come cucinare un certo tipo di carne, andate dal macellaio e, mentre state pagando alla cassa, con i soldi ancora nelle vostre mani, guardate negli occhi la cassiera (che di solito è la moglie o la mamma del macellaio) e fate questa domanda: “Ma lei, che sicuramente ne sa molte più di me, come lo fa lo spezzatino?”
A quel punto la cassiera si gonfierà un po’ tutta “tronfia del suo sapere”, si raddrizzerà sullo sgabello, o sull’alta sedia, e a bassa voce, manco fosse il segreto di pulcinella, vi racconterà la sua ricetta.
L’ho già fatto settimana scorsa col coniglio, che è venuto da paura, è l’ho rifatto questa settimana con lo spezzatino!
Mio marito, per ben due volte in due settimana, mi ha fatto i complimenti per come avevo cucinato.
Yahooo!
spezzfotoMa ora parliamo di cose serie e vediamo come si fa questo mitico spezzatino.
Iniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:
Ovviamente serve la carne per lo spezzatino, e io ho comprato 800 grammi di ottimo vitello già tagliato a tocchettini 
Una salsiccia di maiale (segreto di pulcinella della moglie del macellaio)
400 grammi di Piselli surgelati (la classica busta che si trova al super)
carota, cipolla e sedano per soffritto
Farina, acqua e dado
Riso, se vi va.
E, se la avete, la pentola a pressione!
Io non amo la pentola a pressione.
Ho sempre paura che mi scoppi, la pentola a pressione.
Ma per fare lo spezzatino…tocca usare la pentola a pressione.
Se avete tutto INIZIAMO:
Tagliate una bella carotona, o due carotine, a dadini e fate lo stesso con una costa di sedano e una cipolla.
Mettete il tutto nella pentola a pressione, aggiungete 4 cucchiai di olio e fate soffritto.
A quel punto passate i vostri dadoni di spezzatino nella farina e metteteli in pentola.
Aggiungete la vostra salsiccia tagliata a tocchettini.
Rosolate un po’ la vostra carne e se volete sfumate con un po’ di vino, ma non è obbligatorio, credo.
Aggiungete i vostri piselli surgelati, un bicchierone di acqua e un dado vegetale.
Chiudete la vostra pentola a pressione, aspettate il “psssssss”, abbassate il fuoco e fate andare per una mezz’ora a fuoco basso (un’ora in pentola normale)
C’è chi prima cuoce la carne per 20 minuti e poi aggiunge i piselli freschi, ma siccome io i piselli li uso surgelati…li metto da subito con la carne, e non ci penso più.
Mentre cuocevo la carne, in un altro pentolino ho fatto bollire del riso che ho messo poi in piccole formine (quelle argentate usa e getta) e ho servito, con un filo di olio, assieme allo spezzatino.
Buon spezzatino!
Barbara
 
 
 

Colori, profumi e sapori della vera grande bellezza. Sottotitolo: la ricetta originale di “riso, patate e cozze”.

 
Innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma il mio blog, per colpa di cause a me sconosciute, si è bloccato per più di 48 ore.
So solo che si è trattato di un problema di server, ma visto che io di queste cose non ci capisco un tubo…ci rinuncio e vado avanti, come se nienteanfuss!
Lo scorso week-end sono stata in Puglia, con mio marito.
Abbiamo lasciato Danny boy dalla Santa nonna, a Monza, e siamo scappati.
Ci piace tanto scappare, ogni tanto.
Ai gentori fa benissimo scappare, ogni tanto.
E ai figli fa bene staccarsi dai genitori, spesso.
Venerdì era il mio compleanno, e festeggiarlo in cantiere mi era sembrata una fantasmagorica idea.
Siamo partiti da Bergamo venerdì mattina con il volo Rynair delle 8.35, e alle 11.30 eravamo già in cantiere.
Era prevista pioggia, ma l’intensità della mia gioia e il calore del mio amore per quella tera, hanno attirato il sole.
Essere positive aiuta, giuro!
Un volo low-cost, una favolosa offerta per “Borgo Egnazia“, un incredibile hotel vicino al mare, e il sogno aveva preso forma.
Era forte la speranza di avere un pò di tempo libero per rilassarci, nella loro fantastica Spa, e invece…
E invece siamo rimasti in cantiere fino alle 15, abbiamo mangiato un panzerotto al volo, al sole, e poi siamo andati a recuperare un letto che avevamo comprato in un mercatino l’ultima volta che siamo scesi in Puglia.
Mi ero innamorata a prima vista di quel letto, e lo volevo, fortissimamente.
Ma dove lo avrei messo?
Santa Monica aveva risolto il problema, facendomelo “parcheggiare” nei suoi trulli, ma mica potevo lasciarlo lì fino a giugno!
Alle 17 eravamo pronti, nel loft di Bernardo, in attesa del camion partito il giorno prima da Milano.
Bernardo Palazzo è un nostro amico artista che realizza tavoli, librerie, lampade e tante altri oggetti stupendi.
Bernardo ci ha gentilmente messo a disposizione uno spazio per stivare i nostri mobili e  altre cosucce.
In Puglia, se possono aiutarti, si fanno in quattro.
E’ disarmante la gentilezza e la disponibilità di tutti.
E ve lo dice una che è abituata ad arrangiarsi da sola, e che fa molta fatica a chiedere.
Ma con loro non devi neanche chiedere: ai pugliesi basta uno sguardo per capire se hai bisogno di loro, e giocano d’anticipo.
Il camion è arrivato un pò in ritardo, e quindi alla fine siamo arrivati in hotel intorno alle 20.
Giusto il tempo di una veloce doccia e poi via, a festeggiare il mio compleanno.
Una cenetta davanti al camino dell’Antica Lama, con mio marito e due nostri amici che vivono giù.
Non potevo chiedere di più (e fa pure rima).
Al ritorno in hotel ho anche trovato, in camera, un tavolo apparecchiato, con un’altra torta (bye bye dieta) e una bella boccia, con 2 flûte.
Non puoi dire ad un amico pugliese che è il tuo compleanno, se sai che conosce il proprietario dell’hotel…
Sabato ci siamo svegliati con calma, abbiamo fatto una spledida colazione in hotel e poi siamo andati da un antiquario di Bari che aveva scovato mio marito su internet.
Abbiamo trovato un bellissimo tappeto di pastine che metteremo nella sala da pranzo.
Che emozione!
 Il cantiere sta andando avanti velocissimo, la casa prende forma e io inzio ad immaginare le nostre cenette col maritino che griglia, io che salto in padella le verdure fresche del nostro orto, e Danny che si arrampica sugli alberi per raccogliere la frutta.
Adoro queste immagini così bucoliche, che prendono forma nella mia testolina (Ok, ok: testona!)
 Possiamo correre a destra e sinistra anche tutto il giorno, ma la regola è che a pranzo e a cena ci si ferma, ci si siede, e si gode dei sapori e dei profumi che la Puglia regala.
 Ecco che sabato, grazie al consiglio di un altro amico, siamo finiti alla pescheria “Il defino”, ad Ostuni.
Entri in pescheria, scegli ciò che più ti piace dal banco del pesce, e poi ti siedi al ritorante lì dietro, e aspetti il tuo pesce fresco, da loro cucinato.
Un pò come succede nelle macellerie di Cisternino, solo che lì si mangia pesce.
Fantastico!
 Il pomeriggio è stato un po’ meno romantico perchè siamo andati in giro per outlet in cerca di elettrodomenstici, ma dopo un veloce pit stop in hotel, ce ne siamo andati all’ “Osteria del porto” a Savelletri, e ci siamo goduti i loro fantastici ricci, mentre fuori pioveva.
Ero così incerta sul primo, che alla fine ho mangiato “riso, patate e cozze” come antipasto, e “spaghetti con i ricci” come primo.
La dieta si può interrompere per un giorno, o no?!
La mia tiella di “Riso, patate e cozze” era talmente sublime, che quatta quatta, ho raggiunto il titolare del ristorante che stava fumando fuori e, con la scusa di fumare una sigaretta con lui, mi sono fatta dare la ricetta che vi metto qui sotto, tiè!
Domenica, finalmente, ci siamo goduti la Spa dell’hotel.
Eh che cavolo!
Dopo due giorni in giro tra outlet, cantiere, magazzini, traslochi e chi più ne ha più ne metta, ce l’eravamo meritata, no?!
 Alle 19.40 avevamo il nostro volo di rientro da Brindisi e quindi avevamo tutto il tempo per farci un’altra mangiata di pesce al sole, sul mare.
Avere tanti amici Pugliesi pronti a consigliarti certi posticini, è davvero una grande fortuna.
Non so se saremmo mai arrivati da soli allo “Scalo“, a Marina di Novaglie.
Che posti fantastici che ci sono in Puglia.
Quanto amo la Puglia.
Quanto sono felice di aver scelto la Puglia.
Dopo pranzo poi…
Ho una cara amica di Milano, Sabina, che con la sua “I quattro Pois“, fa biancheria per la casa personalizzata: accappatoi con le iniziali, asciugamani con inserti in lino, tovaglie su misura, lenzuola di tutti i colori e fantasie e tessuti d’arredo dove il cliente può addirittura scegliere lo spessore delle righe.
 Pensate a come possa sbizzarrirsi una come con una come Sabina, che ti lascia campo libero.
Ma non solo…
Sabina sa bene quanto io sia curiosa e, sapendo che stavo andando in Puglia, mi ha fatto un regalo pazzesco: mi ha mandato a visitare il laboratorio con il quale lavora.
Alessandro, il titolare del laboratorio, ci è addirittura venuto a prendere al ristorante, per essere sicuro che non ci perdessimo (alcune sarde erano chiuse per la sfilata di Carnevale).
Alessandro ha aperto per noi il laboratorio, di domenica.
Ci ha fatto vedere come funziona un’antica macchina per fare le passamanerie (che usano ancora), come si avvolgono le giganti matasse di filo che vengono poi posizionate accanto alle macchine tessitrici, ci ha spiegato il funzionamento delle macchine che servono per fare le trapunte, delle macchine da ricamo e tante altre cose bellissime…
Che dire?
 In Puglia sanno cosa sia l’ospitalità e soprattutto fanno delle cose pazzesche.
Non vi dico cosa non ho visto: spugne, tessuti di cotone, canapa, lino, passamanerie.
Ho fatto le foto dei tessuti che mi sono piaciuti di più, e che vorrei usare per la nostra casa, e ho mandato subito una decina di whatsapp alla mia amica Sabina.
Grazie, grazie a tutti, davvero.
Ogni volta che scendiamo in Puglia è un susseguirsi di colori, emozioni, profumi e passioni…
E poi quegli ulivi, quelle distese di fiori gialli.
Il mare, il sole, il caldo sulla pelle.
Grazie Puglia, grazie amici.
Barbara
La vera ricetta per RISO PATATE E COZZE: 
In una teglia da forno (sarebbe perfetta una “tiella” di coccio) fate una base di pomodorini a dadini, cipolla tagliata fine e aggiungete un filo di olio, prezzemolo tagliato fine fine e acqua delle cozze (che avrete aperto prima da crude ).
Proseguite con uno strato di patate tagliate sottilissime (devo essere quasi trasparenti), andate avanti con uno strato di cozze, che metterete vicine vicine col loro guscio di sotto, cospargete il tutto con una manciata di riso x risotto (va benissimo il Carnaroli), e andate avanti con un filo di olio e un altro strato di pomodorini, pepe e pecorino grattugiato e proseguite come prima.
Per ultimo mettete altre patate, pecorino e un filo di olio. 
Mettete il tutto in forno a 180/200 gradi dopo aver bagnato il tutto con un pò di vino bianco e brodo di pesce, fino a coprire le vostre prelibatezze.
Per 50 minuti cucinate la teglia coperta con stagnola e poi altri 10 senza stagnola, grill.
Ovviamente i minuti di cottura dipenderanno dalla grandezza della teglia che avrete fatto!
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Palline di panettone e cioccolato.

 
Vi è avanzato del panettone e siete stufi di pucciarlo nel latte?
Eccovi un’ottima soluzione alternativa.
Comprate una tavoletta di cioccolato fondente e una di cioccolato al latte.
Sciogliete a bagnomaria la tavoletta di cioccolato fondente e grattuggiate quella di cioccolato al latte.
Spezzettate in una ciotola, a pezzetti piccoli, il vostro panettone avanzato (tralasciando la “crosta”) e poi ci versate sopra il vostro cioccolato fondente fuso.
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Amalgamate bene, dopo esservi lavati beneeeee le manine, e fate delle piccole polpettine o con le mani o aiutandovi con due cucchiai da tea,
A quel punto “impanate” le vostre polpettine nella cioccolata bianca grattugiata  e le mettete in frigo per un paio di ore.
Ocio a tirarle fuori almeno un’ora prima di mangiarle sennò potrebbero diventare troppo dure.
Slurp!
Barbara

Il polpo magico: un’idea per la cena della vigilia

 
“Buongiorno posso avere un polpo di 1 kilo o poco più perfavore?”
“Eccolo: 1 kilo e due, le va bene? Ma come lo fa?”
“Lo faccio bollito perché a mio figlio Danny piace tanto bollito”
“Ma come lo fa bollire?”
Nel whisky??? Nella vasca da bagno??? Nel naviglio dopo averlo scaldato??? Come vuoi che lo faccia bollire??? (avrei voluto rispondere, ma mi sono trattenuta)
“Di solito lo faccio bollire in pentola con acqua, carote, sedano, grani di pepe, alloro e un limone spremuto, senza succo “
“Lo faccia bollire senza acqua, si fidi di me!”
Secondo voi cosa posso aver pensato quando il pescivendolo del mercato di Via Piacenza mi ha detto così?
Ho pensato che quello avesse bevuto o fumato di mattina, ovvio.
Come cavolo si fa a bollire un polpo senza acqua???
Ma siccome sono una personcina educata, mi sono fatta spiegare la sua strana teoria e sono tornata a casa, molto scettica.
Ero sicura che il polpo non sarebbe mai venuto morbido come viene a me, ma siccome sono curiosa e cocciuta, ho voluto provare.
BEH!
A parte il fatto che facendo come dice lui si risparmia uno botto di tempo, ma vi assicuro che non ho mai mangiato un polpo così tenero e buono.
Questa ricetta la potete usare per la cena delle vigilia sia come antipasto (tra i 200 antipasti che di solito si fanno a Natale) sia come secondo.
Io il “polpo magico” lo farò come antipasto.
Iniziamo come sempre con gli INGREDIENTI e con ciò che vi servirà:
1 pentola con coperchio (importantissimo)
1 polpo (fatevelo pulite dal pescivendolo così non dovete voi infilargli le dita dentro, che non è bello)
1 carota
1 sedano
1 cipolla
2 cucchiai di olio extra vergine
1 bicchiere di vino bianco
4 patate lesse (queste lessatele nell’acqua normalmente) che col polpo ci stanno sempre bene
eau-la pompe (acqua di tubo, che però detta in francese fa più figo)
Se avete tutto INIZIAMO:
Mettete in pentola una cipolla tagliata a spicchi, una carota pulita, 2 cucchiai di olio, una costa di sedano e il vostro polpo pulito e sciacquato 
Accendete il fuoco e tenetelo vivace (cantategli qualcosa di allegro)
Mettete il coperchio e quando dopo  un paio di minuti sentite “sfrigolare” il vostro polpo (voce del verbo sfrigolare) allora aprite al volo il coperchio e versate sul polpo il bicchiere di vino bianco.
A quel punto abbassate la fiamma e lasciate cuocere (senza acqua e senza senza sale, perché non servono) il vostro polpo per 35 minuti, senza mai alzare il coperchio.
Dopo 35 minuti spegnete (mi raccomando: non togliete mai il coperchio) e lasciate raffreddare il polpo nel suo brodino per almeno 20 minuti.
Non potete capire la mia faccia quando dopo 55 minuti ho tirato fuori il polpo dalla pentola, gli ho tolto la pelle nera in eccesso e ho iniziato a tagliarlo a tocchetti…
La prima cosa che mi ha stupita è stata la quantità di delizioso sughetto che si era formato durante la cottura.
Ho infilzato con la forchetta uno di quei tocchetti e l’ho portato alla bocca convinta che sarebbe stato duro e insipido, pronta per tornare dal pescivendolo insultandolo un po’ per avermi fatto sprecare 1,2 kili di polpo.
E invece?
E invece ho assaggiato il polpo più buono, più morbido e più saporito della mia vita.
E il bello è che lo avevo fatto IO in meno di un’ora.
WOW!
Se lessate il polpo nell’acqua, molto del suo sapore finirà in quell’acqua (come capita per le verdure che infatti andrebbero sempre cucinate al vapore)
Se invece lasciate che il polpo si lessi nella sua acqua, e nel vapore che si formerà tenendolo chiuso in pentola col coperchio, allora il polpo conserverà tutto il suo sapore, e non ci sarà neanche bisogno di salarlo.
Provatelo e poi fatemi sapere!
Barbara

 

Uno strudel diverso dal solito

 
Io ho un “quaderno magico”.
Chi non ha un quaderno magico?!
Quando ero giovane, nel mio quaderno magico, ci scrivevo quelli che mi piacevano, e quelli che baciavo (compreso nel gioco della bottiglia)
Adesso, nel mio quaderno magico, scrivo e appiccico le ricette che mi colpiscono di più, ma che soprattutto penso di poter riuscire a rifare.
Se sono ricette complicate non mi ci metto neanche.
Mica sono COSI’ pazza io (!?!)
Ci sono giorni in cui non ne ho proprio voglia e allora vado di petto di pollo grigliato e verdure in padella, ma ci sono giorni in cui mi sento più inspirata e allora lo apro, lo sfoglio e mi illumino (d’immenso, visto la stazza).
Ieri mi sono illuminata leggendo la ricetta di questo strano strudel.
Era un po’ che volevo provare a farlo.
Credo di averlo visto fare da Alessandro Borghese su Sky e di essermelo trascritto velocemente mentre guardavo (forse troppo velocemente vista la fatica che ho fatto a leggere, ops!)
Si tratta di uno strudel con pancetta, pere, grana e noci.
Lo ho fatto due sere fa ed è piaciuto molto sia a me che a mio marito (a Danny mica tanto!)
ingredienti strudelfoto
Iniziamo come sempre dalla LISTA DELLA SPESA:
2 pere decano o quelle che volete (poco cambia).
Io ne ho poi usata una e mezza e l’altra mezza me la sono mangiata mentre cucinavo.
3 cucchiai, da minestra, di formaggio grana grattuggiato
circa 80 grammi di pancetta
1 uovo
5/6 noci
pasta sfoglia rettangolare (al supermercato era finita quindi io ho usato quella tonda che ovviamente va benissimo)
Quando avete tutto INIZIAMO:
Accendete il forno a 180 gradi.
Stendete la pasta sfoglia in una pirofila o direttamente sul vassoio del forno (sulla carta forno che di solito è attaccata alla pasta sfoglia che comprate già fatta)
Stendete la pancetta, le pere tagliate a fettine fini, una spolverata di grana e le noci tritate, o comunque ben sbriciolate.
Chiudete il vostro rotolo (anche nei lati corti), se comprate la sfoglia rettangolare, o fate un maxi fagottone, se comprate quella tonda.
Incidete (senza tagliare) il vostro rotolone/fagottone e spennellatelo con un uovo sbattutto con un pò di grana.
Mettete tutto nel forno preriscaldato a 180 gradi e lasciate dentro per 20 minuti.
Slurp!
Barbara

 

Tagliata & fagottini di coste: ricetta sana, ma parecchio gustosa!

 

Diciamocelo: io con le verdure sono una frana, non ho fantasia!
Carote, zucchine, carote, zucchine…
Ogni tanto spinaci al vapore e poi saltati in padella o le solite vellutate, ma da lì non mi muovo.
Mio figlio e mio marito ormai non mi chiedono neanche più cosa c’è di contorno perchè tanto conoscono già la risposta, e spesso si rassegnano.
Ok. ok, ogni tanto qualche ricetta nuova la sfodero, ma sono talmente rare che vanno subito in dimenticatoio.
Un paio di giorni fa ho scongelato 3 filetti che avevo in freezer e stavo per tirare fuori le carote quando ad un certo punto mi sono fermata e mi è presa l’ansia: ho immaginato la faccia dei miei due uomini e allora sono corsa ai rimedi e ho chiamato Santa Valentina.
Valentina è una mia amica pugliese che cucina divinamente e quando entro nel panico lei è la persona giusta da chiamare.
“Valeeeeee! Ho tre filetti e le solite carote e zucchine, ma stasera vorrei fare qualcosa di diverso.
Che faccio?”
Risultato?
Sono uscita per andare a prendere Danny a scuola e tornando ho comprato quello che mi mancava ossia due bei mazzi di coste, della rucola fresca e dei pomodorini piccolini.
Senza fare tanta fatica, ho preparato il piattino che vedete qui sotto.
Non male no?!
Di sicuro molte di voi sapranno fare di molto meglio, ma sappiate che io fino a 10 fa sapevo giusto cucinare un piatto di pasta quindi per me certi piatti sono un super successo!
 
IpiattofagottinifotoNGREDIENTI PER LA TAGLIATA:
Filetto
Aceto balsamico
pomodorini a ciliegia
rucola
olio e sale
Ora vi spiego velocemente come ho fatto:
Ho preparato su ogni piatto un letto di rucola e pomodorini a ciliegia tagliati in 4.
Ho poi scottato i filetti sulla padella bella bollente, senza nessun condimento, poi li ho tolti dalla padella, li ho tagliati a fettine e ho ripassato le fettine un paio di minuti in padella.
 
ingredientifagottinifotoINGREDIENTI PER I FAGOTTINI DI COSTE:
Due bei mazzi di coste con le foglie grandi (per persona direi che bastano 4/5 foglie)
formaggio grana
besciamella o panna, rigorosamente non fatte in casa sennò è uno sbattimento (va bene anche la panna con pochi grassi o quella di soia)
sale e pepe
ghiaccio
Quando avete tutto INIZIAMO:
Prendete le vostre coste, le lavate bene e separate le foglie dalla parte bianca.
Le foglie le sbollentate al volo (vuol dire calarle in acqua bollente e ritirarle fuori subito) e bloccate la loro cottura calandole in acqua e ghiacchio per poi asciugarle e stenderle su un panno (magari pulito)
Prendete la parte bianca delle vostre coste e la tagliate a dadini piccoli piccoli.
Saltate i dadini in padella con un pò di burro e poi aggiungete un pò di acqua per continuare la cottura fino a che non li vedrete morbidini (non spappolati, ma ancora un pò croccanti).
A quel punto aggiungete un paio di cucchiai di panna, grana, sale e pepe e amalgamate.
Una volta pronta la farcitura prendete la teglia da forno (che intanto avrete acceso e portato a 180 gradi), mettete la carta forno e, recuperando le vostre grandi foglie, fate dei fagottini mettendo al centro di ogni foglia un pò del vostro ripieno e chiudendo la foglia per bene.
tegliafagottinifotoUna volta chiuse le foglie, le spennellate con un pò di burro o mettete sopra ognuna di loro un pezzettino piccolo di burro, e mettete tutto in forno per circa 10 minuti!
A quel punto basterà impiattare.
Io non sono bravissima (Cracco mi darebbe forse 4-), ma ci ho provato e devo dire che sono rimasta soddisfatta dalla faccia stupita dei miei maschi quando ho portato tutto a tavola.
Per una sera niente carote, yahooo
Buona pappa
Barbara
 
 

Ricordi di un’estate e ricettina facile facile: Tzatziky.

 
Le vacanze sono finite, ma i ricordi restano.
Restano i profumi, i colori, le arrabbiature e gli abbracci.
Restano i sorrisi, le sfumature dei mari esplorati e il sudore delle montagne scalate.
Restano i sapori.
Ci sono sapori che hanno senso solo nelle loro terre, ma ci sono sapori che possono essere rubati, che vanno rubati.
Quante volte all’aeroporto di Ibiza ho comprato una bottiglia di Hierbas e quante volte quella bottiglia è rimasta nella dispensa, per tutto l’inverno.
E lo stesso mi è successo con l’originale mirto, made in Sardegna.
Uno dei sapori di questa nostra estate è quello del Tzatziky.
Il Tzatziky è un piatto greco che abbiamo mangiato a Corfù, nell’unico giorno in cui Danny è voluto restare al kinder e mio marito ed io siamo scesi a terra, da soli.
Non c’è niente da fare, e niente da vergognarsi, nell’ammettere che, ogni tanto, un paio di ore senza i figli fanno bene!
Rendono la coppia più spensierata, più unita.
Quando ci sono i figli bisogna essere adulti, ma quando loro non ci sono…si torna ragazzi!
Quel Tzatziky aveva già un ottimo sapore, ma per me era perfetto perchè quel giorno eravamo da soli, lui ed io, a gustarci il nostro tete a tête, unico e prezioso in una vacanza in cui, nelle altre giornate, il nostro Danny…ha fatto la cozza!
Stamattina, nella mia prima mattina a Milano (siamo tornati ieri), mi sono svegliata con un’immensa voglia di quel sapore e pensa un pò che fortuna: avevo tutti gli ingredienti per farlo.
Attenzione, attenzione: mio marito, ieri, prima del nostro ritorno, ha fatto la spesa: incredibbbbbile! Il frigo è pienooo.
Stamattina ho preparato il Tzatziky poi mi sono sparata 8 km camminando veloce (mentre i maschi erano ai gonfiabili) e al mio ritorno, dopo una bella doccia, ci siamo seduti a tavola e ce lo siamo pappati.
Ottimo!
20130908-134619.jpgSe volete farlo anche voi andate a fare la SPESA e comprate ciò che vi manca di:
400 grammi di yogurt greco (io oggi a casa avevo 2 yogurt bianchi magri e ho usato quelli: niente male!)
1 cetriolo
cucchiai di olio 
3 rametti di aneto (oggi non lo ho usato perchè non lo avevo ed è venuto buono lo stesso)
sale (a piacere. QB non mi piace!)
spicchi di aglio (se oggi mi incontrate in giro, state alla larga!)
2 cucchiai di aceto bianco
e poi o crostini, o pan carrè da tostare o quello che più vi piace.
Io oggi ho usato il pane azzimo (sto iniziando il cammino verso la dieta)
Se avete tutto INIZIAMO:
grattugiate tutto i cetriolo (prima lavatelooo) col la grattugia grossa (si devono sentire i pezzettini) e poi strizzatelo bene (se avete tempo lasciate il tutto per un’oretta in un colino, così che perda l’acqua in eccesso)
Intanto tritate i vostri 4 spicchi d’aglio e magari pestateli in un mortaio o frullateli (più cremosi diventano e meglio è)
Mettete lo yogurt in una ciotola e mescolatelo con aglio e cetriolo poi unite olio e aceto.
Alla fine aggiungete un pò di sale e l’aneto, dopo averlo lavato e tritato.
Se vi avanza (a me non è avanzato nulla!) potete conservalo in frigo per un paio di giorni (direi 3 al  massimo) dopo aver ricoperto la superficie con uno strato di olio e la pellicola trasparente.
Besos
Barbara
corffoto
 
                                                                                     Una giornata soli soletti, a Corfù
 
 
 
 

Lasagne al ragù bianco: gli ingredienti segreti dell’Harry’s Bar.

 
Chiariamo subito che questa non è la solita lasagna, ma una lasagna al ragù bianco dove la ricetta del ragù bianco è la segretissima ricetta con cui all’Harry’s Bar di Venezia fanno la pasta al forno o le loro mitiche polpette che servono al bar o al tavolo assieme ai loro mitici Pierini.
Direi che a questo punto non potete non provare a farla anche perchè ormai sapete che se vi do una ricetta che sono stata in grado di fare io, ce la potete fare tutti!
lasagna3fotoIniziamo come sempre dalla LISTA DELLA SPESA x 4:
1 confezione di lasagne all’uovo già “pronte” da mettere in forno
200 grammi di carne macinata di maiale
200 grammi di carne macinata di vitello
200 grammi di animelle
Lo so che state facendo “Blaaa”, ma vi assicuro che sono proprio le animelle il successo di questo ragù! Mi raccomando fatevele dare macinate dal macellaio perché sono difficili da macinare a casa. Io lo ho fatto una volta sola, ma col Bimby
 
Una bustina di quelle piccole di funghi secchi (qualsiasi, anche misti che costano meno)
Classico misto per soffritto ossia carote sedano e cipolla (vanno bene anche quelle surgelate ma ovviamente viene più buono con quelle fresche)
3 uova
Un bel pò di formaggio grana (io faccio a occhio, ma uso quasi una busta intera di quello già grattuggiato)
30 grammi di farina
1/2 bicchiere di vino bianco
Olio, burro, pepe e sale
Quando avete tutto INIZIAMO:
Mettete in ammollo i funghi secchi una mezz’ora prima di iniziare.
Fate soffritto con olio, un pezzetto di burro, cipolle, sedano e carote tagliate a dadini.
Aggiungete i funghi secchi dopo averli scolati bene e tagliati a pezzetti.
Aggiungere animelle, vitello, maiale e la farina.
Rosolare il tutto sfumando con il 1/2 bicchiere di vino e verso la fine, quando vedrete che la carne è pronta, aggiungete le 3 uova intere e amalgamate il tutto salando e pepando a piacere.
A questo punto avrete il mitico ragù bianco dell’Harry’ s Bar che potrete usare anche per fare le loro stratosferiche polpette, la pasta al ragù normale o gratinata al forno aggiungendoci della “dietetica” besciamella, un botto di grana e una spolverata di noce moscata.
Oggi però facciamo le lasagne:prendete una bella teglia da forno e o la imburrate o la ricoprite con la carta forno.
A seconda della dimensione della teglia, stendete sulla base 3 o 4 fogli delle vostre lasagne all’uovo pronte (quelle della foto che compro io non vanno neanche scottate in acqua prima, ma vanno messe dirette nel forno)
Sopra la base di lasagne aggiungete un pò del vostro ragù bianco, del formaggio grana e un filo di olio poi ancora lasagne, ragù bianco, grana e olio e andate avanti per 3 o 4 strati.
Sopra il tutto aggiungete un bel pò di formaggio grana e un ultimo filo di olio e mettete tutto in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 30 minuti (io per gli ultimi 5 minuti metto il forno su “grill”)
Tagliate delle porzioni di lasagne non troppo grandi, mettetene un quadrato al centro di ogni piatto e con un filo di olio e un’ultima spolverata di grana, farete la vostra figurona.
Danny l’ultima volta che le ho fatte si è alzato dalla sedia e mi ha buttato le braccia al collo tanto gli piaceva.
Preparatevi a godervi una lasagna da pauraaaaaaaaa
Aspetto ringraziamenti ed applauso! Hihi
Grazie
Barbara
 
 
 

 

Involtini di pollo ripieni.

 
Eccovi un’altra delle mie ricettine facili facili per noi “casalinghe disperate”.
E’ un’altra delle mitiche ricette della mia amica Valentina che ormai sa come aiutarmi ad accontentare tutta la famiglia in un colpo solo.
Tante volte le cose che piacciono ai noi grandi non piacciono ai nostri figli o “vicevendola”.
Questi involtini piaceranno a tutti.
Però prima indagate se a tutti piacciono le olive nere sennò farete la mia fine.
“Che buoni mamma, che buoni amore, ma la prossima volta per favore non usare le olive nere!”
Ecco, in un colpo solo ho scoperto che mio figlio e mio marito non amano le olive nere, sigh!
Ma anche senza olive nere saranno buonissimi. 
Potete sempre sostituire le olive con il tartufo…slurp!
finvoltiniotoIniziamo come sempre dalla LISTA DELL SPESA x 4:
Fettine di petto di pollo belle sottili del peso di circa 30 grammi cad (calcolate almeno 4 fette per persona)
1, 5 etti di prosciutto cotto buono
Un paio di fette di pan carré senza crosta
Patè di olive nere o 6 olive nere
Parmiggiano reggiano
Pepe e sale
Stuzzicadenti
Ok se avete tutto INIZIAMO:
Tritate il prosciutto cotto
Mettete le fette di pan carrè a bagno nel latte
Tritate le olive nere se non avete il patè di olive (togliete l’osso dalle olive prima di tritarle sennò farete dei danni al frullatore e/o ai denti!)
Prendete il vostro cotto tritato e ci aggiungete mezzo cucchiaino di patè di olive, un bel pò di grana, pepe e sale e il pan carrè bagnato dal latte, ben strizzato e un pò spezzettato a mano.

involtini3foto

Amalgamate tutto poi mettete un po’ di “ripieno” al centro di ognuna delle vostre fettine che chiuderete poi con gli stuzzicadenti.
Infarinate leggermente i vostri involtini e fateli rosolare in una padella antiaderente dove avrete versato un filo di olio.
Cuocete a fuoco alto all’inizio sfumando con un po’ di vino bianco o di whisky e poi continuate la cottura a fuoco basso.
Ricordatevi di togliere gli stuzzicadenti prima di servire.
Come contorno ci stanno benissimo i piselli o una bella insalatona verde con pomodori.
Barbara

Bocconcini di pollo inRitzati

 

ingredientefotoSo che state pensando che io sia matta e non posso che darvi ragione!

Ma se le amiche mi danno le “ricette da matti” e io provandole, finisco con il leccarmi le dita…che colpa ne ho?

I bocconcini di pollo di cui sto per darvi la ricetta, si dovrebbero mangiare con la forchetta, ma vi assicuro che quando tirerete fuori la teglia dal forno o il pollo dalla padella, se li farete fritti, la tentazione sarà troppa.
Finirete per mangiarli con le mani e vi leccherete le dita come ho fatto io!
Iniziamo come sempre con la LISTA DELLA SPESA x 4:
Una bella confezione formato large di fette di pollo (quelle che si trovano al super mercato nel banco delle offerte per famiglie)
Una scatola di vecchi e cari biscotti Ritz
latte o senape
olio 
un batticarne
Se avete tutto INIZIAMO:
Mettete le fette di pollo a bagno nel latte e se potete ce le lasciate tutta la notte sennò bastano anche un paio di ore.
Prendete mezza confezione di Ritz e la svuotate in un tovagliolo di stoffa.
Chiudete il tovagliolo e lo colpite con amore con il batticarne fino a sbriciolare i vostri Ritz creando una sorta di alternativa al pan grattato (che non siano proprio ridotti al minimo, qualche pezzettino più grande delle briciole ci sta bene!)
polloritzzfotoPrendete le vostre fette di pollo belle impregnate di latte e le “impanate” nei Ritz sbriciolati (a volte invece che mettere il pollo nel latte lo spennello con la senape e poi lo “impano”)
VERSIONE LIGHT: mettete i vostri bocconcini inRitzati (non sono imPanati) sulla teglia del forno dopo averla ricoperta con la carta forno.
Li spruzzate con un filo di olio (io uso quello spray), spolverate con il sale e infornate a 180 gradi per circa 10/15 minuti mettendo su grill per gli ultimi 5 minuti
VERSIONE TOSTA: invece di cuocere i vostri bocconcini in forno li friggete in padella con l’olio.
Che dire? Voi provateli poi fatemi sapere!
Secondo me all’inizio vi sembrerà sempre di averne fatti troppi e poi litigherete con il resto della famiglia per l’ultimo bocconcino rimasto sul vassoio!
Se i bocconcini li fate piccoli piccoli, potete farci anche gli spiedini.
Come contorno ci stanno bene i piselli.
Barbara