L’ultima volta che ti ho scritto una lettera eri all’asilo, all’ultimo anno dell’asilo, e ora vai a scuola.
L’ultima volta che ti ho scritto una lettera ero io che ti leggevo le favole, e ora me le leggi tu.
L’ultima volta che ti ho scritto una lettera ero io che preparavo la colazione per te, e ora lo fai tu, per me.
L’ultima volta che ti ho scritto una lettera avevi 5 anni e ora ne hai 6.
Come passa il tempo.
Come corre veloce il tempo.
Oggi compi 6 anni.
6 anni di gioia, pura, 6 anni di sorrisi, 6 anni di amore unico e incondizionato.
Grazie amore mio, grazie perché in questi 6 anni mi hai reso una donna migliore.
Grazie, perché in questi 6 anni mi hai chiamato “mamma” così tante volte che ho iniziato a crederci.
Grazie, perché sei un bambino solare ed entusiasta e non mi mandi al diavolo quando tu magari vorresti startene a casa e invece la mamma ti porta ovunque perché a casa si stufa.
Grazie, perché è da 6 anni che, per merito tuo, tutto mi sembra più bello.
Le paure sono diventate ombre.
Le ombre sono diventate sfumature.
Le sfumature sono diventati raggi di sole.
Non ho più freddo, quando tu sei vicino a me.
Non mi ferisce più nessuno, quando tu sei vicino a me.
Ho solo paura di andarmene troppo presto e di non riuscire a viverti quanto vorrei.
Ho solo paura di non esserci quando avrai bisogno o di esserci troppo quando non mi vorrai più così attaccata, a te.
Ho solo paura di non riuscire a diventare la nonna dei figli che forse un giorno avrai.
Ho solo paura di non essere capace di aiutarti nei compiti perchè non mi ricordo più un tubo.
Ma poi vengo in camera tua e ti sveglio con la torta in mano e la candelina accesa.
Ma poi tu apri gli occhi, mi senti cantare “tanti auguri”, mi guardi come se avessi visto un fantasma (un pò mattacchiello) e quando capisci…sorridi.
A quel punto le mie paure svaniscono in un nano secondo, e me ne frego di cosa succederà domani.
Oggi siamo qui e io sono così felice che ogni tanto devo andare a riguardare le foto di quando avevo la pancia, per essere sicura che tu eri davvero dentro di me.
Sei anni fa, a quest’ora, stavo andando su e giù per le scale del palazzo dove abitiamo.
Mi avevano detto che per farti nascere dovevo o fare all’amore o fare le scale e visto che papà era in ufficio…ho scelto le scale.
Non resistevo più: volevo che tu nascessi, volevo vederti , toccarti, baciarti.
Dopo mezz’ora di su e giù per le scale, mi sono fermata un attimo per riprendere fiato, e si sono rotte le acque.
Quanta gioia mi stai regalando amore mio, un fiume di gioia.
Grazie
Ti amo
Mamma Barbara

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