Scappo da sola

 

Chi di voi non ha mai sognato di svegliarsi e di scappare, da sola, prima che il resto della casa si svegli, e possa dire o fare qualcosa per fermarti?!

Io da quando sono diventata moglie e mamma, lo sogno, spesso, e a volte lo faccio pure.

L’importanza della solitudine, e quella forza apparente.

Un paio di giorni fa, sfogliando virtualmente il faccia da libro (facebook), ho trovato questa frase:

“Se riesci ad apprezzare la solitudine, non correrai mai il rischio di sentirti solo”

Sono parole che ti fanno riflettere…

E dopo poco ecco che trovo un’altra frase, importante:

“Non esiste nessuno più difficile di chi sa stare solo. Ha imparato a fare la cosa che fa più paura al mondo. Quindi non sarà mai disposto a barattare la sua solitudine con rapporti di circostanza, ne con persone che cercano compagnia solo perché hanno paura del vuoto”.

Ah, che grandi verità!

Spesso su facebook leggo un sacco di cavolate, e inutili polemiche, ma questa volta no.

Imparare a stare bene da soli è davvero una delle cose più importanti da fare, anche se spesso è difficile.

Ma è solo imparando a stare bene da soli che si finisce con l’imparare a stare bene con gli altri, per il piacere di starci, e non perché se ne ha bisogno.

E poi chi non ama la solitudine non sa cosa sia davvero la libertà…

Non so voi, ma io mi sento davvero libera solo quando sono da sola, magari durante una delle mie passeggiate in mezzo alla natura.

Sono figlia unica, e quindi da piccola mi sono spesso ritrovata a giocare da sola.

E’ giocando da soli, e iniziando a stimolare la fantasia, che si inizia a prendere confidenza con i pregi e difetti della solitudine.

Quando giochi da solo mai nessuno potrà strapparti dalle mani il tuo oggetto preferito, ma non ci sarà neanche nessuno ad aiutarti a metterlo a posto, quando si romperà.

Quando abiti da solo non ci sarà mai nessuno a dirti di abbassate la musica perché vuole dormire, ma non ci sarà neanche nessuno ad infilare nello stereo il suo cd, facendoti conoscere un cantante nuovo.

Quando sono venuta a vivere a Milano, per studiare all’università, io avrei voluto dividere casa con un’amica, ma mio padre non me lo ha permesso.

“Vai a vivere da sola, e imparerai prima che certe cose le puoi fare, e altre no, ma per rispettare  te stessa e, non per rispettare gli altri”.

Aveva ragione il mio papà.

Forse era un po’ brusco nei modi, ma il mio papà aveva spesso ragione.

Ho vissuto da sola per circa 15 anni.

Ho avuto diverse relazioni, ma non ho mai permesso a nessuno di dividere con me la mia casa.

Non sono mai stata disponibile a barattare la mia preziosa solitudine con rapporti in cui non credevo, al 100%.

Il primo uomo con cui ho deciso di dividere lo stesso letto, non solo il fine settimana, è diventato mio marito, e il padre di mio figlio.

Ma ancora ora…

Ancora ora mi sento davvero libera solo quando lui magari è via per lavoro, o semplicemente perché ha una lezione di inglese, o di boxe.

Io mi sento libera solo quando posso essere me stessa, al 100%, e questo succede solo quando sono da sola.

Non devo fare felice nessuno, non devo piacere a nessuno, e, soprattutto, posso guardare tutte le cavolate che voglio, in tv.

Ahahahahahahah!

A patte gli scherzi, per me la solitudine è davvero importante, essenziale.

Io da sola sto proprio bene.

Non fraintendetemi: io amo mio figlio, e mio marito, e amo condividere una parte della mia vita con loro, ma una parte…

Imparare a stare bene da soli, nella vita, ti può solo essere di aiuto.

Se una sera mio marito esce, io non sto a casa a pensare dove sia, con chi sia, e cosa stia facendo.

Io sto a casa, nutro e metto a letto nostro figlio, e poi mi guardo un film di quelli smielosi, oppure mi faccio un bagno caldo e mi leggo un libro romantico, o un bel manuale di quelli che spiegano come tenere a bada mariti e figli, quando rompono.

Quando vivi da sola per tanti anni, e non permetti a nessun uomo di invadere i tuoi spazi con la copia delle tue chiavi di casa, impari anche ad arrangiarti, e a fare tutto, da sola.

Quando mi si bucò la prima gomma della mia prima macchina, ero da sola, e non passava nessuno.

Ero uscita da qualche discoteca, e me ne stavo tornando a casa sola soletta, in “tranquillitè”!

Ho preso il cric e la gomma di scorta, e mi sono arrangiata, da sola.

Per le mie amiche, e per i miei amici, sono sempre stata una donna forte!

E’ proprio quando gli altri iniziano a pensare che tu sia davvero una donna forte, che sei fregata!

Perché le donne forti non hanno bisogno di aiuto.

Le donne forti vengono guardate da lontano mentre si cambiano la gomma dell’auto da sole, e nessuno chiede loro se hanno bisogno di una mano, perché tanto le donne forti non hanno mai bisogno di aiuto.

Il vero problema è che quando passi una vita a fare tutto da sola, alla fine diventa davvero difficile chiedere aiuto.

A volte vorrei farlo, ma mi ritrovo a mordermi la lingua, e a fare da sola, come sempre.

Sarà una questione di abitudine, sarà perché quando impari a fare a modo tuo, ti convinci che se qualcuno ti aiutasse a modo suo, ti darebbe fastidio.

Sarà quel che sarà, ma una cosa l’ho capita: “Le donne forti sono quelle che hanno più bisogno di protezione. Perché sono stanche, di lottare da sole”.

Ecco! L’ho detto!

E adesso chi ha orecchi per intendere intenda!

Se avete un’amica che vi è sempre sembrata forte…

Se avete una sorella che vi è sempre sembrata forte…

Se avete una moglie che vi è sempre sembrata forte…

Se avete una madre, o una zia, o una figlia, o una nipote, che vi sono sempre sembrate forti…

Sappiate che sono proprio le donne forti che hanno bisogno di essere protette, aiutate e amate, anche più delle altre.

Il problema è che spesso non sanno chiedere…

Besos

Barbara

 

Voglia di contagio, insicurezza o solitudine?

Quando il marito è via…

Quando il marito è via…i topi ballano.
Schersssssssssooo
Però, dai, siate sincere: quando il marito è via…qualcosa cambia, eccome se cambia!!!
Mio marito è partito per la Cina per lavoro, e starà via per una settimana.
Premesso che ovviamente mi manca e che di notte cerco il suo piede sotto al piumone, ma per il resto devo ammettere che non è niente male.
Mi sento un pò come quando ero single e vivevo da sola: apro il frigo quando ho fame, accendo il fuoco dei fornelli raramente e non metto mai la tovaglia.
Mio marito ama la tovaglia bianca, quella classica, quella che si macchia, subito.
Io amo i servizi all’americana.
Avete presente quelle tovagliette singole plastificate che si trovano in tutti i colori e tutte le fantasie?!
Ce ne sono anche di molto eleganti e, quando si macchiano, si prende la spugnetta dal lavandino della cucina e tac, tutto torna come nuovo!
La mattina non mi sveglio pensando a cosa cucinerò per cena.
Alle 9 non vado a fare la spesa per comprare quello che mi è venuto di voler preparare.
So che ci sono casalinghe brave che programmano tutta la settimana e riescono a fare la spesa una volta sola, ma io non sono tra quelle.
Io vado a fare la spesa circa 1 volta al giorno, a volte anche due (dimentico sempre qualcosa).
Io faccio la spesa quando mi sento inspirata, quando ho delle illuminazioni sul menù.
Ma quando il marito è via, la spesa non la faccio proprio e vado avanti fino ad esaurimento scorte: pasta in bianco, frittata o pollo (le uniche cose per cui accendo il fuoco) e insalatone varie con lo scatolame in via di scadenza.
A volte sono anche capace di cenare con 4 gallette di riso e una busta di prosciutto cotto.
E vogliamo parlare delle camicie che spariscono dal cesto della roba da lavare?!
Pura libidine!
Sarà che quando c’è LUI io entro in modalità “ansia da prestazione” (e non parlo di quella fisica), ma quando LUI parte io raggiungo la pace dei sensi, mi rilasso.
Porto mio figlio a scuola, torno a casa, metto in ordine, vado magari in palestra o a fare qualche commissione, scrivo, lavoro e a volte mi rilasso pure.
Ovviamente, quando LUI è via, le commissioni si dimezzano, ovvio!
“Amore saresti così carina da passare dal mio commercialista?”, “Amore saresti così carina da passare in lavanderia?”.
MA certo, tanto io non ho l’auto, ma giro in scooter anche sotto la pioggia, quindi cosa vuoi che ci metta a fare tutto?! Grrr
Alle 16.30 prendo Danny a scuola, torniamo a casa, da soli o con qualche amichetto, giochiamo e quando sono le 19 iniziamo a pensare a cosa mangiare per cena.
Alle 19.15 ceniamo, alle 20.30 lo metto a letto e a quel punto parto con lo zapping furente in cerca delle trasmissioni più leggere del mondo (mio marito guarda solo documentari o film) e mi ubriaco di “come ti vesti”, “come ti svesti”, “cosa cucini”, “facciamo un centrotavola” etc etc etc.
Ovviamente non lavo i piatti della cena, ma faccio un tutt’uno con le tazze della colazione del giorno dopo!!!
Se alle 22.30 sono stufa della tv allora mi faccio un bagno caldo di un’ora e leggo un bel libro d’amore.
Dopo il bagno mi incremo e me ne vado a letto.
A quel punto, nel letto, mi limo le unghie e rido (lui non vuole che io mi limi le unghie a letto)
E quando le unghie sono perfette, mi preparo al mio appuntamento con Morfeo e lo faccio mettendo la testa sul mio cuscino e i piedi dalla sua parte e tengo rigorosamente le braccia aperte.
Adoro occupare tutto il letto matrimoniale, da angolo ad angolo.
Che dire?
Amore mi manchi, ma non troppo, ops.
Barbara
Pane, burro e alici: una dei piatti impegnativi che preparo in assenza del marito!

Pane, burro e alici: una dei piatti impegnativi che preparo in assenza del marito!